XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 432 di giovedì 21 maggio 2015

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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

La seduta comincia alle 9,30.

CATERINA PES, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Boccia, Michele Bordo, Costa, Dambruoso, Damiano, Ferranti, Fico, Manciulli, Antonio Martino, Migliore, Nicoletti, Orlando, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Sanga, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente novantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Informativa urgente del Governo sul rischio di infiltrazioni terroristiche connesse ai flussi migratori, in relazione all'arresto di un cittadino marocchino in provincia di Milano (ore 9,40).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sul rischio di infiltrazioni terroristiche connesse ai flussi migratori, in relazione all'arresto di un cittadino marocchino in provincia di Milano.
Dopo l'intervento del rappresentante del Governo interverranno i rappresentanti dei gruppi in ordine decrescente, secondo la rispettiva consistenza numerica, per cinque minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo è attribuito al gruppo Misto.

(Intervento del Ministro dell'interno)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Ministro dell'interno, Angelino Alfano.

ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Signora Presidente, onorevoli colleghi, ho immediatamente dichiarato la mia disponibilità a riferire a questa Assemblea in merito all'operazione di polizia che ha portato all'arresto a Milano del cittadino marocchino Abdel Majid Touil, sospettato di essere coinvolto nell'attentato terroristico al Museo del Bardo di Tunisi.
Coerentemente con la lettera e lo spirito dello strumento dell'informativa, riferirò a quest'Aula i fatti e terrò fuori gli argomenti della campagna elettorale. Qui – e questi sono i fatti – stiamo parlando dell'arresto di un sospettato di terrorismo, stiamo parlando di un successo investigativo per le modalità e i tempi in cui esso è avvenuto, stiamo parlando della buona cooperazione tra diversi Paesi nella lotta al terrorismo, stiamo parlando di un decreto antiterrorismo, convertito da quest'Aula, Pag. 2che ha trovato applicazione e buon funzionamento in tutti questi mesi.
Desidero rinnovare in questa occasione il mio sincero ringraziamento alle forze di polizia, che, in virtù di un'attenta attività di intelligence e dei proficui scambi informativi con i collaterali organismi investigativi, anche stranieri, hanno ancora una volta saputo dimostrare il loro valore e la loro efficienza. Vorrei aggiungere che l'operazione di polizia che ha assicurato alla giustizia il ventiduenne straniero, gravemente indiziato di essere coinvolto nell'efferata azione terroristica del 18 marzo, in cui perirono anche quattro cittadini italiani, è frutto di un'attività attentamente pianificata, che ha potuto, peraltro, contare sull'eccellente livello di coordinamento info-operativo raggiunto in materia di prevenzione e contrasto del terrorismo.
Le circostanze dell'arrivo in Italia di Abdel Touil hanno destato preoccupazione e di queste parlerò successivamente. L'operazione di martedì scorso richiede un'attenta valutazione per poter affermare qualcosa di conclusivo a questo riguardo. I fatti, dunque, vanno ricostruiti stando alle circostanze di tempo e di luogo effettivamente comprovate, che andrò ad elencare puntualmente.
Touil era giunto lo scorso 17 febbraio a Porto Empedocle, dopo avere viaggiato a bordo di un barcone ed essere stato soccorso in mare. Intercettato all'arrivo, lo straniero, che risulta aver fornito false generalità, veniva fotosegnalato con conseguente rilevamento delle impronte digitali. Nei suoi confronti il questore di Agrigento ha poi disposto il respingimento, intimandone l'allontanamento dal territorio nazionale.
Al momento in cui il cittadino marocchino fa ingresso in Italia, nulla a suo carico era stato segnalato dalle autorità tunisine, né da quelle di altri Paesi. Ne consegue che, sia dalla polizia italiana sia dalle polizie straniere, Touil non era ancora considerato, nemmeno allo stato potenziale, un terrorista o comunque un soggetto pericoloso per la sicurezza del nostro Paese. Ciò ha comportato che il suo trattamento, prima e dopo il respingimento, ha correttamente seguito le procedure ordinarie: è stato fotosegnalato e le sue impronte, dopo il rilevamento, sono state inserite nel sistema AFIS, che è il sistema automatico di rilevamento delle impronte digitali. L'avere seguito compiutamente tutti i rilievi di prammatica, come spiegherò anche in seguito, ha comunque giocato un ruolo fondamentale in questa vicenda, rappresentando una chiave decisiva per gli sviluppi investigativi.
È solo dopo la strage del Museo del Bardo che Touil assume la fisionomia del presunto terrorista, sia in forza dei riscontri in possesso dei nostri organismi di intelligence, sia per effetto dell'azione investigativa svolta dalle autorità giudiziarie tunisine.
Infatti, entrambe le agenzie, l'AISI e l'AISE, ne inseriscono il nome nell'elenco delle persone sospettate di avere partecipato all'azione terroristica di Tunisi, mentre, a sua volta, il tribunale tunisino, ritenendolo coinvolto nella fase organizzativa dell'attentato, emette a suo carico un mandato di arresto internazionale, che viene diffuso, ai fini estradizionali, dal circuito Interpol. Conseguentemente, il nominativo di Touil veniva segnalato ad ogni questura e alle diverse articolazioni di polizia presenti sul territorio nazionale per le attività di ricerca e di rintraccio.
Le indagini sono poi proficuamente proseguite anche grazie all'incrocio dei dati, quelli già in nostro possesso, con quelli provenienti da una denuncia di smarrimento del passaporto di un cittadino marocchino, presentata dalla madre del Touil alla stazione dei carabinieri di Trezzano sul Naviglio alla metà di aprile scorso.
A questo punto, è stata svolta una mirata attività di polizia, congiuntamente eseguita dalla Digos e dal reparto anticrimine dell'Arma dei carabinieri di Milano, che ha consentito di localizzare il giovane marocchino nel comune di Gaggiano e di pianificare l'operazione del 19 maggio, che ne avrebbe accertato l'effettiva identità e consentito l'arresto.
Dopo un primo approccio che ha confermato il sospetto che si fosse in presenza Pag. 3del soggetto segnalato dalle autorità tunisine, è stata richiesta alla competente autorità giudiziaria l'autorizzazione al prelievo del DNA. A questa autorizzazione e al prelievo Touil non ha opposto resistenza. Contestualmente, veniva eseguita presso l'abitazione della madre e dei due fratelli, tutti soggiornanti in Italia, anche una perquisizione domiciliare con conseguente sequestro di alcuni effetti personali. Tra questi effetti, due pen drive, il telefono cellulare e alcuni appunti di cui il giovane era in possesso, materiale che verrà naturalmente utilizzato per ulteriori approfondimenti investigativi.
Fin qui i dati e gli elementi sui quali si può riferire con certezza, mentre andranno chiarite circostanze non meno rilevanti, tra le quali, principalmente, quelle relative ai movimenti di Touil dopo il suo ingresso in Italia, considerato che il 17 febbraio, data del suo arrivo sulle coste siciliane, e il 19 maggio, quella dell'esecuzione dell'arresto, non sono emerse evidenze circa la sua presenza sul territorio nazionale.
Gli sviluppi investigativi potranno aiutare a completare il quadro informativo e a fare pienamente luce su ogni dettaglio della vicenda, anche chiarendo quale ruolo abbia effettivamente svolto il Touil nella strage del 18 marzo.
Ritengo significativo intanto che sia stato immediatamente possibile accertare la corrispondenza tra l'identità della persona arrestata due giorni fa e quella giunta tre mesi addietro a Porto Empedocle grazie alle banche dati in cui sono raccolte tutte le informazioni relative alle persone comunque sbarcate in Italia. E questo è un riconoscimento che è venuto dalla stessa procura di Milano e che rassicura circa l'efficacia delle strumentazioni informative e di identificazione degli stranieri e più in generale sulla tenuta del nostro sistema di sicurezza.
L'arresto di Touil, d'altra parte, non rappresenta un risultato isolato, inserendosi, invece, nel contesto di un'attività di prevenzione che si avvale della guida strategica del Comitato di analisi strategica antiterrorismo, imperniata sulla collaborazione e sulla condivisione del patrimonio informativo tra le forze di polizia e organismi di intelligence. Attività di recente venuta a intensificarsi, come dimostra il fatto che, nei primi cinque mesi del 2015, sono state eseguite ben 33 espulsioni nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti nel fenomeno dell'estremismo islamico, in aggiunta ai 13 provvedimenti analoghi adottati in tutto il 2014.
Vi è, poi, il capitolo che si è aperto nel dibattito pubblico e politico relativo al nesso tra l'immigrazione, i barconi e il terrorismo. Nell'informativa che ho reso a settembre dello scorso anno e che volli fortemente rendere io ai due rami del Parlamento, quella riguardante la minaccia rappresentata dal terrorismo fondamentalista e soprattutto dall'Islamic State, ho affermato testualmente che sarebbe stato controintuitivo, considerate le dimensioni del fenomeno migratorio e le modalità in cui esso si manifesta, poter ritenere che il nostro Paese non fosse esposto a questa forma di rischio. Non ho mai escluso, dunque, che questo pericolo potesse concretizzarsi.
Nel precisare che non sarebbe stato possibile scartare una simile ipotesi, aggiungevo che sarebbe stata elevatissima l'attenzione delle nostre forze di polizia per intercettare anche i più deboli e perfino irrilevanti, apparentemente, segnali che avessero potuto deporre nel senso della effettività del pericolo, cioè del passaggio ad una nuova strategia, connotata dall'uso eventualmente strumentale delle carrette del mare da parte delle reti terroristiche, allo scopo di infiltrarvi i propri aderenti e mimetizzarne l'ingresso in Italia. Non è ininfluente che su questa specifica forma di rischio anche autorevoli procuratori della Repubblica, particolarmente impegnati nelle indagini sul terrorismo internazionale e anche quelli esposti dal punto di vista territoriale alla gestione degli sbarchi, abbiano espresso opinioni che sembrano assolutamente in sintonia con le valutazioni del Viminale e mie personali, nonché dell’intelligence e di autorevoli studiosi sul fenomeno e del fenomeno terroristico.Pag. 4
Ci siamo mossi dunque sia sul piano della sostanza che sul piano della comunicazione esterna, quasi fosse la reiterazione di un mantra su quattro livelli di comunicazione: nessuna evidenza e nessun riscontro vi è mai stato. Nessuno può escluderlo, allerta altissima, nessun Paese è a rischio zero. Basta utilizzare la funzione delle agenzie di stampa per rendersene conto.
Su questa strategia noi continueremo a muoverci con grande efficienza e con grande usufrutto della cooperazione internazionale. È una strategia che fin qui ci porta in Parlamento a commentare arresti e non qualcosa di drammatico. È una strategia che ha portato il Parlamento ad approvare importanti misure contro il terrorismo. Rendiamoci tutti e sempre conto che facciamo parte di una grande comunità, quella dell'Occidente, che combatte unita il terrorismo internazionale e che non può dirsi per esclusione fuori dal contesto del rischio.
Questo è un grande Paese, questa è una grande democrazia. Una grande democrazia è esposta a dei rischi. Il Governo ha la serietà e la concretezza per affrontare questa situazione al meglio di come possa essere affrontata (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia, Area Popolare (NCD-UDC)).

(Interventi)

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi dei rappresentanti dei gruppi.
Ha chiesto di parlare il deputato Manciulli. Ne ha facoltà.

ANDREA MANCIULLI. Grazie, Presidente. Colleghi, la sua ricostruzione dei fatti, Ministro, è convincente e nello stesso tempo affonda nel percorso che ci ha portato all'approvazione del decreto antiterrorismo in questa determinazione nella lotta al terrorismo.
Vorrei soltanto ricordare all'Aula che, oltre a quello che è accaduto ieri, negli ultimi mesi i nostri servizi e le nostre forze dell'ordine hanno smantellato in Veneto una rete di reclutamento che aveva una testa di ponte nei Balcani, che in Sardegna è stata sgominata una filiera di Al Qaeda con legami in Pakistan molto seria e che ieri c’è stato questo provvedimento in concorso con le autorità tunisine.
Lo dico perché, siccome non è così in tutti i Paesi, prima di tutto bisognerebbe essere riconoscenti verso le nostre forze dell'ordine, i nostri servizi, che ce la mettono tutta per proteggere il Paese e la nostra sicurezza nazionale (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia e Area Popolare (NCD-UDC) e di deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) e talvolta bisogna partire dall'orgoglio di sé perché questo avviene con buon senso, cercando nello stesso tempo di capire meglio il fenomeno.
Nessuno ha mai escluso che sui barconi ci possa essere qualcuno che ha a che fare con il radicalismo e i movimenti terroristici. Tuttavia, come dice il Ministro, non ci sono evidenze, anzi – su questo invito tutti a guardare i fatti – la maggior parte delle cose che abbiamo avuto di fronte hanno altri canali: il canale del Veneto veniva via terra, dalle zone dei Balcani, per altre vie. Così come per altri aspetti siamo di fronte in questo episodio ad un caso differente, ma – questo è il punto – bisogna ribadire che, di fronte a questo caso differente, il Paese è stato pronto così come altri non lo sono stati, perché ha funzionato il monitoraggio e io penso, da questo punto di vista, che l'invito che dobbiamo fare è di non abbassare la guardia, di farlo sempre di più.
Ma vorrei, da questo punto di vista, sottolineare che ci sono alcune cose che abbiamo voluto, che ha voluto questo Parlamento, tutto insieme, approvando più largamente della semplice maggioranza il decreto antiterrorismo, che hanno profondamente funzionato: prima di tutto lo scambio di informazioni, che prima del decreto antiterrorismo non era così forte. Con la Tunisia c’è stato, da subito, uno scambio di informazioni reciproco e importante. Ha funzionato il lavoro di squadra fra l’intelligence e la polizia e anche Pag. 5questo è un punto che, a mio avviso, va fortemente visto. Ha funzionato il monitoraggio dei dati, perché, se noi non avessimo avuto i dati in possesso, anche a fronte di uno sbarco, oggi non potremmo avere vantato questo successo. Ha funzionato, quindi, il decreto-legge.
Vedete – e voglio chiudere, perché qui viene la parte meno piacevole del mio intervento – se un grande Paese si divide di fronte alla sfida che ha di fronte... Io vorrei ricordare una cosa, che nel momento in cui noi facevamo questa operazione, a Peshawar veniva ucciso uno dei capi dell'antiterrorismo pakistano, veniva ucciso da un'organizzazione qaedista talebana che si chiama TLP e questa cosa, che avviene nelle stesse ore, simboleggia del fatto che siamo di fronte a una sfida globale, nella quale non si sa dove si colpisce, non si sa chi lo fa, perché le organizzazioni sono diverse e talvolta sono slegate fra loro. È una sfida troppo grande. Vedete, un grande Paese si vede da come si riconosce nella propria bandiera, nei propri fondamentali, nella propria democrazia, ma si vede anche da come lo spirito di parte sa mettersi di lato rispetto alle cose serie, alla sicurezza del Paese. Non si possono usare questi temi per la campagna elettorale, è un danno al Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Area Popolare (NCD-UDC), Scelta Civica per l'Italia, Sinistra Ecologia Libertà e Per l'Italia-Centro Democratico) !
Noi dobbiamo combattere questa sfida insieme, lo dobbiamo fare con saggezza e determinazione, perché solo così si batte il terrorismo globale e anche oggi, credo, dobbiamo darne la prova (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Maria Edera Spadoni. Ne ha facoltà.

MARIA EDERA SPADONI. Grazie, Presidente. Ministro, lei durante questa informativa ha detto che il cittadino marocchino era stato oggetto di un decreto di espulsione del questore di Agrigento, a febbraio, quando era sbarcato. Questo corrisponde a verità. Non ha specificato, però, che Roberto Di Natale, procuratore capo di Agrigento, proprio ieri, aveva dichiarato: qui è un gran caos. C’è stato il decreto di espulsione, ma ha dichiarato che bisognerebbe sapere in tempo reale se una persona è già entrata e ha ricevuto un'espulsione, cosa che non può avvenire, perché ci sono migliaia di sbarchi mensili.
Quindi se, sì, da una parte, c'era il procedimento di espulsione, dall'altra non c’è stata la possibilità di verificare se effettivamente questo cittadino marocchino fosse uscito dall'Italia. Questa, chiaramente, è una grande falla all'interno del nostro Paese ed è una grande falla anche all'interno del lavoro che si sta portando avanti. Ha parlato del fatto che non ci sono evidenze che il cittadino marocchino fosse in Italia. Io non so, forse non ha letto i giornali, ieri pomeriggio e questa mattina, ma risulta che, molto probabilmente, si tratti di uno scambio di persona. Il pubblico ministero ha detto di voler aspettare le carte da Tunisi prima di confermare o meno il fermo. Stando alle dichiarazioni di una docente e ai registri di classe, il cittadino marocchino ha frequentato regolarmente le lezioni in una scuola per stranieri di Trezzano e ci sono le dichiarazioni della madre e anche di alcuni vicini di casa che dichiarano che il cittadino marocchino era effettivamente a Trezzano durante la strage del Bardo. Quindi, chiaramente, la informo io di queste cose, perché, evidentemente, non ha letto i giornali tra ieri sera e oggi.
Il MoVimento 5 Stelle ha portato avanti delle proposte, delle proposte effettive per l'emergenza migratoria. Queste proposte sono state affrontate e votate favorevolmente dalla Camera dei deputati a dicembre dell'anno scorso; abbiamo richiesto il superamento della cosiddetta Convenzione di Dublino, un accordo che sfavorisce tutti: l'Italia, poiché primo Paese d'approdo, e i migranti, che non hanno alcuna intenzione di trattenersi nel nostro Paese. È fondamentale che, se un migrante chiede, per esempio, un ricongiungimento familiare in Germania, l'iter deve partire direttamente Pag. 6in Germania e non deve essere solo responsabilità dell'Italia di portare avanti questo iter.
Vi abbiamo chiesto anche iniziative nei confronti dei Paesi di origine e di transito, per contrastare le organizzazioni criminali che lucrano sul traffico degli essere umani. Il fenomeno degli scafisti è causa del problema: una misura efficace è la stipula di accordi bilaterali per il controllo delle tratte e di certo non entrare in un'ulteriore guerra o cercare di decidere di bombardare la Libia, creando, come al solito, dei precedenti pericolosi. Istituzione di quote massime di migranti per Paese: questa cosa l'abbiamo richiesta a dicembre dell'anno scorso, la Mogherini sembra che si sia svegliata dal torpore e ha detto: benissimo, c’è bisogno delle quote. Peccato che già Francia e Spagna abbiano dato il loro niet. Questo fa vedere effettivamente la valenza politica, anche di politica estera, che il Paese italiano ha. E poi, istituzione di punti di richiesta d'asilo finanziati dall'Unione europea, anche al di fuori del territorio europeo, in collaborazione con le Nazioni Unite, per permettere, a chi ne ha diritto, di raggiungere i Paesi di accoglienza in modo sicuro e a noi di gestire le domande di protezione internazionale e di contenere il numero dei flussi migratori indistinti; revisione di tutti i bandi interministeriali destinati alla prima accoglienza: ci sono troppi scandali, scandali con le cooperative che gestiscono i migranti in un certo modo, scandali di situazioni in cui i migranti vengono denudati e lavati con l'idrante; queste cose non possono accadere in un Paese come l'Italia, quindi chiediamo la revisione di tutti questi bandi. Chiediamo, inoltre, la concessione di beni e servizi per le famiglie italiane in difficoltà, per evitare tensioni fra italiani e migranti: un Paese in crisi economica è meno tollerante e ricettivo, occorre garantire agli italiani le condizioni di benessere necessarie affinché vivano meglio le relazioni con i migranti. Queste sono proposte che sono state approvate in Aula e di certo non sono quegli spot elettorali suoi o della Lega Nord, che parla di chiusura delle frontiere senza avere una minima idea degli accordi internazionali che l'Italia ha sottoscritto in campo UE. Concludo, Presidente, ringraziando le forze dell'ordine, che, nonostante i tagli in legge di stabilità di 119 milioni di euro e altri tagli di 27,2 milioni di euro per il personale del corpo di polizia per l'intero 2015, hanno portato avanti il proprio operato con professionalità per la sicurezza del Paese, forze dell'ordine di cui lei, Ministro, dovrebbe avere più rispetto, non solo a parole ma anche nei fatti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Renato Brunetta. Ne ha facoltà.

RENATO BRUNETTA. Signora Presidente, colleghi, non ce ne voglia il Ministro Alfano, ma il nostro interlocutore riteniamo sia oggi il Presidente del Consiglio, Renzi, poiché la sicurezza nazionale non è un affare di polizia bensì cardine della responsabilità del Capo del Governo, nel più ampio contesto del ruolo dell'Italia a livello internazionale. E sempre non me ne voglia il Ministro Alfano, ma la propaganda ieri l'ha fatta Renzi con il suo tweet e, come abbiamo sentito e come apprenderemo nelle prossime ore, le cose sono un po’ più complicate, come sempre, di quanto non le abbia fatte apparire ieri propagandisticamente il Presidente del Consiglio. Ma voglio spostare un attimo il ragionamento. Oggi a Riga – non so se lo sa lei, signor Ministro Alfano – si affronta il caso della Grecia: una questione essenziale non solo per l'Europa in generale ma anche per il nostro Paese. Chi c’è a Riga, oggi ? Noi no. Ci sono Tsipras, Merkel, Hollande, Juncker. Il Presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, mister 40 per cento, è stato escluso anche questa volta. Eppure, con 60 miliardi – 60, signor Ministro Alfano ! – l'Italia è al terzo posto per i contributi versati ai vari fondi salva Stati (EFSF, ESM): perché non siamo stati invitati al tavolo sulla Grecia ? Anche questa è sicurezza nazionale. La stessa esclusione accadde già a Minsk l'11 febbraio 2015, dove si tenne un vertice sull'Ucraina Pag. 7a cui parteciparono Putin, Poroshenko, Merkel, Hollande. E Renzi ? mister 40 per cento ? Renzi escluso. Il giorno dopo, a Bruxelles, per il Consiglio europeo sempre sul tema dell'Ucraina, interpellato su quale fosse la sua posizione, rispose Renzi: aspettiamo che cosa ci dicono François e Angela. Questo è il nostro Presidente del Consiglio: anche quando ci siamo, la presenza di Renzi è trascurabile. Ultimo esempio clamoroso: il Presidente del Consiglio, il 17 aprile, da Obama, il quale, perfettamente a conoscenza del caso Lo Porto e della sua uccisione come danno collaterale per un'azione consapevolmente decisa senza informare il Governo italiano, non dice nulla a Renzi.
O forse lo dice, ma Renzi non capisce l'inglese. A sua volta non informato dal suo sottosegretario Renzi, Minniti, di questa morte evitabile e del sopruso compiuto dalla CIA contro l'Italia. Ora non sappiamo e non vogliamo dire nulla sul caso di Abdel Touil al di fuori delle notizie certe. Interessante, però, è stabilire il contorno di questo caso. Intervistato da Lucia Annunziata nel programma «In 1/2 ora» il 22 febbraio il Presidente Matteo Renzi disse testualmente: «L'Italia ha un servizio di intelligence che non è come la CIA, ma in Libia siamo i numeri uno, noi conosciamo come stanno le cose in quel paese e vogliamo dare un segnale di tranquillità ai miei connazionali, conosciamo come stanno le cose e siamo in grado di intervenire». Ah sì ? Il 17 febbraio, cinque giorni prima, Abdel Touil era arrivato a Porto Empedocle, terre sue, amico Alfano, e se ne è andato insalutato ospite, facendo perdere le sue tracce. Ancora, perché se siamo così bene informati dalla Libia sono partiti i terroristi della strage del Bardo del 18 marzo, 24 morti di cui 4 italiani ? Riecheggia ancora la frase propagandistica di Renzi: voglio dare un segnale di tranquillità ai miei connazionali.
Ancora, tra il 19 e il 20 aprile la strage in mare per un naviglio soccorso inappropriatamente da un mercantile casualmente sul posto: non c'erano informazioni della partenza di un simile grande battello ? Non era un canotto era un grande battello e dov'era la nostra intelligence, su quali basi di informazioni decide di agire e informa gli italiani il Premier ? Chi ha mentito a Renzi, signor Ministro, perché poi lui mentisse agli italiani ?
Signor Presidente del Consiglio, la sicurezza nazionale è cosa troppo importante perché la si lasci alla sola sua persona, signor Presidente del Consiglio. Ci rifletta, signor Presidente del Consiglio, faccia autocritica e cambi verso, altrimenti ne verrà travolto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fabrizio Cicchitto. Ne ha facoltà.

FABRIZIO CICCHITTO. Sto al tema che è in discussione oggi, perché se dovessi affrontare la tematica su Renzi dovrei parlare almeno un'ora. Rispetto al tema in discussione oggi credo che tutte le sparate propagandistiche fatte da Salvini ieri e altri attacchi oggi non possano contestare una questione: se un terrorista passa attraverso i barconi, egli o rischia di annegare oppure viene identificato, diciamo così, in tutti i suoi aspetti. Quindi, da questo punto di vista non capisco per niente il tipo di polemiche che sono state fatte (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)) e aggiungo anche che, se i terroristi vogliono passare da qualche parte, anche sulla base di ciò che sta avvenendo in questo caso che, attenzione, è un caso nel quale noi raccogliamo un'indicazione che proviene dagli amici tunisini su un terreno che va poi tutto verificato. Questa verifica della colpevolezza del personaggio verrà realizzata adesso, ma comunque noi abbiamo risposto in modo puntuale. Non capisco, quindi, se non per una malintesa campagna elettorale, la motivazione del fatto che, siccome noi abbiamo identificato e arrestato questo marocchino, il Ministro degli interni si deve dimettere (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)) ! È una logica stringente che però non appartiene agli essere umani, sta in una dimensione suburnea che ci sfugge Pag. 8interamente ! Aggiungo anche prendendo Salvini sul serio, ed è difficile, ciò che lui afferma, nella parte positiva; tutta l'altra parte delle sue dichiarazioni è dedicata ovviamente ad Alfano che si deve dimettere. Dice Salvini: «bisogna bloccare immediatamente le partenze, allestire in Africa i punti di identificazione, bombardare i barconi vuoti». Bene, tutto questo o alcune cose di questo programma, per essere realizzate richiederebbero un consenso dell'ONU, un consenso dei libici, una solidarietà internazionale.
Altrimenti, questo significa soltanto un esercizio di velleitarismo allo stato puro: propaganda pura, che evidentemente sta in un'altra dimensione.
Quando Maroni faceva il Ministro degli interni e non faceva propaganda fu oggetto di un attacco de l'Espresso che lo accusò del fatto che «scavalcando gli umori di elettori e amministratori locali», autorizzò l'apertura di trenta centri di accoglienza per rifugiati che, in questi mesi, hanno chiesto asilo in Italia e, finanziandoli attraverso il Ministero degli interni e scavalcando le amministrazioni locali, giustamente Maroni fece questo intervento in una situazione nella quale dovette fare i conti con 61 mila immigrati. Questo avviene quando si sta in una logica di Governo.
Colleghi, voglio concludere evocando un altro punto. Noi oggi viviamo la fase di terrorismo internazionale e questo Paese ha alle sue spalle una storia, negli anni Settanta e Ottanta, in cui facemmo i conti con il terrorismo interno. Ebbene, in quella situazione, malgrado differenze politiche fortissime, il Paese, nelle sue varie componenti di maggioranza e di opposizione, riuscì a trovare elementi di convergenza. Un grande Paese, di fronte al terrorismo, così risponde e non nel modo che abbiamo sentito in alcuni interventi di ieri e anche in qualche intervento di oggi (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dambruoso. Ne ha facoltà.

STEFANO DAMBRUOSO. Signora Presidente, signor Ministro, intervengo a nome di Scelta Civica per l'Italia, con la consapevolezza delle analisi che si sono svolte nelle ultime 24 ore e al netto delle prese di posizione (purtroppo, da parte nostra, non solo non condivisibili, ma fortemente criticabili) di alcuni gruppi parlamentari e di alcuni partiti che stanno facendo davvero una bassissima attività di campagna elettorale su un tema che, invece, a noi sta davvero a cuore, per ringraziare lei e tutte le forze dell'ordine che sta rappresentando in questo momento. A noi interessa la sicurezza di questo Paese e, nel giro di 24 ore, possiamo dire che il livello di sicurezza del nostro Paese è sicuramente migliorato con l'eliminazione della libertà di un coinvolto nei fatti del Bardo. Questa è la storia e noi dobbiamo ringraziare davvero lei che rappresenta le forze dell'ordine e l’intelligence soprattutto (Applausi dei deputati dei gruppi Scelta Civica per l'Italia e Area Popolare (NCD-UDC)). Ministro, a proposito di questa operazione (conosco personalmente i rappresentanti della polizia che sono andati a bussare nella casa di Gaggiano), dopo essere andati, negli anni precedenti, a recuperare, svolgendo identica attività di cooperazione (la polizia italiana, l’intelligence soprattutto, funziona davvero in modo immediato ed efficace) gli stessi attentatori degli attentati di Madrid e di Londra, appunto con una operazione di cooperazione internazionale, stessa cosa è avvenuta oggi. L'Italia ha risposto in una maniera importante rispetto alle sollecitazioni arrivate dalla Tunisia. Tutto quello che è arrivato dalla Tunisia sarà oggetto di analisi e di verifiche; un compito difficile che la magistratura, fortunatamente in questo caso la magistratura milanese che ha competenza su questi aspetti, non ha sottovalutato e che in prospettiva andrà a fare. Ci rendiamo conto, Ministro, che vi sarà un problema proprio perché apparteniamo all'Europa e l'Europa dovrebbe interessarsi della sua sicurezza; ci ritroveremo di qui a pochissimo a dover valutare un problema vero perché questa persona non potrà rimanere molto tempo Pag. 9in carcere perché, in assenza di possibilità di estradizione – perché questo è il punto – noi non potremmo estradarlo. Noi come Paese siamo convinti di appartenere ad un'Europa democratica importante, ma l'Europa ci impedisce di ritrasferire nei Paesi dove queste persone sono sottoposte a indagini solo e soltanto perché in quei Paesi c’è ancora la pena di morte. Quindi, la sicurezza del territorio europeo, viene messa o comunque indebolita da Stati e da situazioni che non appartengono al nostro stesso Stato. Chi ce lo dice ?
Ce lo dice la stessa CEDU, la Corte europea dei diritti dell'uomo, che in più di una circostanza ci bacchetta per quote latte o per vicende che portano poi a tasse per i nostri cittadini. Ecco, l'appartenenza all'Europa vuol dire anche poi farsi carico della difficoltà di gestire un presunto terrorista che non potrà rimanere definitivamente in carcere in assenza di elementi che consentiranno a queste persone di rimanere in carcere. Sarà questo il punto davvero più difficile da gestire non solo in termini di demagogica comunicazione ma soprattutto in termini di mantenimento dell'efficienza della nostra risposta. In questo senso, mi permetto di sottolineare che il rapporto fra polizia giudiziaria e intelligence ancora una volta ha confermato la sua dinamica di efficacia; quello che deve essere sottolineato anche in questo caso è che, purtroppo, lei Ministro sa che, in episodi abbastanza recenti, non è accaduta la stessa cosa; in altri posti, una magistratura che non ha avuto la stessa professionalità di quella milanese, come in questo caso, non è stata sufficientemente attenta alle sollecitazioni indiziarie ma fortemente indicative di rischi concreti nei confronti di altri soggetti. Anche con riferimento al decreto che è stato appena confermato qui da noi alla Camera la costituzione della magistratura specializzata con la procura nazionale antimafia e antiterrorismo rappresenta davvero un passo in avanti perché consentirà anche alla magistratura di completare quell'attività che intelligence e polizia sono in grado di fare. Per cui davvero, a nome di Scelta Civica, grazie a lei e a tutte le forze dell'ordine che lei rappresenta perché sono state davvero immediatamente efficaci per garantire a noi e ai nostri figli qualche giorno in più di sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Palazzotto. Ne ha facoltà.

ERASMO PALAZZOTTO. Signora Presidente, è un Paese in preda a una psicosi collettiva quello che davanti a un caso di questo tipo di un arresto entra nel panico, convoca le Aule parlamentari, chiede a gran voce le dimissioni di Ministri, chiusura delle frontiere, bombardamenti a tappeto. Quello di cui non si rende conto è che siamo davanti a una situazione drammatica per la storia dell'umanità e che quindi certe discussioni andrebbero affrontate con la dovuta serietà, serietà che non si ravvede in una classe politica che è troppo spesso vittima del populismo, su notizie sommarie, frammentarie e che purtroppo devo dirle, signor Ministro, continuano oggi a essere altrettanto sommarie e frammentarie. Forse dalla stampa abbiamo appreso qualcosa di più rispetto alla sua informativa; penso al fatto che ancora per il Governo italiano dal 17 febbraio, data dell'arresto, noi non abbiamo notizie della permanenza in Italia di questo presunto terrorista e che invece fonti giornalistiche hanno accertato con diverse testimonianze la sua presenza nel territorio nazionale durante tutto questo periodo. Ovviamente, noi ci troviamo davanti a queste notizie frammentarie e sommarie e vittime di uno sciacallaggio mediatico, politico e soprattutto istituzionale. Noi abbiamo bisogno di affrontare con la dovuta serietà il momento storico in cui ci troviamo e il terrorismo è una minaccia tangibile; le nostre forze dell'ordine agiscono secondo dei protocolli e, davanti ad un pericolo, mettono in stato di fermo un presunto terrorista; per fortuna, noi siamo un Paese civile, dove le libertà civili ancora contano qualcosa, ci sarà un magistrato che dovrà accertare se le informazioni, che provengono dalla Tunisia, Pag. 10sono reali, se quelle di cui siamo in possesso sono informazioni reali o se si tratta di un errore giudiziario. Davanti a questa situazione, non ci possiamo permettere, non se lo può permettere la classe politica, di utilizzare una vicenda di questa natura per fare una speculazione in vista della campagna elettorale per le regionali (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). Questa è una cosa che un Paese come il nostro non si può permettere e lo dico riferito oggi al Governo, alle forze di maggioranza; non è il tema di cantare vittoria per una operazione di intelligence riuscita, stratosferica ma è una normale prassi quella davanti a cui ci troviamo.
E, quindi, per fortuna questa volta non ci siamo trovati davanti a una falla del nostro sistema di sicurezza, da una parte; dall'altra – e lo voglio dire anche ai colleghi della Lega Nord –, non è il caso di costruire una campagna elettorale su una questione come questa, ma è il caso di affrontare, con la dovuta serietà, un pericolo come quello del terrorismo e di evitare di collegare impropriamente la questione del terrorismo con la questione dell'emigrazione.
Il terrorismo è una minaccia drammatica oggi per il nostro Paese, ma è lo anche per molti di quei migranti che arrivano sulle nostre terre perché fuggono dall'Isis, dalla persecuzione, dalla morte e dalla violenza che l'Isis impone in quelle terre. Noi oggi abbiamo il dovere di guardare a questa situazione, provando a fare i dovuti collegamenti. Forse è più probabile che il terrorismo attecchisca, che il nostro sistema di accoglienza diventi un luogo di reclutamento per il terrorismo a causa delle condizioni disumane in cui teniamo noi i migranti e i rifugiati, in non luoghi come sono il CARA di Mineo, come l'isola di Capo Rizzuto, come il CARA di Bari, piuttosto che pericolosi terroristi arrivino sui barconi, rischiando la vita e rischiando di essere identificati.
Lo ripeto: noi non siamo ancora certi di che cosa sia accaduto e se questo cittadino marocchino sia realmente coinvolto o meno nella strage del Bardo; però, c’è già stata una condanna politica di questo cittadino marocchino.
Noi oggi ci troviamo davanti a un mondo che brucia, dicevo, e il rischio più grande che noi vediamo in questo momento – e purtroppo anche in quest'Aula di Parlamento – è che per spegnere l'incendio si continui a usare il fuoco. Noi vorremmo che oggi si mettessero in campo delle politiche più serie, che del terrorismo si minassero le basi su cui cresce, che sono le guerre che noi abbiamo fatto, e che i flussi migratori, invece di pensare a contrastarli o a contenerli, si provasse a ridurli, anche lì intervenendo sulle cause e sull'origine dei flussi migratori, con politiche di stabilizzazione e non con politiche securitarie (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Vedo che, nonostante il titolo dell'informativa sia riguardante il rischio di infiltrazioni terroristiche connesse ai flussi migratori, ci sono colleghi, nello specifico del MoVimento 5 Stelle, del PD e di SEL, che sono più preoccupati, invece, alla questione di quanto prenderà la Lega Nord in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini). Questa è un'altra questione che, onestamente, non attiene al rischio delle sicurezza del Paese, del quale noi, invece, siamo molto e molto preoccupati in questo momento.
Ringraziamo anche noi le forze dell'ordine, perché operano al massimo delle loro capacità, a prescindere, al netto, delle capacità o, meglio, delle incapacità di questo Governo e del Ministro dell'interno di dare risposte politiche (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini). Quindi, invitiamo cortesemente il Governo e il Ministro dell'interno a non prendersi meriti operativi per coprire delle pecche politiche, perché non funziona così, in Pag. 11questo Paese, se si vogliono dare risposte in termini di sicurezza.
Il collega Manciulli prima ci ha regalato una «perla». Ha detto: «Nessuno ha mai escluso la presenza di terroristi sui barconi». Io penso che per la sicurezza di questo Paese più dannosa dell'incapacità di un Governo sia l'ipocrisia e, quindi, elenco due, tre cosine. Gentiloni in quest'Aula, il 24 gennaio di quest'anno, ha detto: «I terroristi non arrivano sui barconi». Renzi, il 25 febbraio di quest'anno, in quest'Aula, ha affermato: «Diciamolo: i terroristi non arrivano sui barconi». Morcone, il prefetto, il grande difensore dei clandestini, il grand commis, colui che, in qualche modo, gestisce anche tutti i vari appalti per i vari CARA, tipo quello di Mineo, e i centri di accoglienza, dice: «Se fossi un terrorista io non salirei su un barcone». Peccato che lui non è – o almeno ci auguriamo che non sia – un terrorista e non sa effettivamente, evidentemente, come si comportano i terroristi. Lo stesso Ministro dell'interno, più e più volte in quest'Aula, ha negato che all'interno di questi flussi migratori clandestini vi possa essere, in qualche modo, la presenza di terroristi. Una cosa, quindi, abbastanza imbarazzante.
Noi non avremmo voluto, non vorremmo portare e parlare continuamente di questi temi, né in campagna elettorale né mai.
Se i barconi non arrivano, è chiaro che noi la campagna elettorale, come dite voi, che non è campagna elettorale, ma è parlare di sicurezza, non avremmo modo di farla, perché il problema sarebbe risolto; ma il problema esiste, è per questo che noi ne parliamo e continuiamo a parlarne, in campagna elettorale e fuori, in maniera coerente, sempre, ventiquattro ore su ventiquattro, fintantoché non si trova una soluzione a un problema, a problemi che voi create, che la vostra incapacità di dare una risposta crea. Questo è il punto. Se oggi si deve parlare di rischi di infiltrazione nei flussi migratori, bisogna farlo – ripeto – senza ipocrisia, ricordando tutto quello che si è detto e che si è fatto nel passato. E quello che si è fatto nel recente passato da parte del Ministro dell'interno, da parte del Governo tutto e da parte di una maggioranza – ripeto – che in maniera ipocrita vuole negare quello che è stato detto poche settimane fa, è la sottovalutazione del rischio. Questo è il vero punto. Manciulli, è inutile appellarsi all'unità nazionale di fronte a un rischio di questo tipo, se poi si vogliono chiudere gli occhi sulle proprie responsabilità. È inutile farlo, perché, se si chiede compattezza, bisogna essere coerenti e bisogna essere sinceri e guardare anche ai propri errori. E voi di errori ne avete fatti tantissimi nel sottovalutare il rischio che questi flussi migratori, che servono solo ed esclusivamente, in questo caso, ad alimentare gli affari di certe coop e della Caritas, creano alla sicurezza di questo Paese. Se voi siete in grado di fare mea culpa su questo tema, allora noi siamo disposti ad un confronto, ma, se continuate in maniera ipocrita a negarlo, non ci sarà alcun tipo e alcuna possibilità di confronto su questo tema, perché noi teniamo alla sicurezza dei cittadini, voi tenete solo agli affari delle coop, come si è visto, ad esempio, a Roma.
Il Mediterraneo è diventato, purtroppo, come ha detto qualcuno, una porta girevole per i terroristi. Io non entro nel caso specifico, Ministro, della questione di questo Abdel Touil, che i servizi e la magistratura tunisina ci hanno segnalato come potenziale terrorista o, comunque, coinvolto negli attentati del Bardo. Le faccio solo una riflessione molto tecnica e molto serena, che lascio a lei e ai suoi uffici per la valutazione. Ma se questo signore, come si dice e come si evince anche dalle cronache, ha una famiglia regolarmente residente in Italia, visto che in questo Paese ci sono tutta una serie di normative che permettono il ricongiungimento familiare, che necessità aveva di entrare clandestinamente in questo Paese, se non di fatto per sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine ? Risponda a questo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini Congratulazioni) !

Pag. 12

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gigli. Ne ha facoltà.

GIAN LUIGI GIGLI. Grazie Presidente, signor Ministro, colleghi, io credo che l'onorevole Pini e la Lega Nord abbiano, in qualche modo, sbagliato la mira questa volta. Avrei capito se, nel sollevare questo caso, ieri con tanta evidenza avessero denunciato, per esempio, il fatto che un clandestino non identificato risiedeva in Italia presso il domicilio della madre, andava pure a scuola magari, salvo poi accorgersi a posteriori, essendo egli clandestino, che era stato già identificato sotto falso nome a Porto Empedocle ed oggetto di un provvedimento di espulsione. Questo lo avrei capito, ma invece è stato fatto un grande e ingiustificato clamore sul fatto che Touil fosse arrivato in Italia con il barcone, quasi a dire che tutti quei migranti che arrivano disperati dalle zone più a rischio di questo pianeta oggi siano anch'essi dei potenziali terroristi. Clamore eccessivo peraltro anche – devo dirlo – da parte della procura, che forse poteva attendere qualche minuto prima di convocare una conferenza stampa, ma certamente eccessivo da parte delle opposizioni, tese a dimostrare un teorema, il teorema della sottovalutazione da parte del Governo del possibile arrivo di terroristi con i barconi, infiltrati insieme, appunto, ai disperati. È chiaro che questa è una eventualità che nessuno può in astratto e in assoluto escludere. Dallo stesso Ministro, che, se non ricordo male, ha richiamato l'informativa del 17 settembre, questa eventualità in linea teorica era stata ammessa.
E, tuttavia, anche io – anche io, devo dire – se fossi un terrorista, certamente l'ultimo mezzo che sceglierei è, probabilmente, proprio quello del barcone, per attraversare la frontiera. Non metterei la mia vita a rischio nel Mediterraneo, sapendo che vi sono possibilità molto più agevoli. E ai colleghi della Lega, attenti alle ragioni del nord-est, vorrei dire che basterebbe passare dalle parti di Tarvisio piuttosto che di San Floriano del Collio o per il valico secondario di Vencò, per riuscire a passare senza correre troppi rischi e per riuscire, forse, ad infiltrarsi in Italia. E, allora, perché è stato fatto tutto questo scalpore ? È stato fatto, dicevo, per motivi meramente di bassa cucina, di bassa speculazione politica. Ora, noi dobbiamo certamente vigilare, dobbiamo stare attenti ad esaminare il caso, dobbiamo fare in modo che si trovi non un generico colpevole, ma il colpevole, appunto.
E, tuttavia, proprio perché dobbiamo essere così prudenti, ritengo che un'analoga prudenza avrebbe dovuto essere caratterizzante anche per personaggi politici che portano su di sé una grande responsabilità, e che, se non fossero soltanto attenti a lucrare qualche voto negli ultimi giorni della campagna elettorale, avrebbero dovuto rendersi conto, senza fare, invece, danni per il loro Paese, che, comunque, l'arresto di un presunto terrorista, avvenuto in questo modo, mette in luce, semmai, l'efficacia del decreto antiterrorismo emanato nei mesi scorsi dal Governo e approvato dal Parlamento dopo attenta discussione.
Le nuove norme, infatti, hanno consentito e consentono alle strutture incaricate di vigilare sulla sicurezza dei cittadini di potersi muovere con maggiore efficacia che in passato, collaborando anche attivamente dal punto di vista internazionale con le autorità omologhe degli altri Stati coinvolti nella lotta al terrorismo di matrice islamica. È anche apprezzabile il lavoro che il Governo italiano sta conducendo in sede europea per ottenere la ripartizione degli sforzi per affrontare la crisi sempre più grave che sta attanagliando il Nord Africa e il Medio Oriente, che porta, inevitabilmente, sempre più persone a cercare scampo nella fuga.
Non è, cari colleghi della Lega, con gli egoismi di Stati europei poco attenti e convinti che il fenomeno migratorio sia un problema solo italiano, né, tanto meno, con gli egoismi di voi, politici nostrani, che andate a speculare sulla pelle delle persone, per giocare sulla paura dei cittadini, pur di strappare qualche voto nelle elezioni imminenti, non è così che si affrontano Pag. 13temi di rilevanza planetaria come l'immigrazione e la lotta al terrorismo di matrice islamica.

PRESIDENTE. Concluda.

GIAN LUIGI GIGLI. Sono temi troppo seri per essere usati come argomenti di lotta politica di corto respiro. Grazie, signor Ministro: porti il nostro grazie alle forze di polizia. E, comunque, per quanto riguarda la Caritas, amici della Lega, state attenti: è una cosa troppo seria, è un fenomeno di troppo grande rilievo internazionale, e non ha nulla a che fare, i suoi investimenti non hanno a che fare certamente con quelli di alcuni partiti politici che investono in diamanti in Tanzania...

GIANLUCA PINI. Ma vaff... !

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gigli.
Ha chiesto di parlare il deputato Totaro. Ne ha facoltà.

ACHILLE TOTARO. Grazie, Presidente, signor Ministro, signori del Governo, colleghi, intanto volevo ringraziare il Ministro per essere venuto qui a riferire subito in Aula su questa vicenda e volevo ringraziare gli appartenenti alle forze dell'ordine, che, anche in questo caso, hanno dato prova della loro professionalità e delle loro capacità.

PRESIDENTE. Onorevole Pagano, lasci che il Ministro ascolti il dibattito, per favore.

ACHILLE TOTARO. Non abbiamo atteso certamente noi questa vicenda per ringraziare, e farlo tutti i giorni, gli uomini in divisa per il lavoro che svolgono quotidianamente a difesa dei cittadini italiani. Certamente, Ministro, le devo dare atto che lei, in passato, non ha escluso il fatto che qualcuno potesse arrivare in Italia tramite i barconi, questo lei lo ha detto, però, altresì, dobbiamo rilevare – e penso che lo possa rilevare anche lei, avendo letto le agenzie di stampa e avendo ascoltato alcuni dibattiti che si sono svolti anche qui, in quest'Aula, e nelle Aule parlamentari – che, invece, altri esponenti della sua maggioranza e del Governo Renzi, il Presidente del Consiglio stesso, ma non solo lui, altri esponenti, altri Ministri, hanno più volte, invece, affermato che questo non si poteva verificare.
Io farei un appello a stare attenti. Qua è stato fatto un appello all'unità nei confronti del terrorismo che penso sia scontata. Nessuno di noi, almeno per la nostra parte politica, per quanto riguarda Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, fa il tifo affinché si crei il problema per fare la speculazione politica. Quindi c’è l'unità di intenti contro un fenomeno che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini italiani. Questo è il nostro primo obiettivo: la sicurezza dei cittadini italiani.
Certamente, però, alcune dichiarazioni fatte da alcuni esponenti del centrosinistra in questi giorni sono andate in una direzione opposta, nel senso che si è sottovalutato questo tipo di problema. Non sottovalutiamolo, io dico, stiamo attenti a queste dichiarazioni. Non si può escludere un'evenienza del genere e questo caso, insomma, lascia delle interpretazioni.
Così come, signor Ministro, delle domande gliele dobbiamo fare. Questo cittadino è arrivato clandestinamente ed è stato identificato. Al di là poi delle responsabilità che può avere su questa vicenda del terrorismo e dell'attentato terroristico, è stato individuato e sono state prese delle impronte digitali. Poi è stato fatto un provvedimento, non ho capito se di espulsione, ma è stato espulso o non è stato espulso ? Come finiscono questi provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale ? Perché questo è un altro problema, al di là del modo in cui uno arriva. Infatti, qui fa scena parlare di barconi e contro barconi. Molto spesso si tratta di una grande sceneggiata, perché ha anche molta presa televisiva parlare di questo. Ma, come ha detto giustamente anche qualche collega che mi ha preceduto, il problema dell'immigrazione clandestina è un problema che non arriva soltanto attraverso i balconi, ma anche via terra e, quindi, attraverso altre situazioni. Come Pag. 14però il Governo si muove e come le istituzioni si muovono per quanto riguarda le espulsioni ? Infatti questo cittadino era stato individuato e gli erano state prese le impronte digitali. Non mi soffermo sul fatto che in passato qua il mondo politico abbia fatto ore e ore di dibattito, direi mesi di dibattito, discutendo se fosse giusto o no prendere le impronte digitali. Ce le ricordiamo queste polemiche che provenivano dal centrosinistra, con qualcuno che diceva che non si poteva fare. Ecco, questo è stato un caso in cui si è individuato il personaggio che era arrivato qui clandestinamente e gli si è dato un nome un cognome, sebbene abbia dato delle generalità sbagliate.
Allora, come si attua il procedimento di espulsione ? È un fatto importante, perché non possiamo sottovalutare che un'immigrazione incontrollata, un'immigrazione senza regole, sicuramente crea aree di marginalità sociale e potenziali reclute per il terrorismo. È un fatto non solo per la criminalità diffusa, ma anche per fenomeni di terrorismo, perché non è soltanto perché uno viene qui con questo obiettivo, ma perché costoro vivono in una situazione di marginalità sociale, come avviene per le persone di seconda o terza generazione in nazioni come la Francia e l'Inghilterra, casi di terroristi che hanno compiuto gravissimi attentati, li conoscete meglio di me. Sono aree di marginalità sociale, perché, di fatto, chi viene qui clandestinamente non ha un lavoro e non ha una casa, perché è già difficile trovarla per i cittadini italiani, e di fatto va a ingrossare le fila di una marginalità che già esiste nel nostro Paese. Questi possono essere potenziali reclute per il terrorismo.
Quindi, sottovalutare il problema dell'immigrazione clandestina e non attuare le espulsioni crea questo tipo di situazione. Invece io penso che dobbiamo lavorare in questa direzione. Noi siamo disponibili e chiedo al Ministro di venire a riferire in Aula frequentemente su cosa fa il Governo in questa direzione, perché la sicurezza dei cittadini italiani è la cosa primaria e a noi interessa quella, al di là delle campagne elettorali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Locatelli. Ne ha facoltà.

PIA ELDA LOCATELLI. Signora Presidente, in un Paese normale, se le forze dell'ordine arrestassero un presunto terrorista, si plaudirebbe al loro operato e a quello del Ministro dell'interno. Da noi, in un clima perenne di scontro – la campagna elettorale – si chiedono le dimissioni del Ministro dell'interno. Un po’ strano, eh ?
L'altro ieri e oggi, dentro e fuori quest'Aula, ho sentito le solite strumentalizzazioni e i soliti luoghi comuni nei confronti dei migranti, volte a far passare l'equazione migrante uguale terrorista, omettendo che quelli che sbarcano sulle nostre coste e che muoiono nel Mediterraneo per raggiungerle sono per la maggior parte disperati, che fuggono proprio da quei terroristi che hanno imposto orrore e guerra nelle loro terre.
Ho sentito insultare con toni vergognosi membri di questo Parlamento, per i quali si è invocato il carcere con l'accusa indistinta di avere guadagnato con gli immigrati.
Ho sentito urla e grida volte a conquistare un passaggio nei telegiornali o a raccogliere voti con frasi che istigano all'odio e al razzismo. Non ho sentito quelle voci accusanti esprimere pietà per le vittime dell'attentato a Tunisi né solidarietà per quei migranti in fuga da stragi ed eccidi.
Ecco, noi socialisti prendiamo le distanze da tutto questo. Abbiamo difeso Mare Nostrum e siamo convinti che è stato un errore sospendere quella che era un'operazione umanitaria della quale dobbiamo andare fieri.
Per il caso in discussione ribadiamo che si tratta di un arresto di un presunto terrorista – ripeto, presunto – e sono, quindi, necessarie tutte le verifiche e anche le garanzie del caso. Questo non ci esime dalla ferma condanna, dallo stare in allerta, dall'agire fattivamente ed efficacemente contro chi semina terrore. Ma, detto questo, nulla toglie al nostro dovere di accoglienza e di rifugio verso chi non ha Pag. 15nulla da perdere, se non la vita (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI)).

PRESIDENTE. È così esaurita l'informativa urgente...

ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ministro, non è prevista la replica.

ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Sì, sì, ma non è una replica.

PRESIDENTE. Prego, Ministro. Ne ha facoltà.

ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Intervengo solo per esprimere a nome mio e del Governo la più piena solidarietà alla Caritas italiana, accusata di affarismo nell'intervento di un esponente della Lega; io, invece, esprimo solidarietà e ringrazio la Caritas per il lavoro quotidiano che svolge a servizio dei bisognosi e dei poveri (Applausi). Poi ovviamente io difendo la parte sana del mondo cooperativo e chi ha da indagare, indaghi, ma nessuno tocchi la Caritas, per favore.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, penso che si sia riaperto il dibattito, visto l'intervento del Ministro.

PRESIDENTE. No, onorevole Fedriga, le ho dato la parola, ma avevo chiarito che non si stava riaprendo alcun dibattito. Non era una replica. Prego, lei può parlare, io le do la parola.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Come prevede il Regolamento della Camera, quando il Governo interviene si riapre il dibattito.

PRESIDENTE. Sì, ma siamo in sede di informativa. Il Regolamento prevede questo per le dichiarazioni di voto in sede di discussione di provvedimenti di legge.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, lei ha perfettamente ragione, ma sa meglio di me che l'informativa prevede un intervento del Ministro e gli interventi dei gruppi e non la replica del Ministro.

PRESIDENTE. Infatti, ho detto al Ministro che non c'era la replica. Ho detto al Ministro esattamente questo.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Di fatto era una replica, perché è intervenuto nel merito, su quanto è stato detto dai colleghi durante gli interventi.

PRESIDENTE. Lei intervenga, faccia il suo intervento.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Detto questo, Presidente, a noi sorprende quanto è avvenuto oggi in quest'Aula. Sorprende una totale omertà da parte del Governo e da parte anche di alcuni colleghi, che, nella sostanza, hanno voluto sminuire quanto è accaduto. Malgrado le rassicurazioni del Ministro Alfano, che ha detto: «No, forse io avevo detto che nei barconi non escludevamo ci potessero essere clandestini, però non ci sono stati», ricordo che questa persona è arrivata a febbraio e ricordo che la scorsa settimana il Ministro Alfano, malgrado le segnalazioni del Governo libico di Tobruk, ha detto: «Non ci risulta ci sia nessuno presunto o probabile terrorista all'interno dei barconi». Questa persona è arrivata a febbraio e oggi ci viene a dire che lui, invece, sapeva tutto e andava tutto bene.
Esiste un problema di sicurezza nel Paese...

PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, concluda perché non le ho dato la parola per riprendere il dibattito.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Esiste un problema di sicurezza nel Paese che non Pag. 16possiamo sacrificare sull'altare della campagna elettorale del Governo per dire che va tutto bene e che si è agito bene. Noi su questo vogliamo delle risposte e vogliamo...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Fedriga.

Seguito della discussione della proposta di legge: S. 19-657-711-810-846-847-851-868 – D'iniziativa dei senatori: Grasso ed altri; Lumia ed altri; De Cristofaro ed altri; Lumia ed altri; Airola ed altri; Cappelletti ed altri; Giarrusso ed altri; Buccarella ed altri: Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 3008) e delle abbinate proposte di legge: Ferranti ed altri; Realacci; Colletti ed altri; Colletti ed altri; Civati ed altri; Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Dorina Bianchi; Dorina Bianchi; Formisano (A.C. 330-675-1194-1205-1871-2164-2165-2771-2774-2777) (ore 10,43).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata, in un testo unificato, dal Senato, n. 3008: D'iniziativa dei senatori: Grasso ed altri; Lumia ed altri; De Cristofaro ed altri; Lumia ed altri; Airola ed altri; Cappelletti ed altri; Giarrusso ed altri; Buccarella ed altri: Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio; e delle abbinate proposte di legge: Ferranti ed altri; Realacci; Colletti ed altri; Colletti ed altri; Civati ed altri; Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Dorina Bianchi; Dorina Bianchi; Formisano nn. 330-675-1194-1205-1871-2164-2165-2771-2774-2777.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,44).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,05.

La seduta, sospesa alle 10,45, è ripresa alle 11,05.

Si riprende la discussione della proposta di legge n. 3008.

(Ripresa esame dell'articolo 1 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame all'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008). Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'emendamento Colletti 1.22. Passiamo, quindi, alla votazione dell'emendamento Colletti 1.23. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Morani. Ne ha facoltà.

ALESSIA MORANI. Grazie Presidente, già da ieri il dibattito rispetto alla proposta di legge che stiamo discutendo è stato ampio e anche arricchito dagli interventi del Ministro Orlando che bene hanno spiegato qual è la ratio di questo provvedimento e soprattutto quali sono gli obiettivi. Io credo che rispetto ad un impianto che è stato ampiamente discusso in Senato, tra l'altro discusso non solo dal Partito Democratico e dalle forze di maggioranza, ma discusso ampiamente anche con le forze di opposizione, si debba esprimere davvero una soddisfazione rispetto, come ripeto, a un impianto legislativo che è assolutamente equilibrato e razionale. I nostri obiettivi sono chiaramente quelli di riuscire a combattere quello che viene definito davvero un cancro per questo Paese, cioè la corruzione. Tra l'altro, tutti gli organismi internazionali da tempo ci hanno ricordato come serva una legislazione in Italia più puntuale e più efficace nella lotta alla corruzione, Pag. 17nella lotta al malaffare e nella lotta alle mafie poiché in questo provvedimento abbiamo previsto anche delle modifiche legislative che riguardano il reato di associazione mafiosa.
Nell'aumentare le pene per la corruzione propria e impropria in atti giudiziari, prevedendone l'aumento, sia nel minimo, che nel massimo; nell'includere di nuovo, ritornando all'impianto cosiddetto ante Severino, la concussione dell'incaricato di pubblico servizio; nel prevedere norme puntuali per l'accesso alla sospensione condizionale della pena e nell'accesso al patteggiamento e, soprattutto, per quello che riguarda una norma sacrosanta che è stata definita la restituzione del maltolto, ossia la condanna alla restituzione del prezzo o del profitto del reato assieme alla condanna, credo che finalmente si sia giunti davvero ad un provvedimento che riesce a colpire il fenomeno della corruzione e a combatterlo in maniera efficace.
Siamo, tra l'altro, particolarmente orgogliosi dell'introduzione finalmente di un reato di falso in bilancio così come ci è stato detto anche in audizione dal dottor Greco e dal dottor Cantone. Un reato di falso in bilancio che è costruito senza soglie di punibilità, prevedendo una delle pene più alte a livello europeo, poiché noi arriveremo a punire il falso in bilancio per otto anni, ma soprattutto ridando importanza a questo reato che, come viene definito dagli esperti, spesso è l'antefatto della corruzione. Infatti, attraverso quei buchi neri o grigi nei bilanci si riescono a creare quei fondi che poi servono per pagare il prezzo della corruzione. E questo l'abbiamo potuto verificare in tante inchieste che in questi mesi hanno riempito le cronache dei nostri giornali. Ma abbiamo fatto qualcosa di più, oltre all'impianto cosiddetto repressivo di questa norma, poiché abbiamo inserito anche norme che riguardano l'Autorità nazionale anticorruzione in quanto noi riteniamo che la lotta alla corruzione vada fatta attraverso una norma penale più severa – e questa l'abbiamo fatta –, ma vada fatta soprattutto attraverso anche norme che riguardano la prevenzione del fenomeno. E la prevenzione del fenomeno avviene attraverso proprio il conferimento di nuovi poteri all'Autorità nazionale anticorruzione che funziona bene, benissimo.
Abbiamo visto quanto è stato prezioso il lavoro dell'Autorità nazionale anticorruzione soprattutto per quanto riguarda Expo, la realizzazione di Expo e di quello che poi seguirà in termini di aumento del prodotto interno lordo in un momento in cui l'Italia ancora purtroppo non è riuscita ad uscire dalla crisi anche se i primi segnali di ripresa ci sono. Quindi, nel ribadire il voto contrario del Partito Democratico a questo emendamento in particolare ma anche ad altri, poiché noi abbiamo fretta di approvare questo provvedimento perché serve al Paese, volevo anche ribadire che questa contrarietà agli emendamenti deriva dal fatto che l'impianto della legge è efficace e ad esso noi crediamo molto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti che rinuncia.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico. Prego i colleghi di prendere posto così non teniamo aperta la votazione inutilmente a lungo. Colleghi, andate ai posti. C’è la fila per prendere le tessere: colleghi, ma i venti minuti servono anche a questo (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). No, no, non sto dicendo a voi, lo sto dicendo ai colleghi che stanno prendendo le tessere. Lo dico perché sia chiaro: la prima votazione come sempre è un po’ più lenta. Finché un collega è in Aula e sta cercando di votare noi dobbiamo consentire che voti perché questo è anche il compito di chi presiede.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colleti 1.23, con il parere contrario della Commissione, del Governo, il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e il parere contrario Pag. 18della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Latronico... Corda... Zardini... Baruffi... Lauricella... Corsaro... Bosco... Di Stefano Fabrizio... Simoni... Gandolfi... Sanga... Causin...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 345
Votanti 344
Astenuti 1
Maggioranza 173
Hanno votato
61
Hanno votato
no 283).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.60, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Duranti... Galgano... Battelli... Epifani... Martelli... Terzoni... Fraccaro... Buonaccorsi... Parrini... Marzana...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 353
Votanti 352
Astenuti 1
Maggioranza 177
Hanno votato
60
Hanno votato
no 292).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 1.36, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Bolognesi, Gebhard, Santerini, Garavini..,.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 352
Votanti 351
Astenuti 1
Maggioranza 176
Hanno votato
29
Hanno votato
no 322).

(La deputata Pellegrino ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole; la deputata Carfagna ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.24.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie Presidente, ritorniamo a parlare, con questo emendamento, di una specifica fattispecie di reato ovvero della corruzione per l'esercizio della funzione...

PRESIDENTE. Mi dicono che non si sente, non so se può avvicinare il microfono. Io sento ma...

ANDREA COLLETTI. Adesso il volume è stato alzato...

PRESIDENTE. Penso che dipendesse da quello. Prego.

ANDREA COLLETTI. Con questo emendamento, oltre ad aumentare, rispetto anche alla proposta di legge di cui Pag. 19stiamo discutendo, esclusivamente la pena minima – giacché già la reclusione in questo caso, in base alla proposta di legge votata al Senato, passa a una pena da uno a sei anni, noi riteniamo sia fondamentale aumentare la pena minima, in questo caso, anche per quanto riguarda le problematiche inerenti, ad esempio, al patteggiamento o alla sospensione condizionale della pena e, quindi, il calcolo della pena da cui partire per il patteggiamento – soprattutto con questo emendamento, oltre alla sanzione più repressiva che dovrebbe essere la reclusione, vogliamo andare a inserire una specifica sanzione pecuniaria che, in realtà, siamo sicuri sia quella che fa più paura ai corrotti e ai corruttori.
Questa sanzione indica e prevede che con la sentenza di condanna il corrotto debba versare allo Stato, all'erario, visto che anche la sua condotta va contro gli interessi stessi dello Stato e della pubblica amministrazione, una multa pari al doppio della tangente, usiamo questo termine. Infatti, questa è una misura non solo repressiva, ma assume in sé, soprattutto, un valore preventivo, anche perché questi soggetti, i corrotti, hanno, purtroppo, molta più paura quando si va a prendere loro i soldi piuttosto che quando si va a comminare loro una sanzione reclusiva che, purtroppo, mai, in realtà, subiranno, soprattutto con le attuali modifiche che questo Governo ha attuato nelle leggi sull'ordinamento penitenziario. Ed è proprio per questo, per dare maggiore valore monetario alla multa, che chiediamo il voto favorevole di tutta l'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.24, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Tartaglione, Binetti, Giammanco, Ravetto, Bolognesi, Santerini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 364
Votanti 363
Astenuti 1
Maggioranza 182
Hanno votato
63
Hanno votato
no 300).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.13, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia e il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Archi, Rondini, Melilli.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 367
Votanti 366
Astenuti 1
Maggioranza 184
Hanno votato
63
Hanno votato
no 303).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 1.37, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Anzaldi, Fava.
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 20
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 368
Votanti 367
Astenuti 1
Maggioranza 184
Hanno votato
26
Hanno votato
no 341).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.6, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia, mentre il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si rimette all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fabbri, Anzaldi, Carfagna.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 369
Votanti 326
Astenuti 43
Maggioranza 164
Hanno votato
26
Hanno votato
no 300).

(La deputata Gribaudo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 1.38, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pastorelli, Locatelli, Pilozzi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 371
Votanti 369
Astenuti 2
Maggioranza 185
Hanno votato
32
Hanno votato
no 337).

(La deputata Gribaudo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.7, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia, mentre il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si rimette all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Spadoni, Antimo Cesaro, Impegno, Gribaudo, Iori.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 376
Votanti 333
Astenuti 43
Maggioranza 167
Hanno votato
26
Hanno votato
no 307).

(La deputata Gribaudo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo, nonché della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia, e il parere favorevole del relatore del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pinna, Rabino, Palazzotto, Zaratti...
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 21
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 379
Maggioranza 190
Hanno votato
67
Hanno votato
no 312).

(La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.55.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è in realtà un ritorno al passato, ovvero andiamo a preoccuparci di far ritornare la norma sulla concussione così come era prima dello spacchettamento subito con la legge Severino. Sullo spacchettamento hanno parlato molti giuristi, i quali si sono detti contrari ad esso in quanto avrebbe creato molti più danni che benefici, non permettendo alle indagini di procedere, proprio perché a causa di questo spacchettamento non si andava ad elidere il patto corruttivo con il concusso.
D'altro canto, della bontà di questo emendamento parlava non solo il MoVimento 5 Stelle, ma anche l'attuale Presidente del Senato, il quale ancora prima di diventare senatore del Partito Democratico, così diceva: la mia critica su questa riforma del codice penale non è di oggi, lo spacchettamento sta producendo solo dei guasti, per questo la norma va cambiata al più presto, da procuratore antimafia per certo non ho dato alcun beneplacito ad un simile cambiamento, di conseguenza è necessario che si ritorni all'originario reato di concussione.
Proprio per questo motivo e anche perché contro questo spacchettamento si era battuto anche l'attuale sottosegretario alla giustizia, Cosimo Ferri, quando non era sottosegretario, ma quando ancora era a capo di una corrente di magistrati, denominata Magistratura Democratica; ebbene, quindi, proprio perché a favore di questo emendamento depongono l'ex procuratore antimafia e attuale Presidente del Senato e primo firmatario di questa norma che stiamo discutendo, nonché l'attuale sottosegretario alla giustizia del Governo, non vi è chi non veda quindi assolutamente pretestuoso il parere contrario dato dal Governo e dalla maggioranza.
Noi in questo momento possiamo andare a porre rimedio ad un guasto creato dal Governo Monti, la legge Severino – ricordiamo la Severino quale Ministro della giustizia nonché difensore di molti imputati e vorrei conoscere quanti imputati e quanti clienti dell'ex Ministro hanno utilizzato questo spacchettamento a loro favore –, credo allora che questa Assemblea meriti una risposta, non da parte del Ministro, visto che in questo momento è assente, ma almeno da parte del Viceministro Costa, che possa almeno difendere il parere contrario dato dal suo Governo contro lo stesso parere dato dal suo stesso sottosegretario e dal Presidente del Senato Grasso.
Quindi, è necessario un vero e serio dibattito in questo momento circa la necessità di tornare indietro rispetto ai guasti provocati dalla legge Severino, che, piuttosto che creare benefici, ha creato solo danni nella ricerca della sanzione per reati contro la pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Sarti. Ne ha facoltà.

GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Ricordo a quest'Aula che per molti anni l'Italia ha aspettato una legge anticorruzione che potesse chiamarsi tale; poi nel 2012, finalmente con il Governo Monti, è arrivata la legge n. 190, la cosiddetta legge Severino. Purtroppo, però, quella legge è stata il frutto di un compromesso al ribasso e lo hanno dimostrato anche le parole del mio collega Colletti, perché uno degli errori fondamentali di quella legge era proprio lo spacchettamento del reato di concussione. Oggi siamo qui di nuovo a parlare di anticorruzione e questa legge Pag. 22che stiamo votando ora verrà praticamente spolverata e esposta in campagna elettorale in queste settimane come la panacea di tutti i mali e come la grande riforma della corruzione. In realtà, noi vi stiamo dimostrando uno degli errori di fondo rimane: cioè che il reato di concussione rimane spacchettato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Signora Presidente, continuando le parole della collega Sarti, questo è un danno che non solo si è riverberato nel processo di illustri imputati, come molti sostengono, sicuramente quello di Silvio Berlusconi, ma anche di altre cooperative, ma si riverbera su tutti i cittadini. Quindi, per salvare poche persone, per una riforma al ribasso, con un compromesso tenuto dalla maggioranza di larghe intese del Governo Monti, si andrà a penalizzare e si sta già penalizzando la giustizia che riguarda tutto il Paese. Quindi, sempre per una cosa di pochi si va a penalizzare i molti.
Allora, noi chiediamo all'attuale maggioranza di ravvedersi – perché, veramente, errare humanum ma perseverare è diabolico – e di dare la possibilità al Paese di uscire e di fare una vera lotta alla corruzione votando questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.55, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia e il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Folino, Totaro, Lainati, Colonnese, Lenzi, Nicchi, Oliverio.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 385
Votanti 374
Astenuti 11
Maggioranza 188
Hanno votato
77
Hanno votato
no 297).

(La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.59.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Visto che quest'Aula, nel silenzio generale, non è voluta tornare indietro rispetto ai danni che ha provocato sul reato di concussione la legge Severino, con quest'altro emendamento, senza modificare il reato di concussione per induzione, andiamo in realtà a concedere una norma premiale all'indotto che aiuta o che denuncia la concussione subita, così da andare a elidere il patto che si crea tra il concusso e l'indotto e così da permettere finalmente alla magistratura e alle forze di polizia di lavorare su vere ipotesi di reato.
Infatti con questo emendamento dichiariamo esente da punibilità l'indotto, ovvero colui che subisce un fatto di concussione, nel caso denunci questo comportamento illegale all'autorità prima dell'apertura delle indagini; e, dall'altro canto, concediamo una norma premiale sempre all'indotto nel caso collabori successivamente all'apertura delle indagini per permettere la condanna del pubblico ufficiale o del politico corrotto.
Ora appare chiaro che queste modifiche sono di buonsenso e che solo una certa malafede e un certo disinteresse in quest'Aula non permettano la sua votazione positiva ed è proprio per questo motivo che chiediamo, come abbiamo chiesto anche in Commissione, inutilmente, al Governo di farsi sentire, perché anche ieri abbiamo sentito parlare il Ministro, Pag. 23ma di temi generali, parlare degli accordi a cui ha dovuto sottostare, che ha promosso con tutta la sua maggioranza parlamentare, come se promuovere gli accordi, dei compromessi al ribasso all'interno di una maggioranza parlamentare, sia meglio che fare una buona legge nell'interesse dei cittadini.
Ebbene, noi crediamo che sia meglio fare una buona legge nell'interesse dei cittadini e il Ministro o, in sua vece, il Viceministro dovrebbero in quest'Aula spiegarci e discutere riguardo alla loro posizione e non rimanere in silenzio sugli scranni del Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Signora Presidente, ecco cosa manca a questa legge sulla corruzione, manca una semplice parola, la parola prevenzione. Con questo emendamento, che è assolutamente di buonsenso, si va a delimitare una prevenzione fatta di qualcosa che viene addirittura prima delle indagini, cioè un tipo di recesso che dà la possibilità al soggetto di ravvedersi in un momento in cui le forze di polizia e la magistratura non si sono ancora attivate. Questo vuol dire prevenire la corruzione; vuol dire che si evita al soggetto un rilievo di natura penale che lo potrebbe interessare, perché prima dell'apertura delle indagini va e denuncia spontaneamente appunto i fatti a cui ha assistito. Questo vuol dire fare prevenzione e c’è anche una gradualità: nel caso lo faccia dopo, c’è una diminuzione della pena. Questo è quello che noi intendiamo per prevenire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Massa. Ne ha facoltà.

FEDERICO MASSA. Grazie, Presidente, un secondo per cercare di ricondurre questo dibattito su un binario di ragionevolezza, perché continuare a sostenere che questa legge sia monca dal punto di vista della prevenzione è sostenere una cosa falsa, che non corrisponde al testo che stiamo approvando.
Io non voglio tornare sul problema concussione per costrizione o concussione per induzione. Credo che dal punto di vista istituzionale quella norma risponda ad una logica di diverso trattamento sanzionatorio rispetto a comportamenti che sono ontologicamente differenti. Però, vorrei che quest'Aula si tranquillizzasse per i profili da ultimo sollevati dal MoVimento 5 Stelle, perché vi è una norma specifica che consente l'applicazione di attenuanti sostanziali sotto il profilo del trattamento afflittivo, laddove ci sia una collaborazione dell'indagato o dell'imputato all'accertamento della verità. Spostare il problema al momento anteriore al perfezionamento del reato significa ignorare che nel nostro ordinamento penale vi è l'ipotesi del tentativo di cui all'articolo 56.
Quindi, qui noi dobbiamo fare un lavoro serio, dando atto – credo che ieri il Ministro Orlando su questo sia stato chiarissimo – di quanto e di come, nello specifico, questa normativa interviene, forse evitando di dire delle cose che non hanno senso rispetto all'ordinamento penale di questo Paese, che con questa norma fa il passo avanti possibile nella lotta alla corruzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Presidente, intervengo soltanto per leggere l'emendamento, che non ha bisogno di commenti. Evidentemente, il collega che mi ha preceduto non l'ha letto. «L'indotto che autonomamente recede dalla condotta, prima della conoscenza dell'apertura delle indagini, collaborando con l'autorità giudiziaria, è esente da punibilità. All'indotto che, pur non recedendo autonomamente dalla condotta, collabora con l'autorità giudiziaria si applica la pena prevista dal secondo comma, diminuita della metà» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).Pag. 24
È un evidente norma che sollecita gli onesti a collaborare con l'autorità giudiziaria. Si stabilisce una gradazione, a seconda che collabori in un momento precedente o in un momento successivo rispetto alle indagini. Non capisco veramente come la critica, che proviene dal PD, si possa attagliare a questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.59, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Ci siamo ? Verini, Bini. Bini è riuscita a votare ? Provi, onorevole Bini; se c’è qualcosa dentro la tolga. Ferro, anche; arriva il tecnico.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 385
Votanti 376
Astenuti 9
Maggioranza 189
Hanno votato
76
Hanno votato
no 300).

(La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole e la deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo all'emendamento Santelli 1.39.

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Santelli, non può parlare perché ha già parlato sul complesso degli emendamenti.

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Presidente, vorrei soltanto cambiare i pareri, come relatrice di minoranza.

PRESIDENTE. Prego, onorevole.

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Come dicevo, vorrei cambiare i pareri, sugli emendamenti Sannicandro 1.3, Turco 1.56, Molteni 1.10 e Turco 1.57, in favorevoli.

PRESIDENTE. Non ho fatto in tempo a segnarli...
L'emendamento Sannicandro 1.3 è stato ritirato.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 1.39, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Folino, Turco, Carbone, Braga, Di Salvo, Fitzgerald Nissoli, Massa, Moretto, Fraccaro, Luciano Agostini. Fraccaro ha votato ? Sì. Carloni.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 383
Votanti 382
Astenuti 1
Maggioranza 192
Hanno votato
33
Hanno votato
no 349).

(Le deputate Nicchi e Covello hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.27.Pag. 25
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente, sarò breve. Questa è una delle ultime possibilità per modificare la norma sulla concussione per induzione e così permettere a magistrati e forze di polizia di verificare, quanto più possibile, quanti più reati contro la pubblica amministrazione.
Sarebbe questa una vera norma premiale, che permetterebbe, in prima battuta, una maggiore repressione e, soprattutto, una maggiore scoperta dei reati, perché il vero problema di questa proposta legge, denominata impropriamente anticorruzione, è che, andando ad applicare ed aumentare solo alcune sanzioni penali reclusive, non va ad incidere sulla scoperta dei reati. A noi serve una legge che permetta alle forze dell'ordine e alla magistratura di scoprire quanti più reati possibile contro la pubblica amministrazione, perché in questo momento in Italia solo una piccola parte dei reati viene scoperta e c’è una grande parte dei reati ancora sommersa. Quanti appalti ancora hanno visto fenomeni di corruzione ? Quanti ancora non sono stati scoperti ? Noi lì vogliamo incidere e lì cerchiamo di incidere con i nostri emendamenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.27, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Gribaudo, Prina, Mazzoli, Fanucci, Dadone, Paola Bragantini, Giuliani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 388
Votanti 373
Astenuti 15
Maggioranza 187
Hanno votato
57
Hanno votato
no 316).

(La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.15.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Presidente, preannuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.15, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Adornato, Occhiuto, Giuditta Pini, Dorina Bianchi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 387
Votanti 374
Astenuti 13
Maggioranza 188
Hanno votato
59
Hanno votato
no 315).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.16, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Pag. 26Presidente, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Totaro, Mazzoli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 385
Votanti 383
Astenuti 2
Maggioranza 192
Hanno votato
67
Hanno votato
no 316).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Turco 1.56.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Turco. Ne ha facoltà.

TANCREDI TURCO. Presidente, molto brevemente ci tengo ad illustrare questo emendamento, che so che non verrà accolto, perché questo provvedimento è blindato, ma che mi sembra comunque di buon senso. Riguarda le circostanze attenuanti e prevede che si debbano applicare, ancora prima che a coloro che si adoperano affinché l'attività delittuosa non sia portata a conseguenze ulteriori, a coloro che impediscono che il reato venga portato a compimento.
Ritengo che sia un emendamento che migliora il testo, e quindi invito tutti a votarlo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 1.56, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Spadoni, Colonnese, Palese, Paola Bragantini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 394
Votanti 381
Astenuti 13
Maggioranza 191
Hanno votato
103
Hanno votato
no 278).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.10, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Montroni, Lainati, Alberti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 394
Votanti 389
Astenuti 5
Maggioranza 195
Hanno votato
50
Hanno votato
no 339).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 1.57, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e sul quale il relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle si è rimesso all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colonnese, Turco, Malpezzi, Adornato...
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 27
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 392
Votanti 342
Astenuti 50
Maggioranza 172
Hanno votato
52
Hanno votato
no 290).

(Il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.58.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, andiamo, in realtà, a fare una modifica necessaria per un reato che era stato giustamente inserito anche dietro consiglio di varie istituzioni sovranazionali, ovvero il reato di traffico di influenze illecite. Questo reato, a differenza dell'altro reato quasi gemello, il millantato credito, va a punire colui che, né concorrente del reato né pubblico ufficiale, però utilizzando le sue relazioni, può manovrare la volontà della pubblica amministrazione; ovviamente, manovrarla dietro pagamento di una somma.
E, d'altro canto, che questo reato sia impellente e necessario sanzionarlo maggiormente, lo conferma, ad esempio, l'inchiesta Expo, dove sono ritornati nomi che speravamo dimenticati: nomi quali Primo Greganti, il cassiere del Partito Comunista, o Gianstefano Frigerio; nomi che videro la luce durante Tangentopoli, quando io avevo circa 12 anni, e mi sembra assurdo che, adesso che ne ho 34, debbano ritornare per le stesse fattispecie, come per dirci che nulla è cambiato in questi 20 anni.
Sono cambiate magari le facce di alcuni politici, ma i loro amici o fiancheggiatori, coloro che lavorano nell'ombra, non sono cambiati.
Ebbene, con questo emendamento, andiamo ad aggiungere, tra le fattispecie previste dal traffico di influenze illecite, anche la corruzione per l'esercizio della funzione e non solo la corruzione contraria ai doveri di ufficio. È un umile emendamento che, però, potrebbe andare a integrare bene la norma del traffico di influenze illecite. Per questo chiedo il voto favorevole dell'Aula.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente, intervengo sull'emendamento Colletti 1.58 per esprimere il voto favorevole da parte del gruppo della Lega Nord. Ovviamente l'emendamento va nella direzione di definire meglio un reato che è stato introdotto con la legge Severino, insieme ad un altro reato che è la corruzione tra privati. Entrambi sono reati introdotti per fare fronte al dilagare della corruzione all'interno della pubblica amministrazione, sortendo francamente effetti poco incisivi. Il traffico di influenze lecite è un reato che sortirà effetti ancora meno incisivi, dal momento in cui questo reato è uno dei 157 reati che sono stati inseriti in quella norma sciagurata, inserita nel decreto legislativo sulle pene alternative al carcere, che porta il nome di «particolare tenuità del fatto»: in pratica tra i 157 reati potenzialmente archiviabili perché di particolare tenuità c’è anche il traffico di influenze illecite, perché il traffico di influenze illecite presenta una pena inferiore ai cinque anni.
Sappiamo benissimo che la particolare tenuità del fatto riguarda reati – che la sinistra considera bagatellari, reati secondari, reati minori – che sono potenzialmente archiviabili e, quindi, nemmeno meritevoli di processo. Allora, io credo che la riflessione che debba essere fatta – e l'abbiamo già fatta ieri quando siamo intervenuti su un emendamento della collega Santelli – è che la corruzione non la si sconfigge soltanto aumentando le pene dei reati, che è un fatto estremamente positivo, oppure introducendo fattispecie di reati che poi risultano essere eccessivamente Pag. 28indefiniti e poco tassativi e quindi difficilmente applicabili e lasciati alla totale discrezionalità del magistrato. La lotta alla corruzione, lotta sacrosanta, a cui noi ovviamente ci associamo, deve essere fatta anche attraverso altri strumenti. Emendamenti come quello del collega Colletti possono servire a rendere lo strumento sanzionatorio e a definire una fattispecie di reato che rimane ai più sconosciuta, perché questo benedetto e maledetto traffico di influenze illecite credo che sia una di quelle figure talmente sconosciute e quindi pericolose. Credo che o la politica e il Parlamento si impegnano a definire, in un quadro giuridico più chiaro, le fattispecie di reato che si vanno ad introdurre oppure rischiamo di introdurre strumenti che sono assolutamente inutili per contrastare i reati contro la pubblica amministrazione: sono sicuramente utili da dare in pasto all'opinione pubblica, ma assolutamente inutili per il fine rispetto al quale questi strumenti dovrebbero essere utilizzati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Perché serve aumentare e armonizzare anche le pene sui reati come il traffico di influenze illecite o altri reati minori ? Perché molte volte non sono solo prodromici, ma servono spesso ai corruttori per fare in modo che non vi sia un contatto diretto e immediato tra chi riceve e chi dà il denaro (quindi, si mette in mezzo qualcuno che possa risolvere la situazione).
Considerato che i reati corruttivi sono già molto difficili da scoprire, soprattutto perché, appunto, il corruttore, anche negli uffici pubblici, ha tutto l'interesse a pagare un certo numero di persone per il silenzio, io credo che un'armonizzazione delle pene in questo senso, anche per questi reati, sia assolutamente dovuta.
Quindi, chiedo ai colleghi, per l'ultima volta, di votare favorevolmente per cercare di riaprire la norma e votarla tutti insieme anche al Senato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.58, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Spadoni.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 388
Votanti 364
Astenuti 24
Maggioranza 183
Hanno votato
75
Hanno votato
no 289).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Considerato che con questo articolo l'obiettivo, come ci ha detto il Ministro, non era prevenire fenomeni di corruzione, bensì semplicemente inasprire la sanzione per i reati contro la pubblica amministrazione e per gli altri reati collegati, con questo emendamento andiamo a modificare una particolarità del reato di traffico di influenze illecite.
Secondo l'attuale codice penale, così come modificato dalla legge Severino, colui che viene accusato di millantato credito, quindi questo mediatore, colui che millanta, pur non avendolo, credito verso un pubblico ufficiale e si fa dare denaro da un terzo – mettiamo caso –, ad esempio, come emerge da alcune inchieste giornalistiche, per vincere un concorso nella Guardia di finanza o altro, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Di converso, se questo mediatore in realtà ha quelle relazioni, quindi può davvero modificare un appalto, può davvero Pag. 29modificare un'assunzione all'interno della pubblica amministrazione, viene punito con una pena da uno a tre anni, invece che da uno a cinque anni. Quindi, un reato più pericoloso per la pubblica amministrazione viene punito con una pena molto minore. Qui si dimostra l'assurdità del sistema messo in piedi dalla legge Severino.
D'altro canto, per la pericolosità, come detto prima, basterebbe prendere in considerazione la sentenza del GIP di Milano proprio sugli arresti dei soggetti di cui parlavo prima: Frigerio, Luigi Grillo, ex parlamentare, Primo Greganti, ex tesoriere del Partito Comunista, colui che, grazie al suo silenzio...

ARCANGELO SANNICANDRO. Non era il tesoriere.

ANDREA COLLETTI. ... non ha permesso la verifica delle tangenti a carico del Partito Comunista. Questi soggetti cercarono di favorire l'aggiudicazione di appalti pubblici, a seguito di procedure di gara indette dalla società pubblica Sogin Spa, la società che si occupa della gestione degli impianti nucleari. Loro potevano modificare gli appalti della società che si occupava degli impianti nucleari. E poi il Ministro Galletti, l'attuale Ministro, vorrebbe riportare il nucleare qui da noi.
Favorivano l'aggiudicazione di appalti presso l'azienda ospedaliera provinciale di Lecco, presso l'azienda ospedaliera San Carlo Borromeo di Milano, presso l'azienda ospedaliera di Melegnano, per l'esecuzione dei lavori di realizzazione della Città della salute e della ricerca nel comune di Sesto San Giovanni.
Allora, andiamo a capire e a comprendere come questo reato sia pericoloso per la pubblica amministrazione, ma non solo, anche come sia pericoloso verso tutti i cittadini che fanno affidamento, che si affidano alle ASL, che si affidano a quelle società che dovrebbero tutelare l'incolumità e la salute pubblica, come la Sogin, che si occupa di nucleare.
Ebbene, per questo reato questi soggetti rischiavano solo una pena da uno a tre anni.
Allora, su questo emendamento gradiremmo una risposta dal Ministro, oggi assente, o dal Viceministro, che è rimasto in silenzio tutta la mattina, oggi qui presente. Non ha nulla da dire il Viceministro Costa su tutte queste vicende che coinvolgevano anche suoi colleghi di partito, ricordiamolo, come l'ex parlamentare Luigi Grillo ? Noi ci aspettiamo una risposta, se non dal Ministro, almeno dal Viceministro.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.18, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Intanto che i colleghi votano, salutiamo le alunne e gli alunni della scuola media «Alois Rainer» di San Valentino alla Muta in provincia di Bolzano, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Guerra...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 386
Votanti 369
Astenuti 17
Maggioranza 185
Hanno votato
56
Hanno votato
no 313).

(I deputati Pes e Placido hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'articolo 1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Grazie Presidente, questo è l'articolo in cui più manifestamente Pag. 30vediamo quello che abbiamo contestato ieri al Ministro Orlando e alla maggioranza, cioè un aumento indiscriminato di pene fatto più per spot che non perché realisticamente serve. Il Ministro Orlando ieri mi ha contestato il fatto che io avessi parlato di un provvedimento fatto all'improvviso e per rispondere a delle notizie giornalistiche, ma in realtà, diceva lui, erano norme preparate da tempo. Io mi riferivo esclusivamente a quello che aveva detto il Presidente del Consiglio, che aveva fatto un videomessaggio, twittato, nel quale diceva: «Siccome apri un giornale, apri un sito, accendi la TV e tutto ti porta a pensare a quello che accade a Roma – puntini, puntini, puntini –, giovedì mattina alle 8 apporteremo alcune modifiche al codice penale». Queste parole non le ho dette io ho, ma le ha dette il Presidente del Consiglio dei ministri. Le ha dette Renzi. C'era il caso Roma Capitale e quindi apportiamo qualche modifica. Perché non servivano quelle modifiche che stiamo apportando ? Colleghi, qua abbiamo visto una serie di modifiche agli articoli 32-ter, 32-quinquies, 35, 314, 318, 319, 319-ter, 319-quater, 323-bis. Per tutte queste norme che vi ho appena elencato le pene erano state aumentate dalla legge n. 190 del 2012, cioè sono state aumentate esattamente qualche anno fa. Non c’è bisogno, quindi, di aumentarle, non le abbiamo neanche provate. Questo si chiama spot perché, in realtà, non facciamo niente di nuovo, non cambiamo niente. Semplicemente, modifichiamo e sporchiamo, se mi consentite, il codice penale perché rompiamo qualsiasi armonia in termini di pene. Cosa diciamo alla gente ? Li puniamo in maniera più forte ? Serve questo ? L'abbiamo fatto per tanti anni e non è servito. Ancora una volta ripetiamo la stessa favola.
Questo è quello che abbiamo detto e sono le motivazioni per le quali abbiamo risposto di «no» a questa normativa perché non serve: queste misure non servono a combattere la corruzione. Vi abbiamo proposto misure alternative, vi abbiamo fatto proposte sul codice degli appalti, vi abbiamo fatto proposte sulle nomine, sulla sanità. Vi abbiamo fatto e vi faremo ancora proposte alternative che sono reali sulla corruzione e ci avete risposto di «no». Quindi vuol dire che vi bastano esclusivamente le norme spot. Queste non servono a combattere la corruzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI. Presidente, intervengo, per annunciare il voto favorevole da parte della Lega sull'articolo 1...

PRESIDENTE. Onorevole Colletti, è andato a disturbare il gruppo di SEL... sento un grande rumore.

NICOLA MOLTENI. Annuncio il voto favorevole da parte del gruppo della Lega, consapevole, richiamando l'intervento di ieri e quello di poc'anzi, che l'aumento delle pene sui reati corruttivi è condizione sufficiente ma non necessaria nel senso che le osservazioni che ha fatto la collega Santelli sono assolutamente condivisibili. La corruzione non la si batte e non la si sconfigge unicamente con l'aumento delle sanzioni di alcuni reati, aumento che abbiamo già prodotto giustamente con la legge Severino e abbiamo visto, al di là delle tante considerazioni che la legge Severino, tanto nella parte di prevenzione quanto nella parte repressiva e di aumento delle pene, non ha assolutamente prodotto i risultati che voleva produrre, tant’è che la corruzione all'interno dell'amministrazione pubblica ha continuata a dilagare fino ad esplodere con il caso simbolo di Roma capitale che ha portato ovviamente il Partito Democratico, il partito del Presidente Renzi, a dover tamponare una evidente emorragia d'immagine e di natura politica ma anche di natura etica e morale proprio perché gran parte di coloro che sono stati coinvolti e toccati e arrestati rispetto a quell'inchiesta sono esponenti del Partito Democratico. Tuttavia noi non ci sottraiamo al confronto, non ci siamo sottratti al confronto sulla corruzione sulla legge Severino e non ci sottraiamo Pag. 31nemmeno oggi. Ieri il Ministro Orlando ha offerto un'apertura di disponibilità a migliorare il testo e io credo che questo testo lo si debba migliorare con alcuni di quegli emendamenti che sia la Lega ma anche la collega Santelli hanno presentato, consapevoli del fatto che ci sono altri settori ed altri campi rispetto ai quali bisognerebbe incidere profondamente proprio per debellare quello che è un cancro del sistema amministrativo del nostro Paese.
Siamo anche consapevoli del fatto che una delle disposizioni positive che la legge Severino si portava con sé era l'introduzione dell'ANAC, presieduta ottimamente dal presidente Cantone al quale oggi in questo testo noi diamo nuovi poteri ma sono tutti poteri di natura ispettiva. Quando in questi giorni il presidente Cantone dice in maniera estremamente chiara che su un appalto pubblico, che per noi è un appalto pubblico per eccellenza, che rappresenta uno scandalo clamoroso di questo Paese – mi riferisco all'appalto sulla gestione del CARA di Mineo – il presidente Cantone dice che quella gara è stata condotta in modo non trasparente, violando le regole di trasparenza per eccellenza e che quella gara andrebbe rifatta, Cantone fa delle affermazioni assolutamente sacrosante rispetto alle quali c’è dell'imbarazzo politico da parte del Partito Democratico e da parte del partito del Ministro Alfano. Mi auguro che il disegno di legge sulla corruzione non si limiti semplicemente a prendere atto del fatto che il presidente Cantone dice che quella gara è irregolare e andrebbe rifatta ma che le norme che si vanno ad introdurre vadano ad incidere in maniera significativa e profonda in modo tale che quell'appalto – ma come quello molti altri – possano tornare ad essere gestiti in maniera trasparente, sanzionando chi ha gestito in maniera sostanzialmente non trasparente perché la corruzione si annida anche lì e soprattutto lì.
Quindi, la Lega, sull'aumento delle sanzioni e delle pene, non si sottrae e io mi auguro che nel corso del dibattito gli emendamenti che noi abbiamo presentato per migliorare il testo possano essere tenuti in debita considerazione. Noi facciamo la nostra parte, consapevoli che non si potrà limitare solo a questo aspetto la lotta al sistema corruttivo presente nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie, Lega dei Popoli – Noi con Salvini).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie Presidente, il MoVimento 5 Stelle si asterrà nella votazione di questo articolo. Si asterrà, perché appare ovvio a tutti che il mero inasprimento di sei mesi, di un anno, della pena massima di un reato non è assolutamente utile per sanzionare, per scoprire i reati contro la pubblica amministrazione. Ci asterremo, ed eravamo anche portati, forse, ad un voto contrario, per tutto quello che non è compreso in questo articolo e in questa proposta di legge, per tutto quello che quest'Aula, la maggioranza, il Governo, nella persona del ministro Orlando, non ha inserito e non ha votato a favore in questa proposta di legge. In primis, ciò che chiedevamo era il cosiddetto DASPO ai corrotti ed ai corruttori, così da non permettere più, al dipendente pubblico infedele o al privato che cerca di corrompere un politico, un dipendente pubblico di avere a che fare con la pubblica amministrazione. E capiamo bene anche che il Ministro Orlando non abbia voluto parlare di questo emendamento, perché in evidente difficoltà nella spiegazione del perché esprimeva un parere contrario su questo emendamento, perché doveva essere in equilibrio tra una visione maggioritaria nel PD nel non sanzionare maggiormente, nel non scoprire fatti di corruzione, e una posizione un pochino, per come la chiamano, giustizialista – ma vado fiero di questa parola perché significa fare giustizia – di coloro invece che volevano, davvero, andare a scoprire maggiormente e dare maggiore potere alle forze di polizia e alla magistratura contro i corrotti.
Ci asteniamo anche perché non è stato cambiato lo spacchettamento del reato di Pag. 32concussione e perché non è stata modificata minimamente la norma sul traffico di influenze illecite, una delle norme che doveva essere simbolo della legge Severino e che, poi, qui in Aula, è stata completamente disapplicata. È per tutti questi motivi che il MoVimento 5 Stelle si astiene, anche se, obiettivamente, per dare una valutazione politica, saremmo stati molto più propensi a votare contro questo emendamento, contro questa manovra di marketing politico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie Presidente, ascoltando la propaganda del Governo, dovremmo pensare che, da domani, la corruzione con questo provvedimento sparirà, ma come è stato già abbondantemente illustrato dai colleghi così non sarà. Così come non fu quando nel codice penale furono introdotti i reati contro la pubblica amministrazione nel passato. Il fenomeno della corruzione è antico; già le cronache giudiziarie dell'antica Roma ne hanno lasciato abbondanti tracce, quindi, non è un fenomeno che si può sconfiggere con le norme penali.
È evidente, però, che le norme penali servono, ma non ci si può illudere che, aumentando a dismisura le pene, il fenomeno regredisca. Se così fosse non capisco perché avremmo creato l'Autorità nazionale anticorruzione, attribuendogli dei poteri penetranti affinché i fenomeni fossero bloccati sul nascere ed è lì che bisogna intervenire. Il perché è evidente, lo ha detto anche il Consiglio superiore della magistratura in un suo documento, dove ha lamentato, appunto, che non vi è un coordinamento normativo su tutti gli aspetti che interferiscono con l'origine di questo fenomeno.
Si invocano provvedimenti di carattere amministrativo oltre che giudiziario, di coordinamento, e così non è: improvvisamente, anziché rinsaldare l'attività dell'Autorità nazionale per l'anticorruzione, ad un certo punto, pensiamo di lanciare un'operazione di marketing modificando addirittura un intero capitolo del codice penale. In verità, ho già detto che ci siamo attestati sul mantenimento del testo così com’è, ma non perché lo condividiamo – lo ripeto –, ma perché abbiamo veramente timore – siamo veramente preoccupati – di alterare il principio di proporzionalità all'interno del codice penale. Noi non abbiamo ravvisato in quest'ampia normativa che oggi si introduce alcuna armonia, perché, da un lato, le pene minime vengono aumentate a dismisura (addirittura, per un reato c’è il raddoppio della pena minima), in altri casi, ci sono degli aumenti irrisori. Una pena massima prevista già in dieci anni è aumentata di sei mesi: abbiamo anche introdotto gli aumenti a mesi, non ad anni; da 10 anni a 10 anni e 6 mesi. Io non so quale persona che volesse delinquere si lascerà intimidire dal fatto che abbiamo aumentato le pene da 10 anni a 10 anni e 6 mesi. Quindi, si tratta di provvedimenti velleitari – velleitari ! –, che rispondono alla solita logica: non interessa quello che si fa o l'efficacia che le norme che andiamo ad approvare avranno ma interessa soprattutto il messaggio mediatico che si può lanciare all'esterno. D'altra parte, non dobbiamo dimenticare che una collega del PD ha dichiarato candidamente ieri che questa normativa viene adottata perché così vuole il popolo. Non è nostro compito seguire il popolo in tutte le sue manifestazioni umorali, perché voglio ricordare che tra Cristo e Barabba, il popolo scelse Barabba, e che a noi, da legislatori, è imposto di ponderare quello che andiamo a fare. D'altronde, voglio ricordarvi che quest'Aula mi ricorda l'aula della giunta del comune di Amburgo. Quando ho visitato quell'aula mi hanno spiegato che non c'erano finestre per un motivo molto semplice: non c'erano finestre perché la luce bisognava prenderla dall'alto, perché bisognava essere ispirati dall'alto e lasciare un po’ le passioni al di fuori di quell'aula. Ecco, mi compiaccio, abbiamo anche noi una luce che prendiamo dal cielo: dovremmo guardare Pag. 33in alto e non al basso ventre della popolazione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Morani. Ne ha facoltà.

ALESSIA MORANI. Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere naturalmente il voto convintamente favorevole del gruppo del Partito Democratico sull'articolo 1, perché ho sentito molte inappropriatezze rispetto a questo articolo. Vorrei leggere le parole di Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione, che ha dichiarato: credo che il DDL anticorruzione, che mi auguro sia approvato entro questa settimana, sia quanto di meglio possibile. Rispetto ai contenuti dell'articolo 1, innanzitutto si tratta di completare la «legge Severino» che, nel 2012 – l'onorevole Santelli lo ricorderà, poiché era tra le «protagoniste» di questa legge –, non abbiamo potuto completare, perché ci fu la posizione della questione di fiducia in Aula. Ed il fatto che si aumenti la pena nel massimo della corruzione è un'esigenza di sistema del nostro impianto normativo e del codice, poiché la contraddizione che c'era, che noi oggi saniamo, tra la pena massima della concussione e la pena massima della corruzione deve essere razionalmente sanata, cioè portata a una pena di 10 anni per la corruzione e di 12 anni per la concussione. Ma facciamo qualche cosa in più: aumentiamo e rafforziamo anche le pene accessorie, come il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e come anche l'estinzione del rapporto di pubblico impiego per i dipendenti pubblici cosiddetti infedeli.
Ma la cosa più importante – rispetto a quanto appena dichiarato dall'onorevole Sannicandro non ci troviamo proprio d'accordo – è che abbiamo varato l'aumento del minimo della pena nella corruzione propria, un reato non solo odiosissimo, ma anche gravissimo. Il fatto di aumentare la pena nel minimo per il reato di corruzione ci evita quei patteggiamenti irrisori e ci consente soprattutto di evitare che vi sia qualcuno impunito, perché se è vero, come è vero, che nelle nostre carceri per il reato di corruzione non è recluso nessuno una ragione ci sarà e l'aver aumentato la pena nel minimo ci consente di evitare questi patteggiamenti e di punire qualcuno in maniera severa come è giusto che sia.
Concludo sulle attenuanti. Visto che si dice che il nostro è un impianto soltanto repressivo e non preventivo, rispondo che non è vero, poiché l'attenuante che abbiamo inserito per coloro che collaborano va proprio in questa direzione e, soprattutto, vorrei ricordare a chi non lo sa che abbiamo anche in discussione in Senato il nuovo codice degli appalti, una norma importantissima, che accanto alle nuove norme riguardanti l'autorità nazionale anticorruzione ci garantirà di realizzare un'opera preventiva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

TANCREDI TURCO. Intervengo unicamente per annunciare il voto favorevole della Componente di Alternativa Libera a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.

ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, Presidente. Anche noi voteremo questo articolo convinti dalle ragioni espresse molto bene dalla collega del Partito Democratico. Colgo l'occasione, però, per fare osservare una cosa: l'aumento della pena è giusto e necessario per evitare i patteggiamenti, come è stato detto, ma anche per lanciare un segnale alla pubblica opinione. Noi non siamo dipendenti dalla pubblica opinione, ma dobbiamo dialogare con essa. Non è un segnale sbagliato dire che prendiamo sul serio la corruzione e aumentiamo le pene. In questo modo speriamo anche di ottenere un qualche effetto dissuasivo. Certo la norma penale non è tutto, altri elementi convergono. Quindi nessuno mi dica bisogna agire sul livello preventivo. Pag. 34Bisogna agire anche sul livello repressivo, senza illudersi che la repressione sia tutto, ma sapendo che la repressione ha anche la sua funzione ed il suo ruolo. Tuttavia, ciò che avviene adesso è quello che io ho già denunciato nel mio intervento in Assemblea durante l'approvazione della legge sull'ampliamento dei termini di prescrizione, perché il combinato disposto dell'aumento di pena deciso da noi e dell'aumento dei termini di prescrizione precedentemente deciso dall'altro provvedimento che abbiamo votato sulla prescrizione fa in modo che noi portiamo i termini di prescrizione a 21 anni e 9 mesi. Il calcolo mi fu contestato in Commissione, mentre adesso risulta confermato dai fatti. Raffaele Cantone, citato poco fa, che dà un giudizio positivo su questo provvedimento, in contemporanea ci dice anche che vanno aumentati i termini della prescrizione fino a 15-17 anni, considerandoli la misura giusta.
In Commissione prima e poi in Assemblea dissi sommessamente che 18 anni mi sembrava un limite ragionevole, equo. Dico queste cose non perché noi possiamo fare qualcosa adesso, ma rivolgendo un invito ai nostri colleghi del Senato, che hanno adesso in mano il provvedimento sulla prescrizione, ad agire per riportare i termini di prescrizione in una misura equa. Non dico i 15-17 anni indicati da Cantone, mi basterebbero anche i 18 anni che io avevo qui indicato. La posizione di Area Popolare allora fu criticata da molti, ci si disse che si trattava di una posizione quasi compiacente con la corruzione. Vogliamo la lotta contro la corruzione come e più di chiunque altro, vogliamo però ragionevolmente difendere anche i diritti degli innocenti che finiscono sotto processo. Affido queste riflessione al viceministro presente in Aula convinto che ne farà l'uso migliore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Signora Presidente, il gruppo di Scelta Civica per l'Italia voterà a favore dell'articolo 1. Noi riteniamo che gli interventi contenuti nella norma sono tutti condivisibili, come abbiamo già discusso ieri ed alcuni, come ad esempio la norma sui pubblici dipendenti infedeli, potrebbero anche essere più forti e lavoreremo per rafforzarli, ma in questo momento è urgente intervenire.
Moltissimi hanno richiamato più volte il fatto che l'Italia è considerata uno degli ultimi paesi in Europa e certamente non in alto in classifica a livello internazionale. Ieri lo hanno ricordato tutti i gruppi, lo ha ricordato anche la rappresentante di Forza Italia intervenuta sull'argomento. Ebbene, di cosa ci hanno accusato in questi anni ? Ci hanno accusato di scarsa trasparenza sulle procedure e su quello c’è sicuramente molto da fare ed è un campo al di fuori del diritto penale e al di fuori di questa legge, visto che le direttive europee sono in fase di attuazione al Senato.
Per il resto siamo stati accusati di avere norme sulla prescrizione insufficienti, di avere avuto delle leggi ad personam, di non avere il falso in bilancio. Non credo ci sia bisogno di ricordare quando questa situazione si è venuta a creare, per cui che oggi ci sentiamo dare delle lezioni sul fatto si prendano dei provvedimenti influenzati dall'opinione pubblica o elettoralistici, quando in passato sono stati presi influenzati da uno, due o tre persone, mi sembra davvero ridicolo. Dal punto di vista del merito, ho sentito l'onorevole Sannicandro parlare giustamente degli aumenti di pena però non posso non sottolineare che le pene qui introdotte sono in realtà in linea con quelle che si applicano in tutto il mondo occidentale per i reati di corruzione: 10 anni è, più o meno, la sanzione che viene prevista per la corruzione quasi dappertutto. L'Italia è diversa dagli altri paesi e ha bisogno di norme più miti sulla corruzione e io non credo che questo sia il caso. Credo che sia importante che quando si parla di segnali dare un segnale anche a chi investe in questo paese e legge ovunque del livello di corruzione che quanto meno puniamo i corrotti come li puniscono gli altri e non di meno.Pag. 35
Quindi, capisco che su ognuna di queste norme si può aprire un dibattito, su tutto si può discutere, ma credo che il fatto che queste norme e l'articolo 1, come anche le norme successive, costituiscano un miglioramento della situazione attuale sia evidente. Tutte le volte in cui discutiamo di provvedimenti sarebbero migliorabili – questo per tornare a un discorso fatto ieri –, ma su questo provvedimento si è raggiunto un accordo che – è stato ricordato – nella legislatura passata non fu possibile e si arrivò alla fiducia troncando a metà la discussione. Si è arrivati finalmente e fortunatamente ad un accordo e adesso si deve andare avanti perché non siamo in presenza né di norme incostituzionali come qualcuno ha provato a dire, né di norme assurde. Si può essere d'accordo su singoli elementi, su dettagli e pensare che vadano modificate magari su quello si potrà riflettere ancora, ma che con questo articolo si faccia un buon passo avanti è evidente e per questo voteremo a favore (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Signora Presidente, la collega Morani ha commesso il secondo outing nel giro di due giorni, veramente bellissimo. Ha detto mi auguro che si approvata nel miglior modo possibile Cantone, infatti anche il Movimento 5 Stelle vuole che si approvata questa legge nel miglior modo possibile, non così. Evidentemente, con un DASPO ai corrotti, un divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per chi si è macchiato di gravi reati di corruzione ed è stato condannato in via definitiva. L'aumento minimo delle pene ci fa piacere, cara collega, ma non è sufficiente, soprattutto perché questi reati non vengono scoperti e queste persone non vengono condannate. Ecco perché serve prevenzione, ecco perché serve l'agente provocatore e l'agente infiltrato e perché servono altre misure che in questa proposta di legge non sono state prese. Si garantisce l'impunità come è stata garantita anche a Silvio Berlusconi per l'ennesima volta anche dal Governo di centrosinistra. Quindi, rettificando il collega Sannicanrdo, questa norma non viene fatta per la pancia delle persone, viene fatta per le elezioni regionali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Signora Presidente, intervengo semplicemente per sottolineare la differenza tra quello che si deve fare secondo noi contro la corruzione e quello che si deve fare secondo questa legge e secondo la maggioranza. Noi siamo nel paese più corrotto d'Europa.
Non c’è più la possibilità di avere delle zone intermedie, delle zone d'ombra in cui crescono e si moltiplicano i cavilli legali, le mezze parole, i mezzi strumenti. Noi siamo in una situazione in cui o decidiamo di combattere la corruzione in maniera seria, senza possibilità di dubbi o equivoci, o altrimenti la corruzione non la combattiamo perché siamo di fronte ad un fenomeno di una portata così elevata e così ampia da non poterci più permettere mezze misure e continuiamo a ribadire che chi non è totalmente e assolutamente contro il fenomeno della corruzione finisce per esserne complice.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Patriarca, Villarosa...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 389
Votanti 322
Astenuti 67
Maggioranza 162
Hanno votato
291
Hanno votato
no 31).

Pag. 36

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 1.010.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signora Presidente, brevemente, questo è un ulteriore articolo aggiuntivo per sanzionare con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'incapacità perpetua di contrattare con la pubblica amministrazione per corrotti e corruttori, per dipendenti pubblici infedeli, per politici infedeli e per amministratori e imprenditori che pagano questi politici infedeli tramite tangenti o tramite finanziamenti alle loro fondazioni politiche al fine di deviare le politiche pubbliche in questo Paese. Questa, Presidente, è una norma di civiltà e provo un sentimento di vergogna per il fatto che questa norma di civiltà non sia accettata dal Ministro oggi qui presente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.010, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 372
Votanti 370
Astenuti 2
Maggioranza 186
Hanno votato
83
Hanno votato
no 287).

(I deputati Gianni Farina e Borghi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario. Il deputato Gianluca Pini ha segnalato che non è riuscito a votare).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 1.011.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signora Presidente, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Signora Presidente, alla condanna per i reati previsti contro la pubblica amministrazione conseguono l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'incapacità perpetua di contrattare con la pubblica amministrazione. C’è qualcuno che è disposto stasera ad andare in un qualsiasi talk show e dire che ha votato contro una norma del genere ? Io mi chiedo se c’è qualcuno almeno adesso che è disposto a giustificare il voto contrario, è il Daspo dei corrotti, c'era in una slide del Presidente del Consiglio. La credibilità ha un senso in questo Paese o no ? La parola dei politici e del Presidente del Consiglio ha un senso o no ?
Ministro, le chiedo di spiegare il parere contrario. È una richiesta legittima dell'opposizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.

GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Diciamo che il vero motivo per cui la maggioranza vota contro queste proposte emendative è che questo provvedimento – come ricordava anche ieri il Ministro – non può essere rimandato al Senato perché lì c’è un equilibrio precario. Benissimo. E perché c’è un equilibrio precario al Senato ? Perché il paradosso di fondo di questo Governo è che Matteo Renzi governa con il partito di Angelino Alfano Pag. 37(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo è il motivo per cui sulla legge anticorruzione non si può fare semmai un accordo con il MoVimento 5 Stelle: perché si preferisce fare un accordo al ribasso con NCD, con Area popolare, piuttosto che leggi giuste e oneste e, magari, tendere a migliorare un testo come questo, tendere a migliorare il falso in bilancio, come lo volevamo noi.
Quindi, è questo il motivo per cui si vota anche contro il Daspo ai corrotti. Noi ci stiamo opponendo all'accordo tra PD e Nuovo Centrodestra.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Signora Presidente, noi votiamo contro questa proposta emendativa non perché siamo contrari al fatto che i corrotti non tornino nella pubblica amministrazione, ma semplicemente perché la norma è già prevista per i reati più gravi e i colleghi del MoVimento 5 Stelle inseriscono anche oggettivamente dei reati, perché non hanno una gravità tale da determinare l'interdizione perpetua. Ma questa norma esiste già nel nostro ordinamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.011...

NICOLA MOLTENI. Presidente, chiedo di parlare...

PRESIDENTE. Onorevole Molteni, è la terza volta che metto in votazione l'articolo aggiuntivo...

NICOLA MOLTENI. Presidente, deve guardare anche da questa parte !

PRESIDENTE. No, no, non è così. Va bene, prego.

NICOLA MOLTENI. Presidente, semplicemente per annunciare il voto favorevole sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.011 da parte del gruppo della Lega.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.011, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza per il gruppo di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore di minoranza per il MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Mazziotti Di Celso...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 380
Votanti 379
Astenuti 1
Maggioranza 190
Hanno votato
86
Hanno votato
no 293).

(Il deputato Gianluca Pini ha segnalato che non è riuscito a votare).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Caparini 1.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza per il gruppo di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore di minoranza per il gruppo del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Grassi, Berretta.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 375
Maggioranza 188
Hanno votato
70
Hanno votato
no 305).

Pag. 38

(Il deputato Gianluca Pini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 1.02.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Siamo dispiaciuti che l'Assemblea abbia votato contro il precedente articolo aggiuntivo riguardante le operazioni di infiltrazione, che ci era stato richiesto da più parti per contrastare i reati contro la pubblica amministrazione.
In realtà, anche con questo nostro articolo aggiuntivo abbiamo la possibilità di dotare le forze di polizia e la magistratura, nella prevenzione e nella ricerca di reati contro la pubblica amministrazione, di due nuove modalità, già in realtà utilizzate per altre fattispecie criminose, ovvero l'operazione sotto copertura e il cosiddetto agente provocatore.
Sono modalità utilizzate già in altri Paesi, utilizzate con profitto in altri Paesi, dove i reati contro la pubblica amministrazione sono sanzionati in maniera ancora più forte rispetto all'Italia, dove i dipendenti infedeli rischiano addirittura la loro pensione, se condannati o sanzionati per reati contro la pubblica amministrazione.
Questa norma, come detto prima, ci è stata richiesta sia dalla magistratura sia dalle forze di polizia. Allora, in questo ambito e anche per l'emendamento successivo, che va a modificare la norma in modo tale da prevedere il solo agente provocatore, chiediamo al Ministro, che è venuto qui in Aula per difendere questo provvedimento, una sua opinione; una sua opinione sull'emendamento specifico, una sua opinione sulla possibilità di normare l'agente provocatore e le operazioni sotto copertura anche per i reati contro la pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.02, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colonnese, Sgambato, Lainati, Fanucci. Ci siamo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 375
Votanti 374
Astenuti 1
Maggioranza 188
Hanno votato
69
Hanno votato
no 305).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.04, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colaninno, Tripiedi. Onorevole Amoddio, tolga quello che c’è dentro il dispositivo, perché così non riuscirà a votare. Berlinghieri.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 380
Votanti 379
Astenuti 1
Maggioranza 190
Hanno votato
71
Hanno votato
no 308).

Pag. 39

(Il deputato Gianni Farina ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Avverto che l'emendamento Santelli 2.1 è stato ritirato.
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Signora Presidente, invito i presentatori al ritiro dell'emendamento Turco 2.50, altrimenti il parere è contrario. Ho visto che gli altri emendamenti contenuti nel fascicoli sono inammissibili.

PRESIDENTE. Sì, è rimasto solo l'emendamento Turco 2.50.
Qual è il parere del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento Turco 2.50.

PRESIDENTE. Qual è il parere della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Presidente, esprimo parere contrario sull'emendamento Turco 2.50.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 2.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Turco, Lattuca, Giancarlo Giorgetti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 377
Votanti 376
Astenuti 1
Maggioranza 189
Hanno votato
70
Hanno votato
no 306).

(Il deputato Prataviera ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colaninno, Tidei, Di Lello, Toninelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 388
Votanti 338
Astenuti 50
Maggioranza 170
Hanno votato
303
Hanno votato
no 35).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).Pag. 40
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Signora Presidente, la Commissione invita al ritiro di tutti gli emendamenti, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Relatrice Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Presidente, il parere è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza, mentre esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Colletti 3.050.

PRESIDENTE. Relatore Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Presidente, sull'emendamento Molteni 3.1 mi rimetto all'Assemblea, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 3.2 e sull'articolo aggiuntivo Colletti 3.050.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 3.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente, mentre il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si rimette all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Locatelli, Grillo, Lavagno, D'Alessandro...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 389
Votanti 340
Astenuti 49
Maggioranza 171
Hanno votato
24
Hanno votato
no 316).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 3.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Presidente, preannuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Questo emendamento fa sì che la pena relativa al reato di concussione non sia soltanto in termini penali, ma in termini anche di una multa pari al doppio del denaro o del valore dell'utilità ricevuta. Io ho seguito, mio malgrado, e facendo un grande sacrificio e violenza a me stesso, la conferenza stampa del Presidente del Consiglio e del Ministro in cui lo spot era: restituite il malloppo ! restituite il malloppo ! Ripetuto più volte. Qui si tratta di sanzionare proprio economicamente la persona che si è macchiata del reato di concussione, anche in questo caso, dando una sanzione ulteriore rispetto a quanto ha rubato. Mi sembra che non ci possa essere divergenza di opinione e risollecito il Ministro ad intervenire.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 3.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.Pag. 41
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fanucci, Rubinato, Gelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 391
Maggioranza 196
Hanno votato
74
Hanno votato
no 317).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colonnese...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 390
Votanti 387
Astenuti 3
Maggioranza 194
Hanno votato
348
Hanno votato
no 39).

(Il deputato Carlo Galli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 3.050.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Questo articolo aggiuntivo è di natura tecnica, quindi non ha alcuna natura politica. Questo perché, quando si è votata la legge Severino, è mancato un certo coordinamento tra le norme, perché la legge Severino, ovviamente, venne votata in fretta e furia per dare, come hanno già detto altri, una risposta al Paese.
Quindi, noi andiamo a modificare una parte che è errata, ovvero un riferimento all'articolo 318, primo comma, che è sbagliato, perché l'articolo 318 è composto di un unico comma e quindi non esiste né un primo né un secondo comma. È solo un articolo aggiuntivo tecnico, per andare a migliorare la legge, perché noi siamo legislatori e dovremmo utilizzare anche una corretta tecnica legislativa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 3.050, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Cassano, Nicchi, Luciano Agostini, Colonnese, Malpezzi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 383
Votanti 382
Astenuti 1
Maggioranza 192
Hanno votato
103
Hanno votato
no 279).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Grazie, signora Presidente. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 4.

PRESIDENTE. Onorevole Santelli ?

Pag. 42

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Parere conforme a quello del relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Colletti 4.1 e 4.2, Turco 4.50 e Colletti 4.3.

PRESIDENTE. E sull'articolo aggiuntivo Colletti 4.01 ? Immagino sempre parere favorevole, essendo a sua firma.

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Parere conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 4.1.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 4.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

De Rosa, De Maria, Pilozzi, Tacconi...ci sono altri ? Latronico ha votato...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 381
Votanti 379
Astenuti 2
Maggioranza 190
Hanno votato
68
Hanno votato
no 311).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 4.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Tartaglione, Colonnese, Duranti... Colonnese non riesce a votare... provi a togliere se c’è dentro qualcosa...Paola Bragantini...Speranza... scusi pensavo avesse già votato...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 386
Votanti 384
Astenuti 2
Maggioranza 193
Hanno votato
71
Hanno votato
no 313).

(I deputati Pes e Vargiu hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Turco 4.50.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Turco. Ne ha facoltà.

TANCREDI TURCO. Grazie Presidente. Questo è senz'altro un emendamento che si può definire populista, in quanto prevede che, in caso di condanna per i reati corruttivi, per l'applicazione della sospensione condizionale della pena, occorra una riparazione del doppio di quanto è stato l'ammontare del vantaggio per la corruzione per il pubblico ufficiale. Visto che in Italia il deterrente del carcere pare non funzionare visto il fenomeno dilagante della corruzione, forse il dover restituire il doppio di quanto si è sottratto allo Stato, potrebbe essere visto come un deterrente sicuramente maggiore.

Pag. 43

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 4.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Murer, Malisani, Segoni, Tartaglione...ci siamo tutti ? Mi pare di sì...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 385
Votanti 371
Astenuti 14
Maggioranza 186
Hanno votato
56
Hanno votato
no 315).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 4.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colonnese... non vedo altre mani alzate...Dall'Osso, Cristian Iannuzzi, Latronico...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 386
Votanti 371
Astenuti 15
Maggioranza 186
Hanno votato
59
Hanno votato
no 312).

(I deputati Rubinato e Capodicasa hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pisicchio, Patriarca, Cuperlo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 390
Votanti 388
Astenuti 2
Maggioranza 195
Hanno votato
354
Hanno votato
no 34).

(Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 4.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente, preannunzio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Qui abbiamo l'ultima opportunità per modificare il reato di traffico di influenze illecite, il quale attualmente soggiace a una pena troppo bassa rispetto al disvalore che dovrebbe avere nel nostro ordinamento, troppo bassa rispetto al millantato credito, troppo bassa rispetto al potere che hanno certi mediatori attualmente. Questo perché, ogni qualvolta il pubblico si priva della gestione dei servizi pubblici e c’è una privatizzazione, lì si annidano ancora di più fenomeni di corruzione che lo Stato non può perseguire.Pag. 44
Modificando le pene per il traffico di influenze illecite, noi andiamo a ricreare quel disvalore che dovrebbe essere implicito nel nostro ordinamento penale.

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Io inviterei caldamente, onorevoli deputati, a riflettere e a ritirare questo emendamento, per una ragione di carattere sistematico, che esula completamente anche dalle valutazioni di carattere generale che abbiamo fatto su altri emendamenti. Infatti, questo reato è stato introdotto con la legge Severino e siamo ancora in una fase nella quale non c’è una giurisprudenza consolidata.
Ma soprattutto credo che questo reato meriti di essere considerato all'interno di una disciplina complessiva che riguarda il tema della rappresentanza degli interessi e delle lobby. Io credo che, in quella sede, è possibile valutare, non in astratto – se sento alcuni colleghi, qualunque pena è sempre bassa rispetto a qualunque tipo di reato –, ma in riferimento all'assetto che daremo, che il Parlamento mi auguro darà rapidamente a quel tema, cioè quello della disciplina delle lobby. Io credo che in quella sede sia opportuno fare questa valutazione. Oggi, così, in assenza di una giurisprudenza consolidata e in assenza di un quadro di riferimento complessivo, credo sia assolutamente arbitrario questo giudizio che viene dato rispetto alla congruità della pena.
Per questo, distinguendo questa valutazione rispetto a tutto il resto, chiederei caldamente di ritirare questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pizzolante. Ne ha facoltà.

SERGIO PIZZOLANTE. Presidente, io ho ascoltato gli argomenti del collega sul traffico di influenze e ho ascoltato anche alcuni interventi di prima sui presunti compromessi al ribasso che il PD avrebbe fatto con Area Popolare su questa legge. Io dico che siamo noi che abbiamo fatto un compromesso al ribasso, non tanto con il PD, ma con il clima avvelenato che si sta creando nel Paese da parte di un'opinione pubblica, come si dice, «drogata», lo dico tra virgolette, e avvelenata da certa stampa, da certe trasmissioni televisive e da una certa propaganda politica, un compromesso al ribasso con la civiltà giuridica, con la cultura delle garanzie.
Io non penso, come hanno detto – guardate un po’ ! – Carlo Nordio e addirittura il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, che la corruzione si possa combattere con l'aumento delle pene. Io penso che si combatte, prosciugando i pozzi della corruzione, tutta l'area dell'economia pubblica o parapubblica o riducendo le stazioni d'appalto oppure semplificando molto le norme.
Però, insomma, su questo punto io ho accettato un compromesso al ribasso. Infatti, si può fare peggio. Qualcuno pensava che si potesse fare peggio. E sul traffico di influenza io voglio dire ai colleghi 5 Stelle, ma anche a tutto il Parlamento: stiamo attenti, perché queste sono norme – e mi dispiace che non ci sia stata la possibilità di depenalizzarla all'interno di questo provvedimento – che dichiarano la politica tecnicamente un'attività illegale. Lo ripeto, dichiarano la politica tecnicamente un'attività illegale.
Io dico state attenti, amici del MoVimento 5 Stelle, a presentare un imprenditore ad un vostro sindaco, dove avete eletto il sindaco, perché vi potrebbe arrivare un avviso di garanzia e perché vi potrebbe arrivare una richiesta di arresto in Parlamento. State attenti ! Noi stiamo davvero devastando la civiltà giuridica e il senso delle garanzie. Quindi, di fronte a questo clima avvelenato, a questa furia anti-garanzie in questo Paese e anti-civiltà giuridica, sono io, siamo noi che abbiamo accettato un compromesso al ribasso.

Pag. 45

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Presidente, l'idea di politica che ho ascoltato in questo momento la ritengo abbastanza abominevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È una politica, secondo il deputato di maggioranza, per cui è accettabile prendere soldi da parte di privati per far conoscere magari un imprenditore al sindaco o per far modificare un appalto.

SERGIO PIZZOLANTE. Ma che stai dicendo !

PAOLO TANCREDI. Ma che stai dicendo !

ANDREA COLLETTI. Questa è la politica che noi combattiamo...

PRESIDENTE. Colleghi ! Colleghi !

ANDREA COLLETTI. ...ogni giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Pizzolante, l'onorevole Colletti sta facendo il suo intervento. Prego (Commenti del deputato Tofalo).

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Tofalo, lei non presiede l'Aula. Quindi, lei sieda e stia zitto ! Ok ? Perché sta parlando il collega Colletti (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Avanti, onorevole Colletti, prosegua.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Magari, io chiederei sommessamente il medesimo intervento quando si tratta di deputati della maggioranza e non solo dell'opposizione.

PRESIDENTE. Onorevole Colletti, io ci provo, sempre, lei lo sa.

ANDREA COLLETTI. Si vede.

PRESIDENTE. Prego, continui.

ANDREA COLLETTI. Ebbene, la nostra idea di politica è molto, molto diversa dall'idea di politica che ha questa maggioranza. Sinceramente, mi discosto molto volentieri dalle indicazioni date in precedenza. È proprio per queste indicazioni che sono state date da un membro della maggioranza che è necessario votare favorevolmente su questo emendamento. E spero che il Ministro della giustizia sia in disaccordo con il suo deputato di maggioranza in questo caso perché la politica è un'altra cosa, almeno spero.

ANGELO TOFALO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Su cosa ?

ANGELO TOFALO. Presidente, articolo 8 e seguenti, sul modo di gestire l'Aula. Se si è scatenato un accordo nell'Ufficio di Presidenza per una caccia all'uomo verso Tofalo, finiamola, perché io sono stato zitto e ho indicato...

PRESIDENTE. Onorevole Tofalo...

ANGELO TOFALO. Mi faccia finire, Presidente.

PRESIDENTE. No, non la faccio finire, onorevole Tofalo...

ANGELO TOFALO. Io ho indicato una persona che ci disturba perennemente...

PRESIDENTE. Onorevole Tofalo, la prego...

ANGELO TOFALO. ...ogniqualvolta uno di noi prende la parola...

PRESIDENTE. Non ha la parola, questo non è un richiamo al Regolamento. Lei stia cheto e non ha la parola (Commenti del deputato Baroni)...Pag. 46
Onorevole Baroni, lei anche deve stare zitto !

ANDREA COLLETTI. Ma come ti permetti !

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Tancredi. Ne ha facoltà.

PAOLO TANCREDI. Presidente, intervengo per dire che, né il collega Pizzolante, né nessuno di noi giustificherebbe chi riceve soldi per alcunché nella sua attività politica. Il problema è che l'ipotesi di trattare con un imprenditore è un'ipotesi già di reato nell'ordinamento giuridico che si sta costruendo. E questa ipotesi porta ad azioni di magistrati troppo zelanti come indagini, misure cautelari, misure preventive. Poi, certo, se quella persona oggetto di quelle misure alla fine non ha fatto niente, cioè non ha preso dazioni, verrà assolta. Ma le attività che sta facendo vengono distrutte, la sua vita viene distrutta. È una storia che si ripete, in tanti casi, da tanti anni e che non è possibile che non venga considerata in un dibattito parlamentare. Questo, rimanendo la nostra ferma condanna alla corruzione e a chi pensa di arricchirsi per il suo ruolo di influenza politica, cosa che non abbiamo mai giustificato in nessun intervento che abbiamo fatto.

MASSIMO ENRICO BARONI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Su cosa ?

MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente, mi richiamo all'articolo 8. Semplicemente la pregherei, proprio per aiutare la gestione dell'Aula, visto che il tema è molto spinoso, di evitare eventualmente di apostrofare i deputati in aula o di imporre imperativi morali kantiani sui loro comportamenti. Grazie della sua collaborazione, Presidente.

PRESIDENTE. Terrò conto del suo consiglio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Volevo ricordare ai colleghi che l'unica vergogna è non leggersi neanche le norme penali su cui si parla...

PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi, mi scusi. Siccome la materia è abbastanza delicata e abbastanza seria, pregherei i collegi di non interloquire polemicamente durante gli interventi. Onorevole Rabino, lo dico anche a lei... lasciate che i colleghi intervengano, se volete dire qualcosa nel merito chiedete la parola, evitate i colloqui tra di voi. Se questo può esser un consiglio kantiano non lo so, però lo reputo parte del ruolo della Presidente della Camera e del Presidente di turno (Commenti del deputato Baroni). Onorevole Ferraresi, concluda il suo intervento, prego. Onorevole Baroni faccia parlare l'onorevole Ferraresi.

VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente, credo che l'unica cosa vergognosa che ho sentito dai deputati della maggioranza è sapere...

SERGIO PIZZOLANTE. Vergognati tu ! Impara a parlare !

PRESIDENTE. Onorevole Pizzolante... onorevole Pizzolante... io stavo parlando con il collega Villarosa e non ho ascoltato però gli interventi debbono essere... ognuno può dire quello che vuole purché rimanga nell'ambito del rispetto e del decoro di quest'Aula. Quindi fate concludere l'onorevole Ferraresi. Prego, onorevole Ferraresi.

VITTORIO FERRARESI. Ci riprovo.

PRESIDENTE. Ci riprovi però...

VITTORIO FERRARESI. Le parole vergognose che sono state dette sono state Pag. 47dette dai deputati della Repubblica che hanno mentito, che non sanno neanche giuridicamente leggere un reato del codice penale. Questo è vergognoso perché gli esempi che hanno fatto loro non c'entrano niente sul traffico di influenze illecite e non ci sono passati che si possono raccontare a prova di quello che avete detto. Voi state dicendo delle balle e non sapete neanche leggervi le norme e questo è vergognoso, Presidente, vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Colleghi, noi voteremo contro questo articolo aggiuntivo per un semplice motivo, perché noi non riteniamo corretto il modo con cui si sta intervenendo sul codice penale. Non lo riteniamo corretto né da parte della maggioranza e del Governo o, meglio, da parte dei proponenti né da parte di quest'Aula perché è diventata una specie di riffa. È diventata una cosa praticamente inconcepibile. Quando si modifica un codice penale in questa misura normalmente lo si fa con dei decreti legislativi proprio perché bisogna meditare quale è la sanzione da individuare e poi qual è il coordinamento, l'omogeneità di questa sanzione rispetto a casi analoghi. Ma qui, invece, stiamo partendo da una posizione di strumentalizzazione di tutto e di più. Ora è evidente: noi abbiamo votato contro tutti gli emendamenti di coloro i quali hanno proposto aumenti di pena e l'abbiamo già detto per quale ragione. Vale a dire che noi non vogliamo rischiare di alterare il già labile equilibrio che c’è nel codice penale circa la sua armonia interna perché si sta smarrendo il criterio di proporzionalità della pena che è sancito in tutti i testi e in tutte le sentenze della Corte costituzionale così come si sta smarrendo – questo lo vedremo più tardi a proposito del falso in bilancio – il concetto di determinatezza della fattispecie penale. Non è che possiamo scaricare sul giudice ciò che noi non sappiamo fare cioè determinare la fattispecie penale nei suoi limiti, nei suoi confini e nella sua fisionomia. Poi ci lamentiamo che il magistrato fa a modo suo o che addirittura molte volte emana sentenze aberranti. Questo molto spesso è addebitabile al Parlamento, non alla magistratura. Però è ovvio che si può fare una legislazione accurata se si ha il tempo di provvedere nelle Commissioni, anzitutto, e poi in Parlamento con la dovuta calma e non strumentalizzando ogni cosa. Ora è evidente che, per quanto mi riguarda personalmente, io sono contrario a tutti gli aumenti di pena così come loro li hanno proposti.
Perché non intendo seguire la pancia del Paese, perché queste cose durano lo spazio di un mattino, però, i disastri sono perenni o, comunque, sono a lunga durata. Questa è la faccenda, quindi è inutile che ci scaldiamo qui. È inutile che ci scaldiamo e non vorrei che qualcuno dicesse che siamo indulgenti nei confronti della criminalità, perché questo non esiste. Però, lo ripeto, abbiamo dei canoni costituzionali che ci vincolano e sono dettati da una lunga esperienza giuridica e sono dettati dalla saggezza. Quindi, poiché la materia è seria, non è certamente adeguato questo modo né di procedere, né di scontrarci tra di noi. Non è concepibile, perché è una materia che va trattata con molta, molta delicatezza e rispetto reciproco. Addirittura noi abbiamo paura di intervenire, perché ci si può accusare di tutto e di più. Chi è a favore del mantenimento dello status quo viene chiamato non conservatore, ma amico dei delinquenti e questo non è concepibile.
Abbiamo anche votato qualche emendamento dei colleghi del MoVimento 5 Stelle che preso in sé ha un certo valore, indubitabilmente, ma non è così che si può procedere, spulciando all'interno del codice penale. L'accusa più grave che si può fare è che si sta procedendo in questo modo episodico, non tenendo presente il contesto del codice penale. Questa è l'accusa più pesante che deve essere fatta a questa proposta di legge (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà Pag. 48e di deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 4.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Baratti, Marazziti, Rizzetto, Sarti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 381
Maggioranza 191
Hanno votato
71
Hanno votato
no 310).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Signora Presidente, per tutti gli emendamenti la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Molteni 5.2 il parere è contrario. Sull'emendamento Molteni 5.3 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Sarti 5.50 il parere è favorevole. Sull'emendamento Molteni 5.4 mi rimetto all'Assemblea.

PRESIDENTE. Facciamo anche gli aggiuntivi. Articoli aggiuntivi Colletti 5.01, 5.02... Va bene sono tutti suoi.

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Gli articoli aggiuntivi sono tutti miei, quindi, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. il Governo ?

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 5.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

La Marca, Dall'Osso, Caruso...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 376
Maggioranza 189
Hanno votato
15
Hanno votato
no 361).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 5.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia e sul quale il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si rimette all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.Pag. 49
(Segue la votazione).

Murer, Colonnese, Sarti, Colaninno...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 375
Votanti 328
Astenuti 47
Maggioranza 165
Hanno votato
23
Hanno votato
no 305).

Passiamo all'emendamento Sarti 5.50.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Presidente, annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.

GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è stato presentato solo per inserire al terzo comma dell'articolo 416-bis, sul reato di associazione mafiosa, un altro verbo, il verbo «condizionare»: condizionare il libero esercizio del voto. Questo è un suggerimento che viene dato da molti magistrati, perché sull'articolo 416-bis vorremmo si aprisse una riflessione per cercare di migliorare ulteriormente il reato di associazione mafiosa. Quindi, vogliamo semplicemente cercare di avviare, magari anche in futuro, una riflessione sul reato di associazione mafiosa, perché può essere ulteriormente migliorato. Ovviamente, so che verrà espresso voto contrario su tutti i nostri emendamenti, però l'inserimento di questo verbo rappresenta davvero una possibilità per incentivare ulteriormente la lotta all'associazione mafiosa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 5.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fregolent, Pellegrino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 378
Votanti 377
Astenuti 1
Maggioranza 189
Hanno votato
71
Hanno votato
no 306).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 5.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia, mentre il relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Marzano, Totaro, Colonnese, Colaninno.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 377
Votanti 322
Astenuti 55
Maggioranza 162
Hanno votato
16
Hanno votato
no 306).

Passiamo alla votazione dell'articolo 5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Grazie, Presidente. Questo è l'unico articolo su cui noi non abbiamo presentato emendamenti, in relazione ai cosiddetti aumenti di pena. Ciò nonostante, non voteremo favorevolmente Pag. 50ma ci asterremo esclusivamente, signor Ministro, perché immaginavamo che lei ci portasse in Parlamento il lavoro definitivo della cosiddetta commissione Gratteri, che dovrebbe aver finito già i lavori a novembre. Quindi, ci aspettavamo il cosiddetto codice antimafia completo e revisionato, piuttosto che delle norme messe abbastanza a caso in una proposta di legge che diventa sempre più di vari colori, come un Arlecchino. Il tema è particolarmente delicato, quindi non voteremo certo contro un articolo di questo genere, ci auguriamo, però, che al più presto si possa rivedere tutta la normativa antimafia nella sua complessità, evitando così di continuare ad operare per atti che hanno una discontinuità un po’ eccessiva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Intervengo solo perché rimanga agli atti che il gruppo di Forza Italia ha presentato degli emendamenti all'articolo 5 – che poi evidentemente sono stati ritirati, perché nel fascicolo ci sono – e mirano tutti ad abbassare le pene per associazione mafiosa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Gli emendamenti erano stati ritirati prima dell'inizio della seduta, comunque.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colaninno, Da Villa, Tartaglione, Rondini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 375
Votanti 354
Astenuti 21
Maggioranza 178
Hanno votato
348
Hanno votato
no 6).

(Il deputato Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 5.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Da molto tempo veniva richiesto di inserire il reato di autoriciclaggio nel nostro ordinamento, dopo un anno e mezzo questo tipo di reato è stato inserito nella voluntary disclosure. Noi vogliamo modificare questo reato perché così come è stato introdotto non va ad impedire certe condotte che secondo noi andrebbero sanzionate penalmente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 5.01, con parere contrario di Commissione e Governo, nonché della relatrice del gruppo di Forza Italia, mentre il relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colaninno, Tidei...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 367
Votanti 364
Astenuti 3
Maggioranza 183
Hanno votato
78
Hanno votato
no 286).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 5.02.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

Pag. 51

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Qui siamo in un punto davvero dolente: uno dei primi atti del nuovo Governo e del nuovo Presidente del Consiglio è stato quello di stravolgere la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso che era stata votata dal Senato, con il contributo del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Invece, qui alla Camera, sembra dopo una telefonata del Presidente del Consiglio e un accordo raggiunto con il capo di Forza Italia, il Governo ha deciso di cambiare la norma abbassando le pene previste e inserendo una locuzione dimostratasi molto pericolosa, una locuzione che ha provocato grandi problemi nell'interpretazione della norma, tanto è vero che nel giugno del 2014 vi è stata una sentenza della Corte di cassazione, la n. 36382 del 2014, sul ricorso di un politico palermitano dell'UDC, condannato in appello per scambio elettorale politico-mafioso. Ebbene la Corte di cassazione ci ha detto che a seguito del cambiamento della norma voluto dal Partito Democratico è cambiata anche la fattispecie, perché, ai sensi del nuovo articolo 416-ter, le modalità di procacciamento dei voti debbono costituire oggetto del patto di scambio politico-mafioso in funzione dell'esigenza che il candidato possa contare sul concreto dispiegamento del potere di intimidazione del sodalizio mafioso. Questo significa che vi deve essere una prova, per così dire, diabolica, per cui il politico che si rivolge all'esponente mafioso per chiedere voti debba conoscere in precedenza che il mafioso gli concederà quei voti grazie al suo potere di intimidazione mafiosa, non sussistendo più in questo caso una presunzione. Per noi il 416-ter deve essere un reato di pericolo, non può esistere un politico, soprattutto in luoghi del sud, che vada a chiedere voti alla mafia. Ebbene, grazie alla modifica attuata da questo Parlamento, la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna.
Ora noi chiediamo un dibattito in quest'Aula su questa fattispecie così come modificata allora alla Camera e chiediamo, evidentemente, anche un intervento del deputato Mattiello che ha altresì presentato anche lui e poi ritirato un emendamento per aumentare le pene dello scambio elettorale politico-mafioso. Perché c'era stato eccepito allora che dovevamo ridurre le pene dello scambio elettorale politico-mafioso in quanto non potevano rimanere le stesse pene dell'associazione di stampo mafioso. Oggi aumentiamo le pene dell'associazione di stampo mafioso e allora possiamo, giustamente – nella loro ottica, che non è la nostra –, aumentare le pene dello scambio elettorale politico-mafioso. Far rimanere le stesse pene sta a significare l'estrema ipocrisia che era stata attuata precedentemente e che dimostra una sorta di volontà di depenalizzare lo scambio elettorale politico-mafioso. In quest'Aula chiediamo una pronuncia da parte del Ministro qui presente ed eventualmente anche una pronuncia da parte del deputato Mattiello che fa parte anche della Commissione d'inchiesta. Chiediamo di conoscere la sua opinione e se lui non ritenga di dover aumentare le pene per lo scambio elettorale politico-mafioso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 5.02, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fontanelli, Pesco, Di Lello che però è uscito dalla porta sbagliata e penso che questo voto lo perde.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 359
Votanti 342
Astenuti 17
Maggioranza 172
Hanno votato sì 58
Hanno votato no 284).

Pag. 52

(Le deputate Malpezzi e Covello hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 5.03.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Signora Presidente, signor Ministro, noi abbiamo fatto con questi emendamenti le norme come si dovrebbero fare: l'autoriciclaggio come si dovrebbe fare, il 416-ter sullo scambio elettorale politico-mafioso come si dovrebbe fare. Vede, Ministro, la differenza tra fare una legge e fare una legge buona gliel'ha appena spiegata il collega Colletti. Ministro, fare una legge poco efficace o una legge difficilmente applicabile in questo Paese non significa fare un passo avanti, seppure piccolo: significa fare dei disastri enormi, significa rendere non punibili persone che si meritano la punizione (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle). Ecco perché le dico che in queste materie così delicate il suo ragionamento non può tenere, perché noi dobbiamo tenere il meglio, dobbiamo tenere norme chiare, trasparenti, applicabili, non come quelle sull'autoriciclaggio, non come quelle sul 416-ter, non come quelle sulla prescrizione, non come quelle sulla tortura, come tutte quelle che sono uscite dalla Commissione giustizia. Noi abbiamo bisogno di leggi efficaci, chiare e che rendano la certezza della pena.
Noi riteniamo Ministro che lei e tutta la maggioranza con questa mancata approvazione di questi emendamenti e con l'approvazione di una legge assolutamente inefficace vi siate resi responsabili della non punibilità di soggetti pericolosi per l'ordinamento italiano e soggetti che hanno deviato l'ordine democratico di questo paese. Quindi, signor Ministro, visto che prima lei rideva, credo non ci sia da ridere ma ci sia veramente da piangere (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Signora Presidente, vorrei giustificare il motivo per cui votiamo contro questi emendamenti: al primo, a questo e al successivo. Una riprova di quanto dicevo in precedenza. L'associazione di tipo mafioso è stata introdotto come reato nel codice penale nel 1982.
Nel 2008 l'articolo è stato modificato; nel 2010 è stato ancora modificato; oggi, nel 2014, l'abbiamo ulteriormente modificato. Per quanto riguarda invece il voto di scambio politico-mafioso, è una legge che abbiamo introdotto nel nostro ordinamento appena appena, nella modalità in cui è scritto, ad aprile 2014; oggi si chiede ulteriormente di intervenire. Di intervenire come ? Semplicemente aumentando la pena, se non ho mal capito l'emendamento, perché si dice nell'emendamento – mi riferisco all'emendamento precedente – che bisogna punire lo scambio elettorale politico-mafioso con la stessa pena prevista per la mera appartenenza all'associazione di tipo mafioso, un cittadino che accetta la promessa di voto eccetera è automaticamente per legge equiparato ai fini della pena al mafioso e quindi ovviamente la pena passerebbe da quattro a dieci anni, da un minimo di quattro ad un massimo di dieci anni, passerebbe se non ricordo male da otto a dodici anni. Un attimo che vado a controllare, passerebbe da sette a dodici anni. Insomma, le pene sono pene, non sono numeri, ma le possiamo dare con una maggiore oculatezza ? Sono pene, forse dovremmo fare tutti quanti un mese di carcere per renderci conto di cosa sono le pene (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signora Presidente, solo per specificare che con questo Pag. 53emendamento in realtà andiamo a eliminare quella locuzione inserita alla Camera ormai un anno fa in cui si dice «mediante le modalità di cui al terzo comma dell'articolo 416-bis», locuzione che ha permesso l'assoluzione con rinvio alla Corte d'appello dell'imputato Antonio Antinoro, imputato che aveva richiesto dei voti a degli esponenti mafiosi. Quindi chiederei al Ministro di dare la sua opinione in merito a questo emendamento, se non debba essere punito colui che si reca a chiedere dei voti ai mafiosi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mattiello. Ne ha facoltà.

DAVIDE MATTIELLO. Signora Presidente, a me pare importante intervenire, pur brevemente, per dare un contributo a questa discussione. Cominciamo dalle modifiche approvate dal Parlamento su questa importante fattispecie di reato che è il 416-ter, ripristiniamo alcuni punti fermi nel ragionamento. Questo Parlamento ha modificato il 416-ter non solo nel senso richiesto da quasi vent'anni da molti, cioè inserendo finalmente quelle parole che il Parlamento non aveva inserito nel 1992, ovvero le altre utilità, ma più ancora sostanzialmente ha allargato e anticipato la tutela penale. Questo elemento mi pare che venga messo in evidenza raramente ed è un peccato perché a questo punto il reato di cui al 416-ter è consumato al momento dello scambio tra le promesse, chi promette, cioè nel momento in cui si formula l'accordo. Ora, in base a questa anticipazione, a questo allargamento, ritenemmo a suo tempo ragionevole proporzionare in maniera differente le pene perché riteniamo che pur nella gravità delle condotte sia costituzionalmente legittimo e doveroso fare attenzione, come poco fa invitava anche a fare l'onorevole Sannicandro, alla quantificazione delle pene. A questo punto il reato è commesso quando le due parti si mettono d'accordo, ma dal momento che è così anticipata e estesa la tutela penale ci siamo posti un altro paletto, cioè che quantomeno le parti abbiano, avessero contezza dell'identità reciproca.
Se il reato è commesso nel momento dell'accordo, è importante che i due soggetti quanto meno sappiano, che il politico sappia di avere a che fare con un mafioso. Ora, come si può, nella tecnica legislativa, far riferimento a questo paletto, ossia che quanto meno i due soggetti abbiano coscienza della qualità intrinseca l'uno dell'altro ? Lo si poteva fare almeno in due modi. Mutuo, facendo una metafora: se io voglio fare riferimento a un calciatore, posso dire che quello è un calciatore, o posso dire che quello è uno che gioca a pallone. Sono due modi equivalenti per fare riferimento alla qualità soggettiva dell'interlocutore: calciatore o colui che gioca al pallone. Per segnalare l'importanza della consapevolezza di questa qualificazione soggettiva, noi potevamo dire: «chiunque accetti la promessa da parte di un associato di cui al 416-bis», oppure potevamo dire «chiunque accetti la promessa da uno che si comporta come al terzo comma dell'articolo 416-bis». Abbiamo fatto la seconda scelta, non la prima. Abbiamo sospeso il giudizio, con prudenza e con ragionevolezza e peraltro lo avevamo già fatto quando abbiamo approvato quella legge, con un ordine del giorno per chiedere di monitorare il funzionamento di quella norma. Ma io sono convinto che sia stata una buona scelta questa seconda, cioè fare riferimento a colui che gioca al pallone, anziché al calciatore, perché se avessimo usato la prima formulazione e ci fossimo riferiti al calciatore, cioè all'articolo 416-bis, io credo che avremmo ristretto la portata di questo articolo, ristretto, non allargato, perché avremmo dovuto dimostrare l'appartenenza del soggetto all'organizzazione mafiosa, mentre invece adesso rilevano le modalità con cui questo soggetto si comporta e l'aggravante è l'articolo 7.
Io credo quindi che con ciò abbiamo allargato ulteriormente la portata di questo articolo. Da questo punto di vista, credo che fin qui abbiamo fatto un buon lavoro. La sentenza più volte evocata non è una sentenza di assoluzione, ma una Pag. 54sentenza di annullamento con rinvio, credo prudente; cioè la Cassazione ha detto: la norma è cambiata, rinviamo in appello per capire se la norma, cambiando, ha mutato le carte in tavola. Io credo che avremo una conferma; ovviamente mi rimetto rispettosamente all'autonomia della magistratura.
Finisco, Presidente. Sull'aumento delle pene è vero che avevo proposto un emendamento; poi, di intesa con il Governo – questo è un provvedimento che è importante concludere in questo momento storico –, rimane l'impegno non mio, ma del Partito Democratico ad aumentare con un prossimo provvedimento in maniera proporzionale le pene, preso atto dell'aumento del 416-bis. È un impegno che abbiamo assunto e che realizzeremo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Non c’è dubbio che nel momento in cui sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale questa norma, dopo che il Parlamento l'avrà approvata, sarà una norma che aumenta le pene e questo ormai è chiaro. Ho grossi dubbi che l'aumento della pena di questo provvedimento possa far diminuire i fenomeni corruttivi nel nostro Paese e soprattutto i fenomeni corruttivi nel contesto della pubblica amministrazione e delle risorse pubbliche. Io non ci credo; questo non accadrà, purtroppo; questo provvedimento è una disquisizione giuridica di come forse funzionano meglio i processi e tutte le cose che qui i giuristi che ne capiscono sanno molto più di me, e ho la buona fede che tutto ciò possa accadere.
Ma, come al solito, questa è la coda, questa è la coda. Noi vogliamo tentare di far diminuire i fenomeni corruttivi nel nostro Paese, che hanno contribuito in maniera determinante al clima che si è instaurato ? Qui manca solo – lo dicevo poco fa ad alcuni colleghi – che si proponga qualche emendamento con il quale ci autoarrestiamo. Tutto questo ha comportato, certamente e soprattutto con i fenomeni corruttivi che si sono determinati, che ormai la politica e chi fa politica è socialmente sanzionabile.
Il problema invece è: vogliamo intervenire in maniera completa, oppure vogliamo continuare a prenderci in giro sul fatto che in questa maniera diminuiscono i fenomeni corruttivi ? Questo servirà solamente, per chi vorrà continuare a corrompere nella pubblica amministrazione, signora Presidente, ad aumentare le tariffe, ma non diminuiranno i fenomeni corruttivi.
Per poter far diminuire i fenomeni corruttivi nella pubblica amministrazione, occorre prevenirli.
Per prevenirli bisogna di nuovo istituire i controlli preventivi sugli atti di spesa dei comuni, di ciò che è rimasto delle province, delle regioni, delle ASL, degli ATO, dei Ministeri e quant'altro. Occorre il controllo preventivo militarizzato. Attenzione: un controllo preventivo militarizzato, non come quello che veniva fatto una volta dai Coreco, che andavano rivisti e che invece, in parte con la «legge Bassanini» e definitivamente con la modifica del Titolo V, sono stati tolti. Andavano rafforzati e, invece, i controlli sono stati eliminati.
Questo è stato una tragedia, sia nell'ambito della corruzione sia per l'aumento della spesa pubblica nel nostro Paese. L'eliminazione dei controlli, per questi due motivi, ha fatto più danni al nostro Paese delle due guerre mondiali messe insieme e non ce ne rendiamo conto. Qui si viene a parlare dell'inasprimento delle pene. Ma dove ? Vogliamo prendere coscienza, invece, che occorre il controllo preventivo ? Fatto da che cosa ? Se noi diciamo che la struttura di Cantone salva il Paese – e io sono convinto che dà un grande contributo – ma perché mai non dobbiamo replicarla, a livello regionale, per tutti gli atti della pubblica amministrazione ? Ma perché mai noi non dobbiamo istituire i comitati di sorveglianza e di controllo, costituiti da un Pag. 55rappresentante del comando generale della Guardia di finanza, da un magistrato della Corte dei conti e da un rappresentante dei cittadini specializzato ? Si vedrà, poi, come normare e come prevedere, con regolamento apposito, questo organo ma lì occorre mandare, in maniera preventiva, tutti gli atti, quelli dei comuni, delle province, delle regioni, delle ASL e di quant'altro, perché è in questi enti che avviene la corruzione. Senza questo controllo preventivo il resto è fantasia, ci prendiamo in giro.
Rendetevene conto. Noi aspettiamo queste proposte e fintanto che si tratta di aumentare solamente le pene e quant'altro noi saremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Sarti. Ne ha facoltà.

GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Il problema della nuova formulazione del voto di scambio politico-mafioso, così come è stato approvato l'anno scorso, è che il mafioso quando si accorda (Commenti dei deputati Palese e Ravetto)... Presidente, mi perdoni, ma le chiedo di garantire il silenzio, perché qui alla mia destra...

PRESIDENTE. Sì, onorevole Sarti, non ce l'avevano con lei, ma erano un po’ rumorosi. Onorevole Ravetto ! È un dialogo interno, diciamo, però un po’ rumoroso.

GIULIA SARTI. Disturba.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Sarti.

GIULIA SARTI. Dicevo che il problema di questo nuovo articolo 416-ter del codice penale è che il mafioso, quando si accorda con il politico per garantirgli i voti, non utilizza, non si avvale dell'intimidazione. Per questo è sbagliato il riferimento «alle modalità di cui al terzo comma dell'articolo 416-bis».
Noi stiamo cercando e provato di modificare nuovamente l'articolo 416-ter perché l'onorevole Mattiello si dimentica che, quando con la Commissione antimafia siamo andati a Bologna e a Catanzaro, sono stati gli stessi capi delle procure a dirci che ci sono dei seri problemi di applicazione di questo articolo. Quindi, oltre alla Cassazione ci sono anche i capi delle procure, di due procure...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sarti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Avremmo concordato tra i gruppi che dovremmo sospendere la seduta. Prego, ha un minuto.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente per dire che l'intervento del collega Mattiello era assolutamente fuori luogo. Qui non c'entra niente né il calciatore né quello che gioca a calcio né, tanto meno, un politico che ha a che fare con il mafioso che gli sta promettendo che gli procurerà voti e che ha bisogno di avere una carta d'identità del mafioso. Ma cos’è questo discorso ? Qui siamo in un Paese in cui tutti i problemi nascono dall'intreccio tra politica e mafia, sia nei disservizi che arrivano alla gente sia nei soldi che vengono rubati alla gente, e se un politico si avvicina a un mafioso deve chiedersi perché quel soggetto gli sta promettendo di procurare voti, perché non è che il voto fa parte di una campagna acquisti né tanto meno lo si può comprare.
E, allora, se c’è un soggetto che sta promettendo di procurare dei voti, è il politico che si deve preoccupare. Non c’è nessuna carta d'identità del mafioso...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Bonafede.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 5.03, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Pag. 56Berlusconi Presidente, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colonnese, Kronbichler, Fabbri...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 340
Votanti 327
Astenuti 13
Maggioranza 164
Hanno votato
55
Hanno votato
no 272).

(La deputata Nardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Sospendiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà dalle ore 14,45.
La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresa alle 14,50.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Artini, Catania, Costa, Di Gioia, Di Lello, Epifani, Ferranti, Gregorio Fontana, Fontanelli, Giancarlo Giorgetti, Losacco, Manciulli, Orlando, Gianluca Pini, Pisicchio, Ravetto, Realacci, Sanga, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
I deputati in missione sono complessivamente novantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo 5 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, è stato da ultimo respinto l'articolo aggiuntivo Colletti 5.03.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 5.04.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Morani. Ne ha facoltà.

ALESSIA MORANI. La ringrazio, Presidente, per avermi dato la parola, poiché, dopo l'intervento dell'onorevole Mattiello, che è stato, credo, un intervento davvero chiarificatore rispetto al motivo per cui stiamo chiedendo un voto contrario rispetto a questo articolo aggiuntivo...

PRESIDENTE. Mi perdoni, onorevole Morani. La lascio parlare, ma vorrei che si creasse anche intorno a lei un clima che permettesse all'oratore di intervenire con un certo silenzio intorno. Quindi, chiedo ai colleghi, se possibile, di liberare l'emiciclo. Prego.

ALESSIA MORANI. Stavo dicendo che mi rifaccio totalmente all'intervento precedente, poiché i due articoli aggiuntivi che sono stati proposti dall'onorevole Colletti del MoVimento 5 Stelle intendono modificare le pene dell'articolo 416-ter. Dicevo che questo è un provvedimento in cui abbiamo opportunamente deciso di modificare l'articolo 416-bis, ma l'articolo 416-ter, il cosiddetto scambio politico-mafioso, che noi, poco meno di un anno fa, abbiamo modificato, è finalmente un articolo che è cambiato nella sostanza, poiché sono state aggiunte alcune parti dell'articolo particolarmente rilevanti e richieste Pag. 57da 20 anni sia dalla magistratura, ma anche da ambienti accademici e dalla politica.
Dico «finalmente» perché quelle parole «altre utilità» consentono di punire tutte le condotte di scambio tra voti e non solo denaro, ma anche tutte quelle prebende che possono arrivare, cioè appalti, concessioni, posti di lavoro; tutto quello che, insomma, può essere in qualche modo dato da un politico, che, in cambio dei voti, si accorda con un appartenente ad un'associazione mafiosa con le modalità che conosciamo e che sono descritte nell'articolo 416-bis.
Ora, questo reato, quello previsto dall'articolo 416-ter, è un reato che noi abbiamo introdotto, dicevo, da un anno e che abbisogna di una verifica in questo primo anno, ed è un reato che, tra l'altro, è stato salutato in maniera molto positiva dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Questo provvedimento, certamente, non è il modo adatto per modificare di nuovo questo articolo, ma, come ha detto l'onorevole Mattiello, ci sarà modo e tempo anche per intervenire successivamente su questo articolo, che è, appunto, l'articolo 416-ter.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.

GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Non si capisce perché questo non sia il luogo adatto, in fondo è questo il momento, quando si va ad incidere sul reato di associazione mafiosa, aumentando le pene. L'anno scorso anno c'era stato detto: non si possono alzare le pene del voto di scambio politico-mafioso previsto all'articolo 416-ter perché prima bisogna cambiare e innalzare anche le pene dell'associazione mafiosa; ebbene, ora che questo viene fatto attraverso l'articolo 5 della proposta di legge, a questo punto è il momento giusto anche per innalzare le pene del voto di scambio politico-mafioso. Non si capisce da dove derivi questa contrarietà, dato che il reato del voto di scambio è uno dei reati più gravi che esistono nel nostro Paese. Il politico che si avvale dei voti dei mafiosi, va a minare proprio il libero esercizio del voto, un diritto che tutti i cittadini hanno e che non può essere condizionato dalla criminalità organizzata o orientato nei confronti di un candidato in questo modo. Quindi, è gravissimo che in questa sede, che è la sede opportuna, non si voglia prendere in considerazione il nostro emendamento e non si voglia nemmeno prendere in considerazione – come ho già spiegato prima – una riformulazione di questo articolo 416-ter. Il motivo, lo abbiamo spiegato, è molto semplice: questo articolo, così come è stato approvato l'anno scorso, purtroppo, sta dando dei problemi nella sua applicazione. C’è stata una sentenza della Cassazione;,quando siamo andati in missione a Bologna e a Catanzaro, con la Commissione antimafia, i capi delle procure e i pubblici ministeri presenti ci hanno ribadito la difficoltà nell'applicazione di questo articolo. Dunque, è inutile essere testardi e continuare a difenderlo come è stato fatto da molti esponenti del Partito Democratico anche in quella sede, davanti ai magistrati, perché sono i magistrati che poi devono applicare queste norme. Se, ovviamente, il legislatore non fa bene il suo dovere e si vengono a creare dei problemi, è giusto intervenire, anche se non è passato nemmeno un anno dal momento in cui è stato approvato in quest'Aula.
Dunque, noi ribadiamo la volontà di volere innalzare le pene da 7 a 12 anni per il voto di scambio, perché lo riteniamo, come dicevo, un reato immensamente grave, uno dei più pericolosi. E non è che lo riteniamo così soltanto noi del MoVimento 5 Stelle, ma tutti i cittadini fuori da quest'aula, basta chiederlo a chiunque. Se in una piazza, se in un confronto, se in un colloquio con un cittadino qualsiasi, gli si dice «ma tu per il politico che si è avvalso dei voti della mafia vuoi una pena da 4 a 10 anni o da 7 a 12 ?», tutti risponderanno che questo reato è grave e che bisogna innalzare, ulteriormente, le pene. Diamo un segnale ai cittadini che stanno fuori di Pag. 58qui e diamolo nel senso corretto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. In realtà, ho ascoltato l'intervento, prima della pausa, del deputato Mattiello e non posso convenire con lui, perché in realtà la norma, così come ha voluto modificarla questa maggioranza parlamentare e Forza Italia, è una norma che nei fatti favorisce quella zona grigia tra mafia e politica. Noi dobbiamo mettere una luce su quella zona grigia, tra mafia e politica, tant’è vero che già la norma precedente, nella interpretazione, diceva che era necessaria la conoscenza del fatto che si trattava di voti in cambio di danaro con un esponente dell'associazione mafiosa. Qui ci abbiamo messo una cosa in più. Ci abbiamo messo una prova diabolica sulle spalle della magistratura e delle forze di polizia, così da rendere inidonea la norma per il suo scopo ed è per questo che dobbiamo modificarla.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 5.04, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dambruoso, Benedetti, Binetti...
Se non è troppo disturbo, invito i colleghi a togliere la pallina di carta e a votare con le dita, così magari guadagniamo quella mezz'ora di votazioni che può aiutarci a terminare il provvedimento in un tempo concreto.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 317
Votanti 299
Astenuti 18
Maggioranza 150
Hanno votato
42
Hanno votato
no 257).

(Il deputato Rampelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole; il deputato Censore e la deputata Covello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 5.05.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento non andiamo a modificare il codice penale, bensì il codice di procedura penale. Così insistendo, in realtà, andiamo a modificare il termine di durata massima delle indagini preliminari, andando ad inserire una nuova fattispecie secondo cui i termini sono aumentati in caso di indagini per reati contro la pubblica amministrazione. Infatti, tali indagini, oltre ad essere spesso lunghe, anche perché sono difficoltose per le modalità con le quali si indaga, richiedono un logorante lavoro da parte delle forze di polizia giudiziaria. Perciò dobbiamo permettere un aumento anche per questo tipo di reati.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 5.05, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Archi, Colonnese, Sgambato, Fossati, Bonafede.
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 59
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 326
Votanti 323
Astenuti 3
Maggioranza 162
Hanno votato
57
Hanno votato
no 266).

(Il deputato Rampelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e i deputati Censore e Covello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione. Glieli dico io ?

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. La ringrazio, signor Presidente, ma su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 6 la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo ai pareri dei relatori di minoranza. Identici emendamenti Sannicandro 6.1 e Santelli 6.4 ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere contrario.

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Emendamenti Colletti 6.2 e 6.3 e Turco 6.50, relatori di minoranza ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

PRESIDENTE. Bene, siete ormai una coppia di successo.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Sannicandro 6.1 e Santelli 6.4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Presidente, questi identici emendamenti hanno bisogno soltanto di una spiegazione. Io vorrei chiedere ai colleghi di riguardare un attimo che cosa ne è uscito allo stato di quello che è l'articolo 444 del codice di procedura penale, sostanzialmente quello che dovrebbe essere il cosiddetto rito del patteggiamento. È un vero e proprio orrore, nel senso che spiega che cos’è il patteggiamento, che doveva andare esclusivamente sui limiti di pena, e, poi, inizia un elenco di reati che sono esclusi da questo rito. Allora, il rito doveva essere premiale; ci può essere o non ci può essere, è una scelta del legislatore, però il codice di procedura penale lo prevede. O decidiamo di eliminarlo oppure continuare a eliminare soltanto reati perché ogni volta che tocchiamo qualche reato che ci interessa lo cacciamo dal patteggiamento, è veramente un esercizio inutile. Tra parentesi, aggiungo che, avendo innalzato le pene per i reati che oggi escludiamo dal patteggiamento, questa è esclusivamente una modalità per sottolineare un qualcosa che è già detto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Sannicandro 6.1 e Santelli 6.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza Pag. 60del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Brandolin, Alberti, Tidei, Zan, Villarosa, Tripiedi, Dall'Osso...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 342
Votanti 338
Astenuti 4
Maggioranza 170
Hanno votato
41
Hanno votato
no 297).

(Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 6.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 339
Votanti 336
Astenuti 3
Maggioranza 169
Hanno votato
65
Hanno votato
no 271).

(Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 6.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie Presidente. Premesso che l'attuale struttura del patteggiamento in realtà dovrebbe essere rivista, siamo d'accordo con l'articolo proposto in questo caso nella proposta di legge Grasso, anche se in realtà questo articolo dovrebbe essere ampliato per includervi altre fattispecie che possano permettere la riparazione pecuniaria e, tra le altre, noi ci inseriamo il reato di autoriciclaggio ovvero questa sorta di restituzione a favore dello Stato soprattutto per un reato come quello di autoriciclaggio nel quale, per integrarlo, questi soggetti spesso nascondono magari i proventi di altre azioni delittuose. Ebbene sarebbe corretto che questa sanzione pecuniaria sia prevista quando sia raggiunto il patteggiamento, anche perché è necessario dire che il patteggiamento va anche e soprattutto a favore dell'imputato in questo caso e quindi per questo motivo ed anche perché è una fattispecie, seppur nuova, che andrà ad integrare un numero sempre maggiore di precedenti penali e che magari si risolveranno con lo stesso patteggiamento, chiediamo il voto favorevole da parte dell'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 6.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 61

(Presenti 348
Votanti 344
Astenuti 4
Maggioranza 173
Hanno votato
66
Hanno votato
no 278).

(Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 6.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 343
Votanti 332
Astenuti 11
Maggioranza 167
Hanno votato
59
Hanno votato
no 273).

(Il deputato Censore e la deputata Covello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Colonnese... Turco... Berlinghieri... Galperti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 358
Votanti 290
Astenuti 68
Maggioranza 146
Hanno votato
248
Hanno votato
no 42).

(Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e la deputata Carrozza ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 6.02. Prendo atto che il relatore per la maggioranza formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore; il parere della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente è contrario. Il relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Colletti 6.02.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie Presidente, con questo emendamento intendiamo inserire nel codice penale il reato di corruzione nel settore privato. Questa è una proposta molto simile a quella che è pervenuta anche dalla Lega Nord e Autonomie con l'inserimento di un emendamento al disegno di legge europea.
Questo perché, in un momento, come dicevo prima, in cui lo Stato affida sempre di più dei servizi pubblici essenziali, dei monopoli privati ad associazioni, a imprese, a privati, che fanno del profitto il loro unico obiettivo, piuttosto che la tutela stessa del servizio pubblico o dei cittadini stessi, allora, più si ritrae lo Stato e la mano pubblica dall'economia, in maniera più forte deve essere sanzionata la corruzione anche nel settore privato. Perché, ovviamente, quando il settore privato assume un'identità pubblica, poiché fornisce servizi pubblici essenziali a tutta la cittadinanza, Pag. 62allora, quella rilevanza pubblica deve avere rilevanza anche per i fenomeni di corruzione.
Anche perché, in realtà, in questo modo, nella non consapevolezza e nella non volontà di inserire questo reato, viene drogato il mercato privato, viene drogata la concorrenza nel settore pubblico e parapubblico, permettendo a imprese private che corrompono altri privati di svolgere concorrenza sleale verso altre imprese oneste, verso altri liberi professionisti onesti. Questa corruzione tra privati è, ovviamente, diversa dalla norma che attualmente è nel codice civile. E dico che è anche attualmente sbagliato, nel complesso, inserire quelle norme di sanzione penale su società e consorzi nel codice civile: dovrebbero essere trasferite in blocco nel nostro codice penale. Ma anche questa fattispecie penale deve essere modificata.
Quindi, io invito il Ministro, in questo caso, presente, a cambiare parere, perché meno forte è lo Stato e, in realtà, più forte è la corruzione nel settore privato: e noi dobbiamo mettere un punto fermo per bloccare la corruzione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 6.02, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Prego i colleghi di stare al posto: abbiamo ancora settanta votazioni almeno solo su questo provvedimento, senza ordini del giorno. Quindi, più rimaniamo ai posti e meno tempo perdiamo.
Malpezzi. Onorevole Colonnese, provi a votare. Sorial.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 358
Votanti 354
Astenuti 4
Maggioranza 178
Hanno votato
74
Hanno votato
no 280).

(Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, sull'emendamento Turco 7.50 la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Turco 7.50, sul quale vi è il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Turco 7.50. Prego, onorevole Turco.

Pag. 63

TANCREDI TURCO. Grazie Presidente. Molto brevemente vorrei illustrare quest'emendamento. Dal momento che all'articolo 8 è previsto un obbligo di informazione a carico delle stazioni appaltanti, sembra equilibrato prevedere all'articolo 7, che è quello che stiamo trattando, anche per il pubblico ministero l'obbligo di informare l'Autorità nazionale anticorruzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie Presidente. Vorrei semplicemente dire che, quando si usa in un testo di legge l'indicativo, vuol dire che è obbligatorio.

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Grazie Presidente. Vorrei ribadire veramente l'invito al ritiro, perché credo che questa previsione rischia di introdurre una forte distorsione. Infatti, per tutti i tipi di indagine, l'obbligo di comunicazione a un organo che è distinto dalla giurisdizione può creare oggettivamente uno squilibrio di sistema, che rischia anche di mettere in discussione alcune indagini, che per esempio in alcune fasi sono sottoposte a riservatezza, quando non a segretezza. Quindi questa è una riflessione, di cui vorrei che ci fosse in supplemento da questo punto di vista, ed è una richiesta di ritiro di quest'emendamento.

PRESIDENTE. Prendo atto che i firmatari comunque non accedono all'invito al ritiro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 7.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Carra, Tripiedi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 368
Votanti 353
Astenuti 15
Maggioranza 177
Hanno votato
85
Hanno votato
no 268).

(Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, 7.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Archi, Giachetti, Rostan...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 366
Votanti 287
Astenuti 79
Maggioranza 144
Hanno votato
284
Hanno votato
no 3).

(Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

(Esame dell'articolo 8 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).Pag. 64
Nessuno chiedendo di intervenire sul complesso delle proposte emendative, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, sugli emendamenti riferiti all'articolo 8, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è contrario a tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere favorevole sugli emendamenti Santelli 8.4, Turco 8.50 e Colletti 8.2.

PRESIDENTE. Onorevole Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole sugli emendamenti Santelli 8.4 e Turco 8.50. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Colletti 8.2.

PRESIDENTE. Vogliamo dare il parere anche sugli articoli aggiuntivi a questo punto ? Per l'articolo aggiuntivo Colletti 8.052 per la parte ammissibile, ovviamente. Il parere del relatore per la maggioranza ?

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, su tutti gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 8, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere contrario.

PRESIDENTE. Prendo atto che il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. Onorevole Colletti, il parere sul suo articolo aggiuntivo 8.052 ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Ovviamente il parere è favorevole. Mi può specificare la parte ammissibile ?

PRESIDENTE. La parte ammissibile è quella relativa all'articolo 8-ter, quindi da pagina 38 del fascicolo. Ricordo che l'articolo aggiuntivo Molteni 8.01 è inammissibile. Onorevole Colletti, il suo parere sull'articolo aggiuntivo Santelli 8.050 ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula sull'articolo aggiuntivo Santelli 8.050. Parere favorevole, invece, sugli articoli aggiuntivi Colletti 8.051 e 8.053.

PRESIDENTE. Onorevole Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula sull'articolo aggiuntivo Colletti 8.052. Parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Santelli 8.050. Mi rimetto all'Aula, invece, sugli articoli aggiuntivi Colletti 8.051 e 8.053.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Santelli 8.4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Grazie Presidente. Io chiederei su questo una valutazione ulteriore al Ministro e al relatore per la maggioranza o almeno di tenerne conto. Infatti vorrei capirne il motivo. In questo caso, per esempio, Forza Italia ha presentato un emendamento che è volto a dare un potere in più all'autorità di controllo, un potere in più sostanzialmente necessario, su autorizzazione del Consiglio dei ministri, per potere sopperire a quelle che sono le mancanze o le mancate condotte della pubblica amministrazione non concernenti con le regole di trasparenza.
Mi sembra sia un potere necessario perché l'Autorità possa esercitare le proprie funzioni. Il Governo dovrebbe assolutamente accogliere una proposta simile.

Pag. 65

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI. Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole della Lega Nord su questo emendamento, che è di assoluto buon senso. Mi auguro che il Ministro e il Governo possano riprendere in considerazione l'ipotesi di rendere effettivamente efficace e soprattutto immediatamente praticabile l'attività dell'ANAC. Questo lo dico perché, Presidente – l'ho già detto e lo ripeto, proprio nella possibilità di un esercizio di una funzione sostitutiva da parte del Governo –, in questo momento, su un appalto in modo particolare, stiamo vivendo una situazione di grande imbarazzo da parte del Governo e soprattutto da parte del Paese. Mi riferisco all'appalto del CARA di Mineo, che è un appalto da 97 milioni di euro, in riferimento al quale ci sono tre inchieste da parte di tre procure e ci sono undici esponenti politici appartenenti a un partito di Governo, l'NCD, il partito del Ministro Alfano. Appalto rispetto al quale l'ANAC, Cantone, proprio in questi giorni ha chiaramente detto che quella gara è illegale, che quella gara andrebbe rifatta, che in quella gara si sono verificati fatti illeciti. Io credo che se si chiede al Parlamento e se si avanza una proposta che va nella direzione di sconfiggere o quanto meno limitare o ridurre la corruzione nella pubblica amministrazione – e quello è un classico esempio di presunta corruzione all'interno di un'amministrazione pubblica nella gestione di un fenomeno, quello dell'accoglienza degli immigrati –, credo che ci debba essere da parte del Governo, da parte di chi in questo momento sta rappresentando il Governo, e anche da parte del Partito Democratico, una parola di chiarezza rispetto – ripeto – a un fatto estremamente scandaloso e vergognoso, qual è la gestione e l'appalto del CARA di Mineo. Lo dico, a maggior ragione, visto quello che sta accadendo in questo giorni sul tema e sul fronte della gestione dei flussi migratori.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 8.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Carrozza.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 359
Votanti 354
Astenuti 5
Maggioranza 178
Hanno votato
104
Hanno votato
no 250).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 8.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Polverini, Carrozza, Marco Di Maio, Tidei.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 357
Votanti 356
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato
101
Hanno votato
no 255).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 8.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle, mentre la relatrice di minoranza di Forza Italia si rimette all'Assemblea.Pag. 66
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Grillo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 361
Maggioranza 181
Hanno votato
101
Hanno votato
no 260).

(Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Gadda, Palma, Mura.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 367
Votanti 316
Astenuti 51
Maggioranza 159
Hanno votato
309
Hanno votato
no 7).

(Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 8.052, per la parte ammissibile.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Con questo articolo aggiuntivo, che in parte è stato considerato inammissibile, andiamo a porre il problema della trasparenza degli atti amministrativi, che come detto in precedenza è uno dei capisaldi per prevenire i fatti di corruzione attraverso il controllo diffuso.
Vede ministro, in questo momento, approfittando della sua presenza le dico anche come si potrebbe combattere e prevenire la corruzione. Ad esempio attraverso il controllo diffuso degli appalti, soprattutto per gli appalti inferiori a 200 mila euro e a 1 milione di euro. Attualmente, sotto i 200 mila euro nessuna impresa e nessun libero professionista fa ricorso al Tar contro atti illegittimi semplicemente perché è troppo costoso, in quanto essendo il contributo unificato molto più costoso rispetto all'utile che le imprese avranno accedendo a quell'appalto, molte di loro semplicemente evitano di fare ricorso e noi continuiamo ad avere appalti illegittimi. Vuole unificare e prevenire la corruzione ? Bene, diminuisca l'importo del contributo unificato in materia di appalti, così come succede in tutti i paesi europei. Laddove costa troppo per i cittadini normali o per le imprese chiedere giustizia lì si annida la corruzione.
Ma qui, oltre alla trasparenza e al cambiamento della legge n. 241 del 1990, ci preoccupiamo anche del codice dei contratti pubblici, di quegli appalti cosiddetti secretati di cui si occupava l'articolo 8. Al riguardo le vorrei dire che qualche settimana fa ho richiesto al Ministero dell'interno il bando ed il capitolato degli appalti relativi ai braccialetti elettronici, di cui lei ed il suo predecessore ministro Cancellieri vi siete occupati. Un appalto costato milioni e milioni di euro alle casse pubbliche, dichiarato illegittimo dal Tar del Lazio, almeno per quanto riguarda il prolungamento deciso dal ministro Cancellieri. Un appalto su cui noi parlamentari non possiamo mettere bocca, perché il suo collega ministro Alfano ha negato l'accesso agli atti relativi ad esso. Ebbene, ministro, dove vi sono appalti a trattativa privata, dove non vi è la possibilità per i cittadini e parlamentari di poter visionare il contenuto di quegli appalti perché sono segreti, lì è molto più probabile che vi si annidi la corruzione. Vogliamo, quindi, modificare quella norma sul codice dei contratti pubblici, così come la vogliamo Pag. 67noi modificare con questo emendamento, dando sempre maggiore trasparenza a tutti ?
Signor ministro, ci è giunta voce che vi sarà un nuovo appalto per quanto riguarda i braccialetti elettronici, ovvero quei braccialetti che servono per verificare che le persone agli arresti domiciliari restino agli arresti. Vorremmo solo sapere se per caso ciò risulta vero – sebbene sia di competenza del Ministero dell'interno, ma sono sicuro che in caso di appalto lei lo saprà – oppure se sono solo voci incontrollate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Prendo atto che rinuncia. Dichiaro aperta allora... onorevole Sannicandro, prego. Onorevole Sannicandro, però stiamo su questo emendamento da un po’, quindi non è che quando finisce un intervento ci si può prenotare. Lei può chiedere la parola anche prima.

ARCANGELO SANNICANDRO. Lei era attento all'intervento del collega, perciò non..., comunque brevemente, l'emendamento proposto dai colleghi contiene indubbiamente delle disposizioni apprezzabili, tuttavia così come è stato fatto per gli emendamenti successivi, che sono stati ritenuti inammissibili perché ritenuti fuori materia, ritengo doveva farsi lo stesso per questo. Indubbiamente, intervenire sulla legge n. 241 del 1990 così come è descritto è una cosa importante, però io sono un patito, se così si può dire, delle norme sistemiche e sono sempre ostile ad infarcire un testo di legge su una materia con norme estranee, perciò per questo motivo, ma solo per questo motivo, noi voteremo contro.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Sannicandro. Ricordo che questo emendamento per la prima parte è stato dichiarato inammissibile e per la seconda parte, cioè dall'articolo 8-ter in poi, è stato dichiarato ammissibile.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 8.052, per la parte ammissibile, con il parere contrario della Commissione, del Governo e il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle, mentre la relatrice di Forza Italia si rimette all'aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Palma, Carbone, Peluffo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Presenti 364
Votanti 362
Astenuti 2
Maggioranza 182
Hanno votato 104
Hanno votato no 258.

La Camera respinge (Vedi votazioni).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Santelli 8.050.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, dichiaro il voto di astensione del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Signor Presidente, con questo articolo aggiuntivo noi chiediamo una norma abbastanza tranchant. È vero che si tratta di appalti, ma sostanzialmente è una norma di settore e molto specifica, perché mette un divieto totale di affidamento diretto di gare. Poi nelle varie leggi si può anche inserire tutta una serie di sistemi da inserire nell'ordinamento, ma sappiamo bene che quelli sono i punti nevralgici in cui si annida la corruzione. Io Pag. 68penso che una buona norma che una buona legge sull'anticorruzione questo tipo di norme dovrebbe prevedere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, l'affidamento in house per la produzione di servizi strumentali è disciplinato dalla legislazione europea ed è ritenuto legittimo ed anche preferibile. Questo articolo aggiuntivo mette sullo stesso piano le società in house e le società esterne dicendo che sia nell'uno che nell'altro caso non deve essere consentito l'affidamento diretto senza gara. Penso che non si possano mettere i due fenomeni sullo stesso piano perché sono due fenomeni ontologicamente diversi. Ragion per cui noi votiamo contro e so bene cosa ha significato l'affidamento diretto a società esterne ma che non fossero in house. Lì effettivamente la corruzione ha dilagato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, volevo motivare il mio voto di astensione in realtà anche ricollegandomi a ciò che ha detto il collega in precedenza. Non dobbiamo mettere sullo stesso piano società private e società in house interamente pubbliche ed è per questo che ci asterremo perché benché il principio dell'emendamento sia corretto c’è una necessità di differenziazione soprattutto tra società interamente controllate dal pubblico, per cui noi siamo favorevoli anche all'affidamento diretto senza gara piuttosto che alle società miste pubblico-private, che dal nostro punto di vista nemmeno dovrebbero esistere nell'ordinamento e sono esse foriere di corruzione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Santelli 8.050, con il parere contrario della Commissione, del Governo e il parere favorevole della relatrice di Forza Italia, mentre il relatore del MoVimento 5 Stelle si rimette all'aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Mazziotti, Carloni, Gadda. Carloni non riesce.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Presenti 366
Votanti 317
Astenuti 49
Maggioranza 159
Hanno votato 50
Hanno votato no 267.

La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 8.051, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e sul quale la relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fanucci...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 371
Votanti 368
Astenuti 3
Maggioranza 185
Hanno votato
100
Hanno votato
no 268).

(Il deputato Sgambato ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 8.053.Pag. 69
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, con questo emendamento andiamo a immettere in questa legge in realtà il contenuto di una legge che è tutt'oggi in discussione qui alla Camera, presentata dal deputato Invernizzi, se non sbaglio, o Bragantini, chiedo scusa se mi sbaglio, e concerne un obbligo di motivazione da parte dell'autorità che secreta gli appalti giacché, come noi stessi abbiamo potuto verificare per determinati appalti nell'ambito delle carceri e su cui c’è anche un'indagine della procura di Roma, alcuni appalti, ad esempio quelli del carcere di Reggio Calabria, erano stati secretati senza alcuna motivazione apparente. Ricordo che l'ex Ministro Cancellieri aveva difeso a spada tratta l'ex commissario straordinario senza poi rendersi conto e senza andare a controllare lo stesso operato, dandoci poi ragione grazie all'autorità inquirente. Quindi questo obbligo di motivazione essenzialmente è un obbligo di buonsenso da parte della pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 8.053, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e sul quale la relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Bragantini, Tripiedi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 369
Votanti 350
Astenuti 19
Maggioranza 176
Hanno votato
83
Hanno votato
no 267).

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutte le proposte emendative.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza Colletti ad esprimere il parere.

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 9.20, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Turco 9.50. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Bonafede 9.12, sugli identici emendamenti Paglia 9.1, Molteni 9.7 e Colletti 9.9, sugli emendamenti Paglia 9.2 e 9.3 e Colletti 9.13, sugli identici emendamenti Colletti 9.11 e Turco 9.51, sugli emendamenti Colletti 9.14 e Santelli 9.30, sugli identici Pag. 70emendamenti Paglia 9.5 e Colletti 9.15, sull'emendamento Paglia 9.4 e sugli identici emendamenti Molteni 9.6, Colletti 9.16 e Turco 9.52, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Turco 9.53. Esprimo parere contrario sull'emendamento Santelli 9.54, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 9.17. Esprimo parere contrario sull'emendamento Santelli 9.55, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 9.56.

PRESIDENTE. Invito la relatrice di minoranza Santelli ad esprimere il parere.

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Signor Presidente, innanzitutto ritiro l'emendamento Santelli 9.54. Poi esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti, salvo l'emendamento Santelli 9.55, sul quale esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 9.20.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, qui andiamo a sostituire l'intero articolo 9.
Questo perché, benché sia meritoria la volontà di ripenalizzare – diciamo in questo modo – la norma sul falso in bilancio che era stata sostanzialmente depenalizzata dal Governo Berlusconi e dallo stesso Governo, che aveva come Ministro l'attuale Ministro dell'interno, ciò posto, però la norma in alcune parti può creare dei problemi ed è proprio per questo motivo, per ovviare a delle deficienze della norma attuale che ci apprestiamo a votare – che abbiamo presentato questo emendamento. Più specificamente, interverrò più avanti anche per delle migliorie specifiche su alcune locuzioni male utilizzate da questa norma penale, che rischierà o potrebbe rischiare di deviare quella volontà che c'era stata data da parte del Governo di ripenalizzare questo reato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 9.20, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza per il gruppo di Forza Italia e con il parere favorevole del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Bragantini, Carfagna, Costantino, Zardini, Pilozzi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 358
Votanti 354
Astenuti 4
Maggioranza 178
Hanno votato
67
Hanno votato
no 287).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 9.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza per il gruppo di Forza Italia e sul quale il MoVimento 5 Stelle si è rimesso all'Assemblea.

Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 304
Astenuti 51
Maggioranza 153
Hanno votato
19
Hanno votato
no 285).

(La deputata Rotta ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bonafede 9.12.Pag. 71
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. L'emendamento riguarda il nuovo reato di falso in bilancio, così come configurato dal nuovo articolo 2621. L'emendamento si pone l'obiettivo di cercare di mettere un elemento di oggettività in più, cioè quello della violazione delle relative norme di relazione dei principi contabili nazionali o internazionali applicabili ai sensi delle disposizioni vigenti. Quello che è importante per me sottolineare è che il falso in bilancio doveva essere realmente reintrodotto all'interno del nostro ordinamento, reintrodotto senza soglie.
Invece, quello che ha fatto il Governo è stato togliere la soglia addebitabile a Forza Italia e a Berlusconi, inserendo tutta una serie di paletti, di soglie e di avverbi che rendono la norma difficilmente attuabile.
Faccio riferimento agli avverbi «consapevolmente», «concretamente», faccio riferimento a tutte quelle norme, che poi vedremo, relative alla tenuità del reato, che di fatto indeboliscono molto un intervento che doveva essere sicuramente più deciso e netto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonafede 9.12, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza per il gruppo di Forza Italia e con il parere favorevole del MoVimento 5 Stelle.

Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Senaldi, Piccoli Nardelli. Avverto intanto che il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta la richiesta, la Presidenza concede il terzo in più rispetto a quello originariamente stabilito. Onorevole Dallai.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 351
Astenuti 4
Maggioranza 176
Hanno votato
66
Hanno votato
no 285).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 9.1, Molteni 9.7 e Colletti 9.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere contrario della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 351
Astenuti 4
Maggioranza 176
Hanno votato
80
Hanno votato
no 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 9.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere contrario della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Invernizzi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 72

(Presenti 364
Votanti 360
Astenuti 4
Maggioranza 181
Hanno votato
82
Hanno votato
no 278).

(La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Saluto gli studenti e gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado «Giovanni Falcone» di Poggiomarino, in provincia di Napoli, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

ALFONSO BONAFEDE. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Semplicemente la prego, dopo aver enunciato i pareri, di attendere uno, due istanti e di guardare l'emiciclo, per valutare se ci sono mani alzate. Soprattutto se c’è un emendamento del MoVimento 5 Stelle, un minimo di attenzione riguardo a questa parte dell'emiciclo sarebbe opportuna.

PRESIDENTE. L'attenzione è dovuta non solo per gli emendamenti del MoVimento 5 Stelle ma, immagino, per tutti. Io ho anche i collaboratori, che sono dietro di me, che mi aiutano. Poi, mi dispiace se qualcuno non è riuscito a parlare. Ogni tanto succede; nessuno è perfetto. Mi scuso.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 9.3.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 9.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere contrario della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Vico. Ci siamo ?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 363
Votanti 359
Astenuti 4
Maggioranza 180
Hanno votato
84
Hanno votato
no 275).

(La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 9.13.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. L'emendamento riguarda una parte della norma che è stata molto criticata nelle audizioni. È la parte in cui si specifica che i fatti che portano al falso in bilancio devono essere materiali e rilevanti. Cioè, fatti materiali. Nelle audizioni gli auditi ci hanno chiesto: ma perché ? Esistono fatti immateriali ? Qual è la necessità di inserire la materialità del fatto, visto che è evidente ?
Dopodiché, nella vecchia formulazione della norma c'era il riferimento alle informazioni, che adesso è stato sostituito con il riferimento all'omissione di fatti materiali. Quindi, l'omissione delle informazioni, che c'era fino ad ora, scompare nella testo della nuova formulazione della norma. Io mi chiedo perché quelle poche parti che potevano andare bene sono state rinnovate, creando un problema di applicabilità della norma stessa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 9.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza Pag. 73del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere contrario della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 352
Votanti 349
Astenuti 3
Maggioranza 175
Hanno votato
80
Hanno votato
no 269).

(La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario. Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto favorevole).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Colletti 9.11 e Turco 9.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere contrario della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Peluffo, Rotta. Votate...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 352
Astenuti 3
Maggioranza 177
Hanno votato
82
Hanno votato
no 270).

(I deputati Fossati e Covello hanno segnalato che non sono riusciti a esprimere voto contrario. Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto favorevole).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 9.14, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pilozzi, Rostan, Locatelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 358
Votanti 354
Astenuti 4
Maggioranza 178
Hanno votato
95
Hanno votato
no 259).

(Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita a esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 9.30, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Onorevole Santelli, il suo parere sul suo emendamento è contrario ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. No, Signor Presidente, è favorevole.

PRESIDENTE. È favorevole. Lei prima ci aveva detto che il parere era contrario su tutti tranne che sull'emendamento Santelli 9.55. Dunque, il parere della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia è favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 74
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 360
Maggioranza 181
Hanno votato
108
Hanno votato
no 252).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Paglia 9.5 e Colletti 9.15.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, preannuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, intervengo solo per spiegare quello che accade con il falso in bilancio. Perché chiediamo di togliere la parola: «concretamente». Qui c’è qualcuno che falsifica il bilancio e la norma dice: al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto. Quindi, è già uno che è accertato che lo fa per avere un ingiusto profitto. Chi falsifica in bilancio, però, deve essere anche consapevole di falsificarlo. Non si capisce perché sia richiesta una consapevolezza ulteriore, visto che già lo faceva per avere un ingiusto profitto. Deve, però, anche, in modo concretamente idoneo, indurre altri in errore. Che vuol dire: concretamente idoneo ? Qual è il motivo per cui è stato inserito questo avverbio ? Guardate che questo è il classico cavillo che darà la possibilità a chi falsifica i bilanci di rimanere per anni nei processi, per cercare di tirare avanti con i processi. Chiedo al Ministro un intervento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 9.5 e Colletti 9.15, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 352
Astenuti 3
Maggioranza 177
Hanno votato
85
Hanno votato
no 267).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 9.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 330
Votanti 327
Astenuti 3
Maggioranza 164
Hanno votato
76
Hanno votato
no 251).

(Il deputato D'Alessandro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 9.6, Colletti 9.16 e Turco 9.52.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

Pag. 75

VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, preannuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 9.6, Colletti 9.16 e Turco 9.52, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Giuseppe Guerini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 353
Astenuti 2
Maggioranza 177
Hanno votato
82
Hanno votato
no 271).

(Il deputato Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 9.53, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia e sul quale il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si è rimesso all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Giachetti, Rampelli, Carrozza...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 363
Votanti 316
Astenuti 47
Maggioranza 159
Hanno votato
26
Hanno votato
no 290).

L'emendamento Santelli 9.54 è stato ritirato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 9.17.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Annuncio il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Presidente, questo emendamento richiede di aggiungere alla norma che: «Se i fatti cagionano un danno rilevante ai risparmiatori, alla società, ai soci o ai creditori, la pena è aumentata da un terzo alla metà». È una norma di assoluto buonsenso: rispecchia quella che era la normativa vigente, cioè distinguere tra il falso in bilancio che non ha cagionato danni a nessuno, ma che deve essere punito, e su questo punto torneremo più avanti, e il falso in bilancio che ha cagionato danni, e quindi richiede un aumento della pena.

PRESIDENTE. La ringrazio, anche per la brevità.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 9.17, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 76

(Presenti 359
Votanti 356
Astenuti 3
Maggioranza 179
Hanno votato
78
Hanno votato
no 278).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 9.55, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 359
Votanti 357
Astenuti 2
Maggioranza 179
Hanno votato
28
Hanno votato
no 329).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 9.56.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Annuncio il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Vorrei spiegare la ratio di questo emendamento, ratio di cui, in realtà, ci ha confermato la bontà il procuratore Greco in sede di audizione, ovvero l'estendere l'applicabilità del falso in bilancio anche a tutte quelle fondazioni che controllano una parte rilevante di imprese o di attività.
E qui mi riferisco, soprattutto, alle fondazioni bancarie, che gestiscono una somma amplissima in dotazione. Alcune fondazioni, ovviamente, hanno anche dentro la possibilità di accedere e di controllare gli ospedali: sono le fondazioni ospedaliere. Quindi, vorrei sapere dal Ministro le motivazioni per cui è contrario ad applicare il falso in bilancio anche alle fondazioni bancarie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 9.56, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 360
Votanti 350
Astenuti 10
Maggioranza 176
Hanno votato
89
Hanno votato
no 261).

Passiamo alla votazione dell'articolo 9.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Presidente, mi scusi, ma farò questo intervento su tutta questa parte della proposta di legge. In questa discussione, più volte, si è sentito parlare del falso in bilancio, delle scelte politiche effettuate dal Governo e dalla maggioranza e delle scelte fatte precedentemente.
Contrariamente a come è stata fatta l'opposizione da parte vostra allora, noi stavolta non abbiamo contestato politicamente, in maniera greve, quelle che sono le scelte politiche di pena, le scelte politiche in materia di costruzione della Pag. 77norma. In maniera abbastanza sommessa, e neanche utilizzando le parole nostre, ma quelle dei giudici della Corte costituzionale, leggendovi in Aula una sentenza della Corte costituzionale, vi abbiamo cercato di dire che, per quanto riguarda il falso in bilancio la Corte costituzionale, con la sentenza n. 161 del 2004, ha scritto – ha scritto ! – che le soglie sono necessarie, cioè che è compito del legislatore mettere le soglie, perché non può essere lasciato al giudice, quindi all'interprete, la possibilità di definire che cosa sia la condotta. Voi state scrivendo in questo momento una norma che è incostituzionale ai fini dell'articolo 25 e dell'articolo 3 della Costituzione. Lo vedete se leggete, di conseguenza, questa norma e le successive, in cui non si capisce che cosa sia il fatto rilevante, la particolare tenuità che se, meno grave, diventa non punibile, e poi ci sono le condotte ancora più escluse. Tutte valutazioni assolutamente arbitrarie.
Adesso io capisco che il legislatore abdichi completamente alla propria funzione, ma non al punto da lasciare una norma in bianco. Che qualcuno chiedesse una modifica del falso in bilancio è un conto, ma la modifica, non significa una modifica qualunque, significa una modifica costituzionalmente corretta. E qual era la modifica costituzionalmente corretta ? Non l'ho detto neanche io, l'aveva scritto il Governo in un progetto scritto da Palazzo Chigi e dal Ministro Orlando. Evidentemente per strada, poi, hanno cambiato idea. Io credo che la maggioranza e il Governo dovrebbero riflettere non sulle mie parole, ma dovrebbero andarsi a rileggere le parole della Corte costituzionale. Una scelta politica è un conto, scrivere una norma che è manifestamente in violazione del principio di determinatezza e di legalità, è altro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Dunque, quella del falso bilancio è una questione di cui si parla da anni. È stata oggetto di propaganda da parte del centrosinistra come uno degli elementi che avrebbe caratterizzato la differenza rispetto all'epoca della politica berlusconiana. È oggetto, ancora oggi, di propaganda da parte del centrosinistra, come di un elemento che dovrebbe dimostrare il ritorno ad una battaglia dura e netta dei confronti della corruzione e del falso in bilancio. Allora, tutta questa propaganda, a cosa doveva portare ? Ad un fatto molto semplice, cioè a quella che era stata l'esperienza negativa del falso bilancio berlusconiano, ovvero togliere quelle soglie che avevano garantito l'impunità a tanti soggetti, soprattutto a quelli che, con un patrimonio molto elevato e con un fatturato molto elevato, riuscivano a scendere sotto la soglia del 5 per cento. Bastava togliere quella, perché in realtà quando si fanno le leggi, non ci si dovrebbe porre il problema di rivoluzionare tutto, ma ci si dovrebbe porre il problema di andare a valutare qual è stata l'esperienza negativa, intervenire su quell'esperienza negativa e migliorarla, altrimenti ogni volta ricominciamo da zero. Cosa ha fatto il Governo Renzi ? È vero, ha tolto quella soglia, ma ne ha introdotte altre, che sono talmente indefinite, e lo vedremo, da rendere oggi incerta l'applicabilità del falso bilancio.
Togliere un numero, che era quello del 5 per cento, per inserire un concetto, per esempio, come quello della tenuità, rende ancora più incerta l'applicabilità del falso in bilancio e rende, tra l'altro, molto più probabile che ci sia un'applicazione differente dello stesso reato a seconda del giudice che si trova ad applicarlo.
Nella norma in questione noi abbiamo – l'inserimento dell'avverbio dell'ultimo minuto è la moda del momento – la parolina che non vuol dire niente e rispetto alla quale in quel momento il legislatore dice: «In fondo tende a rafforzare un significato». Vi posso garantire che quando una parola non vuol dire niente è quello il momento in cui il legislatore si deve preoccupare. Infatti, il difensore del criminale, il difensore del delinquente si arrampicherà su quella parola, si arrampicherà sull'avverbio, sul Pag. 78cavillo e sarà lì a difendere l'indifendibile grazie a una legittimazione che gli è stata data con un avverbio.
Su questa norma il MoVimento 5 Stelle ha cercato di discutere, con la maggioranza, la possibilità di una norma giusta e corretta, ma di fronte alle nostre richieste di togliere il termine «consapevolmente»...infatti, dire che il falso in bilancio deve essere consapevole, in aggiunta al fatto che chi falsifica il bilancio lo fa al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, quindi lui lo fa con quel fine, vuol dire che ci può essere il caso in cui qualcuno consegue per sé o per altri un ingiusto profitto, ma inconsapevolmente. È il principio di Scajola, il principio del «a mia insaputa» che un tempo faceva ridere, ma oggi, invece, diventa legge. Noi dobbiamo valutare questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Ministro, io le chiedo di esprimersi sulla necessità di un avverbio che non ha nessuna utilità e che, però, è grave. Infatti, lei non deve prendere in considerazione l'ipotesi fisiologica in cui è dimostrato tutto, ma lei deve prendere in considerazione la situazione in cui state legittimando un'ipotesi di falso in bilancio inconsapevole, nonostante è dimostrato il fine di conseguire un ingiusto profitto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Ho poche parole da aggiungere a quanto ha detto il collega. In effetti, era necessario, indispensabile reintrodurre il falso in bilancio e cancellare una vicenda poco degna di questo Parlamento. Però è anche indubitabile che questo testo si disseminato di avverbi e di altri espedienti che mirano semplicemente a dare una mano a chi volesse degli appigli e a chi volesse sfuggire alla severità della legge.
È stato già detto, si è parlato degli avverbi: «consapevolmente», per esempio, ripetuto parecchie volte. Nel nostro codice esistono le figure del dolo e della colpa. Non c’è bisogno che ogni volta che si descrive un reato si aggiunga il termine «consapevolmente». Non si dice «chi uccide consapevolmente». Esiste il reato colposo, l'omicidio colposo e l'omicidio doloso.
Lo stesso vale per certe delimitazioni dell'azione. Per esempio: «in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore» Faccio un paragone. Nel reato di truffa c’è proprio una persona, il truffatore, che induce un altro in errore. Se noi andiamo a leggere l'articolo 640 del codice penale, si dice: «Chiunque, con artifici o raggiri, induce altri in errore». Punto e basta. È un linguaggio semplice e comprensibile, che non ha bisogno né di rafforzativi né di attenuazioni.
Quindi perché in questo caso si introduce l'espressione «in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore» ? Per il semplice motivo che ci si prospetta l'ipotesi in cui il giudice possa dire: «L'errore era così marchiano che ve ne potevate accorgere». Di conseguenze nessuno è stato indotto in errore, perché chi lo ha commesso sapeva molto bene che tranquillamente poteva essere scoperto.
Quindi, si tratta di una serie di mine che sono disseminate lungo questo percorso, o meglio su quello che sarà il percorso giudiziario che qualcuno un domani dovesse affrontare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente, oltre al «consapevolmente» e al «concretamente» che renderanno di difficile applicazione la norma che noi legislatori lasciamo in maniera irresponsabile alla buona fede e alla buona applicazione da parte del giudice, lasciandogli ancora una volta sulle spalle un peso notevole, noi andiamo a introdurre una norma solo con i fatti rilevanti. Cosa vuol dire ? Che le informazioni sono state escluse da questo reato. Questo vuol dire che io, se do una differente valutazione di valore di una cosa, questa non sarà valutata come falso Pag. 79in bilancio. Quindi, solo ed esclusivamente i fatti materiali. Se io valuto una cosa uno, invece che cento, questa non rientrerà nel fatto e questo vuol dire appunto creare l'impunità per questi fatti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Nel frattempo, salutiamo gli studenti e gli insegnanti dell'istituto comprensivo «Erasmo da Rotterdam» di Cisliano (Milano), che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 348
Votanti 299
Astenuti 49
Maggioranza 150
Hanno votato
273
Hanno votato
no 26).

(La deputata Carnevali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 10 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Il Governo ?

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Relatore di minoranza Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Turco 10.50, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Molteni 10.4. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Colletti 10.51, identici Paglia 10.2 e Colletti 10.8, Colletti 10.9, identici Paglia 10.3 e Colletti 10.12, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Santelli 10.16, 10.17, 10.18 e 10.19.

PRESIDENTE. Relatrice di minoranza Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti di Forza Italia, mentre esprimo parere contrario sugli altri emendamenti.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Turco 10.50.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 10.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 353
Votanti 351
Astenuti 2
Maggioranza 176
Hanno votato
79
Hanno votato
no 272).

Pag. 80

(I deputati Kronbichler e Tartaglione hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario. Il deputato Rampelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 10.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente, mentre il relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle si è rimesso all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Marchi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 339
Votanti 294
Astenuti 45
Maggioranza 148
Hanno votato
21
Hanno votato
no 273).

(Il deputato Busto ha segnalato che avrebbe voluto astenersi dal voto. I deputati Pellegrino e Zaccagnini hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 10.51.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente, noi vorremmo chiedere al Ministro che cosa ne pensa di questo emendamento del MoVimento 5 Stelle: noi vogliamo sopprimere le parole: «della natura e delle dimensioni della società e», perché c’è un problema interpretativo molto forte che potrebbe creare dei problemi molto gravi soprattutto per chi poi andrà ad applicare questa proposta di legge. Stiamo parlando del giudice che dovrà già risolvere i grossi problemi che gli abbiamo creato immettendo concretamente e consapevolmente immettendo solo i fatti materiali. Questa è la nostra proposta di togliere questo dubbio interpretativo sulla natura e le dimensioni della società che non si capisce cosa si voglia dire. Chiediamo al Ministro di esprimersi su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Ministro, le nostre critiche, i nostri dubbi sono sempre molto circostanziati e entrano sempre nel merito ed è per questo che noi chiediamo sempre a lei una risposta nel merito dei vari emendamenti, non sul livello politico. Il dubbio qui che si può porre all'interprete che, ricordiamo, è sempre un giudice che poi ha anche il cappio della responsabilità civile, che è stata rimessa alla Corte costituzionale oltretutto, è il seguente: cosa significa la natura della società ovvero questa natura dipende dall'essere una società di capitali, una società di persone, una Sas o da altri fattori esterni, endogeni che non rientrano in queste fattispecie ? E soprattutto sulle dimensioni: se una società con un bilancio da 100 mila euro fa un falso in bilancio del 10 per cento e una società da 100 milioni di euro fa un falso in bilancio del 10 per cento, qual è la società in cui si applica la lieve entità quella maggiore, quella più grande o quella più piccola ?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Intervengo per aggiungere e per richiamare l'attenzione dei colleghi che il reato è un reato di pericolo per cui sarebbe irrilevante sia la natura della società che delle sue dimensioni. Per cui veramente è una dizione che è fuorviante, che comunque apre la strada alla interpretazione più lata Pag. 81possibile perché il giudice dovrà creare sostanzialmente il diritto laddove il compito di farlo è il nostro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente, intervengo per sollecitare anch'io la risposta del Ministro. Qui stiamo parlando di un fatto molto importante cioè la posizione di quella soglia che è stata tolta, la soglia è uscita da una parte e rientra dall'altra parte, facendo riferimento alla natura, alle dimensioni della società, della modalità e degli effetti della condotta. Qui ci sono tutta una serie di parametri e criteri che si intrecciano dando luogo ad una grave incertezza nell'applicazione della norma.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 10.51, un parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Turco...Gianni Farina...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 362
Votanti 359
Astenuti 3
Maggioranza 180
Hanno votato
76
Hanno votato
no 283).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 10.2 e Colletti 10.8 con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Carloni... Gasparini... provate a votare, togliete la pallina di carta e mettete le dita...fidatevi della Presidenza...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 361
Votanti 358
Astenuti 3
Maggioranza 180
Hanno votato
75
Hanno votato
no 283).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 10.9, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 350
Votanti 347
Astenuti 3
Maggioranza 174
Hanno votato
74
Hanno votato
no 273).

(Il deputato Piepoli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 10.3 e Colletti 10.12, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza Pag. 82di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 362
Votanti 359
Astenuti 3
Maggioranza 180
Hanno votato
77
Hanno votato
no 282).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 10.16, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Marco Di Maio, Pilozzi, Archi. Poi sostituiamo la postazione dell'onorevole Archi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 363
Maggioranza 182
Hanno votato
25
Hanno votato
no 338).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 10.17, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 351
Maggioranza 176
Hanno votato
23
Hanno votato
no 328).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 10.18, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 346
Maggioranza 174
Hanno votato
23
Hanno votato
no 323).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 10.19, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di minoranza di Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 83

(Presenti e votanti 346
Maggioranza 174
Hanno votato
27
Hanno votato
no 319).

(La deputata Sarti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Passiamo alla votazione dell'articolo 10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. L'articolo 10 dà l'idea della difficoltà con cui il Governo riesce a combattere il falso in bilancio. È molto semplice da capire questa difficoltà, perché essa corrisponde esattamente con queste due norme, gli articoli 2621-bis e 2621-ter, che creano quella zona grigia, in cui sguazzeranno i falsificatori di bilancio. È la zona grigia con i «sì, forse sto falsificando, ma in fondo era di lieve entità», «sì, sto falsificando, ma è tenue» che ci riporta dritti alla soglia che riportava il non falso in bilancio di Silvio Berlusconi. Pensate un po’ che grande rivoluzione è stata fatta !
Allora, dopo che è stato spiegato con i «concretamente», con i «consapevolmente» con i «fatti materiali» – come se esistessero anche fatti immateriali – , la norma interviene e dice: aspetta, se i fatti sono di lieve entità la pena io te la diminuisco. Tenuto conto della natura e delle dimensioni della società, della modalità e degli effetti della condotta, in questo caso sono di lieve entità.
Dopodiché viene introdotto un altro comma, che dice che la stessa norma – per tagliare la testa al toro ed evitare che qualcuno potesse pensare di rientrare nel falso in bilancio – non si applica alle società che non possono fallire. Per non entrare troppo nel tecnicismo, si specifica però che il delitto è procedibile a querela. Ora questo comma rappresenta esattamente il compromesso dell'ultimo minuto raggiunto tra PD e NCD, perché nella versione originaria, che ovviamente girava presso le redazioni dei giornali – figuriamoci nell'emiciclo, non oso immaginarlo – era previsto che i fatti di lieve entità, si applicassero soltanto alle società che non possono fallire, quindi alle piccolissime società, e poteva avere un senso. Lei sa benissimo, Ministro – e l'invito a smentirmi se sto dicendo una cosa non vera – che all'ultimo minuto è arrivato il compromesso, per cui il fatto di lieve entità viene esteso anche alle ipotesi in cui per natura, dimensioni e via dicendo il fatto è di lieve entità. Tant’è che la norma non ha senso, perché già dal primo comma si deduceva la norma del secondo comma. Eventualmente mi potrà smentire il Viceministro Costa, che è l'altra parte di quest'accordo al ribasso dell'ultimo minuto.
Ma, se non bastasse, se tu falsificatore proprio pensi di rientrarci, ti faccio la norma dell'ultimo minuto, che si applica a tutte le società, a prescindere dalle dimensioni, che è quella del reato tenue. Ora sul reato tenue c’è questa storiella particolare. Il reato tenue, con cui avete indebolito l'intervento dello Stato su circa 250 reati, si applicava già al falso in bilancio. Si applicava già perché si applica a tutti i reati con pena fino a cinque anni. Perché avete dovuto introdurre una norma anche nel falso in bilancio ? Ve lo dico io: per tagliare la testa al toro, per essere sicuri che non potesse essere equivocato che la tenuità del reato si applica anche al falso in bilancio, a prescindere dalla dimensione. Smettetela di andare in giro a dire del caso di società piccoline, dell'artigiano e dell'imprenditore, perché l'artigiano e l'imprenditore non lo falsificano il bilancio. I bilanci li falsificano gli amici vostri, che poi vi dettano queste leggi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Presidente, io sarò noioso, ma insisto con il Ministro per avere una risposta su questa fantomatica «natura» della società, per la quale si applica l'abbassamento della pena per lievità Pag. 84del falso in bilancio. Infatti si è visto anche con il dibattito che c’è qui. Questo dibattito, in realtà, servirà anche all'interprete per capire cosa intenda il legislatore con natura e dimensioni della società. Quindi chiedo di rispondere a questa semplice domanda e dare una sua opinione, sempre se voglia e se ce l'abbia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Capelli.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 354
Votanti 338
Astenuti 16
Maggioranza 170
Hanno votato
263
Hanno votato
no 75).

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Presidente, su tutte le proposte emendative vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Era nelle intuizioni della Presidenza, come quella che il Governo dà parere conforme, Viceministro Costa ? Sta bene, prendo atto che il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. Relatore onorevole Colletti ?

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Presidente, sull'emendamento Colletti 11.30 il parere è favorevole. Sull'emendamento Turco 11.50 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Colletti 11.8, Bonafede 11.7 e sugli identici emendamenti Sannicandro 11.1, Molteni 11.5 e Colletti 11.9 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Paglia 11.3, Colletti 11.12 e 11.10 e Santelli 11.31 il parere è favorevole. Sugli identici emendamenti Paglia 11.4 e Colletti 11.13 il parere è favorevole. Sull'emendamento Molteni 11.6 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Turco 11.51 e 11.52 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Colletti 11.14 il parere è favorevole. Sull'emendamento Santelli 11.32 il parere è contrario. Sugli emendamenti Colletti 11.15 e 11.16 parere è favorevole.

PRESIDENTE. Mi dia i pareri anche sugli articoli aggiuntivi.

ANDREA COLLETTI, Relatore d minoranza. Presidente, sugli articoli aggiuntivi Paglia 11.01, Turco 11.051 e Colletti 11.06, 11.050, 11.03 e 11.04 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Relatrice onorevole Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Presidente, il parere è favorevole sugli emendamenti Santelli 11.31 e 11.32, contrario sugli altri.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Colletti 11.30.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Presidente, intervengo solo per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

Pag. 85

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Adesso siamo al falso in bilancio riguardante le società quotate. Il Governo si è speso molto mediaticamente per dire che in questo caso c’è la procedibilità d'ufficio. Ricordiamo che le società quotate sono la minoranza (credo rappresentino il 5 o il 10 per cento del mercato), quindi quello che riguarda il falso in bilancio vero e proprio si trova nelle norme precedenti. In ogni caso, anche qui, per evitare che qualcuno potesse equivocare, sono reintrodotti tutti gli avverbi e tutti i cavilli che erano indicati nelle norme precedenti. Io risollecito l'intervento del Governo, visto che questa è la norma che chiude proprio sul falso in bilancio. Parliamo di un argomento fondamentale, il Governo dovrebbe sentire l'esigenza di intervenire e di spiegarci la propria posizione in merito a tutta la fattispecie del falso in bilancio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 11.30, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza di Forza Italia e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Caruso.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 339
Votanti 335
Astenuti 4
Maggioranza 168
Hanno votato
75
Hanno votato
no 260).

(I deputati Zolezzi e Placido hanno segnalato che non sono riusciti a votare a favore. La deputata Rocchi ha segnalato che non è riuscita a votare contro).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 11.50, con parere contrario di Commissione e Governo e della relatrice del gruppo di Forza Italia, mentre si rimette all'Assemblea il relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Binetti, Invernizzi, Vico...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 343
Votanti 297
Astenuti 46
Maggioranza 149
Hanno votato
31
Hanno votato
no 266).

(Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 11.8, con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle, mentre la relatrice del gruppo di Forza Italia esprime parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Vitelli, Carloni, Pellegrino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 349
Votanti 348
Astenuti 1
Maggioranza 175
Hanno votato
65
Hanno votato
no 283).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 86Bonafede 11.7, con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle, mentre la relatrice del gruppo di Forza Italia esprime parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 326
Votanti 325
Astenuti 1
Maggioranza 163
Hanno votato
59
Hanno votato
no 266).

(I deputati Pellegrino, Pes e Marrocu hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Sannicandro 11.1, Molteni 11.5, Colletti 11.9, con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle, mentre la relatrice del gruppo di Forza Italia esprime parere contrario.
Nastri...
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 343
Maggioranza 172
Hanno votato
78
Hanno votato
no 265).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 11.3, con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle, mentre la relatrice del gruppo di Forza Italia esprime parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 342
Maggioranza 172
Hanno votato
77
Hanno votato
no 265).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 11.12, con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle, mentre la relatrice del gruppo di Forza Italia esprime parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 339
Maggioranza 170
Hanno votato
75
Hanno votato
no 264).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 11.10, con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle, mentre la relatrice del gruppo di Forza Italia esprime parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 87

(Presenti e votanti 341
Maggioranza 171
Hanno votato
74
Hanno votato
no 267).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 11.31, con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore del gruppo del Movimento 5 Stelle e della relatrice del gruppo di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Vico, Cancelleri, Baroni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 352
Maggioranza 177
Hanno votato
99
Hanno votato
no 253).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 11.4 e Colletti 11.13, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fraccaro, Mazziotti di Celso, Vico, votate con le dita, guadagniamo tempo. Lattuca, provi a votare onorevole Lattuca.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 349
Maggioranza 175
Hanno votato
80
Hanno votato
no 269).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 11.6, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Albanella, onorevole Palese.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 351
Votanti 350
Astenuti 1
Maggioranza 176
Hanno votato
62
Hanno votato
no 288).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 11.51, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia, mentre il relatore del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

De Maria.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 353
Votanti 306
Astenuti 47
Maggioranza 154
Hanno votato
18
Hanno votato no
288).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 11.52, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia, mentre il relatore del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Picchi.
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 88
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 339
Votanti 295
Astenuti 44
Maggioranza 148
Hanno votato
17
Hanno votato
no 278).

(Il deputato Piepoli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 11.14, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Martino.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 359
Votanti 353
Astenuti 6
Maggioranza 177
Hanno votato
100
Hanno votato
no 253).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 11.32, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole della relatrice di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Palma. Dall'Osso ha votato.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 357
Votanti 356
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato
29
Hanno votato
no 327).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 11.15, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore del MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Gregori, provi a votare onorevole Gregori.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 360
Votanti 359
Astenuti 1
Maggioranza 180
Hanno votato
89
Hanno votato
no 270).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 11.16.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, intervengo per spiegare brevemente l'emendamento. Qui andiamo a porre un aggravante in caso di falso in bilancio commesso da società quotate.
Siamo o dovremmo essere abbastanza memori degli scandali finanziari che sono accaduti in Italia negli ultimi anni e, sebbene sia un reato di pericolo laddove il reato di pericolo invece diventi un grave danno nei confronti di tutta una pluralità di risparmiatori, allora lì e solo lì sarà necessario porre un'aggravante specifica. Questo lo dobbiamo a tutti i risparmiatori, ricordo il caso Parmalat, Cirio e tanti altri e tutti quelli che hanno perso a seguito di Pag. 89questi scandali. È proprio per dare loro una più efficace sanzione contro chi rischia di essere impunito rispetto al monte di soldi che ha falsificato che riteniamo giusto e congruo porre questo aggravamento di pena.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 11.16, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Scuvera...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 353
Votanti 351
Astenuti 2
Maggioranza 176
Hanno votato
62
Hanno votato
no 289).

(La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole. La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Carrescia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 362
Votanti 290
Astenuti 72
Maggioranza 146
Hanno votato
263
Hanno votato
no 27).

(Il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paglia 11.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Carrozza...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 358
Votanti 341
Astenuti 17
Maggioranza 171
Hanno votato
86
Hanno votato
no 255).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Turco 11.051, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Turco, Locatelli, Moscatt, Palma...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 337
Astenuti 18
Maggioranza 169
Hanno votato
66
Hanno votato
no 271).

Pag. 90

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 11.06.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, nell'ottica confessataci dal Ministro di mero inasprimento delle sanzioni penali per tutta una categoria di reati è ciò che andiamo a fare anche con questo emendamento in merito a reati penali posti nel codice civile riguardanti società e consorzi, reati che spesso sono sanzionati debolmente rispetto all'ipotetico danno che possono creare alla stessa società e ai soci nonché ai creditori. È per questo che chiediamo il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Signor Presidente, noi ci asteniamo su questo articolo perché ci sono alcuni nuovi reati che oggettivamente andrebbero valutati favorevolmente.
Ma il testo dell'emendamento essendo molto complesso prevede anche parti di emendamenti che sono stati già votati e a cui abbiamo dato già il voto sfavorevole.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Santelli sull'articolo aggiuntivo Colletti 11.06 si rimette all'Assemblea.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 11.06, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore per il MoVimento 5 Stelle e sul quale la relatrice per il gruppo di Forza Italia si è rimessa all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Malpezzi, Gregori, Vico...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 351
Votanti 315
Astenuti 36
Maggioranza 158
Hanno votato
62
Hanno votato
no 253).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 11.050, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice per il gruppo di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore per il MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Gianpaolo Galli.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 353
Votanti 349
Astenuti 4
Maggioranza 175
Hanno votato
61
Hanno votato
no 288).

(La deputata Paola Bragantini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 11.03, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice per il gruppo di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore per il MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Ascani, Albanella, non vediamo se avete votato però perché avete entrambi due colleghi in piedi davanti..., Gandolfi..., che succede in questa votazione ? Colleghi, togliete le palline e votate con le dita, vedete Pag. 91che tutto va liscio. Onorevole Giulietti io non vedo se lei ha votato perché ha un collega davanti in piedi, quindi fa fede il suo saluto diciamo, però sarebbe più opportuno..., è riuscito ? Sta provando a votare, non a sbloccarla ? Dateci un segno, ecco. È riuscito ?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 360
Votanti 357
Astenuti 3
Maggioranza 179
Hanno votato
64
Hanno votato
no 293).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 11.04, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice per il gruppo di Forza Italia e con il parere favorevole del relatore per il MoVimento 5 Stelle.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Cenni.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 358
Votanti 343
Astenuti 15
Maggioranza 172
Hanno votato
62
Hanno votato
no 281).

(Esame dell'articolo 12- A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. La Commissione invita al ritiro di tutti gli emendamenti all'articolo 12, altrimenti il parere è contrario. Sull'ultimo avrei voluto fare uno scherzo...

PRESIDENTE. Non facciamo scherzi, visto che stiamo andando abbastanza bene.
Il Governo ?

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza per il MoVimento 5 Stelle ad esprimere i pareri sulle proposte emendative all'articolo 12.

ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Molteni 12.1, Colletti 12.4, Molteni 12.2 e 12.3 e Colletti 12.5 e 12.6, nonché sugli articoli aggiuntivi Colletti 12.01, 12.050 e 12.07.

PRESIDENTE. Onorevole Santelli ?

JOLE SANTELLI, Relatrice di minoranza. Presidente, esprimo parere conforme a quello espresso dal relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 12.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 92

Murer, Palese. Onorevole Palese, con calma, l'aspettiamo, non si faccia male. Cariello. Il Ministro Orlando non riesce a votare.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 354
Votanti 353
Astenuti 1
Maggioranza 177
Hanno votato
75
Hanno votato
no 278).

(Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 12.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

La Marca, Ascani. E riuscita ? Provi a votare. Fraccaro è riuscito, perfetto.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 352
Votanti 351
Astenuti 1
Maggioranza 176
Hanno votato
78
Hanno votato
no 273).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 12.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dall'Osso, Rampelli, Ministro Orlando, Albanella, Abrignani.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 352
Votanti 351
Astenuti 1
Maggioranza 176
Hanno votato
79
Hanno votato
no 272).

(La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 12.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 355
Votanti 354
Astenuti 1
Maggioranza 178
Hanno votato
81
Hanno votato
no 273).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 12.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fregolent, Vico, Tartaglione. Onorevole Fregolent, provi a votare. L'onorevole Tartaglione Pag. 93ha votato. Impegno. Onorevole Fregolent, provi a votare. Anche provare a votare aiuta a riuscire a votare.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 356
Votanti 354
Astenuti 2
Maggioranza 178
Hanno votato
78
Hanno votato
no 276).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 12.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fantinati, Totaro, Cancelleri. Provi a votare, perfetto.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 357
Votanti 356
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato
85
Hanno votato
no 271).

(Il deputato Vargiu ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Chi è che ha chiesto il parere ? Buonasera, onorevole Malpezzi: la Presidenza ricambia. Provi a votare. Vede ? Zoggia.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 358
Votanti 308
Astenuti 50
Maggioranza 155
Hanno votato
286
Hanno votato
no 22).

(La deputata Terzoni ha segnalato che avrebbe voluto astenersi dal voto).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 12.01, contrari la Commissione e il Governo, favorevoli i relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 360
Votanti 359
Astenuti 1
Maggioranza 180
Hanno votato
85
Hanno votato
no 274).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 12.050, contrari Commissione e Governo, favorevoli i relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Massa...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 364
Votanti 363
Astenuti 1
Maggioranza 182
Hanno votato
85
Hanno votato
no 278).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 12.07.

Pag. 94

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Signor Presidente, intervengono per ribadire il parere contrario anche a questo articolo aggiuntivo, e per alcune brevissime considerazioni su questi ultimi tre articoli.
L'ampiezza della discussione che si è svolta su questi tre articoli credo che di per sé smentisca l'affermazione secondo la quale questo intervento legislativo è esclusivamente incentrato sull'innalzamento delle pene. Credo che implicitamente dai diversi interventi sia emersa la portata della modifica che abbiamo introdotto. Non mi avventuro in considerazioni di carattere costituzionale o di tecnica legislativa, sulla quale si sono prodotti ampiamente alcuni colleghi: mi limito a dire che trovo difficile pensare di espungere da tutti i codici gli avverbi e gli aggettivi, che invece sono strumento importante per individuare alcuni sintomi della presenza di alcune fattispecie.
La scelta che il legislatore ha fatto è questa, la vorrei esplicitare con chiarezza. Credo che si sia fatto un passo importante – e questo mi pare sia incontrovertibile – nel passaggio dal reato di danno al reato di pericolo. Questo con delle conseguenze importanti dal punto di vista della repressione penale, della prevenzione dei fenomeni corruttivi: sappiamo che il falso in bilancio è la premessa ad alcune dinamiche di carattere corruttivo. È condizione fondamentale per un recupero di credibilità del nostro sistema economico-finanziario: molti soggetti internazionali segnalavano come la depenalizzazione sostanziale del falso in bilancio aveva reso più opaco complessivamente il sistema dei controlli su questo fronte. È un elemento che rafforza la concorrenza e la trasparenza del mercato.
Però vorrei anche segnalare questo aspetto: noi abbiamo previsto, seppure nella fattispecie più grave, quella del reato commesso dalle società quotate, una pena fino a otto anni, e come dicevo abbiamo trasferito un reato di danno in un reato di pericolo, quindi rendendo più semplice l'incriminazione, perché non più necessario provare l'elemento del danno che è stato provocato. A me non pare uno scrupolo ignobile quello di individuare una serie di strumenti che richiamano il giudice a verificare l'effettiva sussistenza di presupposti oggettivi o soggettivi. Insomma, io credo che non dovrebbe essere preoccupazione dell'NCD, che è stata esecrata, e che in verità credo abbia portato avanti una posizione assolutamente ragionevole, ma preoccupazione di tutto il Parlamento – lo è stata sicuramente di tutta la maggioranza in Commissione giustizia – porsi il tema, a fronte di così grandi poteri conferiti al magistrato nella possibilità di incriminare un soggetto, di richiamarlo anche ad una serie di parametri attraverso i quali non ci sia alcun dubbio rispetto ad una serie di fattispecie.
Ora, se non è la classica ricerca del pelo nell'uovo, non capisco, per esempio, quale danno possa arrecare il fatto che si richiami alla consapevolezza. È vero, il dolo è un presupposto essenziale, ma non capisco quale fastidio si dia al magistrato, richiamandolo al fatto che vi è l'esigenza di questa consapevolezza. Così come non considero un indebolimento dello Stato – e questa è una considerazione generale che vorrei svolgere – il fatto che si valuti diversamente un comportamento e una condotta di lieve entità.
Non lo considero un indebolimento dello Stato, forse perché ho idee diverse rispetto ad alcuni colleghi sulla funzione dello Stato e sulle finalità della legge. Il diritto penale non deve servire a sanzionare qualunque tipo di illecito, ma soltanto gli illeciti più gravi, che, effettivamente, provocano un danno alla società e un allarme di carattere sociale.
Questo tratto, che dovrebbe caratterizzare, a mio avviso, l'intera produzione legislativa in ambito penale, non credo che possa essere in alcun modo confuso con un'indulgenza nei confronti di coloro che compiono degli illeciti, ma uno Stato evoluto e civile sa distinguere tra la qualità Pag. 95degli illeciti e sa che il diritto penale, l'intervento penale, deve essere riservato soltanto a quelli più gravi tra tutti quelli che si sono consumati.
Così non mi convince – lo dico con attenzione, dando anche implicitamente atto, anche al di là delle loro considerazioni, dell'insieme del concorso che il MoVimento 5 Stelle ha dato nell'altro ramo del Parlamento, perché qui abbiamo deciso di andare avanti su una condotta che era quella di conservare quel testo, ma noi abbiamo discusso nell'altro ramo del Parlamento e abbiamo raccolto anche alcune indicazioni – il fatto che si ritragga questo Paese come fatto da imprenditori che dalla mattina alla sera non pensano ad altro che a raggirare lo Stato ed evitare la legge, da magistrati che si fanno imbonire e fregare da avvocati che finiscono, nella rappresentazione, per essere soltanto giocolieri del vocabolario.
Considero che il nostro Paese sia migliore di questa rappresentazione e, se noi interveniamo, lo facciamo perché riteniamo che alcune situazioni patologiche e l'esigenza di dare alcuni segnali anche al contesto internazionale ci chiedono misure più serie, più forti e più incisive, come quelle che abbiamo prodotto.
Considero, per esempio, davvero offensivo per il lavoro che si è fatto dire che intervenire sulle società quotate con una pena così considerevole è, in fondo, intervenire soltanto sul 5 per cento delle società. Il perché lo ha spiegato molto bene, non io, ma l'onorevole Colletti, quando ha spiegato che dalle società quotate, nel corso di questi anni, sono figliati tra i più gravi scandali che hanno colpito i risparmiatori, gli azionisti, tanti piccoli azionisti che avevano investito lì i loro risparmi.
Allora, dico questo: si può anche non avere una valutazione di condivisione per il lavoro che il Governo sta portando avanti sul fronte della giustizia, ma, quando la configurazione di un reato è oggettivamente null'altro che la cristallizzazione di un dibattito pubblico che si è sviluppato tra i tecnici e tra i magistrati, non è null'altro che l'accoglimento di indicazioni di carattere internazionale, piuttosto che caratterizzarci per i distinguo, sarebbe importante riconoscere, invece, l'unità di intenti.
Non pretendo che questo avvenga oggi, ma mi auguro che nel futuro, com’è avvenuto sugli ecoreati, questo dato possa proporsi, perché credo davvero che, quando si tratta di corrispondere a un'esigenza così profonda e così essenziale per la vita pubblica, davvero le polemiche di carattere strumentale dovrebbero essere lasciate da parte e si dovrebbe riconoscere che, finalmente, è stato fatto un passo che la politica, da troppo tempo, non era nelle condizioni di fare (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

PRESIDENTE. Ricordo che stiamo discutendo l'articolo aggiuntivo Colletti 12.07.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Do prima una risposta di carattere generale, per poi entrare nel singolo articolo aggiuntivo che ci apprestiamo a votare. In realtà, Ministro, uno Stato civile non deve fare nemmeno delle norme tanto generiche, come quelle dell'articolo 10, tant’è vero che io avevo svolto una critica puntuale e specifica sulla cosiddetta lievità del falso in bilancio, chiedendole che cosa significassero la natura e le dimensioni della società, come dovesse interpretarle l'interprete. Purtroppo, lei a questa critica specifica sul punto non ha voluto rispondere, dando, invece, una lettura più generica sugli obiettivi che si poneva questo Governo.
E questo, purtroppo, denota la mancata volontà, almeno in questa sede, di voler essere un buon legislatore, cioè un legislatore che scrive le leggi in maniera onesta e onestamente chiede ai consociati, alla comunità di seguirle. Ma se alcune leggi sono tanto generiche, come fanno gli stessi consociati e i giudici a poter perseguire quei reati ? In realtà, sul falso in bilancio, vi è da ammettere, almeno, che la pantomima l'ha creata il Governo che ha Pag. 96presentato degli emendamenti, poi ha ritirato degli emendamenti, poi ha ripresentato nuovamente gli emendamenti con le soglie, poi ha ritirato gli emendamenti con le soglie e ha ripresentato nuovi emendamenti, ha lasciato, e ripresentato gli ulteriori emendamenti, ponendo la lievità del reato e il requisito della natura e delle dimensioni della società che, in sé e per sé, non significano nulla. Dimensioni ? Più grande è la società e meno è grave ? Più piccola la società e meno è grave ? A questo noi chiediamo una risposta, Ministro, a questo doveva rispondere, a questioni specifiche. Purtroppo, la mancata risposta denota anche la volontà e il fine per il quale si è fatta questa manovra, un fine meramente propagandistico. Io lo ammetto, non sono neanche convinto che sia stato solo l'NCD a mettere i bastoni tra le ruote a questa legge o al falso in bilancio. Io sono, anzi, sicuro che il voler annacquare il falso in bilancio, in realtà, è provenuto direttamente dal suo Presidente del Consiglio e, magari, dai suoi amici finanzieri, molto più interessati all'annacquamento del falso in bilancio, piuttosto che lei o alcune parti del suo partito politico.
Qui, invece, vorrei tornare, d'ora in avanti, vista la mancata risposta. Io le chiedo una risposta: natura e dimensioni della società, Ministro, cosa significano natura e dimensione della società ? Ce lo spieghi qui, per piacere, bastano anche 30 secondi, mi basterà. Però vorrei cortesemente una risposta sul punto specifico.
Sull'articolo aggiuntivo, invece, noi andiamo a inserire delle ipotesi di inconferibiltà d'incarichi a persone che hanno svolto degli incarichi politici quali Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministri, Viceministri, sottosegretari di Stato e commissari straordinari di Governo, così da inserire in questa norma un vero e proprio conflitto di interessi successivo, in modo da non permettere più la possibilità, che è stata ampiamente attuata anche da questo Governo, di nomina di ex politici all'interno di società partecipate di enti pubblici che, dal nostro punto di vista, in realtà, è ignobile non di per sé, per la moralità pubblica, ma è ignobile verso tutta quella serie di persone competenti, libere, che vorrebbero accedere alle maggiori cariche pubbliche e che, non avendo delle spinte da parte dei propri partiti o un passaggio partitico precedente, non possono aspirarvi. Noi vogliamo livellare questa società e renderla più meritocratica, ma il merito non si assume con la carica politica, il merito si assume con la competenza e con la conoscenza e il voto contrario a questo articolo aggiuntivo riassume la mancata volontà del vostro Governo di fare del merito la stella polare.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 12.07, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dadone...Onorevole Dadone, la postazione tecnicamente è già sbloccata, quindi provi a votare...no, allora le mando il tecnico...faccia un tentativo, provi direttamente a votare...Occhiuto, Buttiglione...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 344
Maggioranza 173
Hanno votato
92
Hanno votato
no 252).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3008).
Nessuno chiedendo di illustrarli, chiedo al rappresentante del Governo di esprimere il parere.

Pag. 97

ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Carrescia n. 9/3008/1 e Marantelli n. 9/3008/2.
Il Governo formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli ordini del giorno Baldassarre n. 9/3008/3, Barbanti n. 9/3008/4, Turco n. 9/3008/5, Mucci n. 9/3008/6, Artini n. 9/3008/7 e Segoni n. 9/3008/8.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Carrescia n. 9/3008/1, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Marantelli n. 9/3008/2, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Baldassarre n. 9/3008/3 non accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo ed insistono per la votazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Intervengo solo per esprimere le indicazioni di voto al gruppo del MoVimento 5 Stelle. Voteremo contro tutti quegli ordini del giorno in cui vi è la locuzione «valutare la possibilità di».

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Baldassarre n. 9/3008/3, con parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Simoni, Gregori, Gasparini, Frusone, Ventricelli.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 333
Votanti 330
Astenuti 3
Maggioranza 166
Hanno votato
30
Hanno votato
no 300).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Barbanti n. 9/3008/4 non accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo ed insistono per la votazione.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Barbanti n. 9/3008/4, con parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gregori, provi a votare... onorevole Gregori, tolga quella pallina perché altrimenti ogni volta qui stiamo da capo a dodici... Mognato, Gandolfi... (Commenti) ...godo di un certo sostegno su questa tesi... Fregolent.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 337
Votanti 323
Astenuti 14
Maggioranza 162
Hanno votato
16
Hanno votato
no 307).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Turco n. 9/3008/5 non accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo ed insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Turco n. 9/3008/5, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Cariello, Currò...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 98

(Presenti 338
Votanti 327
Astenuti 11
Maggioranza 164
Hanno votato
5
Hanno votato
no 322).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Mucci n. 9/3008/6 non accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo ed insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mucci n. 9/3008/6, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 340
Votanti 329
Astenuti 11
Maggioranza 165
Hanno votato
5
Hanno votato
no 324).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Artini n. 9/3008/7 non accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo ed insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Artini n. 9/3008/7, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Tartaglione, La Marca...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 332
Votanti 322
Astenuti 10
Maggioranza 162
Hanno votato
6
Hanno votato
no 316).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Segoni n. 9/3008/8 non accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo ed insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Segoni n. 9/3008/8, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Tartaglione, Sereni, Simoni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 341
Votanti 330
Astenuti 11
Maggioranza 166
Hanno votato
5
Hanno votato
no 325).

E con una certa gioia abbiamo terminato l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Maietta. Ne ha facoltà. Prendo atto che rinuncia. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piepoli. Ne ha facoltà.

GAETANO PIEPOLI. Grazie Presidente, il gruppo Per l'Italia-Centro Democratico voterà a favore di questo provvedimento legislativo. E lo facciamo non per un'indebita...

PRESIDENTE. Colleghi, per favore !

Pag. 99

GAETANO PIEPOLI. Dicevo che non lo facciamo per un'indebita pressione per così dire di un processo in piazza.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 17,30).

GAETANO PIEPOLI. Ma lo facciamo perché il Presidente della Repubblica Mattarella nel suo intervento a Torino la settimana scorsa e il duro monito di Papa Francesco all'assemblea dei vescovi...

PRESIDENTE. Colleghi, per favore, abbassate la voce, grazie.

GAETANO PIEPOLI. ...questa settimana ci richiamano ancora alla drammatica attualità. Quale drammatica attualità ? Di poter considerare come endemica e, quindi, normale una crisi della legalità e in particolare di poter considerare come diffusa e inevitabilmente diffusa la corruzione. Per questo noi crediamo che il presente provvedimento legislativo, per quanto attiene alla reintroduzione di alcune fattispecie di reato, vada certamente nella direzione del ripristino della legalità e di una lotta per la legalità. Naturalmente, però, ci sono altre condizioni che qui non possiamo sottovalutare. La prima è che noi non crediamo al valore taumaturgico dell'aumento delle pene. Ancora di recente, soprattutto nella migliore riflessione, c’è un monito circa una dimensione di populismo penale che, proprio sulle pene, fa inevitabilmente leva.
Noi crediamo che dunque, anche a questo riguardo, l'elemento della prevenzione sia necessario perché la coscienza della legalità sia anzitutto la cifra della comunità e questo richiede anche e soprattutto che la battaglia e la lotta per la legalità venga sottratta ad un artificioso conflitto tra poteri dello Stato, perché questo artificioso conflitto finisce inevitabilmente con il costituire un incentivo e una spinta ancora più profonda a tutte quelle iniziative di criminalità diffusa e di pervasività di attentati alla legalità. Per questo noi, nel ribadire questo voto favorevole, chiediamo anche che ci sia uno sforzo perché si crei un clima, perché riforme come queste vengano condivise, vengano fatte proprie dalla coscienza nazionale e soprattutto poi vengano ritenute come possibili circa la loro effettività. Naturalmente questo richiede anche un'ulteriore consapevolezza: noi non possiamo lasciare l'interprete del diritto professionale, ovverosia la magistratura, in una condizione di solitudine, perché questa condizione di solitudine poi vanificherebbe quello che con nuovi interventi legislativi noi oggi abbiamo deciso di fare (Applausi dei deputati dei gruppi Per l'Italia-Centro Democratico e Area Popolare (NCD-UDC)).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Maietta. Ne ha facoltà. È autorizzato a consegnare il testo.

PASQUALE MAIETTA. Colleghi, ci troviamo oggi ad approvare un ennesimo provvedimento in materia di giustizia, una materia sempre delicata che non può essere affrontata con superficialità e tanto meno con provvedimenti spot. Nel caso di specie, infatti, di questo sembra trattarsi. Stiamo approvando – ultimo sforzo prima della pausa dei lavori per consentire il rush finale della campagna elettorale – un provvedimento a grande impatto mediatico, posto che si tratta di un tema molto sentito...

PRESIDENTE. Onorevole Maietta, le chiedo scusa se la interrompo. Siccome lei aveva rinunciato prima, e il Presidente che ho sostituito mi ha detto che lei avrebbe consegnato il testo, io le do la parola magari per sintetizzare il suo intervento e poi consegnare, perché, dal momento che ha rinunciato, non posso darle nuovamente la parola.

PASQUALE MAIETTA. Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

Pag. 100

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco, che però non è in aula.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie signor Presidente, onorevoli colleghi, anch'io conterrò il mio intervento in pochi minuti però è importante che rimanga agli atti la posizione della Lega Nord soprattutto che chiarisca i motivi per i quali, come già preannuncio, la Lega Nord si asterrà sul voto finale di questo provvedimento. Tale provvedimento è sicuramente importante, è un provvedimento che siamo stati contenti di aver potuto seguire in un'Aula che solitamente, invece, è chiamata da questo Governo e da questa maggioranza ad impegnarsi per ore, anche per notti, su alcune disposizioni che però non hanno effettivamente ripercussioni immediate sulla vita civile dei nostri concittadini e che quindi lasciano il tempo che trovano. In questa giornata abbiamo potuto parlare di anticorruzione, un provvedimento sicuramente fondamentale, un provvedimento che anche questa volta effettivamente la società civile si aspettava che venisse affrontato dall'aula, si aspettava che venisse affrontato dai legislatori, un provvedimento tuttavia che non ci convince fino in fondo per tutta una serie di motivi che cercherò di spiegare in estrema sintesi. Noi ci asteniamo perché siamo comunque d'accordo con l'aumento delle pene previste per coloro che, corrotti, si macchiano di reati che hanno sicuramente una ripercussione fortissima all'interno della nostra società quali corruzione o concussione. Tuttavia non possiamo non sottolineare anche in questa sede, anche a proposito di questo provvedimento come vi sia un atteggiamento quanto meno diciamo ipocrita per non definirlo schizofrenico da parte di questa maggioranza. Sappiamo anche da dove nasce e qual è la genesi di questo provvedimento e ci ricordiamo tutti le roboanti dichiarazioni, alle quali siamo abituati, del riformatore compulsivo che siede a Palazzo Chigi quando andò in televisione a dire che, soprattutto in seguito tutto quello che era avvenuto con l'esplosione del caso denominato mafia-capitale, era ora che i corrotti non soltanto finissero in galera ma che ci restituissero il maltolto quindi che ci si sarebbe stato un impegno forte da parte della maggioranza a far sì che questo avvenisse.
Pur tuttavia non possiamo...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Invernizzi. Colleghi, pregherei tutti di abbassare la voce, in particolare, l'onorevole Fanucci. Prego.

CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, Presidente. Tuttavia, non possiamo non ricordare, proprio in questa sede, come i previsti aumenti di pena nei confronti di coloro che si macchiano di reati di corruzione o concussione siano in parte, se non completamente, fortemente limitati da provvedimenti che voi avete approvato nel corso di questi due anni e nel corso di questa legislatura. Un esempio su tutti è la liberazione anticipata speciale che vale anche per i corrotti: per cui, nel momento in cui voi, o noi, ci apprestiamo ad innalzare le pene, dobbiamo ricordare che c’è anche questo provvedimento che prevede uno sconto di settantacinque giorni ogni sei mesi. Quindi, da una parte picchiate, da una parte volete far credere all'opinione pubblica che su reati così c’è la massima severità, ma, dall'altra, sappiamo tutti che con i provvedimenti «svuota carceri», con gli indulti mascherati che avete votato in questi anni, già anche nei confronti dei corruttori, vi sarà sicuramente una mano molto leggera, molto più leggera di quella che, invece, vi dovrebbe essere.
Ecco perché, signor Presidente, noi ci asteniamo. Ci asteniamo anche perché non è sufficiente un provvedimento anticorruzione per eliminare la corruzione, che preveda semplicemente un innalzamento delle pene. Sappiamo che la corruzione ha delle radici che affondano non soltanto nell'intento criminale di chi di questi reati si macchia, ma vede la propria nascita anche in tutta una serie di questioni che Pag. 101hanno a pieno titolo a che fare con l'intero sistema Italia: la burocrazia esagerata, la farraginosità delle norme, nelle quali diviene difficile anche muoversi. Sono tutte cause che sicuramente permettono uno sviluppo della corruzione che ci fa guadagnare – questo sì – una fama internazionale che non possiamo nemmeno definire immeritata, ma, anzi, meritatissima.
Dopo il tweet trionfale di stasera del Presidente Renzi, che dirà che ha portato a casa anche questo «finalmente i corruttori la pagheranno», ci aspettiamo, comunque, che su questo tema il Governo faccia quello che deve fare, che deve ancora fare, per estirpare questo male. Mi riferisco, per esempio, alla normativa riguardante gli appalti, alla normativa sull'istituto del project financing, che a volte, purtroppo, ha dato la possibilità di trovare vie malsane per introdurre taluni reati: vi sono problemi – lo sappiamo tutti – che riguardano la trasparenza stessa dell'attività amministrativa.
Quindi, noi diciamo che questo sicuramente è un primo passo sulla via virtuosa che deve portare il nostro Stato ad essere alla pari con gli altri per quanto riguarda la lotta nei confronti dei fenomeni corruttivi, ma, mi raccomando, non fermatevi a questo, non spendete questo provvedimento semplicemente in campagna elettorale per cercare, magari, una rincorsa, per cercare, magari, un risultato insperato, sicuramente in Veneto, dove oggi sappiamo tutti che il Presidente Renzi è impegnato, perché sicuramente vede il Veneto come l'ultimo avamposto, l'ultimo baluardo contro l'avanzata renziana in Italia. Non fermatevi a questo provvedimento che è spot perché dai provvedimenti che avete preso prima viene sicuramente, in qualche modo, svilito e continuiamo su questa strada per dare una risposta seria ai nostri concittadini. Pertanto il voto di astensione della Lega Nord è motivato da tutto quello che ho premesso (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 17,40)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dambruoso. Ne ha facoltà.

STEFANO DAMBRUOSO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, le vicende corruttive che emergono quotidianamente dalle inchieste giudiziarie hanno evidenziato ancora una volta la necessità di nuove modifiche normative, volte a completare la riforma dei delitti contro la pubblica amministrazione avviata dal Governo Monti e mettere a disposizione della magistratura strumenti più efficaci per la prevenzione e il contrasto di quelle condotte, che minano irrimediabilmente la credibilità del nostro Paese.
Scelta Civica considera da sempre questa riforma una priorità dell'attività di Governo e del Parlamento. Per questo sin dall'inizio della legislatura ha presentato alcune proposte di legge per la reintroduzione del falso in bilancio e la modifica della disciplina per la prescrizione, che comporta ogni giorno l'estinzione del cammino dei processi per delitti contro la pubblica amministrazione, senza un effettivo accertamento nel merito. Al riguardo dobbiamo, infatti, tenere presente che le condotte corruttive sono di difficile individuazione, perché generalmente vengono alla luce molto dopo il loro perfezionamento, rendendo spesso vano il lavoro dell'autorità giudiziaria che, a causa dei tempi ristretti, non arriva a sentenza definitiva entro i termini prescritti e lascia impuniti gli autori del reato.
Alla luce di tali conclusioni e anche sulla scia di quanto riferito in audizione dal mio amico procuratore aggiunto, dottor Francesco Greco, nel corso dell'esame sulla riforma della prescrizione, abbiamo convintamente votato per l'introduzione di un diverso regime prescrizionale da applicare ai reati corruttivi più gravi, dando un segnale forte sul pregiudizio che queste condotte producono nel nostro sistema economico, invocando anche per tali delitti Pag. 102maggiore severità, al pari di quanto il legislatore ha previsto per altre tipologie di reati in ragione della loro pericolosità sociale. E mi riferisco a mafia e terrorismo.
Il testo approvato dal Senato, oggi all'esame di quest'Aula, è a nostro avviso un testo equilibrato. Pur riconoscendo – come peraltro abbiamo già avuto modo di dire sia io che il mio capogruppo, collega onorevole Mazziotti di Celso, nella discussione sulle linee generali – che alcune misure potevano essere migliorate evidentemente, come spesso capita, merita tuttavia questo provvedimento nel suo complesso un voto favorevole.
Gli interventi sulla pubblica amministrazione, ad esempio, sono sicuramente condivisibili, soprattutto per quanto concerne l'innalzamento dei minimi di pena, oggi troppo, troppo bassi. Così come meritano apprezzamento le norme sull'Autorità anticorruzione e gli articoli che introducono meccanismi premiali per chi collabora con la giustizia, facendo emergere tratti corruttivi. Al riguardo è stato giustamente ricordato che la connessione tra reo e vittima per questa fattispecie è molto stretto e occorre incentivare la denuncia da parte della parte lesa per perseguire l'interesse effettivo dello Stato, che nei delitti contro la pubblica amministrazione non si realizza solo con la punizione del colpevole, ma anche e soprattutto con lo sradicamento del sistema corruttivo.
In questi ultimi anni, Presidente, ci siamo purtroppo resi conto che i meccanismi di corruzione sono talmente ramificati da arrivare in alcuni casi a integrarsi, secondo l'interpretazione di buona parte della magistratura, a fenomeni di tipo mafioso. Anche quando non può configurarsi l'ipotesi di associazione ex articolo 416-bis del codice penale, il sistema corruttivo si avvale di una rete di collaborazioni tipica delle organizzazioni a delinquere o, comunque, di consorterie di soggetti che, pur non commettendo lo stesso reato, cooperano per la realizzazione della condotta illecita. Questa situazione si può davvero scardinare proprio con i meccanismi premiali che la proposta di legge oggi finalmente introduce.
Per quel che riguarda, invece, la norma che ha innalzato le sanzioni in materia di reati di mafia, nutriamo ancora dei dubbi anche perché, come evidenziato proprio da Raffaele Cantone presidente dell'Authority, si tratta pur sempre di fattispecie di pericolo che con le nuove norme verranno sanzionate con pene maggiori di quelle previste per l'omicidio. Ciò è certamente comprensibile in un quadro più generale di inasprimento delle pene per reati di grave impatto sociale, ma in assoluto appare parzialmente eccessivo.
Così come eccessiva ci è sembrata la norma che subordina il patteggiamento alla restituzione integrale del profitto del reato. Tale misura, pur essendo moralmente da me condivisa, rischia di depotenziare, però, questo strumento processuale, soprattutto se si considera che nei reati contro la pubblica amministrazione la restituzione delle somme illecitamente ricevute non è semplice da ottenere. Inoltre, tale disposizione crea una disparità di trattamento tra corrotto e corruttore e sarebbe forse stato utile prevedere per quest'ultimo anche l'obbligo di risarcimento del danno.
Positiva, invece, è sicuramente l'introduzione della figura di concussione, finalmente, cioè del soggetto incaricato di pubblico servizio, in quanto l'esclusione prevista dalla precedente normativa si è dimostrata, oltre che inefficace, fonte di grande confusione sul piano interpretativo. Sono stato io stesso artefice dei lavori in sede OCSE, quando si lavorava proprio su questa norma. E noi, in una maniera davvero poco sensibile e poco critica, abbiamo aderito ad una sollecitazione infondata dell'OCSE, che ci diceva: ma com’è possibile che voi non andiate a punire anche il corrotto nel caso di concussione ?
Non riuscivano a capire qual era la sistematicità del nostro sistema e ci hanno di fatto pressato e in un momento di fragilità abbiamo aderito alla loro sollecitazione. Ma oggi finalmente si ritorna sul reato di concussione.Pag. 103
Un altro punto di grande importanza del testo in esame è senza ombra di dubbio la nuova norma sul falso in bilancio. Il riferimento a fatti materiali rilevanti tra le condizioni di realizzazione del diritto rende la fattispecie sufficientemente determinata e consente di perseguire le condotte illecite che realmente contribuiscono ad una errata rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle società o del gruppo al quale essa appartiene. È positiva, infatti, anche le scelta di distinguere tra diverse tipologie di società a seconda del meccanismo di pubblicità o impatto che hanno sul mercato. Sull'impianto complessivo della disciplina che viene fuori da questa riforma, quindi, il nostro parere è veramente positivo, siamo però altrettanto convinti che il provvedimento in esame da solo non sia sufficiente a sradicare in modo definitivo il fenomeno della corruzione nel nostro Paese. Occorre, come più esperti, più opinionisti e più persone che riflettono su questo argomento hanno già detto e continuano a dire, che bisogna procedere alla rapida approvazione di altri importanti interventi sulla riforma del codice degli appalti e sulla drastica riduzione del numero di centri decisionali con poteri discrezionali, che oggi rappresentano una delle maggiori fonti di corruzione in tutti i settori della pubblica amministrazione. Noi di Scelta Civica abbiamo improntato il nostro impegno politico alla moralizzazione della cosa pubblica e resteremo al fianco del Governo per sostenere tutte le riforme necessarie per riportare in Italia i livelli di massima efficienza, trasparenza e professionalità nell'amministrazione e delle istituzioni nel loro complesso. Per questo, Presidente, le confermo che noi andremo a votare a favore di questo provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Scelta Civica per l'Italia e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Turco. Ne ha facoltà.

TANCREDI TURCO. Presidente, nonostante il provvedimento sia stato blindato dal Governo e quindi oggi sia stato impossibile poterlo migliorare attraverso gli emendamenti presentati, annuncio comunque il voto favorevole di Alternativa Libera, e, se mi è concesso, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Certo, ha facoltà di consegnare il testo scritto della sua dichiarazione di voto, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, la quantità e la qualità degli emendamenti che le opposizioni hanno presentato dimostrano che il problema poteva essere affrontato ben diversamente. Poteva esser affrontato con maggiore serietà e approntando strumenti di maggiore efficacia. Per combattere la corruzione, da sempre, si è sperimentata in modo inefficace la strada semplice e pura dell'aumento delle pene, e in questo caso non abbiamo fatto altro che procedere sulla vecchia strada. Ma quello che è peggio è che si è proceduto disarticolando il sistema penale, perché le pene sono state aumentate in modo che non se ne capisce la logica: talvolta sono state aumentate nel minimo, talvolta nel massimo, talvolta al 30 per cento, talvolta al 50 per cento, in una sorta di riffa in cui ognuno si esibiva in un accanimento ingiustificato o meglio senza dare alcuna giustificazione di quello che si andava a proporre o che si andava a votare. Nel campo penale, questa non è una pratica ammissibile, lo dice la logica, lo dice il buonsenso, lo dicono migliaia di sentenze della Corte costituzionale. Il Governo ha sostenuto questa proposta di legge, facendosene una bandiera, ma quello che è più inaccettabile è che mentre il Governo ne fa una bandiera, molti giuristi, in Commissione e non solo in Commissione ma anche sui giornali, hanno ampiamente evidenziato i limiti di questa Pag. 104proposta di legge, per quanto riguarda la lotta alla corruzione. Voglio ricordare che noi abbiamo istituito un'Autorità nazionale per la lotta alla corruzione, che sta facendo il suo mestiere e a cui sono stati affidati compiti ben precisi, compiti che hanno ad oggetto soprattutto la prevenzione dei reati, perché qui noi facciamo finta di dimenticare che il problema non è soltanto quello di scoprire i rei, coloro i quali si sono macchiati di questi delitti.
Il problema è quello di prevenire la corruzione e quindi di modificare quelle zone d'ombra del nostro sistema, quei colli di bottiglia, quelle strettoie, dove c’è sempre qualcuno che prima di aprire il passaggio a livello ti deve far pagare un pedaggio. Faccio un esempio pratico, recentissimo: discutendo della buona scuola è stato evidenziato come rendere i presidi padroni della vita e della morte degli insegnanti apre la strada come sistema alla possibilità, è stato denunciato da tanti, di pratiche corruttive. Non solo, ma ciò è stato fatto nonostante l'esperienza di quanto accaduto nel mondo universitario, dove l'autonomia del mondo universitario ha indotto a creare sistemi illeciti, familistici, che noi adesso rischiamo di estendere anche al mondo delle scuole inferiori. Voglio ricordare che il mondo della scuola era l'unico in cui ancora si doveva assumere con le graduatorie senza potere derogare altrimenti si finiva davanti al giudice amministrativo o, addirittura, davanti al giudice penale. Ora, l'ultimo baluardo è stato abbattuto, io dico allora: cosa diremo domani ? Che si tratta di una norma di contrasto alla corruzione ? O invece è una norma che crea occasioni di corruzione ? Questa è la verità, è lì che bisogna incidere.
Leggo che al Senato si sta procedendo a revisionare il codice degli appalti, ma voglio ricordare che questo benedetto codice non ha avuto tregua, è una sorta di martire, perché dal 1992 in poi la normativa sugli appalti è stata sempre manomessa, ma non nel senso di chiudere le falle, quanto semmai di aprirle, dopo una prima fase in cui i punti oscuri furono individuati (affidamento degli incarichi di progettazione; affidamento del tipo di progettazione per evitare la revisione dei prezzi; e via discorrendo) a poco a poco si è ritornati al vecchio sistema, per cui si sono cominciate ad innalzare le soglie della possibilità di far fare lavori pubblici a trattativa privata, con la giustificazione dell'accelerazione che bisogna dare alle opere pubbliche e via discorrendo.
Esperienza di normazione in materia in Italia ce n’è tanta, la verità è che poi molto spesso manca il senso di responsabilità nella pubblica amministrazione, in particolare dei dirigenti, i quali spesso chiudono gli occhi rispetto a tante malefatte e addirittura ne sono complici.
Arrivare oggi per combattere la corruzione, avendo a lato una autorità nazionale anticorruzione, con il semplice atteggiamento populistico di aumentare le pene mi sembra rappresenti una misura destinata a rivelarsi certamente inefficace.
Ho sentito il collega Dambruoso dire che voterà a favore anche se rileva delle criticità, meno male che ha aggiunto delle criticità che erano state un pochino trascurate all'interno del dibattito, perché in effetti ogni articolo andrebbe ben ponderato. Evidentemente ci sono anche dei fatti positivi. Per dirne una: l'estensione della concussione all'incaricato di pubblico servizio, cosa già presente in passato ed eliminata dal codice, che viene ora ripristinata. Questa è una materia che viene tirata da un lato o dall'altro a secondo delle contingenze storiche. Al di là dell'aumento delle pene, spesso irrazionale, ricordo che il reato di mafia è punito peggio dell'omicidio, tanto per dirne una, io mi preoccupo non per buonismo, ma perché rischiamo di andare a finire di fronte alla Corte costituzionale ad ogni piè sospinto.
In ogni caso riteniamo positivi alcuni altri articoli, per esempio gli articoli relativi all'aumento delle funzioni o dei poteri dell'Autorità nazionale Anticorruzione (articoli 7 e 8), laddove si dice che il pubblico ministero quando indaga su quel tipo di reati deve informarne l'ANAC.
Oppure quando si dice che il giudice amministrativo, se ravvisa in un procedimento Pag. 105relativo ai lavori pubblici alcuni punti oscuri, deve avvisarne l'ANAC; oppure laddove è anche scritto che l'ANAC può lambire quel mondo dei contratti secretati, di quei famosi contratti che per ragioni di sicurezza – così si dice molto spesso –, o per ragione di Stato, sono coperti dal segreto di Stato: mi riferisco alle progettazioni delle carceri, dei sistemi difesa e via discorrendo.
Questa parte poteva essere fatta meglio e gli emendamenti inducevano a dire che si può fare qualcosa di diverso, ma non lo si può fare con la fretta che caratterizza questo Governo e non si può dire poi dopo alla fine, quando ci rendiamo conto che le cose non sono scritte bene, «non vi preoccupate per il momento approviamo poi dopo provvederemo a riparare o a correggerlo», come è stato detto, anche per riaumentare quelle pene che oggi non si sono aumentate.
Per quanto riguarda l'altra parte, il falso in bilancio, anche qui indubbiamente...

PRESIDENTE. Onorevole Sannicandro la prego di concludere.

ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, mi sbrigo subito.
Aspettavamo che il falso in bilancio fosse reintrodotto, però è stato già documentato come molte trappole e mine sono state disseminate lungo il percorso di coloro i quali le indagini devono proporre. Ragion per cui luci ed ombre, ma più le ombre in verità che le luci. Soltanto che il nostro gruppo ritiene di togliervi ogni alibi, sperando che il vostro Governo e che questa maggioranza, la finiscano di fare tweet e di strumentalizzare ogni cosa e qualche volta dedicarsi approfonditamente ad esaminare le misure più efficaci a contrastare i fenomeni malavitosi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, condivido gran parte di quanto detto dall'onorevole Sannicandro, ma sono più ottimista di lui perché il paese chiede una presa di posizione forte e decisa, anche simbolicamente rilevante sul tema della corruzione e una legge vale per il suo contenuto ma anche per il messaggio che trasmette e il messaggio ha anche il dovere di essere tempestivo. La legge potrebbe essere migliore, vedremo poi dopo in che modo, ma quale legge non potrebbe essere migliore ? È anche importante che il Parlamento mostri di essere un luogo dove non si parla soltanto ma si decide, perché il popolo si aspetta delle decisioni. Questo non vuol dire essere corrivi con un certo populismo giudiziario imperante, con i giornali che sembrano chiedere il sangue, con una certa ferocia punitiva che pure si sente in giro. Però significa intendere e capire una domanda di giustizia e anche il fatto che il fenomeno della corruzione è diventato macroscopico al punto tale da non vergognarsi più nemmeno di quello che fa, da non cercare talvolta neanche di nascondersi, perché alcune vicende che abbiamo visto sono state vicende quasi alla luce del sole, anche in contraddizione con quanto dicono alcuni magistrati e anche alcuni colleghi per cui la corruzione si scopre tardi. Non sempre, qualche volta, quando è sfacciata, si scopre anche presto.
Noi siamo favorevoli a questo provvedimento e lo voteremo perché è una risposta tempestiva a una domanda che sale dal paese. Lo votiamo non avendo gli occhi chiusi e quindi sapendo bene che è un provvedimento che ha i suoi limiti intrinseci e estrinseci. I limiti estrinseci sono che evidentemente non è aumentando le pene che si distrugge la corruzione. Aumentare le pene può essere utile, può aiutare, è un modo per segnalare alla pubblica opinione il disvalore dei fenomeni di corruzione è un modo forse per intimidire i corrotti, ma certamente non è aumentando le pene che si fa scomparire il fenomeno della corruzione, altre cose vanno fatte.
Ma non andiamo dietro alla moda del benaltrismo: ben altre le cose che sarebbe necessario fare. Bisogna fare bene anche Pag. 106altre cose, ma bisogna fare anche questo perché lo strumento della repressione ha una sua funzione dentro le strategie di difesa della società.
Non è una funzione assoluta, non è una funzione a mio parere nemmeno dominante, ma tuttavia è una funzione importante e a questo abbiamo provveduto. Certamente però combattere la corruzione significa anche altro, forse fa di più nella lotta contro la corruzione – lasciate che un bigotto come me per una volta citi il Papa, cosa che non faccio mai – Papa Francesco spiegando continuamente come la corruzione sia un vizio del cuore dell'uomo che lo rende meno umano, fa di più Papa Francesco ripetendo con continuità il disonore morale della corruzione che non molte iniziative legislative. Bisogna ricordare anche la grande campagna fatta contro la mafia, la mafia è stata battuta dall'azione giudiziaria ma anche dall'azione educativa, anche dal fatto che i procuratori della Repubblica sono andati in classe a spiegare ai ragazzini che non è vero che il mafioso è bello, non è vero che è forte, non è vero che è furbo, a spiegare che è un vigliacco, a spiegare che è un assassino, a spiegare che è la distruzione dell'autentica umanità e dell'autentica virilità. Allora c’è bisogno di una grande mobilitazione culturale senza la quale l'iniziativa punitiva sarà sempre in difficoltà, non troverà l'ambiente adeguato per svilupparsi e l'iniziativa educativa comunque viene prima e dopo l'azione politica. Poi c’è un problema di riordino legislativo, io ho detto già in un'altra occasione in quest'Aula che noi dobbiamo avere una buona legge sugli appalti e quest'Europa tanto vituperata ci dà una buona occasione, perché le direttive europee sugli appalti sono un buon punto di riferimento per fare una migliore legislazione italiana sugli appalti. Quando noi abbiamo approvato la legge sull'Expo, vi ricordate, io dissi con chiarezza che quella legge sembrava fatta per favorire la corruzione, come poi è risultato. E perché era fatta per favorire la corruzione ? Perché di fatto e di nascosto, anche un po’ nascondendosi dietro un velo di citazioni e rimandi, dava una libertà totale e incontrollata al di là degli appalti, a chi ? A chi si riteneva opportuno darli, eludendo la normativa europea che obbliga a procedure ad evidenza pubblica. Ma perché è avvenuto questo ? Per la cattiveria di chi ha fatto quella legge ? No, quando hai una legislazione ordinaria sugli appalti la quale fa in modo che le opere si facciano in quarant'anni e in quarant'anni magari ancora non si fanno perché il sistema è troppo complesso, perché ci sono troppe firme da chiedere, troppi consensi, perché bisogna mettere d'accordo troppa gente, perché quando c’è un eccesso di controllo che fa in modo che l'ordinario non funzioni, quando si vuol fare qualcosa rapidamente e tempestivamente ci vuole una legge straordinaria. E che fa la legge straordinaria ? Abolisce tutti i controlli i quali avevano invece impedito di svolgere le opere con il metodo ordinario. Dobbiamo rivisitare la legislazione ordinaria in modo tale che sia possibile fare le opere in Italia andando sull'ordinario in tempi ragionevoli, in tempi rapidi e magari sostituendo qualche volta il controllo di legalità con il controllo di efficienza, che in alcuni ambiti funziona anche meglio. Quindi noi non ci illudiamo che con questa legge da sola si distrugge il fenomeno corruttivo in Italia, a parte il fatto che la corruzione esiste in tutto il mondo e il fenomeno della corruzione si può contenere, ma non si potrà mai distruggere, a partire in qualche modo dall'eredità del peccato originale. Ma io voglio illudermi – ma spero di non illudermi – che questa non sia la risposta di questo Governo alla corruzione, sia un tassello di una risposta, una pietra, anche contro l'abitudine..., ho già finito ? Mi dia un attimo di tempo !

PRESIDENTE. No, non stavo scampanellando a lei.

ROCCO BUTTIGLIONE. Ah, non scampanellava a me, meglio così. Perché in Italia quando vuoi dimostrare che prendi sul serio una cosa, subito ci metti una sanzione penale pesante. Tutti parliamo di depenalizzare e poi di fatto la sanzione Pag. 107penale pesante è un modo per segnalare alla pubblica opinione che siamo indignati, ma spesso non è un modo per affrontare il problema. Io mi auguro che questo sia un tassello di una strategia più complessiva che si andrà sviluppando. Ci sono anche dei limiti intrinseci, aumentando le pene per i reati di corruzione e in modo particolare per la corruzione in atti giudiziari, noi automaticamente aumentiamo i tempi della prescrizione. Io dissi a suo tempo che saremmo arrivati a 21 anni e 9 mesi per la prescrizione, siamo arrivati a 21 anni e 9 mesi. Ora questo è francamente eccessivo, è troppo. Raffaele Cantone, del quale nessuno dubita l'impegno nella lotta contro la corruzione, oggi ci dice da 15 a 17 anni è tanto, 21 e rotti sono molto più di 15 o 17.
Allora, io mi auguro che al Senato il Governo – e ripeto la mia istanza al Viceministro, che segue con attenzione i nostri lavori – provveda a rimediare, come Area Popolare chiese a suo tempo e ci fu detto: «Ma no ! Vedrete che non sarà così, ma se sarà così poi provvederemo».
Ebbene, è così e allora provvediamo, perché noi dobbiamo guardare la realtà dal punto di vista di chi vuole la punizione del colpevole, ma anche dal punto di vista di chi vuole che non si distrugga la vita degli innocenti. Ventun'anni e nove mesi di processo sono rubare la vita a una persona, perché il processo è una pena. Il processo consente di toglierti il controllo dei tuoi conti correnti, consente di far fallire la tua azienda, consente di distruggere il tuo matrimonio. Poi, dopo ventun'anni e nove mesi dici: «Abbiamo scherzato; questo è un signore perfettamente onesto». Chi gli restituisce la sua vita, che ha perduto ?
Allora, io mi auguro che al Senato si provveda a correggere questo punto, perché è giusto l'aumento delle pene ma, collegato al nuovo meccanismo di prescrizione che abbiamo approvato poco fa, comporta un risulta abnorme che, sono sicuro, non è voluto da nessuno di quelli che sono qui. Si sono attaccati Area Popolare, UDC e NCD, dicendo che noi eravamo meno impegnati nella lotta contro la corruzione. No ! Noi siamo impegnati, ma vogliamo una lotta intelligente e siamo contro il populismo giudiziario.
Inoltre, è prevista la restituzione integrale per riconoscere il ravvedimento operoso. Ma se non si è in grado di operare una restituzione integrale ? Quello che è ricco e opera una restituzione integrale, anche se il suo pentimento è di facciata, può fruire dei benefici di legge, e un poveraccio, che invece è sinceramente pentito ma proprio non può restituire, non può essere ammesso a quei benefici ? Lascio a voi questa domanda.
E poi ancora: è possibile punire – e qui siamo all'articolo 5, che modifica l'articolo 416-bis del codice penale – un reato di pericolo, di rischio, più di un omicidio, che è la distruzione effettuale della vita della persona ? Non è un venire meno a un principio fondamentale dell'ordinamento, che è la centralità della persona umana ? Sono tutte cose sulle quali bisognerà tornare, ma che non tolgono un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Jole Santelli. Ne ha facoltà.

JOLE SANTELLI. Grazie, Presidente. Molte cose sono state già dette, ovviamente, nell'ambito della lunga discussione sulle linee generali di questi pomeriggi. Per sintetizzare, il punto principale per cui, signor Viceministro e signor Presidente, abbiamo assunto una posizione nettamente contraria su questo provvedimento è perché la sensazione è che siamo di fronte a quello che chiamiamo un provvedimento spot.
Perché lo chiamiamo provvedimento spot ? Il motivo per cui lo chiamiamo provvedimento spot l'ho letto stamattina, rispondendo al Ministro Orlando. Il Ministro Orlando diceva: «Noi avevamo lavorato molto per l'anticorruzione. Avevamo lavorato molto su alcuni temi e su alcune norme che erano necessarie» e questo lo sappiamo. Ma capite la posizione di un'opposizione che sente, dopo il caso di Roma Pag. 108capitale, che comunque mette il PD in grave difficoltà, il Presidente del Consiglio che, facendo riferimento al PD, ai problemi del PD e al problema di Roma capitale, afferma: «E, quindi, io cosa faccio ? Io porto in Consiglio dei Ministri un provvedimento con delle norme e lo faccio tra due giorni» e tutto ciò lo fa in un video messaggio. Ebbene, questo sa di spot. È difficile che voi possiate dire agli altri che non è uno spot elettorale, che non è uno spot politico, che è un provvedimento serio.
E dove si trova la traccia di questo ? Si trova in un'accozzaglia, alla fine, di norme che è venuta fuori, perché mettiamo insieme corruzione e mafia, che, altrimenti, non sarebbero state insieme. Ma non a caso il Premier, in quel famoso video messaggio che prima citavo... noto che è arrivato il Ministro Orlando, che si è ritrovato a prendere gli strali di questo provvedimento semplicemente perché, secondo me, era il Ministro sbagliato in questo momento ad affrontare l'anticorruzione. Probabilmente il Ministro Orlando stava lavorando su alcune norme come quelle sul falso in bilancio, che doveva rifare; forse stava lavorando su alcune norme di sistema sulla mafia, stava lavorando su delle norme di sistema sull'economia, stava lavorando su tutte queste norme di sistema con i suoi uffici.
Ad un certo punto si è trovato a dover preparare un provvedimento spot, dove ha dovuto fare un po’ da «Arlecchino», e quindi mettere insieme qualcosa che trattava la pubblica amministrazione, qualcosa che trattava la mafia, che stanno insieme senza un filo logico; e poi ci ha dovuto mettere il falso in bilancio perché lo chiedeva l'Europa e perché era necessario; e poi le uniche norme sulla prevenzione effettiva che rimangono, cioè quelle del rafforzamento dei poteri dell'Anac.
Dico, perché – Ministro – sbagliato ? Perché in fondo le norme in materia penale, sulla prevenzione, il grosso, almeno per quanto riguarda i reati in materia di pubblica amministrazione, lo avevamo fatto, e l'abbiamo fatto nel 2012. Quindi, nel 2012 avevamo toccato tutte quelle materie inasprendo le pene, Ministro: se quell'inasprimento di pene non è bastato a dissuadere nessuno da effettuare grandi operazioni di corruzione, tanto da essere arrivati a quella «mafia capitale» che poi ha portato il suo Presidente del Consiglio ad offrirci questo provvedimento, forse vuol dire che inasprire le pene non serve, non aiuta. Altro conto era che doveva toccare il falso in bilancio, ma non c'entrava niente, era un altro discorso, era separato !
Per toccare la corruzione, avremmo preteso che cosa ? Che fossimo qui a parlare, come aveva detto l'onorevole Morani l'altro giorno, magari di appalti. Ciò su cui stavano lavorando al Senato: con la stessa corsia preferenziale con cui oggi trattiamo in una settimana, perché dobbiamo fare le regionali, l'anticorruzione, potevamo invece essere qui a trattare di appalti, e quindi trattare l'origine della corruzione.
No, lo facciamo oggi, lo facciamo prima, perché se vogliamo prevenire, noi sappiamo che il vero problema non sta né qui, né sta nelle aule dei tribunali, ma sta nei mille centri di potere, nei mille centri di acquisto che cercano di mantenere il loro potere per mantenere la possibilità di gestire e di alimentare questo sistema corruttivo. Questo era il tema ! Su questo tema vi chiedevamo di osare, su questo tema crediamo che la politica ha il dovere di sfidare le vere forze della conservazione che sono in questo Paese, perché sono quelle che comandano, sono quelle che gestiscono.
Delegare al penale, lo abbiamo fatto per troppo tempo: è una forma di deresponsabilizzazione, è una forma troppo facile, è una scorciatoia che non ci aiuta, perché non ci risolve la situazione. E rischiamo, signor Ministro, me lo auguro per lei, di ritrovarla qui (non so se posso dirlo, Ministro, magari in un altro Governo di diverso tipo), di trovarci qui di nuovo a discutere di inasprimenti di pena e di un'Italia che è sempre fanalino di coda nella corruzione. Dico ciò perché frattanto, aumentando le pene, forse, seguendo l'inclinazione del MoVimento 5 Pag. 109Stelle, avremmo portato tutto il codice penale all'ergastolo, in tutte le pene, e poi dovremo capire come risolvere il problema anche delle carceri, e magari anche di liberare le città; però frattanto noi non avremo risolto niente, né per quanto riguarda l'economia, né per quanto riguarda il vero problema che affligge la nazione.
Io le faccio i migliori auguri, e le chiedo scusa, signor Ministro, se lei si è preso eccessivi strali in questi giorni. Credo che ha fatto da parafulmine, in fondo, per l'intero Governo, e oggi porta in dote un regalo al suo Presidente del Consiglio, un regalo comunque dal Presidente del Consiglio totalmente immeritato.
Noi ovviamente voteremo contro, sperando di trovarci ad affrontare altri temi. Le chiedo solo una riflessione, e concludo, da portare al Presidente del Consiglio e alla maggioranza: si chieda come mai opposizioni che la pensano in maniera completamente diversa, da SEL a Forza Italia, al MoVimento 5 Stelle alla Lega, hanno fatto sugli stessi punti le stesse osservazioni, volendo arrivare magari a risultati completamente opposti, ma le critiche erano uguali. Forse questo dovrebbe essere oggetto di una riflessione importante da parte sua e da parte dei suoi uffici.

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo statale «Carlo Urbani» di Jesi, in provincia di Ancona, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Il MoVimento 5 Stelle, per motivi del tutto opposti a quelli appena espressi da Forza Italia, voterà contro questo provvedimento. Non mi dilungherò neanche troppo nell'esposizione dei motivi, giacché dilungarsi troppo in discussioni politologiche, giuridiche, di merito, quando, in realtà, siamo in presenza di una manovra di marketing elettorale, fatta volutamente, come ci hanno confessato membri della maggioranza, prima delle elezioni regionali, ebbene, tali manovre non meritano neanche un'eccessiva valutazione, bensì una chiara svalutazione nel merito.
Il nostro voto contrario, più per quello che c’è dentro questa proposta di legge, è per ciò che volutamente non è stato inserito, e ciò perché volutamente è stato espunto dalla proposta di legge presentata già due anni fa dall'attuale Presidente del Senato, Grasso; proposta di legge condivisibile, che avrebbe visto anche il nostro voto favorevole, che, però, è stata bloccata per un anno da questo stesso Governo, da questo stesso Ministro, perché lei, Ministro, dietro indicazione o comando, non so, del Presidente del Consiglio Renzi, ha bloccato la discussione di questa proposta di legge, ben diversa, da maggio 2014.
Cos’è che avete espunto e cos’è che non è stato votato in questa proposta di legge che noi volevamo inserire ? In primis, volevamo inserire quello che impropriamente il suo stesso capo, il Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, aveva nominato il «Daspo per i corrotti», ovvero l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per politici o dipendenti pubblici infedeli dopo una condanna per un reato contro la pubblica amministrazione.
Ebbene, Ministro, verso questo nostro intendimento di votare il Daspo per i corrotti, voi avete votato contro. Avete votato contro anche il cosiddetto «Daspo per i corruttori», ovvero verso quei privati che corrompevano politici e dipendenti pubblici di cui, ogni giorno, vi sono le cronache nel nostro Paese, Ministro: Mafia Capitale, Expo, CPL Concordia. Quante notizie, giornalmente e settimanalmente, escono di questi patti corruttivi fatti sulla pelle dei cittadini, ma sulla pelle, soprattutto, degli imprenditori onesti, che sono la maggioranza, che sono, da una parte, vessati da Equitalia e, dall'altra, vessati da imprenditori e politici disonesti.
Ebbene, Ministro, lei e la sua maggioranza avete votato contro anche questa proposta. Avete votato contro anche l'aggravamento di una fattispecie, la corruzione nel settore privato. È una fattispecie che più e più persone, più e più magistrati e professori ci hanno riferito essere in Pag. 110costante crescita, grazie anche ai fenomeni di privatizzazione del potere e dei servizi pubblici attuati anche dal suo Governo. Più si ritrae lo Stato, più aumenta la corruzione tra privati; e, se non si fa nulla per sanzionare questa corruzione, allora, indirettamente, Ministro, voi favorite la corruzione tra privati.
E, per quanto voglia applaudire, in un certo senso, una parte del falso in bilancio, dall'altra parte, il non avere ampliato il novero del falso in bilancio anche alle fondazioni bancarie e anche a tutte quelle fondazioni dove davvero vi è il finanziamento illecito ai partiti...
Anzi, adesso non vi è più il finanziamento illecito ai partiti, Ministro, vi è direttamente il finanziamento reso lecito, da illecito, alle fondazioni politiche; finanziamento lecito o illecito direttamente ai politici, non più al partito. Ormai vent'anni fa, Craxi diceva che non rubava per se stesso, falsamente, ma che rubava per il proprio partito.
Adesso non c’è più neanche questa scusa, chi ruba, ruba per se stesso, ruba per la propria famiglia, ruba per il concetto di familismo amorale, quel familismo che porta a vedere solo il miglioramento della propria cricca, della propria famiglia, intesa come famiglia politica, non solo famiglia come nucleo familiare, non comprendendo, invece, il bene pubblico come valore. Ministro, noi ci siamo soffermati anche sul falso in bilancio, sui casi di lieve entità, sulla tenuità, perché noi abbiamo la stranezza nel falso in bilancio, che ha già di per sé una gradazione di pene giustamente come In tutti reati, che vi è anche la lieve entità e la tenuità del fatto. La lieve entità viene riferita in base alla natura e alle dimensioni dello società. Indirettamente, con questa norma, voi andate, in realtà, a inserire ciò che volevate inserire nella prima redazione, del vostro Governo, sul falso in bilancio, ovvero le soglie: più è grande la società e più fa il falso in bilancio, meno magari è colpevole. Di questo ce ne renderemo conto, come ci siamo resi conto dell'articolo 416-ter, dell'obbrobrio giuridico che avete attuato, nei mesi e negli anni a venire.
Un ultimo appunto sull'articolo 416-ter, Ministro, visto che voi avete reso quasi impossibile la sanzione penale per lo scambio elettorale politico-mafioso e ne abbiamo una dimostrazione dalla sentenza della Corte di Cassazione che ha mandato assolto un imputato, Antinoro, politico dell'UDC. Ebbene, Ministro, noi con questi emendamenti provavamo a sanzionare nuovamente lo scambio elettorale politico-mafioso, perché noi dobbiamo andare a colpire quella zona grigia, sempre più grigia, tra politica e mafia, quella zona grigia che con la vostra proposta di legge, cambiata in un solo giorno con l'avvento del Governo Renzi, avete reso, in realtà, sempre più nera.
Avete surrettiziamente depenalizzato lo scambio elettorale politico-mafioso, Ministro. Ed è proprio per questi motivi che siamo contro, per il fatto che noi ci opponiamo al marketing elettorale perché le leggi si fanno, e si devono fare, perché giuste, perché corrette, e non per fare un tweet o uno status su Facebook come vorrebbe fare il suo Presidente del Consiglio. Già ci immaginiamo «finalmente varata la legge sulla corruzione», mentre magari nelle vostre stanze andate ancora di più ad annacquare la legge sulla prescrizione, che ancora non vede la luce. Bene, per tutti questi motivi, Ministro, il MoVimento 5 Stelle voterà contro questa proposta di legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Verini. Ne ha facoltà.

WALTER VERINI. Grazie, Presidente. Io voglio, innanzitutto, ringraziare alcuni interventi che ho ascoltato da parte di esponenti del MoVimento 5 Stelle. Li voglio ringraziare perché mi hanno fatto sentire più giovane. Ricordo che quando negli anni Settanta, insieme ai giovani democristiani, ai giovani socialisti, scendevamo in piazza e gridavamo «Vietnam libero» o «Cile libero» c'era sempre qualcuno che ci diceva no, non basta, bisogna gridare «Cile rosso», «Vietnam rosso». Pag. 111Ecco, se avessimo dato retta a quelle estremistiche parole d'ordine, ancora in Vietnam ci sarebbero i marines e in Cile ci sarebbero gli amici di Pinochet e quelle manifestazioni, invece che unitarie, sarebbero state soltanto settarie. Ma il riformismo è difficile e la logica del «più uno» non sempre si fa strada tra le forze politiche.
Vedete, in questo dibattito, che peraltro è stato comunque ricco ed è stato anche un dibattito sostanzialmente corretto, ci è stato detto che il provvedimento non basta, che è insufficiente, non organico, inadeguato, che bisogna rimandarlo al Senato. Poco importa a chi ha sostenuto queste tesi, per esempio, mi riferisco al MoVimento 5 Stelle, e che da parte di Forza Italia si siano levate critiche di segno diametralmente opposto. Poco importa il rischio di impantanare questo provvedimento ritardandone ulteriormente l'approvazione, necessaria per il Paese, non per la campagna elettorale.
E cosa significa il fatto che personalità che hanno fatto dell'impegno per la legalità una ragione di vita, come Raffaele Cantone o come Francesco Greco, abbiano espresso giudizi positivi su questo provvedimento ? Meglio glissare. Viene occultato, in queste ultime ore, anche il parere ufficiale del Consiglio superiore della magistratura, alla cui stesura finale ha contribuito anche lo stesso giudice Morosini, che pure aveva scritto la prima bozza di parere, quella della Commissione.
Insomma, io credo che questa logica del «più uno», che mi ricorda appunto quella del «Cile rosso» e del «Vietnam rosso», nasconda, da un lato, una sorta di primitivismo politico, ma, dall'altro, una volontà palese, quella di bloccare l'azione riformista di Governo e Parlamento per poterne poi denunciare presunti immobilismi e ritardi. Lo hanno detto bene David Ermini, nella relazione, e gli interventi nel corso del dibattito di Alessia Morani, di Franco Vazio, di Davide Mattiello. E lo ha detto ben il Ministro della giustizia, che ringrazio davvero per avere interloquito costantemente sul provvedimento sia con la Commissione che con l'Aula.
È una legge davvero importante, obiettivamente. Non sarà perfetta, ma è importante. È un contributo vero a contrastare la piaga della corruzione, con misure che vanno – certo – anche dall'inasprimento delle sanzioni penali, comprese quelle accessorie, ma anche alla ripenalizzazione del reato di falso in bilancio, che spesso – come si sa – è un modo per occultare le tangenti. Oppure ci sono sconti, sospensioni di pena per chi, però, restituisce il maltolto. Ci sono le nuove misure relative alla concussione per l'incaricato di pubblico servizio, che migliorano parti della stessa legge Severino.
Vedete, mentre ascoltavo il dibattito di questi giorni ho pensato ai parlamentari che c'erano prima anche di noi e prima di tanti parlamentari che sono stati eletti in questa legislatura. Quelli che c'erano nei due decenni precedenti, anche quelli che si battevano e si sono battuti contro la corruzione e il malaffare, hanno svolto il loro mandato vedendo il Parlamento approvare alcune leggi che vogliamo ricordare: la già citata depenalizzazione del falso in bilancio; la Cirami, per facilitare le ricusazioni dei giudici poco graditi; i condoni fiscali tombali; la ex Cirielli, per ridurre i tempi di prescrizione; la legge per limitare l'uso delle prove acquisite nelle rogatorie internazionali; l'abolizione delle imposte di successione non per le piccole eredità, ma per i grandi patrimoni; l'inappellabilità da parte del PM delle sentenze di proscioglimento, poi dichiarata incostituzionale dalla Corte.
Potremmo continuare. Non rimpiangiamo quegli anni e quei tempi, onorevole Santelli. A questo proposito, a proposito di paladini della sicurezza e della legalità, ci aspetteremmo anche delle parole non dico di scusa, ma di rammarico anche dai colleghi della Lega e dallo stesso Salvini, per avere sempre sostenuto e condiviso queste cose.
Ma quella stagione è finita. Oggi i parlamentari di più recente nomina, in particolare quelli della recente legislatura, quando tornano nei propri territori o quando lo racconteranno in futuro, anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Pag. 112potranno dire a testa alta di aver fatto parte di un Parlamento che ha visto approvare la ricordata riforma dell'articolo 416-ter contro il voto di scambio politico-mafioso, che ha introdotto il reato di autoriciclaggio e colpito di nuovo quello di falso in bilancio.
Un Parlamento e un Governo che, invece dei condoni tombali, anche per scempi e speculazioni edilizie, ha introdotto per la prima volta nell'ordinamento i reati ambientali. Un Parlamento che aumenta le pene, come vediamo con questo provvedimento, per i reati di corruzione contro la pubblica amministrazione, che raddoppia i tempi di prescrizione per questi odiosi reati. Certo, sappiamo anche noi che non basta. Anche noi pensiamo che la piaga della corruzione non si contrasti solo con misure di questo tipo ed è per questo che sosteniamo con grande convinzione altre iniziative del Governo guidato com’è noto dal segretario del Partito Democratico Renzi. Iniziative che vanno alla radice di questi fenomeni per prevenirli e combatterli meglio. Quando sarà approvata la legge Madia di riforma della pubblica amministrazione, che prevede la rotazione di dirigenti per combattere discrezionalità, opacità e per maggiore semplificazione e trasparenza delle procedure, sarà dato un colpo preventivo alla corruzione. E così pure con il nuovo Codice degli appalti che modifica il sistema delle gare, che riduce le stazioni appaltanti, aumenta i controlli, colpisce le perverse logiche del massimo ribasso e delle perizie con relativa revisione dei prezzi e, come abbiamo spesso visto, con relative tangenti. Ci riferiamo alla nomina, ricordata, ma dobbiamo rivendicarla, non come una nomina in sé, fine a se stessa, quella di Raffaele Cantone, ma anche al fortissimo ruolo assegnato all'Autorità nazionale anticorruzione per controllare e contrastare gli illeciti, che ha consentito, ricordiamolo, di giungere al traguardo dell'Expo con l'Italia a testa alta.
Ecco, quello che voglio dire, concludendo, è che questo provvedimento, certamente migliorabile, non è solo un importante passo in avanti per combattere la corruzione, ma si inquadra in una strategia fatta di molti provvedimenti di questo Governo e di questo Parlamento, per rendere davvero efficace la lotta all'illegalità e alla criminalità economica. Una strategia che è fatta di chiari segnali di cultura della legalità. Ha ragione Rocco Buttiglione: non bastano solo le norme repressive, ma occorre lavorare anche per diffondere nel Paese questa cultura della legalità. E, allora, quando una politica è in grado di dare questi segnali, dice anche a tutti quei cittadini che pagano le tasse senza evasione, alla stragrande maggioranza delle imprese che competono sul mercato senza pagare le tangenti, alle migliaia e migliaia di ragazzi di Libera o di tante altre associazioni che si battono contro le mafie, che non sono soli. E lo dice all'Italia che fa il proprio dovere dalla mattina alla sera e che en passant vorrebbe una vita pubblica pulita, ma vorrebbe anche un tempo libero pulito, magari quando guarda una partita di calcio, che per l'ennesima volta è stato sporcato. Bene, a questa Italia che si rimbocca le maniche noi diciamo anche che ci sono un Governo, un Parlamento e una politica che provano davvero a cambiare il Paese anche su questo. È una politica che si riconosce veramente con i fatti, non soltanto a parole, nelle parole del nostro Presidente della Repubblica che parla di corruzione come impoverimento e caduta della politica e di una concezione del potere come fine a se stesso e di concezione rapinatoria della vita e che cita Bergoglio che definisce i corrotti come i peggiori peccatori perché hanno sfruttato i deboli. Ed è per questi motivi ed è con questo spirito che il Partito Democratico vota questo provvedimento contro la corruzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Congratulazioni).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di intervenire, immagino per un ringraziamento, la presidente Ferranti. Ne ha facoltà.

DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Presidente, un intervento Pag. 113rapidissimo, ma credo sia doveroso un ringraziamento al relatore per la maggioranza e un ringraziamento a tutti i colleghi della Commissione, che hanno portato a termine un ulteriore lavoro molto impegnativo. E un ringraziamento al Ministro, che ha partecipato a tutti i lavori d'Aula e a tutte le forze politiche, ovviamente anche all'opposizione, per il lavoro di stimolo, ma a tutte le forze politiche presenti in Aula, perché io credo che questo sia un provvedimento in cui c’è una forte responsabilità politica di tutti, in quanto attiene a un principio appunto di legalità che stiamo portando avanti. Ringrazio veramente tutti.

PRESIDENTE. Anche la Presidenza ringrazia la Commissione e si autoringrazia.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3008)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge, già approvata in un testo unificato dal Senato, n. 3008, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Tidei...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

S. 19-657-711-810-846-847-851-868 – «Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio» (Approvato in testo unificato dal Senato) (A.C. 3008):

Presenti 344
Votanti 333
Astenuti 11
Maggioranza 167
Hanno votato 280
Hanno votato no 53.

La Camera approva (Vedi votazioni – Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia, Per l'Italia – Centro Democratico, Area Popolare (NCD-UDC) e di deputati del gruppo Misto).

(I deputati Lavagno, Pagani e Rampelli hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole; il deputato Totaro ha segnalato di essersi astenuto mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole).

Dichiaro così assorbite le proposte di legge nn. 330-675-1194-1205-1871-2164-2165-2771-2774-2777.

Seguito della discussione della proposta di legge Scanu ed altri: Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la prima Guerra mondiale. (A.C. 2741-A) e dell'abbinata proposta di legge: Basilio ed altri (A.C. 3035) (ore 18,40).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge n. 2741-A: Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la prima Guerra mondiale e dell'abbinata proposta di legge Basilio ed altri n. 3035.
Ricordo che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
La Commissione Bilancio ha espresso il prescritto parere sul testo del provvedimento (Vedi l'allegato A – A.C. 2741-A), che è distribuito in fotocopia.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2741-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.Pag. 114
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ottobre. Ne ha facoltà.

MAURO OTTOBRE. Grazie Presidente. Brevemente volevo usufruire del mio tempo sempre per un tema collegato alla grande Guerra. In particolare, la Presidenza dei Consiglio dei ministri, in data 13 maggio, ha fatto pervenire al commissario del Governo di Trento la disposizione di far fissare il tricolore e la bandiera europea nei luoghi pubblici per commemorare l'anniversario del 24 maggio per i 100 anni dall'ingresso dell'Italia nella grande Guerra. Insomma l'Italia, si sa, dichiarò guerra all'Austria-Ungheria. Il conto è stato alto: quasi 800 mila italiani, tra civili e militari. Solo nel nostro piccolo Trentino che è l'Austria, abbiamo avuto in media un morto per famiglia. Di solito, signor Presidente, non si commemora l'entrata in guerra, ma la fine della guerra. Quello che ci accomuna noi tutti è la pace. Invito quindi il Presidente del Consiglio a rivedere di celebrare un evento che ancora oggi è considerato un conflitto che gran parte del Paese non voleva.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Diamo un poco di ordine, se riusciamo... Lainati... Caruso...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 329
Votanti 327
Astenuti 2
Maggioranza 164
Hanno votato
327).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 2741-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Fitzgerald... Rotta... Palma... Artini... Colleghi, facciamo un ultimo sforzo questi ultimi minuti, se riusciamo a votare senza palline, così evitiamo di fare votazioni di dieci minuti ciascuna...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 330
Votanti 328
Astenuti 2
Maggioranza 165
Hanno votato
328).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 2741-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Pesco...altri ?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 326
Votanti 324
Astenuti 2
Maggioranza 163
Hanno votato
324).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2741-A),Pag. 115al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cassano... onorevole Melilla, mi perdoni, io non riesco a vedere se l'onorevole Cassano abbia votato o no...ha votato, perfetto. Altri che non riescono a votare ?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 333
Votanti 331
Astenuti 2
Maggioranza 166
Hanno votato
331).

(La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame di un ordine del giorno – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A – A.C. 2741-A).
Qual è il parere del Governo ?

DOMENICO ROSSI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Il parere del Governo sull'ordine del giorno Prodani n. 9/2741-A/1 è favorevole, purché sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «impegna il Governo ad adottare...» con le parole: «impegna il Governo a valutare la possibilità di adottare».

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Prodani n. 9/2741-A/1, accettato dal Governo, purché riformulato.

ARIS PRODANI. Vorrei, se è possibile, rileggerlo un attimo e poi metterlo in votazione.

PRESIDENTE. Nel senso che lei non accetta la riformulazione. Quindi, eventualmente, si pone in votazione con parere contrario. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prodani. Ne ha facoltà.

ARIS PRODANI. Presidente, leggo semplicemente il mio ordine del giorno.
Poiché con questo provvedimento si intende riabilitare e dare il giusto riconoscimento a quei soldati italiani caduti per la fucilazione durante la Prima Guerra mondiale, sarebbe opportuno, in occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande guerra, onorare la memoria di tutti i caduti in guerra, a prescindere dall'epoca e dalla divisa addossata. È necessario restituire alla verità anche vicende completamente dimenticate dalla storia e oscurate dalla propaganda, in particolare la morte di migliaia di residenti del Tirolo e del Litorale – attuali Trentino-Alto Adige/Südtirol e Friuli Venezia Giulia – allora appartenenti all'Austria, che combatterono trovando la morte per le Forze armate austro-ungariche.
L'impegno è semplice e chiaro, è quello di adottare le opportune iniziative per ricordare in modo degno il sacrificio di quei soldati, a lungo dimenticati, caduti combattendo e indossando la divisa, appunto, delle Forze armate austro-ungariche.

DOMENICO ROSSI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO ROSSI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Presidente, il Governo è disponibile ad accettare l'ordine del giorno Prodani n. 9/2741-A/1 come raccomandazione.

Pag. 116

PRESIDENTE. Prendo, dunque, atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Prodani n. 9/2741-A/1, accolto dal Governo come raccomandazione.
È così esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno presentato.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Prendo atto che l'onorevole Prodani, che aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto, vi rinunzia.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rabino. Ne ha facoltà.

MARIANO RABINO. Grazie Presidente. Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piras. Ne ha facoltà.

MICHELE PIRAS. Grazie Presidente. Preannunzio il voto favorevole di Sinistra Ecologia Libertà.
Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causin. Ne ha facoltà.

ANDREA CAUSIN. Grazie Presidente. Preannunzio il nostro voto favorevole.
Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Basilio. Ne ha facoltà.

TATIANA BASILIO. Grazie Presidente. Ho già ampiamente descritto la ratio di questa proposta di legge ieri sera, durante la discussione sulle linee generali.
Chiedo, quindi, che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scanu. Ne ha facoltà.

GIAN PIERO SCANU. Presidente, non vorrei interrompere questa collana di manifestazioni di disponibilità, peraltro concordate, e quindi, per quel poco che possa valere, definite anche con la mia disponibilità. Userò un minuto – che con il rispetto laico che si deve potrebbe essere considerato un po’ come una sorta di minuto di raccoglimento – per dire che in questo momento la Camera si accinge a restituire la dignità e la buona memoria a molte centinaia, forse migliaia, di italiani che 100 anni fa sono stati passati per le armi senza aver commesso alcunché. Affrontiamo con coraggio e con senso pieno del dovere questo passaggio, piuttosto che con la pretesa di perdonare coloro che sono morti con la consapevolezza di dover chiedere perdono. È ciò che si propone questa proposta di legge. Ci auguriamo che il Senato possa approvarla quanto prima, in maniera tale che, seppur tardivamente, il nostro Paese possa fare questo passo di civiltà. Il Partito Democratico voterà a favore (Applausi).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare il presidente della Commissione difesa, deputato Vito. Immagino per un ringraziamento. Ne ha facoltà.

ELIO VITO, Presidente della IV Commissione. Sì, Presidente, un ringraziamento Pag. 117a tutti i colleghi della Commissione. Quando il provvedimento sarà definitivamente approvato noi faremo un apposito evento in Commissione, per ricordare il centenario e ricordare questi caduti.
Presidente, voglio cogliere l'occasione anche per dire che oggi è scomparso il caporalmaggiore dell'Esercito Fabio Comini, un nostro paracadutista, in un tragico incidente a Lucca. Credo di esprimere a nome non solo della Commissione, ma della Camera, le condoglianze nostre all'Esercito e a tutti gli Alpini per questa tragica scomparsa (Applausi).

PRESIDENTE. La ringrazio, presidente. Ovviamente la Presidenza si associa alle condoglianze ai familiari e all'Esercito per questa scomparsa.

(Coordinamento formale – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2741-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 2741-A, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Bini, Bonaccorsi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
«Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la prima Guerra mondiale» (2741-A):

Presenti 332
Votanti 331
Astenuti 1
Maggioranza 166
Hanno votato 331.

La Camera approva (Applausi) (Vedi votazioni).

Dichiaro così assorbita la proposta di legge n. 3035.
Secondo gli accordi intercorsi tra i gruppi, il punto 4 all'ordine del giorno, recante il seguito della discussione della proposta di legge in materia di azione di classe, è rinviato ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo (ore 18,50).

LUCA FRUSONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Chiedo ai colleghi intorno all'onorevole Frusone se possono metterlo nelle condizioni di intervenire. Lo chiedo anche gli altri. Colleghi, per favore, è stata una seduta complicata. Colleghi ! Vi chiedo di uscire in silenzio, grazie. Prego, onorevole Frusone.

LUCA FRUSONE. Grazie, Presidente. Mi scuso, ma non l'ho proprio sentita da qui, prima. Volevo intervenire...

PRESIDENTE. Colleghi, per favore ! Prego, onorevole Frusone.

LUCA FRUSONE. Volevo intervenire in merito alla consueta parata del 2 giugno, però questa volta non per parlare dei soliti costi – anche l'anno scorso si sono spesi circa 2 milioni 300 mila euro –, ma perché quest'anno, grazie all’election day, deciso per il 31 maggio, accadrà una cosa molto particolare.
In poche parole tutti i militari, le forze dell'ordine, che saranno impegnati nella parata del 2 giugno non potranno votare perché il 30 maggio avranno la consueta Pag. 118prova generale della parata e quindi difficilmente potranno recarsi nei seggi delle loro città per poter esercitare un loro diritto, quello di poter votare. Bisogna ringraziare di questo chi ha deciso di mettere il 31 maggio l’election day nella speranza che gli italiani vadano al mare, visto che c’è il ponte del 2 giugno, e cresca il numero dei non votanti, che come si sa favorisce sempre il partito ora di maggioranza, il PD (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

MARIA EDERA SPADONI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIA EDERA SPADONI. Grazie Presidente, la pista 16 L è stata chiusa per lavori il 16 maggio. Fonti giornalistiche riferiscono di fatti anomali, in media 5 aerei al giorno hanno dovuto riattaccare in prossimità dell'atterraggio e ci sono stati episodi di run way incursion, cioè di presenza di aerei non autorizzati in pista, circostanza che ha portato ad esempio al disastro aereo di Linate. Come assistente di volo non è mia intenzione creare allarmismo inutile, ci mancherebbe, ma è certo che un concatenarsi di episodi inusuali possono aumentare la possibilità di incidente, soprattutto in previsione della stagione estiva, che aumenterà considerevolmente il traffico aereo. Il Movimento 5 Stelle chiederà in Commissione Trasporti di audire l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo per capire le dinamiche degli eventi spiegati precedentemente.

DANIELE PESCO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DANIELE PESCO. Grazie Presidente, volevo segnalare alla Presidenza e all'Assemblea un problema che abbiamo a Milano. L'amministrazione comunale ha deciso di tagliare ben 573 alberi, tra cui alberi ventennali, cinquantennali, e anche un cedro che ha quasi cento anni, per fare spazio ai cantieri della metropolitana M4. È un problema veramente grave, perché il taglio non è essenziale per riuscire a costruire questa metropolitana, ma serve solo ad agevolare i lavori di cantiere. Questa è una cosa veramente vergognosa per una città importante a livello internazionale come è Milano in questo momento, anche per il tanto famoso Expo. Quindi, Presidente, Milano ha già un problema legato al cemento, non c’è verde e quel poco che c’è lo vogliono tagliare. Il sindaco Pisapia ha promesso che vi sarebbe stato più verde per Milano, in realtà sta disattendendo le sue promesse. Presidente la ringrazio se riuscirà a portare questo tema anche in altre sedi.

PRESIDENTE. Ovviamente la Presidenza non ha facoltà di portare questo tema in alcuna altra sede se non in questa, quindi resta agli atti il suo intervento, poi se vorrà potrà fare interrogazioni o sensibilizzare il suo movimento sul territorio.

DAVIDE TRIPIEDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVIDE TRIPIEDI. Grazie Presidente, ogni giorno le acque del Po sono minacciate da pescatori di frodo che con metodi vietati, reti, agenti chimici, elettrostorditori o addirittura esplosivi pescano tonnellate di pesce. Tutto l'ecosistema del fiume e del territorio circostante sta vivendo una situazione di emergenza a causa di questo vero e proprio sistema malavitoso che ne sfrutta le risorse. Il pesce viene poi rivenduto all'estero, spesso nei paesi dell'est, per un giro di affari inestimabile. Le forze dell'ordine non possono fare nulla se non multe irrisorie e solo nel caso in cui vengano colti sul fatto. Abbiamo presentato un'interrogazione la n. 5-05053 sulla questione a metà marzo, ma nonostante i due solleciti già fatti in Aula e, vista l'urgenza di un intervento normativo non abbiamo ricevuto risposta. Ci siamo impegnati con i colleghi della regione Lombardia per le associazioni che si battono da anni per tutelare il territorio. Ecco perché mi sento di ringraziare proprio Pag. 119quelle associazioni che rischiano veramente la pelle. Abbiamo visto anche ieri un servizio del programma «La Gabbia» proprio sul rischio che sta vivendo il nostro territorio ed il fiume Po.
Chiedo per l'ennesima volta – e questa è la terza sollecitazione che faccio – che mi rispondano o meglio ci rispondano a questa interrogazione, che lo ripeto, è la n. 5-05053. Voglio ringraziare in prima persona il gruppo Siluro Italia e il gruppo Carpfishing che sono da sempre in prima linea per bloccare e contrastare il bracconaggio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La Presidenza solleciterà la risposta alla interrogazione di cui lei ha parlato in Aula.

ANDREA CAUSIN. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANDREA CAUSIN. Signor Presidente, intervengo per esprimere il personale disagio per come è stato affrontato l'ultimo provvedimento d'Aula sul quale c'era un'intesa tra i gruppi per consegnare gli interventi, cosa a cui si è dato corso parzialmente.
Ma al di là di tutto, il disagio che mi deriva è perché questo provvedimento è stato affrontato in modo furtivo perché con questo importante provvedimento la Repubblica ha chiesto scusa a dei militari italiani che sono stati fucilati. Si tratta, tra l'altro, di un provvedimento che non comprende tutte le migliaia di ragazzi che sono stati decimati senza processo, per i quali non ci sarà riabilitazione. E forse questa Repubblica nel momento in cui chiede scusa doveva farlo in modo più serio, anche lasciando uno spazio vero alla discussione d'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. Onorevole Causin, ciascuno ha facoltà di poter consegnare o meno il proprio intervento e, di fatto, l'Aula lo ha approvato. Quindi, credo che questo non sia un elemento secondario rispetto al provvedimento stesso.

MAURO PILI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAURO PILI. Signor Presidente, stamane si è verificato un nuovo attentato dinamitardo contro un comune della Sardegna, il comune di Quartu Sant'Elena. Nei mesi scorsi il Ministro Alfano ha previsto e preannunciato in Sardegna un piano straordinario per combattere questa deregulation del piano emergenziale degli attentati ai sindaci. Di fatto, non solo non è successo niente, ma questa volta si è colpito un comune, il terzo comune della Sardegna. Credo che sia assolutamente necessario un intervento diretto del Governo su questo tema.
Oggi poi è stata trasmessa al Ministero della salute la relazione per quanto riguarda il caso di Ebola in Sardegna. Credo che sia necessario che il Governo venga a riferire in Aula. Ci sono elementi di una gravità inaudita, lenzuola impregnate di varechina per tutelare i medici, mancanza della biobag per quanto riguarda l'intervento diretto sul malato. Di fatto, una situazione gravissima che ha portato gravissimi rischi non soltanto in Sardegna ma anche in Italia. Credo che sia giusto che il Ministro venga qui a riferire sulla gravità di questo caso.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Venerdì 22 maggio 2015, alle 9,30:

Svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta termina alle 19.

Pag. 120

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI PASQUALE MAIETTA E TANCREDI TURCO SUL TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE N. 3008 ED ABBINATE.

PASQUALE MAIETTA. Signor Presidente, onorevoli Colleghi !
Ci troviamo Oggi ad approvare un ennesimo provvedimento in materia di giustizia, una materia sempre delicata, che non può essere affrontata con superficialità e tantomeno con provvedimenti spot.
Nel caso di specie, infatti, di questo sembra trattarsi; stiamo approvando – ultimo sforzo prima della pausa dei lavori per consentire il rush finale della campagna elettorale – un provvedimento a grande impatto mediatico, posto che si tratta di un tema molto sentito dall'opinione pubblica, quale è quello della corruzione. Che dire, certamente non una causalità.
Ma, fatte queste premesse, bisogna anche dire che stiamo affrontando un tema di grande importanza in Italia, visto che nel nostro Paese la corruzione rappresenta ancora oggi un indice di particolare difficoltà. I dati relativi alla percezione della corruzione nel nostro Paese ci pongono in una posizione davvero imbarazzante e ci pregiudicano sotto molteplici aspetti. Il fenomeno corruttivo è diventato negli anni sempre più difficile e complesso, e sempre più difficoltoso sta diventando combatterlo.
Se pensiamo ai suoi effetti, ci accorgiamo che questi non possono riguardare solo le aule di un tribunale ma che il problema della corruzione rappresenta un chiaro indice dell'inefficienza di un intero sistema e comporta delle conseguenze anche sulle regole del gioco, ad esempio alterando la concorrenza.
Inoltre, la corruzione determina un aumento dei costi a carico dello Stato: ci sono i costi diretti, che sono stati evidenziati anche dalla stessa Corte dei conti, ma, soprattutto, ci sono i costi economici indiretti: quelli che vanno ad accrescere gli importi delle opere da realizzare, o quelli derivanti dai ritardi della definizione delle pratiche amministrative. Tutti questi costi vanno ad incidere sull'intero sistema Italia, già fortemente penalizzato dalla corruzione in quanto tale perché questa alimenta una gravissima sfiducia nelle istituzioni; nei confronti della politica, nei confronti della giustizia e nei confronti della pubblica amministrazione.
Ad ogni modo, la vera domanda che dobbiamo porci è se effettivamente questo provvedimento, tanto discusso, che oggi verrà votato in quest'Aula, possa essere una vera soluzione. Lo stesso ministro Orlando, parlando di questo provvedimento, ha avuto modo di affermare che è utile ma non basta. Ebbene, anche noi concordiamo con questo punto di vista.
Come Gruppo condividiamo magna pars delle norme contenute in questo provvedimento: gli aumenti di pena, l'ipotesi della riparazione pecuniaria, le modifiche alla disciplina del falso in bilancio. Ma è difficile valutare se queste nuove norme saranno davvero efficaci nella lotta alla corruzione, e qui ci vengono in mente almeno due ordini di questioni. La prima è legata al fatto che la lotta alla corruzione deve passare attraverso una vera e propria rivoluzione culturale, un evento che non si sostiene con l'inasprimento delle sanzioni ma attraverso un procedimento complesso di buone pratiche nell'amministrazione che consenta di dare il buon esempio e di restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni. Questa prima questione si inquadra, peraltro, nel più generale tema della prevenzione della corruzione, la vera vittoria alla quale lo Stato deve tendere. Il secondo ordine di questioni attiene all'applicazione di queste norme, alla cosiddetta certezza della pena. Perché questa non è certo garantita in Italia e noi ci domandiamo se lo potrà essere – come unica eccezione – con riferimento proprio alle sanzioni tese a combattere il dilagare di fenomeni corruttivi. Temiamo di no. E allora ben vengano le modifiche al Codice penale, ben vengano gli inasprimenti delle sanzioni, ma, al contempo, lo Stato, questo Governo, deve garantire il funzionamento Pag. 121del sistema giustizia. Deve garantire che chi delinque vada in carcere, e ancora prima deve garantire che chi delinque sia assicurato alla giustizia, subendo un processo in tempi equi, il cui esito sia poi rispettato.
Negli ultimi due anni c’è stata una sequenza di provvedimenti che hanno previsto benefici per i detenuti, e allora ci chiediamo: una volta previsti questi aumenti di pena, che cosa facciamo degli arresti domiciliari obbligatori per pene inferiori a tre anni ? Che cosa facciamo dei quattro anni della messa alla prova ? Cosa facciamo della liberazione anticipata, della sospensione della pena, della non punibilità per i reati con pena massima fino a cinque anni ? Cosa facciamo della non punibilità per i reati di lieve entità ?
In Italia, purtroppo, vi sono mali difficili da superare; vi è un problema nella burocrazia; un problema che riguarda la lunghezza dei procedimenti amministrativi e la laboriosità degli stessi; la farraginosità della normativa e la sua eccessiva quantità. Vi è un problema che riguarda la giustizia, che è lenta, spesso talmente tanto da divenire inefficace. Vi sono problemi che riguardano la trasparenza stessa dell'attività amministrativa.
II disegno di legge che ci accingiamo ad approvare viene venduto come una sorta di panacea per il male della corruzione, ma questo purtroppo non è. La corruzione non nasce solo da una previsione; non può essere mortificata e combattuta solo con aumenti di pene.
Ciononostante, noi valutiamo positivamente le norme contenute in questo provvedimento e per questo voteremo a favore.

TANCREDI TURCO. Onorevoli colleghi ! !
Il provvedimento in esame (C. 3008) è finalizzato a contrastare i fenomeni corruttivi attraverso una serie di modifiche che vanno nella direzione di un incremento generalizzato delle sanzioni detentive per i reati contro la pubblica amministrazione, unitamente ad altre misure rivolte al recupero delle somme indebitamente percepite dal pubblico ufficiale, alla previsione di pene più severe per il reato di falso in bilancio.
La proposta di legge si compone di 12 articoli, si suddivide in due parti: la prima riguarda i reati contro la pubblica amministrazione (Capo I, artt. da 1 a 8); la seconda parte ha per oggetto i delitti di false comunicazioni sociali (Capo II, artt. da 9 a 12).
L'articolo 1 del testo unificato in materia di pene accessorie, modifica: l'articolo 32-ter c.p., elevando a 3 e 5 anni i limiti di durata minima e massima dell'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione (attualmente, un anno e tre anni); l'articolo 32-quinquies c.p., che disciplina i casi nei quali alla condanna consegue l'estinzione del rapporto di lavoro o di impiego, per prevedere che tale pena accessoria nei confronti del dipendente di pubbliche amministrazioni consegue alla condanna alla reclusione non inferiore ai 2 anni (oggi è per pene non inferiori a 3 anni) per i delitti di peculato, concussione, corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità, ovvero corruzione di persona incaricata di pubblico servizio; l'articolo 35 c.p., per aumentare il tempo minimo e massimo di durata della sospensione dall'esercizio di una professione (si passa, rispettivamente, dagli attuali 15 gg. e 2 anni a 3 mesi e 3 anni); aumenta l'entità delle pene detentive previste dal codice penale per una serie di reati del pubblico ufficiale contro la pubblica amministrazione.
In particolare si vede in senso sicuramente positivo l'innalzamento di pena per i reati contro la pubblica amministrazione: si apprezza l'aumento a dieci anni e sei mesi della pena massima per il reato di peculato avendo come effetto principale il conseguente aumento del termine prescrizionale ed anche lo spostamento di competenza dal giudice monocratico al giudice Collegiale.
Allo stesso modo l'innalzamento della pena massima prevista per la corruzione Pag. 122per l'esercizio della funzione sino a 6 anni consentirà l'utilizzo delle intercettazioni e l'applicabilità delle misure cautelari.
Parimenti favorevole si considera l'aumento delle pene per il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, innalzate nel minimo a 6 anni e nel massimo sino a 10 anni, e per il reato di corruzione in atti giudiziari da 6 a 12 anni, unitamente alle previste aggravanti.
Viene consentita la trattazione del procedimento penale avanti al giudice Collegiale anche per il reato d'induzione indebita a dare o promettere utilità essendo stata aumentata sino a 10 anni e 6 mesi la pena massima.
Questa proposta di modifica, ulteriormente, introduce una nuova circostanza attenuante nell'articolo 323-bis c.p. che permette una diminuzione della pena da un terzo a due terzi per colui che, responsabile di specifici delitti contro la pubblica amministrazione (artt. 318, 319, 319-ter e quater, 320, 321, 322 e 322-bis c.p.), si sia efficacemente adoperato per evitare che l'attività delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori, per assicurare le prove dei reati e per l'individuazione degli altri responsabili ovvero per il sequestro delle somme o altre utilità trasferite.
Sebbene si riconosca il beneficio della premialità nel procedimento penale, poiché volta a favorire la deflazione processuale ed una generale collaborazione dei soggetti coinvolti nel reato al fine di limitare gli effetti ulteriori del reato, si ritiene, in ogni caso, che lo sconto di pena sia eccessivamente premiale se si spinge sino alla riduzione dei due terzi.
Si sarebbe potuto accordare un premio che si fosse attestato al massimo alla metà della pena. Ciò avrebbe potuto meglio garantire il rispetto della potestà punitiva dello Stato e l'effetto di deterrenza connaturata alla sanzione penale, salvaguardando l'esigenza di offrire un consistente incentivo ai soggetti che intendano collaborare con gli inquirenti.
L'articolo 2, modificando l'articolo 165 c.p., prevede una nuova condizione per l'accesso alla sospensione condizionale della pena per un catalogo di reati contro la pubblica amministrazione (artt. 314, 317, 318, 319, 319-ter e quater, 320 e 322-bis c.p.), subordinando la concessione della stessa al pagamento, a titolo di riparazione pecuniaria di una somma equivalente al profitto del reato ovvero all'ammontare di quanto indebitamente percepito, fatto salvo il diritto all'eventuale risarcimento del danno ulteriore.
In questo caso si giudica di palese buon senso il meccanismo che prevede il recupero del quantum che è stato oggetto di scambio illecito nei reati contro la P.A., quale condizione per applicare la sospensione condizionale della pena.
In relazione a questa modifica sarebbe probabilmente stato più incisivo prevedere una restituzione del doppio di quanto è stato il prezzo o il vantaggio della corruzione per il pubblico ufficiale, di modo da garantire una ulteriore deterrenza alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione.
Adeguata si ritiene anche la previsione dell'articolo 3 che modifica la fattispecie di concussione (articolo 317 c.p.), ampliandone l'ambito soggettivo di applicazione per inserirvi anche «l'incaricato di un pubblico servizio», così ripristinando la formulazione antecedente alla legge Severino (L. 190/2012).
L'articolo 4 prevede l'inserimento nel codice penale dell'articolo 322-quater che collega alla sentenza di condanna per un delitto contro la P.A., l'ordine di pagamento di una somma pari all'ammontare di quanto indebitamente ricevuto dal pubblico ufficiale (o dall'incaricato di un pubblico servizio) a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell'amministrazione di appartenenza, ovvero, in caso di corruzione in atti giudiziari, in favore dell'amministrazione della giustizia, salvo ed impregiudicato il diritto al risarcimento del danno ulteriore.
Sebbene questa nuova previsione sia di sicuro impatto nella normativa si sarebbe potuta stabilire una riparazione del doppio di quanto è stato il prezzo od il vantaggio della corruzione per il pubblico ufficiale di modo da offrire ulteriore deterrenza Pag. 123alla norma, anche in ragione del fatto che il nostro ordinamento già prevede, in alcuni ambiti, una sanzione ben maggiore del possibile vantaggio che potrebbe ottenere il soggetto che commette un fatto illecito.
Molto soddisfacenti vengono considerate le previsioni dell'articolo 5 che introduce un generalizzato aumento delle pene per il reato di associazione mafiosa (articolo 416-bis c.p.) anche armata, con pene inasprite complessivamente da un minimo di anni 10 al massimo di anni 26.
Favorevolmente si considera la previsione dell'articolo 6 che condiziona l'accesso al rito premiale del patteggiamento alla restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato per i procedimenti per i delitti dei pubblici ufficiali contro la P.A., anche se ci saremmo attesi una sanzione di almeno il doppio del prezzo o del profitto del reato in quanto il rito del patteggiamento, già di per sé premiale, consente, altresì, all'indagato o imputato che venga ammesso al patteggiamento di uscire dal procedimento senza ammissione di colpevolezza avendo come ulteriore vantaggio quello di non dover presenziare in pubblica udienza al processo.
Si auspica possano avere un notevole impatto le previsioni degli articoli 7 ed 8 nei quali si prevedono vari obblighi informativi e di vigilanza rivolti al Presidente dell'ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) a carico del P.M., dei Giudici Amministrativi o delle stazioni appaltanti, per queste ultime con cadenza periodica semestrale.
I successivi articoli 9 e ss. riguardano la nuova disciplina delle false comunicazioni sociali.
La novità principale è che il falso in bilancio ritorna ad essere un delitto per tutte le imprese, anche se non quotate in borsa.
Si nota un sostanziale miglioramento in quanto ad oggi la sanzione penale è quella dell'arresto fino a due anni, pur in presenza d'ipotesi di esclusione della punibilità.
Il testo prevede anche alcune circostanze attenuanti per i casi di società che non presentino i requisiti dimensionali per fallire ed un generale inasprimento delle sanzioni amministrative a carico delle società.
Per quanto si voglia accogliere, in senso sostanzialmente positivo la modifica proposta, ci saremmo attesi una pena massima per il reato di false comunicazioni sociali nelle società non quotate, superiore nel massimo ad anni 5 di reclusione tale da poter rendere applicabile al reato l'uso delle intercettazioni e le misure cautelari.
Per altro verso l'aumento nella pena massima provocherebbe anche l'allungamento del termine prescrizionale del reato penale, tanto più utile se si consideri che il termine per poter effettuare eventuali accertamenti fiscali si prescrive in 5 anni.
Analogamente ci si sarebbe aspettato che per il reato di false comunicazioni sociali nelle società quotate la pena detentiva prevista fosse elevata oltre i 10 anni di modo da radicare la competenza per questi procedimenti avanti il Giudice Collegiale a garanzia del diritto di difesa e per un più approfondito accertamento dibattimentale.
In ogni caso è da osservare che nella pratica i bilanci presentati in assemblea dagli organi sociali non sono ancora bilanci, ancorché all'articolo 2423 cod. civ. è detto: «Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio...». Detti documenti, tuttavia, non sono ancora bilanci, anche se ne hanno l'aspetto formale, ma sono semplici progetti di bilancio che, pertanto, hanno solo valore di comunicazioni sociali.
Secondo la legislazione vigente questi progetti di bilancio diverranno bilanci d'esercizio solo con l'approvazione dei soci e avranno valenza verso i terzi con il deposito ai sensi dell'articolo 2435 cod. civ.
Di conseguenza, se questi progetti di bilancio sono falsi, significa che il reato è già stato consumato.
Il reato di falso in bilancio, infatti, non si consuma materialmente con la comunicazione in assemblea di false notizie ma è antecedente e viene commesso dal soggetto attivo, il dirigente od il professionista Pag. 124delegato alla redazione, sia durante l'esercizio annuale, nel porre in essere nel libro giornale gli artifizi contabili, sia a fine esercizio, in sede di chiusura dei conti, con la sopravalutazione o la sottovalutazione delle attività e delle passività.
Ritenere, pertanto, che i più volte citati artt. 2621 e 2622 cod. civ. disciplinino il reato di falso in bilancio costituirebbe una forzatura terminologica, perché il falso in bilancio viene commesso allorquando vengono posti in essere nel libro giornale gli artifizi contabili.
Secondo le considerazioni qui esposte, a legislazione vigente il c.d. reato di falso in bilancio (denominato False comunicazioni sociali) non sarebbe disciplinato in Italia, per cui chi opera gli artifizi contabili, che porteranno in seguito all'esistenza di un bilancio falso, non commette alcun reato.
Sarebbe forse stato il caso di differenziare i due delitti: il vero e proprio falso in bilancio che si attua in momento antecedente, e le false comunicazioni sociali che si attuano, invece, successivamente.
Il reato di falso in bilancio si configurerebbe, pertanto, come ipotesi distinta da quello di false comunicazioni sociali.
Infatti esso, viene commesso prima della comunicazione del bilancio all'assemblea, e dovrebbe essere imputato a chi effettivamente lo redige, poiché si attua con l'alterazione delle scritture contabili, ovvero comunque non è direttamente imputabile agli amministratori ex articolo 2423 cod. civ., come sopra detto, bensì ai dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari.
Le false comunicazioni sociali potrebbero restare reato a sé stante, imputabile agli organi che lo presentano e approvano, cioè amministratori, i direttori generali, nonché i sindaci ed i liquidatori.
In conclusione, nonostante le osservazioni sin qui enunciate con i profili di criticità evidenziati, si ritiene la proposta di riforma in esame tendenzialmente positiva e rivolta ad un concreto miglioramento dell'efficacia deterrente dei reati contro la P.A. nell'ottica di consentire un più corretto ed efficiente svolgimento delle funzioni proprie delle amministrazioni dello Stato, perché si attui un complessivo miglioramento delle condizioni della concorrenza anche nella contrattazione tra privati, cittadini ed aziende, e con la P.A.
Annuncio, perciò, il voto favorevole di Alternativa Libera !

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI MARIANO RABINO, MICHELE PIRAS, ANDREA CAUSIN E TATIANA BASILIO SULLA PROPOSTA DI LEGGE N. 2741-A ED ABBINATA.

MARIANO RABINO. Signora Presidente, onorevoli colleghi !
Siamo al cospetto di un provvedimento, affrontato con estrema sensibilità e attenzione nella Commissione di merito e qui in quest'Aula, che esamina il delicato tema della riabilitazione dei militari delle Forze armate italiane che, nel corso della prima Guerra mondiale, hanno riportato condanna alla pena capitale.
Questo accade perché, nel corso della prima guerra mondiale, i tribunali militari italiani condannarono a morte per diserzione e altri gravi reati circa 4000 soldati. Di questi, 750 furono effettivamente fucilati mentre per gli altri la pena venne commutata.
In mezzo a questa orrenda carneficina, occorre considerare una «zona oscura» su cui la ricerca storica langue e sulla quale gli storici ancora dibattono e studiano. Perché centinaia di militari furono fatti fuori sommariamente da ufficiali e sottufficiali che ne avevano all'epoca il potere.
Potere attribuito loro dall'articolo 40 del codice penale dell'esercito durante la Grande Guerra che prevedeva, nel caso di reati quali lo sbandamento, la rivolta e l'ammutinamento, o la diserzione con complotto, che il superiore gerarchico che non utilizzasse qualsiasi mezzo a sua disposizione, ivi comprese le armi, per impedirne la consumazione, fosse da ritenersi correo e dunque passibile delle stesse gravissime pene stabilite per detti reati. In virtù di tale norma, gli ufficiali, in particolare Pag. 125i comandanti di reparti o formazioni organiche, avevano non solo la facoltà, ma anche il dovere di uccidere o far uccidere immediatamente, sul posto, i soldati che si fossero resi responsabili di quei particolari reati, secondo l'inappellabile valutazione degli ufficiali stessi.
Inoltre, in forza dell'articolo 251 del codice penale per l'esercito, al Comandante Supremo era conferita la facoltà di emanare circolari e bandi aventi forza di legge nella zona di guerra, facoltà di cui si fece uso per legittimare la decimazione.
Esiste anche un numero imprecisato di vittime, nell'ordine delle centinaia, tirate a sorte e mandate davanti a un plotone di esecuzione, dal momento che non si riusciva a trovare il responsabile di qualche supposto reato. Ritenuti comunque corresponsabili.
Tutti dimenticati, caduti nell'oblio, tanto da non trovar posto negli albi del ricordo, macchiati da un'onta indelebile.
Storie di uomini, vite recise e mimetizzate per troppo tempo nei numeri della carneficina della Grande Guerra: 651 mila vittime militari, poco meno quelle civili, per un totale di un milione e 420 mila morti pari al 3,5 per cento della popolazione italiana.
L'importanza di questa rivisitazione storica e della delicatezza del tema affrontato è sancita anche dalla stretta collaborazione di Governo e Parlamento, che ha portato, tra le altre iniziative, all'istituzione, da parte del Ministro della difesa Roberta Pinotti, di un comitato tecnico – scientifico presieduto dall'ex ministro Arturo Parisi per la riabilitazione di questi dimenticati.
Voglio ribadire, quanto evidenziato nella relazione illustrativa del provvedimento e dai colleghi che mi hanno preceduto, vale a dire le conclusioni della prima istruttoria del Comitato, che riferendo al Ministro della difesa Pinotti ha riconosciuto l'ampiezza e la profondità della «dimensione umana» del primo conflitto mondiale.
Nel riferire al Ministro le indicazioni emerse dalla ricognizione istruttoria, il Comitato ha condiviso l'opportunità che il Ministero sostenga, nell'ambito delle sue competenze, ogni iniziativa capace di alimentare una matura e rinnovata memoria condivisa delle sofferenze che segnarono la partecipazione a quell'evento di milioni di uomini e di donne appartenenti a tutte le componenti della comunità nazionale».
Attraverso questa iniziativa legislativa ci viene offerta, dunque, la possibilità di sanare un vulnus, per anni ignorato. Abbiamo oggi l'opportunità di riconoscere gli errori del passato, grazie ad una attenta rilettura dei fatti storici che ci permetterà di fare luce su una delle pagine più buie della nostra storia recente e di rimediare, in parte, dando dignità a oltre un migliaio di fucilati a livello nazionale per reati contro la disciplina e non contro la persona.
Si tratta di un vulnus al quale si è cercato di rimediare in tutta la comunità internazionale e non solo in Italia, proprio per garantire, alla luce del tempo, di riscrivere gli atti in un'ottica qualificata e importante. Progetti e i provvedimenti legislativi in merito sono stati affrontanti anche in Francia e Regno Unito. In Francia sono state presentate tra il 2011 e il 2012 due proposte di legge relative alla «riabilitazione collettiva dei militari fucilati per dare l'esempio» durante la guerra del 1914-1918. Nel Regno Unito è stata promulgata nel 2006 una legge, l'Armed Forces Act 2006, il cui articolo 359 dispone che siano previste «forme di perdono per membri delle forze armate giustiziati per reati disciplinari: riconoscimento come vittime della Prima Guerra Mondiale».
L'importanza del valore storico della riscrittura è sancito dagli storici stessi che, sin dalla fine degli anni Sessanta, hanno affrontato questa dolorosa vicenda.
In particolare, lo storico Alberto Monticone è stato il primo, con Enzo Forcella, a mettere mano al capitolo delle esecuzioni sommarie apprezzando, così come si evince dai verbali dei Tribunali militari: «La disponibilità del comitato celebrativo ad approfondire le storie umane e nel loro ambito le ingiuste fucilazioni dal momento Pag. 126che è arrivato il momento che l'Italia faccia finalmente i conti con questa vicenda».
Nelle 1.787 condanne a morte emesse per diserzione o passaggio al nemico, «una sola risulta davvero corroborata da prove», ricordano gli storici. Non mancano invece casi di presunta insubordinazione per gesti ritenuti di sfida in quel clima terribile, come nel caso di Alessandro Ruffini, militare fucilato nei pressi di Noventa Padovana perché Andrea Graziani, tristemente noto come il «generale delle fucilazioni», incrociò il suo sguardo mentre aveva la pipa in bocca. Tante storie minori su cui fare chiarezza. Diversi casi, tante drammatiche storie da ricordare.
Caporetto è sinonimo di disfatta, caratterizzata da storie di diserzioni e fucilazioni «esemplari». È da sempre ricordata come una pagina poco gloriosa della nostra storia, e anche per questo poco approfondita.
A parere di molti storici, sono tanti i vuoti da colmare in questa storia tragica, piena di esecuzioni ingiuste, esemplari (uno ogni dieci) o affrettate, nella quale si nascondono anche vicende eroiche, da portare alla luce, per una giusta riabilitazione.
Siamo dunque al cospetto di un atto di civiltà giuridica, di estremo valore, che ci permetterà di salvare l'autonomia del giudizio, rispettando il ruolo della magistratura. Questo perché, la norma dispone l'avvio d'ufficio da parte del procuratore generale militare, della riapertura dei casi e di inviarli al Tribunale militare di sorveglianza per la richiesta di riabilitazione, che farà capo alla capacità della magistratura di rivisitarli.
In sintesi è evidente, dunque, che non si tratta di un provvedimento qualsiasi, ma di un testo che riveste prima di ogni altra cosa, un alto valore morale che ci darà la possibilità non solo di mantenere vivo il ricordo di quei fatti, ma anche di riabilitare e onorare i militari italiani vittime dei metodi repressivi con i quali si voleva mantenere la disciplina nei ranghi dell'esercito durante il primo conflitto mondiale.
Nello specifico il testo dispone che è avviato d'ufficio, in deroga a quanto disposto dagli articoli da 178 a 181 del codice penale e 412 del codice penale militare di pace, il procedimento di riabilitazione.
Detta deroga trova la sua motivazione nel fatto che, le condizioni previste dai citati articoli del codice penale e del codice penale militare di pace ostano alla possibilità del condannato a morte di ottenere la riabilitazione. Dal provvedimento di riabilitazione sono esclusi tutti coloro che vennero condannati alla pena capitale per aver volontariamente trasferito al nemico informazioni coperte dal segreto militare e pregiudizievoli per la sicurezza delle proprie unità di appartenenza e per il successo delle operazioni militari delle Regie Forze armate.
Inoltre, il provvedimento dispone atti in ordine alla trasparenza, sancendo la restituzione dell'onore di giovani uccisi e la giusta memoria per le famiglie dei caduti, inserendo nell'Albo d'oro del Commissariato generale per le onoranze ai caduti i nomi dei militari delle Forze armate italiane che risultino essere stati fucilati nel corso della prima Guerra mondiale.
Dell'inserimento è data comunicazione al comune di nascita del militare per la pubblicazione sull'albo comunale. Importante anche la disposizione di affiggere in un'ala del Vittoriano in Roma una targa nella quale la Repubblica «rende evidente la sua volontà di chiedere il perdono di questi nostri caduti».
Al fine di assicurare una più completa trasparenza è assicurata, inoltre, la piena fruibilità degli archivi delle Forze Armate e dell'Arma dei carabinieri per tutti gli atti, relazioni e rapporti legati alle operazioni belliche, alla gestione della disciplina militare, nonché alla repressione degli atti d'indisciplina o di diserzione, ove non già versati negli archivi di Stato.
Concludendo, il testo è il risultato di un pensiero storico – politico condiviso da più parti e rappresenta lo spirito e le Pag. 127considerazioni espresse in diverse occasioni dal Ministro della difesa, finalizzati ad affrontare le parti più controverse della Grande Guerra, nell'approssimarsi dei cento anni dell'ingresso dell'Italia in quel tragico conflitto.
Siamo tutti concordi nell'affermare che il miglior modo per ricordare questi giovani italiani che vi persero la vita è restituire quanto impropriamente sottratto: l'onore, la dignità e la memoria, attraverso il riconoscimento che meritano. Per realizzare ciò non si può prescindere dal riconoscere puntualmente gli errori e gli orrori che avvennero nel tragico teatro di guerra.
È per tali ragioni che Scelta civica conferma il proprio voto favorevole a questa iniziativa legislativa di grande valore, che rappresenta una misura a garanzia della dignità e della sacralità della vita umana, condividendo insieme a tutte le forze politiche la soddisfazione nell'approvazione di un testo, licenziato da quest'aula, in concomitanza della data simbolo del 24 maggio 2015, centenario della prima Guerra mondiale.

MICHELE PIRAS. Trincea e assalto. «La vita di trincea, anche se dura è un'inezia di fronte a un assalto. Il dramma della guerra è l'assalto. La morte è un avvenimento normale e si muore senza spavento. Ma la coscienza della morte, la certezza della morte inevitabile, rende tragiche le ore che la precedono. Nella vita normale della trincea nessuno prevede la morte o la crede inevitabile ed essa arriva senza farsi annunciare, improvvisa e mite. Anche i disagi sono poca cosa. Anche i contagi più temuti. Lo stesso colera cos’è ? Che cosa è di fronte al fuoco d'infilata d'una mitragliatrice ?».
Sono le parole possenti di Emilio Lussu, capitano del 151 Reggimento della Brigata Sassari, acquartierato tra il 1916 e il 1917 sull'Altopiano di Asiago. Questa la fotografia, sintetica ed efficace, dell'orrore della Grande Guerra, della psicologia del soldato italiano, di quella immane tragedia che costò al paese 650 mila vittime. Ed in quelle pagine anche il più vero e duro atto d'accusa e denuncia del fanatismo, dell'inadeguatezza, della prepotenza, dei comandi militari, la denuncia precisa della grande follia che fu l'ideologia cadornista e della monarchia sabauda.
Uomini smarriti, prevalentemente contadini, pastori, popolo oppresso, carne da macello scagliata sulla supremazia tecnologica e militare austriaca, vite massacrate: per coloro che morirono e per coloro che tornarono, che trovarono i campi aridi e le promesse della Patria tradite, con lo stesso cinismo e la medesima disumanità che caratterizzò, per tutto il triennio, il trattamento riservato a quei ragazzi.
In quella immensa carneficina nessuna pietà per la paura, ma odio, disprezzo, decimazioni e fucilazioni per i disfattisti, i vigliacchi, i traditori, i sabotatori: così furono chiamati quei cittadini-guerrieri, che non solo non capivano il tedesco ma spesso nemmeno l'italiano, figuriamoci le ragioni per le quali dovevano marcire in trincea e poi doversi lanciare sulle mitragliatrici austriache.
I sassarini entrarono in guerra urlando «viva il Re» e ne uscirono gridando «forza Paris», perché compresero che solo fare «forza comune» avrebbe potuto salvarli da quella follia: quella della guerra e quella dei capi militari.
A Caporetto morirono 9000 sassarini, assassinati nella trincea da Luigi Cadorna, dal tiro mal calibrato dall'artiglieria «amica», senza possibilità di fuga, stretti fra gli austriaci ed i carabinieri, chiamati a sparare su chiunque tentasse la fuga o provasse a lasciare la trincea per informare il comando che stavano sbagliando tiro.
Ecco: negli orrori e nel tradimento della Grande Guerra affondano le radici il fascismo ed il nazismo, trova origine il secondo conflitto mondiale.
Insomma: molto distante dalla retorica della vittoria e della unificazione della Patria la conduzione ideologica e militare della prima guerra mondiale generò un nuovo cancro, per estirpare il quale dovettero passare altri 30 anni ed altri milioni di morti.Pag. 128
Può sembrare un dibattito fuori dal tempo quello svolto in Commissione ed in Aula sulle norme che andiamo oggi, con cento anni di ritardo, ad approvare ma io voglio considerarlo un atto di cura, un momento della memoria, una medaglia al valore per i fucilati, i decimati, gli assassinati, i disobbedienti ed i disertori ! Che non erano vigliacchi o traditori o disfattisti ma solo poveri e solo ragazzi.

ANDREA CAUSIN. A distanza di 100 anni esatti, la Repubblica ha il dovere di fare memoria di questa drammatica e grande vicenda, e c’è la necessità di farlo al di fuori e oltre la retorica della vittoria che, sopravvissuta al crollo del regime fascista, rimane tuttora viva nelle rappresentazioni e nella didattica.
Sia chiaro !
Non sono in discussione le gesta eroiche del popolo italiano impegnato nello sforzo bellico sia tra le file del regio esercito, sia nella fatica di una guerra di posizione che si svolse soprattutto sul suolo italiano.
Le imprese e i sacrifici dei ragazzi che provenivano dai paesi più remoti, dalle isole, dalle campagne delle regioni del sud, per combattere sulle cengie alpine o nelle terribili trincee del Carso, rappresentano un motivo di grande orgoglio.
Giovani che venivano mandati al fronte male equipaggiati, e guidati da ufficiali superiori che non avevano compreso la modernità del conflitto che avevano di fronte, e che il più delle volte, come conseguenza di tale incapacità, mandavano al macello migliaia di soldati.
Soprattutto dopo la sconfitta di Caporetto, la crudeltà di Cadorna e dei suoi sottoposti, in particolare il generale Graziani, si abbattè sui militari e ufficiali che non avevano nessuna colpa, se non quella di avere eseguito ordini idioti dei comandanti che successivamente misero in atto le repressioni, le condanne, processi sommari e le decimazioni.
Caporetto fu l'inizio di una tragedia collettiva che segnò un'intera generazione.
Centinaia di migliaia di ragazzi e uomini morirono, come si usa dire, per la patria, sotto i colpi di mortai, dei cecchini austriaci, dei gas oppure durante assurdi e impossibili attacchi alle trincee nemiche.
Moltissimi invece furono assassinati dalla stessa patria che li aveva chiamati a combattere, spesso attraverso sciocche e pretestuose implicazioni (disobbedienza, rivolta, ammutinamento, insubordinazione).
Alcuni in seguito a processi sommari.
Altri, i più, in modo futile e crudele, senza processo e motivazione alcuna.
La legge che la Camera si accinge ad approvare non ripara delle crudeltà del conflitto, ma restituisce in modo simbolico la dignità a tutti i soldati che sono stati inutilmente e ingiustamente fucilati e, insieme a loro, anche alle migliaia di persone che sono state decimate senza processo.
Una grande nazione non deve avere paura della propria storia, ma non deve nemmeno temere di chiedere scusa e porre rimedio laddove sono stati commessi degli errori.
Oggi la Repubblica, approvando questa legge, chiede simbolicamente perdono e riabilita militari che sono stati ingiustamente fucilati.
E attraverso questo gesto, consente a noi, nel centenario della Grande guerra, di fare memoria di una vicenda che ha segnato la storia del nostro Paese, in modo distante dalla retorica della vittoria, in modo autentico, vero, nel modo degno di una grande nazione e di una grande democrazia.

TATIANA BASILIO. Grazie Presidente e colleghi.
Non mi addentrerò nel merito della descrizione della ratio che si vuole raggiungere con la presentazione delle due proposte di legge Scanu/Basilio, in quanto già ampiamente trattato l'argomento durante la discussione generale, ma il fine di questa dichiarazione di voto verte soprattutto nel voler riportare un po’ di umanità in quest'Aula.
Stiamo parlando di un migliaio di soldati, morti non a causa del fuoco nemico, ma del fuoco proveniente da coloro che dovevano essere amici, l'Arma dei Carabinieri Pag. 129o i plotoni di esecuzione delle Forze Armate, ai quali purtroppo era affidato un triste compito: eseguire la pena capitale decisa dai superiori e dal tribunale militare.
Non erano criminali, disertori, spie, ma giovani soldati, che furono strappati dal lavoro dei loro campi, che vennero mandati a versare il proprio sangue nelle trincee dell'Italia nord/orientale.
Quasi tutti questi giovani pensavano di andare a combattere una gloriosa guerra, illuminata da allori, da fanfare e bandiere, invece si scontrarono con una cruda e atroce realtà: la guerra era oscura, gettati nelle trincee, al freddo in mezzo al fango, a temperature proibitive per giorni e giorni, una guerra logorante.
In trincea morivano come mosche, non solo durante gli assalti e a causa del fuoco nemico, ma e soprattutto di stenti, di freddo, di malattie, il morale era sempre più a terra e la disciplina veniva meno.
Stiamo parlando della Prima Guerra mondiale, durata 4 anni dal 1914 al 1918, alla quale l'Italia prese parte dal lontano 24 maggio 1915. Ci costò 651.000 morti militari.
Perché è importante approvare questa PDL ?
Poiché un migliaio di cittadini italiani furono obbligati a combattere una guerra contro dei coetanei e sono considerati tutt'oggi disonorevoli, a causa della pratica barbara delle esecuzioni sommarie o decimazioni.
Colleghi, questo è un tema che richiede una rilettura storica dei fatti.
Questi giovani soldati, furono fucilati contro la disciplina e non contro la persona ! Fucilati per reati che non hanno commesso, per decisioni prese anche solo per rimettere un po’ di ordine tra la truppa. Ci furono decimazioni per il semplice motivo che molti erano considerati disfattisti, e per questa assurda ragione venivano minacciati dal superiore di fucilazione sommaria se non avessero denunciato i così detti disfattisti, ma lo erano tutti in quanto si sentivano ormai usati come carne da macello contro i colpi dell'artiglieria del nemico austriaco.
Con queste PDL abbiamo cercato di riscrivere attraverso atti parlamentari una parte di quella storia, occultata per troppo tempo.
Sono state emesse sentenze sulla base di ribellioni che venivano dettate dagli stenti, dalla fatica, dall'ingiustizia di combattere una guerra che a loro, giovani soldati strappati da terre lontane, risultava incomprensibile. Rivolte dettate dalla fame, dal freddo, dalla paura di essere buttati in trincea e di morire quasi con certezza sotto il fuoco nemico, che si presentava orribile davanti ai loro occhi, o sotto il fuoco amico se si permettevano di indietreggiare. Sentenze che dovevano punire sommariamente giovani cittadini per ripristinare con la pratica del terrore ordine e disciplina tra la truppa.
Abbiamo audito il sindaco di Catanzaro. Ci ha portato il racconto dei Fanti della Brigata di Catanzaro fucilati alle spalle per essersi rifiutati di ritornare sul fronte, poiché la guerra per cui erano sta chiamati a combattere era diventata incomprensibile, una guerra che non capivano, troppo lontana dalla loro realtà. Si chiedevano per cosa e per chi combattevano, ma soprattutto perché e contro chi.
Approvando questa legge si cancellerebbe quell'onta che grava come macchia nera sull'onore calpestato di questi ragazzi che sono morti ed hanno combattuto per la Patria.
Mario Flora, nipote di un alpino fucilato ingiustamente durante la Prima Guerra mondiale, un'altra vittima dell'inutilità di questa follia. Sono trascorsi ormai 99 anni da quel triste episodio. Era il primo luglio del 1916 e a Cercivento l'alpino Silvio Ortis venne fucilato. Il giovane Ortis ed altri tre suoi commilitoni furono colpevoli solo di aver suggerito una diversa via da quella prevista da inesperti saggiatori di gloria, stavano semplicemente suggerendo la strada migliore da percorrere e per questo motivo pagarono con la loro vita innocente. Atroce e disumano il comportamento di colui che decise di spezzare queste quattro giovani innocenti vite soprattutto se si pensa che i quattro fucilati non si trovavano nemmeno al momento dell'ammutinamento nella baracca incriminata e covo della ribellione. Noi non siamo a conoscenza dei motivi per cui il Pag. 130tribunale militare e in poche ore ha emesso una sentenza simile e l'ha resa esecutiva ma io posso immedesimarmi con l'immaginazione nei panni di questi poveri e giovani ragazzi che si sentivano condannare a morte con disonore non sentendosi colpevoli e di fatto non essendolo
Quest'uomo è venuto a chiedere giustizia per riabilitare la memoria di un alpino, e raccoglie il migliaio di nomi di cui noi non abbiamo più contezza che hanno il diritto di essere riconosciuti eroi che morirono in nome della nostra libertà.
Siamo un paese civile, evoluto ed in un paese con delle solide radici di fondo non si deve avere timore di guardare nel profondo buio che contraddistingue il nostro passato, un simile gesto è sinonimo di crescita e di maturità intellettuale. Che sia un momento per fare ammenda, un attimo di riflessione, un istante che rimarrà scritto nella storia del XXI secolo per chiedere scusa per ciò che è accaduto in passato, anche se queste persone non potranno essere presenti e non potranno udire le nostre parole.
Portare questa proposta di legge in Aula è un gesto forte, un gesto con il quale vogliamo facilitare il lavoro degli storici. Finalmente potranno fruire dell'apertura degli archivi dell'Arma dei Carabinieri per quei tre anni oscuri e sanguinosi.
Portare questo pdl in Aula è anche sinonimo di grande civiltà. Umanità e volontà di guardare in faccia il nostro passato, poiché solo ripristinando la verità e solo attraverso l'ammissione dei nostri errori riusciremo a comprendere fino in fondo chi siamo stati, senza avere il timore di riconoscere i nostri sbagli, in quanto ci renderanno solo più consapevoli che i conflitti bellici, portano solo ad essere più cinici, freddi, distaccati e disumani, anche nei confronti dei nostri connazionali.
Per questi molteplici motivi abbiamo chiesto che sia affissa una targa in bronzo in un'ala del complesso del Vittoriano a Roma.
Con questa targa si apre il tema del perdono.
Perdonare è il principio cardine non solo della religione cattolica, ma di ogni percorso che debba portare alla compassione, alla sensibilità che ognuno di noi dovrebbe avere insito nel proprio essere.
Chiedere perdono a tutti coloro che ingiustamente sono morti per fucilazioni sommarie è un atto dovuto, che si compirà nell'aula di questo Parlamento.
Stiamo per scrivere l'atto finale di una tragedia della quale non si è ancora redatto l'ultimo capitolo e con immenso ed infinito onore spetterà a noi, deputati e senatori della XVII legislatura riscrivere questo pezzo di storia, un atto dovuto a quei corpi ai quali troppo presto è stata strappata la vita mentre servivano la Patria.
Nel mondo anglofono hanno scelto di percorrere la strada del perdono per riabilitare la memoria dei soldati morti per fucilazioni sommarie, ma ciò significherebbe un'ammissione di colpa nei confronti di questi soldati.
Noi abbiamo scelto di percorrere una strada, più impegnativa, quella di esaminare caso per caso, per poi restituire loro l'onore negato e strappato nel momento in cui è stata scritta la loro morte nella storia.
La data del 24 maggio è ormai alle porte ed è compito della Repubblica, che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, fare tesoro di quante morti ci sono state in tutte le guerre alle quali il nostro paese finora ha partecipato.
Dal passato abbiamo il dovere di imparare per non commettere gli stessi errori, per valorizzare quel giovane capitale umano che è stato sacrificato in nome della libertà di cui tutti noi traiamo beneficio.
Colleghe e colleghi, avremo l'onore di poter dire ai posteri che grazie al nostro lavoro di unione e condivisione politica, le giovani vite strappate alle proprie famiglie e disonorate attraverso la brutale pratica dell'esecuzione sommaria, finalmente riposeranno in pace e i nostri soldati fucilati non furono meno eroici dei loro commilitoni caduti in combattimento.
Questo è un momento che rimarrà scritto nella storia e con immensa gioia ed onore potremo dire che noi abbiamo contribuito al ripristino della verità assoluta.

Pag. 131

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 1460 E DELLA MOZIONE N. 1-00869

Pdl di ratifica n. 1460 e abb. – Ratifica Convenzione assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea

Tempo complessivo: 9 ore.

Relatori (complessivamente) 30 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 30 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 25 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 6 ore e 5 minuti
Partito Democratico 1 ora e 28 minuti
MoVimento 5 Stelle 55 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 46 minuti
Area Popolare (NCD - UDC) 28 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 27 minuti
Scelta civica per l'Italia 26 minuti
Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 24 minuti
Per l'Italia – Centro Democratico 24 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 20 minuti
Misto: 27 minuti
Alternativa Libera 12 minuti
Minoranze Linguistiche 6 minuti
Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 5 minuti
MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti
Pag. 132

Mozione n. 1-00869 – Iniziative in materia di circolazione del denaro contante

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 20 minuti
Partito Democratico 1 ora e 16 minuti
MoVimento 5 Stelle 32 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 28 minuti
Area Popolare (NCD - UDC) 20 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 19 minuti
Scelta civica per l'Italia 19 minuti
Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 17 minuti
Per l'Italia – Centro Democratico 16 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 15 minuti
Misto: 18 minuti
Alternativa Libera 7 minuti
Minoranze Linguistiche 4 minuti
Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 4 minuti
MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 3 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Pdl 3008 e abb. – em. 1.23 345 344 1 173 61 283 80 Resp.
2 Nom. em. 1.60 353 352 1 177 60 292 79 Resp.
3 Nom. em. 1.36 352 351 1 176 29 322 80 Resp.
4 Nom. em. 1.24 364 363 1 182 63 300 77 Resp.
5 Nom. em. 1.13 367 366 1 184 63 303 76 Resp.
6 Nom. em. 1.37 368 367 1 184 26 341 76 Resp.
7 Nom. em. 1.6 369 326 43 164 26 300 76 Resp.
8 Nom. em. 1.38 371 369 2 185 32 337 76 Resp.
9 Nom. em. 1.7 376 333 43 167 26 307 76 Resp.
10 Nom. em. 1.8 379 379   190 67 312 76 Resp.
11 Nom. em. 1.55 385 374 11 188 77 297 76 Resp.
12 Nom. em. 1.59 385 376 9 189 76 300 77 Resp.
13 Nom. em. 1.39 383 382 1 192 33 349 76 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.27 388 373 15 187 57 316 76 Resp.
15 Nom. em. 1.15 387 374 13 188 59 315 76 Resp.
16 Nom. em. 1.16 385 383 2 192 67 316 76 Resp.
17 Nom. em. 1.56 394 381 13 191 103 278 76 Resp.
18 Nom. em. 1.10 394 389 5 195 50 339 76 Resp.
19 Nom. em. 1.57 392 342 50 172 52 290 76 Resp.
20 Nom. em. 1.58 388 364 24 183 75 289 75 Resp.
21 Nom. em. 1.18 386 369 17 185 56 313 75 Resp.
22 Nom. articolo 1 389 322 67 162 291 31 75 Appr.
23 Nom. articolo agg. 1.010 372 370 2 186 83 287 75 Resp.
24 Nom. articolo agg. 1.011 380 379 1 190 86 293 73 Resp.
25 Nom. articolo agg. 1.01 375 375   188 70 305 73 Resp.
26 Nom. articolo agg. 1.02 375 374 1 188 69 305 73 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. articolo agg. 1.04 380 379 1 190 71 308 73 Resp.
28 Nom. em. 2.50 377 376 1 189 70 306 73 Resp.
29 Nom. articolo 2 388 338 50 170 303 35 72 Appr.
30 Nom. em. 3.1 389 340 49 171 24 316 71 Resp.
31 Nom. em. 3.2 391 391   196 74 317 71 Resp.
32 Nom. articolo 3 390 387 3 194 348 39 71 Appr.
33 Nom. articolo agg. 3.050 383 382 1 192 103 279 71 Resp.
34 Nom. em. 4.1 381 379 2 190 68 311 71 Resp.
35 Nom. em. 4.2 386 384 2 193 71 313 71 Resp.
36 Nom. em. 4.50 385 371 14 186 56 315 71 Resp.
37 Nom. em. 4.3 386 371 15 186 59 312 71 Resp.
38 Nom. articolo 4 390 388 2 195 354 34 71 Appr.
39 Nom. articolo agg. 4.01 381 381   191 71 310 71 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 5.2 376 376   189 15 361 71 Resp.
41 Nom. em. 5.3 375 328 47 165 23 305 71 Resp.
42 Nom. em. 5.50 378 377 1 189 71 306 71 Resp.
43 Nom. em. 5.4 377 322 55 162 16 306 71 Resp.
44 Nom. articolo 5 375 354 21 178 348 6 71 Appr.
45 Nom. articolo agg. 5.01 367 364 3 183 78 286 71 Resp.
46 Nom. articolo agg. 5.02 359 342 17 172 58 284 71 Resp.
47 Nom. articolo agg. 5.03 340 327 13 164 55 272 71 Resp.
48 Nom. articolo agg. 5.04 317 299 18 150 42 257 85 Resp.
49 Nom. articolo agg. 5.05 326 323 3 162 57 266 85 Resp.
50 Nom. em. 6.1, 6.4 342 338 4 170 41 297 84 Resp.
51 Nom. em. 6.2 339 336 3 169 65 271 83 Resp.
52 Nom. em. 6.3 348 344 4 173 66 278 81 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 6.50 343 332 11 167 59 273 81 Resp.
54 Nom. articolo 6 358 290 68 146 248 42 81 Appr.
55 Nom. articolo agg. 6.02 358 354 4 178 74 280 81 Resp.
56 Nom. em. 7.50 368 353 15 177 85 268 80 Resp.
57 Nom. articolo 7 366 287 79 144 284 3 80 Appr.
58 Nom. em. 8.4 359 354 5 178 104 250 80 Resp.
59 Nom. em. 8.50 357 356 1 179 101 255 80 Resp.
60 Nom. em. 8.2 361 361   181 101 260 80 Resp.
61 Nom. articolo 8 367 316 51 159 309 7 80 Appr.
62 Nom. articolo agg. 8.052 364 362 2 182 104 258 80 Resp.
63 Nom. articolo agg. 8.050 366 317 49 159 50 267 79 Resp.
64 Nom. articolo agg. 8.051 371 368 3 185 100 268 79 Resp.
65 Nom. articolo agg. 8.053 369 350 19 176 83 267 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 9.20 358 354 4 178 67 287 79 Resp.
67 Nom. em. 9.50 355 304 51 153 19 285 79 Resp.
68 Nom. em. 9.12 355 351 4 176 66 285 79 Resp.
69 Nom. em. 9.1, 9.7, 9.9 355 351 4 176 80 271 79 Resp.
70 Nom. em. 9.2 364 360 4 181 82 278 79 Resp.
71 Nom. em. 9.3 363 359 4 180 84 275 79 Resp.
72 Nom. em. 9.13 352 349 3 175 80 269 79 Resp.
73 Nom. em. 9.11, 9.51 355 352 3 177 82 270 79 Resp.
74 Nom. em. 9.14 358 354 4 178 95 259 79 Resp.
75 Nom. em. 9.30 360 360   181 108 252 79 Resp.
76 Nom. em. 9.5, 9.15 355 352 3 177 85 267 79 Resp.
77 Nom. em. 9.4 330 327 3 164 76 251 79 Resp.
78 Nom. em. 9.6, 9.16, 9.52 355 353 2 177 82 271 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 9.53 363 316 47 159 26 290 79 Resp.
80 Nom. em. 9.17 359 356 3 179 78 278 79 Resp.
81 Nom. em. 9.55 359 357 2 179 28 329 79 Resp.
82 Nom. em. 9.56 360 350 10 176 89 261 79 Resp.
83 Nom. articolo 9 348 299 49 150 273 26 78 Appr.
84 Nom. em. 10.50 353 351 2 176 79 272 78 Resp.
85 Nom. em. 10.4 339 294 45 148 21 273 78 Resp.
86 Nom. em. 10.51 362 359 3 180 76 283 78 Resp.
87 Nom. em. 10.2, 10.8 361 358 3 180 75 283 78 Resp.
88 Nom. em. 10.9 350 347 3 174 74 273 78 Resp.
89 Nom. em. 10.3, 10.12 362 359 3 180 77 282 78 Resp.
90 Nom. em. 10.16 363 363   182 25 338 78 Resp.
91 Nom. em. 10.17 351 351   176 23 328 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 8 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 10.18 346 346   174 23 323 78 Resp.
93 Nom. em. 10.19 346 346   174 27 319 78 Resp.
94 Nom. articolo 10 354 338 16 170 263 75 78 Appr.
95 Nom. em. 11.30 339 335 4 168 75 260 78 Resp.
96 Nom. em. 11.50 343 297 46 149 31 266 78 Resp.
97 Nom. em. 11.8 349 348 1 175 65 283 78 Resp.
98 Nom. em. 11.7 326 325 1 163 59 266 78 Resp.
99 Nom. em. 11.1, 11.5, 11.9 343 343   172 78 265 78 Resp.
100 Nom. em. 11.3 342 342   172 77 265 78 Resp.
101 Nom. em. 11.12 339 339   170 75 264 78 Resp.
102 Nom. em. 11.10 341 341   171 74 267 78 Resp.
103 Nom. em. 11.31 352 352   177 99 253 78 Resp.
104 Nom. em. 11.4, 11.13 349 349   175 80 269 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nom. em. 11.6 351 350 1 176 62 288 78 Resp.
106 Nom. em. 11.51 353 306 47 154 18 288 78 Resp.
107 Nom. em. 11.52 339 295 44 148 17 278 78 Resp.
108 Nom. em. 11.14 359 353 6 177 100 253 78 Resp.
109 Nom. em. 11.32 357 356 1 179 29 327 78 Resp.
110 Nom. em. 11.15 360 359 1 180 89 270 78 Resp.
111 Nom. em. 11.16 353 351 2 176 62 289 78 Resp.
112 Nom. articolo 11 362 290 72 146 263 27 78 Appr.
113 Nom. articolo agg. 11.01 358 341 17 171 86 255 78 Resp.
114 Nom. articolo agg. 11.051 355 337 18 169 66 271 78 Resp.
115 Nom. articolo agg. 11.06 351 315 36 158 62 253 78 Resp.
116 Nom. articolo agg. 11.050 353 349 4 175 61 288 78 Resp.
117 Nom. articolo agg. 11.03 360 357 3 179 64 293 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 10 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 118 AL N. 130)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
118 Nom. articolo agg. 11.04 358 343 15 172 62 281 78 Resp.
119 Nom. em. 12.1 354 353 1 177 75 278 78 Resp.
120 Nom. em. 12.4 352 351 1 176 78 273 78 Resp.
121 Nom. em. 12.2 352 351 1 176 79 272 78 Resp.
122 Nom. em. 12.3 355 354 1 178 81 273 78 Resp.
123 Nom. em. 12.5 356 354 2 178 78 276 78 Resp.
124 Nom. em. 12.6 357 356 1 179 85 271 78 Resp.
125 Nom. articolo 12 358 308 50 155 286 22 78 Appr.
126 Nom. articolo agg. 12.01 360 359 1 180 85 274 78 Resp.
127 Nom. articolo agg. 12.050 364 363 1 182 85 278 78 Resp.
128 Nom. articolo agg. 12.07 344 344   173 92 252 78 Resp.
129 Nom. odg 9/3008 e abb./3 333 330 3 166 30 300 78 Resp.
130 Nom. odg 9/3008 e abb./4 337 323 14 162 16 307 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 11 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 131 AL N. 140)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
131 Nom. odg 9/3008 e abb./5 338 327 11 164 5 322 78 Resp.
132 Nom. odg 9/3008 e abb./6 340 329 11 165 5 324 78 Resp.
133 Nom. odg 9/3008 e abb./7 332 322 10 162 6 316 78 Resp.
134 Nom. odg 9/3008 e abb./8 341 330 11 166 5 325 78 Resp.
135 Nom. Pdl 3008 e abb. – voto finale 344 333 11 167 280 53 74 Appr.
136 Nom. Pdl 2741-A e abb. – articolo 1 329 327 2 164 327   73 Appr.
137 Nom. articolo 2 330 328 2 165 328   73 Appr.
138 Nom. articolo 3 326 324 2 163 324   73 Appr.
139 Nom. articolo 4 333 331 2 166 331   73 Appr.
140 Nom. Pdl 2741-A e abb. – voto finale 332 331 1 166 331   73 Appr.