Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 437 dell'11/3/2004
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(Interventi per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania - n. 2-01112)

PRESIDENTE. L'onorevole Antonio Barbieri ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01112 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 8).

ANTONIO BARBIERI. Signor Presidente, signor sottosegretario, l'opinione pubblica nazionale è oggi interessata da una nuova emergenza, che vede, purtroppo, la regione Campania ancora una volta esempio di caos, di sperpero di risorse pubbliche, di latitanza delle istituzioni e di rassegnazione dei cittadini all'idea che ci si debba difendere da soli scendendo in piazza, occupando municipi, addirittura formando barriere umane.
Mi riferisco all'emergenza rifiuti. Si tratta di uno spettacolo indecoroso ed indegno di una società civile e di una potenza industriale. Tale spettacolo rappresenta il risultato dell'amministrazione della regione da parte della sinistra, che da oltre otto anni sta distruggendo anche una grande risorsa della regione stessa quale il turismo.
La responsabilità del presidente Bassolino è enorme. Egli, ricoprendo per sette anni la carica di sindaco di Napoli, ha fatto sì che tale città sia oggi agli ultimi posti per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, non raggiungendo neppure il 3-4 per cento. Successivamente, il presidente Bassolino ha assunto per quattro anni la gestione commissariale, nel corso della quale sono stati spesi 800 miliardi di vecchie lire e non è stato promosso un adeguato modello per il ciclo dei rifiuti: non sono stati ancora individuati, localizzati ed avviati gli impianti di termovalorizzazione e le scelte compiute da tale gestione sono state assunte in assenza totale di consenso sociale (abbiamo visto addirittura i vescovi scendere in piazza!).
Dopo questo risultato, abbiamo avuto modo di leggere, sulla Gazzetta Ufficiale del 5 marzo, l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri con la quale si è preso atto, procedendo alla nomina di un nuovo commissario nella persona del prefetto Catenacci, delle dimissioni del commissario Bassolino, dimissioni che, come risulta dalla Gazzetta Ufficiale, sono immotivate! Infatti, dopo avere speso 800 miliardi di vecchie lire dei cittadini italiani, egli non ha ritenuto necessario neppure spiegare perché ha rinunziato all'incarico conferitogli dal Governo. Egli non ha dato conto della gestione, non ha informato i cittadini della sua regione, i quali vivono oggi una vera e propria tragedia! Allora, che cosa si sta verificando in questi giorni?
Accade che il nuovo commissario, di fronte all'inettitudine di chi lo ha preceduto, non sapendo più come smaltire i rifiuti, essendo i camion bloccati con i rifiuti a bordo, stia prendendo in considerazione l'ipotesi di aprire discariche dichiarate chiuse, come quella di Ariano Irpino, o di utilizzare la discarica, ancora attiva, della provincia di Benevento, quella di San Bartolomeo in Galdo, con ciò determinando una reazione legittima da parte delle popolazioni di quella zona.
Noi siamo preoccupati, signor sottosegretario, non soltanto per le ragioni legate all'ordine pubblico, ma soprattutto perché questa parte del territorio della provincia di Benevento sembra condannata dai Governi di centrosinistra, quello provinciale e quello regionale, ad un irrimediabile declino e ad una emarginazione economica e sociale.
Da trent'anni questa comunità aspetta l'ospedale, ancora non ha una sistema viario degno di questo nome, ci sono infrastrutture ancora da terzo mondo, nonostante le promesse reiterate di questi signori della provincia e della regione, governate dalla sinistra.
Queste persone sono state prese in giro, sono state illuse e adesso sopraggiunge anche la beffa. Ci si è infatti ricordati di San Bartolomeo in Galdo, di questo territorio del Sannio, non per effettuare investimenti, non per realizzare infrastrutture, non per l'ospedale (abbiamo visto anche che cosa riserva alla nostra provincia l'ultimo piano ospedaliero presentato


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dalla regione Campania), bensì per farvi confluire i rifiuti dell'intera regione, facendo sì che si accresca la situazione di crisi in quel territorio. La discarica, che per quel territorio sarebbe stata sufficiente ancora per un altro anno, con l'utilizzo che se ne intenderebbe fare, sarà infatti esaurita nel giro di 15-20 giorni senza quindi risolvere alcunché, ma ottenendo soltanto la mortificazione dei cittadini di questa provincia e di questa parte del territorio!
Insieme con la collega Erminia Mazzoni e ad altri trenta deputati, ci siamo pertanto rivolti al Governo perché si intervenga con urgenza. Ringraziamo il ministro, che ieri si è incontrato anche con il commissario.
Si è tenuto proprio ieri presso la prefettura di Benevento un incontro anche con i dirigenti della protezione civile per far sì che, dopo il nostro intervento, si prendessero in considerazione ipotesi alternative più idonee e più valide rispetto a quella ipotizzata di Ariano Irpino e di San Bartolomeo in Galdo.
Quindi, nella nostra interpellanza abbiamo anche avanzato una ipotesi di soluzione temporanea di questo problema, perché è chiaro che il nuovo commissario in pochi giorni e in poche settimane non potrà far fronte alla crisi e quindi alla situazione lasciata del presidente della regione Campania. Proprio per far sì che in questo periodo il nuovo commissario possa finalmente realizzare un piano degno di questo nome, pensiamo sia più giusto prevedere un'equa ripartizione tra tutti i comuni in modo che il problema di sei milioni di cittadini campani non si carichi soltanto sulle spalle di qualche comune, come quello di San Bartolomeo. Quindi, è opportuno rispolverare quella norma del decreto del Presidente della Repubblica del 1992, n. 915, il famoso articolo 12, con il quale i sindaci - tutti i sindaci e non soltanto qualcuno - possono con ordinanze adottare urgenti soluzioni temporanee nei territori dei rispettivi comuni. Questa è l'ipotesi; si potrebbe anche ipotizzare quella di una provincializzazione e mi sembra che dal Governo stiano arrivando segnali in questo senso.
Noi rimaniamo in fiduciosa attesa di una risposta esaustiva da parte sua, signor sottosegretario, fiduciosi che il Governo nazionale, finalmente, ponga la parola fine all'oltraggio al buonsenso e all'intelligenza dei cittadini di una regione, della quale noi siamo rappresentanti legittimi e portatori, dal 13 maggio del 2001, di una forte istanza di cambiamento.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di rispondere.

ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Signor Presidente, in merito a quanto indicato nell'interpellanza urgente n. 2-01112, presentata dall'onorevole Barbieri, assieme all'onorevole Mazzoni ed altri deputati, riguardante l'emergenza rifiuti nella regione Campania, anzitutto c'è da premettere che in materia di raccolta differenziata vanno continuati gli sforzi per ottenere maggiori risultati, dato che nel territorio regionale si è ancora a percentuali al di sotto del 10 per cento.
Il sistema impiantistico per la gestione dei rifiuti a valle della raccolta differenziata previsto per il superamento dell'emergenza nella regione Campania comporta la realizzazione di sette impianti di produzione di CDR, di due termovalorizzatori e di impianti per lo smaltimento definitivo dei sovvalli e per la stabilizzazione della frazione organica residuale. I sette impianti di produzione del CDR - localizzati a Pianodardine, Caivano, Santa Maria Capua Vetere, Giugliano, Tufino, Casalduni e Battipaglia - sono stati realizzati e sono tutti in esercizio garantendo già dal 2003 il trattamento di tutti i rifiuti prodotti nella regione che residuano dalla raccolta differenziata. I rifiuti prodotti nel territorio regionale vengono smaltiti nei suddetti impianti essendo state definitivamente chiuse tutte le discariche per i rifiuti urbani «tal quale» esistenti sul territorio.


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Sono state attivate nel territorio campano discariche per sovvalli e per la frazione organica stabilizzata. Non si è ancora attivata la realizzazione dei due impianti di utilizzo del CDR con recupero energetico, da utilizzare ad Acerra e a Santa Maria la Fossa conformemente e in linea con i principi e il modello tecnico-gestionale previsto dalle ordinanze. In attesa dell'attivazione degli impianti di termovalorizzazione, la FIBE Spa, aggiudicataria del servizio di gestione dei rifiuti urbani, è costretta a realizzare molteplici impianti per la messa in riserva del CDR prodotto. È evidente che un tale stato di cose non può trascinarsi oltre.
È necessario attivare i termovalorizzatori, che rappresentano l'opzione essenziale di chiusura del ciclo di gestione integrato dei rifiuti.
Al fine di consolidare quanto realizzato, si è resa indispensabile la proroga dello stato di emergenza, che è stata deliberata, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2003, fino al 31 dicembre 2004. A seguito delle dimissioni del presidente della regione Campania, in qualità di commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti, per garantire che nel suddetto termine (31 dicembre 2004) siano concluse le attività intraprese per il superamento dello stato di emergenza, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3341 del 27 febbraio 2004 è stato nominato commissario il prefetto Catenacci.
Da quanto detto, il persistere dello stato di emergenza è da imputarsi soprattutto alla mancata realizzazione dei termovalorizzatori, mancanza dovuta in particolar modo all'ostilità mostrata dalla popolazione alla loro costruzione a causa di una non corretta informazione - anche strumentale - in merito ai pericoli che questi rappresenterebbero (al riguardo, dobbiamo impegnarci tutti, maggioranza e opposizione, perché il cittadino riceva l'informazione più corretta, evitando che diventi magari strumento inconscio dell'ecomafia).
Per quanto compete all'amministrazione che rappresento, visto che in materia il tutto è demandato all'autorità commissariale - salvo un eventuale supporto tecnico, qualora richiesto -, posso dire che saremo vigili affinché tutti i soggetti coinvolti nella vicenda pongano in essere tutte le misure necessarie per portare a termine nel migliore dei modi la fase commissariale.
Comunque, stante la situazione che si è venuta a creare, il commissario straordinario, prefetto Catenacci, individuerà nell'immediato siti alternativi per lo smaltimento, ferma restando la necessità di una più razionale forma di smaltimento dei rifiuti, che deve avvenire nell'ambito della regione e con il coinvolgimento pieno di ogni provincia interessata.

PRESIDENTE. L'onorevole Mazzoni ha facoltà di replicare per l'interpellanza Antonio Barbieri n. 2-01112, di cui è cofirmataria.

ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Tortoli soprattutto per lo stile composto con il quale ha voluto dipingere l'attuale drammatica situazione che vive la regione Campania. Da rappresentante istituzionale, egli infatti non ha voluto lasciarsi prendere la mano da una pur doverosa - mi consenta - individuazione ed imputazione delle responsabilità che sono all'origine del dramma che oggi stanno vivendo le comunità della Campania.
Tutti sanno, però, che la situazione attuale altro non è che l'eredità lasciata da qualcuno, al quale impropriamente abbiamo consentito di abbandonare la posizione di responsabilità che ricopriva fino a dieci giorni fa, quando ha ritenuto più opportuno dimettersi, per evitare di dover gestire la parte più difficile della sua incapacità amministrativa, cioè la fase in cui è esplosa l'emergenza. Abbiamo affidato questa fase al neonominato prefetto Catenacci, al quale nei giorni passati ho già espresso la mia solidarietà, poiché si sta facendo carico di una situazione che è al collasso.
Oggi ci preoccupa l'emergenza e, quindi, per quanto riguarda questa, mi


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ritengo soddisfatta della risposta fornita dal Governo, perché non soltanto ha raccolto l'istanza che abbiamo formulato con questa interpellanza io, l'onorevole Antonio Barbieri e gli altri firmatari; non soltanto ha raccolto l'istanza che nei giorni passati, attraverso frenetici e continui contatti con il ministro e il prefetto Catenacci, abbiamo sviluppato per sostenere queste comunità; ma soprattutto ha raccolto l'istanza, che finalmente è riuscita ad ottenere un'attenzione a livello nazionale, di quelle comunità che hanno vissuto il senso dell'abbandono e che giustamente - lo dico in quest'aula - hanno ritenuto che l'unica strada percorribile fosse quella della tutela diretta di un diritto irrinunciabile, il diritto alla loro salute, e l'hanno difeso direttamente e personalmente con una dignità enorme.
Per questi territori, che rappresento come deputato, è difficile guadagnarsi attenzione nelle sedi istituzionali (comprese la regione e le province di appartenenza): si tratta di territori emarginati! Combatto battaglie che potrei definire cruente anche qui a Roma pur di riuscire a pilotare l'attenzione delle istituzioni verso queste realtà territoriali. Oggi, esse hanno mostrato tutta la loro dignità, tutto il loro coraggio, tutta la loro voglia di crescere e di andare avanti! Mi auguro che questa vicenda drammatica possa servire a procurare a questi territori un'attenzione diversa.
A questo punto del discorso, non mi posso esimere da una notazione. Dall'inizio del mio mandato, dal 2001, ho presentato svariate interpellanze, interrogazioni, nonché ordini del giorno su provvedimenti collegati alla materia ambientale, per rimarcare le gravi inadempienze che venivano consumate in Campania nel settore della gestione dei rifiuti. Il Governo ha pensato di confidare nella positiva azione del commissario Bassolino e non ha prestato ascolto alle mie richieste di sostituzione dello stesso. La sostituzione è avvenuta oggi, in una situazione veramente drammatica.
Tuttavia, sono soddisfatta: con la risposta ufficiale fornita in quest'aula dal sottosegretario Tortoli, diamo a queste comunità l'annuncio che esse attendevano da tempo: adesso che c'è un impegno del Governo a dirottare altrove i rifiuti, le donne, i bambini e gli uomini che, per giorni e giorni, anche la notte, sono rimasti in strada per bloccare i camion utilizzati per lo sversamento dei rifiuti potranno finalmente fare ritorno alle loro case. Questo è il primo dato importante.
Il secondo dato importante è che il Governo accoglie anche la nostra ipotesi subordinata. Come diceva il collega Barbieri nel corso dell'illustrazione, ai fini del completamento organico del sistema complessivo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani della regione Campania, avevamo ipotizzato lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti prodotti nel territorio di ogni comune ovvero un rinvio alla responsabilità delle province.
I rifiuti che vengono prodotti debbono essere necessariamente smaltiti. Questa non è una necessità che possiamo ignorare: dobbiamo necessariamente farcene carico! Oggi, ci riteniamo soddisfatti della soluzione che è stata data all'emergenza, alla situazione contingente, ma, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, sicuramente non ci fermeremo: chiediamo una soluzione definitiva! Questa non è una situazione da paese civile! Questa non è una situazione che può essere ancora sopportata! Dobbiamo anche accertare le responsabilità, non perché ciò risponde ad un sentimento di vendetta covato da qualcuno, ma perché questo è il punto di partenza per riuscire a mettere fine a questa vicenda sconvolgente. Non ci fermeremo: andremo avanti!
Mi auguro che, da oggi in poi, a seguito delle sollecitazioni che gli ho già rivolto ed a quelle che ancora gli rivolgerò, con il collega Barbieri e con altri, il Governo presti alla vicenda la dovuta attenzione ed attivi immediatamente i suoi poteri sostitutivi. Dobbiamo cercare di prevenire, non di curare quando il malato è già in fin di vita! Nel caso di specie, abbiamo commesso proprio questo errore, dopo avere consentito una gestione irresponsabile e lo sperpero di somme enormi di cui, adesso,


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qualcuno dovrà rendere conto! Abbiamo costretto un'intera popolazione civile a vivere una tale tragedia!
Le attenzioni che tutti i media nazionali ci hanno riservato costituiscono, oggi, un punto di forza, l'unico punto di forza che, forse, ci conforta per il sacrificio che abbiamo fatto a favore di queste comunità, alle quali rivolgo il mio saluto. Le ringrazio per la forza che esse hanno dimostrato. Spero che la considerazione di cui abbiamo goduto a livello nazionale serva a mantenere alta l'attenzione anche in futuro: queste comunità la meritano; è un loro diritto.
Il Governo ha firmato un patto con i cittadini italiani: quello di farli vivere in un'Italia migliore. Abbiamo propagandato un sogno italiano nel quale questi cittadini hanno creduto. Il sogno che abbiamo prospettato loro non era certo quello di essere costretti a condividere i rifiuti provenienti da realtà che li hanno sempre ignorati o tenuti in disparte: il sogno italiano di questi cittadini era quello di uscire, finalmente, da quell'emarginazione nella quale i Governi precedenti li avevano cacciati!
Oggi dobbiamo consentire tutto questo. Partiamo da una situazione drammatica ma speriamo in una situazione migliore.

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