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PRESIDENTE. Il sottosegretario per la tutela dell'ambiente e del territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di
ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Il Parco nazionale dell'Arcipelago toscano fin dal 1997 ha posto in essere una serie di iniziative volte a comprendere meglio lo status della popolazione del cinghiale all'isola d'Elba, nonché a ridurne il numero e a limitare i danni sulle colture agricole. Agli sforzi gestionali e di pianificazione si associa un rilevante impegno economico, con un'incidenza non trascurabile sui bilanci annuali dell'ente. Le attività di studio, effettuate dal dipartimento
di etologia ed evoluzione dell'università di Pisa hanno condotto ad una stima della consistenza primaverile del 1998 pari a 2000-2500 capi. Al momento, è attiva una convenzione con il dipartimento di produzioni animali dell'università di Torino per effettuare indagini eco-patologiche sulla popolazione del cinghiale.
dell'ambiente e della tutela del territorio. Tale parere, peraltro, è stato trasmesso agli enti parco che intendano effettuare il controllo del cinghiale con mute di cani.
PRESIDENTE. L'onorevole Di Virgilio ha facoltà di
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, nel ringraziare sentitamente il sottosegretario Tortoli, mi dichiaro soddisfatto della sua meticolosa e precisa risposta. Secondo i dati di uno studio commissionato al dipartimento di etologia, ecologia ed evoluzione dell'università di Pisa, l'abbattimento annuo del cinghiale doveva essere di circa 1.000-1.500 capi per ristabilire l'equilibrio. Attualmente assistiamo, in caso di piogge, anche non torrenziali, a smottamenti o frane che alterano profondamente l'aspetto idrogeologico, provocando danni non secondari.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La scelta degli interventi di prelievo, dettata dal contesto normativo sulle aree protette e dall'urgenza di effettuare prelievi immediati, è stata orientata verso la diversificazione, con la sperimentazione di tecniche mai utilizzate all'isola d'Elba. Le tipologie di prelievo adottate sono costituite da abbattimenti di urgenza, con operatori afferenti alle componenti venatorie locali, da abbattimenti all'«aspetto» ed alla «cerca», con personale istituzionale, e da catture mediante trappole. Le attività di controllo hanno consentito un prelievo, nell'area protetta, di 170 capi nell'annualità 1997-1998, 485 nel 1998-1999, 667 nel 1999-2000, 328 nel 2000-2001, 220 nel 2001-2002 ed infine 689 nel periodo novembre 2002-ottobre 2003. Complessivamente, il prelievo annuale all'isola d'Elba sulla popolazione del cinghiale, con la nascita del Parco nazionale, è incrementato del 45 per cento.
Con delibera commissariale n. 233 del 17 ottobre 2003 sono stati predisposti, per la prossima annualità, interventi di controllo, già attivati sul territorio dell'area protetta, con prelievi minimi di 800 capi. Oltre a ciò, l'ente ha attivato procedure per la concessione di materiale per recinzioni, al fine di tutelare i fondi agricoli e i giardini dai danneggiamenti degli ungulati. In totale, sono stati distribuiti circa 90 mila metri di recinzioni metalliche e 20 impianti di recinzioni elettriche. Nondimeno, dal 1997 si è provveduto a corrispondere indennizzi per danneggiamenti arrecati dal cinghiale alle attività agricole, ai giardini, alle opere tradizionali e al patrimonio zootecnico.
Con delibera commissariale n. 264 del 17 novembre 2003 è stato assegnato un contributo di ricerca all'università degli studi di Firenze, dipartimento di biologia vegetale, per effettuare studi sull'impatto causato dagli ungulati sulle associazioni vegetali dell'isola d'Elba. Le vicende legate al proliferare dei cinghiali all'interno dell'Arcipelago toscano risultano essere oggetto di particolare attenzione da parte della competente direzione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, che si è resa disponibile a contribuire sotto il profilo tecnico ed amministrativo alla risoluzione del problema, autorizzando anche gli abbattimenti selettivi.
Purtroppo, non è stato ancora possibile individuare una definitiva soluzione del problema; infatti, malgrado gli sforzi profusi dalle amministrazioni interessate, tendenti a portare a normalità il fenomeno dell'espansione del cinghiale nel territorio elbano, pervengono ancora svariate note di richiesta di risarcimento dei danni cagionati dalla fauna alle coltivazioni.
L'ente gestore dell'area protetta ha, come già detto, attuato le dovute forme di controllo per limitare i danni, adottando azioni dissuasive: cattura dei suidi con trappole e, come anzidetto, abbattimenti selettivi mediante l'impiego di personale specializzato. Tali interventi, tuttora in corso, sembrano contribuire significativamente alla soluzione del problema. Al riguardo, l'ente parco ha trasmesso recentemente un ulteriore progetto sul controllo del cinghiale, nel quale si prevedono interventi di trappolamento e di abbattimenti con arma da fuoco, escludendo battute con impiego di cani e battitori.
L'intervento proposto dal parco si presenta ben strutturato: comprende azioni studiate e programmate sulla base dei censimenti e delle stime effettuate nel territorio protetto e mira a contenere il fenomeno lamentato dall'onorevole interrogante, anche in considerazione del fatto che l'eradicazione della specie dall'isola non è tecnicamente praticabile.
Risulta, pertanto, che l'ente, nelle diverse campagne di prelievo, abbia utilizzato tecniche differenti dagli abbattimenti mediante braccata tradizionale, peraltro mai autorizzata e non prevista dall'INFS e, più volte, oggetto di parere sfavorevole da parte della direzione competente del Ministero
Vi è un altro animale - e mi rivolgo al sottosegretario che conosce il problema - che causa problemi nella zona del monte Perone, il muflone, il quale si nutre del sottobosco, concorrendo a provocare danni idrogeologici. Mi sembra che le iniziative proposte ed intraprese dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, nonché dall'ente parco dell'isola d'Elba siano in grado di risolvere il problema; tuttavia, invito il ministro dell'ambiente a vigilare, affinché la questione sia risolta.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14.