Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Incontro tra delegazioni parlamentari della Camera dei deputati e del Sejm della Repubblica di Polonia su tematiche relative a turismo e sport (30 settembre - 2 ottobre 2014)
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 136
Data: 24/09/2014
Descrittori:
CAMERA DEI DEPUTATI   PARLAMENTARI
POLONIA   SPORT
TURISMO     
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione
X-Attività produttive, commercio e turismo
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Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione e ricerche

Incontro tra delegazioni parlamentari della Camera dei deputati e del Sejm della Repubblica di Polonia su tematiche relative a turismo e sport

(30 settembre - 2 ottobre 2014)

 

 

 

 

 

 

n. 136

 

 

 

24 settembre 2014

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Cultura

( 066760-3255 – * st_cultura@camera.it

Servizio Studi – Dipartimento Attività Produttive

( 066760-9574 – * st_attprod@camera.it

Ha partecipato alla redazione del dossier:

Servizio rapporti internazionali

( 066760-3948 – * cdrin1@camera.it

 

§  Le schede di lettura sono state redatte dal Servizio Studi.

§  La scheda relativa ai rapporti parlamentari Italia-Polonia è stata curata dal Servizio Rapporti internazionali.

§  La Scheda Paese è stata redatta dal Ministero degli affari esteri.

 

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.

File: CU0138

 


INDICE

Elementi di normativa italiana

Sport 3

§  L’assetto delle competenze in materia di sport 3

§  Il finanziamento dello sport 3

§  Le più recenti disposizioni in materia di impiantistica sportiva  4

§  Le più recenti iniziative per lo sport a scuola  5

§  Le più recenti previsioni per la sicurezza delle manifestazioni sportive  6

§  Le iniziative legislative in corso di esame  7

Turismo  8

§  Premessa  8

§  Le politiche nella XVII legislatura  8

§  I dati 10

§  Il titolo V e le competenze in materia di turismo  13

§  Turismo montano  20

Rapporti parlamentari Italia-Polonia

Scheda Paese Repubblica di Polonia

 

 


SIWEB

Elementi di normativa italiana

 


Sport

L’assetto delle competenze in materia di sport

L’articolo 117, terzo comma, della Costituzione include l’”ordinamento sportivo” fra le materie di legislazione concorrente.

Pertanto, nell’assetto attuale lo Stato può emanare i “principi fondamentali” concernenti l’ambito sportivo, spettando poi alle regioni la disciplina di dettaglio.

 

In materia, si ricorda, inoltre, che, ai sensi dell’art. 1 del D.L. 220/2003 (L. 280/2003), la Repubblica riconosce e favorisce l’autonomia dell’ordinamento sportivo nazionale, quale articolazione dell’ordinamento sportivo internazionale facente capo al Comitato Olimpico Internazionale.

In particolare, i rapporti tra l'ordinamento sportivo e l'ordinamento della Repubblica sono regolati in base al principio di autonomia, salvi i casi di rilevanza per l'ordinamento giuridico della Repubblica di situazioni giuridiche soggettive connesse con l'ordinamento sportivo.

L’art. 2 dello stesso D.L. dispone che, in applicazione del principio di autonomia, è riservata all'ordinamento sportivo la disciplina delle questioni aventi ad oggetto:

a) l'osservanza e l'applicazione delle norme regolamentari, organizzative e statutarie dell'ordinamento sportivo nazionale e delle sue articolazioni al fine di garantire il corretto svolgimento delle attività sportive;

b) i comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e l'irrogazione ed applicazione delle relative sanzioni disciplinari sportive.

 

E’ peraltro utile ricordare che nel disegno di legge costituzionale che interviene, fra l’altro, sul titolo V della parte II della Costituzione (A.C. 2613 e abb.), attualmente all’esame della Camera, si prevede che la materia “ordinamento sportivo” sia attribuita alla competenza legislativa esclusiva dello Stato.

Il finanziamento dello sport

La maggior parte delle spese in materia di sport, di competenza del Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport della Presidenza del Consiglio, trovano collocazione nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, all’interno della missione Giovani e Sport, programma Attività ricreative e sport, il quale, in base al ddl di assestamento 2014, approvato dalla Camera (A.C. 2542) e trasmesso al Senato, reca stanziamenti complessivi per il 2014, in conto competenza, pari ad € 627,0 mln, di cui 415,7 di parte corrente e 211,4 di parte capitale.

Nell’ambito degli stanziamenti relativi al 2014, si segnalano, in particolare:

§  € 409,7 mln per il finanziamento del CONI (cap. 1896);

§  € 61,2 mln da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli investimenti in materia di sport (cap. 7450);

§  € 140,2 mln quale annualità quindicennale per la realizzazione di interventi necessari allo svolgimento dei XX giochi olimpici invernali “Torino 2006” (cap. 7366);

§  € 10,0 per il Fondo di garanzia per i mutui relativi alla costruzione, ampliamento, attrezzatura e acquisto di impianti sportivi (cap. 7455);

§  € 6,0 mln per somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche dello sport (cap. 2111).

 

Ulteriori somme, per un totale complessivo di € 13,1 mln, risultano allocate, nell’ambito del programma Protezione civile della missione Soccorso civile, sul cap. 7449.

In particolare, detto stanziamento include i contributi per Campionati mondiali di nuoto e per i Giochi del Mediterraneo che si sono svolti, rispettivamente, a Roma e Pescara nel 2009.

 

Sull’argomento, è utile ricordare, inoltre, che il CONI fruisce di una quota delle entrate erariali ed extra-erariali derivanti dai giochi pubblici ed assegna contributi agli altri organismi sportivi. In base all’art. 30-bis, co. 4, del D.L. 185/2008 (L. 2/2009), dal 2011 l’importo da destinare al CONI è determinato annualmente con decreto del MEF.

Le più recenti disposizioni in materia di impiantistica sportiva

Nell’ambito delle disposizioni che regolano la materia degli impianti sportivi è recentemente intervenuta la legge di stabilità 2014 (L. 147/2013) che, all’art. 1, co. 304 e 305, ha introdotto una nuova procedura per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti, con particolare riguardo alla loro sicurezza. Gli interventi sono realizzati prioritariamente mediante recupero di impianti esistenti o relativamente ad impianti localizzati in aree già edificate.

 

Al fine indicato, è stata semplificata la procedura amministrativa e sono state previste modalità innovative di finanziamento.

 

La procedura inizia con la presentazione, al comune, di uno studio di fattibilità, completo di un piano economico-finanziario (PEF) e dell’accordo con una o più associazioni o società sportive utilizzatrici dell’impianto in via prevalente.

Il comune convoca una conferenza di servizi preliminare sullo studio di fattibilità, al fine di dichiarare, entro 90 giorni dalla sua presentazione, l’eventuale pubblico interesse della proposta.

Nel caso di esito positivo della fase preliminare, il soggetto proponente presenta il progetto definitivo al comune.

Il comune convoca una conferenza di servizi decisoria con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. La procedura deve concludersi entro 120 giorni dalla presentazione del progetto. Se il progetto comporta atti di competenza regionale, la conferenza di servizi è convocata dalla regione e la relativa procedura deve concludersi entro 180 giorni dalla presentazione del progetto.

Il provvedimento finale sostituisce ogni autorizzazione o permesso necessario alla realizzazione dell'opera.

Nel caso di superamento dei termini relativi alle conferenze di servizi (preliminare o decisoria), sono previsti interventi sostitutivi diversamente configurati a seconda della dimensione dell’impianto.

Nel caso di interventi da realizzare su aree di proprietà pubblica o su impianti pubblici esistenti, è previsto lo svolgimento di una procedura ad evidenza pubblica sul progetto approvato, che deve essere conclusa entro 90 giorni dalla sua approvazione. Si applicano, in quanto compatibili, le previsioni in materia di finanza di progetto presenti nel Codice dei contratti pubblici (d.lgs.163/2006), che consente di realizzare opere pubbliche facendo ricorso al capitale privato.

 

Inoltre, il co. 303 del medesimo articolo ha aumentato per il triennio 2014-2016 la dotazione del Fondo di garanzia per i mutui relativi alla costruzione, all'ampliamento, all'attrezzatura, al miglioramento o all'acquisto di impianti sportivi (art. 90, co. 12, della L. 289/2002), istituendo una gestione separata con un ammontare pari a 10 milioni di euro per il 2014, 15 milioni di euro per il 2015 e 20 milioni di euro per il 2016.

Tali importi devono essere amministrati dall’Istituto per il credito sportivo sulla base di criteri che tengano conto dell’esigenza di assicurare interventi per la sicurezza strutturale e funzionale, per la fruibilità, nonché per lo sviluppo e l’ammodernamento degli impianti sportivi.

 

Per approfondimenti, si veda il dossier del Servizio Studi n. 95/3 del 31 gennaio 2014.

Le più recenti iniziative per lo sport a scuola

Il 16 settembre 2014 è stata presentata l’iniziativa Sport di Classe“, per il potenziamento dello sport a scuola.

Il progetto, che sarà realizzato per l’a.s. 2014-2015, prevede, in particolare:

·      un nuovo sistema di governance dello sport a scuola, attraverso l’integrazione delle competenze di MIUR e CONI, per una gestione condivisa. In particolare, per l’organizzazione delle attività e delle iniziative, sono previsti un organismo nazionale e organismi regionali e provinciali di coordinamento, che operano anche in raccordo con i Centri sportivi scolastici istituiti presso le scuole del territorio;

·      l’inserimento di due ore di educazione fisica settimanali nel piano dell’offerta formativa (POF) delle classi terze, quarte e quinte di tutte le scuole primarie. Dal 2015 l’offerta sarà arricchita, con la possibilità di estensione alle classi prima e seconda, anche attraverso l’eventuale utilizzo di fondi europei;

·     l’introduzione della figura del Tutor sportivo, che affiancherà l’insegnante e svolgerà un ruolo di supporto per le scuole in fase di progettazione e realizzazione delle attività;

·     un’attenzione particolare agli studenti con disabilità, grazie anche alla partecipazione di rappresentanti del CIP negli organismi di gestione;

·     la formazione iniziale e sul campo dei docenti coinvolti, a cura di MIUR, CONI e CIP;

·     una revisione dei giochi sportivi, che riguarderanno ora anche la scuola primaria. In particolare, si prevede la realizzazione di Giochi Invernali (a livello di istituto) e di Giochi di fine anno (a livello comunale o provinciale), che si svolgeranno in orario scolastico e avranno l’obiettivo prioritario di promuovere il valore educativo e sociale dell’attività sportiva.

 

In materia, si rammenta che il 4 dicembre 2013 era stato sottoscritto un nuovo Protocollo d'Intesa tra MIUR e CONI che prevedeva l'avvio di una nuova fase di realizzazione di iniziative per la promozione dell'attività motoria e sportiva a scuola e anticipava l’intenzione di rivisitare il progetto per l'alfabetizzazione motoria nella scuola primaria, avviato come progetto pilota nell’a.s. 2009/2010 e la cui ultima annualità si è svolta nell'a.s. 2012-2013.

Nell'a.s. 2013/2014 le attività sono proseguite sulla scorta di quanto realizzato negli anni precedenti con il progetto nazionale per l’educazione fisica nella scuola primaria, impostato sulla base delle linee generali emanate con nota prot. 304 del 17 gennaio 2014.

Nell'agosto 2009, invece, il Governo aveva emanato le Linee guida per le attività di educazione fisica, motoria e sportiva nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Le più recenti previsioni per la sicurezza delle manifestazioni sportive

Negli artt. 1-4 del D.L. 119/2014, attualmente in corso di esame (A.C. 2616), sono contenute disposizioni, che fanno seguito a quelle adottate negli anni scorsi, finalizzate a rafforzare la prevenzione ed il contrasto della violenza negli stadi.

In particolare, il decreto-legge interviene sulla disciplina del c.d. D.A.SPO. (il provvedimento con il quale il questore dispone il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive), ampliando la platea dei destinatari e aumentando la durata del provvedimento in relazione a recidivi e responsabili di episodi di violenza di gruppo, e disciplina la procedura per ottenere, trascorsi 3 anni dalla scadenza del divieto, la piena riabilitazione.

Ulteriori disposizioni riguardano, tra l’altro, l'arresto in flagranza di reato anche di colui che in occasione della manifestazione sportiva ostenti simboli usuali di associazioni o gruppi aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi e l’applicabilità delle misure di prevenzione disciplinate dal Codice antimafia ai soggetti indiziati di partecipare a episodi di violenza in occasione di manifestazioni sportive.

Il medesimo decreto-legge contiene, altresì, specifiche volte ad ampliare l’ambito di applicazione del divieto di esporre striscioni e cartelli incitanti alla violenza e del divieto per le società sportive di corrispondere una serie di benefici e di vendere o distribuire titoli di accesso agli impianti sportivi a (tra gli altri) destinatari del D.A.SPO., soggetti che siano stati condannati per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive, destinatari di misure di prevenzione.

 

Per approfondimenti, si veda il dossier del Servizio Studi n. 214 dell’8 settembre 2014.

Le iniziative legislative in corso di esame

La VII Commissione ha avviato l'esame:

 

§  dell'A.C. 1680 che intende riconoscere la funzione sociale dello sport come strumento di inclusione, solidarietà, dialogo, diffusione di valori di lealtà, correttezza, rispetto delle regole e legalità, in particolare in contesti disagiati e caratterizzati da un alto rischio di criminalità e dispersione scolastica. Intende, altresì, favorire la diffusione dell'attività sportiva di base, anche attraverso lo sviluppo dell'impiantistica sportiva;

§  dell'A.C. 1949, che intende assicurare il tesseramento dei minori stranieri residenti in Italia presso le società sportive appartenenti alle federazioni nazionali con le stesse procedure previste per i cittadini italiani.

Per approfondimenti sul contenuto specifico delle due proposte di legge, si vedano i dossier del Servizio Studi n. 160 del 12 maggio 2014 e n. 212 del 4 agosto 2014.


Turismo

Premessa

Negli ultimi dieci anni uno dei settori economici che ha avuto la crescita maggiore a livello mondiale è il turismo. Infatti, la spesa dei turisti per viaggi all'estero è raddoppiata e si prevede che nei prossimi dieci anni aumenti di un ulteriore 50%. Nel 2011, più di un miliardo di persone ha effettuato un viaggio all'estero per turismo. L'Italia ha ancora un ruolo rilevante nel turismo internazionale, ma stenta a tenere il passo della crescita del settore e tende a perdere quota di mercato nei confronti dei suoi tradizionali concorrenti europei, evidenziando una notevole perdita di competitività.

Il turismo esprime inoltre un notevole potenziale per ciò che riguarda la comunicazione e l'integrazione interculturale, due elementi rilevanti in un mondo divenuto multi-polare. Il turismo offre inoltre grandi opportunità per l a valorizzazione del nostro straordinario patrimonio storico e artistico, sia rispetto alla comunicazione delle identità dei territori, ma soprattutto in termini di attrazione di nuove risorse per la loro conservazione e rivalutazione.

Le politiche nella XVII legislatura

Tra le priorità del Governo cui è strettamente legata la ripresa economica del Paese, il Documento di economia e finanza 2014 include il turismo, soprattutto per le insite opportunità in termini di attrazione di risorse – con circa il 50% dei flussi provenienti dall'estero – e di creazione di nuovi posti di lavoro. Secondo questa visione i settori del turismo e della cultura risultano profondamente interconnessi, in quanto è proprio dalla valorizzazione economica dell'immenso patrimonio culturale del nostro Paese (costituito da musei, monumenti, bellezze naturali, prodotti tipici e artigianali) che scaturisce il turismo. Gli obiettivi che il Governo intende perseguire per il settore del turismo sono riconducibili alla riforma dell'intera gestione del sistema turistico nazionale. In particolare i due filoni di intervento maggiormente significativi per l'attuazione di una nuova e più organica politica del turismo, capace di sviluppare le potenzialità attrattive di capitale straniero, sono articolati da un lato nel rafforzamento degli investimenti per l'adeguamento delle strutture, dall'altro nella ridefinizione delle competenze attraverso la riforma del Titolo V, che attribuisca allo Stato le attività di promozione, indirizzo e coordinamento delle politiche turistiche.

Nello specifico il Governo intende:

In concreto le misure a favore del turismo sono ricomprese in diversi provvedimenti.

La legge di stabilità per il 2014 (L. 147/2013), al fine di favorire il sistema produttivo, ha autorizzato la spesa di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 e di 100 milioni di euro per il 2016 per un sostegno finanziario alle imprese attraverso finanziamenti agevolati nella forma di contratti di sviluppo nel settore industriale e nel settore turistico.

Il decreto legge competitività (decreto-legge145/2013, convertito con modificazioni dalla L.9/2014) ha previsto, al fine di migliorare la capacità di attivazione della dotazione di beni storici, culturali e ambientali, nonché dei servizi per l'attrattività turistica di specifiche aree territoriali, un finanziamento sino ad un massimo di 500 milioni di euro per i progetti presentati da comuni con una popolazione compresa tra i 5.000 e i 150.000 abitanti.

In questo quadro è di particolare rilevanza il decreto legge artbonus e turismo (decreto legge 83/2014, convertito con modificazioni dalla L 106/2014), che introduce strumenti per sostenere il patrimonio culturale e rilanciare il settore turistico. Più in particolare, in materia di turismo sono previste due tipologie di credito d'imposta: il primo a favore degli esercizi ricettivi singoli o aggregati con servizi extra-ricettivi o ancillari, nella misura del trenta per cento dei costi sostenuti, per investimenti ed attività di sviluppo per la digitalizzazione ricettive, il secondo nella misura del trenta per cento delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia ed abbattimento delle barriere architettoniche. Sono previste anche disposizioni di diversa natura che mirano alla fruibilità del patrimonio culturale e turistico italiano, come per esempio l'adozione di un piano straordinario della mobilità turistica e la convocazione ad parte del MiBACT di apposite conferenze di servizi per semplificare e velocizzare il rilascio di atti autorizzativi di varia natura relativi alla realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza. Inoltre è prevista la concessione ad uso gratuito di immobili pubblici non utilizzati a fini istituzionali a forme associative composte in prevalenza da giovani per la promozione di percorsi pedonali o ciclabili. Infine, si rinvia al 31 ottobre 2014 il decreto per l'individuazione dei siti turistici di particolare interesse nei quali per le guide turistiche occorre una speciale abilitazione, demandando al medesimo decreto di stabilire anche i requisiti necessari per ottenere l'abilitazione stessa. Da ultimo si provvede al riordino e alla razionalizzazione dell'ENIT-Agenzia nazionale per il turismo,con la contestuale liquidazione di Promuovi Italia S.p.A.

Si segnala infine che in data 15 aprile 2014 sono state discusse e votate alcune mozioni in materia di turismo e che il 16 aprile 2014 si è svolta l'Audizione del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, sulle linee programmatiche del suo Dicastero. Infine il 17 aprile 2014 sono state esaminate e approvate dalla X Commissione Attività Produttive alcune risoluzioni in materia di revisione organica della disciplina relativa all'esercizio della professione di guida turistica.

I dati

Il settore turistico offre un contributo significativo alla produzione del nostro PIL e dell'occupazione del Paese. Il contributo totale del turismo al PIL diretto, indiretto e indotto si attesta su un valore di oltre 161 miliardi di euro nel 2012. Nello stesso anno il settore ha contribuito a garantire circa 2.700.000 occupati. Il turismo contribuisce con il 10,3 per cento del PIL e con l'11,7 della forza lavoro.

 


 

 


Il titolo V e le competenze in materia di turismo

La riforma costituzionale del Titolo V (legge costituzionale n. 3/2001) ha reso il turismo una materia di competenza "esclusiva" per le Regioni ordinarie, alla stregua di quanto previsto per le Regioni speciali che già prima del 2001 erano dotate di tale competenza. Il turismo rientra dunque tra le materie "residuali" (art.117, comma 4), in riferimento alle quali le Regioni non sono più soggette ai limiti dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi statali

Questo mutamento del titolo competenziale delle Regioni è stato confermato in più occasioni dalla Corte costituzionale, a partire dalla sentenza n. 197/2003.

Nonostante ciò, è necessario sottolineare che, per numerosi e rilevanti profili della disciplina del turismo, il riferimento alla legislazione statale appare tuttora preponderante.

Innanzitutto si devono considerare i rilevanti condizionamenti che possono derivare alla potestà legislativa regionale dall'intervento del legislatore statale in altre materie affidate espressamente alla sua competenza, esclusiva o concorrente, che presentano profili di connessione o sovrapposizione con la materia del turismo. In particolare, si segnalano materie quali la tutela della concorrenza; i rapporti internazionali e con l'UE; la tutela dell'ambiente e dei beni culturali, nonché le competenze concorrenti in materia di professioni; governo del territorio (comprendente l'urbanistica e l'edilizia); grandi reti di trasporto e di navigazione.

Inoltre si deve sottolineare che, secondo i più recenti indirizzi della Corte costituzionale, anche la competenza regionale più ampia comunque non esclude a priori la possibilità per la legge statale di attribuire funzioni amministrative al livello centrale e di regolarne l'esercizio, in base ai principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione (art. 118 Cost.).

Dal punto di vista istituzionale, va segnalata la mediazione operata nelle sedi di concertazione nazionale, e in particolare nella Conferenza Stato-Regioni, il cui rilievo è senz'altro accresciuto dopo la riforma costituzionale del 2001. In questa sede lo Stato e le Regioni hanno concluso accordi, che hanno condotto, nella sostanza, ad un esercizio "congiunto" di competenze normative su numerosi e rilevanti profili concernenti il turismo che, in base ai criteri formali di riparto delle competenze, avrebbero dovuto essere assegnati all'uno o all'altro livello. Il sistema degli accordi e delle intese ha così consentito di superare situazioni di impasse e di interpretare in senso conforme alla Costituzione molte disposizioni normative precedenti alla riforma, che assegnavano al legislatore statale l'esercizio esclusivo di poteri normativi o di indirizzo.

Si segnala infine che nel Piano strategico per il turismo, presentato dal Governo nella XVI legislatura, e non portato ad attuazione, uno specifico punto era dedicato alla necessità di una revisione del titolo V nell'ottica di restituire allo Stato il ruolo di propulsore del settore. Al riguardo tra gli obiettivi era indicata:

La giurisprudenza costituzionale

In base alla giurisprudenza della Corte costituzionale nonostante la materia del turismo appartenga «alla competenza legislativa residuale delle Regioni, ai sensi dell'art. 117, quarto comma, Cost. (sent. n. 94 del 2008, n. 214 e n. 90 del 2006), non è esclusa la possibilità «per la legge di attribuire funzioni legislative al livello statale e di regolarne l'esercizio», vista l'importanza del settore turistico per l'economia nazionale. Come ha rilevato la Corte «la chiamata in sussidiarietà a livello centrale è legittima soltanto se l'intervento statale sia giustificato nel senso che, a causa della frammentazione dell'offerta turistica italiana, sia doverosa un'attività promozionale unitaria; d'altra parte, l'intervento deve essere anche proporzionato nel senso che lo Stato può attrarre su di sé non la generale attività di coordinamento complessivo delle politiche di indirizzo di tutto il settore turistico, bensì soltanto ciò che è necessario per soddisfare l'esigenza di fornire al resto del mondo un'immagine unitaria. Infine, lo Stato deve prevedere il coinvolgimento delle Regioni, non fosse altro perché la materia turismo, appartenendo oramai a tali enti territoriali, deve essere trattata dallo Stato stesso con atteggiamento lealmente collaborativo (Corte cost., sent. n. 214 del 2006, punti 8-9 diritto; sent. n. 76 del 2009, punti 2-3)».

L'attribuzione della materia "turismo" alle Regioni non ha impedito dunque alla Corte di affermare la legittimità di norme statali (ovvero l'incostituzionalità di norme regionali) che disciplinavano alcuni aspetti in qualche maniera coinvolti nella materia in oggetto.

Al riguardo si può ricordare che, ad avviso della Corte, non rientrano nella materia «turismo»:

Si deve inoltre segnalare la ricorrente affermazione, nella giurisprudenza della Corte, della necessità di un intervento unitario del legislatore statale in materia di turismo in considerazione delle esigenze di valorizzare tale settore (fondamentale risorsa economica del Paese) a livello interno e internazionale e di ricondurre ad unità la grande varietà dell'offerta turistica italiana (sent. n. 76/2009, n. 88/2007, n. 214/2006).

In questo quadro, sono stati ritenuti assistiti da un'effettiva esigenza di esercizio unitario a livello statale di funzioni amministrative, gli interventi legislativi dello Stato che prevedevano:

Sono state ritenute invece illegittime (in quanto invasive della competenza regionale), norme statali che regolavano:

Il Codice del turismo e la sentenza n. 80 del 2012

La necessità di costituire un corpus organico di norme e un coordinamento sistematico delle disposizioni normative vigenti nel settore, dove insistono diversi livelli di Governo statale, regionale ed europeo, ha costituito il presupposto per l'emanazione del Codice del turismo. Il Codice del turismo, per promuovere il mercato del turismo e rafforzare la tutela del consumatore, avrebbe dovuto intervenire nella materia fissando punti di riferimento univoci al fine di un coordinamento tra Stato e Regioni, nell'ambito delle rispettive competenze. Inoltre avrebbe dovuto operare un riordino e una razionalizzazione complessiva delle disposizioni vigenti nella materia.

La Corte Costituzionale, tuttavia, ha dichiarato l'illegittimità di numerose disposizioni contenute nel provvedimento.

Con la sentenza n. 80/2012 la Corte ha dichiarato l'illegittimità di numerose disposizioni del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79 (c.d. Codice del turismo), in quanto volte all'accentramento di funzioni rientranti nella competenza legislativa residuale delle Regioni

In particolare sono state dichiarate illegittime:

Le funzioni amministrative

Un primo elemento che accomuna tutti i sistemi amministrativi regionali è la natura delle funzioni amministrative mantenute in capo alle Regioni, che possono essere così schematizzate:

Per lo svolgimento di queste competenze, le Regioni si avvalgono, oltre che della loro amministrazione diretta (Assessorati al turismo), di strutture rientranti nella c.d. "amministrazione

regionale indiretta". I principali modelli organizzativi sono:

Il ruolo regionale di "governo" del settore trova inoltre conferma in un complesso di funzioni che pongono la Regione al centro delle relazioni con gli altri soggetti istituzionali, a partire dallo Stato, attraverso la partecipazione alla Conferenza Stato- Regioni ed alla Conferenza Unificata.

Una seconda costante di tutte le leggi regionali è rappresentata dal riconoscimento del ruolo centrale dei comuni nella promozione dei sistemi integrati di offerta turistica e nella creazione di reti di cooperazione pubblico-privata.

Accanto alle tradizionali Pro loco (associazioni di diritto privato che, in ambito locale, promuovono il turismo e forniscono assistenza ai turisti), da lungo tempo, infatti, operano a livello locale organismi destinati alla promozione ed alla assistenza turistica in ambiti territoriali circoscritti, ovvero, alla promozione di un determinato segmento di offerta. La natura giuridica di questi soggetti è molto diversificata, ma analoga è la partecipazione contestuale di soggetti pubblici e privati e l'importante ruolo riconosciuto al loro interno agli enti locali, ed in particolare ai comuni.

Le funzioni comunali acquistano, peraltro, ulteriore significato se lette congiuntamente alle rilevanti competenze amministrative comunali in materia di pianificazione urbanistica ed edilizia, comprendenti la realizzazione e l'esercizio di strutture ricettive; alle competenze in materia di gestione del demanio marittimo e fluviale; alle competenze in materia di valorizzazione dei beni culturali e di promozione ed organizzazione di attività culturali: tutti aspetti che, sommati insieme, denotano l'importante ruolo del livello locale in materia di turismo.

Quanto alle funzioni amministrative di vigilanza e controllo sugli operatori turistici (ed in particolare sulle strutture alberghiere e simili; sulle agenzie di viaggio; sugli operatori delle professioni turistiche), l'entità delle competenze comunali varia invece notevolmente da Regione a Regione, a seconda del maggiore o minore peso attribuito alle Province dalla legislazione regionale.

Le stesse Province hanno assunto in molti casi un peso assai rilevante, tanto da essere individuate da alcune Regioni come enti ai quali spetta, in via residuale, l'esercizio di tutte le funzioni non conferite espressamente ad altri livelli di governo. Tale ruolo è stato ulteriormente valorizzato laddove alle Province non sono stati attribuiti solo compiti di vigilanza o di amministrazione attiva, ma anche il coordinamento delle attività di promozione (che ha portato in alcuni casi, alla sottoposizione alla loro direzione e vigilanza delle preesistenti aziende di promozione turistica, ridenominate spesso come agenzie), e l'elaborazione di atti di programmazione.

Ma l'attuale assetto amministrativo del turismo non si esaurisce nel segmento regionale/locale; al contrario, esso è caratterizzato dalla permanenza di strutture amministrative centrali che esercitano competenze in materia.

Il D.Lgs. n. 300/1999 aveva attribuito le residue funzioni statali al neo-istituito Ministero delle attività produttive, frutto dell'accorpamento – nel contesto della drastica riduzione dei Ministeri prevista dalla riforma Bassanini – di tutte le funzioni attinenti alle politiche nazionali rivolte al settore produttivo nel suo complesso.

La nuova modifica dell'assetto dei Ministeri operata dal Governo Prodi con il D.L. 18 maggio 2006, n. 181, convertito nella legge n. 233/2006, ha sancito il trasferimento delle residue competenze statali in materia di turismo al Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e articolato in due uffici dirigenziali

di livello generale, con relativa attrazione di competenze e di risorse finanziarie.

Nel 2013 il governo Letta affida le competenze del turismo al Ministero che assume dunque l'attuale denominazione di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Articolo 1, comma 2 e 3 della legge 24 giugno 2013, n. 71).

In questo contesto lo Stato può svolgere un importante ruolo di indirizzo, considerando la proiezione internazionale delle attività di promozione turistica, nonché di coordinamento delle azioni da intraprendere, e garantire un adeguato sostegno alle iniziative delle regioni, delle autonomie locali e degli altri enti istituzionalmente competenti, volte allo sviluppo e alla promozione del turismo sul territorio.

Turismo montano

La montagna è una risorsa, sia ambientale che turistica e rappresenta uno dei più importanti fattori di attrattività per la domanda turistica nazionale ed internazionale. Dall'analisi della capacità ricettiva delle aree ad alta quota, fatta da uno studio di Isnart-Unioncamere 2012, si rileva che la montagna rappresenta una parte consistente del mercato dell'ospitalità nazionale raccogliendo più di 30 mila imprese, vale a dire il 20,4% delle strutture ricettive italiane, con una disponibilità di posti letto che supera le 635 mila unità, il 13,5% di quelli disponibili nel Bel Paese. L'appeal della montagna fa di queste aree il terzo prodotto turistico italiano, potendo contare su quasi 49 milioni di presenze (e su 10,2 milioni di arrivi) mostrando la forte incidenza della domanda domestica (che genera il 61,3% delle presenze in montagna) ma anche la costante crescita dell'interesse per la montagna made in Italy all'estero. Internet, in particolare, rappresenta la porta di accesso al territorio per i turisti stranieri, clientela, questa, che utilizza il web abitualmente per cercare informazioni e offerte per la vacanza in montagna (rispettivamente nel 19,7% e nel 14,1% dei casi; più di quanto lo faccia il turista italiano: 8,5% e 5,3%). A supporto di un canale virtuale come internet, l'esperienza già vissuta (in media per il 46,2% dei turisti) ed il passaparola (40,3%) si impongono come motivazioni determinanti per la scelta del soggiorno in montagna (a prescindere dalla loro provenienza).

 

 

 

 

 


Rapporti parlamentari Italia-Polonia

 


 





RAPPORTI PARLAMENTARI

ITALIA-POLONIA

 

 

Presidenti delle Camere

Sejm (Camera bassa)

Jerzy WENDERLICH, eletto il 22 settembre 2014 (SLD - Alleanza della Sinistra Democratica)

 

Senat (Camera alta)

Bogdan BORUSEWICZ, rieletto l’8 novembre 2011[1]

 

Rappresentanze diplomatiche

Ambasciatore italiano in Polonia

Alessandro DE PEDYS

Ambasciatore polacco in Italia

Wojciech PONIKIEWSKI, dal 30 novembre 2010

 

 

XVII LEGISLATURA

 

 

Corrispondenza

Il 4 aprile 2013 è pervenuta alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, una lettera di congratulazioni per il Suo Alto Incarico, da parte dell’Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia, Wojciech Ponikiewski. Con l’occasione l’Ambasciatore ha rivolto alla Presidente l’invito a partecipare alla festa Nazionale della Polonia, il 7 maggio, presso la sede dell’Ambasciata polacca a Roma. A tale lettera la Presidente Boldrini ha risposto il successivo 13 maggio, ringraziando per i graditi auguri e sottolineando i rapporti tradizionalmente eccellenti e i legami di amicizia tra il popolo italiano e quello polacco.

 

Incontri bilaterali

Il 14 luglio 2014, il Vice Presidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio, ha ricevuto la visita dell'Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia, Wojciech Ponikiewski.

Il colloquio si è incentrato sul processo di riforma avviato in Italia e sui problemi economici comuni europei, in particolare i rischi legati a un’economia di mercato non controllata che ha prodotto delocalizzazioni delle industrie nazionali con conseguente aumento della disoccupazione.

 

Il 21 ottobre 2013 la Presidente Boldrini ha incontrato l'Ambasciatore Ponikiewski.

Oggetto dell'incontro il rafforzamento dei rapporti parlamentari bilaterali, nel quadro della comune cornice europea, e la necessità di vigilare sul rispetto della democrazia e sulle violazioni dei diritti fondamentali nell'UE. E’ stata altresì affrontata la questione del reinserimento dei giovani emigrati per completare la formazione o acquisire nuove competenze.

 

Il 16 dicembre 2013 il Presidente della Commissione Affari Esteri, Fabrizio Cicchitto, ha incontrato l'Ambasciatore Ponikiewski.

Al centro dei colloqui la vicenda della detenzione a Varsavia dei tifosi laziali per i quali è stato chiesto l’immediato rimpatrio analogamente a quanto l’Italia ha fatto in situazioni simili.

 

Cooperazione multilaterale

La Polonia prende parte alla cooperazione parlamentare nell'ambito dell'Unione europea (di cui ha detenuto la Presidenza di turno dal 1° luglio al 31 dicembre 2011).

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La Polonia prende parte altresì alla cooperazione parlamentare euromediterranea e, quindi, all'Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo (AP-UpM).

Dall’8 al 9 febbraio 2014 ha avuto luogo ad Amman, in Giordania, la X Sessione plenaria dell'AP-UpM, cui ha partecipato una delegazione polacca composta dai deputati Anna Aksamit, Andrzej Galazdwski e Piotr Naimski. Sempre ad Amman, l'8 febbraio, si è svolta la riunione della Commissione per la qualità della vita, gli scambi umani e la cultura dell'AP-UpM, presieduta dal deputato italiano Khalid Chaouki. La Polonia non ha inviato nessun rappresentante.

Alla IX Sessione plenaria dell'Assemblea svoltasi a Bruxelles l'11 e il 12 aprile 2013, la Polonia è stata rappresentata dall’onorevole Andrzej Galazewski. Alla riunione della Commissione per la promozione della qualità della vita, gli scambi umani e la cultura dell’AP-UpM ospitata dalla Camera dei deputati il 14 e il 15 novembre 2013 sotto la Presidenza del deputato Khalid Chaouki, la Polonia non ha inviato nessun rappresentante.

 

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La Polonia invia proprie delegazioni alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa, dell'UEO, della NATO (di cui è membro dal marzo 1999), dell'OSCE e dell'InCE (di cui nel 2003 ha esercitato la Presidenza).

Dal 24 al 26 settembre 2013 ha avuto luogo a Budapest la riunione dell’Assemblea Parlamentare dell’Iniziativa Centro Europea (InCE) di cui l’Ungheria detiene la Presidenza di turno per il 2013. La Presidenza ungherese ha scelto quale oggetto del dibattito: “Il possibile ruolo dell’InCE nel rafforzamento della cooperazione regionale nel quadro del nuovo Quadro finanziario dell'UE per il 2014-2020”.

Alla riunione ha partecipato la delegazione parlamentare italiana composta dai deputati Catia Polidori, Dario Ginefra e Tamara Blazina, e i senatori Stefania Giannini, Francesco Scoma, Luis Alberto Orellana e Lodovico Sonego. Per il Parlamento polacco erano presenti il deputato Grzegorz Napieralski, e i senatori Janusz Sepiol e Rafał Muchacki. Nel corso della riunione sono state rinnovate le presidenze e le vicepresidenze delle tre Commissioni Generali dell’Assemblea: la deputata Tamara Blazina è stata eletta Presidente della Commissione Generale Affari Politici, mentre la senatrice Giannini, Presidente della Commissione Generale Affari Culturali.

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Per quanto riguarda l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, si segnala che, durante la sessione 2010 che si è svolta a Strasburgo dal 4 all'8 ottobre, l'Assemblea ha proceduto all'elezione del nuovo Segretario Generale dell'Assemblea CdE, il polacco Wojciech Sawicki, con un mandato di cinque anni a partire dal 1° febbraio 2011.

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La Polonia ha ospitato a Varsavia, dall’11 al 22 novembre 2013, la 19ma Conferenza delle Parti (COP 19) relativa alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). All'high level della Conferenza, svoltosi dal 19 al 23 novembre, hanno partecipato, in qualità di osservatori, gli onn. Massimo Felice De Rosa (M5S) e Mariastella Bianchi (PD). Per il Senato erano presenti i senatori Gianpiero Dalla Zuanna (Scelta Civica) e Carlo Martelli (M5S).

 

Unione Interparlamentare (UIP)

Nell'ambito dell'Unione interparlamentare (UIP) è stato costituito un apposito gruppo di amicizia Italia-Polonia del quale però ad oggi è stata nominata la sola Presidenza, nella persona del deputato Rocco Buttiglione.

XVI LEGISLATURA

 

 

Corrispondenza

Con riferimento alla corrispondenza intercorsa nel corso della XVI legislatura si segnala una nota inviata al Presidente Fini dall’Ambasciatore italiano in Polonia, Riccardo Guariglia, il 1° ottobre 2012, nella quale, in vista della visita a Roma della Presidente del Sejm polacco, Ewa Kopacz, si forniva un quadro dei rapporti tra Italia e Polonia e della situazione interna polacca.

L’Ambasciatore ricordava con l’occasione che tale visita si inseriva nell’ambito del rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due paesi, che avevano registrato significativi sviluppi in occasione del secondo Vertice Intergovernativo italo-polacco svoltosi a Roma nel maggio 2012, della visita di Stato del Presidente Napolitano in Polonia dal 10 al 12 giugno 2012 e della visita a Napoli, a fine novembre 2012, del Presidente della Repubblica di Polonia, Komorowski, per partecipare ad un incontro trilaterale con i Presidenti di Germania e Italia. L’Ambasciatore segnalava la necessità, particolarmente sentita da parte polacca, di rafforzare l’intenso dialogo già esistente con la dimensione parlamentare, anche mediante la creazione nel Parlamento italiano di un gruppo di amicizia italo-polacco, analogo al gruppo di amicizia istituito presso il Parlamento polacco.

Si ricorda, inoltre, che i Presidenti delle Camere polacche, Ewa Kopacz e Bogdan Borusewicz, il 29 novembre 2011 avevano informato il Presidente Fini della disponibilità del Parlamento europeo ad accettare la proposta del Parlamento polacco riguardante la composizione della Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune, ivi compresa la politica di sicurezza e difesa comune. Il Presidente Fini ha risposto il 19 gennaio 2012, esprimendo apprezzamento per gli sforzi intrapresi dalla Presidenza polacca dell’UE al fine di individuare una soluzione di compromesso sulla sopraccitata questione.

 

Incontri bilaterali

Nel corso della XVI legislatura il Presidente Fini ha incontrato in due occasioni i suoi omologhi polacchi: il 24 febbraio 2009, il Presidente Bogdan Borusewicz, e, successivamente, il 3 ottobre 2012, la nuova Presidente, Eva Kopacz.

Il Presidente Fini ha anche ricevuto l’Ambasciatore polacco Ponikiewski, il 7 aprile 2011 e, successivamente, il 23 marzo 2012.

Infine, si ricorda che il Vice Presidente della Camera, Rocco Buttiglione, ha partecipato a due eventi a Varsavia, rispettivamente le celebrazioni del 90° anniversario dell’indipendenza polacca, l’11 novembre 2008, e il XX anniversario delle prime elezioni libere in Polonia, il 2 giugno 2009.

 

Incontri delle Commissioni

Relativamente agli incontri a livello di Commissioni si segnala:

·    la partecipazione del Presidente della XIII Commissione Agricoltura, Paolo Russo, alla XII edizione del Forum economico mondiale svoltosi a Krynica Zdroj, in Polonia, nel settembre 2012;

·    la missione di studio effettuata a Varsavia nell’ottobre 2010 da una delegazione del Comitato parlamentare Schengen, guidata dalla Presidente, Margherita Boniver, per approfondire le tematiche relative all'organizzazione, al funzionamento e all’attività dell'Agenzia europea Frontex, ivi avente sede, e conoscere le politiche ed esperienze in materia di immigrazione di quel Paese; 

·    una missione in Polonia, nel dicembre 2009, di una delegazione della Commissione Affari esteri, guidata dal Presidente Stefani.

 

Cooperazione multilaterale

Dal 19 al 21 aprile 2012 si è svolta a Varsavia la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'UE, cui per l'Italia ha partecipato il Presidente Fini.

Alla 7^ Sessione plenaria dell’Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo (AP-UpM), svoltasi il 3 e 4 marzo 2011, presso la Camera – che, insieme al Senato ha esercitato la Presidenza di turno dell'Assemblea da marzo 2010 a marzo 2011 – per il Senato polacco ha preso parte ai lavori la sen. Barbara Borys Damiêcka.

Si segnala altresì che in occasione della sessione 2010 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, si è proceduto all’elezione del nuovo Segretario Generale dell’Assemblea, il polacco Wojciech Sawicki, con un mandato di cinque anni a partire dal 1° febbraio 2011.

Il 25 e 26 settembre 2011 l’on. Matteo Mecacci, membro della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell’OSCE, nonché Presidente della Commissione su Democrazia, diritti umani e questioni umanitarie della medesima Assemblea, ha partecipato a Varsavia alla Riunione per l’implementazione della dimensione umana, dove ha auspicato che l’Organizzazione accresca il proprio coinvolgimento in Nord Africa e individui nuove formule per affrontare tempestivamente le crisi nel campo dei diritti umani[2]. In precedenza, dal 4 al 5 ottobre 2010, l'on. Mecacci aveva partecipato, in rappresentanza dell’Assemblea medesima, alla Conferenza di revisione dell’OSCE, svoltasi a Varsavia.

L’onorevole Riccardo Migliori, Presidente dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE, è intervenuto alla cerimonia di apertura della Riunione OSCE/ODIHR sull’implementazione della Dimensione umana, svoltasi a Varsavia dal 24 al 25 settembre 2012.

In precedenza, dal 2 al 3 febbraio 2009, l'on. Migliori, Presidente della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell’OSCE, e l’on. Mecacci, componente della stessa delegazione, avevano effettuato una missione a Varsavia dove avevano incontrato il Direttore dell’Ufficio per le Istituzioni democratiche e i Diritti umani (ODIHR) dell’OSCE e i responsabili degli Uffici Democratizzazione, Tolleranza e non Discriminazione e Diritti umani.

Si segnala altresì che la Polonia ha ospitato:

·        dal 12 al 16 novembre 2010, a Varsavia, la 56a Sessione annuale dell'Assemblea parlamentare della NATO, cui hanno partecipato, per la Camera, gli onorevoli Francesco Bosi, Giorgio La Malfa, Arturo Parisi e Gianni Vernetti;

·        dal 1° al 12 dicembre 2008, a Poznan, la Conferenza delle Parti (COP 14) relativa alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). All’high level della Conferenza hanno partecipato, in qualità di osservatori, gli onn. Alessandro Bratti e Vincenzo Gibino.

 

Unione Interparlamentare

La parte italiana del Gruppo di amicizia Italia – Polonia e Bulgaria per la XVI legislatura era composta dall’on. Roberto Rosso (Presidente) e dal sen. Valter Zanetta.

A seguito delle elezioni polacche di ottobre 2011, è stato costituito in seno al Parlamento polacco il gruppo di Amicizia italo-polacco, composto da 22 deputati e 4 senatori, guidato dall’onorevole Adam Abramowicz.

 




[1]     Il Presidente Borusewicz presiede il Senato polacco dall’ottobre 2005, è stato rieletto nel novembre 2007 e l’8 novembre 2011. Non è affiliato ad alcun partito.

[2]     La Riunione è organizzata annualmente dall’Ufficio per le Istituzioni democratiche e i Diritti umani dell’OSCE (ODIHR) e ha come obiettivo esaminare l’attuazione dei principali impegni assunti dall’OSCE nel campo della dimensione umana, ivi inclusi i diritti umani, le libertà fondamentali, le elezioni, la promozione della tolleranza, la pena di morte e i diritti delle minoranze nazionali.