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PRESIDENTE. L'onorevole Chianale ha facoltà di
MAURO CHIANALE. Signor Presidente, credo sia noto al sottosegretario di Stato che quella dei bambini bielorussi in Italia è un'esperienza molto importante che non ha più solo le caratteristiche prettamente sanitarie ma, sempre più, quelle di sviluppo educativo-culturale. Inoltre, si sta creando un legame forte tra le famiglie, le associazioni ed i comuni che promuovono tale iniziativa.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, onorevole Boniver, ha facoltà di
MARGHERITA BONIVER, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, sono felice di poter rispondere all'interpellanza dell'onorevole Chianale fornendo le informazioni richieste su una questione di così grande rilevanza.
estremo favore ed attenzione le iniziative solidaristiche di accoglienza dei minori bielorussi, che sono state sviluppate nell'ambito dei programmi di risanamento post-Chernobyl approvati dal competente comitato per i minori stranieri. Siamo anche consapevoli del valore di tali importanti iniziative che costituiscono, effettivamente, un'esperienza preziosa non solo in termini di accoglienza, ma anche di crescita educativa e culturale per i bambini ed i ragazzi coinvolti.
PRESIDENTE. L'onorevole Chianale ha facoltà di replicare.
MAURO CHIANALE. Signor Presidente, signor sottosegretario, le preoccupazioni espresse nella breve illustrazione dell'interpellanza presentata sono state parzialmente confermate. Dalla risposta fornita dal Governo ho colto alcuni aspetti sicuramente positivi, dal momento che lo stesso ha inteso compiere alcune azioni di alleggerimento, prevedendo misure che limitano il peso economico delle suddette iniziative.
Negli ultimi anni sono sorte continue complicazioni che rendono più difficile tale processo. Le recenti disposizioni promosse dal ministero ed inviate all'ambasciata d'Italia in Belarus richiedono, per il visto di ingresso dei minori inseriti nei progetti di risanamento, il certificato di assenso parentale ed il certificato di nascita debitamente postillati. Tali documenti hanno creato ulteriori difficoltà anche di natura tecnica ed economica. Infatti, inserendosi in attività che riguardano il volontariato, anche sul piano finanziario costituiscono un problema ulteriore per procedere in tale iniziativa che vede impegnate moltissime realtà in tutta Italia.
Le documentazioni richieste sono ovviamente legate a presupposti comprensibili: le adozioni internazionali ed i problemi relativi a tale tipo di rapporti inducono ad essere molto prudenti. In questo caso, però, si tratta di periodi di soggiorno e di affido temporanei che indubbiamente non rientrano nella situazione paventata.
Credo che il ministero abbia già preso l'iniziativa di sospendere temporaneamente tale procedimento. Vorrei sapere se ciò corrisponda al vero e se siano previste iniziative per il superamento delle attuali difficoltà.
Non sfuggirà all'onorevole interpellante che abbiamo sempre considerato con
Con riferimento, quindi, alle specifiche problematiche da lei sollevate penso sia utile precisare alcuni aspetti.
Innanzitutto, desidero sottolineare che la posizione della postilla sulla documentazione di assenso all'espatrio rilasciata dai genitori o tutori del bambino è prevista dalla normativa italiana in materia di visti di ingresso e si fonda sulle disposizioni in vigore per gli atti formati all'estero. Essa non può, quindi, essere disattesa in sede applicativa, ma dovrebbe eventualmente formare oggetto di una modifica normativa della regolamentazione che la prevede.
La presentazione dell'atto di nascita del minore non deriva invece da un'espressa previsione normativa. Essa può quindi essere omessa, purché nell'atto di assenso risulti il nome e la data di nascita del minore. Per questa ragione, al fine di semplificare le procedure, abbiamo impartito istruzioni in tal senso alla nostra ambasciata a Minsk. Questo approccio è d'altra parte coerente con l'azione svolta dal Ministero degli affari esteri per l'introduzione da parte del comitato minori stranieri di nuove linee guida in materia di accoglienza temporanea. Si è così consentita una migliore definizione dei ruoli e delle responsabilità di famiglie, associazioni ed enti promotori dei programmi e del ruolo delle rappresentanze diplomatiche e consolari. In questo modo abbiamo anche perseguito una semplificazione delle procedure ed un alleggerimento della documentazione da produrre. Vale peraltro la pena di sottolineare che l'apposizione della postilla tiene conto delle esigenze di tutela dei minori, in un'ottica di trasparenza della documentazione e delle relative procedure di acquisizione in modo da evitare che le iniziative a loro rivolte possano essere oggetto di speculazione o di illeciti. Tenuto conto di tale contesto, il richiamo alla Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a L'Aja il 29 maggio 1993, non ci pare rilevante, perché la citata convenzione non si occupa dell'accoglienza temporanea del minore straniero, né contiene disposizioni in materia di legalizzazione.
Allo stesso modo, vale la pena di ricordare che il fatto che il passaporto sia considerato l'unico documento da esibire ai fini dell'espatrio non fa tuttavia venire meno l'obbligo dell'assenso per i singoli viaggi, che si concretizza con la concessione del visto d'ingresso. Mentre il passaporto è emesso dalle autorità dello Stato di cittadinanza, il visto di ingresso costituisce invece l'autorizzazione - rilasciata a fronte di specifica richiesta - ad entrare nel territorio di un altro Stato ed è regolato in conformità alla normativa nazionale e comunitaria e nel rispetto delle norme di Schengen. Come ricordavo sopra, siamo tuttavia particolarmente sensibili ai problemi di ordine pratico che la procedura di posizione della postilla su migliaia di documenti può comportare per i richiedenti ed anche per i competenti uffici bielorussi, le cui strutture sono spesso insufficienti a far fronte a queste esigenze. Tenendo conto di questi elementi oggettivi e proprio per facilitare il regolare svolgimento dei programmi di accoglienza previsti per la prossima estate, il Ministero degli affari esteri ha voluto introdurre un periodo transitorio, durante il quale, per la concessione del visto, sarà sufficiente la presentazione di una dichiarazione delle autorità bielorusse competenti, in cui si attesta che è stato acquisito l'assenso parentale o di chi esercita la tutela. Semplicemente sulla base di tale comunicazione e dell'avvenuta autorizzazione del programma da parte del comitato per i minori stranieri, l'ambasciata procederà quindi al rilascio del visto di ingresso.
Abbiamo provveduto ad informare di questa procedura facilitata gli enti solidaristici, che curano i progetti di risanamento post-Chernobyl, sottolineando che potranno avvalersene i gruppi di minori bielorussi, la cui partenza è prevista entro il 31 agosto prossimo. Nella stessa ottica di attenzione a tutta la problematica, non abbiamo trascurato il fatto che i costi di tali iniziative di accoglienza, proprio per il loro carattere solidaristico, sono interamente sostenuti dalle famiglie italiane. Per questa ragione la nostra ambasciata a Minsk è stata incaricata di richiedere alle autorità bielorusse che l'apposizione delle postille sugli atti di assenso possa avvenire senza spesa per i richiedenti, prospettando nel contempo la necessità di adeguare alle procedure richieste nell'interesse del minore le strutture locali competenti.
Pensiamo che le misure concrete, che ho sopra citato, testimonino l'attenzione con cui il Ministero degli affari esteri vuole seguire questa problematica. Continueremo pertanto a monitorare con particolare cura l'applicazione delle procedure in questione, in stretto coordinamento con la nostra ambasciata a Minsk e con le principali associazioni interessate ai progetti di accoglienza. Il proseguimento e l'ulteriore sviluppo delle iniziative di solidarietà in favore dei bambini bielorussi generosamente promosse nel nostro paese costituisce infatti un obiettivo di grande significato umanitario ed etico, che è anche da noi pienamente condiviso e sostenuto.
È indubbio che la sospensione rappresenta un'occasione da cogliere per approfondire la questione, perché, con riferimento alle iniziative da intraprendere, non deve essere coinvolto solo il Ministero degli esteri, ma, come è stato rilevato anche dal sottosegretario, anche il comitato minori che ha sede presso il Ministero del welfare, dove peraltro si ha la sensazione che stia nascendo un'azione più di opposizione che di promozione rispetto a questo tipo di accoglienza e di solidarietà.
Credo sia importante sfruttare questo momento di sospensione (fino al 31 agosto) per promuovere un protocollo operativo di carattere definitivo e, quindi, non trovarsi in futuro di fronte a nuove ed impreviste difficoltà.
Alcuni colleghi, prima dell'estate del 2003, avevano rilevato l'insorgere di ulteriori problemi: ad esempio, alcuni bambini, sprovvisti di certificazione al momento del loro arrivo in aeroporto, sono stati costretti a sostare a lungo nel suddetto. È pertanto indispensabile che vi siano rigore e attenzione, come e il sottosegretario ha sottolineato, per quando riguarda gli aspetti relativi al visto di ingresso ed alla partecipazione di questi bimbi (tanti, nel frattempo, sono diventati maggiorenni).
È importante che in questa fase si chiarisca ciò che potrà accadere e che si predisponga un protocollo operativo di carattere definitivo che impedisca nel futuro l'insorgere di ulteriori problemi.