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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 3 gennaio 2020

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nel corso di una visita a Torino nell'ottobre 2019, il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte aveva promesso un finanziamento di 150 milioni di euro per rilanciare l'industria in Piemonte;

   il Presidente del Consiglio Conte ha indicato che gli interventi sarebbero stati finanziati dalla legge 15 maggio 1989, n. 181 finalizzata al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale delle aree colpite da crisi industriale e di settore;

   il Presidente Conte ha dichiarato che, in base agli accordi di programma, sarebbe stato possibile ottenere già 50 milioni di euro subito, e fino a 100 con ulteriori progetti che verranno presentati;

   Conte ha specificato che cinquanta milioni andranno a finanziare le misure dell'area di crisi, fondi che sarebbero potuti essere a disposizione già a gennaio e destinati alle piccole e medie imprese; un finanziamento che la giunta regionale del Piemonte si è dichiarata disposta a raddoppiare;

   va considerata la durezza della crisi della metalmeccanica, soprattutto dell'indotto auto, che oggi conta secondo le stime Fim Cisl, più di 20 mila addetti a rischio. Appare evidente, quindi, la necessità di interventi celeri per salvaguardare i livelli occupazionali nella regione –:

   se siano state adottate le iniziative promesse dal Presidente del Consiglio dei ministri nel corso della visita a Torino di cui in premessa, e a quanto ammontino le somme stanziate;

   se le somme stanziate saranno disponibili già da gennaio 2020.
(4-04404)


   GALANTINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il maltempo prolungato, determinato anche dai cambiamenti climatici in corso, ha provocato, anche in Puglia, precisamente nelle province di Bari e Bat, danni ingenti al settore del commercio;

   gli episodi di maltempo si sono abbattuti anche nel mese di dicembre 2019, arrecando danni agli operatori del commercio nelle province sopra indicate;

   l'alternarsi delle descritte condizioni climatiche sempre più ricorrenti, a causa della tropicalizzazione delle regioni del Sud Italia, aggrava ulteriormente un quadro già precario per gli operatori del commercio, notoriamente in difficoltà a causa dell'elevata pressione fiscale e della spietata concorrenza cinese;

   gli operatori del commercio devono essere considerati meritevoli di maggiori tutele in quanto non sempre considerati in modo adeguato –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto;

   se il Governo intenda porre in essere iniziative a tutela degli imprenditori esercenti l'attività nei territori della provincia di Bari e della Bat, per i danni patrimoniali e commerciali subìti;

   se si intendano adottare iniziative per concedere le prime misure economiche di sostegno al tessuto economico per l'immediata ripresa delle attività economiche e produttive compromesse dagli eventi meteorologici di dicembre 2019.
(4-04407)


   LOLLOBRIGIDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nonostante la scadenza prevista dalla legge il Consiglio dei ministri non ha ancora provveduto a nominare i nuovi vertici delle Agenzie fiscali, perché i partiti di maggioranza sembrano non aver ancora trovato l'accordo su chi dovrà sostituire Antonio Maggiore all'Agenzia delle entrate, Benedetto Mineo all'Agenzia delle dogane e Riccardo Carpino all'Agenzia del demanio;

   gli stessi comitati di gestione, scaduti nella primavera 2019, sono in attesa di rinnovo, ai sensi dell'articolo 67, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che prevede che siano nominati per la durata di tre anni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze;

   il contributo alla lotta all'evasione stimato e quantificato nella convenzione triennale tra le agenzie fiscali ed il Governo ammonta ad un gettito complessivo pari a 14 miliardi di euro;

   sullo stesso rinnovo dei vertici delle agenzie, il tribunale del lavoro di Roma ha rimesso la questione innanzi alla Corte costituzionale, per dirimere il punto se tali nomine debbano essere contemplate o meno tra quelle per cui sarebbe applicabile il regime dello «spoil system», ovvero se per le stesse siano prevalenti i profili di alta specializzazione e gli aspetti tecnici che ne impedirebbero la sostituzione per mera valutazione politica anticipatamente alla conclusione naturale del mandato triennale;

   ad oggi, appare probabile la scelta di affidare i vertici delle agenzie fiscali ad interim a dirigenti interni, scelta che tuttavia lascerebbe di fatto decapitato il vertice delle strutture e comporterebbe verosimilmente una gestione ordinaria delle medesime, poco adatta ad affrontare le emergenze sul campo, si pensi solamente alla gestione della «rottamazione ter» per l'Agenzia delle entrate ed al rischio «Brexit» per l'Agenzia delle dogane;

   ad avviso dell'interrogante la mancata tempestiva nomina dei vertici delle suddette agenzie potrebbe determinare una momentanea riduzione dell'operatività tale da poter configurare gli estremi del danno erariale –:

   se il Governo intenda procedere al più presto al rinnovo dei vertici delle Agenzie fiscali, stante il decorso dei 90 giorni intervenuto dall'insediamento dello stesso, termine stabilito per legge per confermare o rinnovare i vertici delle agenzie;

   se analogamente si intendano attivare le procedure per il rinnovo dei relativi comitati di gestione, ai sensi del comma 3 dell'articolo 67 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;

   quale comportamento il Governo intenda osservare, nelle more della decisione sulla questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale del lavoro di Roma di fronte alla Corte costituzionale, in materia di assoggettabilità o meno al meccanismo dello «spoil system» delle nomine di vertice delle agenzie suddette;

   in che misura si intenda garantire la piena operatività delle agenzie fiscali, che operano ad oggi senza l'ausilio dei comitati di gestione scaduti, e con i vertici in regime di prorogatio, anche rispetto alla scelta eventuale di affidarne l’interim a dirigenti interni, e come nel caso verrebbe garantita la piena operatività delle strutture anche per le questioni e le incombenze eccedenti l'ordinaria amministrazione;

   come venga assicurato, nelle more delle decisioni di cui sopra, il gettito per l'erario direttamente derivante dall'attività istituzionale delle agenzie fiscali, pari, secondo quanto previsto nella relativa convenzione, pari a 14 miliardi di euro per il triennio;

   quali criteri di selezione, basati sulla meritocrazia e la trasparenza delle procedure, si intendano adottare per le future nomine dei vertici delle agenzie fiscali.
(4-04408)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   a novembre 2019 diversi media occidentali hanno riportato la sinistra notizia che uomini cinesi di etnia han sono stati incaricati dal Governo cinese di «monitorare» le case delle donne uigure i cui mariti sono detenuti nei campi di prigionia;

   la notizia è stata comunque confermata anche da un ufficiale cinese che ha rilasciato una intervista a Radio Free Asia, confermando l'esistenza del programma;

   il programma è sinistramente denominato «accoppiatevi e mettete su famiglia» e prevede che i cinesi di etnia han si installino nelle case delle donne uigure i cui mariti sono detenuti;

   il Governo cinese afferma che trattasi di programma per «promuovere l'unità etnica», mentre l'attivista Rushan Abbas, di origine uigura, ha più volte affermato che trattasi di una vergognosa pratica di stupro di massa –:

   se il Ministro interrogato nel corso degli svariati incontri con le autorità cinesi, abbia posto la questione della detenzione degli uiguri nei campi dei detenzione e rieducazione in Cina e abbia posto la questione del programma «accoppiatevi e mettete su famiglia» che, secondo le plurime denunce di attivisti uiguri, nasconderebbe una pratica di stupro di massa.
(5-03337)

BENI E ATTIVITÀ CULTURALI E TURISMO

Interrogazione a risposta in Commissione:


   PICCOLI NARDELLI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   l'Archivio centrale dello Stato è l'istituto archivistico depositario della memoria documentale dello Stato unitario, dotato di autonomia speciale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ed afferisce alla direzione generale per gli archivi;

   l'Archivio centrale dello Stato conserva documentazione archivistica di fondamentale importanza per gli studi di storia contemporanea, garantendone la più ampia consultabilità al pubblico; esercita la sorveglianza sugli archivi in formazione degli organi centrali dello Stato; costituisce repository degli archivi digitali degli organi centrali dello Stato e degli atti di stato civile per l'intero territorio nazionale; istituisce corsi di formazione, promuove e organizza convegni, organizza mostre e svolge attività editoriale;

   a causa dell'insufficienza di spazio nei suoi depositi, l'Archivio centrale dello Stato non è più in grado di accogliere i nuovi versamenti di documentazione, compito che l'istituto è espressamente tenuto a svolgere ai sensi dell'articolo 41 del codice dei beni culturali e del paesaggio;

   i 160 chilometri di documentazione sono conservati e distribuiti nella sede centrale presso il piazzale degli Archivi all'Eur, nel deposito di Pomezia e in parte nel deposito di Oriolo Romano, in locali ormai del tutto saturi;

   la conseguenza della mancanza di spazi adeguati ormai determina l'impossibilità di nuovi versamenti da parte dei Ministeri;

   questa situazione si rivela esiziale per la ricerca storica; la documentazione che ancora attende di essere versata nell'Archivio centrale dello Stato per essere riordinata, descritta e messa a disposizione degli storici e della cittadinanza ammonta infatti a diverse decine di chilometri lineari. Si tratta di fonti potenzialmente di straordinaria importanza per la conoscenza della storia d'Italia, che rischiano di rimanere sottratte alla disponibilità dei ricercatori;

   come denunciano gli addetti ai lavori, alcuni Ministeri premono invano affinché vengano effettuati i versamenti, mentre altri tendono a istituire propri archivi storici per rispondere alle esigenze di studio dei ricercatori;

   si tratta di un grave problema, ben noto all'amministrazione archivistica, la cui sottovalutazione rischia di snaturare il ruolo strategico che la legge assegna all'Archivio centrale dello Stato e agli altri archivi di Stato quali custodi di una memoria archivistica viva, in quanto alimentata nel tempo da continui versamenti da parte delle amministrazioni statali –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di individuare una soluzione utile ad individuare spazi adeguati per l'Archivio centrale dello Stato, al fine di garantire la praticabilità di nuovi versamenti e, possibilmente, di riaccorpare negli immobili prossimi alla sede dell'Eur la documentazione oggi depositata altrove, garantendone in questo modo le migliori condizioni per la conservazione e quindi per la più ampia fruizione pubblica del patrimonio documentale di un istituto che rappresenta l'equivalente degli archivi nazionali presenti nel resto del mondo.
(5-03335)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   ORLANDO, VERINI, MADIA, LAPIA e ROTTA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da notizie di stampa e da un comunicato stampa della camera penale del Piemonte che mercoledì 18 dicembre 2019 presso il tribunale di Asti, a conclusione di un processo, durante la discussione finale nel corso della quale prendono la parola il pubblico ministero, il difensore della parte civile e il difensore degli imputati, il giudice avrebbe pronunciato la sentenza di condanna a carico di un imputato senza aver prima dato la parola alla difesa;

   l’«anomalia» nella procedura sarebbe stata segnalata dall'avvocato difensore e il giudice, a seguito di tale segnalazione, avrebbe materialmente «stracciato» il foglio sul quale era stato scritto il dispositivo di condanna appena letto e avrebbe invitato l'avvocato a concludere;

   a fronte delle perplessità manifestate dal difensore nel dovere illustrare e formulare le proprie conclusioni ad un tribunale che sembrava aver già deciso, il collegio si sarebbe ritirato in camera di consiglio, dichiarando successivamente di astenersi;

   in merito all'accaduto, il presidente del tribunale di Asti, Giancarlo Girolami, ha dichiarato: «Sto raccogliendo tutti i dettagli possibili su quanto è successo in aula e solo dopo potrò commentare ed esprimere delle valutazioni.». Sull'episodio è intervenuta, con parole molte dure, anche la camera penale del Piemonte;

   in base all'articolo 27, comma secondo, della Costituzione nessuno può essere considerato colpevole fino alla condanna definitiva. È il principio della presunzione d'innocenza in base al quale l'unica finalità legittima del processo penale è quella di conoscere per verificare l'ipotesi d'accusa, che diventa valida solo con la sopravvenienza di una sentenza di condanna definitiva;

   la Costituzione prevede poi una serie di diritti e tutele di cui deve godere l'imputato che subisce il processo: si tratta, tra gli altri, del diritto ad un giusto processo, del diritto alla difesa, della regola del contraddittorio;

   a parere degli interroganti appare molto grave, ove venisse accertata, la non piena applicazione delle garanzie e tutele previste dalla Costituzione che rappresentano, secondo autorevole dottrina, «non solo un sistema di presidi a tutela dell'indagato o imputato rispetto all'errore giudiziario (...) ma sono, prima e più in alto, recinto di protezione e riparo per il giudice e per la legittimazione della stessa giurisdizione rispetto alle aspettative connesse al bisogno emotivo di punire» –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se corrispondano al vero;

   in caso affermativo, quali iniziative di competenza intenda assumere, nel pieno rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, per la salvaguardia dell'immagine della stessa, quanto alla corretta applicazione delle norme processuali ispirate ai principi costituzionali previsti dal nostro ordinamento giudiziario.
(5-03336)

Interrogazione a risposta scritta:


   VILLANI, NAPPI, BOLOGNA, AMITRANO, DEL MONACO, IORIO, SPORTIELLO, GRIMALDI, IANARO, SARLI, MANZO, MAGLIONE, SAPIA, FARO, CANCELLERI, CHIAZZESE, TORTO, LOVECCHIO, FEDERICO, PROVENZA, DAVIDE AIELLO, SEGNERI, INVIDIA e CUBEDDU. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il tribunale di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, risulta essere uno tra i più congestionati d'Italia;

   lo stesso si colloca, altresì, tra gli ultimi posti dei tribunali italiani per efficienza e qualità dei servizi, sebbene serva un bacino d'utenza molto ampio e tra i più popolosi d'Italia, risultando, di contro, il più esteso nell'ambito del distretto di Salerno; due in particolare sono le criticità: la situazione strutturale del palazzo di giustizia e l'insufficienza delle piante organiche del tribunale;

   la carenza di una dotazione organica sufficiente comporta ritardi negli adempimenti, nonché nel regolare svolgimento dei processi, civili e penali, con un evidente disagio alla popolazione e all'ordine degli avvocati;

   questa situazione di sottorganico va avanti ormai da alcuni anni;

   le attuali dotazioni di risorse, sia materiali che umane, non risultano neanche sufficienti a consentire il giusto funzionamento dell'ordinaria amministrazione del tribunale;

   molte volte gli avvocati, ma anche i magistrati e tutto il personale del tribunale, si trovano costretti ad operare in ambienti angusti privi delle necessarie attrezzature o in aule insufficienti e sottodimensionate;

   in una nota del 23 settembre 2019 del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Nocera Inferiore, rivolta al presidente del tribunale, si rappresentano pluricriticità strutturali degli uffici giudiziari e quindi una improcrastinabile esigenza di un pronto intervento;

   si tratta di sedi fatiscenti, con problemi strutturali ed apparecchiature datate: a titolo esemplificativo a quanto consta all'interrogante è stato segnalato che il fabbricato A) del tribunale penale ha una parziale inagibilità dei servizi igienici; il fabbricato C) presenta frequenti transennature per la caduta periodica di calcinacci;

   le criticità purtroppo si estendono a tutte le sedi e gli uffici del tribunale di Nocera: una grave carenza strutturale, organizzativa e programmatica a scapito di tutti gli avvocati, i funzionari, i cancellieri, gli operatori giudiziari, i magistrati che dovrebbero poter svolgere in maniera sicura, dignitosa e decorosa la propria attività professionale, nonché di tutti i cittadini che quotidianamente frequentano le sedi del tribunale di Nocera Inferiore;

   in una nota del 7 ottobre 2019 del Tribunale di Nocera Inferiore, nella quale si evidenzia un grave ed esaustivo quadro della reale carenza di organico ad oggi, si chiede fermamente una modifica della pianta organica con un incremento della stessa nella seguente misura: n. 1 presidente del settore civile; n. 1 presidente della sezione lavoro e n. 1 presidente sezione penale da destinare alle costituende sezioni lavoro ed ulteriore sezione penale; n. 5 da destinare al settore civile, lavoro e penale;

   l'efficientamento del servizio giustizia rappresenta un obiettivo del Ministero della giustizia: a tal proposito è stata prevista l'istituzione di una quota di piante organiche flessibili distrettuali di magistrati da destinare in supporto alle sedi di ogni singolo distretto gravate da sacche di arretrato o situazioni eccezionali e contingenti, norma che è nella legge di bilancio per il 2020;

   recentemente il Ministro interrogato ha dichiarato che potenzierà tutte le piante organiche degli uffici in sofferenza, tra cui quelle di Vallo della Lucania e di Nocera Inferiore –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda assumere al fine di adeguare agli standard di sicurezza gli edifici sopra richiamati e provvedere tempestivamente ad un incremento dell'organico a disposizione del tribunale di Nocera Inferiore, al fine di garantire una giustizia, allo stato gravemente compromessa.
(4-04405)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta scritta:


   D'ATTIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   anche per queste festività natalizie, come negli anni scorsi o per le vacanze estive, si è riproposto il tema del «caro biglietti», un fenomeno che costringe migliaia di studenti e lavoratori originari del Sud Italia a sostenere enormi costi per tornare dalle famiglie, partendo dai luoghi di residenza del Nord Italia;

   Federconsumatori monitora ogni anno l'aumento del costo dei biglietti di treni, aerei e anche autobus sui quali questi consumatori tornano a casa e, quest'anno, ha scoperto aumenti da capogiro;

   per quanto riguarda, per esempio, la Sicilia, il volo più economico da Milano Malpensa a Palermo Falcone e Borsellino è l’Easyjet delle ore 7:05. Questo volo l'8 novembre 2019, costa appena 57 euro, che salgono a 179 euro il 23 dicembre 2019. Un aumento pari al 314 per cento. Il volo più economico da Roma Fiumicino a Palermo l'8 novembre 2019 è il Ryanair delle 08:30 che costa 86 euro. Lo stesso volo costa 126 euro il 23 dicembre 2019, con un aumento del 146 per cento;

   non va meglio a chi deve recarsi in Puglia, anche in questo caso Federconsumatori che ha deciso di monitorare alcune delle principali tratte per analizzare la differenza di costo tra il viaggio nel weekend 8-10 novembre 2019 e il periodo delle festività di fine anno 23 dicembre 2019-7 gennaio 2020;

   oltre a registrare sin da metà ottobre 2019 l'esaurimento dei posti – specialmente per quanto riguarda treni e pullman – sono emerse differenze notevoli ed in alcuni casi molto elevate. Comprare un biglietto Roma-Bari a novembre 2019 sarebbe costato 39 euro viaggiando con l'alta velocità. Con lo stesso treno a dicembre 2019 il costo sale a 61 euro;

   mediamente, in treno, il costo del viaggio in occasione delle festività di fine anno sulle tratte prese in esame rispetto a un weekend di novembre 2019 costa dal 20 per cento al 144 per cento in più;

   non va certo meglio per i bus, in questo caso il prezzo maggiore applicato in occasione delle festività natalizie va dal più 14 per cento al più 101 per cento;

   i viaggi sono un servizio e, come tutti i servizi, il loro prezzo dipende dall'offerta e dalla domanda, ma i dati citati mostrano che si è di fronte ad incrementi di prezzo inaccettabili. Il Governo, a giudizio dell'interrogante, dovrebbe invitare l’Antitrust ad avviare approfonditi controlli su queste condotte commerciali che portano migliaia di italiani a dover sostenere costi improponibili o, ancora più grave, a rinunciare a visitare i propri cari per le festività natalizie –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   se il Governo intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, affinché in futuro i prezzi dei biglietti per raggiungere il Sud Italia durante le festività natalizie, come durante le vacanze estive, siano ricondotti alla media dei costi degli altri periodi dell'anno.
(4-04411)

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:


   PINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   con circolare prot. n. 24763 del 19 dicembre 2019 la Direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo del Ministero dell'interno ha reso noto che al 31 dicembre 2019 scade il finanziamento di gran parte dei progetti Siproimi (ex Spraar). Ne consegue, che per effetto dell'articolo 12, commi 5, 5-bis e 6, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132, i richiedenti asilo attualmente presenti nel sistema Siproimi, i minori stranieri non accompagnati al momento del loro ingresso in Italia, oggi maggiorenni, per i quali è stata già definita la domanda di protezione internazionale e i titolari di protezione umanitaria presenti nel suddetto sistema, perderanno i benefici dell'accoglienza nel suddetto sistema;

   per quanto riguarda i richiedenti asilo la suddetta circolare, in ossequio al «decreto sicurezza», prevede il trasferimento in centri di prima accoglienza, senza tuttavia tenere conto che molte province italiane sono oggi sprovviste di tali strutture (es. Catania) a causa dei ritardi nella realizzazione dei bandi di gestione e ciò renderà necessario trasferimenti anche a molti chilometri di distanza di persone che avevano intrapreso percorsi di inclusione sul territorio e che, peraltro, all'interno dei centri di prima accoglienza in cui verranno trasferite, vedranno interrotti tutti i servizi di integrazione (corsi di lingua e formazione, assistenza psicologica, mediazione culturale) prima garantiti dai progetti Siproimi, «sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati»;

   sempre nella suddetta circolare, nulla invece viene stabilito, sempre in ossequio alle norme del decreto sicurezza, per la situazione degli ex minori stranieri non accompagnati per i quali è stata definita la domanda di protezione internazionale e per i titolari di protezione umanitaria che si trovano ad oggi ospiti nei Siproimi. Per queste persone, la prospettiva è a giudizio dell'interrogante quella orrenda e degradante di ritrovarsi per strada e senza un tetto a partire dal 1° gennaio 2020. Una situazione ad avviso dell'interrogante non degna di un Paese civile, in pieno contrasto con gli articoli 2 e 10 della Costituzione e che va a colpire migliaia di soggetti vulnerabili, tra i quali donne a rischio tratta, nuclei familiari con minori a carico, neo-maggiorenni senza nessuna rete di protezione sociale, persone con disagio mentale e problemi di salute certificati;

   con decreto del Ministro dell'interno del 13 dicembre 2019 (prot. n. 24943/19) si prevede che gli enti locali con progetti in scadenza al 31 dicembre 2019 sono autorizzati, nelle more dell'approvazione delle domande di finanziamento per il successivo triennio, alla prosecuzione dell'accoglienza degli aventi titolo per un periodo di sei mesi a decorrere dal 1° gennaio 2020, nel rispetto delle procedure in materia di affidamento dei servizi di accoglienza –:

   quanti siano esattamente i soggetti che al 31 dicembre 2019 verranno estromessi dai centri che fanno parte del progetto Siproimi;

   quali iniziative stia intraprendendo il Governo per garantire ai richiedenti asilo che verranno trasferiti nei centri di prima accoglienza strutture adeguate agli standard previsti dalla direttiva 2013/33/UE in materia di accoglienza;

   se il Governo intenda assumere iniziative di competenza per garantire una proroga della permanenza nei progetti di accoglienza per i titolari di protezione umanitaria e per coloro i quali sono entrati nei Siproimi come minori stranieri, non accompagnati, ma che oggi sono maggiorenni e hanno visto già definita la propria domanda di protezione internazionale.
(5-03334)

Interrogazione a risposta scritta:


   TONELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel comune di Montefiore Conca, borgo più bello d'Italia in provincia di Rimini, tutti gli anni si fa il presepe vivente nel centro storico, come da tradizione;

   quest'anno, con la nuova giunta comunale a guida Partito democratico, è stato deciso di coprire la targa dedicata a Filippo Raciti, l'ispettore capo di polizia morto nel 2007 in seguito agli scontri al derby calcistico Catania-Palermo, con la motivazione che «disturba il presepe» come ha denunciato il sindacato autonomo di polizia Sap;

   l'Arena, intitolata a Filippo Raciti nel 2014 dall’ex sindaco di Montefiore Conca, ha sempre ospitato il presepe vivente e la targa non è mai stata coperta nelle precedenti edizioni del presepe vivente anche perché la targa intitolata ad un poliziotto ha addirittura senso nel contesto nella natività, proprio per onorare la memoria di un servitore dello Stato caduto nell'adempimento del proprio dovere per la sicurezza dei cittadini;

   si ravvisa, in tale gesto, per l'interrogante una scelta più ideologica che funzionale alla rappresentazione del presepe;

   a tali fatti si aggiunge anche la scelta di invitare al concerto organizzato dal comune di Rimini in occasione del Capodanno, il cantante Coez, in qualità di ospite d'onore, che ritiene facile odiare la polizia, facendo emergere ancora una volta quella che appare all'interrogante come una «vena anti-polizia» che si manifesta in tutta la provincia di Rimini, nonostante le forze dell'ordine saranno lontane dalle proprie famiglie, anche la sera di Capodanno, per garantire la sicurezza al «concerto» di chi odia la polizia –:

   se sia a conoscenza dei fatti illustrati in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare a tutela dell'immagine e del prestigio delle forze dell'ordine in relazione ad episodi quali quelli di cui in premessa.
(4-04409)

PARI OPPORTUNITÀ E FAMIGLIA

Interrogazione a risposta scritta:


   BILOTTI. — Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia. — Per sapere – premesso che:

   in Italia i cosiddetti centri antiviolenza sono strutture dedicate, ad indirizzo segreto, che forniscono supporto psicologico, socio-assistenziale e legale, alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza, allo scopo di proteggerle da una condizione di emergenza, disagio e pericolo, garantendo anonimato, segretezza ed un trattamento dignitoso;

   la predetta assistenza a titolo gratuito alle vittime di violenza e ai loro figli da parte dei centri antiviolenza, è possibile esclusivamente grazie all'attuazione degli articoli 5 e 5-bis del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 15 ottobre 2013, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province;

   questa attività non è sempre supportata da adeguate risorse finanziarie, infatti, non sempre questi fondi ripartiti alle regioni giungono ai centri antiviolenza nei tempi necessari per organizzare le attività programmate;

   da fonti di stampa si apprende, ad esempio, che per carenza di fondi è stata sospesa l'attività del centro antiviolenza Il «Volo delle Farfalle» afferente al Piano di zona S8 in provincia di Salerno. Il piano fa riferimento alle attività di assistenza sociale di 37 comuni a sud della provincia di Salerno prevalentemente ubicati in aree interne e disagiate e che contano una popolazione femminile di più di 20000 donne in età tra i 18 e i 65 anni;

   per quanto riguarda l'anno in corso, infatti, soltanto il 28 novembre 2019, e quindi a un mese dalla fine dell'anno, dopo deliberazione della conferenza Stato-regioni, gli enti gestori sono venuti a conoscenza delle risorse di cui potrebbero disporre per coprire i costi delle attività già realizzate nel 2019 per garantire protezione e supporto alle donne. Ciononostante, continuano a lavorare senza interruzione, tra le molte difficoltà economiche –:

   se il Governo sia a conoscenza della situazione in cui versano i centri antiviolenza della regione Campania, e quali linee programmatiche intenda seguire e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di rendere i tempi di effettiva erogazione delle risorse disponibili coerenti con una tutela tempestiva di tutte le donne vittime di violenza.
(4-04406)

SALUTE

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   MENGA, BOLOGNA, GRIPPA e NAPPI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   mobilità passiva, insoddisfazione per i servizi sanitari, disagio economico delle famiglie, carenza di risorse umane, carenza di mezzi, sono solo alcuni degli indicatori che denotano la disparità tra l'offerta sanitaria presente al Nord e quella erogata nel Mezzogiorno;

   la sanità pugliese, come quella delle altre regioni del Sud Italia, è sempre più al collasso, difatti, per quanto si apprenda da fonti giornalistiche «che i segnali provenienti dai funzionari ministeriali restano positivi», giunge una nuova fumata grigia dai Ministeri della salute e dell'economia e delle finanze per l'uscita definitiva dal piano operativo, con rinvio della decisione al 2020;

   nel corso della conferenza stampa del 4 novembre 2019 il Presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha annunciato l'avvio dell’iter per la realizzazione del quinto nuovo ospedale in Puglia, progetto che si inserisce nel programma di ammodernamento della rete ospedaliera regionale e che comporterà la riconversione degli ospedali di Bisceglie, Molfetta, Trani e Terlizzi in presidi territoriali di assistenza e in presidi post-acuzie;

   tuttavia, quanto riecheggia a mezzo stampa non trova riscontro negli sprechi che continuano a perpetrarsi nell'edilizia sanitaria pugliese, così come riportati anche nel servizio mandato in onda il 21 ottobre 2019 dalla trasmissione televisiva «Le Iene», con il quale è stata denunciata la ristrutturazione dell'ospedale Saccone di Terlizzi, approvata e realizzata pur nella consapevolezza della sua chiusura de facto entro la fine del 2020;

   il provvedimento di riordino della rete ospedaliera, approvato dalla giunta regionale pugliese, se sulla carta rispecchia i dettami del decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, nella prassi ha di fatto sguarnito i bacini periferici delle province pugliesi attraverso la chiusura, per l'interrogante irrazionale, di ben otto ospedali, generando un grave disservizio all'utenza con conseguente ed inevitabile aumento della mobilità passiva;

   ad inasprire quanto già rappresentato è la penuria di personale nella sanità pugliese, frutto di un sistema di formazione e di selezione inefficiente, nonché di una popolazione di professionisti particolarmente invecchiata a causa del blocco del turnover;

   emerge con sempre maggiore evidenza l'urgenza di interventi che attenuino le conseguenze di quanto rappresentato dall'interrogante sulla qualità e sulla quantità dei servizi erogati ai cittadini pugliesi –:

   se i Ministri interrogati intendano dettagliare le motivazioni sottese alla scelta di rinviare a marzo 2020 la valutazione sulla possibile uscita della regione Puglia dal piano operativo di cui in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere per garantire che al raggiungimento degli equilibri finanziari corrisponda parimenti il raggiungimento degli obiettivi di cura e di tutela della salute pubblica.
(5-03333)


   GRIPPA, BOLOGNA e NAPPI. — Al Ministro della salute, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   si apprende dalla stampa che nel mese di novembre 2019, con cerimonia ufficiale, si è insediato nella città de L'Aquila il Centro di genomica avanzata di Dante Labs, fortunata start up specializzata nello studio completo del genoma umano, che ha già venduto il proprio test a 8.000 clienti in 84 Paesi nel mondo. Il Centro è già nel pieno delle sue attività in un settore strategico e in forte crescita, per la sua capacità di poter individuare le predisposizioni genetiche alle patologie e di calibrare le cure, permettendo ai medici di evitare anche l'utilizzo di farmaci non idonei e che provocano rigetto;

   Dante Labs utilizza la tecnologia di sequenziamento di nuova generazione (Next generation sequencing, Ngs) di «Illumina» in modo da rendere accessibile e disponibile a singole persone in tutto il mondo il sequenziamento dell'intero genoma e dell'intero esoma attraverso la propria piattaforma genomica globale direttamente rivolta ai consumatori;

   L'Aquila conta già importanti imprese farmaceutiche e due università e questo nuovo hub di eccellenza potrebbe essere la premessa del consolidarsi di un polo di alta tecnologia applicata alla medicina;

   una delle definizioni date dalla Commissione europea sui big data nella sanità, nel non lontano 2016, ed ancora attuale sarebbe la seguente: «I Big Data in sanità si riferiscono a grandi set di dati raccolti periodicamente o automaticamente, che vengono archiviati elettronicamente (...) riutilizzabili (...) allo scopo di migliorare le prestazioni del sistema sanitario»;

   in tal senso, si potrebbero generare non uno, ma, due mondi sconfinati di dati dematerializzati – quelli provenienti dai social e quelli proveniente dalle reti istituzionali eHealth – che hanno caratteristiche assolutamente nuove: sono centrati sul cittadino-paziente e sono confrontabili tra di loro in tempo reale, costruendo «mappe orizzontali» riferite alla popolazione e «mappe individuali» sui dati del singolo paziente. Le prime per una governance real time dei sistemi sanitari locali e regionali; le seconde per una medicina personalizzata, anche comprensiva dei dati genomici;

   l'analisi dei big data richiede quindi competenze specifiche, sforzi tecnologici significativi, potenza di calcolo e tecnologie avanzate in grado di supportare l'elaborazione di grandi file (tendenzialmente nell'ordine di petabyte di dati). Si devono poter estrarre informazioni utilizzabili in tempo reale dagli attori del sistema: medici, cittadini, manager del sistema sanitario ma anche open operator, cioè imprenditori, spesso di start up, che lavorano sui big data, sulle app, per arricchire i servizi al cittadino;

   gli interroganti ritengono opportuno evidenziare che i data science e big data sono ormai il centro della governance –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza delle attività svolte nel polo di eccellenza aquilano e quali iniziative ritengano adottare, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di promuovere una revisione della struttura delle basi tecnologiche delle aziende che si occupano di big data nonché agire sulla predisposizione di infrastrutture che, nel rispetto di alti standard di sicurezza, siano in grado di interconnettere macchine e processi per fornire servizi sempre più efficienti ai cittadini;

   quali potranno essere gli usi dei big data per il prossimo futuro anche riguardo alla caratterizzazione di un loro uso esteso nella ricerca scientifica per combattere le malattie e favorire la crescita dell’empowerment del cittadino in termini di conoscenza dei dati di salute/malattia della collettività (e quindi della «relatività» dello stato soggettivo di salute) nonché la costruzione di una nuova governance ad «alta comunicazione» – e quindi a «bassa burocrazia» – in grado di confrontare (e variare) in tempo reale il rapporto tra domanda e offerta di servizi per la salute.
(5-03338)

Interrogazione a risposta scritta:


   BARZOTTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 30 dicembre 2019 presso l'ospedale di Vizzolo Predabissi, comune facente parte della città metropolitana di Milano, è deceduto un minore di anni dodici, residente a Cervignano (LO), dopo un intervento per un'occlusione intestinale;

   il minore era arrivato sabato 28 dicembre 2019 al pronto soccorso dell'ospedale accompagnato dal padre, a causa di un dolore addominale;

   da quanto viene riportato dalla stampa locale e nazionale, il ragazzo è stato ricoverato, sottoposto a Tac e ad altri accertamenti del caso da cui è emerso un volvolo intestinale (rotazione di un viscere attorno al proprio asse, una condizione abbastanza rara che impedisce il normale transito intestinale con conseguente occlusione). Nelle ore successive si sono susseguite diverse valutazioni cliniche e chirurgiche per definire il problema fino a una evoluzione repentina del quadro clinico che ha reso necessario la presa in carico del ragazzo da parte dei rianimatori e un intervento d'urgenza. Dopo essere stato sottoposto a filtrazioni renali e a un'ulteriore laparoscopia, la situazione risultava essere ancora molto grave;

   purtroppo il giovane paziente dopo diversi arresti cardiocircolatori è deceduto attorno alle ore 19.00 del 30 dicembre 2019;

   l'Asst (Aziende socio sanitarie territoriali) ha avviato l’audit interno per verificare il corretto funzionamento delle procedure, mentre la procura di Lodi ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, contro ignoti, al momento senza indagati, disponendo l'autopsia per far luce sulla vicenda che ha coinvolto il dodicenne di Cervignano –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di questo tragico fatto;

   se intenda assumere iniziative di competenza, anche di carattere ispettivo, per contribuire a far luce sulle cause di quanto accaduto, anche sul piano organizzativo e professionale, presso la struttura sanitaria di cui in premessa.
(4-04410)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:


   FICARA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere - premesso che:

   Open Fiber S.p.a., società il cui assetto azionario è costituito da una parteciparne paritetica tra Enel spa e CdP Equity S.p.A. società del gruppo Cassa depositi e prestiti (società per azioni controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze), ha avviato un piano per la realizzazione di un'infrastruttura in fibra ottica, su scala nazionale, provvedendo alla realizzazione della rete in fibra ottica, o mediante un investimento privato, stipulando apposite convenzioni con i comuni interessati dagli interventi o con un finanziamento pubblico nelle cosiddette «zone bianche» – cioè aree individuate come «a fallimento di mercato» – in quanto operatore individuato come concessionario all'esito di procedure di gara avviate da Intratel S.p.a. (soggetto in house del Ministero dello sviluppo economico);

   il decreto 1° ottobre 2013 del Mise, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 17 ottobre 2013 – serie generale, detta le specifiche tecniche delle operazioni di scavo e ripristino per la posa di infrastrutture digitali nelle infrastrutture stradali;

   alcuni comuni, tra i quali ad esempio Lecce, con cui Open Fiber ha operato in convenzione, lamenterebbero la non corretta esecuzione dei lavori di ripristino a seguito degli scavi per la posa dei cavi, anche se, dal canto suo, Open Fiber replica che i lavori sarebbero conformi alla normativa («decreto fibra», «decreto scavi» e altro) che prescrive le modalità d'intervento della posa dei cavi e dei ripristini in ogni dettaglio;

   anche il comune di Busto Arsizio non sarebbe soddisfatto dell'operato della società, tanto che il sindaco pare abbia chiesto agli uffici comunali di attivarsi per procedere con l'escussione della fideiussione che Open Fiber ha versato a garanzia;

   ancora, per esempio, è del 14 dicembre 2019 la notizia dell'episodio del danneggiamento della rete idrica in sei punti diversi nel comune di Messina, che avrebbe portato il sindaco ad emanare un'ordinanza con cui ferma d'imperio i lavori che Openfiber da mesi effettua in città per il passaggio della fibra ottica. Secondo l'ordinanza, infatti, sarebbero molte le colpe ascrivibili alla società, la quale, oltre a non aver eseguito un'idonea indagine georadar preventiva, per cui continuerebbe a causare diversi ed ingenti danni alle infrastrutture, non collocherebbe nei tempi previsti la necessaria segnaletica di divieto di sosta con zona rimozione coatta, con indicato il periodo di validità, creando intralcio e confusione per la viabilità; inoltre non delimiterebbe idoneamente le aree di intervento e non collocherebbe la necessaria segnaletica stradale e idonei dispositivi luminosi, così come previsto dal codice della strada. Inoltre, non adotterebbe, durante gli interventi, le precauzioni necessarie a salvaguardia della pubblica incolumità, movimentando i mezzi di cantiere sulla sede viaria contestualmente al transito veicolare e pedonale;

   in data 15 gennaio 2019, il gruppo M5S all'Assemblea regione siciliana ha depositato l'interrogazione n. 653, con la quale richiedeva chiarimenti sulla regolarità della condotta di Open Fiber S.p.a. –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto sopra riportato e se non ritengano opportuno adottare iniziative di competenza, anche attraverso un controllo generalizzato sulla conformità dei lavori per la posa di infrastrutture digitali nelle infrastrutture stradali, rispetto al decreto 1° ottobre 2013 del Mise e, più in generale rispetto alla normativa di riferimento, anche al fine di tutelare la sicurezza delle persone e dei luoghi interessati dagli interventi in questione, indubbiamente compromessa, qualora le condotte segnalate venissero accertate.
(5-03339)