ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05053

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 394 del 18/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: TRIPIEDI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 18/03/2015
Stato iter:
23/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/07/2015
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 23/07/2015
Resoconto TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/03/2015

SOLLECITO IL 15/04/2015

SOLLECITO IL 12/05/2015

SOLLECITO IL 21/05/2015

DISCUSSIONE IL 23/07/2015

SVOLTO IL 23/07/2015

CONCLUSO IL 23/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05053
presentato da
TRIPIEDI Davide
testo di
Mercoledì 18 marzo 2015, seduta n. 394

   TRIPIEDI, BRUGNEROTTO, L'ABBATE, GALLINELLA, GAGNARLI, PARENTELA, PESCO, COMINARDI, CIPRINI, MASSIMILIANO BERNINI, CHIMIENTI, LOMBARDI, DALL'OSSO, TONINELLI, ALBERTI, CASO e D'INCÀ. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   in data 28 febbraio 2015, sul quotidiano online «Corriere.it», veniva pubblicata la notizia riguardante l'ultimo dei numerosi episodi di sequestro da parte delle autorità, di materiale in possesso dei pescatori di frodo presenti da almeno un decennio lungo il corso del fiume Po;
   nell'articolo, veniva sottolineato che, allo stato attuale, sono almeno 400 i pescatori di frodo del Po che adottano sistemi illegali consistenti nell'utilizzo in reti di centinaia di metri, elettrostorditori e sostanze chimiche per pescare quantità ingenti di pesce da rivendere sui mercati est-europei e, in parte, italiani;
   si stima che il mercato creato dai bracconieri sia di 2-3 carichi a settimana da 30 quintali ciascuno, rivenduti a prezzi di molto inferiori a quelli di mercato;
   il comandante del Corpo forestale di Rovigo, Gianfranco Munari, nell'articolo ha dichiarato, riferendosi alla possibilità di applicare sanzioni ai bracconieri, che lo Stato ha le armi spuntate, riferendosi alla mancanza di rigide normative atte a far sì che il fenomeno non si possa ripetere così come invece accade dopo poco tempo che i bracconieri vengono sanzionati. Come afferma il comandante della polizia provinciale di Ferrara, Claudio Castagnoli, le sanzioni non hanno effetto sui predatori, visto che su 46 mila euro di multe elevate, ne sono stati riscossi solo 4.500;
   vi è anche un altro problema sottolineato dal presidente della provincia di Rovigo, Marco Trombini, riguardante il problema del «facile» rilascio delle licenze professionali di pesca che chiunque può chiedere alla provincia di appartenenza al prezzo di circa 50 euro e che ai bracconieri servono come copertura in caso di controllo da parte delle autorità preposte. Lo stesso presidente, viste le dimensioni che ha raggiunto il fenomeno del bracconaggio sul Po, ha definito la situazione al limite del disastro ambientale riportando i dati dell'università di Ferrara che ha stimato che in un anno, nella stessa città, è andato perso un terzo del patrimonio ittico esistente;
   le stesse problematiche sono argomento di importanti discussioni del Movimento Gruppo Siluro Italia e del gruppo Carp Fishing Italia, a livello nazionale tra i più sensibili alle tematiche inerenti ad una pesca fluviale corretta e rispettosa per l'ambiente, che tramite i loro siti internet denunciano da anni le illegalità e dispensano consigli per risolvere la questione di illegalità creatasi lungo il fiume Po. Sempre dai loro siti, si rileva che il Movimento Gruppo Siluro Italia, nel proprio statuto, promuove corsi di formazione per propri operatori e guardie per il servizio di vigilanza ecologica ed ecozoofilia, nonché di protezione civile, atte a collaborare con le fasce sane delle pubbliche istituzioni alla vigilanza sulla osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali relativi alla salvaguardia della natura, dell'ambiente, della protezione degli animali e alla difesa del patrimonio zootecnico ivi compresa la pesca, e per le emergenze in ambito di protezione civile. Il gruppo Carp Fishing Italia, annovera nelle sue fila anche il corpo delle guardie particolari giurate volontarie ittiche, che esercitano poteri autoritativi e certificativi nell'ambito dell'attività di protezione del patrimonio indisponibile dello Stato (fauna ittica), che per tale motivo ricoprono la carica di pubblici ufficiali;
   sensibile alla tematica, vi è anche il gruppo A.S.D. Padus Chignolo Po, associazione sportiva dilettantistica di pesca impegnata attivamente nella salvaguardia ambientale che oltre all'attività sportiva propone anche attività ludiche e giornate di sensibilizzazione atte a ristabilire il corretto rapporto tra uomo e natura;
   in data 16 aprile 2014, veniva pubblicato sul quotidiano online «ilpiacenza.it», la notizia riguardante la realizzazione della struttura per il passaggio dei pesci lungo il Po, attraverso la diga della centrale idroelettrica più grande d'Italia ad acqua fluente di Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d'Ongina (PC). Il progetto iniziato il 3 dicembre 2012, si concluderà il 30 giugno 2017. Tra gli obiettivi prioritari vi è la realizzazione del corridoio ecologico fluviale che permetterà di ripristinare le rotte di migrazione della fauna ittica per centinaia di chilometri dal mare Adriatico sino al Lago di Lugano. Tra i soggetti sostenitori dell'opera, vi è anche il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   è facilmente intuibile che sino a che tale corridoio non verrà aperto, i bracconieri potenzialmente potranno svolgere l'attività di pesca di frodo di quantità di pesci ancor più elevate per la presenza della diga –:
   se i Ministri interrogati, ognuno per le proprie competenze, non ritengano urgente aumentare i controlli su tutte le aree del fiume Po ove è conosciuta la presenza di fenomeni di bracconaggio e non intendano assumere iniziative per modificare le normative vigenti al fine di inasprire le sanzioni per chi effettua pesca di frodo;
   se i Ministri interrogati, ognuno per le proprie competenze, non intendano assumere iniziative volte a modificare le normative inerenti alla pratica della pesca fluviale, tenendo in considerazione l'opportunità di vietare il metodo di pesca tramite reti;
   se i Ministri interrogati non intendano incontrare il Presidente della provincia di Rovigo, Marco Trombini, il comandante del Corpo forestale di Rovigo, Gianfranco Munari, il comandante della polizia provinciale di Ferrara, Claudio Castagnoli e rappresentanti delle associazioni Movimento Gruppo Siluro Italia, Carp Fishing Italia e A.S.D. Padus Chignolo Po, al fine di poter interagire al meglio alla ricerca di una soluzione che possa risolvere l'annosa situazione creatasi sul fiume Po, causata dai pescatori di frodo sopracitati;
   se non vi sia la possibilità, da parte del Governo, di velocizzare i lavori per la realizzazione del sopracitato corridoio ecologico fluviale della diga presente all'Isola Serafini, allo scopo di poter preservare le specie ittiche e la loro riproduzione nel corso del fiume Po, così da poter riequilibrare, almeno in parte, il disastro alla fauna ittica arrecato dai pescatori di frodo. (5-05053)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05053

  Credo sia necessario precisare in premessa che l'interrogazione proposta riguarda questioni attinenti la pesca nelle acque interne, in particolare nel fiume Po, la cui attività è disciplinata da regioni ed enti locali che devono provvedere all'eventuale modifica della pertinente normativa.
  Ai sensi dell'articolo 30 del regio decreto n. 1604 del 1931 la sorveglianza sull'attività in parola nonché l'accertamento delle relative infrazioni compete al Corpo forestale dello Stato (sotto la direzione delle Amministrazioni provinciali), che ha svolto in materia numerose operazioni di polizia giudiziaria. In particolare da maggio 2014, il Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Rovigo ha riscontrato attività illecite di commercio e trasporto di materiale ittico dalla zona del delta del Po verso l'Europa dell'est, in particolare Romania ed Ungheria. In tale contesto, sono stati sequestrati o sottoposti a vincolo sanitario circa 103 quintali di pesce di varie specie e contestate sanzioni per un ammontare di 68.745 euro.
  Al riguardo, rilevo la necessità di un rafforzamento delle norme dedicate alla prevenzione e repressione degli illeciti a danno della fauna ittica, che superi l'attuale assenza di limiti precisi per la quantità e le specie pescate, al fine di bloccare i flussi di bracconaggio ittico collegati all'attività di pesca professionale.
  Occorre inoltre tener presente che, negli ultimi due anni, in relazione al numero di licenze concesse, di addetti ai lavori e dei trasporti di pesce effettuati, dalle acque interne delle province di Rovigo e Ferrara potrebbero essere stati prelevati tonnellate di ingenti quantitativi di fauna ittica. È evidente che un massiccio e costante prelievo di biomassa ittica porterà, nel breve-medio periodo, ad un pericoloso impoverimento di questa risorsa, in particolare di quella autoctona.
  La filiera illegale, peraltro, genera alti rischi sanitari legati, quasi sempre, all'assenza di tracciabilità dei prodotti. Inoltre, trattandosi di prodotto ittico proveniente dai bacini delle acque dolci interne e destinato ad essere consumato sulle tavole dei cittadini comunitari, appare necessaria l'adozione di protocolli di controllo e di certificazione non solo del prodotto ma anche degli strumenti di pesca impiegati e/o degli strumenti di lavoro del materiale ittico.
  Per quanto concerne poi il rafforzamento delle forme di tutela delle aree indicate nell'interrogazione, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ci ha confermato che le regioni competenti stanno ultimando le specifiche Misure di Conservazione o Piani di Gestione previsti dall'articolo 61 della Direttiva 92/43/CEE Habitat, il cui iter prevede una designazione con apposito decreto ministeriale, come già avviato per molte Autorità regionali.
  Per ciò che concerne, infine la realizzazione della struttura per il passaggio dei pesci lungo il Po, attraverso la diga della centrale idroelettrica ad acqua fluente di Isola Serafini, nel comune di Monticelli d'Ongina (PC) preciso che il progetto è stato sottoposto alle procedure di assoggettabilità a VIA e a VAS da parte della competente Direzione Generale del Ministero dell'ambiente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

protezione del patrimonio

specie protetta