XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 540 di lunedì 24 ottobre 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 13,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 20 ottobre 2011.

I deputati in missione sono cinquantatré.

Sull'ordine dei lavori.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Chiede che il Presidente del Consiglio comunichi preventivamente al Parlamento le misure che si accinge a proporre mercoledì prossimo in sede di Consiglio europeo.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nell'associarsi alla richiesta formulata dal deputato La Malfa, rileva la gravità assoluta della situazione economica nazionale e la mancanza di credibilità politica del Governo, sottolineando l'opportunità che l'Esecutivo comunichi al Parlamento le misure che intende adottare in risposta alle sollecitazioni provenienti dai principali partner europei.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Si associa, a nome del suo gruppo, alla richiesta formulata dai deputati intervenuti, lamentando altresì il trattamento poco rispettoso riservato all'Italia in ambito europeo.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nell'associarsi anch'egli, a nome del suo gruppo, alla richiesta che il Governo comunichi al Parlamento le misure che intende varare al fine di rispondere alle istanze avanzate in ambito europeo, giudica irriguardoso nei confronti dell'Italia l'atteggiamento assunto dal Presidente Sarkozy nel corso dell'ultima riunione del Consiglio europeo.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera, perché interessi il Governo, le richieste formulate dai deputati intervenuti.

Discussione delle mozioni Boccia n. 1-00714 ed Evangelisti n. 1-00722: Iniziative volte a garantire un adeguato risarcimento a favore delle persone che hanno subito danni da incidenti stradali.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Nunzio Francesco Testa n. 1-00734 e Valducci n. 1-00737 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

DARIO GINEFRA (PD). Illustra la mozione Boccia n. 1-00714, richiamando la normativa vigente in materia di risarcimento dei danni derivanti da incidenti stradali. Nel ritenere che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, approvato dal Consiglio dei ministri il 3 agosto 2011, sia fortemente lesivo della dignità umana e non riparatore del danno da RC auto, contraddicendo altresì la Pag. IVconsolidata giurisprudenza esistente in materia e favorendo le compagnie di assicurazione senza tutelare adeguatamente i cittadini, invita il Governo a ritirare il predetto provvedimento in vista dell'adozione di una più equilibrata tabella delle menomazioni all'integrità psicofisica.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Illustra la mozione Nunzio Francesco Testa n. 1-00734, ricordando l'usuale ricorso alla decretazione d'urgenza al fine di contrastare il drammatico fenomeno degli incidenti stradali. Sottolineata altresì l'assenza di un rappresentante del Governo competente per materia, stigmatizza la riduzione dei valori dei risarcimenti contenuta nello schema di decreto del Presidente della Repubblica approvato dal Consiglio dei ministri il 3 agosto 2011, che, a suo avviso, lede la dignità umana e non risponde alle esigenze di solidarietà, consolatorie e riparatorie del danno da responsabilità civile automobilistica.

GIORGIO SIMEONI (PdL). Illustra la mozione Valducci n. 1-00737, evidenziando come l'articolo 138 del decreto legislativo n. 209 del 2005 abbia quale scopo prioritario quello di eliminare possibili disparità di trattamento nella valutazione del danno biologico derivante da incidente stradale, prefissando al riguardo criteri uniformi validi sull'intero territorio nazionale. Invita, quindi, il Governo a rivalutare l'effettiva corrispondenza della tabella unica nazionale agli obiettivi perseguiti, al fine di garantire un congruo risarcimento del danno subito dalle vittime di incidenti stradali.

CARLO MONAI (IdV). Illustra la mozione Evangelisti n. 1-00722, rilevando preliminarmente l'esigenza di predisporre un quadro normativo atto a garantire un equo risarcimento assicurativo dovuto a seguito di danno biologico con conseguenze per l'integrità psicofisica degli assicurati. Nel reputare quindi utile, a tal fine, l'individuazione di un criterio univocamente applicabile su tutto il territorio nazionale per la determinazione degli indennizzi pecuniari, giudica una forzatura la tabella recentemente predisposta dal Governo che, rimodulando il predetto criterio, reca un grave danno ai cittadini, nel solo interesse delle compagnie assicurative. Auspica pertanto che sia ritirato lo schema di decreto legislativo che introduce le predette modifiche.

LUCIANA PEDOTO (PD). Osservato che la monetizzazione dei danni da incidente stradale ha creato in passato ingiustificate disparità sul territorio nazionale, reputa ragionevole la predisposizione di una tabella uniforme per i risarcimenti assicurativi. Nel rilevare, quindi, che lo schema di decreto approvato dal Consiglio dei ministri, che auspica possa presto essere ritirato e sostituito da un provvedimento più equilibrato, allinea ad un livello eccessivamente basso i suddetti risarcimenti, ricorda che la percentuale di sinistri con danni alla persona è notevolmente aumentata negli ultimi anni, esprimendo un giudizio negativo sull'operato del Governo, che appare interessato esclusivamente a ridurre i costi dei risarcimenti a carico delle compagnie di assicurazione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Evidenzia preliminarmente come l'obiettivo del codice delle assicurazioni private sia quello di individuare un criterio unico adottabile sull'intero territorio nazionale che consenta di garantire risarcimenti certi e sostenibili per il sistema assicurativo, evitando differenziazioni territoriali nonché l'aumento dei premi assicurativi. Ricordato quindi come sia improprio e normativamente sbagliato comparare le tabelle precedentemente adottate per la determinazione degli indennizzi con il nuovo schema predisposto dal Governo, ritiene infondate le preoccupazioni espresse nei documenti di indirizzo in discussione circa una presunta riduzione del valore dei predetti risarcimenti. Evidenzia Pag. Vinfine che lo schema recante il nuovo regolamento del settore delle assicurazioni private sarà adottato dal Consiglio dei ministri solo dopo il vaglio del Consiglio di Stato, il cui parere costituirà un importante elemento per la valutazione di eventuali ulteriori modifiche del testo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Divieto di indossare indumenti o utilizzare altri mezzi che impediscono il riconoscimento personale, introduzione del reato di costrizione all'occultamento del volto e modifiche alla legge n. 91 del 1992, in materia di cittadinanza (A.C. 627 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

SOUAD SBAI (PdL), Relatore. Osservato che il velo integrale costituisce una violazione del principio di uguale dignità dell'individuo, giudica il burqa ed il niqab simboli non religiosi ma dei diritti negati alle donne, che li vivono come imposizione odiosa ed opprimente. Nel richiamare, quindi, la legislazione vigente in materia negli altri Paesi europei, illustra dettagliatamente le disposizioni recate dal testo unificato in discussione, di cui sottolinea la portata storica, volto a modificare l'articolo 5 della legge n. 152 del 1975, ricordando l'approfondita fase istruttoria che ha caratterizzato l'iter in sede referente. Sottolineato, inoltre, come la maggioranza della Commissione abbia convenuto sull'esigenza di fare esplicito riferimento nel testo al divieto di utilizzare il burqa ed il niqab, evidenzia che il provvedimento in discussione appare opportuno alla luce della situazione attuale, che potrebbe portare ad un ulteriore imbarbarimento della condizione femminile nel mondo arabo.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

PAOLA BINETTI (UdCpTP). Evidenzia le molteplici e fondamentali finalità sottese alle norme recate dal testo unificato in discussione, che contiene un apprezzabile contemperamento tra il diritto alla libertà, con particolare riferimento alla scelta dell'abbigliamento, il diritto all'espressione, tramite comportamenti concludenti, della propria appartenenza religiosa ed etnica, e il preminente valore della sicurezza pubblica. Richiamati, quindi, i contenuti originari della proposta di legge a propria prima firma, che non nomina né il burqa né il niqab per non riconoscere ad essi alcun rilievo giuridico-religioso, osserva che l'uso di tali indumenti determina una grave lesione della dignità della donna oltre che un'evidente violazione di norme di ordine pubblico; esprime, quindi, soddisfazione per l'introduzione del reato di costrizione all'occultamento del volto.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Nel ritenere preliminarmente le norme recate del testo unificato in esame un'occasione mancata, giudica inadeguate le modalità e gli strumenti previsti per conseguire la finalità, peraltro condivisibile, di evitare l'occultamento del volto in luoghi pubblici, osservando come la tematica oggetto dell'odierna discussione sia correlata a risvolti di natura religiosa, che altri Paesi europei hanno affrontato in modo ben più approfondito. Sottolineati quindi i principali punti di criticità delle disposizioni delineate in un provvedimento propagandistico, contraddittorio ed irrazionale, richiama i profili di incostituzionalità delle misure ivi contenute, che reputa difficilmente applicabili e fortemente discriminatorie, quali quelle che impediscono l'acquisizione della cittadinanza italiana a coloro che hanno riportato una condanna definitiva per il reato di costrizione all'occultamento Pag. VIdel volto. Preannunzia, infine, l'orientamento contrario del suo gruppo al testo unificato in discussione.

BEATRICE LORENZIN (PdL). Nell'esprimere l'auspicio che la posizione manifestata dal deputato Zaccaria non corrisponda alla visione preponderante nel Partito Democratico, richiama le numerose audizioni svoltesi presso la Commissione affari costituzionali che hanno consentito, attraverso il contributo di giuristi ed esperti religiosi, anche musulmani, di verificare l'origine unicamente tribale di indumenti quali il burqa e il niqab, diffusisi in quei Paesi marginali del mondo islamico contrassegnati dal radicalismo religioso. Evidenzia, quindi, la portata storica del provvedimento in discussione, le cui norme sono rese necessarie dall'evoluzione dei tempi, osservando che il fanatismo religioso utilizza le leggi a tutela dei diritti civili e umani per diffondere anche in Occidente atavici e deleteri pregiudizi che violano la dignità umana.

FLAVIA PERINA (FLpTP). Pur giudicando condivisibili gli obiettivi perseguiti dal testo unificato in discussione, richiama le principali ragioni di perplessità relative alle disposizioni in esso contenute, nel testo, come, ad esempio, le previste sanzioni alle donne che non risultano tuttavia responsabili per il reato di costrizione all'occultamento del volto, esprimendo peraltro soddisfazione per l'eliminazione del riferimento diretto alla religione musulmana. Sottolineata quindi l'ipocrisia di fondo che connota l'adozione delle disposizioni in esame, stigmatizza l'atteggiamento della maggioranza nei confronti del tema della nuova cittadinanza e dei soggetti socialmente inesistenti, giudicando peraltro positivamente l'avvio di un dibattito inerente la libertà della donna.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Manifesta sconcerto per l'ennesima discussione di un provvedimento di rilievo esclusivamente propagandistico e mediatico ma adel tutto avulso dai drammatici problemi economico-sociali dei cittadini. Rilevato, in tal senso, che da inopinabili dati ministeriali i casi di violazione dell'articolo 5 della legge n. 152 del 1975 risultano del tutto trascurabili numericamente, in particolare quelli imputabili a cittadini stranieri, evidenzia l'inutilità della previsione del nuovo reato di costrizione all'occultamento del volto per sanzionare fattispecie già perseguibili, paventando il rischio che si intenda così discriminare gravemente i cittadini stranieri pregiudicandone l'acquisizione della cittadinanza italiana ove non si conformino agli usi ed ai costumi del nostro Paese. Esprime quindi netta contrarietà ad un provvedimento viziato da un grave pregiudizio di gran parte della maggioranza verso la religione islamica, mal scritto, e discriminatorio, che accentuerà le diseguaglianze nel Paese.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Sottolineata la rilevanza della materia affrontata dal testo unificato in discussione, evidenzia la difficoltà di comprendere la realtà culturale e religiosa dei Paesi arabi. Nell'osservare, quindi, che il burqa e il niqab non possono essere considerati simboli dell'Islam ma rappresentano forme di mortificazione della dignità femminile, rileva i ritardi che caratterizzano la politica del Governo nei rapporti con i suddetti Stati, ritenendo che il rispetto delle tradizioni e delle religioni debba sempre coniugarsi con la tutela dei diritti della persona umana.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Ricordata l'approfondita fase istruttoria che ha caratterizzato l'iter in sede referente del testo unificato in esame, ritiene che l'uso del burqa e del niqab determini una grava lesione della dignità, della donna, oltre che una violazione del principio sancito nell'articolo 51 della Costituzione. Rilevato, altresì, che la materia oggetto del provvedimento in discussione non appare in alcun modo correlata ad aspetti di natura religiosa, ma favorisce l'integrazione sociale, garantendo la tutela dell'ordine pubblico, manifesta soddisfazione per l'introduzione del reato di costrizione all'occultamento Pag. VIIdel volto e delle disposizioni che impediscono l'acquisizione della cittadinanza italiana a coloro che hanno riportato una condanna definitiva per il predetto reato.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa le discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Iannaccone n. 1-00701 e Di Pietro n. 1-00732: Iniziative in relazione alla annunciata chiusura dello stabilimento Irisbus di Flumeri (Avellino).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Nunzio Francesco Testa n. 1-00735, Di Biagio n. 1-00736, Lulli n. 1-00738 e Lombardo n. 1-00739 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Illustra la mozione Di Pietro n. 1-00732, lamentando preliminarmente la scarsa attenzione riservata dal Parlamento al tema oggetto degli atti di indirizzo in discussione. Richiamata, quindi, una proposta emendativa presentata dal suo gruppo in occasione della manovra economica al fine di rilanciare il Piano nazionale dei trasporti, paventa il rischio che l'Italia incorra in una procedura d'infrazione a causa dei mezzi inquinanti e non a basso impatto ambientale impiegati nel trasporto pubblico. Nel ricordare altresì la vicenda della possibile chiusura dello stabilimento Irisbus di Flumeri, ai cui lavoratori esprime solidarietà a nome della propria parte politica, giudica inaccettabili le scelte operate dal management della FIAT, incluse talune discutibili operazioni finanziarie, contro le quali preannunzia l'adozione di incisive forme di mobilitazione, sottolineando la necessità di porre in essere ogni iniziativa utile a scongiurare i rischi occupazionali derivanti della chiusura dello stabilimento in questione.

ARTURO IANNACCONE (PT). Illustra la sua mozione n. 1-00701, esprimendo l'auspicio che la vicenda dello stabilimento Irisbus di Flumeri rappresenti l'occasione per un'attenta analisi del ruolo e della situazione della FIAT in Italia. Nel rilevare altresì come tutte le forze della maggioranza, inclusa la Lega Nord, abbiano mostrato grande attenzione ai problemi delle aree industrializzate interessate, le cui prospettive di sviluppo sono sempre state legate alle sorti dell'azienda piemontese, richiama l'attenzione sulle gravi conseguenze dell'eventuale chiusura del predetto stabilimento, la cui produzione a suo avviso sarebbe inaccettabilmente delocalizzata in altri Paesi. Nell'osservare quindi come in tale vicenda sia in gioco la credibilità dell'Italia, chiede al Governo di produrre il massimo sforzo affinché la FIAT, in passato spesso aiutata dallo Stato, abbandoni il proprio scellerato disegno, che priverebbe il Paese di un'importante produzione industriale e cancellerebbe migliaia di posti di lavoro in un'area già in difficoltà.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Illustra la mozione Nunzio Francesco Testa n. 1-00735, evidenziando la necessità di una forte interlocuzione parte del Governo con il maggiore gruppo industriale del Paese, a fronte del paventato e allarmante rischio di un progressivo disimpegno della FIAT dalle attività industriali ubicate nel territorio nazionale, segnatamente nel Mezzogiorno, con particolare riferimento alla probabile dismissione di un ramo d'azienda, la società Irisbus Italia, strategico per il comparto del trasporto pubblico Pag. VIIIlocale. Invita, quindi, il Governo a superare la deleteria posizione di neutralità sinora mantenuta e ad adottare misure concrete ed efficaci, tra le quali, in particolare, la destinazione di una quota parte del maggior gettito proveniente dell'aumento dell'IVA al finanziamento di un piano nazionale per il rilancio del settore e l'ammodernamento dei mezzi.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Illustra la sua mozione n. 1-00736, rilevando come la definitiva decisione di chiudere lo stabilimento Irisbus di Flumeri comporterà gravissime conseguenze per l'economia dell'Irpinia e la perdita di migliaia di posti di lavoro, costringendo tra l'altro il nostro Paese a ricorrere all'importazione dall'estero per l'approvvigionamento di autobus. Rileva quindi l'esigenza che il Governo intervenga con forza al riguardo, adottando misure strutturali che consentano il recupero delle attività del citato stabilimento, nonché predisponendo un piano strutturale per il rilancio dell'intero comparto del trasporto pubblico urbano finalizzato ad un sostanziale rinnovamento del parco autobus destinato alla mobilità pubblica.

ANDREA LULLI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00738, esprimendo anzitutto sentimenti di solidarietà ai lavoratori dello stabilimento Irisbus di Flumeri e lamentando, quindi, la sconcertante assenza di un rappresentante del Dicastero dello sviluppo economico in una discussione vertente sul comparto del trasporto pubblico, strategico per il rilancio economico e industriale del Paese. Manifestata, quindi, preoccupazione e indignazione per l'assenza di una politica industriale che crei il contesto giuridico, economico e infrastrutturale per scongiurare il rischio che i principali gruppi industriali del Paese delocalizzino attività e stabilimenti, invita il Governo ad aprire un tavolo nazionale con i vertici FIAT e a garantire il parallelo finanziamento di un piano nazionale per il trasporto pubblico.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Assegnazione alla V Commissione del disegno di legge relativo al rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010.

PRESIDENTE. Comunica che, a norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente disegno di legge è assegnato alla V Commissione in sede referente, con il parere di tutte le altre Commissioni permanenti e della Commissione parlamentare per le questioni regionali: S. 2967 - «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010» (approvato dal Senato) (4707).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 25 ottobre 2011, alle 15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 53).

La seduta termina alle 18,10.