Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Riparto della quota del FOE 2012 destinata al finanziamento premiale di programmi e progetti - Atto del Governo n. 38 - Elementi per l'istruttoria normativa
Riferimenti:
SCH.DEC 38/XVII     
Serie: Atti del Governo    Numero: 31
Data: 12/11/2013
Descrittori:
FONDI PER LA RICERCA   MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione


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Riparto della quota del FOE 2012 destinata al finanziamento premiale di programmi e progetti

12 novembre 2013
Elementi per l'istruttoria normativa



Indice

Presupposti normativi|Contenuto|



Presupposti normativi

L'art. 4, co. 2, del D.lgs. 213/2009 - con il quale è stato operato il riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIUR - aveva disposto che, a decorrere dal 2011, al fine di promuovere l'incremento qualitativo dell'attività scientifica degli stessi enti e migliorare l'efficacia e l'efficienza nell'utilizzo delle risorse, una quota non inferiore al 7% del Fondo ordinario previsto dall'art. 7 del D.lgs. 204/1998 (sul FOE si veda, da ultimo, la ricostruzione presente nel dossier n. 6/0 del 23 aprile 2013), con progressivi incrementi negli anni successivi, è destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti. Aveva, altresì rimesso la definizione dei criteri e delle motivazioni di assegnazione della predetta quota ad un decreto avente natura non regolamentare del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Il co. 1, invece, aveva disposto che la ripartizione del FOE è effettuata sulla base della programmazione strategica preventiva di cui all'art. 5 dello stesso d.lgs. 213/2009, nonché tenendo conto della valutazione della qualità dei risultati della ricerca, effettuata dall'ANVUR.

L'art. 23, co. 2, del D.L. 12 settembre 2013, n. 104 (L. 128/2013), novellando l'intero art. 4 del d.lgs. 213/2009 ha poi disposto, per quanto qui interessa, che ai risultati della valutazione della qualità della ricerca (VQR) si farà riferimento per la ripartizione del finanziamento premiale. Ha, altresì, confermato che i criteri e le motivazioni di assegnazione di tale quota sono disciplinati con decreto ministeriale avente natura non regolamentare.

Si ricorda che i criteri e le motivazioni di assegnazione per il 2012 sono stati definiti con D.M. 19 dicembre 2012, prot. 949/Ric (allegato allo schema). Esso, come già, per il 2011, il DM 22 maggio 2012, prot. 239/Ric., ha individuato le finalità dell'assegnazione della quota premiale nel sostegno alle eccellenze presenti negli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR, nel posizionamento internazionale del Paese, anche attraverso la crescita della competitività in aree tecnologiche prioritarie, nonché nel concorso alla realizzazione di infrastrutture quali nodi nazionali della Roadmap ESFRI per la partecipazione a programmi o infrastrutture dell'Unione Europea o Internazionali (art. 1). Ha, altresì, disposto che la quota premiale è assegnata quale contributo straordinario (art. 6).
In base all'art. 2 del DM, i programmi e i progetti proposti dagli enti devono riferirsi "con preferenza" agli ambiti di intervento in materia di ricerca e sviluppo prioritari per il Paese e inseriti nel programma per la ricerca e l'innovazione nell'UE Horizon 2020 (che, si ricorda, è articolato in tre priorità o settori di intervento, ciascuno dotato di un finanziamento proprio: Excellent Science-Eccellenza scientifica; Industrial Leadership-Leadership industriale; Societal Challenger-Sfide per la società), ponendo particolare attenzione ai bisogni nazionali in alcune aree di ricerca e sviluppo di rilevanza strategica.
Scorrendo queste ultime, si riscontrano alcune variazioni rispetto alle aree prioritarie di intervento individuate nel DM 22 maggio 2012. In particolare, per quanto più direttamente interessa la competenza della VII Commissione, scompare il riferimento al patrimonio culturale.
Di seguito, una tabella di confronto fra le aree previste nei due DM:
DM 22 maggio 2012, prot. 239/Ric DM 19 dicembre 2012, prot. 949/Ric
Salute e scienze della vita Salute, evoluzione demografica e benessere
Agroalimentare e rapporto dieta-salute Sicurezza alimentare, agricoltura e silvicoltura sostenibili, ricerca marina, marittima e sulle acque interne
Energia Energia sicura, pulita ed efficiente
Mobilità sostenibile Trasporti intelligenti, verdi e integrati
Ambiente Azioni per il clima, efficienza delle risorse e materie prime
--- Società inclusive, innovative e riflessive
Made in Italy Fabbrica del futuro e made in Italy
Homeland Security Sicurezza
Tecnologie dell'informazione e della comunicazione; Dispositivi sensoriali ICT e dispositivi sensoriali
Aeronautica e spazio Aeronautica e spazio
--- Chimica verde
Patrimonio culturale ---
L'art. 2 del DM ha specificato anche che, per quanto riguarda le tematiche inerenti l'Eccellenza scientifica di Horizon 2020, si fa riferimento ai 3 ambiti dei progetti del Consiglio europeo delle ricerche, ossia Scienze fisiche e ingegneria (PE), Scienze della vita (LS), Scienze sociali e umanistiche (SH).
L'art. 3, introducendo un elemento di novità rispetto al DM 22 maggio 2012, ha individuato 3 linee di intervento, a ciascuna delle quali, in base all'art. 6, è stata riservata una determinata percentuale dello stanziamento complessivo.
La prima linea di intervento – alla quale sono stati riservati € 62.254.955, pari al 50% del totale delle risorse – riguarda programmi e/o progetti di ricerca già valutati positivamente, o che saranno proposti nell'ambito di programmi europei congiunti e/o nell'ambito di programmi di ricerca, trasferimento tecnologico e incubazione internazionali.
La seconda linea di intervento – alla quale sono stati riservati € 24.901.982, pari al 20% del totale delle risorse – riguarda programmi e/o progetti di ricerca e trasferimento tecnologico interdisciplinari e trasversali agli ambiti di intervento indicati nell'art. 2, che siano presentati da più enti congiuntamente.
La terza linea di intervento – alla quale sono stati riservati € 37.352.973, pari al 30% del totale delle risorse – riguarda programmi e/o progetti legati al potenziamento delle infrastrutture di ricerca esistenti che abbiano una valenza europea e internazionale. Con riferimento a tali iniziative, l'art. 3 ha specificato che sono favorite le infrastrutture che: si autofinanziano, almeno in parte, attraverso servizi o altri progetti di ricerca; fanno parte di una rete europea, ovvero fanno parte o sono in procinto di far parte di un European Research Infrastructure Consortium (ERIC); coinvolgono altri soggetti pubblici e privati italiani; non hanno in corso altre forme di finanziamento da parte del MIUR per la stessa annualità e per la stessa tipologia di spesa, né sono complementari ad altre iniziative già finanziate.
In base all'art. 6, la valutazione deve essere operata con il supporto di una Commissione di esperti, anche internazionali, utilizzando il meccanismo della peer-review.
Con riferimento ai criteri di valutazione, individuati e illustrati dall'art. 4, essi in parte riprendono, sia pur con diversa esposizione, alcuni dei criteri già individuati per il riparto della quota premiale 2011. In particolare, essi sono stati raggruppati in 4 categorie. Elemento di assoluta novità è rappresentato dalla previsione di un punteggio massimo attribuibile a ciascun criterio, fino ad un massimo complessivo di 100 punti. Non è, invece, individuato un punteggio minimo necessario per l'accesso al finanziamento premiale.
I criteri e il punteggio massimo a ciascuno attribuibile sono i seguenti:
a) Sviluppo delle competenze: max 30 punti
b) Grado di coinvolgimento di soggetti pubblici e privati: max 30 punti
c) Attrazione degli investimenti, impatto socio-economico e sostenibilità economico-finanziaria: max 25 punti
d) Team di progetto e governance: max 15 punti
Due ulteriori aspetti di cui il DM ha disposto la necessità di tener conto nella valutazione attengono all'età dei partecipanti e alla partecipazione di genere: infatti, il medesimo art. 4 ha specificato che "particolare attenzione" deve essere riservata alla partecipazione ai progetti di soggetti di età inferiore ai 35 anni e alla presenza di una "significativa" componente di ricercatrici.
L'art. 5 ha individuato le caratteristiche che i progetti devono evidenziare al loro interno (tra le quali, ambito di afferenza e linea di intervento, elenco dei partecipanti, obiettivi finali, tempi di realizzazione, costo complessivo e costi futuri di gestione e manutenzione con evidenziazione della previsione di copertura, risultati attesi dalla ricerca, elementi per la verifica dei risultati) ed ha esplicitato che:
  • i programmi e/o progetti possono avere durata pluriennale, ma il finanziamento del MIUR è limitato al primo anno;
  • possono essere presentate fasi di programmi e progetti che negli anni precedenti hanno avuto un finanziamento pubblico e che rappresentano implementazioni significative delle precedenti.



Contenuto

Lo schema di decreto fa seguito a quello presentato l'8 agosto 2013 (Atto n. 24) e, poi, ritirato dal MIUR il giorno successivo a quello di entrata in vigore del D.L. 104/2013, con nota 13 settembre 2013, prot. 18088: la nota motivava il ritiro facendo riferimento alle modifiche introdotte dall'art. 23 dello stesso D.L. 104/2013 (L. 128/2013), di cui si è dato conto nel paragrafo precedente.

A sua volta, la premessa dello schema fa riferimento anche alla nota prot. n. 19116 del 27 settembre 2013, con la quale la Commissione di esperti, istituita con D.D. 15 marzo 2013, n. 472 (non allegato allo schema), è stata invitata ad effettuare un ulteriore esame dei progetti premiali, tenendo conto anche dei risultati relativi alla valutazione della qualità della ricerca pubblicati dall'ANVUR.

Al riguardo si ricorda che il 30 giugno 2013 l'ANVUR ha presentato il Rapporto finale sulla VQR 2004-2010.

Si segnala fin d'ora, peraltro, che l'ulteriore esame effettuato dalla Commissione di esperti non fa riferimento ai risultati della Valutazione della qualità della ricerca, così come previsto nella premessa dello schema di decreto. La differenza sostanziale rispetto al primo esame consiste, invece, come meglio si vedrà infra, nell'inclusione del costo del personale nella base di calcolo.

Lo schema di decreto – composto di 14 articoli – dispone la ripartizione della quota premiale del 7% del Fondo ordinario per il 2012, pari, complessivamente, a euro 124.509.910, accantonati ai sensi dell'art. 2 del DM 505/Ric del 9 agosto 2012, con cui è stato disposto il riparto del Fondo per il 2012 (per complessivi € 1.653,0 mln). L'art. 15 dello stesso DM aveva disposto che alla ripartizione della quota indicata si sarebbe provveduto con successivo decreto.

L'articolo 1 dispone l'assegnazione di € 124.509.910, pari al 7% del FOE 2012, accantonati e conservati in bilancio, che - come risultante dal DM 19 dicembre 2012, n. 949/Ric - devono essere considerati quali contributi straordinari, ai 12 enti cui afferiscono i progetti di cui si propone il finanziamento.

Gli articoli da 2 a 13 concernono l'assegnazione ai singoli enti: in particolare, ciascun articolo indica l'assegnazione complessiva e quella riferita ai singoli progetti, ripartiti per linea di intervento. I progetti finanziati sono complessivamente 77.

L'articolo 14 dispone che tali somme – di cui è stata richiesta la conservazione in bilancio – gravano sul capitolo 7236 dello stato di previsione del MIUR per l'esercizio finanziario 2013.

Lo schema è corredato da:
  • nota di trasmissione;
  • D.M. 19 dicembre 2012, prot. 949/Ric, registrato dalla Corte dei conti il 7 febbraio 2013, già illustrato nel precedente paragrafo;
  • verbali delle sedute della Commissione di esperti del 10 maggio 2013, 6 giugno 2013, 15 luglio 2013 e 10 ottobre 2013.
A differenza del riparto relativo al 2011, non risultano, invece, trasmessi i progetti presentati dagli enti e le relative schede di valutazione.

Dai verbali della Commissione incaricata della valutazione dei progetti emerge quanto segue:

Numero e caratteristiche dei progetti

Sono pervenuti 128 progetti, di cui:

  • 66 relativi alla linea di intervento n. 1 (per una richiesta complessiva pari ad € 157,9 mln);
  • 21 relativi alla linea di intervento n. 2 (per una richiesta complessiva pari ad € 37,9 mln);
  • 41 relativi alla linea di intervento n. 3 (per una richiesta complessiva pari ad € 84,0 mln).

Procedura di valutazione

Per ogni progetto premiale il Presidente della Commissione ha preliminarmente individuato fino ad un massimo di tre referenti, scelti fra i componenti della stessa. In particolare, dal verbale n. 1 del 10 maggio 2013 risulta che le assegnazioni dei progetti per la valutazione sono indicate nel prospetto allegato allo stesso verbale, che tuttavia non risulta trasmesso al Parlamento.

Alla valutazione dei referenti ha fatto seguito la discussione collegiale e la conseguente valutazione dei progetti da parte della Commissione in riunione plenaria.

Costo del personale

Nella seduta del 6 giugno 2013 la Commissione aveva deliberato che il finanziamento dei progetti premiali fosse epurato dei costi di personale strutturato, eventualmente presente nelle previsioni di spesa indicate dagli enti per ciascun progetto (al riguardo, si segnala che il costo del personale strutturato è indicato per 40 dei 77 progetti finanziati).

Nella seduta del 10 ottobre 2013, invece, la Commissione ha ritenuto di includere una quota dei costi del personale di ruolo nel calcolo del contributo da attribuire a ciascun progetto. In particolare, per ciascuna linea di intervento è stata definita una quota massima ammissibile (rispetto alle somme richieste per il progetto) di costo del personale e la percentuale finanziabile della stessa quota:

Linee di intervento
Quota ammissibile
Percentuale da finanziare
1
50% (per ASI, 20%)
30%
2
50% (per ASI, 20%)
70%
3
20%
30%

La differenza relativa alle quote ammissibili e alle percentuali da finanziare per le diverse linee di intervento è determinata, in base a quanto indicato nel verbale del 10 ottobre 2013, dalla diversa natura delle linee di intervento: in particolare, il verbale evidenzia che la linea di intervento 2 prevede, per la realizzazione dei progetti, un maggior impegno da parte del personale di ruolo di ciascun ente, mentre la linea di intervento 3 prevede il potenziamento e/o la realizzazione di infrastrutture di ricerca.

Per quanto concerne la differenza relativa alla quota ammissibile riferita all'ASI, il verbale evidenzia che la riduzione è determinata "in considerazione della natura stessa di questo ente, non valutabile secondo i criteri fissati dall'ANVUR".

Al riguardo, tuttavia, si evidenzia che il Rapporto finale sulla VQR 2004-2010, prima citato, include anche, nella parte seconda, relativa alla valutazione delle singole strutture, la valutazione riferita all'ASI.

Inoltre, si sottolinea che la differenza relativa alla quota ammissibile riferita all'ASI, prevista nel verbale per le linee di intervento 1 e 2, non risulta essere stata applicata anche con riguardo alla linea di intervento 3.

Graduatorie relative alle tre linee di intervento

Nella seduta del 15 luglio 2013 la Commissione aveva elaborato le tabelle nn. 1, 2 e 3 (allegate al verbale di seduta), esplicative delle graduatorie relative alle tre linee di intervento e nelle quali erano indicati, in particolare, l'ente a cui fa capo ciascun progetto, il relativo costo stimato, la quota richiesta dall'ente epurata dei costi del personale strutturato, il punteggio conseguito per ciascun criterio di valutazione, nonché il punteggio totale, e il finanziamento proposto. Nella medesima seduta la Commissione aveva, altresì, deliberato le seguenti percentuali di finanziamento rispetto alla quota richiesta epurata dei costi del personale strutturato, differenziate in base al punteggio complessivo conseguito:

Linea di intervento n. 1

Punteggio
Percentuale di finanziamento
Numero di progetti finanziati
Da 96,5 a 85
100%
32
Da 84 a 83,5
95%
5
83
85%
4
82,5
31,7% (quota residua)
1

Sulla base dei parametri deliberati dalla Commissione, non accedevano al finanziamento 24 enti, con punteggi variabili da 82 a 69 punti.

Linea di intervento n. 2

Punteggio
Percentuale di finanziamento
Numero di progetti finanziati
Da 97 a 83
100%
13
82
91,2% (quota residua)
1

Sulla base dei parametri deliberati dalla Commissione, non accedevano al finanziamento 7 enti, con punteggi variabili da 81 a 73 punti.

Linea di intervento n. 3

Punteggio
Percentuale di finanziamento
Numero di progetti
Da 93 a 84
100%
20
83
78,3% (quota residua)
1

Sulla base dei parametri deliberati dalla Commissione, non accedevano al finanziamento 20 enti, con punteggi variabili da 82 a 69 punti.

Nella seduta del 10 ottobre 2013, la Commissione ha effettuato una nuova valutazione dei progetti e ha predisposto le nuove tabelle nn. 1, 2 e 3 (allegate al verbale di seduta) relative alle tre linee di intervento.

I progetti finanziati sono gli stessi già risultanti dalle tabelle allegate al verbale del 15 luglio 2013 ma, evidentemente, per ciascun progetto gli importi sono differenti.

In particolare, il verbale del 10 ottobre 2013 evidenzia che la Commissione, considerate le risorse disponibili, ha deliberato di applicare tre differenti tagli lineari allo scopo di finanziare tutti i progetti meritevoli: il taglio lineare è stato deliberato nella misura del 14,9% (e non del 12,9%, come, invece, risulta dal verbale) per la linea di intervento 1, del 12,7% per la linea di intervento 2 e del 6,5% per la linea di intervento 3.

Peraltro, (solo) dall'analisi delle tabelle allegate al verbale, emerge che le percentuali di finanziamento deliberate nella seduta del 15 luglio 2013 - sopra esposte - non sono state più applicate, non essendosi operata più alcuna distinzione in base al punteggio ottenuto.

Al riguardo, si segnala che dall'esame delle tabelle risulta che:

- per la linea di intervento 1, il costo del personale relativo al progetto n. 12 del CNR (Bioraffineria di terza generazione integrata con il territorio e biocombustibili), indicato in € 6.066.667 nella tabella 1 allegata al verbale del 15 luglio 2013, è indicato in € 4.408.000 nella tabella 1 allegata al verbale del 10 ottobre 2013. Tale differenza incide sul contributo assegnato al progetto per + € 1.412.294;

- per la linea di intervento 3, per i progetti n. 40 del CNR (Monitoraggio avanzato degli ecosistemi forestali italiani e analisi integrative di lungo termine) e n.2 di Areadi ricerca scientifica e tecnologica di Trieste (Open-Lab support structure) la quota di costo del personale ammessa non è pari al 20%, ma al 50%. Tali differenze incidono sul contributo assegnato ai progetti, rispettivamente, per + € 151.501 e per + € 122.211;

- per la medesima linea di intervento, per il progetto n. 12 dell'INGV (Pluto-potenziamento di un laboratorio naturale per lo studio multidisciplinare del terremoto) è stato considerato ammissibile l'intero costo del personale e non un importo pari, al massimo, al 20% della quota richiesta. Tale differenza incide sul contributo assegnato al progetto per + € 561.



A seguire si riporta un prospetto riassuntivo del numero di progetti finanziati per ciascun ente e dell'importo complessivo del relativo finanziamento. Nell'ultima colonna si riporta, altresì, l'importo totale del finanziamento che sarebbe stato attribuito in base in base allo schema di decreto n. 24, successivamente ritirato.