XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 375 di mercoledì 29 settembre 2010
Pag. IIIPRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
La seduta comincia alle 11.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
I deputati in missione sono sessanta.
Comunicazioni del Governo sulla situazione politica generale.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 22 settembre 2010.
SILVIO BERLUSCONI, Presidente del Consiglio dei ministri. Rende all'Assemblea le previste comunicazioni (vedi resoconto stenografico pag. 1 - Nel corso dell'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri il Presidente richiama all'ordine il deputato Colombo).
PRESIDENTE. Avverte che, secondo le intese intercorse tra i gruppi parlamentari, la discussione sulle comunicazioni del Governo avrà luogo a partire dalle 12,15.
La seduta, sospesa alle 12, è ripresa alle 12,15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle comunicazioni del Governo.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Nell'evidenziare l'opposizione collaborativa della propria parte politica, lamenta che il centrodestra, nonostante una schiacciante maggioranza, non ha saputo mantenere gli impegni assunti, in particolare nei confronti delle autonomie speciali; giudicato altresì inaccettabile il clima conflittuale che si è creato all'interno della stessa maggioranza, dichiara che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo.
MASSIMO DONADI (IdV). Giudicate non veritiere le rassicurazioni fornite dal Governo sulla situazione economica del Paese, la cui gravità è stata evidenziata anche dal presidente di Confindustria, sottolinea le carenze dimostrate dall'Esecutivo nella lotta alla criminalità organizzata, segnatamente alle sue collusioni con la politica. Ritiene, pertanto, che il carattere meramente propagandistico delle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio dimostri che il Governo non è più sostenuto da una solida maggioranza parlamentare.
FERDINANDO ADORNATO (UdC). Nel giudicare sostanzialmente fuori luogo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, che ha semplicemente riproposto gli impegni assunti in campagna elettorale, senza alcuna disamina delle reali motivazioni che hanno impedito al centrodestra di realizzare le grandi riforme di cui il Paese avverte la necessità, ritiene che la concezione personalistica della politica e la scarsa attitudine alla mediazione del Presidente Berlusconi siano le principali cause del fallimento dell'azione di Governo. Auspica quindi che si apra una nuova fase di stabilità politica e che il Pag. IVPresidente del Consiglio prenda atto della situazione assumendo le conseguenti determinazioni. Nello stigmatizzare infine la deprecabile compravendita di deputati avviata dal centrodestra, preannunzia che il suo gruppo continuerà a svolgere un ruolo di opposizione costruttiva, nell'interesse del Paese.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Ritiene indispensabile porre rimedio ad un regionalismo incompiuto che ha favorito l'assistenzialismo e l'abnorme incremento del debito pubblico. Sottolinea, pertanto, la necessità di dare piena attuazione all'articolo 119 della Costituzione, introducendo una riforma di stampo federalista che garantisca piena autonomia di spesa alle entità territoriali, nel rispetto dei principi di solidarietà e coesione sociale. Auspica, infine, il superamento del bicameralismo perfetto.
ROSY BINDI (PD). Nel reputare che l'intervento del Presidente del Consiglio non abbia in alcun modo fatto chiarezza sulla situazione politica del Paese, ritiene che il ricorso alla fiducia sia un segnale di debolezza, utile per coprire le deprecabili operazioni trasformistiche in atto e giunto dopo reiterate minacce di elezioni anticipate che denotano mancanza di rispetto delle istituzioni e delle prerogative del Presidente della Repubblica. Rileva quindi che il Governo, interessato a perseguire prioritariamente fini personalistici, ha mal gestito la crisi economica, come dimostrano i principali indicatori, e ha utilizzato in maniera propagandistica l'emergenza rifiuti in Campania, la ricostruzione postsismica in Abruzzo ed il fenomeno dell'immigrazione, perdendo credibilità internazionale e non rispettando i diritti umani dei migranti. Auspica infine che il Presidente del Consiglio rassegni le dimissioni, consentendo la nascita di un Governo di transizione e successivamente lo svolgimento di elezioni anticipate.
GIULIANO CAZZOLA (PdL). Espresso apprezzamento per la lungimirante attività svolta dal Governo nella gestione della grave crisi finanziaria internazionale, richiama i proficui interventi posti in essere dall'Esecutivo per la tenuta del mercato del lavoro e della coesione sociale, anche alla luce dei risultati conseguiti dagli altri partner europei.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
GIULIANO CAZZOLA (PdL). Nel ritenere altresì infondate le critiche formulate in proposito da rappresentanti dell'opposizione, giudica meramente strumentali le argomentazioni dagli stessi svolte in merito alle recenti modifiche nella composizione di gruppi parlamentari, invitando infine l'Esecutivo a proseguire nella sua attività fino al termine della legislatura, nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori.
LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nel ritenere un atto di intollerabile ipocrisia le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio sulla centralità del Parlamento, le cui prerogative vengono lese dal reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza e alla questione di fiducia, esprime un giudizio negativo sulle comunicazioni del Governo, che, a suo avviso, rimuovono le reali problematiche del Paese, segnatamente la bassa crescita, l'aumento della disoccupazione giovanile, la chiusura delle imprese e il degrado della pubblica amministrazione. Sottolineata infine la frattura insanabile interna alla maggioranza, stigmatizza l'intendimento del Presidente del Consiglio di avviare riforme al solo fine di risolvere i propri problemi giudiziari, reputando altresì il varo del federalismo un contenitore vuoto, anche alla luce delle misure penalizzanti per gli enti locali recentemente adottate.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Esprime un giudizio fortemente critico sull'operato del Governo, le cui politiche reputa inaccettabilmente improntate ad un concetto eversivo della legalità costituzionale e ad una concezione distorta e padronale delle istituzioni, Pag. Vstigmatizzando l'atteggiamento insofferente e prevaricatore manifestato dall'Esecutivo nei confronti di ogni forma di controllo e manifestazione di opposizione. Nel ritenere inoltre che la posizione della questione di fiducia sia stata trasformata in un patologico strumento di controllo del Parlamento da parte dell'Esecutivo, ritiene che l'eventuale fiducia ottenuta dal Governo non possa comunque nascondere l'irreversibile perdita di consensi nel Paese da parte della maggioranza. Preannunzia quindi che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
SAVINO PEZZOTTA (UdC). Nel rilevare che le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio non abbiano fornito alcuna novità sull'attività del Governo, né chiarimenti sull'uso censurabile dei dossier e delle notizie di stampa, giudica non convincente l'azione dell'Esecutivo nel fornire risposte adeguate ai problemi del Paese, sottolineando la necessità di venire incontro alle legittime aspettative dei disoccupati e dei precari. Evidenziata altresì la difficoltà del Governo nell'avviare le necessarie riforme, preannunzia che il suo gruppo non voterà la fiducia, manifestando peraltro disponibilità ad esaminare provvedimenti condivisibili, quali, ad esempio, quelli relativi all'introduzione del quoziente familiare e alle questioni eticamente sensibili.
MARIA PIERA PASTORE (LNP). Nel richiamare la proficua opera svolta dal Governo, segnatamente in tema di sicurezza dei cittadini e di controllo del territorio, di lotta all'immigrazione clandestina e di contrasto alla criminalità organizzata, esprime vivo apprezzamento per i risultati conseguiti dal Ministro dell'interno e dall'intero Esecutivo. Giudicato esemplare e fondamentale il contributo reso in tal senso dai rappresentanti della sua parte politica in seno al Governo, ribadisce il sostegno allo stesso da parte del suo gruppo, nella consapevolezza della necessità di proseguire nell'attuazione del programma sottoscritto con gli elettori.
PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Giudicata indiscutibile la crisi di un Governo che non appare sostenuto da un'adeguata maggioranza, stigmatizza lo spettacolo indecente del commercio inerente il consenso parlamentare, ritenendo che l'azione dell'Esecutivo non abbia fornito risposte adeguate ai problemi che affliggono le famiglie e i precari. Nel lamentare altresì l'inerzia del Governo, ricorda, in particolare, gli scandali che hanno investito la Protezione civile e la manipolazione del sistema informativo al fine di produrre un condizionamento collettivo, considerando peraltro ancora aperte le questioni inerenti l'emergenza rifiuti in Campania e la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo.
MAURIZIO LUPI (PdL). Nel manifestare viva delusione per il contenuto degli interventi svolti dai rappresentanti dell'opposizione, che giudica ispirati da inaccettabili preconcetti ed improntati ad intenti meramente demagogici, richiama la proficua attività svolta dal Governo, segnatamente per promuovere la formazione delle giovani generazioni e nel contrasto dell'immigrazione clandestina. Ribadito quindi il primato della sovranità popolare nel sistema costituzionale democratico, sottolinea il reiterato sostegno manifestato dal corpo elettorale alla maggioranza in tutte le consultazioni elettorali tenutesi negli ultimi tre anni.
DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Pur ritenendo importanti le comunicazione rese dal Presidente del Consiglio in una fase cruciale per il Paese, avrebbe reputato opportuno che fossero discusse le reali emergenze in atto, segnatamente l'aumento della disoccupazione e la necessità di favorire la crescita, l'innovazione e la competitività delle imprese. Preannunzia, quindi, che la sua componente politica non potrà condividere le prospettive perseguite dall'Esecutivo.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel preannunziare che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo per motivi etici, politici e programmatici, lamenta l'inerzia Pag. VIdell'Esecutivo a fronte dei gravi problemi del Paese, come il calo dell'occupazione e l'incremento del debito pubblico; stigmatizza inoltre le scelte compiute dal Governo, che hanno favorito la corruzione e l'evasione fiscale, compromettendo nel contempo la credibilità dell'Italia in ambito internazionale. Invita pertanto il Presidente del Consiglio a rassegnare le dimissioni.
ROBERTO ZAFFINI (LNP). Espresso l'apprezzamento del suo gruppo per l'azione politica del Governo, sottolinea, in particolare, le norme varate al fine di tutelare i prodotti italiani dalla concorrenza sleale, contrastando altresì il deleterio fenomeno della contraffazione. Conferma infine l'impegno della Lega Nord nel sostenere il sistema imprenditoriale nazionale e la produzione made in Italy.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le risoluzioni Cicchitto n. 6-00044, Reguzzoni n. 6-00045 e Bocchino n. 6-00046, di identico contenuto.
La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 14,35.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessanta.
MICHELE VENTURA (PD). Nel constatare il raggiungimento di un evidente livello di imbarbarimento nei rapporti tra le istituzioni, invita il Presidente del Consiglio, anche se il Governo otterrà la fiducia, a prendere atto che la situazione politica rimarrà immutata, non avendo più il sostegno di una solida maggioranza, e a trarne le dovute conseguenze, per consentire il superamento dell'attuale situazione di stallo. Sottolinea, inoltre, la totale assenza, nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, di risposte adeguate ai problemi che interessano, tra l'altro, i precari della scuola, i lavoratori in cassa integrazione e le famiglie.
SILVANO MOFFA (FLI). Nel giudicare il discorso del Presidente del Consiglio rispettoso del programma elettorale ed improntato a senso di responsabilità ed equilibrio, ponendo le basi per un patto di legislatura volto a superare l'attuale situazione di stallo, sottolinea la necessità di avviare un processo riformatore che consenta di favorire lo sviluppo infrastrutturale del Paese, la competitività delle imprese e gli investimenti in ricerca ed innovazione.
SIMONE BALDELLI (PdL). Sottolinea preliminarmente che il dibattito odierno, originato dalla formazione di un nuovo gruppo all'interno della maggioranza, rappresenta un atto di grande serietà da parte del Governo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
SIMONE BALDELLI (PdL). Rileva quindi che il preannunziato voto di fiducia costituisce un'importante verifica parlamentare, auspicando che gli esponenti del gruppo Futuro e Libertà per l'Italia dimostrino spirito di lealtà nei confronti degli elettori e non si pieghino a logiche di potere per impedire la prosecuzione della legislatura e la governabilità del Paese, che l'attuale Esecutivo ha dimostrato di saper assicurare con grande senso di responsabilità.
LUCIANO MARIO SARDELLI (Misto-Noi Sud LA-PLI). Preannunziato che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, alla luce degli importanti risultati finora conseguiti, manifesta preoccupazione per il clima di scontro tra sistema giudiziario ed altri poteri dello Stato e perplessità per le iniziative politiche assunte dagli esponenti del gruppo Futuro e Libertà per l'Italia, che invita a tenere atteggiamenti coerenti con la loro appartenenza alla maggioranza.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel ritenere che una seria politica estera dovrebbe perseguire prioritariamente il rispetto dei diritti umani nel mondo, reputa improntate a propaganda politica le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio su tali tematiche, frutto di una visione leaderistica che lo ha indotto ad intrattenere rapporti privilegiati con Paesi nei quali i predetti diritti sono continuamente negati.
LUCA GIORGIO BARBARESCHI (FLI). Nel rivolgere un sentito ringraziamento al Presidente del Consiglio per aver riconosciuto il rilevante ruolo della propria parte politica, osserva come a fronte dell'attività posta in essere dall'Esecutivo si riscontrino nel Paese numerose emergenze da affrontare con tempestività, segnatamente nel Mezzogiorno e nei settori delle infrastrutture pubbliche e delle telecomunicazioni, anche per contrastare un clima di preoccupante degrado culturale. Espresso altresì disagio a fronte di talune scelte poste a base della politica estera del Governo, si riserva di valutare se accordare o meno la fiducia al Governo all'esito della replica del Presidente del Consiglio.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore risoluzione Sardelli n. 6-00047, di contenuto identico a quello delle restanti risoluzioni.
MARIO TASSONE (UdC). Nel ritenere che il Presidente del Consiglio, nel suo intervento odierno, non abbia affrontato le evidenti difficoltà che caratterizzano il sistema politico italiano, reputa necessario intervenire prioritariamente per garantire la tenuta delle istituzioni e per superare le grandi emergenze del Paese, in particolare del Mezzogiorno, di cui segnala il grave deficit infrastrutturale. Nell'ascrivere infine alla sua parte politica il merito di aver sempre mantenuto un approccio moderato, invita il Governo ad un maggiore impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
MATTEO BRAGANTINI (LNP). Richiamato il proficuo operato del Governo nel contrasto dell'evasione fiscale e contributiva, nonché segnatamente l'attività svolta dal Ministro Calderoli nell'ambito della semplificazione amministrativa e nella promozione delle autonomie locali, anche a nome della sua parte politica, esprime apprezzamento al Presidente del Consiglio per l'efficienza dimostrata dall'Esecutivo da lui presieduto, nella convinzione che l'ingente debito pubblico ereditato dal precedente Governo non avrebbe consentito il raggiungimento di risultati migliori. Auspica quindi il superamento di sterili discussioni e l'apertura di una prolifica stagione di riforme.
ALESSANDRO MARAN (PD). Reputa improbabile che nella fase conclusiva del ciclo politico di Berlusconi saranno mantenute le promesse fatte agli italiani in ordine alle grandi riforme necessarie per il Paese, ancor più se si analizza il bilancio fallimentare dei Governi di centrodestra, basati esclusivamente sulla propaganda e volti a favorire posizioni di parte, a scapito dell'interesse generale. Richiamati quindi i principali fattori di crisi che affliggono il Paese e che sono, a suo avviso, testimonianza del debole profilo politico del premier Berlusconi, ritiene che solo un'alternativa politica di centrosinistra possa garantire quella svolta di cui il Paese ha bisogno.
MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL). Rivolto un vivo ringraziamento al Presidente del Consiglio per la sua presenza in Aula volta a trarre un significativo bilancio dell'attività del Governo, esprime apprezzamento per il suo proficuo operato segnatamente nella gestione della crisi finanziaria, nella riforma del settore pubblico, nel contrasto alla criminalità organizzata, nonché nell'espletamento del suo ruolo a livello internazionale.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL). Nel rammentare il reiterato consenso prestato Pag. VIIIdal corpo elettorale alla maggioranza, sottolinea il valore della coerenza al programma di Governo ed al mandato allo stesso affidato dagli elettori, a fronte della nascita di nuovi soggetti politici nell'area della maggioranza medesima. Stigmatizza inoltre le argomentazioni sostenute da taluni rappresentanti dell'opposizione a seguito delle recenti modifiche dei gruppi parlamentari. Preannunzia infine che la sua parte politica voterà convintamente la fiducia al Governo.
FRANCESCO PIONATI (Misto-RAAdC) Nel condividere i contenuti delle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio, relativamente agli impegni assunti in campagna elettorale, alla lucida analisi delle temporanee difficoltà che sta attraversando la maggioranza di Governo, nonché alla scelta di portare a compimento la legislatura, invita il Premier ad assumere maggiori responsabilità decisionali e garantire il varo delle grandi riforme necessarie per il Paese.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Nel ribadire che da parte del suo gruppo non è in discussione il sostegno al Governo Berlusconi, evidenzia come, tra i punti qualificanti indicati dal Presidente del Consiglio, il federalismo fiscale debba intendersi quale disegno di unità nazionale, il problema della disoccupazione debba essere risolto con una riforma universalistica degli ammortizzatori sociali e il quoziente familiare debba essere interpretato come sostegno alla famiglia e accompagnato da riforme incisive. Nel ricordare che, sul piano politico, le ragioni della divisione all'origine della nascita di Futuro e Libertà per l'Italia permangono, in taluni casi accentuandosi, dichiara la disponibilità della sua parte politica ad impegnarsi insieme al Governo per il raggiungimento di concreti risultati, nell'interesse generale del Paese.
ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Espresso un giudizio negativo sull'azione politica di un Governo che nasconde la crisi al Paese ed avvia un'oltraggiosa compravendita di deputati, lamenta l'inerzia dell'Esecutivo, che appare paralizzato a fronte dei gravi problemi in atto, segnatamente la perdita di competitività e la diminuzione del potere di acquisto dei cittadini. Ritiene, infine, che la crisi interna alla maggioranza sia correlata alle questioni inerenti la giustizia sociale, la legalità e l'identità nazionale, reputando la compagine governativa totalmente subalterna alla Lega Nord.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO (Misto). Nel sottolineare che alcuni deputati hanno responsabilmente e consapevolmente deciso di uscire dal gruppo Unione di Centro, non essendo stati oggetto di alcuna compravendita, giudica l'intervento del Presidente del Consiglio serio ed aperto alle opposizioni responsabili.
RITA BERNARDINI (PD). Stigmatizzata l'incapacità del Governo di varare adeguate riforme attese ormai da anni nel Paese, segnatamente in materia di giustizia, sottolinea i rischi di tale immobilismo a fronte dei gravi problemi esistenti.
MIRKO TREMAGLIA (FLI). Preannunzia che negherà la fiducia al Governo, ritenendo inaccettabile che siano state ignorate le esigenze degli italiani all'estero.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle comunicazioni del Governo.
Convalida di deputati.
PRESIDENTE. Comunica che la Giunta delle elezioni ha verificato non essere contestabili le elezioni dei deputati Deodato Scanderebech, proclamato nella seduta del 3 agosto 2010, in sostituzione del dimissionario deputato Michele Giuseppe Vietti per la lista n. 5 - Unione dei democratici cristiani e democratici di centro nella I Circoscrizione Piemonte 1, e Roberto Zaffini, proclamato nella seduta del 30 luglio 2010, in sostituzione del Pag. IXdimissionario deputato Matteo Brigandì per la lista n. 10 - Lega Nord nella XIV Circoscrizione Marche.
Concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, la Giunta ha deliberato di proporne la convalida.
Dà atto alla Giunta di questa proposta e dichiara convalidate le suddette elezioni.
Su un lutto del deputato Mario Landolfi.
PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Mario Landolfi, colpito da un grave lutto: la perdita della madre.
La seduta, sospesa alle 16,15, è ripresa alle 16,35.
Si riprende la discussione.
SILVIO BERLUSCONI, Presidente del Consiglio dei ministri. Nel ringraziare tutti i deputati intervenuti nella discussione, ritiene che le critiche formulate dall'opposizione siano ispirate dalla volontà di negare pregiudizialmente i positivi risultati conseguiti dal Governo, il quale è riuscito a fronteggiare efficacemente la crisi economica, non ancora completamente superata, garantendo nel contempo la coesione sociale e senza commettere l'errore di aumentare la spesa pubblica in deficit. Nel richiamare altresì il piano triennale di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e la riforma del sistema pensionistico, preannunzia l'intendimento di tenere fede a tutti gli impegni assunti per incentivare, tra l'altro, l'occupazione giovanile e per varare ulteriori riforme finalizzate alla crescita economica e civile del Paese. Nel rivolgere inoltre un appello all'opposizione affinché prevalga il senso di responsabilità nei confronti della Nazione, ringrazia i deputati moderati che hanno scelto di privilegiare l'interesse del Paese, stigmatizzando le infondate ed inaccettabili critiche che gli sono state rivolte relativamente a presunte manovre non trasparenti per acquisire il consenso di alcuni parlamentari. Evidenzia, inoltre, la proficua attività da lui svolta nella funzione di Ministro ad interim dello sviluppo economico.
Pone infine la questione di fiducia sull'approvazione delle identiche risoluzioni Cicchitto n. 6-00044, Reguzzoni n. 6-00045, Bocchino n. 6-00046 e Sardelli n. 6-00047.
PRESIDENTE. Avverte che, avendo il Governo posto la questione di fiducia, si procederà ora - secondo quanto unanimemente convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo - allo svolgimento delle dichiarazioni di voto e, quindi, subito dopo, alla votazione per appello nominale, in deroga al termine di cui all'articolo 116, comma 3, del Regolamento.
(Dichiarazioni di voto)
SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Dichiara che la sua componente politica si asterrà nel voto di fiducia e continuerà a confrontarsi sul merito dei singoli provvedimenti varati dal Governo, sottolineando la necessità di adottare riforme urgenti a favore della famiglia, tramite la riduzione della pressione fiscale e l'introduzione del quoziente familiare. Esprime infine apprezzamento per le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio circa il rispetto del ruolo delle autonomie speciali.
FRANCESCO PIONATI (Misto-RAAdC). Giudicato convincente il programma delineato del Presidente del Consiglio, che auspica preluda ad una nuova fase politica di rilancio del bipolarismo, preannunzia che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, rispondendo all'appello rivolto dal Presidente del Consiglio a tutti i moderati nel superiore interesse del Paese.
DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Nel ritenere che il discorso del Pag. XPresidente del Consiglio non abbia fornito risposte adeguate alle reali esigenze del Paese, dichiara che la sua componente politica non accorderà la fiducia al Governo.
CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Nell'esprimere apprezzamento per i toni dell'intervento del Presidente del Consiglio, che però ritiene non abbia soddisfatto le aspettative, segnatamente con riferimento alle misure a sostegno dell'economia e alle infrastrutture in favore del Mezzogiorno, invita il Presidente del Consiglio, al quale la sua componente politica accorderà la fiducia per senso di responsabilità, a garantire il rispetto delle istituzioni e l'indipendenza della magistratura.
ARTURO IANNACCONE (Misto-Noi Sud LA-PLI). A nome della sua componente politica, esprime apprezzamento per l'operato del Governo segnatamente nella gestione della crisi finanziaria, nella convinzione che la chiarificazione politica conseguente al dibattito in corso precluda definitivamente l'ipotesi di un differente Esecutivo. Nel ribadire il sostegno della sua parte al quoziente familiare, all'attuazione del federalismo ed alla riforma della giustizia, dichiara che la propria componente politica accorderà con convinzione la fiducia all'Esecutivo, invitandolo a portare a compimento il programma di Governo.
BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Stigmatizzata l'evidente fragilità della maggioranza, giudica assolutamente deprecabile l'azione di compravendita di deputati promossa dal Presidente del Consiglio, la cui attività di Governo ha registrato un sostanziale fallimento, segnatamente con riferimento al risanamento del debito pubblico. Dichiara, pertanto, che la sua componente politica non accorderà la fiducia all'Esecutivo.
ANTONIO DI PIETRO (IdV). Nel ritenere che l'odierno dibattito nasca da una crisi di fiducia di parte della maggioranza del centrodestra nei confronti della persona del Presidente del Consiglio, unicamente impegnato a riproporre una politica propagandistica basata su affermazioni non veritiere, finalizzate a tutelare gli interessi di pochi e a sottrarre lo stesso Premier ai numerosi processi che lo riguardano, denuncia talune spregiudicate strategie mediatiche, utilizzate per screditare l'avversario di turno, che hanno recato gravissimi danni alla tenuta delle istituzioni e della democrazia del Paese.
PRESIDENTE. Richiama all'ordine per due volte il deputato Di Pietro.
ANTONIO DI PIETRO (IdV). Ritiene quindi che il Presidente del Consiglio, del quale evidenzia taluni comportamenti illegali, non sia degno della fiducia del Parlamento.
ITALO BOCCHINO (FLI). Esprime apprezzamento per il passaggio parlamentare del Presidente del Consiglio, che fa chiarezza sulle criticità manifestatesi in seno alla maggioranza, nella convinzione che la valorizzazione delle diversità al suo interno renda più stabile e forte l'azione del Governo. Nel ritenere che la maggioranza abbia commesso un errore nell'aver tentato la strada della autosufficienza dalla sua parte politica, ribadisce la volontà della stessa di sostenere l'Esecutivo sino alla scadenza naturale della legislatura, raccogliendo la disponibilità mostrata dal Presidente del Consiglio ad un confronto aperto e senza preconcetti sull'attuazione del programma di Governo, in omaggio al patto sottoscritto con gli elettori. Nell'auspicare inoltre la sollecita nomina di un nuovo Ministro dello sviluppo economico, manifesta disponibilità a sostenere provvedimenti di riforma della giustizia che non pregiudichino i diritti dei cittadini e le prerogative della magistratura. Dichiara infine che il proprio gruppo accorderà la fiducia al Governo.
PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel giudicare inaccettabile il clima di conflitto non solo politico che ha connotato Pag. XIgli ultimi mesi, sottolinea la necessità di venire incontro alle legittime aspettative delle classi più disagiate del Paese. Richiamata, quindi, l'oggettiva instabilità e debolezza dell'Esecutivo, ritiene opportuno varare riforme organiche, compresa quella della giustizia, purché attuata in modo equo e responsabile. Rilevata, altresì, la necessità di avviare puntuali interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno, dichiara che il suo gruppo, nel rispetto degli impegni assunti con gli elettori, negherà la fiducia al Governo.
MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Nel giudicare positivamente il bilancio dei primi due anni di legislatura, evidenzia la lealtà del suo movimento politico che, ispirando la propria azione ad un principio di concretezza, ha garantito in ogni circostanza la stabilità e la tenuta della maggioranza. Richiama quindi gli importanti risultati conseguiti nel contrasto all'immigrazione clandestina, nonché le importanti misure adottate dall'Esecutivo a sostegno dell'economia, delle imprese e dei lavoratori. Nel sottolineare dunque che un'efficace politica di sviluppo del Mezzogiorno deve basarsi principalmente sulla lotta alla criminalità organizzata, nella quale si sta proficuamente impegnando il Ministro Maroni, ribadisce l'importanza per il futuro del Paese della riforma in senso federale del sistema fiscale. Dichiara quindi che il suo gruppo voterà convintamente la fiducia al Governo.
PIER LUIGI BERSANI (PD). Nel reputare allarmante la situazione economico-finanziaria in cui versa il Paese, esprime un giudizio critico sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, ritenendo che nelle stesse non vi sia un'attendibile comprensione delle problematiche del Paese reale e venga sottovalutata la preoccupante tensione sociale in aumento, segnatamente in ordine alle criticità del mercato del lavoro, della politica industriale, della scuola e dell'università, della sicurezza dei cittadini. Manifestata netta contrarietà alle linee guida seguite dall'Esecutivo, in particolare in materia di politica economico-finanziaria, stigmatizza l'atteggiamento del Governo e della maggioranza volto ad addossare agli avversari politici le responsabilità delle emergenze in atto nel Paese, lamentando peraltro il decadimento della cultura della legalità e dell'etica pubblica. Nel ritenere infine necessario porre tempestivamente mano ad una riforma della fiscalità e contrastare efficacemente l'evasione fiscale, reputa indispensabile avviare progetti nuovi e più efficaci per il rilancio del Paese.
FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Stigmatizzate le divisioni esistenti all'interno del centrosinistra che, a suo avviso, non costituisce una valida alternativa di Governo, sottolinea la necessità di porre in essere ogni sforzo per superare i recenti conflitti, al fine di garantire l'effettiva governabilità del Paese ed avviare una reale azione riformatrice. Invita, quindi, l'Esecutivo - del quale apprezza la lungimirante attività svolta nella gestione della grave crisi finanziaria in atto - a proseguire nel suo impegno fino al termine della legislatura, nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati PAOLO GUZZANTI (Misto-Noi Sud LA-PLI), BRUNO CESARIO (Misto), GIORGIO LA MALFA (Misto-RAAdC), FRANCESCO SAVERIO ROMANO (Misto) e FRANCESCO NUCARA (Misto-RAAdC).
ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica contraddittorio l'intervento svolto in dichiarazione di voto dal deputato Nucara.
PRESIDENTE. Indíce la votazione per appello nominale sulle identiche risoluzioni Cicchitto n. 6-00044, Reguzzoni n. 6-00045, Bocchino n. 6-00046 e Sardelli n. 6-00047, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti 620
Votanti 617
Astenuti 3
Maggioranza 309
Hanno risposto sì 342
Hanno risposto no 275
(La Camera approva).
Sull'ordine dei lavori.
Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati SIMONE BALDELLI (PdL), FABIO EVANGELISTI (IdV), ROBERTO MENIA (FLI), ROCCO BUTTIGLIONE (UdC) e GIANCARLO PITTELLI (PdL).
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 30 settembre 2010, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 92).
La seduta termina alle 19,35.