Doc. XXII, n. 35




RELAZIONE

Onorevoli Colleghi! - La società Ente nazionale per le strade (ANAS-Spa di seguito «ANAS») è il gestore della rete stradale e autostradale italiana di interesse nazionale. È una società per azioni il cui socio unico è il Ministero dell'economia e delle finanze ed è sottoposta al controllo ed alla vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L'ANAS ha un capitale sociale di 2.269.892.000 euro. Lo Stato ha affidato all'ANAS un patrimonio stradale e autostradale di interesse nazionale che ammonta ad oltre 30,500 milioni di chilometri. Di questi la rete in gestione diretta dell'ANAS è costituita da oltre 20,800 milioni di chilometri di strade, dei quali oltre 935.000 chilometri sono autostrade. La rete vigilata dall'ANAS è di oltre 5.700 chilometri. I dipendenti dell'ANAS sono circa 6.600.
Da diverso tempo all'ANAS sono rivolte pesanti critiche relativamente a inadempienze o a responsabilità da parte degli amministratori ma anche dei dirigenti e dei tecnici nella programmazione, nella manutenzione e nella gestione delle strade e delle autostrade affidate alla stessa ANAS.
L'inefficace azione di gestione e di manutenzione di strade e autostrade da parte dell'ANAS non solo ha provocato ritardi nel garantire condizioni infrastrutturali adeguate per sostenere lo sviluppo, fatto oltremodo importante nella gravissima crisi economica, ma ha provocato gravi danni alle aziende impegnate nei lavori e, in alcuni casi ha provocato anche licenziamenti di lavoratori che prestavano la loro opera in imprese alle quali non sono mai arrivati i finanziamenti come accaduto nel caso degli appalti all'impresa Pizzarotti che, pur avendo avuto i finanziamenti, per opere in Sicilia, non ha provveduto a corrispondere il dovuto alle imprese sub appaltatrici.
In particolare in Sicilia le strade e le autostrade sotto la gestione dell'ANAS sono estremamente carenti, con manutenzioni non solo carenti ma talvolta anche inesistenti.
Appare del tutto evidente che si possono ravvisare gravi lacune o perlomeno gravi insufficienze, da parte dall'ANAS, nel monitoraggio dei lavori manutentivi delle strade e autostrade di sua competenza, così come lacune analoghe si riscontrano nei ritardi nell'avvio e nel completamento delle opere programmate.
A partire da tali considerazioni, tenendo conto dell'importanza strategica di garantire la mobilità stradale e autostradale, tempi certi nell'affidamento degli appalti e l'effettivo utilizzo delle risorse assegnate all'ANAS per i propri compiti, si ritiene necessario prevedere l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta che ha, tra gli altri, i seguenti compiti:
1) valutare e accertare l'utilizzazione dei finanziamenti nazionali ed europei;
2) individuare i motivi dei ritardi nella realizzazione dei programmi;
3) verificare l'efficacia della legislazione vigente in materia di appalti;
4) effettuare il monitoraggio sulle tariffe applicate;
5) verificare come l'Anas abbia ottemperato ai compiti di vigilanza e di monitoraggio sulle opere in realizzazione e valutare l'efficacia delle manutenzioni effettuate;
6) verificare se si sono verificati sprechi nell'utilizzo delle risorse pubbliche assegnate.


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