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PRESIDENTE. L'onorevole Sergio Rossi ha facoltà di
SERGIO ROSSI. Signor ministro, sono 350.000 i risparmiatori che sono stati coinvolti dal crack argentino, laddove molti sono piccoli risparmiatori, in grado di ammortizzare con gravi difficoltà le ingenti perdite in conto capitale.
dalle banche, a favore dei piccoli risparmiatori italiani travolti dal default argentino. Le banche in varie riprese hanno ottenuto dalla politica aiuti e benefici. Quindi, il legislatore, cioè la politica, dovrebbe intervenire in questa vicenda per aiutare questa volta i più deboli, cioè i piccoli risparmiatori, i quali non sempre sono stati accuratamente informati sul rischio paese Argentina.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. L'interrogazione presentata riguarda gli investitori in titoli argentini e le problematiche relative a tali investimenti. Non è la prima volta che vengono presentate interrogazioni a risposta immediata vertenti su questo problema, che il Governo ha seguito, e continuerà a seguire, con la massima attenzione, in particolare con gli esponenti di Governo dell'Argentina, nei rapporti bilaterali con quei paesi, attraverso anche l'attivazione dei rappresentanti italiani presso le istituzioni internazionali e in sede multilaterale, in primo luogo il club di Parigi, sede in cui tecnicamente vengono gestite tali partite. È evidente, infatti, che qui si tratta di problemi complessi e delicati che si fondano anche su principi di libertà di mercato e di solvibilità di Stati sovrani come l'Argentina, che naturalmente sono i primi responsabili e sono quelli che devono rispondere dei loro inadempimenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Sergio Rossi, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di
SERGIO ROSSI. Signor ministro, essendo i risparmiatori clienti delle banche, penso che dovrebbe essere un obbligo deontologico delle banche soccorrere i loro clienti con un fondo di solidarietà, così come già avviene con il fondo di garanzia per i default delle banche stesse. Questo è in sostanza il contenuto della nostra richiesta presentata in finanziaria, nonché della presente interrogazione a risposta immediata, a cui lei però non ha adeguatamente risposto.
La Lega nord ha presentato in finanziaria un emendamento volto ad istituire un fondo di solidarietà, naturalmente alimentato
Chiedo, pertanto, quali iniziative il Governo intenda adottare in sede nazionale ed internazionale.
È chiaro che la situazione economica attuale di quel paese e la sistemazione del suo debito estero condizionano la ricerca di soluzioni che penalizzino nella minor misura possibile gli investitori italiani. Il Governo italiano sta lavorando per cercare di salvaguardare al meglio, naturalmente nel rispetto della normativa, il principio di parità di trattamento fra i piccoli risparmiatori e i grandi investitori, facendo pressione sul Governo argentino - anche negli incontri che si sono tenuti di recente -, affinché si impegni a rimborsare, nella percentuale maggiore possibile, i suoi prestiti obbligazionari, soddisfacendo così le attese dei risparmiatori italiani.
Quanto da lei illustrato non è altro che l'impegno già assunto lo scorso anno, tuttavia non è sufficiente.
Per il caso Cirio la magistratura sta scoprendo gravi responsabilità da parte delle banche. Il caso Argentina, pur essendo diverso, presenta analogie, se si considera che la vendita dei bond argentini venne spinta dagli intermediari nel periodo precedente il default, al fine di alleggerire il portafoglio delle banche, scaricando i rischi sui risparmiatori ignari. Infatti, ci fu una generalizzata mancanza di informazione nei confronti dei risparmiatori. Non è certo una bella prospettiva per i piccoli risparmiatori quella di vedersi rimborsato, chissà quando, solo il 25 per cento del capitale, come vorrebbe fare lo Stato argentino.
Vede, signor ministro, le statistiche degli ultimi anni evidenziano una crescita degli utili delle banche in coincidenza con una diminuzione delle sofferenze dei crediti delle stesse. Questo potrebbe apparire un merito, ma - attenzione - c'è un'altra coincidenza preoccupante evidenziata dalle statistiche. Mi riferisco alla crescita esponenziale dei bond non rimborsati ai piccoli risparmiatori.
Da quanto ho affermato si evidenzia che la bravura delle banche è consistita nel trasferire a tempo debito, cioè con tempestività, il default previsto dalle società private (Cirio) o dagli Stati esteri (Argentina) sui risparmiatori.
Su ciò occorre riflettere, in quanto è indispensabile recuperare la credibilità, pena un peggioramento nei rapporti tra i risparmiatori e le banche.