Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Affari Comunitari
Titolo: Rendiconto 2022 e Assestamento 2023
Riferimenti: AC N.1343/XIX AC N.1344/XIX
Serie: Progetti di legge   Numero: 141/1/0/14
Data: 05/09/2023
Organi della Camera: XIV Unione Europea


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Rendiconto 2022 e Assestamento 2023

5 settembre 2023
Schede di lettura - Profili di interesse della XIV Commissione Politiche dell'Unione Europea


Indice

RENDICONTO 2022|ASSESTAMENTO 2023|


RENDICONTO 2022

  Nel Rendiconto generale per l'esercizio 2022 (A.C. 1343) i dati riguardanti le politiche nell'ambito dell'Unione europea sono esposti nel Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze, e più precisamente nella Missione 3 – L'Italia in Europa e nel mondo, che comprende, oltre al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE (che fa capo al Centro di responsabilità 4 – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, Conto del Ministero dell'economia e delle finanze), anche il Programma 3.2 – Politica economica e finanziaria in ambito internazionale (che fa capo al Centro di responsabilità 3 - Dipartimento del tesoro, Conto del Ministero dell'Economia e delle finanze).


I dati riportati nel Conto consuntivo del MEF

Nelle previsioni iniziali 2023, alla Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo sono stati complessivamente attribuiti 83.246 milioni di euro in conto competenza e 83.252 milioni in cassa. A seguito di incrementi in sede di assestamento, nel Rendiconto 2022 figurano stanziamenti definitivi, in competenza e cassa, pari a 85.970 milioni, a fronte dei quali risultano erogati a consuntivo 82.352 milioni per competenza e 82.502 milioni per cassa, con un incremento rispetto ai versamenti per cassa ascrivibile allo smaltimento di residui.

La quota largamente preponderante della missione è riferibile al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, con una dotazione iniziale di risorse pari a 81.442 milioni di euro sia in competenza che in cassa, moderatamente incrementata in assestamento, con una previsione definitiva pari a 83.959 milioni in competenza e 83.954 milioni in cassa. Di tali somme risultano impegnate a consuntivo 81.543 milioni in competenza e effettuati pagamenti per 81.675 milioni in cassa.

Il Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, include a sua volta due azioni volte rispettivamente:

  • a definire il concorso nazionale al finanziamento del bilancio europeo, mediante l'azione "Partecipazione al bilancio UE" che presenta a consuntivo una dotazione di 23.170 milioni in competenza e cassa, pressoché interamente versati a consuntivo, con pagamenti pari a 20.946 milioni;
  • a individuare le risorse disponibili per il finanziamento delle politiche europee sul territorio nazionale, mediante l'azione "Attuazione politiche comunitarie in ambito nazionale". Tale azione risulta dotata di risorse pari a consuntivo a 60.789 milioni, a fronte dei quali risultano impegni di spesa per 60.597 milioni in competenza e pagamenti pari a 60.729 milioni in cassa. Dal 2021 l'azione in esame ha visto accrescere notevolmente le proprie dotazioni finanziarie grazie all'istituzione, con la legge di bilancio per il 2021, del Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU - Italia (cap. 8003). Tale erogazione di spesa costituisce peraltro una posta meramente contabile in quanto il finanziamento delle opere del PNRR utilizza una contabilità speciale fuori bilancio cui sono stornate le somme dell'azione in esame.

Più in dettaglio, si dà conto, di seguito, dei pagamenti definitivi registrati in sede di rendiconto 2022 per i principali capitoli afferenti alle due azioni facenti capo al programma in esame:

Azione "Partecipazione al bilancio UE":

  • Capitolo 2751 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorse proprie basate sul Reddito Nazionale Lordo e sull'IVA: impegni di spesa e pagamenti pari a 17.212 milioni, in termini di competenza e cassa, rispetto ad uno stanziamento defintivo di 18.670 milioni;
  • Capitolo 2752 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorse proprie tradizionali: stanziamento definitivo pari a 4.500 milioni, di cui 3.734 milioni di euro versati, sia in competenza che in cassa.

Azione "Attuazione politiche comunitarie in ambito nazionale":

  • Capitolo 2815 – Fondo per il recepimento della normativa europea: rispetto allo stanziamento iniziale di 213,3 milioni di euro risultano, a consuntivo, 49 milioni di euro. Non risultando impegni di spesa nell'esercizio, lo stanziamento ha costituito economia di bilancio;
  • Capitolo 2816 – Somma da corrispondere per il pagamento degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'UE: rispetto alla dotazione iniziale di 261 milioni in competenza e cassa, risultano a consuntivo pagamenti pari a 151 milioni;
  • Capitolo 2817 - Somme da corrispondere per il ripiano delle anticipazioni di tesoreria effettuate per il pagamento degli aiuti relativi alla Politica agricola comune dell'UE: 700 milioni sia in competenza che in cassa, interamente pagati;
  • Capitolo 7492Fondo per l'avvio di opere indifferibili: il capitolo reca uno stanziamento definitivo di competenza e cassa pari a 1.680 milioni per il 2022, interamente pagato;
  • Capitolo 7493 – Somme da versare al conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale dello Stato denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali": 7.890 milioni di euro, sia in competenza che in cassa, invariati rispetto alla dotazione inziale, che risultano interamente pagati;
  • Capitolo 8003 - Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU - Italia: 50.307 milioni sia in competenza che in cassa, per storno della dotazione del capitolo all'apposita contabilità speciale di tesoreria destinata alla gestione fuori bilancio del finanziamento delle opere del PNRR.

Il secondo programma della Missione 3 in esame - con una dotazione iniziale di risorse limitata a 1.804 milioni sia in competenza che in cassa, saliti a 2.011 milioni in corso d'esercizio e pressoché interamente erogata a consuntivo (per 827 milioni) - è denominato "Politica economica e finanziaria in ambito internazionale" ed è gestito dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze.

Tale programma include tre azioni, rientranti nella competenza della Commissione esteri.

  • la prima riguarda le politiche di cooperazione economica in ambito internazionale, con una dotazione a consuntivo pari a 207 milioni;
  • la seconda azione, che riguarda capitoli di spesa destinati a finanziare la partecipazione italiana a banche, fondi e organismi internazionali, con una dotazione a consuntivo pari a 1.693 milioni;
  • la terza azione riguarda la cancellazione del debito dei Paesi poveri e assorbe risorse per 1.112 milioni.

Le risorse proprie dell'UE 2021-2027

La decisione (UE, Euratom) 2020/2053 relativa al sistema delle risorse proprie dell'UE stabilisce il sistema di finanziamento del bilancio dell'UE nel periodo 2021-2027.

Il volume annuo massimo del bilancio (massimale delle risorse proprie) è stato aumentato, rispetto al precedente periodo di programmazione, all'1,40% dell'RNL dell'Unione per i pagamenti e all'1,46% per gli impegni, riflettendo, in particolare, l'uscita del Regno Unito dall'UE. Questi massimali sono inoltre aumentati, in via eccezionale e temporanea, di altri 0,6 punti percentuali per coprire tutte le passività dell'UE risultanti dalle assunzioni di prestiti previste per finanziare Next Generation EU, fino a quando saranno stati rimborsati tutti i prestiti contratti.

Le principali fonti di entrate attuali per il bilancio dell'UE 2021-2027 sono: 1) i dazi doganali; 2) i contributi basati sull'imposta sul valore aggiunto (IVA); 3) i contributi diretti degli Stati membri basati sul reddito nazionale lordo (RNL), 4) i contributi calcolati sulla base dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati (una nuova fonte di entrate introdotta dal 1º gennaio 2021).

Queste quattro risorse proprie rappresentano più del 90% delle entrate. Altre fonti di entrate (che rappresentano di norma tra il 2 e l'8% delle entrate totali) comprendono imposte e trattenute sulle retribuzioni del personale UE, interessi bancari, contributi di Paesi terzi a determinati programmi, interessi di mora e ammende.

Le proposte per l'istituzione di nuove risorse proprie

Le Istituzioni europee si sono inoltre accordate (allegato II dell'Accordo interistituzionale del 16 dicembre 2020, sottoscritto in sede di approvazione del bilancio pluriennale dell'UE 2021-2027 e di Next Generation EU) per introdurre, entro il 2026, nuove risorse proprie, allo scopo, tra l'altro, di rimborsare le spese per il finanziamento di Next Generation EU e ridurre il peso dei trasferimenti nazionali basati sull'RNL nel bilancio dell'UE. L'idea è anche quella di introdurre tipi di risorse proprie più diversificati e direttamente collegati alle competenze, agli obiettivi e alle priorità dell'Unione.

Dando seguito all'accordo interistituzionale, il 22 dicembre 2021 la Commissione europea ha presentato le sue proposte per introdurre un primo paniere costituito da 3 nuove fonti di entrate basate:

1) sulle entrate provenienti dallo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra ETS (una quota pari al 25% delle entrate provenienti dallo scambio di tali quote sarebbe versata al bilancio dell'UE);

2) sulle risorse generate dal proposto meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell'UE (CBAM) (il 75% delle entrate generate da tale meccanismo sarebbe assegnato al bilancio dell'UE);

3) sulla quota degli utili residui delle più grandi e più redditizie imprese multinazionali che sarà riassegnata agli Stati membri dell'UE in seguito all'accordo OCSE/G20 sulla redistribuzione parziale dei diritti di imposizione (cd. "primo pilastro") (la risorsa propria dovrebbe corrispondere al 15% della quota riassegnata agli Stati membri degli utili residui delle imprese che rientrano nel campo di applicazione).

In ragione, tuttavia, di alcuni importanti sviluppi che sono intervenuti successivamente alla presentazione delle proposte (su tutti, le novità legislative adottate per ETS e CBAM, la nuova situazione del prezzo del carbonio e lo stallo della convenzione multilaterale per il "primo pilastro" del citato accordo OCSE/G20), il 20 giugno 2023 la Commissione europea ha presentato una nuova proposta che in particolare:

1) apporta modifiche mirate alle proposte di risorse proprie ETS e CBAM presentate a dicembre 2021 allo scopo di adeguarle alla legislazione adottata. In particolare, la Commissione propone di aumentare l'aliquota di prelievo della risorsa propria basata sull'ETS al 30% di tutte le entrate generate dallo scambio di quote di emissioni dell'UE, rispetto al 25% proposto in un primo tempo;

2) introduce una nuova risorsa propria basata sui dati statistici comunicati dagli enti nazionali ad Eurostat riguardo ai profitti delle società. Si tratterebbe di una risorsa transitoria, che sarebbe poi sostituita da un eventuale contributo a titolo di "Imprese in Europa: quadro per l'imposizione dei redditi (BEFIT)", quando la relativa proposta sarà stata presentata e approvata all'unanimità da tutti gli Stati membri. Più nello specifico, per questa risorsa la base di calcolo sarà lo 0,5% della base imponibile nozionale delle imprese dell'UE, un indicatore calcolato da Eurostat sulla base delle statistiche di contabilità nazionale. Non si tratta, sostiene la Commissione, di un'imposta sulle società e non aumenta i costi di conformità per le imprese, ma di un contributo nazionale versato dagli Stati membri basato sul risultato lordo di gestione per i settori delle società finanziarie e non finanziarie.

Una volta entrato in vigore, questo paniere di nuove risorse proprie dovrebbe generare, secondo le stime della Commissione, entrate annue fino a 36 miliardi di euro in media nel periodo 2028-2030 (prezzi del 2018, escluse le entrate provenienti da una risorsa propria basata su utili riassegnati relativa al primo pilastro dell'OCSE), di cui circa 8,3 miliardi di euro destinati al finanziamento del Fondo sociale per il clima, garantendo, in tal modo, un adeguato finanziamento a lungo termine del bilancio, che coprirà anche il rimborso di NextGenerationEU.


I flussi finanziari Italia - UE

Uno specifico Allegato al Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2022 (Volume IV, Tomo I) reca l'esposizione contabile dei flussi finanziari intercorsi tra l'Italia e l'UE (prevista dall'articolo 5, comma 2, del D.L. 547 del 1994, convertito, con modificazioni, dalla legge 644 del 1994), nonché la situazione delle corrispondenti erogazioni effettuate dalle Amministrazioni nazionali: ciò consente di rendere noti al Parlamento i dati consolidati sull'entità delle risorse movimentate nel settore degli interventi di politica comunitaria, nonché l'attuazione degli interventi cofinanziati dall'UE, attraverso le erogazioni del Fondo di rotazione.

Dall'esposizione dei flussi finanziari con l'UE indicata in tale Allegato risulta che, nel 2022, la quota di contribuzione italiana al bilancio dell'UE relativa alle risorse proprie ammontava, nelle previsioni iniziali, a 19.908 milioni di euro; nelle previsioni definitive l'importo risulta essere pari a 19.692 milioni di euro (con una diminuzione di 216 milioni di euro), contribuendo in misura pari all'12,79% del bilancio complessivo UE, che ammonta a 157.700 milioni di euro (Tabella n. 3 Risorse proprie UE - Previsioni definitive 2022).

Versamenti effetivi al bilancio UE

Il totale dei versamenti effettivi al bilancio UE effettuati dal Ministero dell'economia nel 2022 è stato pari a circa 20.000 milioni, con un aumento del 1,56%, circa 308 milioni, rispetto alla previsione definitiva (Tabella n. 4 Risorse proprie U.E. 2022 - Raffronto tra previsioni e versamenti). Si ricorda che il totale generale dei versamenti non comprende i versamenti al bilancio comunitario a titolo di contributo per il meccanismo Refugees Facility for Turkey, per un importo pari a 19.4 milioni per il 2021 e 19.1 milioni per il 2022.

Le risorse proprie tradizionali (R.P.T.) registrano, rispetto alle previsioni, un decremento del 5,38% (pari a circa -160 milioni di euro) dovuto ad una diminuzione del gettito negli ultimi mesi dell'anno. Per la Risorsa IVA non si è registrata nessuna modifica dei versamenti rispetto alle previsioni.

I versamenti della Risorsa RNL hanno registrato una lieve aumento (3,43%) pari a circa 472 milioni di euro rispetto alle previsioni. La riduzione complessiva della Risorsa RNL, tra previsioni iniziali e previsioni definitive, non si è riflessa nei versamenti effettivi del 2022, in quanto l'ultimo Bilancio Rettificativo approvato è stato contabilizzato (con un conguaglio a favore dell'Italia di circa 465 milioni di euro) soltanto con il versamento di gennaio 2023.

Infine, per la Risorsa Plastica, il dato del versamento è lievemente inferiore rispetto alla previsione definitiva (-0,59%).

  

Ponendo a confronto i versamenti effettivi dell'Italia al Bilancio UE negli anni 2021 e 2022 (Tabella 5 del citato allegato), si evidenzia un calo complessivo di circa 285 milioni di euro, pari al -1,4%.

Le R.P.T. presentano un notevole aumento della contribuzione del 48,03%, dovuto all'incremento del gettito dei dazi, a seguito della forte ripresa degli scambi commerciali dopo la crisi pandemica da Covid-19. Il valore nominale di tale gettito è stato anche influenzato dal tasso di inflazione registrato nel 2022.

La risorsa IVA ha registrato un lieve incremento (2,30%), dipeso da un aumento della base imponibile su cui si calcola la contribuzione al bilancio UE.

I versamenti della Risorsa RNL hanno registrato una diminuzione di circa 1,28 miliardi (-8.27%) è dovuta principalmente ad una maggiore contribuzione a titolo di R.P.T., che ha determinato un conseguente minore onere sulla Risorsa RNL. 

Per la per la Risorsa Plastica il dato del versamento registra un incremento del 5,26%. Per tale risorsa i dati si riferiscono solo a delle stime, in quanto i primi dati effettivi saranno inviati dagli Stati membri a Eurostat soltanto entro luglio 2023, ma riferiti all'anno 2021.

Contribuzione UE a favore dell'Italia

Per quanto riguarda la contribuzione dell'UE in favore dell'Italia, in attuazione del complesso degli interventi della politica europea, sono pervenuti nel corso dell'esercizio 2022 contributi comunitari per l'importo di circa 56.596 milioni di euro.

Complessivamente, gli accrediti pervenuti da Bruxelles nell'anno 2022 hanno fatto registrare un incremento del 39,09% rispetto agli accrediti registrati nel 2021 (pari a 40.689 milioni di euro). A conclusione dell'esercizio 2022, la parte più rilevante degli accrediti effettuati dall'Unione europea ha interessato il dispositivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) con circa 42.003 milioni di euro, che rappresenta il 74,22% delle entrate totali e i Fondi per la Coesione, circa 7.920 milioni di euro, rappresentano il 17,24% delle entrate totali.

Il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF), con durata di sei anni (2021-2026), rappresenta la principale componente del Programma Next Generation EU (NGEU) nel quale si inserisce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) che si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Nel corso del 2022, l'Unione europea ha accreditato all'Italia contributi a valere sul dispositivo R.R.F. per l'attuazione degli interventi relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pari a circa 42.000 milioni di euro. Per ulteriori informazioni si rinvia al sito della documentazione parlamentare.

Con riferimento ai tradizionali fondi della politica di coesione, nel corso del 2022, l'Unione europea ha accreditato all'Italia, per interventi cofinanziati dal FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, risorse pari a circa 5.471 milioni di euro e ha accreditato risorse FSE+ (Fondo sociale europeo Plus) pari a circa 221,42 milioni di euro.

Con la Decisione di Esecuzione della Commissione C (2022) 4787 del 15 luglio 2022 è stato approvato l'Accordo di Partenariato 2021-2027 dell'Italia. Si tratta di un documento strategico per la programmazione degli investimenti a titolo dei fondi della politica di coesione (FESR, FSE+ e JTF) e del FEAMPA. Il nuovo ciclo vede alcune modifiche nella classificazione delle singole regioni. Infatti, sono considerate "in transizione" non solo l'Abruzzo, che si conferma in questa categoria, ma anche Umbria e Marche (precedentemente tra quelle "più sviluppate"). Le regioni "meno sviluppate" sono quelle rimanenti del Mezzogiorno (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), mentre le "più sviluppate" comprendono quelle del Centro-Nord, con l'esclusione di Umbria e Marche.

Risorse per la coesione provengono anche dal Fondo per una transizione giusta (JTF), finanziato sia dal bilancio UE che da Next Generation EU, che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica. Nel corso del 2022, per la programmazione 2021-2027, l'Unione europea ha accreditato all'Italia contributi per l'attuazione degli interventi relativi al Programma Nazionale JTF per oltre 10,30 milioni di euro.

La Commissione europea, nell'ambito della strategia di contrasto all'epidemia da COVID-19 ha assegnato risorse supplementari del bilancio UE 2021-2027 alla politica di coesione 2014-2020 per gli anni 2021 e 2022 attraverso l'iniziativa REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe) destinata a promuovere il superamento degli effetti negativi della crisi sanitaria sull'economia, sull'occupazione e sui sistemi sociali nelle regioni colpite dalla pandemia di COVID-19 e favorire, al contempo, la transizione verde, digitale e resiliente di economia e società, nonché risorse ad integrazione dello sviluppo rurale. Le risorse REACT-EU tra l'altro integrano alcuni dei programmi europei 2014-2020 a titolarità di Amministrazioni centrali già cofinanziati da FESR e FSE, oltre al Programma FEAD al cui interno sono previsti nuovi assi dedicati.  In seno all'iniziativa REACT-EU nel corso del 2022 sono stati accreditati dall'Unione europea circa 1.846 milioni di euro, di cui 1.425 milioni di euro nell'ambito delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), 413 milioni di euro nell'ambito delle risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) e 7,98 milioni di euro nell'ambito del Fondo di aiuti europei.

Gli investimenti della politica di coesione sono inoltre pianificati in stretto coordinamento con il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e con le risorse provenienti, pertanto, dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il programma principale di Next Generation EU (v. supra).

Il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) assegna, altresì, all'Italia risorse per sviluppare un settore della pesca e dell'acquacoltura sostenibile e a basse emissioni di carbonio e innovativo. Nel corso del 2022 l'Unione europea ha accreditato all'Italia, nell'ambito del Programma Nazionale FEAMPA 2021-2027, circa 5,18 milioni di euro.

Il bilancio europeo assegna, infine, all'Italia importanti risorse attraverso i programmi per l'attuazione della politica agricola comune.  Dal 1º gennaio 2023 è entrato in vigore il Piano Strategico della PAC 2023-2027 (PSP), che rappresenta il principale documento di programmazione dell'Italia per i fondi della Politica Agricola Comune (PAC) ha previsto per la prima volta il FEAGA e il FEASR in un unico documento di programmazione con una dotazione totale di circa 10,7 miliardi di euro per interventi incentrati sulla transizione ecologica del settore agricolo, alimentare e forestale, fisando interventi con chiare finalità climatico-ambientali.

Nella Tabella 7 del citato Allegato si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2022 sono stati accreditati all'Italia contributi europei per 56.596 milioni di euro, comprensivi di 42.000 milioni a valere sul dispositivo Recovery and resilience facility (RRF) per il finanziamento degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Complessivamente, gli accrediti pervenuti da Bruxelles nell'anno 2022 hanno fatto registrare un incremento del 39,09% rispetto agli accrediti registrati nel 2021 (pari a 40.689 milioni di euro).

A conclusione dell'esercizio 2022, oltre al già citato RRF, la parte più rilevante degli accrediti effettuati dall'Unione europea concerne i Fondi Coesione, con circa 7.920 milioni, che rappresentano il 13,99% delle entrate totali, e i Fondi PAC con circa 6.008 milioni, che rappresentano il 10.62% delle entrate totali.


L'attuazione degli interventi cofinanziati dall'UE

Nel citato Allegato del Conto consuntivo del Ministero dell'economia per l'anno finanziario 2022 si dà conto anche delle erogazioni effettuate dal Fondo di rotazione per le politiche comunitarie istituito dall'art. 5 della legge 183 del 1987, che dà un quadro complessivo degli interventi cofinanziati dall'UE.

Ad esso, infatti, affluiscono disponibilità provenienti sia dal bilancio comunitario sia dal bilancio nazionale. Il Fondo è dotato di amministrazione autonoma e di gestione fuori bilancio e si avvale di due conti correnti infruttiferi presso la Tesoreria centrale dello Stato:

  • c/c 23209, che registra le analoghe operazioni a carico dei finanziamenti nazionali, denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali";
  • c/c 23211, che registra i movimenti di entrata e uscita che fanno capo ai versamenti comunitari, denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti UE".

 Al Fondo di rotazione, nel corso del 2022, sono confluiti complessivamente finanziamenti per 61.860 milioni di euro, di cui 8.703 milioni di euro a carico di finanziamenti nazionali e 53.157 milioni di finanziamenti UE. Come già anticipato, la fonte di risorse quantitativamente prevalente è quella del RRF, con 42.003 milioni.

A fronte di dette risorse, integrate dalle giacenze all'inizio dell'esercizio, nel corso del 2022 sono stati effettuati trasferimenti per 5.085 milioni di euro e per 51.369 milioni di euro rispettivamente dal conto relativo ai finanziamenti nazionali e da quello concernente i cofinanziamenti comunitari.


ASSESTAMENTO 2023

Nel ddl di assestamento 2023 (A.C. 1344) i dati riguardanti le politiche comunitarie sono esposti nella Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo, in massima parte nel Programma 3.1 Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE.

Nelle previsioni iniziali 2023, alla Missione 3 sono stati complessivamente attribuiti - per competenza – 88.530 milioni, di cui 87.760 milioni al citato Programma 3.1.

Le previsioni iniziali sopra ricordate possono subire nel corso della gestione alcune modifiche, derivanti potenzialmente da due ordini di fattori: variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame e variazioni introdotte in forza di atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio.

Con riferimento al Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, il disegno di legge di assestamento 2023 registra limitate variazioni in ragione di modifiche introdotte in forza di atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio 2023, con una riduzione di 10 milioni di euro attinenti a una riduzione del Fondo per il recepimento della normativa europea (capitolo 2815).

Assai più significativa risulta la variazione in riduzione proposta con il disegno di legge di assestamento, pari a -1.540 milioni sia in competenza che in cassa. Tale variazione in diminuzione è dovuta:

  • alla riduzione di 1.240 milioni sul cap. 2751 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie RNL e IVA.
  • alla riduzione di 300 milioni del gettito dei dazi doganali, conseguente alle maggiori importazioni da Paesi extra Ue, che determina un conseguente incremento del contributo dovuto, quale spesa obbligatoria, al bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali (capitolo 2752).

In conseguenza delle variazioni descritte, nel disegno di legge di assestamento 2023 sono riportate le seguenti principali previsioni assestate per l'esecizio 2023, uguali in termini di competenza e di cassa (salvo diversamente specificato), per i capitoli inclusi nel Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE:

  • cap. 2751 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie RNL e IVA: stanziamento assestato pari a 17.625 milioni per il 2023, a seguito della predetta riduzione di 1.240 milioni proposta dal ddl di assestamento in esame;
  • cap. 2752 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali: stanziamento assestato di 3.400 milioni per il 2023, a seguito della riduzione di 300 milioni proposta dal ddl di assestamento in esame;
  • cap. 2815 - Fondo per il recepimento della normativa europea da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE: previsione assestata di 145 milioni per il 2023, invariata rispetto alla previsione iniziale;
  • cap. 2816 - Somma da corrispondere per il pagamento degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di giustizia dell'UE: stanziamento di 161 milioni in competenza e cassa, invariato rispetto alla previsione iniziale;
  • cap. 2817 - Somme da corrispondere per il ripiano delle anticipazioni di tesoreria per aiuti PAC: invariato rispetto alle previsioni iniziali 2023, reca uno stanziamento assestato di 700 milioni;
  • cap. 7492Fondo per l'avvio di opere indifferibili: invariato rispetto alle previsioni iniziali, reca uno stanziamento di 2.440 milioni per il 2023;
  • cap. 7493 - Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: invariato rispetto alle previsioni iniziali, reca stanziamenti pari a 8.093 milioni per il 2023;
  • cap. 8003 - Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU - Italia: istituito dalla legge di bilancio per il 2021, reca stanziamenti, invariati rispetto alle previsioni iniziali, pari a 53.623 milioni per il 2023.