Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 468 del 17/5/2004
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Sull'ordine dei lavori (ore 10,08).

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, credo che tutti abbiamo letto stamattina della morte di un altro italiano in Iraq, il caporale Matteo Vanzan. Naturalmente, ci sarà il momento perché formalmente venga esposta la posizione della Camera su questo altro drammatico evento. Tuttavia, Presidente, ho chiesto la parola per un'altra questione.
Noi insistiamo su un punto: chiediamo che il Presidente del Consiglio venga a riferire in aula non giovedì sulla questione irachena, come avevamo previsto in un primo momento, ma prima di andare a Washington a parlare con il Presidente degli Stati Uniti, Bush, per alcune ragioni molto semplici.
La prima riguarda il fatto che, evidentemente è profondamente mutato il contesto in cui si muove la missione italiana in Iraq; si tratta di un contesto chiaramente bellico, di guerra e gli italiani non hanno regole di ingaggio - è reso evidente dalle cronache di oggi - sufficienti per difendersi. Addirittura, hanno dovuto telefonare a Roma per poter sparare quattro


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colpi di cannone soltanto, per difendere se stessi. Questo perché il Governo - sbagliando - ha ritenuto che quella fosse una missione di pace: evidentemente è una missione di guerra; tutta la questione va radicalmente riesaminata da parte della Camera.
Ritengo sia importante in questo contesto sapere cosa proporrà il Governo italiano, e il Presidente del Consiglio, al Presidente Bush, in un quadro completamente mutato, senza passare attraverso il Parlamento. Credo che serva al Governo e al Parlamento avere un confronto secco, rapido, sobrio, ma determinante su tale questione. È importante che il Presidente del Consiglio vada negli Stati Uniti con un mandato della sua maggioranza, se non si troverà un'intesa tra maggioranza e opposizione, ascoltando quali siano le ragioni dell'opposizione, in un momento - lo ripeto - particolarmente drammatico.
Devo aggiungere, Presidente, che sarebbe davvero paradossale se ci trovassimo, oggi pomeriggio, di fronte alla richiesta di un voto di fiducia da parte del Governo su un decreto-legge in materia sanitaria e, domani, a discutere sulla fiducia stessa, mentre in Iraq i nostri militari sono praticamente bersaglio di colpi sparati dalle truppe irachene, senza potersi difendere e senza che il Parlamento abbia la possibilità di discutere non solo la loro posizione, ma anche quale debba essere - non voglio anticipare le nostre conclusioni - il ruolo dell'Italia in questa vicenda.
Dunque, insisto su questo punto e la prego - se lo ritiene - di farsi interprete di questa richiesta nei confronti del Presidente della Camera, perché se ne faccia a sua volta latore nei confronti del Governo. Il Presidente del Consiglio venga oggi o domani in aula per un dibattito sobrio e rapido, affinchè possano esprimersi le posizioni del Governo e delle parti politiche in modo che il Presidente del Consiglio abbia chiare le opinioni di tutti e l'indirizzo da seguire su quello che sta accadendo in Iraq.

PRESIDENTE. Onorevole Violante, certamente mi farò interprete di ciò che lei ha rappresentato come una esigenza sopravvenuta. Se il Governo - come mi auguro - potrà fornire spiegazioni anche anticipatamente rispetto al dibattito già previsto per il 20 maggio, prenderemo atto di questa determinazione. Il Presidente della Camera Casini certamente, dal momento in cui glielo riferirò, informerà subito il Governo.
Desidero poi dire che partecipo, convinto di interpretare il pensiero dell'intera Camera, al dolore della famiglia per la perdita del caporale Matteo Vanzan, morto in una missione di pace.
Per quanto riguarda il cambiamento delle regole di una situazione nella quale i nostri soldati erano stati inviati in Iraq per la democratizzazione e per la ricostruzione di un paese martoriato, sicuramente messe a dura prova dalla situazione sopravvenuta, credo che ciò induca tutti ad una riflessione comune, indipendentemente da quelle che, giustamente, sono le differenti valutazioni delle parti politiche in quest'aula.
Per quel che mi riguarda, mi associo alle parole di cordoglio che lei ha voluto esprimere ai familiari del nostro soldato scomparso. Naturalmente, riferirò al Presidente Casini la sua richiesta.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, da una notizia di agenzia apprendiamo, proprio in questo momento, che è stato ucciso il capo del Consiglio del Governo iracheno.
Quest'ultimo avvenimento non fa che rendere ancora più pressante la nostra richiesta.

PRESIDENTE. Ne ero già a conoscenza, onorevole Violante. Purtroppo, anziché evolversi, la situazione si involve; ciò - lo ripeto - deve costituire motivo di riflessione per tutti.
Avverto che sul disegno di legge n. 4636-bis, all'ordine del giorno della seduta odierna, è stata presentata la questione pregiudiziale di costituzionalità Finocchiaro ed altri n. 1, già preannunciata


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nella Conferenza dei presidenti di gruppo del 28 aprile 2004.
Ricordo che l'articolo 40, comma 2, del regolamento prevede che le questioni pregiudiziali siano poste in votazione prima che abbia inizio la discussione sulle linee generali, se preannunziate nella Conferenza dei presidenti di gruppo contestualmente alla predisposizione del relativo calendario.
I tempi di conclusione dei lavori della II Commissione (Giustizia) non hanno consentito di presentare la suddetta pregiudiziale di costituzionalità ai fini dell'inserimento all'ordine del giorno dell'ultima seduta con votazioni precedente alla discussione sulle linee generali.
La discussione sulle linee generali del disegno di legge in esame non avrà quindi luogo in data odierna, intendendosi la stessa rinviata ad un momento successivo alla votazione della questione pregiudiziale.
Ricordo, inoltre, che la discussione sulle linee generali degli altri provvedimenti iscritti all'ordine del giorno è stata fissata, nel corso dell'ultima riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, per la parte pomeridiana della seduta odierna.
Sospendo pertanto la seduta...

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, mi dispiace di avere dovuto chiedere nuovamente la parola.

PRESIDENTE. In questo modo animiamo un po' questa scialba seduta antimeridiana!

LUCIANO VIOLANTE. In un passaggio dello speech di cui ha dato lettura viene precisato che i nostri lavori vengono sospesi poiché la Commissione giustizia non ha terminato l'esame del disegno di legge n. 4636-bis entro giovedì scorso.
A questo proposito, ho da avanzare una riserva: preannunciata la presentazione di una questione pregiudiziale in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, è del tutto evidente che i gruppi interessati possono presentare la questione medesima fino ad un'ora prima dell'apertura della seduta; al contrario, ritenere che i gruppi siano tenuti alla presentazione in un termine diverso da quello da me indicato vorrebbe dire accedere ad un'interpretazione abusiva che violerebbe un principio regolamentare.
Sebbene sappia che il Presidente Casini si è già soffermato sull'argomento in un paio di occasioni, mi permetto di insistere su un punto che, se si ritiene, potrà essere chiarito in sede di Giunta per il regolamento e di Conferenza dei presidenti di gruppo: preannunciata da un presidente di gruppo la presentazione di una questione pregiudiziale, è chiaro che tale presentazione può concretamente avvenire fino ad un'ora prima dell'apertura della seduta. In tali casi, l'ordine del giorno deve essere predisposto con la riserva relativa alla presentazione della pregiudiziale, oppure gli uffici possono prendere contatto con il gruppo che ha preannunciato la presentazione della stessa per chiedere una conferma al riguardo (in questo specifico caso, ciò non è avvenuto).
Pertanto, signor Presidente, la invito a tenere conto di questa mia riserva. Lei capirà quanto sia importante questo punto, soprattutto per i gruppi dell'opposizione.

PRESIDENTE. Prendo atto della riserva, che naturalmente ha un significato politico oltre che tecnico e giuridico, che lei ha espresso, ma, con riferimento alla questione da lei sollevata, onorevole Violante, circa la possibilità in futuro di adottare una analoga decisione di rinvio della discussione sulle linee generali, la Presidenza intende evidenziare che i precedenti sono nel senso di non procedere al rinvio della discussione sulle linee generali, già prevista nel calendario dei lavori dell'Assemblea, nei casi in cui la presentazione di questioni pregiudiziali, già annunziate nella Conferenza dei presidenti di gruppo, non sia avvenuta in tempo utile, per consentirne l'esame nell'ultima seduta con votazioni, prima di quella dedicata alla discussione sulle linee generali: i precedenti, che lei


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conoscerà benissimo, sono quello del 9 dicembre 2002, in cui il Presidente comunica che una questione pregiudiziale, pur preannunciata, non è stata tempestivamente presentata ai fini dell'inserimento all'ordine del giorno della seduta con votazioni precedente a quella prevista per la discussione sulle linee generali e quello della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 24 ottobre, in cui il Presidente esclude il rinvio della discussione sulle linee generali del provvedimento collegato in materia di occupazione e mercato del lavoro, A.C. 3193, per consentire l'esame di questioni pregiudiziali preannunciate, ma tardivamente presentate.
Nel caso di specie, la Presidenza ha acceduto alla richiesta in considerazione del fatto che la tardiva chiusura dei lavori presso la Commissione competente in sede referente non ha consentito al gruppo che ne aveva fatto l'annuncio la presentazione della questione pregiudiziale, prima della data stabilita per lo svolgimento della discussione sulle linee generali.
La questione potrà essere comunque oggetto di ulteriori approfondimenti, come lei stesso ha ricordato, presso la Giunta per il regolamento e anche nelle sedi di più diretta rappresentazione dei problemi (ad esempio nella Conferenza dei presidenti di gruppo).
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15.

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