XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 334 di mercoledì 19 novembre 2014

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

La seduta comincia alle 15.

GIANNI MELILLA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 10 novembre 2014.
(È approvato).

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio del mare e il Ministro dell'economia e delle finanze.

(Iniziative per lo stanziamento di risorse finalizzate all'avvio di un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio nazionale – n. 3-01166)

PRESIDENTE. L'onorevole Pellegrino ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01166, concernente iniziative per lo stanziamento di risorse finalizzate all'avvio di un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio nazionale (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

SERENA PELLEGRINO. Signor Presidente, signor Ministro, è noto che il 10 per cento della superficie nazionale è ad alta criticità idrogeologica: mezzo milione sono le frane in movimento e oltre 6.600 sono i comuni interessati. Sappiamo anche che il 44 per cento del territorio è ad elevato rischio sismico e che oltre 540 chilometri lineari dei litorali italiani sono interessati dall'erosione costiera. Questa è la fotografia del nostro territorio ben prima dei drammatici avvenimenti di questi giorni.
I frequenti e disastrosi fenomeni meteorologici mettono in luce l'estrema fragilità del nostro Paese, dovuta a molteplici fattori, non ultimo, Ministro, una pianificazione troppe volte scollata dalle leggi della natura. È urgente per noi, Ministro, fare un grande progetto di piano di gestione del territorio, mettendolo in sicurezza ed evitando quei cantieri che lo renderebbero ancora più fragile. Le chiediamo se, al di là degli interventi urgenti e puntuali volti a fronteggiare l'emergenza nei territori colpiti dalle alluvioni e della dichiarata positiva intenzione di rendere spendibile entro il 2015 tutti i fondi bloccati, non riteniate indispensabile stanziare nuove risorse per consentire finalmente e da subito l'avvio di un piano straordinario pluriennale per la messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, io ringrazio gli onorevoli interroganti che mi danno l'opportunità, seppur brevemente, di tornare a spiegare quale sia l'impegno del Governo di fronte a una grande questione, centrale e nazionale per il Paese, come il contrasto al dissesto idrogeologico, la cui urgenza, ormai, ahimè, proprio in questi giorni, è sotto gli occhi di tutti.
Il problema – lo sappiamo – non è né di facile, né di rapida soluzione, ma per un Pag. 2semplice motivo che lei richiamava nella sua interrogazione: per anni l'uomo ha sfidato le leggi della natura e noi qui in Italia lo abbiamo fatto in particolare; lo abbiamo fatto deviando corsi d'acqua, costruendo su territori non idonei, deturpando, condonando, utilizzando suolo in modo scriteriato, piegando a logiche egoistiche, per interessi propri, un bene, quello del territorio, che è di tutti.
Oggi dobbiamo cambiare completamente verso. Siamo chiamati a tutelare e a mettere in sicurezza il territorio per il presente e soprattutto a conservarlo intatto per le generazioni future. Questo è un dovere morale che abbiamo. In questo, tutti siamo chiamati ad essere parte attiva ad ogni livello.
Il Governo, fin dal suo primo giorno di attività, e quindi non il giorno dopo le alluvioni, si è trovato impegnato su due fronti: la soluzione dell'emergenza e una nuova organica politica di prevenzione per evitare altri danni come quelli che viviamo ormai ogni giorno. Il problema è passare proprio dall'emergenza – come lei ricordava – alla prevenzione, con lo stretto coordinamento con la struttura coordinata e costituita ad hoc. Il primo giorno di vita di questo Governo, a palazzo Chigi, sono stati, con quella struttura e con il Ministero, recuperati fondi per circa due miliardi, fermi proprio per intoppi burocratici e cattive programmazioni.
Per troppo tempo, abbiamo creduto che molte regole tutelassero l'ambiente; è il contrario, molte leggi e molte regole finiscono per impedire che si facciano quegli interventi necessari alla tutela del nostro territorio. Molti di questi due miliardi sono già a cantiere e altri ne nasceranno da qui a fine anno.
Abbiamo anche introdotto nuove norme di semplificazione con il decreto-legge «competitività», che velocizzano e semplificano gli interventi. Abbiamo, ad esempio, assegnato ai presidenti di regione il ruolo di commissari straordinari, mettendoli dunque nella condizione di operare con tempi e responsabilità finalmente chiare. Stiamo operando – e il mio Ministero ha già chiesto 5 miliardi di euro sul fondo di coesione territoriale – per poter mettere a disposizione di un grande piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 9 miliardi di euro, 5 miliardi provenienti dal mio Ministero sui fondi di cui ho appena citato, 2 miliardi di cofinanziamento da parte delle regioni e quei 2 miliardi che ci sono già che citavo prima.
Io credo che questo sia un impegno dovuto, immediato, e c’è la massima attenzione da parte del Governo, da parte del Presidente Renzi, che ha voluto mettere questo tema al primo punto delle priorità del Governo e del mio Ministero.

PRESIDENTE. L'onorevole Serena Pellegrino ha facoltà di replicare per due minuti, con la preghiera di stare nei tempi.

SERENA PELLEGRINO. Signor Presidente, Ministro, la sua risposta ci fa ben sperare, ma tutti noi sappiamo che l'investimento per attivare gli interventi per mettere in sicurezza il territorio è stimato, complessivamente, in circa 40 miliardi di euro l'anno e che, per contro, la mancata opera di manutenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico ci costa non meno di 3,5 miliardi l'anno. Un bilancio spaventoso, ma con un concreto piano decennale, quindi virtuoso, potremmo riqualificare tutto il territorio. Questa è la vera grande opera strategica, i veri cantieri di cui il nostro Paese ha bisogno prioritariamente, che conducono immediatamente al lavoro e all'economia reale.
Certo, le risorse esistenti devono essere sbloccate, ma è indispensabile stanziarne di nuove più ingenti e le ricordo che la manutenzione è un investimento, signor Ministro, non una spesa e il nostro territorio, patrimonio io lo chiamerei, deve essere tutelato e conservato. Ministro, abbiamo impermeabilizzato e asfaltato i nostri preziosi terreni con un'arroganza che non ha precedenti. Avremmo voluto sentire la sua proposta con un piano strategico su tutto il territorio, con un piano realmente operativo, decennale, ma temo che, purtroppo, voi non siate capaci di uscire dagli schemi progettuali che hanno contraddistinto gli ultimi decenni, perché Pag. 3la soluzione patchwork, come accade in questi giorni, sono dispendiose e non risolvono il reale problema.
Ministro, troppi edifici sono stati costruiti solo in nome di una rendita fondiaria e immobiliare dimenticando, invece, che gli immobili sono immobili solo nel nome. Un progetto urbano, armonico, non esiste più. I piani regolatori hanno «affettato» le nostre città e si continua a farlo. La rendita è la parola d'ordine, signor Ministro, in questi anni. Altro che riduzione del consumo di suolo, manutenzione del territorio, adattamento e mitigazione dei mutamenti climatici !
Ma, signor Ministro, io dico questo...

PRESIDENTE. Concluda !

SERENA PELLEGRINO. ...che, purtroppo, con lo «sblocca Italia» noi non andiamo in questa direzione, perché le valutazioni ambientali sono fondamentali. Le dirò di più: la terra ci darà, a breve, lo sfratto, se non cambiamo rotta immediatamente. Ma non sicuramente nel nostro nome, signor Ministro.

(Elementi in merito agli interventi volti a prevenire il dissesto idrogeologico e a fronteggiare le emergenze nelle aree recentemente interessate da fenomeni alluvionali – n. 3-01167)

PRESIDENTE. L'onorevole Squeri ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-01167, concernente elementi in merito agli interventi volti a prevenire il dissesto idrogeologico e a fronteggiare le emergenze nelle aree recentemente interessate da fenomeni alluvionali (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

LUCA SQUERI. Signor Presidente, signor Ministro, la nostra interrogazione a risposta immediata riguarda gli episodi di dissesto idrogeologico che hanno caratterizzato il nostro Paese e, in particolar modo, negli ultimi giorni e nelle ultime settimane il nord Italia. Abbiamo visto gli eventi drammatici in Liguria; in Piemonte numerosi fiumi sono straripati; in Lombardia non c’è provincia che non sia stata vittima di questi dissesti in maniera più o meno grave e, addirittura, a Varese abbiamo avuto due vittime. Sono stato testimone diretto a Milano, la mia città, di quello che ha provocato l'esondazione del Seveso, di fatto bloccando gran parte della città e bloccando le linee metropolitane e le strade e costringendo i cittadini all'evacuazione.
Per cui noi chiediamo, rispetto a questi fenomeni, ancorché emergenziali, ma che hanno sempre più connotati periodici e costanti, quali siano le iniziative e con quali tempi il Governo intenda mettervi mano e porre una soluzione strutturale a questi fenomeni.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere per tre minuti.

GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, penso di avere già in parte risposto nell'interrogazione a risposta immediata precedente. Ricordo molto brevemente i numeri e la priorità di questo Governo. La priorità di questo Governo è stata stabilita, fin dal primo giorno dal suo insediamento. In questi mesi, non dopo le alluvioni, abbiamo provato a sbloccare 2 miliardi e 300 milioni di risorse, che già erano presenti. Molte di queste risorse oggi sono già cantieri, grazie a semplificazioni che abbiamo fatto prima nel «decreto competitività» e poi nello «sblocca Italia». Stiamo predisponendo un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico che verrà finanziato, oltre che con questi 2 miliardi, con altri 7 miliardi.
Detto tutto questo, il problema non è solo di risorse ma è anche culturale.
Quello che noi proponiamo è anche un grande patto fra istituzioni, quindi tra Governo, regioni, comuni e cittadini. Mettiamoci in testa che non possiamo più costruire là dove non c’è sicurezza. Se costruiamo negli alvei dei fiumi prima o Pag. 4poi qualcosa ci capita. Non è un'opera pubblica che può salvare quelle cose. Allora, basta condoni: noi non faremo più condoni edilizi, i comuni si devono impegnare al fine di non concedere licenze là dove c’è zona di pericolo e i cittadini si devono impegnare a non costruire là dove c’è zona di pericolo e ogni cittadino deve tenere il proprio giardino. È sufficiente questo: avere rispetto per il proprio territorio.
Con riferimento a quanto lei diceva nelle premesse dell'interrogazione riguardo all'esondazione del fiume Seveso a Milano, il mio Ministero con l'unità di missione, la regione Lombardia e il comune di Milano stesso, sono pienamente consapevoli delle priorità che tale intervento deve assumere all'interno della programmazione e nel relativo finanziamento. I lavori sono già stati validati tecnicamente dall'Autorità di bacino del Po e dall'Aipo e consistono nella predisposizione di quattro vasche di laminazione e nella realizzata opera di adeguamento dello scolmatore di nord ovest. Per questi i finanziamenti ci sono già in parte anche nel decreto «sblocca Italia», dove abbiamo previsto 110 milioni per le opere più urgenti proprio per le città metropolitane. Inoltre, è prevista per il fiume Lambro un'area di laminazione ed è in corso di progettazione definitiva da parte del Consorzio Parco Valle del Lambro e di cui verrà avviata a breve la procedura di valutazione di impatto ambientale.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Ministro Galletti, anche per i tempi. L'onorevole Squeri ha facoltà di replicare, per due minuti.

LUCA SQUERI. Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio per la risposta, per la quale però non possiamo dichiararci soddisfatti, non solo e non tanto perché non ho sentito fare un cenno particolare a quelle che erano le priorità che sono state stabilite al convegno di Kobe in Giappone, quando tutte le nazioni si sono riunite proprio per affrontare il tema della riduzione dei disastri ambientali. Dicevo non solo e non tanto e vado nello specifico: ho citato all'inizio – e lei mi ha risposto – il Seveso. Ecco c’è questo piano per realizzare queste vasche che potrebbero risolvere il problema e in realtà gli 80 milioni che Delrio ha annunciato sono stati annunciati dopo il disastro, perché in realtà nello «sblocca Italia» non erano previsti. Pertanto la preoccupazione è quella della solita «annunciate» che caratterizza questo Governo, per cui solo quando lo vedremo finalmente passare dalle parole ai fatti potremo ritenerci soddisfatti rispetto a questo problema.

(Orientamenti in ordine all'eventuale sospensione del procedimento per la nomina del dottor Antonio Agostini a presidente dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione – n. 3-01168)

PRESIDENTE. L'onorevole Busto ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01168, concernente orientamenti in ordine all'eventuale sospensione del procedimento per la nomina del dottor Antonio Agostini a presidente dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

MIRKO BUSTO. Signor Presidente, Ministro, parliamo dell'ISIN – lei sa – l'autorità di controllo della sicurezza nucleare. Parliamo di chi dovrà controllare sull'effettivo smantellamento sicuro dell'eredità nucleare italiana e parliamo di chi dovrà vigilare sulla costruzione di un oggetto costoso e pericolosissimo, che è il deposito nazionale delle scorie. Questa è una ghiotta occasione per i furbi – lo sappiamo – ed è una grande minaccia per la sicurezza dei cittadini, soprattutto se gestita malamente.
La direttiva prevede – cito – indiscussa moralità, professionalità e competenza nei settori della sicurezza nucleare. E qua lei, Ministro, che cosa tira fuori ? Antonio Pag. 5Agostini, avvocato, incompetente nel settore nucleare, un uomo indagato dalla Ragioneria dello Stato, dalla Corte dei conti, dalla procura di Roma e anche dall'antifrode europea. L'accusa è niente di meno che abuso e turbativa d'asta nella gestione dei fondi comunitari per la ricerca. Una moralità decisamente indiscussa, non le pare ? Lei come faceva a non sapere ?

PRESIDENTE. Concluda.

MIRKO BUSTO. E perché proprio questa nomina ? E ora cosa farà ?

PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere.

GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, non è proprio così per fortuna. Il decreto legislativo 4 marzo 2014 n. 45 ha istituito l'autorità di regolamentazione competente in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione, configurandola come un autonomo ispettorato nazionale e da qui il nome di ISIN. Sono organi dell'ISIN – ricordo – il direttore e la consulta, che durano in carica sette anni e non sono rinnovabili.
Il direttore è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, da adottarsi su proposta del Ministro dell'ambiente di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, acquisiti i pareri favorevoli ed espressi a maggioranza assoluta dei componenti delle Commissioni parlamentari competenti. In data 26 settembre, i Ministri competenti hanno proposto la nomina del consigliere Antonio Agostini quale direttore dell'Isin.
In ordine a tale proposta, il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del successivo 6 ottobre scorso, ha avviato la procedura di nomina, dando corso alle richieste di pareri alle competenti Commissioni parlamentari. La Commissione X (industria, commercio e turismo) e XIII (territorio, ambiente e beni ambientali) del Senato della Repubblica, nella seduta congiunta del 5 novembre, dopo avere separatamente proceduto all'audizione informale del sottosegretario del Ministero dell'ambiente Barbara Degani e del consigliere Antonio Agostini, hanno espresso parere favorevole alla nomina di quest'ultimo con la maggioranza dei voti richiesti.
Anche le Commissioni VII e X della Camera, dopo un'audizione informale del dottor Agostini, hanno espresso, il 6 novembre scorso, il loro parere favorevole con la maggioranza assoluta dei voti richiesti. Tanto premesso, prendo atto che gli onorevoli interroganti chiedono se un'asserita mancanza di competenza specifica ascritta al consigliere Agostini e le perplessità manifeste in ordine al possesso dei requisiti di indiscussa moralità connesse a un'indagine operata a suo carico dalla procura di Roma non rappresentino una ragione sufficiente per sospendere il procedimento di nomina. Mi sembra che sia questa la domanda.
Per quanto riguarda il primo punto, concernente il possesso dei requisiti di professionalità e di esperienza, le competenti Commissioni parlamentari, dopo l'esame approfondito che ho prima richiamato, hanno già espresso il proprio parere favorevole con la maggioranza assoluta prevista dalla norma di riferimento. Per cui, ritengo che la questione sia stata già affrontata risolutivamente nella sede parlamentare.
Per quanto attiene, poi, ai requisiti di moralità, è il caso di ricordare che l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, disciplinato dall'articolo 415-bis del codice di procedura penale, costituisce un atto di garanzia dell'indagato e non implica alcuna prognosi in ordine all'accertamento di eventuali responsabilità penali. Per fortuna, siamo ancora in uno Stato di diritto.
Infine, ogni determinazione in ordine al prosieguo del procedimento avviato con la richiesta di parere alle Commissioni parlamentari Pag. 6è oggi rimessa alla sede propria, che è quella del Consiglio dei ministri, a suo tempo investito della mia proposta, formulata di concerto con il Ministro dello sviluppo economico.

PRESIDENTE. L'onorevole Busto ha facoltà di replicare per due minuti.

MIRKO BUSTO. Ministro, a nostro parere lei ha una responsabilità politica enorme, che, a prescindere da quello che hanno deciso le Commissioni parlamentari competenti, è stata quella di proporre una nomina del genere, perché qui vi è la responsabilità di avere... Lei ignorava il fatto che vi fosse un rapporto del MEF, che questo rapporto fosse anche all'attenzione, probabilmente sua, e sicuramente della Ministra Giannini ? Se lo ignorava, si rende conto della delicatezza del ruolo di ispettore dell'Isin ? Questo è un ruolo di garanzia, è una posizione sensibile e strategica per la salute dei cittadini e dell'ambiente.
Qui ci vuole un sussulto di dignità: Agostini è stato definito dagli ispettori del MEF «inadeguato a gestire programmi così complessi, con profili di illegittimità suscettibili di determinare una configurazione di danno erariale e circostanze penalmente rilevanti». Secondo noi, questa persona non va neanche mantenuta nell'attuale posizione di segretario generale del Ministero dell'ambiente, e lei lo vuole tenere, lo vuole mandare, lo vuole, forse, spedire a calci nel sedere all'Isin, alla sicurezza sul nucleare.
Ora è il suo braccio destro, quindi lei sicuramente si fida di lui. E allora, questa nomina a noi puzza, ci puzza di equilibri politici, ci puzza di giochi di palazzo. Se voi non sapevate, allora siete degli incompetenti; se voi sapevate e avete messo i giochi di potere e gli intrallazzi di palazzo davanti alla sicurezza dei cittadini, allora siete dei criminali !

PRESIDENTE. Onorevole Busto, la invito ad utilizzare un linguaggio più consono.

(Elementi e iniziative in relazione agli effetti sui consumi determinati dalle disposizioni recanti limitazioni all'uso del contante – n. 3-01169)

PRESIDENTE. L'onorevole Librandi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01169, concernente elementi e iniziative in relazione agli effetti sui consumi determinati dalle disposizioni recanti limitazioni all'uso del contante (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

GIANFRANCO LIBRANDI. Signor Presidente, illustrissimo Ministro, premesso che tra il 2010 e il 2011 il Governo italiano ha varato tre diversi provvedimenti, che hanno portato il limite dell'uso del contante da 12.500 a mille euro, tale regime di restrizione non trova eguali nei principali Paesi dell'Unione europea. La limitazione all'uso del contante penalizza i consumi dei turisti stranieri, essendo anche la previsione di deroga per i residenti in Paesi non UE inibita da severe regole burocratiche.
L'obbligo di utilizzo di strumenti alternativi al contante per transazioni superiori a 1.000 euro, comprime fortemente la privacy, comportando il tracciamento di dati personali, e costituisce un disagio operativo per le categorie meno abituate all'utilizzo di strumenti elettronici di pagamento, oltre che un sussidio forzoso a favore di istituti finanziari.
Si chiede all'illustrissimo Ministro se siano stati valutati gli effetti della limitazione all'uso dei contanti sui consumi italiani e di stranieri in Italia, e se si intenda procedere ad una modifica della disciplina italiana nella direzione di una maggiore sintonia con quella vigente negli altri Paesi dell'Unione europea come, per esempio, la Germania, dove non esistono limiti all'uso del contante, o la Francia, dove tale limite è fissato a 3.000 euro.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

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PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, la previsione di una soglia all'utilizzo del denaro contante è stata introdotta per la prima volta nel 1991, con il decreto legge n. 143, e successiva conversione in legge. Questo recava: «Provvedimenti urgenti per limitare l'uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l'utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio». Tale indicazione non è stato modificata nella sostanza nel corso degli anni. La limitazione prevista della soglia riguarda complessivamente il valore oggetto di trasferimento, indipendentemente dalla causale, e si applica anche alle cosiddette operazioni frazionate. Successivamente, il decreto legislativo n. 231 del 2007 ha vietato il trasferimento di denaro contante per importi pari, o superiori a 1.000 euro. Al generale divieto di utilizzo del contante per importi pari, o superiori alla soglia sono state previste due deroghe. La prima per gli operatori del settore commercio al minuto, e le agenzie di viaggio e turismo, che possono vendere beni e servizi ai cittadini stranieri non residenti in Italia entro il limite di 15.000 euro, utilizzando un'apposita procedura. Inoltre, la soglia per l'attività svolta dai cambiavalute con i clienti è elevata a 2.500 euro. Ricordo che alla normativa nazionale sull'uso del contante si aggiunge quella comunitaria, la terza Direttiva antiriciclaggio e il Regolamento n. 1889/2005 relativo ai passaggi di denaro contante al seguito attraverso le frontiere. Nel nostro Paese l'uso del contante è superiore a quello di alcuni Paesi europei, e si avvicina ai valori della Grecia e della Spagna. Sul fenomeno incidono fattori di abitudine, fattori culturali e anche fattori istituzionali, oltre che, naturalmente, la presenza di una vasta area di economia sommersa ed evasione fiscale. Inoltre, in Italia è minore l'utilizzo di strumento di pagamento elettronici, per quanto la loro diffusione non è distante dalla media europea.
La scelta di limitare la circolazione del contante e di procedere ad un progressivo abbassamento della soglia, è motivata dall'esigenza di fare emergere le economie sommerse in considerazione del vasto utilizzo di tale modalità di pagamento in Italia e alla necessità di aumentare la tracciabilità delle movimentazioni finanziarie per contrastare il riciclaggio dei capitali di provenienza illecita; l'evasione e l'elusione fiscale. Va ricordato, poi, l'elevato costo di gestione del contante, che secondo le più recenti stime, comporta un onere in media pari allo 0,4 per cento del PIL, che diventa 0,5 in un Paese come l'Italia, per un ammontare pari a circa 8 miliardi di euro l'anno. La normativa volta a limitare la circolazione del contante, se rafforzata da interventi paralleli tesi ad incentivare l'utilizzo della moneta elettronica e degli altri strumenti di pagamento, produce prevedibili effetti positivi sui consumi.

PRESIDENTE. Il deputato Librandi ha facoltà di replicare.

GIANFRANCO LIBRANDI. Signor Presidente, ringrazio il Ministro Padoan, per la risposta che, comunque, ritengo nel complesso, insoddisfacente. La drammatica situazione economica che stiamo vivendo ci impone di prendere provvedimenti forti, concreti ed immediati. È necessario dare una spinta ai consumi, il bonus di 80 euro certamente non basta, ma di fronte ad uno strumento che potrebbe contribuire a portare qualche risultato, si preferisce dire di «no» ed alzare le barricate. Non è certo un caso che molti Paesi europei si muovano in una direzione opposta a quella italiana: la Germania, prima economia europea, non impone limiti all'uso del contante, nonostante l'economia sommersa incida sul suo PIL per il 10 per cento circa. Quindi, non sarà certo la carta di credito lo strumento che ci permetterà di battere l'evasione fiscale. Anche nei Paesi Bassi non esistono limiti, mentre in altri Paesi i vincoli imposti sono meno restrittivi che in Italia, ricordo, per esempio, la Spagna con 2.500 euro o la Francia con 3.000 euro.
Lei ha fatto degli esempi di Paesi con un'economia veramente molto più bassa della nostra.Pag. 8
Diamo fiducia agli italiani, che stanno soffrendo troppo ! Allentiamo le catene fiscali ed economiche ! Resto convinto, a differenza del Ministro, che la limitazione all'uso del contante in vigore in Italia abbia effetti depressivi sui consumi, sia nazionali che di stranieri, e di conseguenza sull'intera economia. Resto convinto, a differenza del Ministro, che oggi più che mai vi sia una forte necessità di modificare la disciplina italiana, sintonizzandola maggiormente con la meno rigida disciplina europea. Altrimenti rischiamo, ancora una volta, di fare la figura di quelli che finiscono con il favorire altre nazioni.

(Misure per la valorizzazione della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito centrale, alla luce delle indiscrezioni di stampa in merito all'ipotesi di cessione della partecipazione di Poste italiane – n. 3-01170)

PRESIDENTE. L'onorevole Pagano ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-01170, concernente misure per la valorizzazione della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito centrale, alla luce delle indiscrezioni di stampa in merito all'ipotesi di cessione della partecipazione di Poste italiane (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

ALESSANDRO PAGANO. Signor Presidente, la banca più efficiente del sistema bancario è la Banca del Mezzogiorno. Gli indici sono tutti assolutamente indiscutibili: crescita degli utili negli ultimi anni pari a 51,4 milioni di euro; ratios patrimoniali ed indici di stabilità finanziaria assolutamente sopra la media; erogato a favore della clientela eccezionale (1,3 miliardi di euro). Mission assolutamente raggiunta, visto che sappiamo bene che si rivolge alle famiglie e agli imprenditori del Mezzogiorno.
Eppure, nonostante tutto, l'amministratore delegato di Poste italiane dice che Banca del Mezzogiorno non fa parte del core business e se ne vuole disfare. I boatos dicono che finirebbe nelle mani di Invitalia: due mission completamente diverse, due strutture patrimoniali e finanziare completamente diverse, due management completamenti diversi, che non si possono integrare e che vanificherebbero il lavoro fin qui svolto, assolutamente eccezionale.
Allora la domanda, in pochi secondi ancora: l'azione strategica del Governo qual è, visto che tutti gli obiettivi erano stati raggiunti ? Non ritiene opportuno che forse immettere Banca del Mezzogiorno, sul mercato, mantenendo una quota potrebbe essere di gran lunga più utile ? E, soprattutto, gli obiettivi sociali che erano quelli di favorire la crescita imprenditoriale e le famiglie del Mezzogiorno, oggi raggiunti, non verrebbero tutti vanificati ?

PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.

PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, ricordo che nell'agosto 2011 Poste italiane, d'intesa con Banca d'Italia, aveva deciso un avvio graduale dell'operatività della Banca del Mezzogiorno, tenuto conto della complessità degli interventi e dell'adeguamento organizzativo e gestionale, indispensabili per dare avvio alle nuove linee di business.
Gli obiettivi di crescita originariamente individuati si sono rilevati, però, difficilmente perseguibili, anche in conseguenza del rapido deterioramento del contesto economico, a cui si associa, oltre alla debolezza della domanda di credito, anche un elevato rischio di adverse selection, che impone l'adozione di severi criteri di valutazione del merito creditizio. E, questo, onorevole Pagano, indipendentemente dai risultati che giustamente lei ci ricorda.
D'intesa con l'azionista il management ha, quindi, puntato su due ulteriori ipotesi di sviluppo. La prima, credito finalizzato a sostenere gli investimenti nel Meridione di grandi gruppi industriali nazionali e public utilities, in linea con la mission assegnata alla banca. La seconda, finanziamenti, mutui e prestiti, contro cessione del quinto a dipendenti di Poste italiane.
La banca ha inoltre previsto l'avvio di diversi progetti per promuovere un più Pag. 9deciso sviluppo del credito delle piccole e medie imprese. Quindi è una banca – sono d'accordo – che si sta comportando bene. Ma, riguardo alla sua domanda specifica, con riferimento ai futuri assetti proprietari nell'ambito delle più ampie strategie di sviluppo delle aree svantaggiate del Paese e di razionalizzazione del sistema di gestione dell'erogazione degli incentivi a sostegno del sistema produttivo, Poste italiane e Invitalia hanno in corso dei primi contatti, volti a esplorare l'eventualità di un trasferimento del capitale della banca dalla prima alla seconda società, ferme restando le necessarie verifiche tecniche sulla sussistenza delle condizioni previste dalla normativa unionale ed interna, ivi inclusa ogni autorizzazione delle competenti autorità di vigilanza e regolazione e salve, in ogni caso, le finali valutazioni dei competenti Ministeri.

PRESIDENTE. L'onorevole Pagano ha facoltà di replicare, per 2 minuti.

ALESSANDRO PAGANO. Guardi Ministro, io sono insoddisfatto, glielo dico pur avendo una stima intellettuale nei suoi confronti: francamente ci aspettavamo di più ed interpreto questa sua risposta come una non completa valutazione della missione della banca. Essa, in termini concreti, ha saputo interpretare quello che è il bisogno reale, raggiungendo gli obiettivi che lei stesso ha ammesso.
Allora, se ha già raggiunto gli obiettivi, secondo me chi le ha scritto la risposta affermando che «non vi è stato raggiungimento degli obiettivi reali» dice delle cose opache. Mi domando: perché tutto questo ?
Persino MilanoFinanza, guardi – quindi non un giornaletto di periferia – dice esattamente le cose che ho detto io e addirittura dice che, pur essendo un operatore che dovrebbe operare su un secondo livello di finanziamento, quindi beneficiando di provviste particolarmente agevolate in termini di costi, non ha utilizzato tutto questo – perché ovviamente non è stata messa nelle condizioni – e pur nondimeno ha raggiunto l'obiettivo.
Allora, di fronte a tutto questo, lei comprenderà che l'attenzione del Parlamento sarà totale.
Tra l'altro, la materia dell'autorizzazione è necessaria per procedere all'acquisizione bancaria, di cui ha competenza anche la BCE, nei confronti della quale è bene presentare progetti di valorizzazione strategici assolutamente indiscutibili e seri.
E quindi con il massimo rispetto di tutti gli enti, questi boatos lei ci dà conferma essere veri, ma le diciamo subito che da un punto di vista tecnico non reggono.
Poi la valutazione politica è consequenziale alla valutazione tecnica.
E quindi, conoscendo le sue competenze, la sua sensibilità e la sua attenzione, la invitiamo, a nome di tutto il nostro gruppo e soprattutto di tutti i parlamentari del Mezzogiorno e direi del Paese – perché quando c’è una banca efficiente io penso che tutti abbiamo l'interesse a difenderla in quanto tale – a vigilare attentamente e a prestare la massima attenzione su questo tema, che temo possa creare tanti problemi.

(Iniziative finalizzate a prevedere un'esenzione triennale dagli adempimenti fiscali e contributivi nei territori del Centro e del Nord Italia colpiti da eccezionali eventi atmosferici nell'anno 2014 – n. 3-01171)

PRESIDENTE. L'onorevole Guidesi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01171, concernente iniziative finalizzate a prevedere un'esenzione triennale dagli adempimenti fiscali e contributivi nei territori del Centro e del Nord Italia colpiti da eccezionali eventi atmosferici nell'anno 2014 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

GUIDO GUIDESI. Grazie signor Presidente. Signor Ministro, è evidente che parliamo di cose che purtroppo sono sulla bocca di tutti in questi giorni: gli eventi calamitosi che hanno colpito le regioni del nord e che hanno colpito alcune regioni centrali hanno provocato notevoli danni Pag. 10ed anche notevoli disagi, sia alle persone fisiche che alle persone giuridiche, pertanto danni alle abitazioni e danni anche alle aziende.
Voi avete, dal nostro punto di vista, preso dei provvedimenti minimali, provvedimenti che danno una sospensione del pagamento dei tributi sino al dicembre 2014, ma non dei contributi.
E in questo stranissimo Paese, Ministro, succede che arrivano le cartelle esattoriali dell'INPS ai terremotati ed agli alluvionati.
Noi siamo a chiedervi di cancellare quelle cartelle esattoriali e di creare un fondo per compensare quei tributi e quei contributi per queste persone ed aziende, che sono oggi veramente...

PRESIDENTE. Concluda.

GUIDO GUIDESI. ... veramente in una situazione difficile.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere, per 3 minuti.

PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, a seguito delle calamità naturali che sono state ricordate, è stato emanato il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 20 ottobre 2014, con il quale si è disposta, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della legge n. 27, la sospensione dei termini dei versamenti ed adempimenti tributari in scadenza nel periodo compreso tra il 10 ottobre ed il 20 dicembre 2014.
L'agevolazione è accordata in favore dei soggetti residenti nei comuni delle regioni Liguria, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia colpiti dagli eventi, inseriti nell'apposito elenco allegato al decreto ministeriale.
Considerata la persistente situazione di assoluta criticità delle zone alluvionate, una volta avviate le attività emergenziali, l'eventuale proroga della sospensione degli adempimenti e versamenti tributari potrà essere oggetto di valutazione, considerati i vincoli derivanti dal rispetto dei saldi di finanza pubblica.
Secondo gli uffici dell'amministrazione finanziaria, la stima dell'ammontare relativo alla sospensione dei versamenti tributari di cui al citato decreto, per il solo periodo 10 ottobre-20 dicembre 2014, è di circa 3 miliardi di euro.
La richiesta di totale cancellazione delle cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione sarebbe suscettibile di determinare non solo effetti sui saldi di finanza pubblica, ma anche una potenziale situazione di disparità di trattamento, con riferimento ad analoghe situazioni verificatesi in passato.
Infine, è opportuno sottolineare che l'adozione di misure agevolative a favore di soggetti che svolgono attività economiche è soggetta alla normativa dell'Unione europea sugli aiuti di Stato, al cui rispetto deve essere improntata.

PRESIDENTE. L'onorevole Guidesi ha facoltà di replicare, per due minuti.

GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, Ministro, io francamente mi sarei augurato che lei leggesse la risposta che le hanno preparato prima di leggerla qui in Aula. Infatti, lei mi ha dato una risposta che noi riteniamo allucinante. Lei parla di eventuali valutazioni di possibili effetti sulla finanza pubblica. Ministro, stiamo parlando di persone che hanno perso la casa e l'azienda. Ministro, stiamo parlando di persone alle quali è arrivata l'acqua in casa e l'acqua in azienda. Stiamo parlando di persone a cui arrivano le cartelle esattoriali dell'INPS. Ministro, la sua risposta è inaccettabile ! È inaccettabile che un Governo oggi si esprima in questo modo. È inaccettabile che un Governo oggi dia una risposta del genere a queste persone. Ministro, noi non ci stiamo ad una situazione del genere. Noi non giochiamo con la burocrazia o con gli aiuti di Stato della legge europea. Noi cerchiamo di tutelare le nostre persone, Ministro, e vi chiediamo di fare allo stesso modo, voi che siete il Governo di questo Paese. Noi abbiamo presentato due emendamenti in legge di stabilità, che stiamo discutendo, per svincolare dal Patto di stabilità i comuni e le Pag. 11regioni rispetto agli investimenti e alle spese contro il dissesto idrogeologico. Ma noi continueremo in questa battaglia, Ministro, perché quelle cartelle esattoriali devono essere cancellate e quelle persone devono essere aiutate, perché se non le aiuta il Governo, noi non sappiamo chi possa aiutarle e dove possano essere trovate queste risposte (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

(Iniziative, in ambito europeo e internazionale, finalizzate a ridurre la concorrenza fiscale tra gli Stati – n. 3-01172)

PRESIDENTE. L'onorevole Marco Di Maio ha facoltà di illustrare l'interrogazione Causi n. 3-01172, concernente iniziative, in ambito europeo e internazionale, finalizzate a ridurre la concorrenza fiscale tra gli Stati (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario, per un minuto.

MARCO DI MAIO. Signor Presidente, Ministro, noi le sottoponiamo questo quesito per sapere e per capire quali sono le azioni che il nostro Governo, il Governo italiano, sta portando avanti per contrastare la concorrenza fiscale tra gli Stati, per contrastare il fenomeno dell'evasione e dell'elusione fiscale, con particolare riferimento alle grandi imprese multinazionali, soprattutto nell'ambito del settore digitale, e quali azioni si stanno portando avanti per accrescere la trasparenza nelle transazioni finanziarie internazionali. Un quesito che nasce dalla consapevolezza che la differenza di politiche fiscali genera delle distorsioni importanti a livello globale e quelle distorsioni hanno generato la crisi finanziaria del 2008 e del 2009 di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, vorrei iniziare ricordando che il 29 ottobre di quest'anno è stata siglato, sulla spinta dei Paesi del cosiddetto G5, tra cui l'Italia, il Multilateral competent authority agreement a Berlino che rappresenta il primo passo a livello multilaterale per la messa in opera del calendario di implementazione del Common reporting standard. In relazione a tale accordo, deve essere evidenziato il ruolo dell'Italia nell'acquisizione dell'impegno del maggior numero di giurisdizioni possibili all'adozione del nuovo standard, nonché nella definizione di un preciso calendario in linea con le indicazioni del G20. Tale accordo ha ricevuto, il 16 novembre, l'approvazione dei Capi di Stato e di Governo del G20 in Australia. La revisione della direttiva sulla cooperazione amministrativa dell'Unione europea ha incorporato i suddetti standard automatici nella legislazione comunitaria grazie all'accordo raggiunto all'Ecofin del 14 ottobre sotto la Presidenza italiana. A livello europeo, il gruppo «codice di condotta», nel corso dei lavori del mese di giugno, ha adottato linee guida che prevedono l'avvio di un monitoraggio da parte della Commissione sui rulings operanti tra gli Stati membri, alla luce del principio della trasparenza fiscale, la cui adozione è stata fortemente sostenuta da parte italiana. Altro provvedimento legislativo comunitario su cui la Presidenza italiana ha concentrato i suoi sforzi è rappresentato dalla proposta di direttiva per una base imponibile comune e consolidata a fini societari.
Anche per questo provvedimento la Presidenza italiana ha introdotto, nell'ambito dei lavori del semestre europeo, un collegamento tra alcune disposizioni della direttiva (clausole antiabuso, legislazione sulle controlled foreign companies, trattamento di interessi passivi ed entità ibride) e le corrispondenti tematiche trattate in sede OCSE sui BEPS, Base Erosion and Profit Shifting.
Per quanto concerne, infine, la tassazione dell'economia digitale si segnala che, a livello comunitario, parallelamente ai lavori che si stanno svolgendo all'OCSE nell'area BEPS, la Commissione ha dato mandato ad un gruppo di esperti di approfondire Pag. 12il tema. Le conclusioni del gruppo di esperti sono state pubblicate il 28 maggio 2014 in un rapporto il cui contenuto è stato discusso nel corso della Presidenza dell'Unione europea.

PRESIDENTE. L'onorevole Causi ha facoltà di replicare per due minuti.

MARCO CAUSI. Ringrazio il Ministro, mi dichiaro soddisfatto della sua risposta. Il Ministro ci ha raccontato molte cose che non arrivano sui giornali e di cui l'opinione pubblica non è sempre consapevole e ci ha raccontato di un importante e rilevante sforzo del Governo italiano in tutti questi anni ma soprattutto durante il semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea per contrastare la concorrenza fiscale, migliorare la trasparenza dei flussi finanziari internazionali, introdurre i common reporting standards e quindi lo scambio di informazioni tra le diverse legislazioni fiscali. Nel dichiararmi soddisfatto, quindi, della risposta e nell'auspicare che questa risposta possa arrivare domani sui giornali alla pubblica opinione come testimonianza di questo impegno, che è un impegno di lunga lena per dare nuove regole all'economia internazionale, invito il Ministro a dare un più forte indirizzo applicativo all'amministrazione fiscale italiana affinché le norme già esistenti in tema di transfer pricing delle imprese multinazionali e in particolare di quelle che lavorano sull'economia digitale e sui prodotti di pubblicità possano avere piena applicazione anche in Italia. Nella legge di stabilità dello scorso anno sono state introdotte due norme, una comunitariamente non compatibile, mentre l'altra basata sul transfer pricing comunitariamente compatibile, e ancora però non si hanno notizie di un'attività proattiva dell'amministrazione finanziaria nei confronti delle grandi imprese multinazionali che lavorano sull'economia digitale. Su questo, invito il Ministro a dare un indirizzo più forte di lavoro al Dipartimento delle finanze e all'Agenzia delle entrate in modo da capire come già le norme esistenti possano portare qualche elemento di progresso nel rapporto con questi grandi colossi multinazionali.

(Iniziative per una piena attuazione dello statuto del contribuente, con particolare riferimento al principio dell'irretroattività delle disposizioni fiscali – n. 3-01173)

PRESIDENTE. L'onorevole Fauttilli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01173 concernente iniziative per una piena attuazione dello statuto del contribuente, con particolare riferimento al principio dell'irretroattività delle disposizioni fiscali (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

FEDERICO FAUTTILLI. Signor Presidente, Ministro, lo statuto dei diritti del contribuente ormai da opinione condivisa e diffusa tra le forze politiche e sociali, ha rappresentato o, meglio, avrebbe dovuto rappresentare nel settore tributario la più rilevante azione politica per cambiare il rapporto tra fisco e cittadini su basi innanzitutto di rispetto delle parti ma anche di certezza e di trasparenza. Ma, a fronte di tale statuto, di cui oggi i cittadini hanno bisogno in un momento di così difficile crisi in termini di maggiore fiducia nelle istituzioni e, quindi, anche nel sistema fiscale, constatiamo purtroppo, a 14 anni dall'emanazione dello statuto, l'inosservanza di fatto di alcuni principi cardine dello statuto medesimo, a cominciare da quello relativo al divieto di applicazione retroattiva di norme fiscali. Quindi, con la nostra interrogazione, chiediamo di sapere se non ritenga necessario dare piena attuazione ai principi dello statuto del contribuente a partire dalla non retroattività delle misure fiscali proprio al fine di mantenere nella pratica un corretto rapporto con il contribuente quale presupposto per l'esercizio efficace del potere impositivo e per rafforzare la lotta all'elusione e all'evasione fiscale.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Padoan, ha facoltà di rispondere.

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PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, la congiuntura non favorevole e la necessità di manovre volte al riequilibrio dei conti pubblici hanno talvolta comportato la necessità di derogare, sia pur nel rispetto dei principi più volte espressi dalla Corte costituzionale, alla previsione sull'irretroattività delle disposizioni tributarie di cui all'articolo 3 dello statuto del contribuente.
L'amministrazione finanziaria è ben consapevole dell'esigenza di procedere al recupero del rapporto di fiducia e collaborazione reciproca con il contribuente messo a rischio da frequenti mutamenti dell'ordinamento tributario. Tali mutamenti, a volte forieri di incertezza nel settore fiscale, possono, infatti, rendere problematiche anche le decisioni d'investimento delle imprese.
L'occasione per rivitalizzare i principi dello statuto del contribuente è oggi fornita dall'attuazione della legge 11 marzo 2014, n. 23, recante la delega al Governo per l'attuazione di un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, che ribadisce, tra l'altro, il principio contenuto nello stesso statuto del rispetto del vincolo di irretroattività delle norme tributarie di sfavore.
Uno dei punti focali della legge delega è proprio il miglioramento dei rapporti con il contribuente secondo le linee della cosiddetta enhance relationship, relazione rafforzata proposta dall'OCSE, e ad esso sono finalizzate le misure volte a potenziare il tutoraggio ed attuare una semplificazione sistematica dei regimi fiscali e degli adempimenti inutilmente complessi.
Già il primo dei decreti legislativi di attuazione recante semplificazione fiscale e disciplina della dichiarazione dei redditi precompilata in corso di pubblicazione si muove nella direzione del chiaro miglioramento del rapporto tra fisco e contribuente e costituisce un primo passo per la realizzazione di un sistema fiscale improntato a criteri di chiarezza, trasparenza, informazione e tutela dell'affidamento.
È, infine, intendimento del Governo migliorare, attraverso apposite misure normative, la tax compliance, mediante il potenziamento del confronto preventivo tra fisco e contribuente, improntato alla fiducia e volto a stimolare l'adempimento spontaneo degli obblighi tributari.

PRESIDENTE. L'onorevole Fauttilli ha facoltà di replicare, per due minuti.

FEDERICO FAUTTILLI. Signor Presidente, grazie Ministro per la sua puntuale risposta e anche per il riferimento alla legge delega e ai decreti attuativi. Io, però, vorrei ricordare che la Corte costituzionale ha prodotto un'ampia giurisprudenza, che ritiene che la legittimità di qualsiasi imposta retroattiva debba essere però valutata secondo il principio della capacità contributiva. Per cui, quando la retroattività di una nuova imposta non viola l'articolo 53 della Carta costituzionale, il prelievo è di fatto legittimo, contro, quindi, ogni possibilità del cittadino contribuente di pianificare i propri impegni finanziari.
Molte proposte di legge presentate in questa e nelle passate legislature mirano ad elevare lo statuto dei diritti del contribuente a rango di norma costituzionale, proprio perché molti parlamentari sono consci della criticità in merito alla possibilità di derogare a tale importante strumento per via legislativa. La stessa Commissione europea, nell'ambito delle misure delineate nel piano di azione per rafforzare la lotta all'evasione e all'elusione fiscale, nel dicembre del 2012, ha proposto un codice europeo dei diritti del contribuente. E alcuni recenti studi economici dimostrano come esista un preciso collegamento tra l'evasione fiscale e il cattivo rapporto tra Stato e contribuenti per un'equa distribuzione del carico tributario.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FEDERICO FAUTTILLI. Quindi, noi riteniamo, Ministro, che il costo e il numero degli adempimenti debbano risultare trasparenti, corretti, imparziali nelle procedure e nel trattamento generale delle legittime aspettative del contribuente.

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(Iniziative di competenza in ordine ai profili amministrativo-contabili correlati allo svolgimento di concorsi e all'affidamento di incarichi dirigenziali da parte della provincia di Foggia – n. 3-01174)

PRESIDENTE. L'onorevole Di Gioia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01174 concernente iniziative di competenza in ordine ai profili amministrativo-contabili correlati allo svolgimento di concorsi e all'affidamento di incarichi dirigenziali da parte della provincia di Foggia (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, signor Ministro, mi permetterà di derogare per un attimo su alcuni aspetti, anche se sono convinto che lei, ovviamente, non potrà darmi delle risposte. Ci sono stati dei concorsi banditi e annullati, ovviamente per illegittimità, da parte del Consiglio di Stato: concorsi da dirigenti. E qualche giorno fa, è stata pubblicata una delibera per assumere questi dirigenti o per l'espletamento di questo concorso. Tengo a precisarle che ci sono trentuno persone...

PRESIDENTE. La invito a concludere.

LELLO DI GIOIA. Non ho ancora terminato. Ci sono trentuno persone ed è stato pubblicato un bando pubblico: questo bando è stato bloccato e ancora non si sblocca.
Io credo che ciò non sia possibile in un ente che ormai è di secondo livello, dove i dirigenti percepiscono un salario aggiuntivo e i dipendenti non percepiscono nulla. Credo che non sia possibile, per esempio, che vi siano dei dirigenti a full time che hanno incarichi presso altre amministrazioni e che, comunque, non sono nemmeno comunicati. Credo sia necessario che si assumano anche delle responsabilità.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, per gli aspetti di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze, si fa presente che, dal 18 marzo al 19 aprile 2013, i servizi ispettivi di finanza pubblica hanno svolto una verifica amministrativo-contabile presso la provincia di Foggia. L'ispezione ha evidenziato numerose carenze sia in ordine alla gestione contabile, violazione delle regole in materia di Patto di stabilità, sia in ordine alla gestione del personale. In particolare, dalla verifica sono emerse violazioni attinenti la contrattazione integrativa concretizzatasi mediante l'errata quantificazione e conseguente erogazione dei fondi destinati alla remunerazione delle competenze accessorie del personale del comparto e della dirigenza. Tali irregolarità hanno consentito di ipotizzare un danno alle finanze dell'ente e pertanto i rilievi sono stati segnalati alla competente procura della Corte dei conti che, in data 9 dicembre 2013, ha comunicato di aver ricevuto la segnalazione.
La relazione ha evidenziato, inoltre, anomalie delle procedure di stabilizzazione del personale per l'assenza dei presupposti di legge e illegittimi conferimenti di incarichi dirigenziali a tempo determinato, in assenza di idonee procedure selettive e in misura superiore alle percentuali previste. La provincia di Foggia ha già trasmesso una prima relazione per la normalizzazione delle criticità emerse e la stessa relazione è in corso di esame da parte dell'ufficio competente.

PRESIDENTE. L'onorevole Di Gioia ha facoltà di replicare, per due minuti. Le ricordo che quando la Presidenza suona il campanello vuol dire che il suo tempo si sta esaurendo.

LELLO DI GIOIA. Grazie, signor Presidente, lo so benissimo e anche la sua «indulgenza»...

PRESIDENTE. Quella è relativa.

LELLO DI GIOIA. Per cui mi consentirà qualche secondo in più. Signor Ministro, Pag. 15ero convinto, perché era giusto così, che lei non mi avrebbe dato delle risposte esaurienti per il semplice fatto che l'interrogazione era comunque definita in un certo aspetto. Credo, però, sia necessario guardare con più attenzione, per le responsabilità ispettive che voi avete, a quelli che sono gli avvenimenti che stanno accadendo giorno dopo giorno e, come le dicevo in premessa, a ciò che riguarda la delibera per dirigenti che dovrebbero essere assunti, mentre per il personale comune, qualificato, è stato bloccato il concorso. Bisognerebbe anche guardare con grande puntualità, perché un migliaio di persone non percepiscono quel fondo integrativo che comunque gli spetta e i dirigenti hanno salari aggiuntivi. Credo che questo sia un ulteriore danno che viene ad essere fatto alla collettività e che comunque crea squilibrio tra i lavoratori che lavorano e i dirigenti che comunque percepiscono.
Credo sia opportuno che si faccia chiarezza, perché in un ente dove c’è tanto da fare, per esempio, si ha la possibilità di avere delle consulenze in altri enti locali senza che questo addirittura, forse, venga ad essere comunicato. C’è una serie di considerazioni che le sto ponendo e credo che lei – come sempre ha fatto e come oggi probabilmente potrà fare, avendo assunto delle informazioni dirette – possa ora assumere quelle iniziative che spettano al suo Ministero.

(Orientamenti del Governo in relazione al fenomeno dell'evasione fiscale, con particolare riguardo all'obiettivo di destinare le risorse recuperate all'abbattimento del debito pubblico – n. 3-01175)

PRESIDENTE. L'onorevole Corsaro ha facoltà di illustrare l'interrogazione Rampelli n. 3-01175 concernente orientamenti del Governo in relazione al fenomeno dell'evasione fiscale, con particolare riguardo all'obiettivo di destinare le risorse recuperate all'abbattimento del debito pubblico (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), che ha sottoscritto in data odierna, per un minuto.

MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, signor Ministro, le cartelle esattoriali che risultano da incassare da parte dello Stato, quanto a tributi non pagati, a imposte, tasse e contributi, ammonta, largo circa, all'impressionante dimensione di 530 miliardi di euro. Al netto del fatto che all'interno di questo importo ci siano cose non dovute (cartelle pazze, incapacità di individuare i contribuenti che davvero devono versare quegli importi), registriamo come mediamente, ogni anno, dal recupero dell'evasione lo Stato incassi una cifra prossima ai 12-13 miliardi annuali, quindi ben lontana da questa dimensione. Inutile perdere secondi per tracciare la dannosità del fenomeno dell'evasione fiscale e la scarsa competitività che al sistema italiano consegue da questa piaga; quindi, certi che uno degli obiettivi comuni debba essere quello della lotta all'evasione, vogliamo chiedere a lei, signor Ministro, quali sono le azioni concrete per recuperare dei soldi e per impegnare immediatamente i soldi che vengono eventualmente recuperati per l'abbattimento del debito pubblico.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, nel rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all'evasione fiscale presentata ai sensi dell'articolo 6 del decreto-legge n. 66 del 2014, il Governo ha delineato le strategie di contrasto all'evasione indirizzate alla realizzazione di una sempre più efficace e pervasiva azione di contrasto dei fenomeni di evasione ed elusione e all'ulteriore miglioramento qualitativo dei controlli in termini di recupero di somme sottratte all'erario e di dissuasione a porre in essere comportamenti fiscalmente scorretti. Nell'ambito di tale strategia, assumono particolare rilevanza il coordinamento fra gli organi di controllo, il contrasto alle frodi, la cooperazione con le giurisdizioni estere ed il contrasto agli illeciti fiscali internazionali, Pag. 16nonché l'adozione di accorgimenti atti a rendere più efficiente l'azione di riscossione attraverso l'adozione di metodi e strumenti differenziati da utilizzare in misura flessibile e diversificata in relazione alle varie tipologie di contribuenti e della consistenza degli importi a debito, in ragione del diverso livello di rischio per la tutela dell'interesse erariale, contemperando, al tempo stesso, le esigenze di economicità dell'azione. In merito all'osservazione secondo cui l'importo complessivo delle cartelle di pagamenti derivanti dal mancato versamento di tasse, tributi locali e contributi previdenziali che lo Stato deve ancora incassare ammonterebbe a circa 530 miliardi di euro, gli uffici tecnici riferiscono che, a legislazione vigente, si può confermare, quale previsione di incasso, l'importo globale di circa 7 miliardi di euro, di cui 4 miliardi riferiti a carichi erariali. In proposito, per completezza, è opportuno evidenziare che, dal 2010 ad oggi, sono stati numerosi gli interventi normativi con i quali si è cercato di introdurre misure di più ampio respiro per i contribuenti morosi al fine di mitigare gli effetti della crisi, con l'obiettivo di modificare, in primo luogo, l'ambito operativo del sistema della riscossione, incidendo significativamente sui poteri attribuiti a Equitalia – come sottolineato nel rapporto 2013 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei conti nel maggio 2013 – e, conseguentemente, anche sulle riscossioni. Infine, giova ricordare le nuove disposizioni in materia di dichiarazione precompilata in attuazione della delega fiscale in materia di contrasto all'evasione inserite nello schema di disegno di legge di stabilità per il 2015. Tali disposizioni risultano finalizzate all'introduzione di nuove e più avanzate forme di comunicazione fra il contribuente e l'amministrazione fiscale, anche in termini preventivi, rispetto alle scadenze fiscali e miranti a stimolare l'assolvimento degli obblighi tributari e favorire l'emersione spontanea delle basi imponibili.

PRESIDENTE. L'onorevole Corsaro ha facoltà di replicare, per due minuti.

MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, credo di non avere bisogno di dichiarare la mia non soddisfazione, atteso che il Ministro ci ha segnalato che, secondo gli uffici competenti, si calcola di incassare l'1,32 per cento di quello che lo Stato teoricamente avrebbe in animo di incassare: questo è il rapporto tra i 7 miliardi attesi dal Ministro e i 530 di crediti sulle cartelle che ci sono in giro.
Devo dire francamente che questa ennesima dimostrazione, che da un lato si parla di numeri immaginifici – che servono poi per creare qualcosa, lo dirò di qui a un attimo – e, dall'altro, della concretezza delle possibilità di intervento, dimostra una volta di più come stia mancando il coraggio per fare degli interventi veri, che dovrebbero muovere da una totale innovazione della normativa fiscale, sia con l'auspicato passaggio dell'imposizione dalla formazione del reddito alla produzione del consumo, quindi con la possibilità di immediatamente percepire chi sta materializzando una fattispecie sulla quale si può intervenire sotto il profilo impositivo, sia introducendo nella norma fiscale le famose norme di contrasto, la possibilità che ci siano cioè conflitti contrastanti fra i diversi contribuenti in modo tale che aumentando le deducibilità dei diversi contribuenti si induce una diminuzione del triste fenomeno del lavoro e delle prestazioni dei servizi in nero.
La realtà, dicevo, purtroppo è che forse fanno comodo i numeri grossi indipendentemente dalla loro capacità di tassarli. È notizia di poche settimane fa che l'Unione europea ha consentito agli Stati membri, per rimanere nel rapporto di indebitamento, addirittura di calcolare tra il proprio potenziale PIL il ricavo dello spaccio di droga, dello sfruttamento della prostituzione e della contraffazione dei beni; quindi, una cosa assolutamente al di là dei limiti civili.
Siccome – concludo – onorevole Presidente pochi minuti fa ho sentito alla televisione il roboante annuncio dei mezzi di informazione che ci comunicano che un tribunale ha comminato una sanzione di 2 miliardi e 100 milioni di euro ai signori Pag. 17Mambro e Fioravanti per risarcimento nei confronti dello Stato, se la veridicità delle cifre è quella che ho appena mostrato, vi chiedo, onorevole Ministro, siccome tra due minuti mi devo recare in Commissione bilancio dove stiamo lavorando sulla legge di stabilità, posso considerarli già spendibili questi soldi ? Perché, se del caso, faccio un bel regalo anche ai colleghi della Commissione.

PRESIDENTE. Onorevole Corsaro, alla fine, tra una cosa e l'altra, abbiamo superato abbondantemente i due minuti. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Michele Bordo, Bratti, Caparini, Capelli, Cominelli, De Girolamo, De Micheli, Di Gioia, Di Lello, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fioroni, Fontanelli, Fraccaro, Mannino, Pisicchio, Quartapelle Procopio, Rampelli, Ravetto, Sani, Scotto, Speranza, Tabacci, Tofalo, Vignali, Vignaroli, Villecco Calipari, Vitelli, Zaratti e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente novantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di petizioni (ore 16,06).

PRESIDENTE. Invito l'onorevole segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

GIANNI MELILLA, Segretario, legge:
SALVATORE ACANFORA, da Roma, chiede:
provvedimenti a tutela dei diritti dei detenuti (767)alla II Commissione (Giustizia);
iniziative per impedire le intercettazioni telefoniche da parte di privati (768)alla II Commissione (Giustizia);
norme per vietare la partecipazione a trasmissioni televisive di sedicenti maghi e cartomanti (769) – alla VII Commissione (Cultura);
iniziative per contrastare la violenza nei confronti delle donne (770) alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali);
misure per assicurare la pubblicità dei bilanci di tutti gli enti e le istituzioni pubblici e privati (771) – alla V Commissione (Bilancio);
nuove norme contro i reati di evasione fiscale, terrorismo e criminalità organizzata (772) – alla VI Commissione (Finanze);
GABRIELLA CUCCHIARA, da Roma, chiede nuove norme in materia di verifica della legittimazione processuale attiva (773) – alla II Commissione (Giustizia);
MORENO SGARALLINO, da Terracina (Latina), chiede l'introduzione della pena dell'ergastolo per il sequestro e il tentato sequestro di minori (774) – alla II Commissione (Giustizia);
FRANCESCO DI PASQUALE, da Cancello e Arnone (Caserta), chiede:
iniziative urgenti per evitare il diffondersi in Italia del virus Ebola (775) – alla XII Commissione (Affari sociali);
l'abolizione della cosiddetta «riforma Fornero» delle pensioni (776) – alla XI Commissione (Lavoro);
GIUSEPPE SCIROCCO e MARIO PERROTTA, da Genova, chiedono norme per generalizzare l'incompatibilità del rapporto di pubblico impiego con lo svolgimento Pag. 18di qualsiasi altra attività remunerata (777) – alla XI Commissione (Lavoro);
MASSIMILIANO VALDANNINI, da Roma, chiede l'accorpamento dei commissariati di polizia «Monte Mario» e «Primavalle», nel comune di Roma (778) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
VALERIO FEDERICO, da Milano, e altri cittadini chiedono una riforma organica della normativa in materia di protezione della fauna e prelievo venatorio (779) – alla XIII Commissione (Agricoltura);
BRUNO DANTE, da Castel del Monte (L'Aquila), chiede misure a sostegno dei comuni con popolazione fino a 500 abitanti (780) – alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VIII Commissione (Ambiente);
VINCENZO CANDIAGO, da Lonigo (Vicenza), chiede nuove norme in materia di IMU sulla seconda casa (781) – alla VI Commissione (Finanze);
MIKE e JURI SAVINA, da Roma, chiedono iniziative per potenziare i controlli sui prezzi praticati per la vendita di prodotti destinati ai soggetti celiaci (782) – alla XII Commissione (Affari sociali);
ADRIANO MATTEI, da Roma, chiede iniziative per impedire la circolazione di autobus con caratteristiche costruttive che non garantiscono al conducente la piena visibilità (783) – alla IX Commissione (Trasporti);
ROSANNA OCCHIODORO, da Ancona, chiede misure varie per eliminare ogni discriminazione tra figli (784) – alla II Commissione (Giustizia);
RENATO LELLI, da San Pietro in Cariano (Verona), chiede:
l'abrogazione della norma che esclude la custodia cautelare in carcere nei procedimenti per i quali il giudice ritiene che, all'esito del giudizio, la pena detentiva irrogata non sarà superiore a tre anni (785) – alla II Commissione (Giustizia);
la sospensione dell'applicazione delle norme in materia di studi di settore (786) – alla VI Commissione (Finanze);
iniziative per l'introduzione di dazi doganali antidumping (787) – alla X Commissione (Attività produttive);
disposizioni per garantire la gratuità degli asili nidi e misure a sostegno dei genitori separati (788) – alla XII Commissione (Affari sociali);
norme per assicurare la prosecuzione del giudizio in caso di sostituzione del magistrato procedente e iniziative per assicurare l'efficienza degli uffici giudiziari (789) – alla II Commissione (Giustizia);
GIOVANNI RUFINI, da Roma, e numerosissimi altri cittadini chiedono misure diverse per fermare la violenza contro le donne (790) – alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Melilla, e approfitto anche per formularle gli auguri di buon lavoro, visto che questo è stato il suo esordio da segretario di Presidenza.
Approfitto altresì per salutare gli studenti e gli insegnanti delle scuole medie «Leonardo da Vinci» e «Orazio Nucula» di Terni, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente (ore 16,10).

PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 18 novembre 2014, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla I Commissione (Affari costituzionali):
«Conversione in legge del decreto-legge 18 novembre 2014, n. 168, recante proroga di termini previsti da disposizioni Pag. 19legislative concernenti il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonché ad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all'attività amatoriale e agonistica» (2727) – Parere delle Commissioni III (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V, VII, X e XIV.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Modifica nella composizione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

PRESIDENTE. Comunico che in data 17 novembre 2014 la Presidente della Camera ha chiamato a far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione la deputata Maria Chiara Gadda in sostituzione della deputata Chiara Braga, dimissionaria.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

PRESIDENTE. Comunico che in data 17 novembre 2014 la Presidente ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il deputato Salvatore Piccolo, in sostituzione della deputata Pina Picierno, cessata dal mandato parlamentare.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

PRESIDENTE. Comunico che in data 17 novembre 2014 la Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il deputato Tommaso Ginoble, in sostituzione del deputato Gero Grassi, dimissionario.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Giovedì 20 novembre 2014, alle 15:

Svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta termina alle 16,15.

ERRATA CORRIGE

Nel resoconto stenografico della seduta del 17 novembre 2014:
pagina 94, prima colonna, trentaquattresima riga, la parola «terzo» si intende sostituita dalla seguente: «sesto».