Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 529 del 15/10/2004
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(Eventuale partecipazione di organizzazioni non governative italiane ad attività del Cimic Group South in Iraq - n. 2-01326)

PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01326 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).

ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, con l'interpellanza in esame torniamo sulla vicenda del sequestro in Iraq di due cittadine italiane, Simona Pari e Simona Torretta. È stato sostenuto da più parti, sia dagli organi di stampa sia dalle autorità competenti, che si è trattato di un sequestro caratterizzato da diverse anomalie, anche se vi è stato chi ha individuato connessioni con i sequestri degli altri cittadini italiani.
È stato un sequestro anomalo per la qualità e la storia dei personaggi coinvolti e per la stessa dinamica dei fatti. Tale anomalia si è resa ancor più evidente a seguito di alcune dichiarazioni del commissario straordinario della Croce rossa, Maurizio Scelli, in un'intervista rilasciata a Repubblica. Scelli, ricostruendo le trattative che hanno portato al rilascio di Simona Pari e Simona Torretta, ha, fra l'altro, accennato all'esistenza di una lista americana in cui sarebbero elencati nomi di spie (evidentemente operanti sul territorio iracheno), alludendo quindi ad una connessione tra tale supposta lista ed i nominativi delle due ragazze italiane.
Tale problema rinvia alla strumentazione di intelligence di cui l'Italia dispone nella zona e alle modalità con le quali il Governo e le autorità competenti, attraverso questa strumentazione, abbiano potuto o abbiano intenzione di acquisire ulteriori elementi relativi alla vicenda. L'Italia ha firmato il memorandum of understanding NATO Cimic Group South. Si tratta di una struttura, un reparto multinazionale della NATO a guida italiana, che svolge compiti particolari nel contesto bellico generale. Si tratta di attività svolte in stretta connessione, mescolanza, tra la dimensione civile e quella militare. Una sorta di interfaccia, quindi, con possibilità di penetrazione, di conoscenza e di intelligence nel territorio interessato.
Il nostro quesito riguarda proprio tali vicende; vorremo sapere se, in occasione di operazioni sul territorio iracheno, siano stati impegnati reparti del Cimic Group South e se organizzazioni italiane non governative, presenti in Iraq, abbiano partecipato o partecipino ad attività del Cimic Group South e siano state coinvolte nelle operazioni. Ciò al fine di ottenere elementi di conoscenza sulla tipologia operativa di questa struttura, di questo reparto, e per acquisire elementi di conoscenza atti a comprendere come possa essere stata ventilata da parte del commissario straordinario della Croce rossa Scelli, l'ipotesi dell'esistenza di liste di spie e, quindi, di personaggi in qualche modo invisi all'amministrazione americana.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Berselli, ha facoltà di rispondere.

FILIPPO BERSELLI, Sottosegretario di Stato per la difesa. In via preliminare - voglio tranquillizzare l'onorevole Deiana - si precisa che in Iraq non sono impiegati reparti del NATO Cimic Group South. Nell'ambito della Joint task force italiana operante in Iraq è costituito un Cimic Centre (Centro di cooperazione civile e militare), competente per la provincia di Dhi Quar. Esso svolge interventi in settori non tipicamente militari, che attengono, in particolare, a giustizia, istruzione, sanità, servizi pubblici e pubblica amministrazione, nonché funzioni di supporto alla popolazione e di collegamento con le autorità locali e con i rappresentanti di organizzazioni internazionali.
In particolare il suddetto centro ha consentito il regolare svolgimento delle attività connesse con la distribuzione di carburante ed ha predisposto gli avvisi pubblicitari per la campagna di assunzione di più di mille lavoratori temporanei nella municipalità della provincia. Questa


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struttura ha, inoltre, supportato le attività dell'UNHCR (United Nations high commissioner refugees) e dell'organizzazione non governativa denominata Intersos (Organizzazione umanitaria per l'emergenza) durante il rientro di 169 rifugiati dal «desert camp» di Rafha in Arabia saudita ed ha fornito assistenza, con il trasporto e la distribuzione di aiuti umanitari alle popolazioni di An Nassirya, Suq Ash Shuyukh, Qalat Sullar, Ar Rifai e Al Tar.
Tale centro ha consegnato anche attrezzature e materiale sanitario all'ospedale pediatrico di An Nassirya, agli ospedali di Suq Ash Shuyukh e di Al Chabaish ed ai pronto soccorso di Ar Rifai e di Al Fajr; ha progettato, avvalendosi degli ingegneri militari, lavori infrastrutturali commissionandone l'esecuzione a ditte locali sulle quali ha esercitato un'opera di controllo sulla gestione ed esecuzione dei lavori. Nel dettaglio, in An Nassirya è stata costruita una discarica per rifiuti solidi e sono stati riparati o rifatti marciapiedi, asfaltate strade e ristrutturati un orfanatrofio, cinque edifici scolastici ed i locali e gli uffici della stazione ferroviaria e delle stazioni della polizia.
Inoltre, sono state realizzate opere nel settore elettro-idraulico e nel campo dei trasporti quali: l'installazione di un nuovo generatore alla centrale elettrica e di un secondo trasformatore alla sottostazione elettrica sud, la manutenzione degli impianti elettrici, meccanici ed idraulici della seconda fabbrica di propano, la riparazione di una linea elettrica ed è stato realizzato uno studio di progetto per il ripristino di cinque chilometri della linea ferroviaria As Samawa-An Nassirya-Bassora.
Poiché ci sembra che la risposta sia esauriente, confidiamo che l'onorevole Deiana possa ritenersi almeno in parte soddisfatta.

PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di replicare.

ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, le informazioni fornite dal sottosegretario sul Cimic sono in parte le stesse già esposte dal capitano Marco Longo in una informazione data circa l'attività di questa struttura; da quella informazione si evinceva con molta chiarezza la peculiarietà della funzione militare in questa fase, e cioè la stretta connessione tra il militare ed il civile, tra la guerra e la pace, per dirla più nettamente, partendo da mie considerazioni in materia: i soldati girano armati, ma costruiscono ospedali; vestono la divisa, ma 'potabilizzano' l'acqua; sono militari, ma svolgono azioni umanitarie. Ovviamente, non si tratta di porre in discussione l'attitudine per l'aspetto umanitario dei militari, ma di contestare la logica e la finalità intrinseca di questa funzionalizzazione delle Forze armate e della conseguente confusione che questa funzionalizzazione crea nel rapporto delle popolazioni di altri paesi, creando una percezione assai negativa degli aiuti umanitari fatti dai militari, con tutti i sospetti e le ostilità che tutto questo crea.
L'informazione, che il sottosegretario mi ha voluto dare, in realtà rientra in una serie di notizie già acquisite. Il problema è avere informazioni più specifiche rispetto al versante di intelligence che il Cimic svolge, perché lei mi ha detto che in Iraq non c'è il Cimic South Group, ma c'è il Cimic Center, le due cose sono connesse, non così remotamente distanti.
È noto che operazioni di controllo, manipolazione, e sfruttamento delle informazioni sono ormai, a mio modo di vedere, molto negativamente una componente riconosciuta come legittima e ligittimamente operante della moderna dottrina militare e costituiscono un supporto molto potente degli obiettivi di missione. Sostanzialmente è una parte - dicono gli esperti americani - della nuova dottrina militare, della rivoluzione nella concezione degli affari militari.
Allora, noi abbiamo firmato questo memorandum. D'altra parte, sulla base delle informazioni che lei ha fornito, signor sottosegretario, è operativo, in Iraq, un Cimic centre posto sotto la responsabilità di italiani.
Al di là delle informazioni ufficiali - come dire? - di maniera circa l'attività


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dual use di connessione tra il militare ed il civile (ampiamente conosciuta), l'interpellanza a mia prima firma aveva l'obiettivo di interrogare il Governo sulle attività di intelligence che la predetta struttura conduce - si chiami Cimic centre o Cimic group south - e, di conseguenza, sulle informazioni che possono essere state acquisite relativamente ai problemi connessi al sequestro delle due cittadine italiane, all'anomalia di tale sequestro ed alle dichiarazioni (poi ritrattate, ma comunque rilasciate) del commissario straordinario Maurizio Scelli. Questo era il contesto.
Comunque, la ringrazio ugualmente, signor sottosegretario, per essere venuto a rispondere all'interpellanza.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Deiana.

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