XV LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 85 di martedì 12 dicembre 2006

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[riferimenti normativi]
Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI

La seduta comincia alle 9,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono settantuno.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Istituzione del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (A.C. 626 ed abbinate).

PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GRAZIELLA MASCIA (RC-SE), Relatore. Illustra il contenuto del testo unificato in discussione, che prevede l'istituzione del Garante dei diritti delle persone detenute o private dalla libertà personale, al fine di introdurre forme di controllo della legalità nei luoghi di privazione della libertà personale e di creare meccanismi di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti, anche in risposta a sollecitazioni in tal senso provenienti da organismi europei e tenendo conto della giurisprudenza costituzionale in materia. Sottolineato quindi che il Garante dovrebbe svolgere, tra l'altro, un ruolo propositivo, di prevenzione e di mediazione, oltre che di deterrenza rispetto al rischio di abusi, ritiene si possa valutare l'opportunità di ampliare le competenze da attribuire all'istituenda figura, anche per consentire all'Italia di svolgere un ruolo più incisivo nell'ambito degli organismi dell'ONU preposti alla tutela dei diritti umani.

LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

MARCO BOATO (Verdi). Rilevato che il provvedimento in discussione rappresenta, tra l'altro, una positiva risposta a sollecitazioni provenienti da pronunzie della Corte costituzionale, osserva che il proficuo lavoro svolto in Commissione ha consentito di predisporre un testo ampiamente soddisfacente, anche se suscettibile di ulteriori integrazioni, volte in particolare a recepire il parere della II Commissione. Sottolineato quindi che il Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale potrà costituire un importante punto di riferimento anche per le positive iniziative assunte in tal senso a livello locale, dichiara di condividere, a nome del suo gruppo, l'ipotesi prospettata dal relatore di un ampliamento dei poteri ad esso attribuiti in materia di tutela dei diritti umani, anche in vista di una valorizzazione del ruolo svolto dall'Italia nell'ambito degli organismi internazionali a ciò preposti.

GABRIELE BOSCETTO (FI). Manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo sul testo unificato in discussione, non condividendo, tra l'altro, il complesso delle competenze attribuite al Garante dei diritti Pag. VIdelle persone detenute o private della libertà personale, che giudica eccessivamente ampie: preannunzia quindi la presentazione di proposte emendative relative, in particolare, ai poteri concernenti i soggetti trattenuti presso le camere di sicurezza ed i centri di permanenza temporanea.

DANIELE FARINA (RC-SE). Sottolineata la necessità di istituire una figura di garanzia per le persone detenute o private della libertà personale, come per altro già previsto a livello locale, osserva che il testo unificato in discussione colma un ritardo dell'Italia rispetto ad altri paesi dell'Unione europea. Ritiene peraltro che al Garante dei diritti delle persone detenute debbano essere attribuiti ampi poteri di intervento al fine di assicurargli piena ed efficace operatività.

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN). Ricordato preliminarmente che il suo gruppo non esprimerebbe contrarietà nei confronti di un provvedimento che si proponesse di ampliare la tutela dei diritti della persona, manifesta un orientamento contrario al testo unificato in discussione, che - essendo frutto di un velleitario ed ideologico compromesso «buonista» - attribuisce al Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà competenze che interferiscono con quelle già attribuite alla magistratura di sorveglianza, rischiando di determinare confusione, conflitti e contenziosi. Preannunzia quindi la presentazione di proposte emendative, ribadendo che il doveroso contemperamento tra il principio della certezza della pena e l'esigenza di assicurare il rispetto dei diritti della persona detenuta dovrebbe essere conseguito potenziando le strutture esistenti.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Nell'auspicare un costruttivo confronto sul testo unificato in discussione, al fine di pervenire ad una sua più equilibrata formulazione, ribadisce le principali perplessità espresse dal suo gruppo, relative, in particolare, alla natura giuridica del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, ritenendo che spetti ad esso una funzione di verifica delle determinazioni adottate dalla magistratura di sorveglianza, anche al fine del rispetto di principi costituzionalmente sanciti. Manifestando pertanto forti dubbi sull'eventuale attribuzione all'istituendo organismo di poteri di decisione, di esclusiva competenza dell'autorità giudiziaria, evidenzia inoltre la pletoricità della sua composizione, ritenendo preferibile una configurazione monocratica. Si riserva infine di esprimere l'orientamento del suo gruppo sul testo unificato in esame alla luce dell'andamento del dibattito sulle proposte emendative presentate.

JOLE SANTELLI (FI). Pur condividendo in linea di principio l'opportunità di una figura di garanzia dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, esprime un orientamento contrario al testo unificato in discussione, paventando il rischio che esso ingeneri maggiore confusione nel sistema penitenziario. Nell'evidenziare l'opportunità di una ridefinizione del ruolo della magistratura di sorveglianza, riterrebbe necessario circoscrivere l'attività dell'istituendo Garante alle strutture penitenziarie, escludendo quelle di natura amministrativa, come i centri di permanenza temporanea. Si riserva infine di modificare eventualmente l'orientamento espresso, alla luce dell'andamento del dibattito sulle proposte emendative presentate.

SESA AMICI (Ulivo). Nel richiamare l'opportunità di tutelate i diritti inviolabili della persona anche se detenuta, ritiene necessario attribuire poteri effettivi al Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale al fine di consentire l'efficace perseguimento delle finalità che si prefigge la sua istituzione, riservando alla magistratura un intervento di ultima istanza.

FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). Richiamati i principi costituzionalmente posti a tutela delle persone private, per Pag. VIIqualunque motivo, della libertà personale e le norme internazionali su tale materia contenute in accordi siglati dall'Italia, evidenzia l'opportunità di prevedere un'autorità indipendente che vigili sul rispetto dei diritti dei detenuti e si configuri come strumento di supporto della magistratura di sorveglianza. Giudica quindi equilibrato e complessivamente efficace il provvedimento in discussione, volto a colmare una lacuna dell'ordinamento nazionale, esprimendo altresì un orientamento favorevole in linea di principio all'ipotesi di modifica del testo prospettata dal relatore.

MANLIO CONTENTO (AN). Dichiara di non condividere le modifiche - delle quali sottolinea il carattere meramente politico - apportate nel corso dell'iter in Commissione alla proposta di legge presentata dal deputato Mazzoni; giudica errato, in particolare, attribuire al Garante dei diritti delle persone detenute poteri già propri della magistratura di sorveglianza, segnatamente con riferimento alla verifica delle procedure seguite nei confronti delle persone trattenute presso le camere di sicurezza o i centri di permanenza temporanea ed all'annullamento di atti ritenuti illegittimi.

MARIA FORTUNA INCOSTANTE (Ulivo). Premesso che appare opportuno sgomberare il campo da visioni pregiudiziali o ideologiche rispetto alla materia oggetto del testo unificato in discussione, sottolinea la necessità di individuare una figura terza che garantisca i diritti delle persone private della libertà senza sovrapporsi alla magistratura di sorveglianza, ma anzi coadiuvandola nei compiti ad essa assegnati. Auspica quindi che, anche attraverso l'accoglimento di proposte emendative finalizzate a migliorare ulteriormente il provvedimento in esame, il Parlamento vari una normativa conforme alla disciplina vigente in altri paesi europei.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GRAZIELLA MASCIA (RC-SE), Relatore. Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nella discussione, ribadisce la necessità di tenere conto della peculiarità della situazione italiana nel definire la figura del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, al quale dovrà essere assicurata un'effettiva possibilità di intervento.

LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Premesso che il testo unificato in discussione è finalizzato a colmare il deficit di attenzione determinatosi rispetto ai diritti soggettivi collegati alla specificità di un particolare status, richiama le ragioni per le quali appare opportuna l'istituzione di un Garante terzo rispetto alla magistratura di sorveglianza. Rilevato inoltre che il Governo intende rimettersi alle determinazioni della Camera circa le soluzioni da adottare in merito a specifiche questioni sollevate, sottolinea comunque la necessità di fornire risposte efficaci sul piano della tutela dei diritti delle persone private della libertà, nell'interesse sia dei detenuti sia del personale che opera con professionalità negli istituti di pena.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate la questione pregiudiziale Maroni n. 1 e la questione sospensiva Maroni n. 1.
Rinvia quindi il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea ed il conseguente aggiornamento del programma, predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 33).

Pag. VIII

Discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale: Modifica all'articolo 12 della Costituzione in materia di riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica (A.C. 648 ed abbinate).

PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. In sostituzione del relatore, illustra il contenuto del testo unificato in discussione, dando conto delle posizioni emerse nel corso del dibattito svoltosi presso la I Commissione, riconducibili, sostanzialmente, alla diversa lettura che destra e sinistra danno della funzione della lingua italiana. Nel ritenere, quindi, che nell'attuale situazione del Paese, caratterizzata da processi centrifughi, la classe politica debba porre con forza la necessità dell'individuazione di elementi unificanti, come il ruolo della lingua italiana, il cui riconoscimento è peraltro implicito nel vigente ordinamento, auspica che sul provvedimento in discussione si registri un'ampia convergenza delle forze politiche.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

MARCO BOATO (Verdi). Sottolineata la necessità di non attribuire una particolare valenza ideologica alla prospettata modifica dell'articolo 12 della Carta fondamentale, che peraltro giudica pienamente condivisibile, ricorda che l'italiano è già riconosciuto quale lingua ufficiale della Repubblica dalla legge n. 482 del 1999, attuativa del fondamentale principio di tutela delle minoranze linguistiche, di cui all'articolo 6 della Costituzione; riterrebbe infine opportuno introdurre nel testo della Carta fondamentale l'ulteriore principio della valorizzazione degli idiomi locali, come proposto da un suo emendamento del quale preannunzia la presentazione.

ROBERTO COTA (LNP). Adombrato il dubbio che l'obiettivo sotteso al testo unificato in discussione sia quello di contrastare le spinte autonomistiche provenienti da talune aree del Paese, richiama il contenuto degli emendamenti presentati dalla sua parte politica, volti a tutelare le lingue regionali ed a valorizzare gli idiomi locali.

FRANCO RUSSO (RC-SE). Pur condividendo il giudizio sulla sacralità laica dei principi della Carta costituzionale, ritiene che la lingua italiana sia solo un simbolo dell'identità nazionale che si fonda invece sul patto costituzionale. Ricordato peraltro che i costituenti non hanno ritenuto di dover precisare che l'italiano è la lingua ufficiale della Repubblica, in quanto non hanno voluto sancire un diritto della maggioranza, adombra il dubbio che in passato si sia tentato di modificare la Costituzione nel senso di riconoscere l'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica al fine di legarne la conoscenza al diritto di cittadinanza. Auspica infine la reiezione del testo unificato in discussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta, che sospende fino alle 15.

La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15,05.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantatre.

Preavviso di votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Pag. IX

Deliberazione in merito alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione ad un conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunica che, in data 23 novembre 2006, è stata notificata alla Camera dei deputati una ordinanza di ammissibilità adottata dalla Corte costituzionale in relazione ad un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano relativo alla delibera di insindacabilità, adottata dalla Camera dei deputati in data 25 luglio 2005, delle opinioni espresse da Carlo Taormina, deputato all'epoca dei fatti (vedi resoconto stenografico pag. 47).
L'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 6 dicembre 2006, dopo aver preso atto dell'orientamento favorevole alla costituzione in giudizio precedentemente espresso dalla Giunta per le autorizzazioni, ha deliberato di proporre all'Assemblea che la Camera dei deputati non si costituisca in giudizio.

Dopo interventi dei deputati FEDERICO PALOMBA (IdV), MARCO BOATO (Verdi), MAURO DEL BUE (DC-PS), TEODORO BUONTEMPO (AN), MATTEO BRIGANDÌ (LNP), ANTONIO LEONE (FI), CARLO GIOVANARDI (UDC) e GIORGIO LA MALFA (Misto), la Camera respinge la proposta dell'Ufficio di Presidenza.

Sull'ordine dei lavori.

EMANUELE FIANO (Ulivo). Invita la Presidenza della Camera ad inviare al Presidente del Parlamento iraniano un messaggio di condanna del convegno che si sta svolgendo in queste ore a Teheran, teso a negare l'esistenza della Shoah.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera la richiesta avanzata dal deputato Fiano.

GIORGIO LA MALFA (Misto). Nel sottolineare l'ipocrita atteggiamento della maggioranza, ritiene che la Camera debba esprimere eventualmente con un voto la propria posizione sulla questione richiamata dal deputato Fiano.

PRESIDENTE. Rileva che i parlamentari possono attivare gli strumenti idonei a determinare un voto dell'Assemblea.

Inversione dell'ordine del giorno.

LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Chiede che l'Assemblea proceda immediatamente alla trattazione del punto 8 dell'ordine del giorno, al fine di deliberare il rinvio in Commissione del testo unificato delle proposte di legge n. 626 ed abbinate.

PRESIDENTE. Avverte che, non essendovi obiezioni, può rimanere stabilita l'inversione dell'ordine del giorno proposta dal deputato Violante.

Rinvio in Commissione del testo unificato delle proposte di legge: Istituzione del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (A.C. 626 ed abbinate).

PRESIDENTE. Ricorda che nella parte antimeridiana della seduta odierna si è svolta la discussione sulle linee generali.

LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Propone il rinvio in Commissione del testo unificato in esame.

Dopo un intervento a favore del deputato DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN), la Camera approva la proposta di rinvio in Commissione del testo unificato delle proposte di legge n. 626 ed abbinate.

Pag. X

Seguito della discussione delle mozioni Rampelli n. 1-00026, Pedrizzi n. 1-00027, Paoletti Tangheroni n. 1-00033, Volontè n. 1-00052, D'Elia n. 1-00053, Bonelli n. 1-00054, Venier n. 1-00057, Maroni n. 1-00059 e Sereni n. 1-00063: Iniziative volte a sostenere il rispetto dei diritti umani in Cina.

PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta del 27 novembre 2006 si è svolta la discussione sulle linee generali delle mozioni ed è intervenuto il rappresentante del Governo.
Avverte che è stata presentata un'ulteriore riformulazione della mozione Sereni n. 1-00063 (Nuova formulazione) e che è stata ritirata la mozione Bonelli n. 1-00054.
Avverte altresì che è stata presentata la risoluzione Mellano n. 6-00009.

PATRIZIA SENTINELLI, Viceministro degli affari esteri. Esprime parere favorevole sulle mozioni D'Elia n. 1-00053, Venier n. 1-00057 e Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), nonché sulle mozioni Rampelli n. 1-00026 e Paoletti Tangheroni n. 1-00033, purché riformulate; esprime altresì parere favorevole sulla parte motiva e sul primo capoverso del dispositivo e parere contrario sulla restante parte della mozione Volontè n. 1-00052; esprime, infine, parere contrario sui rimanenti atti di indirizzo.

PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto.

ALESSANDRO FORLANI (UDC). Osservato che al processo di liberalizzazione economica avviato già prima della fine del periodo della guerra fredda dalla Repubblica popolare cinese non si è accompagnato un cambiamento politico nel senso di un maggior pluralismo, ritiene che la comunità internazionale debba adoperarsi per assicurare il rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa in Cina, considerando prioritario mantenere l'embargo sul commercio delle armi; dichiara pertanto voto favorevole sulla mozione Volontè n. 1-00052.

SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla sua mozione n. 1-00053 e sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), sottolineando la gravità dell'azione repressiva condotta dalle autorità cinesi, segnatamente in Tibet; sottolinea, quindi, l'opportunità che la revoca dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese sia subordinata alla verifica di inconfutabili progressi in tema di rispetto dei diritti umani.

FABIO RAMPELLI (AN). Ricordato che il Parlamento europeo si è espresso, a larga maggioranza, a favore dell'embargo sul commercio delle armi con la Cina, non accetta la riformulazione proposta dal Governo della sua mozione n. 1-00026, sulla quale i deputati del suo gruppo esprimeranno voto favorevole.

PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Ricordati i forti cambiamenti in corso in Cina per effetto del suo significativo sviluppo economico, lamenta tuttavia che sono tuttora irrisolti i problemi connessi alla salvaguardia dell'ambiente, al rispetto dei diritti dei lavoratori, alla tutela delle diverse forme di libertà di informazione ed espressione, nonché alla deteriore condizione delle donne; dichiara pertanto voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione).

RICCARDO PEDRIZZI (AN). Nel ritenere che il Governo abbia assunto, nei confronti della Repubblica popolare cinese, un atteggiamento volto a favorire gli scambi commerciali, ma assolutamente neutrale nei confronti della tutela dei diritti umani, civili e religiosi, dichiara che i deputati del suo gruppo esprimeranno voto favorevole sulla sua mozione n. 1-00027, nonché sulle mozioni Rampelli n. 1-00026, Paoletti Tangheroni n. 1-00033 e Volontè n. 1-00052 e voto contrario sui restanti atti di indirizzo.

IACOPO VENIER (Com.It). Lamentato il tentativo dell'opposizione di strumentalizzare il tema del rispetto dei diritti umani in Cina, ritiene che le iniziative del Governo italiano nei confronti del predetto Pag. XIPaese debbano essere rispettose della sua autonomia politica e sociale; dichiara, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla sua mozione n. 1-00057 e sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione).

RAMON MANTOVANI (RC-SE). Nel ritenere opportuno il ricorso all'embargo sul commercio delle armi quale forma di pressione nei confronti della Cina, condizionandone l'eventuale revoca ad effettivi e verificabili progressi nel campo del rispetto dei diritti umani, civili e religiosi, esprime un orientamento favorevole alle mozioni D'Elia n. 1-00053 e Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), nonché al dispositivo della mozione Venier n. 1-00057 e contrario agli altri atti di indirizzo, nei quali si esprimono giudizi inaccettabili dal punto di vista del diritto internazionale.

ANGELO BONELLI (Verdi). Ricordate le forti contraddizioni che connotano l'impetuoso sviluppo dell'economia cinese, stigmatizza l'azione repressiva condotta, in particolare, nei confronti di lavoratori ed organi di informazione; lamentata altresì la mancata salvaguardia dell'ambiente, ritiene che le iniziative del Governo italiano debbano essere assunte nell'ambito dell'Unione europea.

FEDERICO BRICOLO (LNP). Osservato che la crescita economica registrata nella Repubblica popolare cinese non è stata accompagnata da significativi progressi sul piano dei diritti umani, evidenzia che la posizione assunta dal Governo italiano, favorevole all'eventuale revoca dell'embargo sul commercio delle armi con la Cina, appare ispirata ad una logica puramente commerciale.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel dichiarare voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), auspica, tra l'altro, che le prossime olimpiadi che si svolgeranno a Pechino siano un'occasione per diffondere i valori della società pluralistica e il rispetto dei diritti umani.

MAURO DEL BUE (DC-PS). Sottolinea preliminarmente la necessità che l'eventuale revoca dell'embargo sul commercio delle armi con la Cina sia disposta in sede europea.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI

MAURO DEL BUE (DC-PS). Rilevato quindi che le varie mozioni presentate si differenziano principalmente rispetto al tema dell'eventuale possibilità di procedere alla revoca di tale embargo, a condizione che si registrino effettivi progressi nel campo della tutela dei diritti umani e civili nella Repubblica popolare cinese, preannunzia il proprio voto contrario sulla mozione Venier n. 1-00057 ed un orientamento favorevole sugli altri documenti di indirizzo presentati.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nell'esprimere rammarico per il fatto che non si sia pervenuti ad una mozione unitaria sulla materia in esame, manifesta contrarietà alla posizione recentemente assunta dal Presidente del Consiglio, segnatamente sull'eventuale revoca dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese. Dichiara quindi voto favorevole sui documenti di indirizzo presentati dall'opposizione, nonché sulla risoluzione Mellano n. 6-00009 e voto contrario su tutti i restanti documenti di indirizzo.

VALDO SPINI (Ulivo). Osservato che la mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), della quale raccomanda l'approvazione, pur denotando un atteggiamento di apertura nei confronti del Governo della Repubblica popolare cinese, risulta chiara e dettagliata nel richiamare gli elementi di criticità del sistema cinese, sottolinea che la possibilità dell'eventuale revoca dell'embargo sul commercio delle armi risulta condizionata a sostanziali progressi in tema di rispetto dei diritti umani e di riforme democratiche in quel paese. Dichiara quindi voto Pag. XIIfavorevole sulle altre mozioni presentate dai gruppi di maggioranza e voto contrario sui documenti di indirizzo presentati dall'opposizione.

BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Invita l'Assemblea ad esprimere un voto favorevole sulla sua risoluzione n. 6-00009, che riproduce, con coerenza, il testo della risoluzione votata a larghissima maggioranza il 7 settembre scorso dal Parlamento europeo, che chiedeva il mantenimento dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI

CARLO GIOVANARDI (UDC). Precisa che il precedente Governo non ha mai neanche prospettato l'opportunità di revocare l'embargo sul commercio delle armi con la Repubblica popolare cinese.

TEODORO BUONTEMPO (AN). Osserva che ragioni di mero interesse economico-commerciale, in particolare delle imprese di paesi occidentali, tra i quali anche l'Italia, non possano avere come conseguenza la totale mancanza di rispetto e le continue violazioni dei diritti umani da parte delle autorità cinesi.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione per parti separate delle mozioni Paoletti Tangheroni n. 1-00033 e Volontè n. 1-00052, nel senso di votare distintamente le parti sulle quali il Governo ha espresso parere favorevole.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge le mozioni Rampelli n. 1-00026 e Pedrizzi n. 1-00027, ed approva la parte motiva ed i capoversi terzo e quarto del dispositivo della mozione Paoletti Tangheroni n. 1-00033, della quale respinge la restante parte; approva quindi la parte motiva ed il primo capoverso del dispositivo della mozione Volontè n. 1-00052, della quale respinge la restante parte, nonché la mozione D'Elia n. 1-00053; respinge quindi le mozioni Venier n. 1-00057 e Maroni n. 1-00059; approva infine la mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), nella parte non assorbita, e respinge la risoluzione Mellano n. 6-00009.

Seguito della discussione della mozione Bandoli n. 1-00041: Iniziative volte a sostenere l'approvazione, da parte dell'Assemblea generale dell'ONU, della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni.

PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta del 27 novembre scorso si è svolta la discussione sulle linee generali della mozione.

PATRIZIA SENTINELLI, Viceministro degli affari esteri. Esprime parere favorevole sulla mozione Bandoli n. 1-00041 (Nuova formulazione).

PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto.

FULVIA BANDOLI (Ulivo). Ricordato che la sua mozione n. 1-00041 (Nuova formulazione) recepisce i suggerimenti formulati dall'opposizione, auspica che il Governo si adoperi fattivamente per la sollecita approvazione della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Dichiara con convinzione il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Bandoli n. 1-00041 (Nuova formulazione), giudicando di fondamentale importanza la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni adottata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, anche al fine della valorizzazione delle biodiversità e dello sviluppo sostenibile.

Pag. XIII

ALESSANDRO FORLANI (UDC). Sottolineata la portata storica della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Bandoli n. 1-00041 (Nuova formulazione).

RAMON MANTOVANI (RC-SE). Nel ritenere che il rinvio della deliberazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni sia dovuta all'opposizione di taluni paesi, dichiara voto favorevole sulla mozione Bandoli n. 1-00041 (Nuova formulazione); auspica, quindi, che il Parlamento assuma nuove iniziative affinché i predetti diritti siano pienamente garantiti.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Richiamate le vicende che hanno portato al riconoscimento dei diritti degli indiani d'America, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Bandoli n. 1-00041 (Nuova formulazione).

GABRIELLA CARLUCCI (FI). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Bandoli n. 1-00041 (Nuova formulazione), giudica un atto dovuto l'approvazione della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni, portatori di valori particolarmente rilevanti alla luce del processo di globalizzazione in atto.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la mozione Bandoli n. 1-00041 (Nuova formulazione).

Seguito della discussione della proposta di legge: Benefici per le vittime del terrorismo (A.C. 616).

PRESIDENTE. Passa all'esame degli articoli della proposta di legge, avvertendo che la V Commissione ha espresso il prescritto parere.
Avverte altresì che la Presidenza non ritiene ammissibili le proposte emendative presentate.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'articolo 1, al quale non sono riferite proposte emendative ammissibili, nonché gli articoli 2 e 3, ai quali non sono riferiti emendamenti.

PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto finale.

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di legge in esame.

ORAZIO ANTONIO LICANDRO (Com.It). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

MARCO BOATO (Verdi). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, richiamando le considerazioni svolte nel corso della discussione sulle linee generali.

ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo su una proposta di legge che riafferma i principi di giustizia sostanziale e di uguaglianza costituzionalmente sanciti.

GRAZIELLA MASCIA (RC-SE). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

ERMINIA MAZZONI (UDC). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di legge in esame, che consente di superare talune sperequazioni esistenti tra le vittime del terrorismo.

JOLE SANTELLI (FI). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di legge in esame.

FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo su una proposta di legge che dimostra tangibilmente la solidarietà dello Stato nei confronti dei familiari delle vittime di atti di terrorismo.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

Pag. XIV

PIETRO RAO (Misto-MpA). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica, esprimendo soddisfazione per il generale consenso registratosi sul provvedimento in esame.

ANGELO PIAZZA (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo su una proposta di legge ampiamente condivisa.

LUCIO BARANI (DC-PS). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di legge in esame.

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva la proposta di legge n. 616.

PRESIDENTE. Avverte che, secondo le intese intercorse, la trattazione dei restanti punti dell'ordine del giorno recanti votazioni è rinviata ad altra seduta.

Si riprende la discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale n. 648 ed abbinate.

PRESIDENTE. Riprende la discussione sulle linee generali.

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Nel giudicare superfluo il testo unificato in discussione, atteso che l'ordinamento riconosce già l'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica, dichiara di non condividere la necessità di scongiurare il rischio di presunte minacce all'identità nazionale.

ROBERTO MENIA (AN). Premesso che esiste una stretta connessione tra lingua e nazione, rappresentando la prima l'elemento costitutivo e identificativo della comunità nazionale, a prescindere dalla tutela delle identità localistiche, che peraltro è sancita dalla Costituzione, condivide la necessità di rafforzare tutti gli elementi identificativi dell'unità del Paese.

JOLE SANTELLI (FI). Nel giudicare infondate le preoccupazioni espresse rispetto alla modifica costituzionale proposta con il testo unificato in esame, sottolinea il valore fondante della lingua italiana quale strumento di integrazione all'interno della comunità nazionale.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI

JOLE SANTELLI (FI). Ritiene, altresì, che la predetta modifica non infici in alcun modo il riconoscimento del valore e la tutela delle minoranze linguistiche. Auspica, infine, che l'approvazione del testo unificato in discussione consenta di rafforzare l'uso pubblico della lingua italiana, già oggetto di numerose contaminazioni.

ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Giudicate infondate eventuali preoccupazioni circa la modifica dei principi fondamentali della Costituzione, manifesta un orientamento favorevole al prospettato inserimento nel testo dell'articolo 12 della Carta fondamentale del condivisibile principio relativo al riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica.

FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). A nome del suo gruppo, ritiene che le attuali condizioni storiche, connotate dall'affermazione di localismo e globalizzazione, rendano doverosa la costituzionalizzazione del principio del riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale del Paese; osserva, inoltre, che il provvedimento in discussione non è lesivo della prevista tutela delle minoranze linguistiche.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Giudicate non rituali le considerazioni svolte dai deputati intervenuti, rileva che al testo unificato in discussione non è sottesa alcuna ispirazione di stampo nazionalistico; prospetta, peraltro, l'opportunità di differire il seguito dell'esame del provvedimento per rendere possibile un ulteriore approfondimento che consenta di pervenire ad una Pag. XVpiù ampia convergenza delle forze politiche sul testo in esame.

PRESIDENTE. Ritiene che, in riferimento all'ipotesi prospettata dal presidente della I Commissione, nella seduta di domani potranno essere assunte eventuali determinazioni circa il prosieguo dell'iter del provvedimento in esame.
Prende altresì atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 13 dicembre 2006, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 107).

La seduta termina alle 19,45.