Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 576 del 27/1/2005
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(Progetto preliminare avanzato relativo al nodo autostradale di Genova - n. 2-01428)

PRESIDENTE. L'onorevole Mascia ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01428 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).

GRAZIELLA MASCIA. Noi facciamo riferimento ad un progetto, quello della «gronda di ponente», che ha determinato molti disagi fra i cittadini, che si sono peraltro costituiti in comitato.
Questo progetto, presentato il 30 settembre 2004, determinerebbe un pesante tributo con riferimento alla vivibilità ed alla sicurezza del territorio, che già è stato pesantemente violato nel corso di questi anni, sull'onda anche di altre iniziative ed interventi.
In questo caso, la costruzione di 11 viadotti ed 8 gallerie nella sola valle di Voltri determinerebbe, ad avviso dei cittadini che si stanno battendo per evitarla, uno scempio ambientale che porrebbe in serio pericolo lo sviluppo e l'esistenza delle valli e della comunità agricola che storicamente risiede in quei luoghi.
Questa realtà territoriale, da tempo, anche per altri progetti, si è battuta contro l'inquinamento acustico ed atmosferico; è una zona che convive ogni giorno con migliaia di mezzi pesanti per il trasporto dei container da e per il porto di Prà-Voltri. È talmente vera questa situazione che Genova è diventata una sperimentazione nazionale, con la costituzione della commissione «Genova caso pilota» contro l'inquinamento autostradale, così che nel ponente genovese, come in altre zone, l'autostrada passa tra le case, provocando un inquinamento acustico ed atmosferico che, in questi anni, ha determinato mobilitazioni senza precedenti.
Va segnalato, tra l'altro, che già cinque anni fa è stata inaugurata la bretella ferroviaria, che è costata circa 230 milioni di euro, per il collegamento tra il porto di Prà-Voltri e le linee di valico, ma la suddetta è assolutamente sottoutilizzata. Quindi, sarebbe prioritario, a nostro avviso, collegare tale linea direttamente con la linea del valico dei Giovi, in modo da dare una risposta ai problemi relativi al porto, attraversato da un sempre maggiore numero di mezzi gommati, al trasporto metropolitano e alla città. Pensiamo che l'utilizzo delle rotaie, anziché dei mezzi su gomma, aiuterebbe a ridurre il livello dell'inquinamento.
Sottosegretario, le poniamo tre domande. La prima è relativa all'allacciamento e al pieno utilizzo della bretella ferroviaria. La seconda domanda è relativa alla disponibilità e all'impegno del Governo, insieme alle società competenti interessate, a rivedere il tracciato ipotizzato per la bretella autostradale, in modo da ridurre l'impatto ambientale ed affinché il traffico pesante venga deviato fuori dalla città.
Si chiede, inoltre, al Governo se non ritenga opportuno utilizzare a pieno i comitati dei cittadini, che hanno dimostrato in questa occasione, ma anche in altre, non solo il loro interesse, ma anche la loro competenza (hanno la motivazione e la volontà per contribuire in senso costruttivo alla determinazione dei nuovi progetti). Pensiamo che questa sia una risorsa che valga la pena di utilizzare pienamente (in questo senso si sono espresse anche le istituzioni locali).
Chiediamo, infine, al Governo se sia interessato ad utilizzare queste risorse, al fine di addivenire ad un nuovo progetto che salvaguardi il territorio, che vada incontro alle preoccupazioni espresse e che possa determinare un nuovo tracciato.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti, avvocato Ricevuto, ha facoltà di rispondere.

GIOVANNI RICEVUTO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti. Signor Presidente, con riferimento ai quesiti


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posti nell'interpellanza in esame, il Governo riferisce che, relativamente alle problematiche attinenti l'impatto dell'autostrada nota come «gronda di ponente» del nodo autostradale di Genova, nel contesto dell'attuale fase progettuale dell'opera, è già operativo un tavolo tecnico, cui partecipano la regione Liguria, la provincia ed il comune di Genova.
Tale tavolo si occupa di tutti gli aspetti tecnici ed ambientali citati dagli onorevoli interpellanti relativi all'opera, la quale prevede gran parte del tracciato, lo vogliamo sottolineare, con interventi in sotterraneo, proprio per creare il minor impatto possibile alle popolazioni residenti.
Uno dei punti nodali dell'interpellanza in esame riguarda la possibilità della partecipazione dei comitati di cittadini alla definizione del progetto.
Il Governo, pur manifestando grande attenzione alle richieste e ai suggerimenti che possono provenire da comitati così importanti - che affrontano con conoscenza e con esperienza i problemi -, intende ricordare che non vi è un tavolo in cui si possa prevedere tale partecipazione, ma occorre trovarla al di fuori delle fasi procedurali. Al tavolo tecnico è comunque prevista la partecipazione degli enti locali che, ad avviso del Governo, costituiscono una sufficiente garanzia di rappresentatività. Peraltro, le procedure approvative di tale progetto prevedono la massima partecipazione di tutte le parti interessate.
Per quanto riguarda la bretella ferroviaria, si fa presente che il nodo di Genova è oggetto di una serie di importanti investimenti ferroviari previsti: dal contratto di programma 1994-2000; dal contratto di programma 2001-2005; e dal programma delle opere strategiche.
La struttura delle reti di trasporto esistenti, infatti, rende il nodo di Genova «porta di accesso» ai traffici marittimi gravitanti sul Mediterraneo e a quelli ferroviari da e per la Francia e la Spagna (via Ventimiglia), punto di transito dei traffici nord-sud che si svolgono lungo la direttrice tirrenica nonché cerniera tra tali relazioni e quella della Milano-Ventimiglia (passando per il «terzo valico dei Giovi»). Nel contempo, in ambito comprensoriale e regionale, il sistema ferroviario si dirama su direttrici fortemente urbanizzate, fornendo un sensibile contributo all'attuale richiesta di mobilità.
Tutti gli interventi previsti nel nodo sono stati oggetto di studio finalizzato, tra l'altro, a fornire organicità di attuazione ai vari investimenti.
La bretella di collegamento già realizzata tra il porto di Prà-Voltri e le linee di valico consiste nell'intervento di collegamento Voltri-Borzoli, previsto dal contratto di programma 1994-2000, con un costo di 198 milioni di euro. Questo intervento ha permesso la realizzazione di una nuova linea di collegamento, in parte a doppio binario, tra il porto di Voltri e Genova Borzoli, finalizzata al potenziamento del traffico ferroviario verso la Svizzera, e consente, sostanzialmente, l'instradamento delle merci verso Ovada e da qui verso Alessandria o Torino.
Per conferire piena funzionalità all'intervento di cui trattasi occorrerà procedere, comunque, alla realizzazione del progetto di potenziamento infrastrutturale della Voltri-Brignole, previsto dal contratto di programma 2001-2005 ed assoggettato alle procedure di legge obiettivo, al fine di accelerarne l'attuazione.
Questa opera, stimata complessivamente in circa 620 milioni di euro, prevede infatti i seguenti interventi. Anzitutto, il prolungamento della bretella di Genova Voltri con allaccio verso est alla linea «succursale dei Giovi» in prossimità del bivio Polcevera: l'intervento, che rappresenta il prolungamento su Sampierdarena della bretella Voltri-Borzoli, realizzerà il quadruplicamento Voltri-Genova Sampierdarena. La nuova tratta sarà principalmente dedicata al traffico lunga percorrenza e merci per la Francia, attraverso il valico di Ventimiglia, e consentirà anche una migliore specializzazione del servizio regionale-metropolitano separando e specializzando i due tipi di offerta.
Si prevede inoltre la sistemazione della stazione di Genova Voltri e variante di tracciato tra Genova Voltri e Genova Pegli:


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l'intervento consiste nello spostamento verso il mare del tratto di linea del ponte sul torrente Branega al capolinea metropolitano di Voltri, incluso l'innesto definitivo del quadruplicamento Voltri-Genova Principe, e nella realizzazione della nuova stazione di Voltri, con quattro binari passanti serviti da marciapiede e due binari tronchi costituenti il terminale del servizio urbano.
Inoltre, è previsto l'adeguamento degli impianti merci attraverso l'aumento del numero e della lunghezza dei binari merci di Voltri ed il migliore allacciamento alle linee ferroviarie ed agli impianti portuali.
Si prevede, infine, la realizzazione di una nuova fermata per il servizio metropolitano a Palmaro, intermedia tra Voltri e Pra. La stazione di Voltri incrementerà pertanto le sue potenzialità per la distribuzione dei servizi merci da e per i terminali di containers e assumerà nuove funzioni per il servizio viaggiatori, fungendo da stazione di interscambio dei servizi passanti passeggeri con quelli di penetrazione all'area centrale di Genova, attraverso il trasporto ferroviario metropolitano regionale cadenzato.
Altro intervento consiste nella specializzazione della linea dei Giovi al traffico locale ed eliminazione delle interferenze fra linee in ambito stazione di Sampierdarena. L'intervento consiste nell'interconnessione tra la linea dei Giovi e la linea Genova-Ventimiglia, con limitazione delle interferenze a raso tra la linea succursale dei Giovi e la linea Genova-Torino nell'ambito della stazione di Genova Sampierdarena, con adeguamento della stazione medesima e realizzazione del nuovo apparato centrale di controllo. Inoltre, la ristrutturazione dell'impianto terrà conto dei programmi di riconversione per attività commerciali, ricreative e logistiche delle aree industriali dismesse del ponente genovese, che vedono nella stazione un polo di riferimento grazie alla sua localizzazione centrale nel contesto urbano, allo sbocco della Val Polcevera. La stazione costituirà il principale punto di interscambio tra la direttrice costiera e quella nord-sud del servizio ferroviario metropolitano.
Altro intervento è il ripristino, il raddoppio e il collegamento della galleria delle Grazie alle gallerie Colombo e San Tommaso. È previsto il ripristino, il raddoppio e il collegamento della dismessa galleria delle Grazie, mediante la realizzazione di nuovi collegamenti in galleria, con le gallerie San Tommaso e Colombo, oggi utilizzate per l'espletamento del servizio metropolitano/regionale attraverso Genova Principe Sotterranea. Tale complesso di interventi equivale di fatto ad un sestuplicamento, per cui non vi saranno più interferenze con gli itinerari tra Genova Principe e Genova Brignole attraverso le gallerie « Traversata vecchia» e « Traversata nuova», utilizzati prevalentemente dai treni a lunga percorrenza.
Infine, è prevista la sistemazione a PRG della stazione di Genova Brignole. Il progetto prevede il riassetto degli impianti finalizzato all'estensione del servizio metropolitano fino all'area di Terralba. I binari provenienti dalle gallerie Colombo e San Tommaso si innesteranno a Genova Brignole, lato monte, dove saranno realizzati due nuovi marciapiedi dedicati al servizio metropolitano-regionale e l'interscambio con la metropolitana cittadina. Saranno altresì prolungati e resi passanti i sottopassaggi viaggiatori.
Il progetto preliminare dell'intervento di potenziamento della Voltri-Brignole è stato approvato dal CIPE, con delibera n. 79 del 29 settembre 2003. La sua attivazione completa è prevista nel 2014.
Con delibera n. 78 del 29 settembre 2003, inoltre, il CIPE ha approvato il progetto preliminare del terzo valico dei Giovi, per un importo di oltre 4.700 milioni di euro. Detto progetto prevede l'interconnessione della linea con la bretella Voltri.
Tale serie di interventi costituisce la risposta del Governo ai quesiti posti con l'interpellanza Mascia ed altri n. 2-01428.


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PRESIDENTE. L'onorevole Mazzarello ha facoltà di replicare per l'interpellanza Mascia n. 2-01428, di cui è cofirmatario.

GRAZIANO MAZZARELLO. Signor Presidente, signor sottosegretario, noi avevamo chiesto risposte precise su alcuni punti. Invece, lei ci ha presentato un sogno. Anzi, visto che ce ne occupiamo direttamente, possiamo affermare che tale sogno non è fondato su alcun intervento finanziario realistico. Quindi, esiste un sogno ma mancano le risorse per realizzarlo.
Dal momento che sono stati già spesi molti soldi per realizzare una bretella ferroviaria su cui transitano soltanto quattro treni al giorno, abbiamo chiesto perché non ne passano di più. Cosa si fa in proposito?
Il sogno potrete raccontarlo quando lo accompagnerete con le risorse ad esso effettivamente destinate, nei tempi previsti.
Visto che le risorse non ci sono, lasci da parte il sogno e ci fornisca risposte precise. Ci troviamo, infatti, di fronte a uno spreco di risorse e al fatto che merci e persone che potrebbero utilizzare il trasporto ferroviario utilizzano invece il trasporto stradale intasando fortemente un nodo che, come lei stesso ha osservato, è centrale: vi è infatti un grande porto, il collegamento costiero con la Francia e con la Spagna, e via dicendo.
Pertanto ci interesserebbe non la presa d'atto da parte del Governo dell'esistenza di un tavolo tecnico, bensì che il Governo ci dicesse di voler svolgere un ruolo volto a far sì che le infrastrutture necessarie rispondano a criteri seri di compatibilità e di impatto ambientale, anche in termini di indirizzo. Si è parlato della ferrovia: la collega Mascia ha sollevato alcune obiezioni nei confronti del progetto che è stato presentato, che sono formulate da uno schieramento vasto.
La città di Genova e quella parte della Liguria sono già attraversati, all'interno dei quartieri, da un'autostrada che produce un inquinamento mostruoso. Dal momento che è necessario - condividiamo tale esigenza - realizzare l'asse autostradale denominato «gronda di ponente», in quanto ci troviamo in un'area particolarmente intasata dal punto di vista del traffico privato e del traffico pesante, cerchiamo di farlo evitando di costruire un altro asse autostradale nel cuore della città. È questo il problema che abbiamo posto e sul quale le chiediamo di lavorare, affinché non vi sia soltanto una risposta formale.
Si tratta di una questione su cui intendiamo insistere. L'asse s'ha da fare: si tratta di un intervento che deve essere realizzato, in quanto l'area è intasatissima e occorre dare un respiro. Ma perché realizzare un altro asse autostradale che spacca il cuore della città e dei quartieri? Lei, che forse conosce meno la situazione, potrebbe rispondermi che vi è un problema tecnico. Sa invece qual è la vera ragione (lo affermo con una certa sicurezza; ammetto che potrebbe trattarsi soltanto di un sospetto, ma ritengo sia un'affermazione basata su fatti concreti)? È in gioco la concessione. Una certa concessionaria insiste per realizzare quell'asse autostradale molto vicino all'asse esistente perché in tal modo la concessione non deve andare in gara. Se il nuovo asse fosse più distante, verrebbe considerato una nuova autostrada e la concessione dovrebbe andare in gara. A lei pare - ritengo possa convenire su ciò - che in una zona così congestionata, nella quale occorre dare respiro e favorire uno sviluppo equilibrato, si possa realizzare un progetto sulla base di un meccanismo procedimentale e non sulla base di un ragionamento tecnico di fondo che tenga conto dell'ambiente, delle risorse a disposizione, dell'impatto con la città? Ritengo di no: non credo ci si possa fermare ai procedimenti, vale a dire al fatto che se realizziamo il nuovo asse vicino a quello esistente possiamo dire che si tratta della terza corsia mentre nel caso contrario la concessione deve andare in gara fra più soggetti. È questa una delle ragioni per cui si prospetta un tracciato così discutibile e pesante.


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Ecco perché le chiediamo anche di favorire la partecipazione. Quando vi sono delle esigenze noi siamo, signor sottosegretario, perché si scelga e si vada avanti, naturalmente con intelligenza; in questo caso vi sono da risolvere persino problemi finanziari, pur essendo un project financing non tutte le questioni sono risolte. Si scelga in tempi certi!
Voi con la legge obiettivo avete spostato un po' troppo sulle regioni l'interlocuzione e alla fine ne vengono tagliati fuori gli enti locali ed anche le strutture di partecipazione più diretta dei cittadini, rischiando di fare dei passi avventati e di rallentare ancora di più nei fatti la costruzione delle opere.
Chiedo che il Governo si impegni davvero - non l'ho sentito nella sua risposta - a dare un indirizzo chiaro ad ANAS e ad Autostrade per l'Italia, affinché questo progetto autostradale, che si deve fare, sia realizzato con criteri che superino l'idea di costruire un'altra autostrada dentro la città e finalmente faccia in modo che le ferrovie e i soggetti interessati usino di più le rotaie; dopo discuteremo anche del grande sogno, però vorremmo discuterne quando il Governo si impegnerà davvero a mettere le risorse vicino al grande sogno, altrimenti rimarrebbero solo parole.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta, che riprenderà per la comunicazione dell'esito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

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