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Seduta del 22/6/2010


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CANDIDO DE ANGELIS

Audizione dell'assessore alle politiche del territorio e tutela ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'assessore alle politiche del territorio e tutela ambientale della provincia di Roma, Michele Civita, che ringrazio per la sua presenza.
L'audizione odierna rientra nell'ambito degli approfondimenti che la Commissione sta svolgendo sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Lazio.
Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitandolo comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
Cedo dunque la parola all'assessore Civita.

MICHELE CIVITA, Assessore alle politiche del territorio e tutela ambientale della provincia di Roma. Ho presentato una memoria che approfondisce gli aspetti oggetto della discussione di oggi. Sono ovviamente a disposizione della Commissione per approfondimenti specifici, domande e ulteriori riunioni.
Vorrei semplicemente sottolineare alcuni punti della memoria che ho presentato che mi paiono importanti. Sarò breve e piuttosto schematico, anche per non


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togliere tempo a eventuali richieste e domande di integrazione da parte vostra.
Come sapete, dal 1999 al 2008, la regione Lazio sul tema della gestione rifiuti ha avuto una gestione commissariale. Il commissario di Governo ha chiuso la propria gestione straordinaria con un piano la cui approvazione, per la verità, è venuta direttamente dal ministero competente e dal Governo attualmente in carica. Il piano commissariale recepiva le ultime direttive europee in materia. Esso, tra l'altro, prevede la riduzione, il riciclo, il riuso e il raggiungimento del 50 per cento di raccolta differenziata al 2012, la valorizzazione energetica del rifiuto residuo e l'obbligo di trattare i rifiuti prima di smaltirli in discarica, come imposto appunto dalla normativa nazionale e comunitaria.
Sulla base di queste direttive e con in testa le discariche di Cupinoro, a Bracciano, e dell'Inviolata, nel comune di Guidonia Montecelio, sono stati autorizzati gli impianti di trattamento meccanico biologico finalizzati alla produzione di CDR e gli impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida. Inoltre, sono stati autorizzati gli impianti di valorizzazione energetica del CDR a Malagrotta e ad Albano, che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti a Colleferro e a San Vittore. Contestualmente, la regione ha autorizzato - la definizione di queste autorizzazioni c'è stata anche di recente, in via ordinaria - l'ampliamento delle sei discariche della provincia di Roma, che, come sapete, vivono tutte problemi molto complessi: Malagrotta, a Roma, e quelle, rispettivamente, di Civitavecchia, Guidonia, Colleferro, Albano e Bracciano.
Questo è il quadro di riferimento normativo e pianificatorio da cui la provincia ha dovuto prendere le mosse.
Inoltre, la provincia ha partecipato, in sede di conferenze interistituzionali presso la regione Lazio, alla modifica della legge regionale che disciplina la gestione dei rifiuti. In particolare, la modifica pone l'accento sulla necessità, così come prevede anche il codice ambientale, di istituire gli ambiti territoriali ottimali per la gestione unitaria ed efficace dei rifiuti.
La proposta, attualmente all'esame del Consiglio regionale e che noi condividiamo, prevede la costituzione per la provincia di Roma di cinque ATO - coincidenti, peraltro, con i comprensori già individuati nella pianificazione provinciale - e individua l'Autorità d'ambito nella provincia di Roma. Nell'ultimo ATO, comprendente il comune di Roma e di Fiumicino, la proposta prevede che l'autorità di gestione sia individuata d'intesa tra i comuni suddetti e l'amministrazione provinciale.
È evidente che la costituzione degli ATO è uno strumento per governare in modo efficace e unitario dando autosufficienza e unitarietà alla gestione di questi ambiti territoriali. Ovviamente, si tratta di un processo che va avviato, ma che comunque ritengo molto importante, data la complessità della materia di cui oggi discutiamo.
Come dicevo, non ho notizie legate alla nuova amministrazione regionale. Su questa materia non ho avuto ancora la possibilità di partecipare a riunioni e attualmente questa proposta è all'esame del consiglio regionale.
Questo è il quadro generale a cui anche la provincia deve fare riferimento.
Per quanto è di nostra competenza, dal 1997 la provincia gestisce, su delega dei comuni, la raccolta stradale differenziata. Abbiamo, quindi, continuato su questa linea occupandoci in primo luogo di aiutare a raggiungere gli obiettivi contenuti nel piano del commissario per quanto riguarda la raccolta differenziata. Abbiamo prima approvato una delibera per un documento di indirizzo per la riduzione della produzione dei rifiuti urbani e per l'implementazione della raccolta differenziata nel territorio della provincia di Roma e successivamente approvato un piano operativo per sviluppare la raccolta differenziata. Ciononostante, la raccolta stradale, così come è fatta, anche lì dove raggiunge buoni risultati, non riesce a superare nella nostra provincia il 16-18 per cento. Per poter arrivare agli obiettivi


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posti dal piano del commissario, dalla legislazione italiana e da quella comunitaria, abbiamo scelto di aiutare i comuni a transitare dalle tradizionali gestioni di raccolta dei rifiuti alla raccolta differenziata porta a porta. Abbiamo condiviso con la regione Lazio il piano operativo da essa creato e che ci ha fruttato un cofinanziamento.
Nel giro di due anni, dal giugno del 2008 a oggi, siamo passati da circa 25.000 abitanti prima serviti dal servizio porta a porta a 250.000. Inoltre, abbiamo approvato, definito e finanziato progetti con 52 comuni per circa 830.000 mila abitanti nella provincia di Roma, che ha in totale circa 1 milione e 400.000 abitanti. L'obiettivo che ci siamo posti è di arrivare, entro la fine del 2011, a servire circa un milione di abitanti con la raccolta porta a porta, lì dove c'è un centro abitato più densamente popolato, e 400.000 abitanti, dove la densità di case è minore, con la raccolta stradale fatta in modo diverso che a Roma, dove raccogliamo il monomateriale. Questi sono gli obiettivi che ci siamo posti.
Non vi sarà sfuggito che in due anni c'è stata una vera e propria esplosione. Di questo devo ringraziare le tante amministrazioni comunali che hanno scelto questa strada e hanno partecipato a un bando della provincia. Infatti, partecipando al bando hanno aderito al progetto di gestione di raccolta differenziata porta a porta, che è descritto nella memoria che vi ho detto. La provincia coordina le attività progettuali che entrano nel merito dell'organizzazione concreta del servizio comune per comune e dà per il primo anno un contributo al comune legato ai costi aggiuntivi per il passaggio dal tradizionale al nuovo; negli anni successivi aiuta i comuni con l'impiantistica e le relative attrezzature. Va tenuto presente che il primo anno è il più importante perché bisogna cambiare tutte le attrezzature, riorganizzare il servizio, implementare, eventualmente, il personale e spendere risorse significative per la campagna di comunicazione, che non è una campagna di propaganda, ma è volta a convincere i cittadini - questa è una delle iniziative che entra più in profondità e coinvolge tutte le famiglie che vivono in un comune - a organizzare il servizio tenendo anche conto delle esigenze delle famiglie e dei cittadini che risiedono in quel territorio.
Naturalmente, soprattutto per i grandi comuni, l'avvio è graduale: si inizia con delle sperimentazioni in quartieri omogenei che a mano a mano si estendono a tutti i territori. Dal secondo anno l'obiettivo del comune è raggiungere una sostenibilità economica di questa iniziativa che si basa sul risparmio ottenuto dal mancato conferimento in discarica, e quindi dai costi che questo produce, e dall'aumento dei conferimenti che vengono dati al Conai e ai vari consorzi dei materiali raccolti, appunto, separatamente.
Peraltro, abbiamo recentemente firmato un accordo con il Conai che prevede un costo maggiorato, quindi un ulteriore premio dato ai nostri comuni da parte del Conai, un accordo maggiore rispetto all'intesa siglata a dicembre tra l'ANCI e il Conai che, come sapete, ogni anno rivede i prezzi dei materiali differenziati. Ritengo si tratti di un premio importante perché rende ancor più sostenibile economicamente questa nuova modalità complessa ma importantissima per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi noi, la regione Lazio, il Governo e lo Stato italiano e che sono in tutte le direttive europee.
È chiaro che questo non basta. Stiamo intervenendo, grazie all'uso dei fondi FAS, anche su tutta l'impiantistica: abbiamo finanziato trentacinque isole ecologiche, strutture logistiche indispensabili per avviare la raccolta differenziata dei nostri materiali, e abbiamo un programma, descritto nella memoria, per implementare gli impianti di compostaggio e digestione anaerobica che purtroppo nella provincia di Roma non sono molto presenti. Nella provincia di Roma è presente un solo impianto a Maccarese, peraltro anche molto vecchio, che però, considerata l'enorme quantità di umido che vi portiamo, è già esaurito. Al momento ci serviamo in altri impianti che si trovano a ridosso della provincia di Roma: in particolare, nella provincia di Latina esistono


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due grandi impianti, uno aperto nel giugno 2009 da ACEA-Kyklos, l'altro a Pontinia. Ci spostiamo poi anche nei paraggi di Frosinone. Il nostro obiettivo è di rendere la provincia di Roma autosufficiente da questo punto di vista. Ritengo che si tratti di attività importanti.
È presente l'onorevole Rugghia che è stato per tanti anni sindaco di Ciampino, uno dei comuni che su tutto il proprio territorio svolge la raccolta porta a porta. Ha raggiunto risultati significativi superando di gran lunga il 65 per cento, anche se dai nostri dati si avvicina addirittura al 67 per cento di raccolta differenziata. Aveva un contratto di conferimento per circa 10.000 tonnellate l'anno con l'ACEA-Kyklos e il primo anno ne ha anche portate di buona qualità 18.000.
Capite bene, allora, quale emergenza abbiamo di implementare questi impianti. Per questa ragione abbiamo utilizzato una parte dei fondi FAS, che la regione ci ha erogato proprio per l'impiantistica, finanziando i comuni per la realizzazione di questi impianti. Trovate nella relazione anche la descrizione di tutta questa impiantistica.
In totale abbiamo stimato, per sostenere tutte queste iniziative, che servono nel triennio circa 50 milioni di euro, dei quali abbiamo già speso quasi 40 milioni. Abbiamo presentato alla regione un'articolata delibera per l'utilizzo dei fondi FAS che, come sapete, sono cospicui: parliamo di 170-180 milioni di euro legati proprio all'ammodernamento dell'impiantistica di base che dovrebbe rendere autosufficienti i futuri ATO. Auspichiamo che i fondi FAS vengano al più presto sbloccati e distribuiti perché si tratta di interventi urgenti.
L'altra attività storica e importante della provincia è legata alle autorizzazioni, ai controlli e alle sanzioni. Il dipartimento che segue queste operazioni è diviso in quattro servizi che si occupano di gestione dei rifiuti, tutela delle acque, tutela dell'aria e dell'energia, controlli e sanzioni. Non voglio entrare nel merito perché si perderebbe troppo tempo: va considerato che svolgiamo un'attività di controllo amministrativa e ambientale, preventiva quanto al rilascio delle autorizzazioni, successiva per quel che concerne le procedure amministrative successive al rilascio delle stesse. Voglio citarvi alcuni dati: dal 2003 al 2006 i verbali per sanzioni di attività anche cospicue - riguardano molte migliaia di richieste all'anno - sono aumentati di circa tre volte, passando da 267 a 803; negli anni 2007-2008 il numero dei verbali è salito a oltre 1000, quasi quintuplicandosi rispetto al primo anno di riferimento; anche le sanzioni economiche sono quintuplicate rispetto al 2008. Vi ricordo che questo periodo è precedente all'entrata in vigore del cosiddetto «codice ambientale». Dai dati in nostro possesso, per quanto riguarda, invece, tutte le verifiche degli impianti termici che, come sapete, nei comuni al di sotto dei 45.000 abitanti sono di nostra competenza, ne abbiamo svolte solo nel 2008 circa 10.000 per il tramite di una società esterna incaricata a seguito di apposita gara.
Per quanto riguarda i dati del 2009, che stiamo elaborando e che potremo fornirvi, se lo ritenete utile, in breve tempo, gli uffici mi confermano che vi è un ulteriore aumento sia dei verbali sia delle sanzioni economiche.
Ci tengo a sottolineare che tutte le sanzioni economiche elevate e riscosse dalla provincia rimangono in quest'ambito, quindi vengono reinvestite per potenziare l'attività amministrativa di controllo degli uffici della provincia. Come sapete, noi facciamo affidamento in particolare sulle strutture tecnico-operative dell'ARPA Lazio, la nostra agenzia regionale, con la quale abbiamo siglato a questo fine due ulteriori protocolli - so che vi è stata un'audizione dell'ARPA, quindi forse ve li hanno già illustrati - legati alle due competenze della provincia. Abbiamo voluto incrementare, oltre all'attività d'ufficio, anche quella di controllo e verifica in situ da parte della provincia; abbiamo siglato due protocolli d'intesa, uno nel 2008, finalizzato ai controlli sulla gestione dei rifiuti nelle cinque grandi discariche che abbiamo nel territorio provinciale; l'altro, nel 2009, finalizzato al controllo delle operazioni di bonifica dei siti inquinanti al


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fine - questa è competenza della provincia - del rilascio della certificazione provinciale di avvenuta bonifica. Inoltre abbiamo siglato ulteriori protocolli per attività aggiuntive, onerose, che la provincia ha investito su questi temi.
Esiste un protocollo d'intesa con le ASL per potenziare i controlli sugli impianti di rottamazione degli autoveicoli. Voglio, inoltre, ricordare la collaborazione col Corpo di polizia provinciale, che effettua, in accordo con il dipartimento e autonomamente, i controlli sul territorio nel settore dei rifiuti e, più in generale, sulle matrici ambientali di acqua, suolo e aria. In particolare, nell'ultimo periodo abbiamo potuto sviluppare questa collaborazione utilizzando al meglio la nuova sala operativa della polizia provinciale, inaugurata nel mese di giugno del 2009, impiegando i voli aerei per una ricognizione e una conoscenza più attente del territorio e con ulteriori iniziative legate anche a reti di videosorveglianza, che abbiamo attivato con i quadranti in via sperimentale, anch'esse collegate alla sala operativa della polizia provinciale.
Infine, effettuiamo periodiche campagne di rilevamento della qualità dell'aria nelle aree maggiormente vulnerabili, anche per la presenza di insediamenti produttivi, mediante alcuni mezzi mobili attrezzati con le adeguate apparecchiature, il cui utilizzo è concordato annualmente con la regione Lazio e con ARPA Lazio.
Attualmente queste campagne di monitoraggio si svolgono proprio nelle aree prossime alla discarica di Malagrotta. Infine, sempre con ARPA Lazio, per quanto riguarda le analisi periodiche che eseguiamo a cadenza mensile sulle acque dei fossi e dei fiumi del reticolo idrografico provinciale, ogni anno pubblichiamo tutto ciò per far conoscere alla popolazione e agli organi competenti lo stato dell'acqua.
Nella memoria sono contenuti due ulteriori esempi sulle attività svolte dalla provincia sugli impianti di Colleferro e Malagrotta. Se volete, posso illustrarli oppure, siccome sono ampiamente descritti, su tutto ciò rimando alla lettura della memoria, rimanendo a vostra disposizione per tutte le domande e gli approfondimenti necessari.

PRESIDENTE. Ringrazio l'assessore Civita che è stato molto esauriente.

ANTONIO RUGGHIA. Vorrei porre delle domande, ma sono preoccupato per il fatto - dobbiamo ancora audire il sindaco Alemanno - che alle 14 alla Camera inizieranno le votazioni...

PRESIDENTE. Chiediamo all'assessore Civita se...

MICHELE CIVITA, Assessore alle politiche del territorio e tutela ambientale della provincia di Roma. Sono disposto a tornare.

PRESIDENTE. Ringrazio l'assessore Civita per il contributo fornito e dichiaro conclusa l'audizione.

(La seduta, sospesa alle 13,45 riprende alle 13,50).

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