Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 414 del 28/1/2004
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(Progetto statunitense concernente la ristrutturazione della base d'appoggio USA per sommergibili d'attacco nell'area dell'isola de La Maddalena - n. 3-02988)

PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02988 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).

ELETTRA DEIANA. Ritorno su un argomento sul quale il ministro Giovanardi ha già avuto modo di darmi delle spiegazioni, che però non mi avevano soddisfatto non corrispondendo alla verità.
Il ministro Martino, con una nota del 30 settembre 2003, ha deciso di avallare il progetto statunitense di cosiddette migliorie infrastrutturali dell'area de La Maddalena - Santo Stefano. Ricordo al ministro che in tale area, a seguito dell'accordo bilaterale del 1972 tra la Repubblica italiana e gli Stati Uniti, lo Stato italiano concesse il diritto di attracco per una nave arsenale della Marina militare americana e per alcuni sommergibili nucleari. Sottolineo diritto di attracco, che è un concetto diverso dall'insediamento di una base militare. Nella parte prospiciente l'attracco, nel corso di questi trent'anni, sono proliferati containers e prefabbricati. Oggi, con la dicitura «migliorie strutturali», si vuole legittimare la trasformazione di una base abusiva ed illegale in una vera e propria base.

PRESIDENTE. Onorevole Deiana, la invito a concludere.

ELETTRA DEIANA. Vorrei chiedere al ministro se la decisione in materia non spetti al Parlamento, anziché al Governo con atto unilaterale.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Onorevole Deiana, come lei ha giustamente detto, ci siamo già intrattenuti su questo argomento il 15 ottobre scorso, quando il Governo espresse la sua opinione al riguardo. Ricordo che il comune de La Maddalena aveva dato un parere favorevole, mentre lei aveva ricordato che la regione Sardegna si era dichiarata contraria. Proprio su formale istanza di tale regione, tesa all'esame dell'autorizzazione data dal Ministero della difesa per l'effettuazione dei lavori in argomento, la questione è stata esaminata nell'ambito di una riunione che si è tenuta il 14 gennaio scorso presso il dipartimento per il coordinamento alla Presidenza del Consiglio.
Nel merito si rileva, in sintesi, che durante tale riunione vi è stata convergenza di vedute tra la regione Sardegna e


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l'amministrazione sui seguenti punti: il progetto in questione è stato già esaminato ed approvato dalle diverse amministrazioni competenti, quali la sovrintendenza per i beni architettonici e culturali; sono già iniziati i rapporti di collaborazione fra i più alti responsabili dei settori interessati della regione Sardegna ed i responsabili del progetto; le opere da realizzare non prevedono alcun potenziamento della struttura esistente né dal punto di vista del personale militare e civile, né da quello dell'attività operativa del sito. Si tratta, in sostanza, di una serie di interventi di rimodulazione finalizzati, da un lato, a salvaguardare l'ambiente e, dall'altro, a migliorare la qualità della vita di chi è residente in quella località.
In base ad un accordo tra tutte le amministrazioni coinvolte è assicurata la possibilità per tutti gli enti pubblici territoriali interessati di effettuare analisi sulla qualità dell'acqua, dell'aria e del fondale marino della rotta di transito dell'unità navale statunitense all'interno del comprensorio militare in questione, come ha riferito anche prima il collega Matteoli.
Alla luce delle risultanze di tale riunione, il rappresentante della regione autonoma Sardegna ha ritirato il proprio dissenso precedentemente espresso indirizzato al Presidente del Consiglio. Dunque, la novità dal 15 ottobre ad oggi, è che non solo il comune de La Maddalena si è dichiarato favorevole a tale realizzazione, ma anche la regione Sardegna ha modificato il suo atteggiamento negativo, da lei ricordato la volta precedente. Infatti, dopo avere esaminato il progetto, ha dato parere positivo.
Davanti al parere positivo del comune, della regione e di tutti gli enti preposti a dare concessioni ed autorizzazioni edilizie, il Ministero della difesa non può fare altro, in base alla legge n. 898 del 1976, che dare corso ai lavori perché gli stessi vengano effettuati nella piena legalità e con tutte le procedure e le autorizzazioni previste dalla legge.

PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di replicare.

ELETTRA DEIANA. Il ministro Giovanardi non ha risposto alla mia domanda. Lo ringrazio per tutte le precisazioni fornitemi, che riguardano, però, altra materia.
L'accordo del 1972 concedeva alla US Navy il diritto di attracco. Sulla base di tale accordo il Governo non può concedere la strutturazione di una vera e propria base sulla costa prospiciente l'attracco: ciò non era previsto nell'accordo. Praticamente, sotto la maschera di ragioni tecnico-amministrative e di competenze amministrative locali si nasconde una decisione politica di stravolgimento, di trasformazione radicale dell'accordo del 1972. Tale accordo prevedeva soltanto il diritto di attracco.
Oggi, invece, con la suddetta nota del ministero, la parte prospiciente l'attracco si trasforma in una vera e propria base strutturata: dove in questi anni sono proliferati container e casotti abusivi ora si costruisce una base. Questa si struttura con funzionalità, ruoli e potenziali pericoli per la popolazione civile di cui non sappiamo nulla!
Le sto chiedendo se il Governo non ritenga che l'unica sede atta a modificare i contenuti dell'accordo bilaterale intercorso tra gli Stati Uniti d'America e lo Stato italiano non sia quella parlamentare e non accordi sottobanco - o anche chiari e palesi, se preferisce - tra le amministrazioni locali ed il Governo.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Non si modifica nulla!

ELETTRA DEIANA. Come, non si modifica nulla? In tale accordo si parlava di diritto di attracco, non di insediamento della marina militare sul territorio italiano! Fino adesso vi erano alcuni container abusivi, ora si prevede una base strutturata, le cui finalità devono essere discusse in una sede politica nazionale come il Parlamento italiano, e non nel corso di accordi unilaterali, come se si trattasse di un fatto privato tra il Governo italiano e la marina americana!


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PRESIDENTE. La sua replica è stata molto chiara.
È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Ringrazio i colleghi che sono intervenuti ed il Governo.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 16,10.

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