Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Riunione del gruppo di collaborazione parlamentare Italia-Cile - Parlamento, politica e cittadinanza | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 242 | ||
Data: | 13/06/2011 | ||
Descrittori: |
| ||
Nota: | Questo dossier contiene materiale protetto dalla legge sul diritto d'autore, pertanto la versione html è parziale. La versione integrale in formato pdf può essere consultata solo dalle postazioni della rete Intranet della Camera dei deputati (ad es. presso la Biblioteca) |
|
Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
|
Documentazione e ricerche |
|
|
Riunione del gruppo di collaborazione parlamentare Italia-Cile Parlamento, politica e cittadinanza |
|
|
|
|
|
|
|
n. 242 |
|
|
|
13 giugno2011 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica internazionale ( 066760-4939 – * st_affari_esteri@camera.it
|
Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi e Uffici: |
Servizio Biblioteca – Osservatorio della legislazione straniera ( 066760-2278 – * bib_segreteria@camera.it
|
|
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. |
File: ES0666.doc |
INDICE
§ B. Manin, L’avvocato del diavolo in democrazia, in: Il Mulino n. 1/2011
§ Camera dei deputati – Biblioteca, Legislazione straniera ’L’e-Democracy in Cile’, 18 marzo 2011
In occasione della riunione del gruppo di collaborazione parlamentare Italia-Cile si fornisce nel presente dossier materiale bibliografico sul tema Parlamento, politica e cittadinanza. In particolare vengono di seguito riprodotti:
1. un recente intervento di Leonardo Morlino (apparso nel quaderno 2008 dell’ Associazione per gli studi e le ricerche parlamentari) sulla classificazione dei regimi politici contemporanei. Dopo aver sinteticamente ricostruito le differenti caratteristiche, nel corso dell’evoluzione storica, delle “oligarchie competitive”, dei “regimi tradizionali”, dei “regimi autoritari”, del “totalitarismo”, delle “democrazie elettorali” e delle “democrazie liberali”, l’autore si sofferma in particolare sui “regimi ibridi”, ultima tipologia elaborata dalla scienza politica per descrivere quei regimi che hanno acquisito alcune istituzioni e procedure proprie della democrazia, ma non altre e al tempo stesso conservano aspetti autoritari o tradizionali, ovvero che hanno perduto elementi propri della democrazia introducendo aspetti autoritari (si tratta di una tipologia di regime politico che assume evidenza anche in alcune esperienze dell’America latina);
2. l’estratto di uno studio di Davide Grassi apparso sull’Annale 2008 della Fondazione Luigi Einaudi di Torino: Grassi, nell’ambito di una più ampia analisi su Stato, Nazione e Istituzioni democratiche nei processi di democratizzazione della Terza ondata, si sofferma sull’interrelazione tra solidità del sistema partitico e società civile con riferimento specifico alla realtà dell’America latina;
3. un recente studio di Francesco Raniolo su Partecipazione politica e qualità della democrazia sempre apparso nel quaderno 2008 dell’ Associazione per gli studi e le ricerche parlamentari nel quale si riflette più in generale sul tema dell’approfondimento della democrazia, vale a dire le modalità di “sviluppo interno” attraverso le quali le democrazie tentano di affrontare le trasformazioni in corso (crisi e mutamenti del loro involucro tradizionale, lo Stato territoriale; degli assetti della rappresentanza politica e delle stesse policies più caratteristiche, come testimoniato dalla crisi del Welfare). In questo contesto un ruolo centrale è attribuito allo sviluppo di nuove modalità di partecipazione: della partecipazione politica vengono infatti evidenziati i possibili difetti (carenza; ineffettività; manipolazione) e le possibili modalità di rilancio (miglioramento del tradizionale processo di rappresentanza politica, ad esempio attraverso le primarie o leggi ad hoc sul finanziamento della politica e della campagna elettorale o sulla riduzione dei costi della politica; attivazione di nuove forme di democrazia diretta, partecipativa o deliberativa, quali referendum, iniziative popolari, giurie di cittadini, bilanci partecipativi; sviluppo di forme di partecipazione orientate alle politiche pubbliche)
4. un intervento sui medesimi temi di Pierre Rosanvallon: Rosanvallon prende le mosse dall’emersione di crescenti esigenze di autonomia della società civile; rilevando come i fenomeni di disaffezione nei confronti dei partiti non si traducano in un’apatia generalizzata nei confronti della partecipazione politica, bensì nella ricerca di nuove forme di partecipazione, attraverso il canale associativo e la società civile (la “democrazia del coinvolgimento”): dal “popolo elettore”, si passa al “popolo-sorvegliante”, al “popolo-giudice” (non più solo nel momento elettorale) al “popolo-veto” (si pensi alle difficoltà di costruzione del consenso delle popolazioni locali interessate dalla realizzazione di infrastrutture di interesse nazionale).
5. un intervento di Bernard Manin, che riproduce la lettura annuale del Mulino 2010: Manin è tornato a soffermarsi sulla metamorfosi (che non rappresenta di per sé un’involuzione) in corso della democrazia dalla “democrazia dei partiti” alla “democrazia del pubblico” (fondata sul rapporto più diretto tra eletti e elettori, sulle capacità di leadership personali e sul ruolo accresciuto dei mezzi di comunicazione di massa), sottolineando l’esigenza di individuare forme di confronto pubblico tra le diverse scelte di policies, da svolgere attraverso istituzioni della società civile come fondazioni e centri di ricerca. Manin riflette anche sul possibile ruolo, in questo contesto, delle nuove tecnologie come Internet
6. l’Executive summary di una ricerca del marzo 2009 elaborata nell’ambito dell’Internet and Democracy Project del Berkman Center for Internet & Society at Harvard University su recenti esperienze svizzere di e-government e e-democracy. In particolare, si riflette sul ruolo di Internet nella fase preelettorale (con riferimento specifico allo “smartvote system”, software che individua, sulla base delle preferenze segnalate dall’utente-elettore, il candidato più vicino alle sue posizioni, in modo da incentivare la partecipazione elettorale); in quella elettorale (esperienze di voto elettronico) ed in quella post-elettorale (uso dei blog da parte dei parlamentari eletti). L’assunto alla base della ricerca è che, nelle democrazie liberali, Internet favorisca l’emersione di una rete di informazioni ed opinioni prodotte in modo individuale o su base cooperativa e l’obiettivo dello studio è esplorare le modalità attraverso le quali questa rete può arricchire le dinamiche democratiche (aspetto quindi diverso, rispetto a quello, pure molto dibattuto, anche alla luce dei recenti eventi in Nord Africa e Medio Oriente, del ruolo di Internet nel contrasto ai regimi autoritari).