Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Affari Comunitari
Titolo: Rendiconto 2021 e Assestamento 2022
Riferimenti: AC N.3675/XVIII AC N.3676/XVIII
Serie: Progetti di legge   Numero: 592/0/XIV
Data: 25/07/2022
Organi della Camera: XIV Unione Europea


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Rendiconto 2021 e Assestamento 2022

25 luglio 2022
Schede di lettura - Profili di interesse della XIV Commissione Politiche dell'Unione Europea


Indice

RENDICONTO 2021|ASSESTAMENTO 2022|


RENDICONTO 2021

Nel Rendiconto generale per l'anno 2021 (C. 3675) i dati riguardanti le politiche nell'ambito dell'Unione europea sono esposti nel Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze, e più precisamente nella Missione 3 – L'Italia in Europa e nel mondo, che comprende, oltre al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE (che fa capo al Centro di responsabilità 4 – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, Conto del Ministero dell'economia e delle finanze), anche il Programma 3.2 – Politica economica e finanziaria in ambito internazionale (che fa capo al Centro di responsabilità 3 - Dipartimento del tesoro, Conto del Ministero dell'Economia e delle finanze).


I dati riportati nel Conto consuntivo del MEF

Nelle previsioni iniziali 2021, alla Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo, sono stati complessivamente attribuiti - sia per competenza che per cassa - 61.167,8 milioni di euro, risorse lievemente accresciute in assestamento 2021 (61.912 milioni sia in competenza che in cassa), a fronte delle quali risultano erogati a consuntivo 61.492 milioni per competenza e 61.539 milioni per cassa, con un incremento rispetto ai versamenti per cassa ascrivibile allo smaltimento di residui.

La quota largamente preponderante della missione è riferibile al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, con una dotazione iniziale di risorse pari a 60.600 milioni di euro sia in competenza che in cassa, moderatamente incrementata in assestamento 2021 (60.845 milioni sia in competenza che in cassa), e erogata a consuntivo per 60,489 milioni in competenza e 60.537 milioni in cassa.

Il Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, include a sua volta due azioni volte rispettivamente:

  • a definire il concorso nazionale al finanziamento del bilancio europeo, mediante l'azione "Partecipazione al bilancio UE" dotata di risorse iniziali pari a 20.600 milioni, accresciute di 250 milioni in assestamento 2021 per tenere conto dell'aumento dei versamenti a titolo di risorse proprie. La previsione definitiva in competenza e cassa è quindi risultata pari a 20.870 milioni, pressoché interamente versati a consuntivo;
  • a individuare le risorse disponibili per il finanziamento delle politiche europee sul territorio nazionale, mediante l'azione "Attuazione politiche comunitarie in ambito nazionale". Tale azione risulta dotata di risorse iniziali per il 2021 pari a 39.980,7 milioni, solo lievemente ridotte in assestamento 2021, a 39.975 milioni, a fronte dei quali risultano pagamenti per 39.620 in competenza e 39.668 in cassa, essendo la lieve discrasia ascrivibile a pagamenti in conto residui relativi a oneri derivanti da sentenze di condanna della Corte di giustizia dell'UE. Dal 2021 l'azione in esame ha visto accrescere notevolmente le proprie dotazioni finanziarie grazie all'istituzione, con la legge di bilancio per il 2021, del Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU - Italia, con una dotazione iniziale per il 2021 pari a 32.766,6 milioni, confermata in assestamento e interamente erogata a consuntivo. Tale erogazione di spesa costituisce peraltro una posta meramente contabile in quanto il finanziamento delle opere del PNRR utilizza una contabilità speciale fuori bilancio cui sono stornate le somme del capitolo in esame.

Più in dettaglio, si dà conto, di seguito, dei pagamenti definitivi registrati in sede di rendiconto 2021 per i principali capitoli afferenti alle due azioni facenti capo al programma in esame :

Azione "Partecipazione al bilancio UE":

  • Capitolo 2751 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorse proprie basate sul Reddito Nazionale Lordo e sull'IVA: pagamenti pari a 18.408 milioni sia in competenza che in cassa;.
  • Capitolo 2752 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorse proprie tradizionali: 2.460 milioni di euro, sia in comptenza che in cassa ;

Azione "Attuazione politiche comunitarie in ambito nazionale":

  • Capitolo 2815 – Fondo per il recepimento della normativa europea: 213,3 milioni di euro, sia in competenza che in cassa;
  • Capitolo 2816 – Somma da corrispondere per il pagamento degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'UE: 28,9 milioni in competenza e circa 77 milioni in cassa (la differenza tra competenza e cassa è ascrivibile al pagamento di circa 48 milioni in conto residui);
  • Capitolo 2817 - Somme da corrispondere per il ripiano delle anticipazioni di tesoreria effettuate per il pagamento degli aiuti relativi alla Politica agricola comune dell'UE: 700 milioni sia in competenza che in cassa;
  • Capitolo 7493 – Somme da versare al conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale dello Stato denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali": 6.125 milioni di euro, sia in competenza che in cassa;
  • Capitolo 8003 - Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU - Italia, 32,766 milioni sia in competenza che in cassa, per storno della dotazione del capitolo all'apposita contabilità speciale di tesoreria destinata alla gestione fuori bilancio del finanziamento delle opere del PNRR.

 

Il secondo programma della Missione 3 in esame - con una dotazione iniziale di risorse limitata a 567,1 milioni sia in competenza che in cassa, quasi raddoppiata in assestamento (1.067 milioni) e pressoché interamente erogata a consuntivo (per 1.002 milioni)-  è denominato "Politica economica e finanziaria in ambito internazionale" ed è gestito dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze. Tale programma include tre azioni:

  • la prima riguarda le politiche di cooperazione economica in ambito internazionale, con risorse iniziali limitate a 17.7 milioni, che sono state notevolmente accresciute in sede di assestamento 2021 pervenendo a previsioni definitive pari a 517,9 milioni, per effetto dell'istituzione del Fondo per iniziative internazionali per il finanziamento dei "beni pubblici globali" in materia di salute e clima. Nel corso dell'anno tale Fondo, con una dotazione di 500 milioni, è stato utilizzato limitatamente a 450 milioni (i restanti 50 milioni sono andati a economia). I pagamenti per questa missione presentano pertanto un risultato di spesa a consuntivo pari a 462 milioni.
  • la seconda azione, che riguarda capitoli di spesa destinati a finanziare la partecipazione italiana a banche, fondi e organismi internazionali, assorbe una dotazione iniziale pari a 463 milioni rimasta invariata in assestamento e quasi interamente pagata nel corso dell'anno (455 milioni);
  • la terza azione riguarda la cancellazione del debito dei Paesi poveri e assorbe risorse iniziali limitate a 86,4 milioni, rimaste invariate in assestamento e interamente erogate a consuntivo.

Il sistema di finanziamento dell'UEIl Bilancio dell'Unione europea è finanziato dalle cosiddette "risorse proprie", che rappresentano gli strumenti con i quali ciascuno Stato membro partecipa al funzionamento dell'apparato amministrativo di tutte le Istituzioni e che consentono la realizzazione degli obiettivi fondamentali e delle priorità politiche dell'Unione.

Le risorse proprie dell'UE 2021-2027

La decisione (UE, Euratom) 2020/2053 relativa al sistema delle risorse proprie dell'UE stabilisce il sistema di finanziamento del bilancio dell'UE nel periodo 2021-2027.

Il volume annuo massimo del bilancio (massimale delle risorse proprie) è stato aumentato all'1,40% dell'RNL dell'Unione per i pagamenti e all'1,46% per gli impegni, riflettendo, in particolare, l'uscita del Regno Unito dall'UE. Questi massimali sono inoltre aumentati, in via eccezionale e temporanea, di altri 0,6 punti percentuali per coprire tutte le passività dell'UE risultanti dalle assunzioni di prestiti previste per finanziare Next Generation EU, fino a quando saranno stati rimborsati tutti i prestiti contratti.

Le principali fonti di entrate attuali per il bilancio dell'UE 2021-2027 sono: i dazi doganali, i contributi basati sull'imposta sul valore aggiunto (IVA), i contributi diretti degli Stati membri basati sul reddito nazionale lordo (RNL) e i contributi calcolati sulla base dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati (una nuova fonte di entrate introdotta dal 1º gennaio 2021).

Queste quattro risorse proprie rappresentano più del 90% delle entrate. Altre fonti di entrate (che rappresentano di norma tra il 2 e l'8% delle entrate totali) comprendono imposte e altre trattenute sulle retribuzioni del personale dell'UE, interessi bancari, contributi di Paesi terzi a determinati programmi, interessi di mora e ammende.

Le Istituzioni europee si sono inoltre accordate (allegato II dell'Accordo interistituzionale del 16 dicembre 2020, sottoscritto in sede di approvazione del bilancio pluriennale dell'UE 2021-2027 e di Next Generation EU) per introdurre, entro il 2026, nuove risorse proprie, allo scopo, tra l'altro, di rimborsare le spese per il finanziamento di Next Generation EU e ridurre il peso dei trasferimenti nazionali basati sull'RNL nel bilancio dell'UE. L'idea è anche quella di introdurre tipi di risorse proprie più diversificati e direttamente collegati alle competenze, agli obiettivi e alle priorità dell'Unione.

A tal riguardo, a dicembre scorso, la Commissione europea ha avanzato la proposta per tre nuove fonti di entrate che si basano: 1) sulle entrate provenienti dallo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra ETS (una quota pari al 25% delle entrate provenienti dallo scambio di tali quote sarebbe versata al bilancio dell'UE); 2) sulle risorse generate dal proposto meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell'UE (il 75% delle entrate generate da tale meccanismo sarebbe assegnato al bilancio dell'UE); 3) sulla quota degli utili residui delle più grandi e più redditizie imprese multinazionali che sarà riassegnata agli Stati membri dell'UE in seguito all'accordo OCSE/G20 sulla redistribuzione parziale dei diritti di imposizione (la risorsa propria dovrebbe corrispondere al 15% della quota riassegnata agli Stati membri degli utili residui delle imprese che rientrano nel campo di applicazione).

L'intenzione è di renderle operative dal 1° gennaio 2023. A tal fine, è necessario, tuttavia, completare l'iter legislativo a livello europeo e successivamente le ratifiche a livello nazionale da parte di tutti gli Stati membri.

In base all'accordo, inoltre, entro il 1o gennaio 2026 dovrebbero essere operative ulteriori nuove risorse proprie che potrebbero comprendere un'imposta sulle transazioni finanziarie e un contributo finanziario collegato al settore societario o una nuova base imponibile comune per l'imposta sulle società.


I flussi finanziari Italia - UE

Allegato sull'esposizione contabile dei flussi finanziari 2021 Italia-UEUno specifico Allegato al Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2021 (Volume IV, Tomo I) reca l'esposizione contabile dei flussi finanziari intercorsi tra l'Italia e l'UE (prevista dall'art. 5, comma 2, del D.L. 547 del 1994, convertito, con modificazioni, dalla legge 644 del 1994), nonché la situazione delle corrispondenti erogazioni effettuate dalle Amministrazioni nazionali: ciò consente di rendere noti al Parlamento i dati consolidati sull'entità delle risorse movimentate nel settore degli interventi di politica comunitaria, nonché l'attuazione degli interventi cofinanziati dall'UE, attraverso le erogazioni del Fondo di rotazione.

Dall'esposizione dei flussi finanziari con l'UE indicata in tale Allegato risulta che nel 2021 la quota di contribuzione italiana al bilancio dell'UE relativa alle risorse proprie ammontava, nelle previsioni iniziali, a 19.086 milioni di euro; nelle previsioni definitive l'importo risulta essere pari a 19.765 milioni di euro (con un aumento di 654 milioni di euro), contribuendo in misura pari all'12,59% del bilancio complessivo UE, che ammonta a 156.993 milioni di euro (Tabella n. 3 Risorse proprie UE - Previsioni definitive 2021.

Versamenti effettivi al bilancio UEIl totale dei versamenti effettivi al bilancio UE effettuati dal Ministero dell'economia nel 2021 è stato pari a circa 20.285 milioni, con un aumento del 2,63%, circa 520 milioni, rispetto alla previsione definitiva (Tabella n. 4 Risorse proprie U.E. 2021 - Raffronto tra previsioni e versamenti). Si ricorda che il totale generale dei versamenti non comprende i versamenti al bilancio comunitario a titolo di contributo per il meccanismo Refugees Facility for Turkey, per un importo pari a 32.6 milioni  per il 2020 e 19.4 milioni per il 2021.

Le risorse proprie tradizionali (R.P.T.), rispetto alle previsioni, hanno avuto un aumento del 22,3% (pari a circa 345 milioni) dovuto all'incremento del gettito derivante dal transito di merci di provenienza extracomunitaria per effetto della ripresa economica nel 2021, più robusta del previsto dopo la crisi generata dalla pandemia.

La risorsa IVA ha registrato un lieve incremento (2,38%), pari a circa 49 milioni di euro, per un conguaglio relativo alla revisione delle basi mmponibili degli anni precedenti, versato a giugno.

I versamenti della Risorsa RNL hanno registrato un lieve aumento (0,78%) pari a circa 121 milioni di euro. 

Infine, per la per la Risorsa Plastica, di nuova istituzione, il dato del versamento, pari a 749 milioni, è solo lievemente superiore (0,63%) rispetto alla previsione definitiva di 744 milioni.

 

Ponendo a confronto i versamenti effettivi dell'Italia al Bilancio UE negli anni 2020 e 2021 (Tabella 5 del citato allegato), si evidenzia un incremento complessivo di circa 2.414 milioni di euro, pari al 13,5%: le R.P.T. presentano un aumento della contribuzione del 19,99%, dovuto all'incremento del gettito dei dazi, a seguito della forte ripresa economica dopo la pandemia da Covid-19; anche per la Risorsa IVA, il lieve l'aumento rispetto lo scorso anno dello 0,57% è dipeso da incremento della base imponibile su cui si calcola la contribuzione al bilancio UE; infine per la Risorsa RNL, l'incremento di oltre 1,3 miliardi di euro (+9,42%) è dovuto essenzialmente all'aumento del volume di spesa da finanziarie nel bilancio 2021 rispetto all'anno precedente, anche per effetto dei provvedimenti di contrasto alla crisi economica adottati mediante appositi Bilanci Rettificativi nel corso dell'anno.

Per quanto riguarda la contribuzione dell'UE in favore dell'Italia nel periodo 2021-2027, essa consegue alle politiche comuni di sviluppo poste in essere dall'Unione in vari settori e si realizza concretamente in particolare con gli strumenti finanziari costituiti dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei.

Per il periodo 2021-2027, il regolamento (UE) 2021/1060 reca le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), al Fondo sociale europeo Plus (FSE+), al Fondo di coesione (FC), al Fondo per una transizione giusta (JTF), al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti (il funzionamento di ogni singolo fondo è poi disciplinato da specifici regolamenti).

I tradizionali fondi della politica di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo sociale europeo Plus (FSE+)) assegnano all'Italia oltre 42 miliardi di euro (a prezzi correnti), 30 miliardi circa dei quali per le regioni meno sviluppate.

La gran parte delle risorse sarà destinato per l'obiettivo "investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" con la consueta ripartizione tra:

- regioni meno sviluppate, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'UE a 27 (Basilicata, Molise, Campania, Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia);

- regioni in transizione, il cui PIL pro capite è compreso tra il 75% e il 100% della media del PIL dell'UE a 27 (Abruzzo, Marche e Umbria);

- regioni più sviluppate, il cui PIL pro capite è superiore al 100% della media del PIL dell'UE a 27 (p regioni del centro-nord non incluse nell'obiettivo regioni in transizione).

Risorse per la coesione provengono anche dal Fondo per una transizione giusta (JTF), finanziato sia dal bilancio UE che da Next Generation EU, che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica. Per l'Italia si tratta di 1,034 miliardi di euro che saranno destinati alle aree di Taranto in Puglia e del Sulcis Iglesiente in Sardegna.

Interamente finanziato da Next Generation EU è invece REACT-EU, che assegna risorse supplementari agi Stati membri, negli anni 2021 e 2022, per rafforzare l'economia e l'occupazione nelle regioni maggiormente colpite dalla pandemia COVID-19. Per l'Italia si tratta di circa 14,4 miliardi di euro.

Gli investimenti della politica di coesione sono inoltre pianificati in stretto coordinamento con il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e con le risorse provenienti, pertanto, dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il programma principale di Next Generation EU.

Il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) assegna, altresì, all'Italia 518 milioni di euro per sviluppare un settore della pesca e dell'acquacoltura sostenibile e a basse emissioni di carbonio e innovativo.

Si segnala che lo scorso 19 luglio è  stato siglato l'Accordo di partenariato tra l'Italia e la Commissione europea per la politica di coesione 2021-2027. Si tratta di un documento strategico per la programmazione degli investimenti a titolo dei fondi della politica di coesione (FESR, FSE+ e JTF) e del FEAMPA.

Il bilancio europeo assegna, infine, all'Italia importanti risorse attraverso i programmi per l'attuazione della politica agricola comune: circa 27,94 miliardi di euro a titolo del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e circa 9,74 miliardi di euro a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Per lo sviluppo rurale, l'Italia avrà a diposizione ulteriori 910,6 milioni di euro provenienti da Next Generation EU.

Nella Tabella 7 del citato Allegato si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2021 sono stati accreditati all'Italia contributi europei per 40.689 milioni di euro, comprensivi di 24.893 milioni a valere sul dispositivo Recovery and resilience facility (RRF) per il finanziamento degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), di cui 15.938 milioni a titolo di prestiti e 8.954 milioni a titolo di sovvenzioni. Principalmente a causa di tale finanziamento, aggiuntivo rispetto al 2020, si registra un incremento complessivo del 267,1% degli accrediti di risorse europee rispetto all'anno precedente (11.084 milioni).

A conclusione dell'esercizio 2021, oltre al già citato RRF, la parte più rilevante degli accrediti effettuati dall'Unione europea concerne i FONDI SIE, con circa 11.158 milioni, che rappresentano il 27,4% delle entrate totali, e il FEAGA con circa 4.025 milioni, che rappresenta il 9,9% delle entrate totali.

 

La tabella successiva riporta, in forma sintetica la distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento, confrontando gli importi delle due annualità 2020-2021:

 Fonte: Elaborazione su dati della Tabella n. 7 - Somme accreditate dall'UE all'Italia - dell'Allegato sui flussi finanziari intercorsi tra l'Italia e l'UE. Annualità 2020 e 2021, importi in euro.


L'attuazione degli interventi cofinanziati dall'UE

Nel citato Allegato del Conto consuntivo del Ministero dell'economia per l'anno finanziario 2020 si dà conto anche delle erogazioni effettuate dal Fondo di rotazione per le politiche comunitarie istituito dall'art. 5 della legge 183 del 1987, che dà un quadro complessivo degli interventi cofinanziati dall'UE.

Ad esso, infatti, affluiscono disponibilità provenienti sia dal bilancio comunitario sia dal bilancio nazionale. Il Fondo è dotato di amministrazione autonoma e di gestione fuori bilancio e si avvale di due conti correnti infruttiferi presso la Tesoreria centrale dello Stato:
  • c/c 23209, che registra le analoghe operazioni a carico dei finanziamenti nazionali, denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali";
  • c/c 23211, che registra i movimenti di entrata e uscita che fanno capo ai versamenti comunitari, denominato "Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti UE".
A partire dal 2021, a tale ultimo conto affluiscono anche le risorse europee del Recovery and Resilience Facility (RRF), risorse che vengono  poi stornate a due distinti conti correnti, uno per la componente sovvenzioni e l'altro per la componente prestiti (rispettivamente i c/c 25091 e 25092). Le risorse europee che affluiscono a talli conti vengono poi ulteriormente sornate per essere riversate a due distinti capitoli dell'entrata del bilancio dello Stato, rispettivamente i capitloli 3515 e 5064, compensazione delle risorse nazionali utilizzate, in anticipazione, per il finanziamento degli interventi del Piano, ai sensi dall'articolo 1, comma 1037, della legge n. 178/2020.

Al Fondo di rotazione, nel corso del 2021, sono confluiti complessivamente finanziamenti per 36.931 milioni di euro, di cui 6.912 milioni di euro a carico di finanziamenti nazionali e 36.931 milioni di finanziamenti UE. Come già anticipato, la fonte di risorse quantitativamente prevalente è quella del dal RRF, con 24.893, di cui 8.954 milioni a titolo di sovvenzioni e 15.938 milioni  a titolo di prestiti. La seconda fonte di risorse europee è quella dei Fondi SIE, per un ammontare complessivo per il 2021 pari a 11.442 milioni.

 A fronte di queste risorse, integrate dalle giacenze risultanti all'inizio dell'esercizio, le erogazioini effettuate nel corso del 2021 a titolo di finanziamenti nazionali e cofinanziamenti comunitari: ammontano, rispettivamente, a 6.687 milioni (tabella 50), e a 37.805 milioni (tabella 54). Tale secondo importo, come già anticipato, è comprensivo del riversamento contabile delle somme del RRF all'entrata del bilancio dello Stato.


ASSESTAMENTO 2022

Nel ddl di assestamento 2022 (C. 3676) i dati riguardanti le politiche comunitarie sono esposti nella Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo, in massima parte nel Programma 3.1 Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE.

Nelle previsioni iniziali 2022, alla Missione 3 sono stati complessivamente attribuiti - per competenza - 83.246 milioni, di cui 81.441,7 milioni al citato Programma 3.1.

 

Le previsioni iniziali sopra ricordate possono subire nel corso della gestione alcune modifiche, derivanti potenzialmente da due ordini di fattori: variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame e variazioni introdotte in forza di atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio 2020.

Con riferimento al Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, il disegno di legge di assestamento 2022 registra limitate variazioni in ragione di modifiche introdotte in forza di atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio 2020, con una riduzione di 47,3 milioni di euro attinenti a una riduzione del Fondo per il recepimento della normativa europea (capitolo 2815) . 

Assai più significativa e pari a un aumento  di 1.100 milioni sia in competenza che in cassa, risulta invece la variazione in aumento proposta con il disegno di legge di assestamento. Tale variazione in aumento è dovuta all'incremento del gettito dei dazi doganali, conseguente alle maggiori importazioni da Paesi extra Ue, che determina un conseguente incremento del contributo dovuto, quale spesa obbligatoria, al bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali (capitolo 2752). Risulta invece invariato il contributo dovuto a titolo di risorse proprie RNL e IVA (capitolo 2751).

Risultano inoltre apportate variazioni in aumento in conto residui per circa 45 milioni, corrispondenti a spese obbligatorie derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di Giustizia UE (capitolo 2816). 

In conseguenza delle variazioni descritte, nel disegno di legge di assestamento 2022 sono riportate le seguenti previsioni assestate per il triennio di competenza, uguali sia in termini di competenza che di cassa (salvo diversamente specificato), per i capitoli inclusi nel Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE:

  • cap. 2751 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie RNL e IVA, invariato rispetto alle previsioni in iziali, reca uno stanziamento pari a 19.670 milioni per il 2022, 18.865 milioni per il 2023 e 19.950 milioni per il 2024;
  • cap. 2752 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali, con una variazione in aumento di 1.100 milioni rispetto alle previsioni iniziali 2022, reca uno stanziamento di 3.500 milioni per il 2022, 2.500 milioni per il 2023 e 2.600 milioni per il 2024;
  • cap. 2814 - Fondo da ripartire per la realizzazione dei progetti di gemellaggio relativi al programma "Phare" dell'UE, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca uno stanziamento di 46 mila di euro per il 2022 e di 106 mila euro annui per il biennio 2023-2024;
  • cap. 2815 - Fondo per il recepimento della normativa europea da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE, che, rispetto alle previsioni iniziali 2021, registra una riduzione per atti amministrativi di 47,3 milioni, con uno stanziamento di 165,9 milioni per il 2022, 180 milioni circa per il 2023 e 181 milioni per il 2024;
  • cap. 2816 - Somma da corrispondere per il pagamento degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di giustizia dell'UE, che, rispetto alle previsioni iniziali 2021, registra variazione in aumento in conto residui per 44,9 milioni, recando, per il 2022, uno stanziamento di 261 milioni in competenza e cassa, cui si aggiunge uno stanziamento di 145,2 milioni in conto residui. Per gli anni successivi gli stanziamenti ammontano a 311 milioni per il 2023 e 250 milioni per il 2024, sia in termini di competenza che di cassa;
  • cap. 2817 - Somme da corrispondere per il ripiano delle anticipazioni di tesoreria per aiuti PAC, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021,reca uno stanziamento di 700 milioni annui per il triennio 2022-2024;
  • cap. 7493 - Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca stanziamenti pari a 7.890 milioni per il 2022, 8.093 milioni per il 2023 e 8.088 milioni per il 2024;
  • cap. 8003 - Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU - Italia, istituito dalla legge di bilancio per il 2021, reca stanziamenti, invariati rispetto alle previsioni iniziali, pari a  50.307 milioni per il 2022 e 53.623 milioni per il 2023.