Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 414 del 28/1/2004
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(Introduzione di nuovi prodotti nel paniere dei beni con cui l'ISTAT calcola la variazione dei prezzi al consumo - n. 3-02985)

PRESIDENTE. L'onorevole D'Agrò ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02985 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).

LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, onorevole ministro, come avviene alla fine di ogni anno, l'Istat ha deciso di cambiare il paniere dei beni sulla base dei quali viene calcolata la variazione dei prezzi al consumo e, quindi, l'inflazione.
In questo paese, quando si parla di inflazione, si entra in un campo minato. In sostanza, l'inflazione calcolata appare assolutamente diversa rispetto a quella percepita, a quella che effettivamente grava sulle tasche dei cittadini, soprattutto di quelli a reddito fisso. Sono usciti dal paniere undici beni e ne sono entrati sette; tra questi, vi sono il decoder e l'antenna satellitare, mentre non c'è, ad esempio, il pannolone per gli anziani incontinenti (che, invece, dovrebbe assolutamente essere preso in considerazione). Tuttavia, il problema è che si è immediatamente scatenata una polemica con i consumatori e con altri istituti di ricerca, i quali sostengono che neanche in questo modo viene fotografata la realtà.
Pertanto, chiediamo al Governo se sia possibile prendere in considerazione quanto chiedono la Federconsumatori ed alcuni istituti di ricerca, al fine di evitare che l'inflazione percepita generi continue polemiche, alle quali assistiamo anche in questi giorni.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Onorevole D'Agrò, il paniere per l'anno 2004 è costituito, come lei ha giustamente rilevato, da 569 posizioni rappresentative di natura composita. Ad esempio, vi compaiono 21 tipi di ortaggi freschi e 134 tipi di medicinali. Rispetto al 2003, sono state eliminate 11 posizioni (tra le quali il formaggio italico, le nocciole, gli zoccoli, la canottiera da uomo) e ne sono state introdotte 7.
In ordine al problema dell'inflazione percepita, che risulta di norma superiore a quella misurata, si rileva che, mentre la seconda si basa sull'andamento dei prezzi, negli ultimi dodici mesi, di un larghissimo paniere di prodotti, la prima è percepita dal consumatore su un arco temporale più limitato (quattro o cinque mesi). Con l'introduzione dell'euro, poi, com'è noto, e com'è oggettivo, si sono registrati ritocchi nei listini relativi ai beni di più largo consumo particolarmente accentuati, ma, non per questo, maggiormente incidenti sulla spesa complessiva. Naturalmente, questi ultimi danno al consumatore la sensazione che l'entità degli aumenti superi quella media. Si fa presente, inoltre, che, in generale, si è portati ad evidenziare gli aumenti dei prezzi ed a trascurare, invece, le loro diminuzioni.


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Che fare, allora, di fronte a questa situazione? L'ISTAT ha aperto, già da tempo, un confronto tecnico con il consiglio nazionale dei consumatori, costituito presso il Ministero delle attività produttive, proprio sul tema degli indici dei prezzi al consumo. L'11 settembre dell'anno scorso si è svolto un incontro con le associazioni dei consumatori, nel corso del quale sono stati chiesti a queste ultime suggerimenti per la definizione del nuovo paniere. Il 7 ottobre 2003, tramite la presidenza, le medesime associazioni sono state sollecitate a trasmettere osservazioni e proposte entro il 20 ottobre. Il rispetto di tale scadenza avrebbe garantito la possibilità di aggiornare il paniere entro gennaio.
Alla richiesta hanno dato riscontro soltanto due associazioni, Altroconsumo e Cittadinanza attiva, le quali hanno avanzato le loro proposte. Più specificamente, Cittadinanza attiva ha proposto di inserire nel paniere, tra i generi alimentari, i prodotti biologici e, con riferimento al capitolo ricreazione, l'antenna satellitare, il decoder e la macchina fotografica digitale (tali proposte sono state accolte), mentre Altroconsumo ha avanzato proposte relative ai prodotti ortofrutticoli, attualmente all'esame dell'Istat.
Dopo la pubblicazione del listino, avvenuta il 20 gennaio, sulla base di questa volontà di collaborare, l'Istat ha promosso un altro incontro con tutte le associazioni rappresentate per il 28 gennaio - per oggi, quindi -, allo scopo di continuare il rapporto di collaborazione. Certo, sarebbe auspicabile che anche altre associazioni, molte delle quali sono attivissime nei talk show televisivi e, in generale, nel rilasciare dichiarazioni, formalizzassero all'Istat le loro proposte: in tal modo, si instaurerebbe un confronto reale e ciascuno, indicando, com'è giusto, specifiche proposte, si assumerebbe le proprie responsabilità.

PRESIDENTE. L'onorevole D'Agrò ha facoltà di replicare.

LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, signor ministro, sono convinto che quanto da lei riferito corrisponda al vero, vale a dire che soltanto due organizzazioni hanno avanzato osservazioni sui nuovi beni che devono entrare nel paniere. Tuttavia, ritengo che il problema si ponga anche in altri termini. Sono state svolte, infatti, osservazioni di diversa natura. Si tratta di verificare non soltanto le modifiche introdotte nel paniere, ma anche come avviene la pesatura di beni e servizi. Probabilmente, occorre riformare questo aspetto, altrimenti l'inflazione sarà mantenuta secondo regole di adattabilità, e non realisticamente rispondente alla misura dell'inflazione reale esistente nel paese.
Attribuire il peso dello 0,4 cento alla RC auto e solo del 9 per cento al bene casa, con ogni probabilità, non corrisponde al vero, ossia all'effettiva incidenza sul portafoglio della gente di questi due beni (come, probabilmente, tanti altri). Non si tratta di andare contro l'ISTAT, ma di riformare l'ISTAT, di dare all'ente nuove indicazioni; e credo che la pesatura dei beni sia molto importante. Peraltro, la Corte dei conti - non me ne voglia l'ISTAT - ha dichiarato che l'ente in questione è da riformare.
Senza entrare nella polemica riguardante il paniere ma facendo riferimento alla relazione sulla gestione finanziaria nel 2002 dell'ISTAT, la Corte dei conti analizza aspetti finanziari dell'istituto, rilevando l'esistenza di elementi di rigidità nella sua gestione, e prospetta al Parlamento e al Governo la necessità di adottare le opportune misure di rafforzamento e di razionalizzazione anche normativa dell'ente.
Chiedo al Governo, pertanto, proprio alla luce dell'indicazione della Corte dei conti, che questo rilievo sia tenuto nella debita considerazione.

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