Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento trasporti | ||
Titolo: | Monitoraggio dell'attuazione dell'Agenda digitale italiana - IV edizione | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 228 | ||
Data: | 07/04/2016 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | IX-Trasporti, poste e telecomunicazioni |
Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA
Documentazione e ricerche
Monitoraggio
dell’attuazione dell’Agenda digitale italiana
IV edizione
n. 228
7
aprile 2016
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Trasporti ( 066760-2614 – * st_trasporti@camera.it |
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File:
TR0352.doc
§ L’Agenda digitale italiana (2012-2014).
§ La Strategia per la crescita digitale e la Strategia per
la banda ultralarga.
§ La legge delega per la riforma della pubblica
amministrazione
Tabella dei provvedimenti attuativi dell’agenda digitale
italiana
§ D.L. n. 83 del 2012 (c.d. “Crescita”)
§ D.L. n. 179 del 2012 (c.d. “Crescita 2.0”)
§ D.L. 69 del 2013 (c.d. “del Fare”)
§ D.L. n. 133 del 2014 (c.d. “Sblocca Italia”)
Il presente dossier dà conto dello stato di attuazione delle principali
disposizioni in materia di Agenda digitale italiana, contenute nei seguenti
provvedimenti legislativi:
· D.L. n. 83 del 2012 (c.d. “Crescita”);
· D.L. n. 179 del 2012 (c.d. “Crescita 2.0”);
· D.L. n. 69 del 2013 (c.d. “del Fare”);
· D.L. n. 90 del 2014 (“Semplificazione e trasparenza amministrativa ed efficienza degli uffici giudiziari”);
· D.L. n. 133 del 2014 (c.d. “Sblocca Italia”).
Il dossier consta di due parti. Una prima
parte nella quale si dà conto dei profili principali che identificano gli
interventi e gli sviluppi dell’Agenda digitale italiana, anche con riferimento
al contesto europeo, e una seconda parte in cui, in forma tabellare, viene
fornita indicazione dell’effettiva
adozione delle diverse tipologie di provvedimenti attuativi previsti da
questi decreti (regolamenti, D.P.C.M., decreti ministeriali, linee guida,
regole tecniche, etc.). Laddove possibile sono forniti i link ai testi dei
provvedimenti non pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Il dossier costituisce ila IV edizione del monitoraggio, effettuato annualmente a partire dal 2013 dal
Servizio Studi della Camera dei deputati (qui i link ai dossier del Monitoraggio 2015, del Monitoraggio 2014 e del Monitoraggio
2013).
Le informazioni contenute nel presente
dossier sono aggiornate al 31 marzo 2016 ed evidenziano che
rispetto ai 65 adempimenti previsti a tale data, risultano essere già stati adottati
43 provvedimenti e per ulteriori 9 provvedimenti l'iter di adozione risulta in
fase avanzata (ad es. sono già stati resi i pareri previsti in Conferenza
Unificata/Stato-regioni o dal Garante della privacy, ovvero sono stati
completati buona parte degli atti o adempimenti previsti): pertanto si registra
complessivamente un totale di 52
provvedimenti adottati sul totale di 65 previsti, che evidenzia il
raggiungimento di un tasso di adozione
pari all’80% dei provvedimenti previsti.
I provvedimenti che residuano ancora da
adottare, al 31 marzo 2016, sono complessivamente 13, per 10 dei quali il
termine di adozione risulta scaduto. Come evidenziato nei grafici dalla tabella
seguente, che riepiloga i dati di attuazione da giugno 2012 a marzo 2016, si
conferma anche quest’anno la tendenza, che si era registrata in misura
consistente lo scorso anno, all’incremento dei provvedimenti attuativi dell’Agenda
digitale italiana.
(*) Elaborazione del Servizio Studi della Camera dei
deputati sui provvedimenti attuativi adottati dal giugno 2012 fino al 31 marzo
2016.
L'Agenda Digitale Italiana (ADI, successivamente
divenuta AgID) è stata istituita, come disposto dall'art. 47 del decreto legge
n. 5/2012, il primo marzo 2012, contestualmente ad un'apposita Cabina
di Regia con il compito di accelerare il percorso di attuazione dell'Agenda
digitale italiana. La Cabina di Regia, a seguito delle modifiche introdotte
dall'articolo 13 del decreto-legge n. 69/2013, è presieduta dal Presidente del
Consiglio dei Ministri o da un suo delegato e composta dal Ministro dello
sviluppo economico, dal Ministro per la pubblica amministrazione e la
semplificazione, dal Ministro per la coesione territoriale, dal Ministro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dal Ministro della salute,
dal Ministro dell'economia e delle finanze, dal Ministro delle politiche agricole
alimentari e forestali, da un presidente di regione e da un sindaco designati
dalla Conferenza Unificata. Accanto alla cabina di regia il medesimo
decreto-legge n. 69 del 2013 prevede l’istituzione di un tavolo permanente per
l’innovazione e l’agenda digitale italiana.
Gli obiettivi dell’Agenda
digitale, come definiti dall’articolo 47 sono i seguenti:
a) realizzazione delle
infrastrutture tecnologiche e immateriali al servizio delle «comunità intelligenti» (smart communities), finalizzate a
soddisfare la crescente domanda di servizi digitali in settori quali la mobilità, il risparmio energetico, il sistema
educativo, la sicurezza, la sanità, i servizi sociali e la cultura;
b) promozione del paradigma dei dati
aperti (open data);
c) potenziamento delle applicazioni di
amministrazione digitale (e-government)
d) promozione della diffusione e
del controllo di architetture di cloud computing nelle pubbliche
amministrazioni;
e) utilizzazione degli acquisti
pubblici innovativi e degli appalti pre-commerciali;
f) infrastrutturazione per
favorire l'accesso alla rete internet
nelle zone rurali, nonché in grandi spazi pubblici collettivi quali scuole, università, spazi urbani e locali
pubblici in genere;
g) investimento nelle tecnologie digitali
per il sistema scolastico e universitario;
i) iniziative per consentire l’effettuazione dei pagamenti con modalità informatiche alle pubbliche amministrazioni.
Il contesto europeo e l’agenda digitale
europea. Gli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, come identificati dal decreto legge n. 5 del 2012, ricalcano quelli delineati in ambito europeo. Il 3 ottobre 2010, la Commissione europea pubblicava la Comunicazione COM(2010) 2020 Europa 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il documento individuava le iniziative che, nel corso del decennio 2010-2020, avrebbero dovuto portare al raggiungimento di precisi obiettivi sotto il profilo degli investimenti, della crescita occupazionale, della formazione, della sostenibilità ambientale e sociale del sistema economico dell’Unione. In questo documento sono individuate sette “iniziative faro” tra le quali la realizzazione di “un’agenda europea del digitale”. Con la Comunicazione COM(2010)0245 venivano definiti contenuti e obiettivi dell’Agenda digitale europea mentre il 26 maggio dello stesso anno il Consiglio approvava un programma d’azione. L’Agenda digitale europea presenta, sostanzialmente, il quadro di riferimento per gli interventi che i diversi Stati, ognuno con le sue peculiarità, dovranno porre in essere al fine di conseguire gli obiettivi di modernizzazione previsti dalla Commissione. Essa contiene 6 aree di valutazione (banda ultralarga, mercato unico digitale, inclusione digitale, servizi pubblici/e-government, ricerca e innovazione e, infine economia a basse emissioni di carbonio) che sono oggetto di verifica annuale in ciascuno Stato membro (l’ultimo scoreboard concernente l’Italia si trova qui). Gli ambiti di intervento dell’Agenda digitale europea, definiti dalla Comunicazione della Commissione e dal piano di azione del Consiglio sono solo in parte coincidenti con iniziative che devono essere adottate dagli Stati membri. Alcuni programmi hanno infatti obiettivi squisitamente europei. Nel documento sono indicate 16 “azioni fondamentali” della Commissione cui si collegano anche una serie di interventi complementari. Le sedici azioni fondamentali sono:
Tra gli obiettivi europei assume particolare rilievo quello infrastrutturale di cui all’azione fondamentale n. 8, oggetto di una specifica comunicazione della Commissione - COM (2010) 472. Si prevede infatti che, entro il 2020, il 100% dei cittadini europei dispongano di una connessione a banda ultralarga a 30 mbs e che almeno il 50% di loro abbia una connessione a velocità pari o superiore a 100 mbs. A questo obiettivo si riconnette quello di razionalizzare il finanziamento della banda larga ad alta velocità tramite strumenti dell'Unione (ad es. FESR, ERDP, FEASR, TEN, PIE) ed esame di modalità capaci di attirare capitali per gli investimenti nella banda larga tramite sostegno al credito (con il supporto della BEI e dei fondi dell'UE). |
Con il decreto-legge n. 83/2012 (c.d. "decreto crescita") è stata istituita l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), che è stata preposta alla realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana, in coerenza con gli indirizzi elaborati dalla Cabina di regia, con particolare riferimento allo sviluppo delle reti di nuova generazione e dell'interoperabilità tra i sistemi informatici delle pubbliche amministrazioni e tra questi e quelli dell'Unione europea.
Gran
parte delle disposizioni in materia di agenda digitale sono state fissate nel
decreto-legge n. 179 del 2012 che contiene
disposizioni in materia di e-government,
trasporti, sanità, istruzione e giustizia. In particolare
·
documento
digitale unificato;
·
riforma
dell’anagrafe nazionale della popolazione residente;
· censimento permanente della popolazione e delle abitazioni e Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane;
· domicilio digitale del cittadino;
· obblighi in materia di posta elettronica certificata e istituzione dell’indice nazionale degli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti;
· amministrazione digitale e dati di tipo aperto (open data);
· istruzione digitale;
· sanità digitale;
· azzeramento del divario digitale;
· moneta elettronica;
· giustizia digitale;
· ricerca e innovazione;
· comunità e città intelligenti.
Nel 2012 è stato
altresì presentato in sede di Unione europea il Piano digitale dell'Italia
per la banda ultralarga - analizzato come regime d'aiuto n. SA.34199
(2012/N) - diretto ad assicurare (secondo le modalità sviluppate dalla
strategia per la banda ultralarga su cui v. infra)
il conseguimento degli obiettivi europei sopra ricordati. Successivamente è
intervenuto il decreto-legge n. 69 del 2013
che, oltre a disciplinare, tra l’altro, la Cabina di regia sopra ricordata,
istituisce il sistema pubblico per la
gestione dell'identità digitale di cittadini e imprese (SPID).
Nel 2014, il decreto-legge n. 90
(cosiddetto decreto semplificazioni) interviene su alcuni aspetti concernenti
Agenda digitale, principalmente relativi alla digitalizzazione delle istanze rivolte alle pubbliche amministrazioni
e alle comunicazioni tra pubbliche amministrazioni. Oltre a tali
interventi, sul cui stato di attuazione si rinvia alla tabella, il decreto-legge ha introdotto alcune rilevanti
disposizioni in materia di amministrazione
giudiziaria digitale, quali il “domicilio digitale” per la notifica degli
atti, il tempo delle notificazioni degli atti giudiziari in via telematica, che
non prevedono la necessità di emanazione di norme attuative o di ulteriori
adempimenti.
Il decreto-legge
n. 133 del 2014 prevede infine disposizioni riguardanti gli aspetti
infrastrutturali disciplinando, tra l’altro, gli strumenti agevolatavi da
assicurare per il superamento delle problematiche connesse all’investimento
infrastrutturale sulla banda larga.
Si
segnala anche che l’articolo 1, comma 210, della legge di stabilità per il 2015
ha inserito l'Anagrafe
delle aziende agricole e il fascicolo
aziendale tra le banche dati di interesse nazionale di cui all'articolo
60 del Codice dell'Amministrazione digitale e che, in attuazione della citata
disposizione, con il DM Politiche agricole del 12 gennaio 2015
sono state introdotte norme per la Semplificazione
della gestione della PAC 2014-2020.
Il 3 marzo 2015 il Consiglio dei ministri ha approvato la Strategia crescita digitale 2014-2020 e la Strategia italiana per la banda ultralarga.
Il primo documento, alla cui lettura si rinvia per un eventuale approfondimento, ha la funzione di fornire un quadro di riferimento trasversale per le politiche di digitalizzazione e di intervento di sistema proponendosi i seguenti obiettivi di massima, in linea con gli interventi prioritari sviluppati dall’Unione europea:
· il coordinamento di tutti gli interventi di e l’avvio di un percorso di centralizzazione della programmazione e della spesa pubblica in materia;
· il principio di digital first, attraverso lo switch-off della tipologia tradizionale di fruizione dei servizi al cittadino;
· la diffusione di cultura digitale e lo sviluppo di competenze digitali in imprese e cittadini;
· la modernizzazione della pubblica amministrazione partendo dai processi e superando la logica delle regole tecniche e delle linee guida, puntando alla centralità dell’esperienza e bisogno dell’utenza;
· un approccio architetturale basato su logiche aperte e standard, che garantiscano accessibilità e massima interoperabilità di dati e servizi;
· soluzioni volte a stimolare la riduzione dei costi e migliorare la qualità dei servizi, contemplando meccanismi di remunerazione anche capaci di stimolare i fornitori a perseguire forme sempre più innovative di erogazione/fruizione dei servizi.
Il documento si sofferma nell’analisi della situazione italiana relativa alla domanda di servizi in rete e al posizionamento dell’Italia rispetto ai Paesi dell’Unione. Procede quindi all’analisi dei diversi ambiti di intervento già previsti dall’Agenda digitale, sintetizzando lo stato di avanzamento dei diversi interventi, le criticità e le eventuali iniziative per farvi fronte, nonché la governance.
La strategia descrive poi l’obiettivo di realizzare un sistema pubblico di connettività, in sinergia con quanto previsto dalla Strategia italiana per la banda ultralarga (su cui vedi infra), che oltre ad assicurare la connettività a banda ultralarga in tutti gli edifici pubblici (prioritariamente scuole e ospedali), assicuri un generale accesso anche ai cittadini utenti attraverso hotspot wi-fi in tali edifici. Si trattano poi i temi della cybersecurity, del ripensamento complessivo del sistema di gestione del patrimonio di tecnologie per l’informazione e la comunicazione delle pubbliche amministrazioni, che dovrebbe evolvere, anche per il tramite di un processo di centralizzazione delle scelte, verso una gestione su cloud attraverso la virtualizzazione delle infrastrutture. Si dà conto dell’attuazione degli interventi in materia di Servizio pubblico di identità digitale, anagrafe nazionale della popolazione residente, pagamenti elettronici nei confronti delle pubbliche amministrazioni, fatturazione elettronica, dati aperti (open data), sanità, scuola, giustizia, turismo e agricoltura digitale.
Con
riferimento al settore scolastico si segnala che la legge delega n. 107 del
2015 ha previsto, all’articolo 1 comma 56, che il Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca adotti il Piano nazionale per la scuola
digitale, in sinergia con la programmazione europea e regionale e con il progetto
strategico nazionale per la banda ultralarga.
Sono infine trattate le “piattaforme di accelerazione”
ossia quegli interventi che, una volta costruite le basi della trasformazione
digitale, dovrebbero garantirne lo sviluppo fondamentale (“Italia login”,
“competenze digitali” e “smart cities e communities”). Conclude il documento un
quadro finanziario che, in relazione alle attività sviluppate nel documento
medesimo, stima un fabbisogno complessivo di 4 miliardi e mezzo di euro
(indicando altresì la provenienza delle risorse a copertura).
La Strategia italiana per la banda ultralarga individua i principali interventi diretti a conseguire l’obiettivo europeo di assicurare una connettività ad almeno 100Mbps per il 50% della popolazione e di almeno 30Mbps per il 100% della popolazione. Gli interventi delineati possono essere ricondotti a tre ambiti ossia interventi sull'infrastruttura di rete; modalità di sostegno allo sviluppo della banda ultralarga dal lato dell'offerta; sostegno allo sviluppo della banda ultralarga dal lato della domanda.
In relazione agli interventi sull’infrastruttura si individuano quali obiettivi fondamentali la ricognizione dello stock di infrastrutture esistenti mediante l'implementazione del catasto del sotto e del sopra suolo e le modalità di scelta della tipologia di infrastruttura in fibra ottica. In particolare è in corso una discussione sulle migliori modalità di promozione dello sviluppo della banda larga ovvero se questa debba essere realizzata attraverso la realizzazione di nuove reti di fibra ottica o attraverso l'utilizzo, in varia misura, della rete telefonica esistente In particolare, si confrontano le opzioni della realizzazione di una rete integrale, "fino all'abitazione", di fibra ottica per la banda larga (c.d FTTH Fiber to the Home) e quella della realizzazione di una rete in fibra ottica fino agli "armadi" della rete di distribuzione, utilizzando per la trasmissione del segnale in banda larga nel tratto dagli "armadi" all'abitazione la rete telefonica tradizionale (tale tecnologia è denominata Fiber to the Cabinet FTTC). Sono considerate anche le due soluzioni intermedie Fiber to the Building (FTTB) e Fiber to the distribution Point (FTTdP).
Con riferimento agli interventi dal lato dell'offerta, nell'ambito del Piano si è preso atto che l'obiettivo europeo Banda larga ultraveloce (velocità superiore a 100 Mbs) per almeno il 50% degli utenti domestici entro il 2020, non può essere conseguito senza un intervento pubblico che stimoli ed orienti la programmazione dei privati. Nel piano si è proceduto a questo scopo a distinguere il territorio nazionale in quattro cluster di intervento a seconda del livello di intervento pubblico necessario per il conseguimento dell'obiettivo. Le zone a fallimento di mercato (totale o parziale) sono considerate dai cluster C e D (il cluster A rappresenta le aree redditizie e il cluster B quelle nelle quali potrebbero maturare condizioni perché il mercato provveda a fronte di un incentivo pubblico) e riguardano circa il 40 per cento della popolazione italiana.
Sono ipotizzate quattro diverse modalità di stimolo all'offerta, con un grado diverso di intervento pubblico a seconda della maggiore o minore idoneità del mercato ad assicurare per le diverse aree il conseguimento dell'obiettivo. Si va dall'intervento diretto (applicabile al cluster D), alla partnership pubblico-privata, al modello a incentivo, al modello di aggregazione della domanda, che combina i tre modelli sopra indicati, in modo da rendere sostenibile, per le sottoaree aggregate, un'offerta a 100 mbps. Per tutti i modelli l'Unione europea richiede il recupero (cosiddetto claw back) degli incentivi dati in eccesso (rilevabili da un sovraprofitto del beneficiario).
Con riferimento ai finanziamenti, la delibera n. 65-2015 del CIPE ha approvato il
programma operativo del Piano Banda Ultra Larga, assegnando 2,2 miliardi di
euro a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, per
interventi di immediata attivazione. Ulteriori risorse, per un ammontare di 1,3
miliardo di euro, potranno essere oggetto di successiva delibera CIPE a valere
sul Fondo Sviluppo e Coesione e altri 1,4 miliardi potranno essere conferiti al
Piano con successivi provvedimenti normativi, per un volume complessivo di
risorse pari a 4,9 miliardi. A tali risorse vanno aggiunti gli investimenti
privati, necessari al conseguimento dell'obiettivo. Nella seduta della Conferenza Stato-regioni dell'11 febbraio 2016 è stato siglato l'Accordo-quadro,
ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281 e della
Delibera CIPE 6 agosto 2015, n.65 tra il Governo, le Regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano per lo sviluppo della banda ultra larga sul
territorio nazionale verso gli obiettivi EU 2020. L'accordo quadro stabilisce
che i 2,2 miliardi assegnati dalla delibera CIPE di agosto 2015 saranno
utilizzati "secondo una ripartizione territoriale che tiene conto del
fabbisogno stimato per gli interventi pubblici nelle aree bianche dei Cluster C
e D" e "tenendo conto delle altre risorse disponibili per il
finanziamento del piano Banda Ultra in ciascuna Regione". Dei 2,2 miliardi
saranno inizialmente ripartiti 1.6 miliardi che si aggiungono a 1,187 miliardi
di fondi FESR e FEASR e a 233 milioni di PON imprese e competitività per un
totale di circa 3 miliardi. Per rispettare l'equilibrio complessivo (80/20)
nella distribuzione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, già previsto
dalla delibera CIPE di agosto, un'ulteriore delibera CIPE "da approvare
entro il 30 aprile 2016" che assegnerà alle sole regioni del Mezzogiorno
1.184.022.398 euro utilizzabili anche per altre opere infrastrutturali. Infratel
spa, società in house del Mise, agirà in qualità di soggetto attuatore degli
interventi previsti dall'accordo. Per gli interventi nelle "aree
bianche" (a fallimento di mercato) si procederà con un intervento diretto,
cioè con la costruzione di una rete che rimarrà pubblica (Stato-Regioni) e che
coprirà 7300 comuni in tutto il territorio nazionale. Nel cluster C l'obiettivo
del piano banda ultralarga prevede una copertura di almeno il 70% delle unità
abitative con connessioni oltre i 100Mbps realizzando infrastrutture di tipo
FTTB/H e del 30 per cento delle unità abitative ad almeno 30Mbps. Nel cluster D
è prevista una copertura a 30Mbps. Oltre agli interventi nelle "aree
bianche", che partiranno nel 2016 e saranno realizzati nell'arco temporale
2016-2020, il piano banda ultralarga prevede l'intervento dello Stato anche
nelle aree "grigie" (a mercato) utilizzando ulteriori risorse
individuate dalla Delibera CIPE e gli ulteriori strumenti finanziari previsti
dal Piano banda ultralarga quali il
credito d'imposta, il fondo di garanzia e i voucher alla domanda. La
fase due del piano sarà programmata e realizzata solo dopo il via libera della
Commissione europea sul regime di aiuto.
Con riferimento infine agli interventi dal
lato della domanda, nell'ambito del piano si
prende atto che la domanda di servizi di connettività di rete fissa, sia residenziale
sia affari, presenta dei livelli di penetrazione e di sofisticazione sensibilmente
inferiori a quanto riscontrabile nei
principali paesi europei, e non è migliore la situazione nell'utilizzo dell'ICT
da parte della Pubblica Amministrazione. La domanda di collegamenti in banda
ultralarga necessita di incentivi economici che stimolino l'acquisizione effettiva di connessioni a 100 Mbps.
Tali incentivi interesseranno circa il 30 per cento delle utenze nazionali
accompagnando la naturale migrazione verso servizi a 100 Mbps.
Si ricorda infine
anche l’Accordo di partenariato per i Fondi europei 2014-2020, il cui obiettivo
tematico n. 2 riguarda l’Agenda digitale (atto del governo n. 86 della XVII
legislatura- per il quale si veda il Dossier di documentazione del Servizio Studi
della Camera n. 91 del 2014
Nel
2015 è stata altresì approvata la legge n. 124 del 7 agosto 2015 che contiene deleghe
al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Alcune delle disposizioni contenute nella legge delega intervengono in ambiti
di interesse per lo sviluppo dell’Agenda digitale ed in linea con quanto
programmaticamente delineato nella Strategia per la crescita digitale. In
particolare l’articolo 1 del decreto legislativo contiene principi e criteri
direttivi per la riforma del codice dell’amministrazione digitale che fissano
obiettivi nel settore dello sviluppo delle connessioni a banda ultralarga,
della digitalizzazione dei procedimenti amministrativi (principio del digital first), della ridefinizione del
Sistema pubblico di connettività nonché del coordinamento delle disposizioni in
materia di SPID (Sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale). Si
individua anche il paradigma dell’open
data prevedendo la possibilità di accesso e di riuso gratuiti di tutte le
informazioni prodotte e detenute dalle amministrazioni pubbliche in formato
aperto.
(entrato in
vigore il 27 giugno 2012; la legge di conversione del decreto è entrata in vigore
il 12 agosto 2012)
Norma del
D.L. n. 83/2012 |
Tipo di
atto da emanare, soggetto obbligato e obblighi informativi |
Termine per
l’emanazione o periodicità ([1]) |
Atto
emanato |
Art. 21, |
Nomina, da parte del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro
delegato del direttore generale
dell'Agenzia per l’Italia Digitale, tramite procedura di selezione ad
evidenza pubblica, tra persone di particolare e comprovata qualificazione
professionale in materia di innovazione tecnologica e in possesso di una
documentata esperienza di elevato livello nella gestione di processi di
innovazione[2]. |
25 agosto 2012 |
Con DPCM
30/10/2012 è stato nominato il primo direttore generale Agid, che ha rassegnato
le dimissioni il 3/6/2014. Con DPCM
31/7/2014 è stato nominato un nuovo Direttore generale con
incarico triennale. Con DPCM
7 maggio 2015, è stato nominato direttore dell'Agenzia per
l'Italia digitale il dott. Antonio Francesco Maria Samaritani, a seguito di
una procedura di selezione ad evidenza pubblica. |
Art. 21, |
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
o del Ministro delegato, su proposta del Ministro
dello sviluppo economico, del Ministro dell’istruzione, università e ricerca
scientifica e del Ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze per la approvazione
dello statuto dell’Agenzia per l’Italia digitale. |
14 dicembre 2012 (quarantacinque giorni |
D.P.C.M. 8
gennaio 2014 |
Art. 22, |
Decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri, o del Ministro delegato, di concerto con il
Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro dell’istruzione,
università e ricerca scientifica, con il Ministro dell’economia e con il
Ministro dell’economia e delle finanze, per l’individuazione della dotazione delle risorse umane, finanziarie e
strumentali dell’Agenzia per l’Italia digitale. |
14 dicembre 2012 (quarantacinque giorni dalla nomina del direttore dell’Agenzia per
l’Italia digitale) |
DPCM 9 gennaio
2015 “Determinazione delle dotazioni delle risorse umane, finanziarie e
strumentali dell'Agenzia per l'Italia digitale” (G.U. 9/4/2015, n. 82). |
Art. 22, |
Decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri, o del Ministro delegato, per la riorganizzazione delle strutture della
Presidenza del Consiglio conseguentemente all’istituzione dell’Agenzia
per l’Italia digitale. |
14 dicembre 2012 (quarantacinque giorni |
Il D.Lgs.
22/1/2016, n. 10 (Allegato: n. 21) ha
abrogato l'art. 22, co. 7, del D.L. 83/2012 in quanto il Dipartimento è
stato soppresso nell'ambito della generale riorganizzazione delle strutture
della Presidenza del Consiglio operata dal DPCM 1° ottobre 2012 (art. 13).
L'effettivo trasferimento delle funzioni e la soppressione del Dipartimento
sono avvenute all'inizio del 2015 con la determinazione delle dotazioni delle
risorse umane, finanziarie e strumentali dell'Agenzia per l'Italia digitale,
da parte del DPCM 9 gennaio 2015. |
(entrato in
vigore il 20 ottobre 2012 -La legge di conversione del decreto è entrata in
vigore il 19 dicembre 2012)
Norma del
D.L. n. 179/2012 |
Tipo di
atto da emanare, soggetto obbligato e obblighi informativi |
Termine per
l’emanazione o periodicità ( [3]) |
Atto
emanato ([4]) |
Art.1, |
Relazione annuale governativa alle Commissioni
parlamentari competenti sullo stato di
attuazione dell’Agenda Digitale italiana |
30 giugno di ogni anno |
|
Art. 1, |
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'interno e del
Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della
salute, con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione
e con il Ministro delegato per l'innovazione tecnologica, d'intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni, e le province
sentita l'Agenzia per l'Italia digitale, per disporre l'ampliamento delle
possibili utilizzazioni della carta d'identità elettronica anche in
relazione all'unificazione sul medesimo supporto della carta d'identità
elettronica con la tessera sanitaria, alle modifiche ai parametri della
carta d'identità elettronica e della tessera sanitaria necessarie per l'unificazione
delle stesse sul medesimo supporto, nonché al rilascio gratuito del documento
unificato, mediante utilizzazione, anche ai fini di produzione e rilascio, di
tutte le risorse disponibili a legislazione vigente per la tessera sanitaria. |
non previsto |
Il Garante
della Privacy ha reso il 31/1/2013 il parere sullo schema di DPCM volto
all'accorpamento della carta d'identità elettronica con la tessera sanitaria
in un unico documento digitale. Il 19 settembre 2013 è stata raggiunta l’intesa in
sede di Conferenza Unificata ed il 21/11/2013 il Consiglio di Stato ha espresso
parere favorevole. Si veda in
proposito anche il nuovo sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) che supera il sistema del Documento Digitale Unificato. Inoltre l’art.
10, co. 3, del DL 78/2015 ha introdotto nuove disposizioni in materia di carta d'identità elettronica riservando al Ministero dell’Interno
l’emissione di tale carta; in attuazione è stato emanato il DM Interno
23/12/2015 (GU 30/12/2015)) |
Art. 2, |
Uno o più decreti del
Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro
dell'interno, del Ministro per la pubblica amministrazione e la
semplificazione e del Ministro delegato all'innovazione tecnologica, di
concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con
l'Agenzia per l'Italia digitale, la Conferenza permanente per i rapporti tra
lo Stato, le regioni e le province autonome sentita l'ISTAT e acquisito il
parere del Garante per la protezione dei dati personali, per stabilire i tempi e le modalità di attuazione del
subentro dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente - ANPR
all'Indice nazionale delle anagrafi (INA) in relazione a: a)
le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei
dati personali, le modalità e i tempi di conservazione dei dati e all'accesso
ai dati da parte delle pubbliche amministrazioni per le proprie finalità
istituzionali; b) i criteri per
l'interoperabilità dell'ANPR con le altre banche dati di rilevanza nazionale
e regionale, secondo le regole tecniche del sistema pubblico di connettività; c)
l'erogazione di altri servizi resi disponibili dall'ANPR, tra i quali
il servizio di invio telematico delle attestazioni e delle dichiarazioni di
nascita e dei certificati. |
17 febbraio 2013 (sessanta giorni dal |
DPCM 23/8/2013
n. 109 DPCM
10/11/2014, n. 194: Regolamento di attuazione
e di funzionamento dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) e di
definizione del piano per il graduale subentro dell'ANPR alle anagrafi della
popolazione residente (Allegato A del DPR). |
Art. 2, |
Decreto del
Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro
per la pubblica amministrazione e la semplificazione, sentiti il Ministro
dell'economia e delle finanze e il Ministro della salute e d'intesa con la
Conferenza Stato-città ed autonomie locali, per definire le modalità tecniche per l’invio dell'attestazione e della
dichiarazione di nascita e del certificato di morte, da parte della
struttura sanitaria e del medico necroscopo o altro delegato sanitario, ai comuni esclusivamente in via
telematica. |
non previsto |
DPCM 10/11/2014, n. 194: Tra i servizi dell’ANPR
(Allegato D) è previsto l’invio telematico delle attestazioni di nascita e
dei certificati di morte |
Art. 2, |
Regolamento
adottato
ai sensi dell'articolo 17, comma 1, lettera a), della legge n. 400/1988 (D.P.R.), su proposta del Ministro
dell'interno, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e
la semplificazione, per apportare al regolamento
anagrafico della popolazione residente (di cui al D.P.R. n. 223/1989), le modifiche necessarie per adeguarne la
disciplina alla istituzione dell’Anagrafe nazionale della popolazione
residente. |
17 marzo 2013[5] |
DPCM
10/11/2014, n. 194: Regolamento di attuazione
e di funzionamento dell'ANPR e di definizione del piano per il
graduale subentro dell'ANPR alle anagrafi della popolazione residente. D.P.R.
17/7/2015, n. 126, Regolamento recante adeguamento del regolamento anagrafico
della popolazione residente, approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, alla disciplina istitutiva dell'anagrafe
nazionale della popolazione residente. |
Art. 2-bis |
Predisposizione da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale di regole tecniche per l’identificazione
delle basi di dati critiche tra quelle di interesse nazionale. |
17 marzo 2013 |
Det. Commissariale
n. 68/2013 DIG adottata dal Direttore dell’Agenzia Digitale italiana. |
Art. 3, |
Decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e la semplificazione, del Ministro dell'economia e delle
finanze, sentiti il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l'ISTAT,
previa intesa con la Conferenza unificata per stabilire i tempi di
realizzazione del censimento permanente
della popolazione e delle abitazioni e per stabilire i contenuti dell'Archivio nazionale dei numeri civici
delle strade urbane (ANNCSU). |
17 febbraio 2013 [6] (sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione) |
Il 26/1/2016
l’ISTAT ha presentato i risultati della sperimentazione del censimento
permanente svolta nel 2015. (per lo stato di attuazione
dell’ANNCSU si vedano un comunicato dell’Agenzia
delle Entrate ed un documento
Istat ). |
Art. 3, |
Regolamento
ai
sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 400/1988 (D.P.R.) su proposta del Presidente
del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro per la pubblica
amministrazione e la semplificazione, con il Ministro dell'economia e delle
finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, previa intesa con la Conferenza
unificata, e sentito il Garante per la protezione dei dati personali per la revisione del decreto legislativo
n. 322 del 1989 e il complessivo
riordino del Sistema Statistico Nazionale. |
17 marzo 2013[7] |
|
Art. 4, |
Decreto del
Ministro dell'interno, di concerto con il
Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e il Ministro
delegato per l'innovazione tecnologica, sentita l'Agenzia per l'Italia
digitale, per definire le modalità di
comunicazione, variazione e cancellazione del proprio domicilio digitale da parte
del cittadino, nonché le modalità
di consultazione dell'ANPR da parte dei gestori o esercenti di pubblici
servizi ai fini del reperimento del domicilio digitale dei propri utenti. |
non previsto[9] |
Il DPCM 10/11/2014, n. 194 (Regolamento di
attuazione e di funzionamento
dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente) prevede che nell’ANPR
sia contenuto il domicilio digitale (art. 2) e definisce le misure di
sicurezza per il trattamento dei dati (art. 3 e allegato C) nonché i servizi
resi disponibili ai Comuni e alle
pubbliche amministrazioni (artt. 4 e 5 e allegato D). |
Art. 5, |
Decreto
del Ministro per lo sviluppo economico,
sentita l'Agenzia per l'Italia digitale, per definire le modalità di accesso
e di aggiornamento dell’Indice
nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (INI-PEC) delle imprese e dei
professionisti, realizzato a partire dagli elenchi di indirizzi PEC
costituiti presso il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali.
Tale decreto definisce anche le modalità e le forme con cui gli ordini e i
collegi professionali comunicano all'Indice nazionale tutti gli indirizzi PEC
relativi ai professionisti di propria competenza e prevede gli strumenti
telematici resi disponibili dalle Camere di commercio per il tramite delle
proprie strutture informatiche al fine di ottimizzare la raccolta e
aggiornamento dei medesimi indirizzi. |
17 febbraio 2013 (sessanta giorni dal |
DM 19 marzo 2013 |
Art. 6, |
Provvedimento del Direttore generale degli archivi notarili che disciplina il trasferimento degli atti formati su
supporto informatico presso le strutture dell'Amministrazione degli archivi
notarili. |
non previsto |
Circolare 30 giugno 2014 del Ministero della Giustizia -Ufficio Centrale degli Archivi Notarili- con cui la Struttura gestita dal Consiglio Nazionale del Notariato fornisce all'Amministrazione degli archivi notarili apposite credenziali per l’accesso al sistema di conservazione degli atti notarili informatici. |
Norma del
D.L. n. 179/2012 |
Tipo di
atto da emanare, soggetto obbligato e obblighi informativi |
Termine per
l’emanazione o periodicità ( [10]) |
Atto
emanato ([11]) |
Art.7, |
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta
del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, del
Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e del Ministro del lavoro e
delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze e con il Ministro della salute, previo parere del Garante per la
protezione dei dati personali, per la definizione
dei modelli di certificazione
medica in forma telematica dei figli per la fruizione dei congedi
parentali. |
30 giugno 2013[12] |
([13]) |
Art. 8, |
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti e del Ministro delegato per l'innovazione
tecnologica, sentita la Conferenza unificata, per l'adozione, anche graduale,
di regole tecniche necessarie
all’adozione dei sistemi di bigliettazione elettronica nel trasporto pubblico
locale. |
18 gennaio 2013 |
La Conferenza
Unificata ha espresso il 20/2/2014 parere favorevole sullo
schema di DPCM ([14]) Il Garante per
la protezione dei dati personali, ha comunicato (GU n.227 del 30-9-2015) vista la delibera adottata il 10 settembre 2015,
di aver avviato una procedura di consultazione pubblica sullo «Schema di provvedimento generale in materia di
trattamento di dati personali nell'ambito dei servizi di mobile ticketing. |
Art. 8, |
Decreto
del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto
con i Ministri competenti per materia per adottare le direttive con cui
vengono stabiliti i requisiti per la diffusione, la progettazione, la realizzazione degli ITS (sistemi di
trasporto intelligenti), per assicurare disponibilità di informazioni
gratuite di base e l'aggiornamento delle informazioni infrastrutturali e dei
dati di traffico. |
17 febbraio 2013
(sessanta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione) |
D.M.
1 febbraio 2013 Con Decreto
ministeriale 12 febbraio 2014, n. 44, è stato adottato il Piano
di azione nazionale sui sistemi intelligenti di trasporto (ITS), in
attuazione della Direttiva 2010/40/UE |
Art. 8, |
Decreto
del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per istituire
un comitato tecnico permanente per la sicurezza dei sistemi di
trasporto ad impianti fissi. |
non previsto |
|
Art. 8, |
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti di concerto con i Ministri dell'interno e
dell'economia e delle finanze per definire le modalità per la trasmissione
elettronica dei dati di cui ai formulari FAL con l'implementazione
dell'interfaccia unica costituita dal sistema PMIS assicurando
l'interoperabilità dei dati immessi nel sistema PMIS con il Safe Sea Net e
con il Sistema informativo delle dogane (semplificazione
delle procedure amministrative per le navi in arrivo e in partenza) |
20 ottobre 2013[15] |
|
Art. 9, |
Linee guida dell'Agenzia per l'Italia
digitale per il contrassegno da
apporre su copie analogiche di documenti amministrativi informatici |
non previsto |
Circolare AgID n. 62 del
30/4/2013 |
Art. 9, |
Trasmissione
da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale, al Presidente del Consiglio dei ministri
o al Ministro delegato per l'innovazione tecnologica, di un'Agenda nazionale in cui definisce contenuti e gli obiettivi
delle politiche di valorizzazione del
patrimonio informativo pubblico e di un rapporto annuale sullo stato del processo di valorizzazione in
Italia |
mese di febbraio |
E’ disponibile
sul sito Agid l’Agenda
nazionale 2014 per la valorizzazione del patrimonio informativo
pubblico, trasmessa alla presidenza del Consiglio il 24/3/2014 ed adottata
con det. Comm. Agid n.95/2014 del
26/6/2014. |
Art. 9, |
Il Presidente del Consiglio o il Ministro
delegato per l'innovazione tecnologica riferisce annualmente al Parlamento sullo stato di attuazione delle disposizioni dell’articolo 52 del Codice
dell’Amministrazione digitale (Accesso telematico e riutilizzo dei dati
delle pubbliche amministrazioni) |
annualmente |
|
Art. 9-bis |
Provvedimento dell'Agenzia per l'Italia digitale per la
definizione delle modalità e criteri per la valutazione comparativa di tipo
tecnico ed economico per l’acquisizione di programmi informatici da parte
delle pubbliche amministrazioni |
non previsto |
Agenzia per l'Italia
digitale, Circolare 6
dicembre 2013 n.63, Linee guida per la valutazione comparativa
prevista dall'art. 68 CAD. |
Art. 10, |
Decreto del Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per
la pubblica amministrazione e la semplificazione, con il Ministro
dell'economia e delle finanze e con il Ministro del lavoro e delle politiche
sociali per la parte che attiene le attribuzioni dell’INPS, per la definizione
delle modalità di gestione,
esclusivamente con modalità
informatiche, a decorrere dal 1° marzo 2013, dei procedimenti relativi allo stato giuridico ed economico del rapporto
di lavoro del personale del comparto Scuola |
17 febbraio 2013[17] (sessanta
giorni dal 19 dicembre 2012) |
|
Art. 11, |
Decreto di
natura non regolamentare del Ministro dell'istruzione, dell'università e
della ricerca per la definizione, fra l’altro, delle
caratteristiche tecnologiche dei libri
di testo digitali, nonché dei criteri per ottimizzare l’integrazione fra
libri in versione digitale, mista e cartacea e per assicurare alle famiglie i
supporti tecnologici necessari |
non previsto |
|
Art. 11, |
Decreto del Ministro dell’istruzione, d'intesa con
la Conferenza unificata, volto a definire le priorità strategiche, le
modalità e i termini per la predisposizione e per l'approvazione di appositi
piani triennali, articolati in singole annualità, di interventi di edilizia scolastica, nonché i relativi finanziamenti |
non previsto |
D.M. n. 322
del 29 maggio 2015. |
Art. 11-bis (abrogato) |
Decreti dirigenziali dell’Amministrazione
dei monopoli di Stato (ora Agenzia delle dogane e dei monopoli) - per assicurare
maggiori entrate in misura non inferiore a 5 milioni di euro per ciascuno
degli anni 2013, 2014 e 2015 mediante incremento della misura del prelievo
erariale unico in materia di giochi pubblici, nonché della percentuale del
compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita, ai
fini di copertura finanziaria del credito d’imposta per promuovere
l’offerta on line di opere
d’ingegno |
19 dicembre 2012
(sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del
decreto) |
Le disposizioni sono state abrogate dall’articolo
1, comma 335 della legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013)[18]. |
Art. 12, |
Istituzione del fascicolo sanitario elettronico
(FSE) da parte di regioni e province autonome,
conformemente ai decreti disposti al successivo comma 7[19]. |
30 giugno 2015 |
D.P.C.M. 29
settembre 2015, n. 178, Regolamento in materia di fascicolo sanitario
elettronico |
Art. 12, |
Uno o più decreti del Ministro della salute e del
Ministro delegato per l’innovazione tecnologica, di concerto
con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e il
Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per
i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di
Bolzano, acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali,
per stabilire i contenuti del fascicolo sanitario elettronico (FSE) e del dossier farmaceutico[20]. |
19 marzo 2013 |
D.P.C.M. 29
settembre 2015, n. 178, Regolamento in materia di fascicolo sanitario
elettronico |
Art. 12, |
Decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta
del Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza unificata, per
la definizione dei sistemi di
sorveglianza e dei registri di mortalità, tumori e altre patologie. |
non previsto |
In data 23 luglio 2015, il Garante per la protezione
dei dati ha reso Parere su uno schema di decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri in materia di sistemi di sorveglianza e registri, , al fine
d'istituire i sistemi di sorveglianza ed i registri di cui al comma 10 del
medesimo articolo.([22]) |
Art. 12, |
Regolamento su proposta del Ministro della salute,
acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali e previa
intesa in Conferenza Stato-regioni, per l’individuazione
dei soggetti che possono avere accesso ai registri in materia sanitaria. |
20 aprile 2014[23] |
Il Garante per
la protezione dei dati nel parere
del 23 luglio 2015 sui sistemi di sorveglianza e registri ha richiamato
l'attenzione delle Amministrazioni interessate sulla necessità che il
regolamento per l’individuazione dei soggetti che possono avere accesso ai
registri sanitari venga predisposto
quanto prima proprio per rendere leciti e rispettosi di adeguate cautele a
tutela dei diritti degli interessati i trattamenti di dati sensibili degli
stessi registri e sistemi di sorveglianza. |
Art. 12, commi ([24]) |
Presentazione da parte delle regioni e le province autonome all'Agenzia
per l'Italia digitale e al Ministero della salute del piano di
progetto per la realizzazione del FSE, redatto sulla base delle linee
guida rese disponibili dall’Agenzia e dal Ministero della salute entro il 31
marzo 2014. L'Agenzia per l'Italia digitale, sulla base
delle esigenze avanzate dalle regioni e dalle province autonome, nell'ambito
dei rispettivi piani, cura, in accordo con il Ministero della salute, con le
regioni e le province autonome, la progettazione e la realizzazione
dell'infrastruttura nazionale necessaria a garantire l'interoperabilità dei FSE. |
30
giugno 2014 Non
previsto |
Il 6 maggio
2015, il gruppo di lavoro coordinato dall’AgID ha rilasciato le Specifiche
tecniche per l’interoperabilità tra i sistemi regionali del Fascicolo
Sanitario Elettronico (PDF). Successivamente, nel dicembre 2015, l’ AgID e il
Ministero della salute hanno presentato il primo rilascio dell’infrastruttura
per l’interoperabilità del FSE. Da Gennaio 2016, a partire dalle Regioni che
hanno già sviluppato il fascicolo regionale, il processo di implementazione
entra nella sua fase operativa. |
Art. 13, |
Decreto del Ministro della salute, di concerto
con il Ministro dell’economia e d’intesa con la Conferenza permanente
Stato-regioni, per le modalità di
attuazione della disposizione in materia di validità, dal 1° gennaio 2014, delle prescrizioni farmaceutiche generate in formato elettronico. |
non previsto |
DPCM 14
novembre 2015, Definizione delle modalità di attuazione del comma 2
dell’articolo 13, in materia di prescrizioni farmaceutiche in formato
digitale([25]) |
Art. 13, |
Provvedimento dirigenziale del Ministero
dell’economia, da pubblicarsi sulla “Gazzetta Ufficiale” per
l’integrazione, dal 1° gennaio 2014, del sistema per la tracciabilità dei farmaci erogati dal SSN basato su fustelle
cartacee con un sistema basato su
tecnologie digitali, ai fini del rimborso delle quote a carico del SSN. |
non previsto |
|
Art. 14, |
Regolamento del Ministro dello sviluppo economico per definire
le misure e le modalità di intervento da porre a carico degli operatori delle
telecomunicazioni, al fine di
minimizzare eventuali interferenze
tra i servizi a banda ultralarga mobile nella banda degli 800 MHz e gli
impianti per la ricezione televisiva domestica. |
17 febbraio 2013
(sessanta giorni dal 19 dicembre 2012) |
DM 9 agosto 2013, n. 165 |
Art. 14, |
Decreto del Ministro dello sviluppo economico, di
concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con
la Conferenza unificata per definire le specifiche tecniche delle operazioni di scavo per le infrastrutture a banda larga e ultralarga
nell'intero territorio nazionale[26]. |
non previsto |
DM 1 ottobre
2013 (G.U. 17/10/2013) |
Art. 14, |
Uno o più
decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare,
sentite le competenti Commissioni parlamentari[27] di approvazione delle linee guida elaborate da ISPRA
e ARPA/APPA in materia di misurazione
e di rilevamento dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici. |
19 dicembre
2012 |
DM ambiente 2 dicembre 2014 (G.U. 22/12/2014) Linee
guida per la definizione delle modalità con cui gli operatori forniscono all’Ispra e alle Arpa/Appa i
dati di potenza degli impianti; |
Art. 14-bis, |
Provvedimenti del Ministro dello sviluppo economico per
l’attuazione del comma 1 che assicura al Senato della Repubblica e alla
Camera dei deputati a titolo gratuito
la funzione trasmissiva al fine di garantire la trasparenza e l'accessibilità dei lavori parlamentari su tutto il
territorio nazionale nel nuovo sistema universale digitale. |
19 marzo 2013 |
|
Art. 15, |
Decreto del Ministero
dell'economia e delle finanze per
definire i micro-pagamenti in
relazione al volume complessivo del contratto e adeguare le norme relative
alle procedure dei pagamenti
elettronici alle pubbliche amministrazioni. |
1° marzo 2013 |
Il D.M. 24
gennaio 2014
(G.U. 27 gennaio 2014, n. 21) del Ministero dello
sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'economia e delle
finanze, ha previsto l'obbligo di accettare pagamenti con carte di debito per
acquisiti superiori a 30 euro. |
Art. 15, |
Linee guida per la specifica dei codici
identificativi del pagamento (Agenzia per l'Italia digitale, sentita la Banca
d'Italia) e le modalità attraverso le quali il prestatore dei servizi di pagamento mette a disposizione dell'ente le
informazioni relative al pagamento medesimo. |
non previsto |
Determina 22
gennaio 2014 dell’Agenzia per l’Italia digitale (G.U. n. 31 del 7/2/14) di
approvazione delle Linee guida
Agid per l’effettuazione dei pagamenti elettronici alle
P.A. |
Art. 15, (abrogato) |
Decreto interministeriale (Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze, con il Ministro della pubblica amministrazione
e la semplificazione e con il Ministro delegato all'innovazione tecnologica)
per disciplinare l'ampliamento delle
modalità di pagamento anche mediante l'utilizzo di tecnologie mobili. |
17 marzo 2013[28] |
Le disposizioni sono state abrogate dal combinato
disposto dell’articolo 2 comma 1 e dell'allegato
1 al D.Lgs. 22 gennaio 2016, n. 10, a decorrere dal 29 gennaio 2016,
ai sensi di quanto disposto dall'articolo
3, comma 1 del medesimo D.Lgs. n. 10/2016 Il D.Lgs.
22/1/2016, n. 10 (Allegato: n. 30) ha abrogato l'art. 15, co. 2, del D.L.
179/2012, in quanto la previsione del D.I. è superata dal criterio di delega
di cui alla legge n. 124/2015 (articolo 1, comma 1, lettera q) che richiede
di "prevedere che i pagamenti digitali ed elettronici effettuati con
qualsiasi modalità di pagamento, ivi incluso l'utilizzo per i micropagamenti
del credito telefonico, costituiscano il mezzo principale per i pagamenti
dovuti nei confronti della pubblica amministrazione e degli esercenti servizi
di pubblica utilità". |
Art. 15, |
Decreti interministeriali (Ministro dello sviluppo economico, di concerto
con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia) per
disciplinare gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini,
anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione
che prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2014, i soggetti che
effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi,
anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti
effettuati attraverso carte di debito. Con i medesimi decreti può essere
disposta l'estensione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento
elettronici anche con tecnologie mobili. La legge di stabilità 2016 ha esteso l’obbligo per i commercianti e i
professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di credito,
oltre che di debito, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica e ha
chiarito che i predetti decreti devono disciplinare le modalità, i termini
e l'importo delle sanzioni amministrative pecuniarie anche in
relazione ai soggetti interessati, anche con riferimento alle
fattispecie costituenti illecito e alle relative sanzioni
pecuniarie amministrative; essi possono estendere gli obblighi a ulteriori
strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili. |
1° gennaio 2014 (data di entrata in vigore della norma) |
D.M. 24
gennaio 2014 (G.U. 27 gennaio
2014, n. 21) |
Art. 15, co. 4-bis |
Decreto interministeriale (Ministero
dell’economia e delle finanze, di concerto col Ministero dello sviluppo
economico), adottato sentita la Banca d’Italia, col quale, in relazione ai pagamenti di importo contenuto
(inferiore a 5 euro), si provvede ad assicurare la corretta e integrale
applicazione del regolamento (UE) n. 751/2015 sulle commissioni interbancarie
per le operazioni di pagamento basate su carta Il decreto ministeriale deve inoltre
prevedere: a) le modifiche, abrogazioni, integrazioni e
semplificazioni alla normativa vigente necessarie a realizzare un pieno
coordinamento del regolamento stesso con ogni altra disposizione vigente in
materia, in conformità alle definizioni, alla disciplina e alle finalità del
regolamento (UE) n. 751/2015; b) la designazione della Banca d'Italia quale
autorità competente per lo svolgimento delle funzioni previste dal
regolamento (UE) n. 751/2015 e dell'Autorità garante della concorrenza e del
mercato quale autorità competente a verificare il rispetto degli obblighi
posti dal medesimo regolamento in materia di pratiche commerciali. La norma è
stata introdotta dalla legge di stabilità 2016 (articolo 1, comma 900 della
legge n. 208 del 2015). |
1° febbraio 2016 |
|
Art. 15, |
Linee guida emanate dall'Agenzia per l'Italia digitale, acquisito il parere obbligatorio
dell'Organismo di certificazione della sicurezza informatica, per la valutazione della conformità del
sistema e degli strumenti di autenticazione utilizzati dal titolare delle chiavi di firma digitale. |
non previsto |
Comunicato in
G.U. n. 271 del 21-11-2014 che l'AGID ha pubblicato le Linee guida per la
valutazione della conformità del sistema e degli strumenti di autenticazione
utilizzati dal titolare delle chiavi di firma. Con DPCM 5 febbraio
2015 è stato differito al 1° settembre 2015 il termine
per utilizzare la firma digitale remota su dispositivi non certificati fino
al 9 febbraio 2015. |
Art. 16, |
Uno o più
decreti del Ministro della giustizia aventi
natura non regolamentare, previa verifica, accertano la funzionalità
dei servizi di comunicazione telematica[29], individuando: a) gli
uffici giudiziari diversi dai tribunali e dalle corti di appello nei
quali trovano applicazione le disposizioni dell’art. 16 relative a biglietti
di cancelleria, comunicazioni e
notificazioni per via telematica; b) gli uffici giudiziari in cui le stesse disposizioni operano per le notificazioni a persona diversa
dall'imputato a norma degli articoli 148, comma 2-bis, 149, 150 e 151,
comma 2, del codice di procedura penale. |
non previsto |
In attuazione
si vedano: |
Art. 16-bis, |
Decreti
aventi natura non regolamentare del Ministro della giustizia, da
adottarsi sentiti l'Avvocatura generale dello Stato, il Consiglio nazionale
forense ed i consigli dell'ordine degli avvocati interessati che - accertata
la funzionalità dei servizi di comunicazione - possono individuare i
tribunali nei quali viene anticipato, nei procedimenti civili iniziati
prima del 30 giugno 2014 ed anche limitatamente a specifiche categorie di
procedimenti, il termine fissato dalla legge per l'obbligatorietà del deposito telematico[30] |
non previsto |
|
Art. 16-quater, |
Decreto del Ministro
della giustizia, per l’adeguamento delle
regole tecniche in materia di applicazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione al processo civile
di cui al D.M. n. 44/2011. |
19 giugno 2013 (centottanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione) |
DM 3/4/2013 n 48 e |
Art. 19, |
Decreto
del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'istruzione, dell'università
e della ricerca, che definisce le linee guida per promuovere la diffusione
degli acquisti pubblici innovativi e degli appalti precommerciali presso
le amministrazioni aggiudicatrici, le imprese pubbliche e gli altri enti e
soggetti aggiudicatori ai sensi del Codice dei contratti pubblici. |
18 gennaio 2013 |
Il 28/4/ 2015
è stato firmato l’Accordo
di collaborazione tra AgID e MIUR per la pianificazione e
l’attuazione delle attività per lo sviluppo di servizi o prodotti innovativi
in grado di soddisfare una domanda espressa dalle pubbliche amministrazioni.
ll 6/7/2015 si è tenuto un primo Workshop su “Appalti pre-commerciali per soluzioni
innovative nella PA” in cui MIUR e AgID hanno presentato il programma di
appalti pre-commerciali del valore di 100 mln€. L’AgID
partecipa all'iniziativa CloudforEurope che promuove
il cloud computing europeo attraverso appalti pre-commerciali (PCP) come
strumento per l'innovazione. Il Programma è finanziato dalla Commissione
Europea nell'ambito del Programma Quadro per la Ricerca e l'Innovazione (FP7)
e riunisce 24 partner provenienti da 11 paesi. E’ aperto un apposito bando Cloud4Europe
dell’Agid. |
Art. 19, |
Uno o più decreti del Ministro dello
sviluppo economico e del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca per disciplinare l'accesso ai fondi per progetti
strategici di ricerca e innovazione connessi alla realizzazione
dell'Agenda digitale italiana: -
per la realizzazione dei servizi di ricerca
e sviluppo di nuove soluzioni non presenti sul mercato volte a
rispondere a una domanda pubblica; -
per attività di ricerca finalizzate allo
sviluppo di servizi e prodotti innovativi in grado di rafforzare
l'utilizzazione della Piattaforma per la gestione della Rete logistica
nazionale. |
non previsto |
E’ stato annunciato a ottobre 2015 ed esaminato dal CIPE il Programma
Nazionale di Ricerca (PNR) 2014/2020. È stato approvato dalla Commissione UE il 14/07/2015 il PON Ricerca e Innovazione, 2014.2020 gestito dal
MIUR Per la logistica nazionale UIRNet è il soggetto attuatore unico e deve
provvedere al completamento della Piattaforma Logistica Nazionale nell’ambito
dell’Agenda Digitale italiana (art. 1, c. 211 della legge n. 228/2012). |
Art. 20 |
Istituzione del Comitato tecnico delle comunità
intelligenti e predisposizione del Piano nazionale delle
comunità intelligenti da parte dell’Agenzia per l'Italia digitale |
non previsto |
Il Comitato
per le Comunità intelligenti è stato istituito con Determinazione
Commissariale AgID n. 148 del 19 settembre 2013, si è insediato
il 24 ottobre 2013 ed ha iniziato i suoi lavori nel 2014 con l’obiettivo di
predisporre il Piano nazionale delle comunità intelligenti.([31]) |
Art. 20, |
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta
del Ministro delegato per l'innovazione tecnologica, sentiti l'Agenzia per
l'Italia digitale e il Comitato tecnico delle comunità intelligenti, previa
intesa con la Conferenza unificata, per l’adozione dello Statuto della cittadinanza intelligente. |
non previsto |
Il D.Lgs.
22/1/2016, n. 10 (Allegato: n. 31) ha abrogato
l'art. 20, co. 4, del D.L.
179/2012 |
Art. 20, |
Deliberazione dell'Agenzia per l'Italia digitale, sentito il
Comitato tecnico delle comunità intelligenti per l’istituzione della piattaforma nazionale delle comunità
intelligenti e delle relative componenti (che sono: il catalogo del riuso dei sistemi e delle
applicazioni; il catalogo dei dati e dei servizi informativi; il catalogo dei
dati geografici, territoriali ed ambientali; il sistema di monitoraggi). |
20 febbraio 2013 (centoventi
giorni dall’entrata in vigore |
Una delle componenti
della piattaforma, il Catalogo della
Basi di Dati della PA, è stata ultimata a marzo 2015. E’ stato poi
creato il catalogo
nazionale dei programmi riutilizzabili Cataloghi dei
dati geografici territoriali ed ambientali sono disponibili a livello
regionale. Il 17/12/2014
AGId e ANCI hanno firmato un accordo valido fino al
2016 che prevede un Programma finalizzato a definire l’evoluzione della
piattaforma web dell’Osservatorio Nazionale ANCI sulle smart city e dà vita
ad un comitato paritetico responsabile della sua realizzazione. Il 31/3/2016 il
MISE e l’AgiD hanno annunciato un protocollo di collaborazione per promuovere
attività di ricerca e sviluppo per smart city che prevede l’attivazione di
appalti pre-commerciali di grandi dimensioni in risposta ai fabbisogni più
innovativi espressi dalle amministrazioni. |
Art. 20, |
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o
del Ministro delegato all'innovazione tecnologica per stabilire
i criteri per consentire la partecipazione alle attività delle comunità intelligenti da parte di
soggetti appartenenti a categorie deboli o svantaggiate (inclusione
intelligente) |
non previsto |
|
Art. 20-bis |
Decreto del Presidente
della Corte dei conti per stabilire le regole
tecniche ed operative per l'adozione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle attività di controllo e nei
giudizi che si svolgono innanzi alla Corte
dei conti. |
non previsto |
Decreto
Presidente della Corte dei conti n. 98/2015 Istruzioni
tecnico operative (ex art. 10 D.P. 98/2015) - Ottobre
2015 Decreto
Presidente della Corte dei conti n. 9/2016 |
Art. 33-septies |
Linee guida predisposte
dall’Agenzia per l’Italia digitale per la razionalizzazione dell’infrastruttura digitale della pubblica
amministrazione. |
30 settembre 2013 |
Linee guida
AgID disponibili dal 6 ottobre 2013. |
Art. 33-septies |
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con
la Conferenza unificata per adottare il piano
triennale di razionalizzazione dei CED (Centri per l'elaborazione delle
informazioni) delle pubbliche
amministrazioni. |
30 dicembre 2013
(novanta giorni dal 30 settembre 2013) |
Linee Guida AgID per la razionalizzazione dei CED della PA 2013 sottoposte a consultazione pubblica e trasmesse alla Presidenza del Consiglio. |
(entrato in
vigore il 22 giugno 2013 - La legge di conversione del decreto è entrata in
vigore il 21 agosto 2013)
Norma del
D.L. n. 69/2013 |
Tipo di
atto da emanare, soggetto obbligato e obblighi informativi |
Termine o
periodicità ([32]) |
Atto
emanato ([33]) |
Art. 13 (modifica D.L. n. 5/2012) |
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di
istituzione del Tavolo permanente per
l’innovazione e l’agenda digitale italiana |
|
|
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di
istituzione di una struttura di
missione per l’attuazione dell’agenda digitale italiana |
|
DPCM 10 luglio
2013 istitutivo della Struttura di missione e |
|
Art. 17-ter,
co. 2, |
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta
del Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e del Ministro per la
pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze, sentito il Garante per la protezione dei dati
personali, per definire le caratteristiche
del sistema SPID (Sistema pubblico
per la gestione dell'identità digitale di cittadini e imprese). |
Non previsto |
DPCM 24
ottobre 2014 Dal 15 marzo
2016 i primi tre gestori di identità digitale accreditati da AgID renderanno
disponibili le prime identità digitali. Si veda anche il sito http://www.spid.gov.it/ |
Art. 34, co. 1, lett. a), cpv. “1-bis” |
Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche
sociali e del Ministero della salute, di concerto
con il Ministero economia e finanze, per la definizione delle modalità per l’invio telematico del certificato di gravidanza |
22 marzo 2014 (9 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto) |
Il Garante per la protezione dei dati personali ha reso, il giugno
2015, il Parere su uno schema di decreto interministeriale concernente la definizione delle modalità tecniche per la
predisposizione e l’invio telematico all’INPS del certificato medico di
gravidanza, del certificato di interruzione della gravidanza e del
certificato di parto. ([34]) |
(entrato in
vigore il 25 giugno 2014 -La legge di conversione del decreto è entrata in
vigore il 19 agosto 2014)
Norma del
D.L. n. 90/2014 |
Tipo di
atto da emanare, soggetto obbligato e obblighi informativi |
Termine per
l’emanazione o periodicità |
Atto
emanato ([36]) |
Art. 18, |
Atto del Ministro delegato per la semplificazione e la pubblica
amministrazione per l’individuazione del Presidente
del Tavolo permanente per l'innovazione e l'Agenda digitale italiana |
non previsto |
DPCM 23
settembre 2014 (non pubblicato in GU) |
Art. 24, |
Le amministrazioni pubbliche approvano
un piano di informatizzazione delle procedure per la presentazione
di istanze, dichiarazioni e segnalazioni che permetta la compilazione on
line con procedure guidate accessibili tramite autenticazione con il Sistema
pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese |
16
febbraio 2015 (180
giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione) |
([37]) |
Art. 24-ter |
Le regole tecniche per l'attuazione
dell'Agenda digitale italiana qualora non adottate nel termine indicato possono essere adottate con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri anche ove non sia pervenuto il concerto
dei Ministri interessati, anziché con le modalità dell’art. 71 del CAD[38] |
17 novembre 2014 (90 giorni dall’entrata in vigore della legge
di conversione) |
Il DPCM 13
novembre 2014 detta Regole tecniche di formazione, trasmissione,
copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti
informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici
delle P.A. |
Art. 24-quater |
Le pubbliche amministrazioni comunicano
all’Agid, esclusivamente per via telematica, l'elenco delle basi di dati in loro gestione e degli applicativi
che le utilizzano[39]. |
18
settembre 2014 (30 giorni dall’entrata in vigore della legge di
conversione) |
L'attività di
raccolta degli elenchi delle basi di dati comunicati dalle amministrazioni è
terminata con la realizzazione del Catalogo dei
dati della P.A.. |
Art. 24-quinquies |
L'Agenzia per l'Italia digitale, sentiti il
Garante per la protezione dei dati personali e le amministrazioni interessate
alla comunicazione telematica, definisce
gli standard di comunicazione tra
le pubbliche amministrazioni e le regole tecniche a cui le pubbliche
amministrazioni devono conformarsi (in relazione alla previsione normativa
dello stesso articolo che ha modificato l’art. 58 del CAD prevedendo che le pubbliche
amministrazioni comunichino tra loro attraverso la messa a disposizione a
titolo gratuito degli accessi alle proprie basi di dati alle altre
amministrazioni mediante la cooperazione applicativa). L'Agenzia per l'Italia digitale provvede al monitoraggio dell'attuazione
dell’articolo 58 del CAD (modalità di fruibilità dei dati tra le pubbliche amministrazioni), riferendo
annualmente con apposita relazione al Presidente del Consiglio dei ministri e
al Ministro delegato |
17 novembre 2014 (90 giorni dall’entrata in vigore della
legge di conversione) annualmente |
Garante per la
protezione dei dati personali, Provvedimento
2 luglio 2015, Misure di sicurezza e modalita' di scambio dei
dati personali tra amministrazioni pubbliche (G.U. 179/2015) |
Art. 38 |
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sentiti il
Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e l’AgID, per stabilire
(come previsto dal D.Lgs n. 104/ 2010) le regole tecnico-operative per la
sperimentazione, la graduale applicazione, l'aggiornamento del processo amministrativo telematico |
17 ottobre 2014 |
DPCM 16 febbraio 2016, n. 40 “Regolamento recante le
regole tecnico-operative per l'attuazione del processo amministrativo
telematico “ (GU 21/3/2016) |
(entrato in
vigore il 13 settembre 2014 La legge di conversione del decreto è entrata in
vigore il 12 novembre 2014)
Norma del
D.L. n. 133/2014 |
Tipo di
atto da emanare, soggetto obbligato e obblighi informativi |
Termine o
periodicità |
Atto
emanato ([42]) |
Art. 6,co. 1 |
Decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentiti, per
quanto di loro competenza, i Ministeri competenti nonché l'Agenzia delle
entrate, per stabilire condizioni, criteri, modalità operative, di controllo e attuative per usufruire del credito d’imposta del 50 % del costo per gli investimenti destinati alla creazione di reti infrastrutturali a
banda ultralarga (introdotte dal presente provvedimento con l’aggiunta
dei commi da 7-ter a 7-septies all’art. 33 del D.L. n. 179/2012 ), nonché il
procedimento per l'individuazione, da parte del CIPE, del limite degli
interventi agevolabili. |
31 marzo 2015[43] |
|
Art. 6-bis |
Atto del Ministero dello
sviluppo economico, sentita la Conferenza
unificata, per definire le regole tecniche
per il contenuto del Sistema informativo nazionale federato delle
infrastrutture, le modalità di prima costituzione, di raccolta, di
inserimento e di consultazione dei dati, nonché le regole per il successivo
aggiornamento, lo scambio e la pubblicità dei dati territoriali detenuti
dalle singole amministrazioni competenti e dagli altri soggetti titolari o
gestori di infrastrutture di banda larga e ultralarga. |
12 febbraio 2015 |
Il 5 novembre
2015 la Conferenza Stato-regioni ha reso il parere sul testo dello schema di
decreto ministeriale che istituisce il Sistema informativo nazionale federato
delle infrastrutture (SINFI.) In materia è
stato emanato il D.Lgs. n. 33 del 2016: “Attuazione della direttiva
2014/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014,
recante misure volte a ridurre i costi dell'installazione di reti di
comunicazione elettronica ad alta velocità.” ([44]) |
[1] Sono evidenziati in giallo i termini scaduti e con riferimento ai quali non risulta adottato l’atto previsto.
[2] Comma così modificato dall’art. 13, co. 2, lett. c) del D.L. n. 69/2013.
[3] Sono evidenziati in giallo i termini scaduti e con riferimento ai quali non risulta adottato l’atto previsto.
[4] Lo sfondo grigio indica i provvedimenti in fase di adozione.
[5] L’art. 13, co. 2-bis, del D.L. n. 69/2013 (L. n. 98/2013) ha previsto che il
regolamento in questione, così come quelli previsti dall’articoli 3, comma 4,
12, comma 13, e 14, comma 2-bis del decreto-legge n. 179/2012, qualora non
adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati
su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri.
[6] L’art. 13, co. 2-ter del D.L. n. 69/2013 (L. n. 98/2013) ha previsto che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in questione, così come quelli previsti dagli articoli 2, comma 1, e 7, comma 3, del D.L. n. 179/2012 qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[7] L’art. 13, co. 2-bis, del D.L. n. 69/2013 (L. n. 98/2013) ha previsto che il regolamento in questione, così come quelli previsti dagli articoli 2, comma 5, 12, comma 13, e 14, comma 2-bis del decreto-legge n. 179/2012, qualora non adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri.
[8] Tale comma introduce nel Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD- D.Lgs. n. 82/2005) un nuovo articolo 3-bis: “Domicilio digitale del cittadino”.
[9] L’art. 13, 2-quater del D.L. n. 69/2013 (L. n. 98/2013) ha previsto che il decreto ministeriale in questione, così come quelli previsti dagli articoli 8, commi 2 e 13, 10, comma 10, 12, comma 7, 13, comma 2, e 15, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012, qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati dal Presidente del Consiglio dei ministri anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[10] Sono evidenziati in giallo i termini già scaduti e con riferimento ai quali non risulta adottato l’atto previsto.
[11] Lo sfondo grigio indica i provvedimenti in fase di adozione.
[12] L’art. 13, co. 2-ter del D.L. N. 69/2013 (L. 98/2013) ha previsto che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in questione, così come quelli previsti dagli articoli 2, comma 1, e 3, comma 1, del D.L. N. 179/2012 qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[13] L’articolo 47, comma 3, del D.Lgs. 151/2001 ha stabilito che la richiamata certificazione debba essere inviata per via telematica direttamente dal medico curante del S.S.N. o con esso convenzionato, che ha in cura il minore, all'I.N.P.S., utilizzando il sistema di trasmissione delle certificazioni di malattia di cui al D.M. 26 febbraio 2010, secondo le modalità stabilite con il DPCM che dovrà essere emanato.
[14] L’Agenzia per l’Italia digitale (ADI) e l’Associazione nazionale Trasporti (ASSTRA) avevano avviato il 28/12/2012 i lavori del tavolo tecnico sulla bigliettazione elettronica, successivamente era stato trasmesso alla Conferenza Unificata un primo schema di DPCM, poi modificato. L’art. 13, 2-quater del D.L. N. 69/2013 (L. 98/2013) ha previsto che il decreto ministeriale in questione, così come quelli previsti dagli articoli 4, comma 1, 8, comma 13, 10, comma 10, 12, comma 7, 13, comma 2, e 15, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012, qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati dal Presidente del Consiglio dei ministri anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[15] L’art. 13, 2-quater del D.L. 69/2013 (L. 98/2013) ha previsto che il decreto ministeriale in questione, così come quelli previsti dagli articoli 4, comma 1, 8, comma 2, 10, comma 10, 12, comma 7, 13, comma 2, e 15, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012, qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati dal Presidente del Consiglio dei ministri anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[16] In materia è anche intervenuto il D.Lgs.n. 4/2016, di attuazione della direttiva 2014/100/UE, relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e dell'informazione che riguarda la gestione, il funzionamento, lo sviluppo e la manutenzione del sistema dell'unione per lo scambio di dati marittimi (safeseanet).
[17] L’art. 13, 2-quater del D.L. 69/2013 (L. 98/2013) ha previsto che il decreto ministeriale in questione, così come quelli previsti dagli articoli 4, comma 1, 8, commi 2 e 13, 12, comma 7, 13, comma 2, e 15, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012, qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati dal Presidente del Consiglio dei ministri anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[18] Non è stata abrogata la disposizione che fa riferimento ai predetti decreti dirigenziali, che non sono stati emanati.
[19] Disposizione così novellata dall’art. 17, co. 1, lett. a) del DL. 69/2013 (L. 98/2013).
[20] La disposizione è stata così modificata dall’art. 17, co. 1, lett. d) del DL. 69/2013 (L. 98/2013).
[21] L’art. 13, 2-quater del D.L. n. 69/2013 (L. n. 98/2013) ha previsto che il decreto ministeriale in questione, così come quelli previsti dagli articoli 4, comma 1, 8, commi 2 e 13, 10, comma 10, 13, comma 2, e 15, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012, qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati dal Presidente del Consiglio dei ministri anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[22] In risposta all’interrogazione 5-02195, nel maggio 2014 il Governo aveva sottolineato che è stato necessario condurre preliminarmente una attività di ricognizione dei sistemi di sorveglianza e dei registri attualmente esistenti presso il Ministero della salute, l'Istituto Superiore di Sanità e l'Agenzia Italiana del Farmaco, ed individuare eventuali sovrapposizioni, attraverso un'analisi dei relativi contenuti informativi. Successivamente, la ricognizione è stata estesa anche alle Regioni. La percentuale di popolazione italiana che vive in aree coperte da Registri Tumori è complessivamente pari al 47 per cento della popolazione residente, mentre i Registri accreditati dall'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum) sono 43.
[23] L’art. 13, co. 2-bis, del D.L. 69/2013 (L. 98/2013) ha previsto che il regolamento in questione, così come quelli previsti dagli articoli 2, comma 5, 3, comma 4 e 14, comma 2-bis del decreto-legge n. 179/2012, qualora non adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri.
[24] Commi aggiunti dall’ art. 17, comma 1, lett. f), D.L. 21 giugno 2013, n. 69.
[25] Lo stato di avanzamento nelle varie regioni del progetto di digitalizzazione risulta abbastanza differenziato. E’ stato pertanto prorogato al 2016 (art. 7, co. 4-bis, del decreto legge 192/2014 “proroga termini”) il termine entro il quale le regioni sono obbligate a provvedere, nella percentuale del 90 per cento, alla sostituzione del formato cartaceo delle prescrizioni mediche di farmaceutica e specialistica a carico del SSN con equivalenti in formato elettronico.
[26] Cfr. in proposito anche le disposizioni dell’art. 6, commi 4-bis e 4-ter del D.L. n. 145 del 2013 (“Destinazione Italia”), convertito dalla legge n. 9 del 2014. In base a tali disposizioni, il decreto 1° ottobre 2013 si applica anche allo scavo per l'installazione dei ricoveri delle infrastrutture digitali necessarie per il collegamento degli edifici alle reti di telecomunicazioni (co. 4-bis) e si prevede un nuovo decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (e quindi entro il 22 aprile 2014) per la definizione di ulteriori misure relative alla posa in opera delle infrastrutture a banda larga e ultralarga, anche modificative delle specifiche tecniche adottate con il decreto del Ministro dello sviluppo economico 1° ottobre 2013.
[27] Norma così modificata dall’art. 11, co. 6 del D.L. n. 91 del 2014.
[28] L’art. 13, 2-quater del D.L. 69/2013 (L. 98/2013) ha previsto che il decreto ministeriale in questione, così come quelli previsti dagli articoli 4, comma 1, 8, commi 2 e 13, 10, comma 10, 12, comma 7, 13, comma 2, e 15, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012, qualora non ancora adottati e decorsi ulteriori trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (termine scaduto il 20 settembre 2013), sono adottati dal Presidente del Consiglio dei ministri anche ove non sia pervenuto il concerto dei ministri interessati.
[29] La Circolare del Ministero della Giustizia 11 dicembre 2014 ha fornito chiarimenti sull’avvio del sistema di notificazioni e Comunicazioni telematiche penali (SNT).
[30] Comma così sostituito dall’ art. 44, comma 2, lett. b), D.L. 24 giugno 2014, n. 90.
[31] Il Comitato tecnico delle Comunità intelligenti ha definito il proprio Regolamento di organizzazione . Il Comitato è composto da quattro gruppi di lavoro, uno dei quali è incaricato di predisporre lo Statuto della cittadinanza intelligente.
[32] Sono evidenziati in giallo i termini scaduti e con riferimento ai quali non risulta adottato l’atto previsto.
[33] Lo sfondo grigio indica i provvedimenti in fase di adozione.
[34] Il termine è stato così modificato dall'art. 8, comma 1, D.L. n. 150/2013 (il termine previsto dal D.L. 69/2013 era di 6 mesi). Ai sensi della norma richiamata, i certificati sono inviati utilizzando il sistema di trasmissione delle certificazioni di malattia di cui al D.M. 26 febbraio 2010, secondo le modalità stabilite dal D.M da emanare.
[35] Sono evidenziati in giallo i termini già scaduti e con riferimento ai quali non risulta adottato l’atto previsto.
[36] Lo sfondo grigio indica i provvedimenti in fase di adozione.
[37] A tale proposito l’AgID sul proprio sito rende noto che: “Nei casi in cui l’ente abbia già proceduto a quanto previsto sia dalla normativa specifica sul procedimento, sia da quella su trasparenza e anticorruzione, l’elaborazione del piano è conseguente alla sistematizzazione dei vari progetti e delle iniziative dell’amministrazione in tema. Infatti, già la L. 190/2012 contenente le Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione prevede all’art. 1, commi 29 e 30, prevede che gli enti abbiano procedure per la gestione delle istanze online.”
[38] Decreti del Presidente del Consiglio dei
ministri o del Ministro delegato per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, di concerto con i Ministri competenti, sentita la Conferenza
unificata ed il Garante per la protezione dei dati personali nelle materie di
competenza, previa acquisizione obbligatoria del parere tecnico di DigitPA.. Le amministrazioni competenti, la Conferenza
unificata e il Garante per la protezione dei dati personali rispondono entro
trenta giorni dalla richiesta di parere. In mancanza di risposta nel termine
indicato nel periodo precedente, il parere si intende interamente favorevole.
[39] La norma ha anche introdotto la sanzione amministrativa per le pubbliche amministrazioni che non adempiano nel termine del 16 febbraio 2015 (180 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto) all’obbligo di pubblicare nel proprio sito web, il catalogo dei dati, dei metadati e delle relative banche dati in loro possesso ed i regolamenti che ne disciplinano l’esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo. L’obbligo in questione è previsto dall’art. 52 del CAD (D.Lgs. n. 82/2005), nel testo modificato dal D.L. n. 179/2012.
[40] La realizzazione del catalogo delle base dati della P.A, di cui al precedente art. 24-quater costituisce il presupposto per la definizione degli standard di comunicazione.
[41] Sono evidenziati in giallo i termini scaduti e con riferimento ai quali non risulta adottato l’atto previsto.
[42] Lo sfondo grigio indica i provvedimenti in fase di adozione.
[43] Il D.L. n. 192/2014 ha così prorogato al 31 marzo 2015 il termine per la richiesta dell’agevolazione.
[44] La “Strategia italiana per la banda ultralarga” approvata dal Consiglio dei ministri il 3 marzo 2015 contiene alcune indicazioni circa il Sistema informativo federato delle infrastrutture per il catasto del suolo e sottosuolo.