Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 156 dell'11/6/2002
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(Situazione occupazionale dell'impianto industriale Sata (FIAT) nell'area di Melfi - n. 3-00274)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le attività produttive, onorevole Galati, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Lettieri n. 3-00274 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 5).

GIUSEPPE GALATI, Sottosegretario di Stato per le attività produttive. Signor Presidente, con riferimento all'interrogazione dell'onorevole Lettieri si fa presente quanto segue. La società Sata Spa è beneficiaria di un contributo concesso in via provvisoria a valere sul terzo bando di applicazione della legge n. 448 del 1992. Tale contributo, ammontante a lire 78 miliardi, è commisurato ad investimenti ammessi per circa 436 miliardi riferiti alla ristrutturazione di uno stabilimento ubicato presso Melfi, località San Nicola, adibito alla produzione di autoveicoli. Attualmente il contributo è stato erogato per poco più di 70 miliardi di lire e sono in corso gli accertamenti finali, avendo la società ultimato l'investimento e trasmesso la documentazione di spesa.
Le determinazioni conclusive in ordine al contributo concesso in via provvisoria, sulle quali peraltro non sembra possano influire trasferimenti all'estero di attività svolte da aziende terze, saranno assunte a conclusione dei citati accertamenti. Appare comunque il caso di segnalare che il mantenimento delle agevolazioni è correlato al rispetto, anche nel tempo, da parte dell'impresa, delle obbligazioni derivanti dalla concessione, in particolare di quelle che impongono per cinque anni l'utilizzo dei beni agevolati ed il rispetto di tutte le norme sul lavoro. Alla Sata Spa è stata inoltre riconosciuta ammissibile, ai sensi della legge n. 64 del 1986, una spesa di 2.441 miliardi di lire, oltre a 55 miliardi per scorte, per la realizzazione dello stabilimento industriale e per la costruzione ed il montaggio di autoveicoli e loro parti. L'iniziativa ha determinato, a regime, un'occupazione risultata di 6.711 unità.
Il servizio per la programmazione negoziata del Ministero dell'economia, a seguito dell'approvazione dell'assetto finale del secondo contratto di programma con il gruppo FIAT, deliberato dal CIPE in data 9 luglio 1998, sulla base della relazione


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finale di spesa redatta da San Paolo Imi Spa, quale istituto istruttore, nonché dalle risultanze della commissione di accertamento emesse in data 23 novembre 2000, ha deliberato il decreto di concessione definitiva delle agevolazioni.
Detto decreto pone numerose prescrizioni cui la società dovrà attenersi, tra le quali: non distogliere dall'uso previsto - per un periodo di almeno cinque anni dalla data di entrata in funzione dell'impianto - i macchinari e le attrezzature ammesse alle agevolazioni senza esplicita autorizzazione da parte del servizio concedente; non destinare le opere edilizie oggetto dell'agevolazione ad usi diversi da quelli previsti - per un periodo di almeno dieci anni dalla data di entrata in funzione dell'impianto - senza esplicita autorizzazione da parte del servizio concedente; osservare nei confronti dei lavoratori dipendenti le norme sul lavoro ed i contratti collettivi; mettere in atto, nello stabilimento oggetto delle agevolazioni, gli accorgimenti tecnici necessari per evitare ogni forma di inquinamento a norma della vigente legislazione. In caso di inosservanza sono previste sanzioni, quali la restituzione pro quota del contributo in conto capitale maggiorata di interessi e la cessazione della corresponsione del contributo in conto interessi. Il servizio, inoltre, si riserva il più ampio potere di verifica e di accertamento da esercitare nelle forme, nei modi e nei tempi che si riterranno opportuni in ordine all'osservanza delle disposizioni impartite. In caso di recupero parziale o totale del contributo in conto capitale, lo stesso dovrà essere maggiorato degli interessi semplici calcolati al tasso di riferimento vigente alla data di emissione del provvedimento di concessione dell'agevolazione.
Utilizzando sempre le agevolazioni finanziarie previste dalla legge n. 64, il Ministero dell'economia e delle finanze ha stipulato, nel giugno del 1995, un contratto di programma con il consorzio ACM - auto componentistica Mezzogiorno - per la realizzazione nell'area di Melfi di nuovi impianti e l'ampliamento di stabilimenti industriali per la produzione di componentistica autoveicolistica per le forniture allo stabilimento SATA-FIAT. Il contratto, il più volte aggiornato, prevedeva la realizzazione in zona di 22 interventi industriali per una spesa complessiva di 587.714 milioni. Gli investimenti avrebbero comportato un onere massimo per lo Stato di 300.349 milioni, consentendo un livello occupazionale di 3.780 unità lavorative, di cui 2.241 di nuova assunzione. Il piano di investimenti, secondo gli accordi sottoscritti, è stato completato entro il 31 dicembre del 1997. A consuntivo, il CIPE, in data primo febbraio 2001, ha deliberato l'assetto finale del contratto di programma ACM riconoscendo la spesa complessiva di 556.557 milioni, con un onere a carico dello Stato di 207.914 milioni. Il CIPE ha altresì preso atto che è stata realizzata occupazione per 3.752 unità lavorative, di cui 2.215 di nuova assunzione. Il servizio della programmazione negoziata del IV dipartimento del Ministero dell'economia e delle finanze ha emesso, in data 23 maggio 2001, il decreto dirigenziale n. 2529 di concessione definitiva delle agevolazioni. Il decreto di cui trattasi riporta le medesime prescrizioni sopra ricordate cui le società consorziate devono attenersi.

PRESIDENTE. L'onorevole Lettieri ha facoltà di replicare.

MARIO LETTIERI. Signor Presidente, la risposta del sottosegretario, al quale va la mia gratitudine, non è soddisfacente, per un motivo molto semplice: i dati forniti sono esatti, ma non rispondono all'intento per il quale ho presentato questa interrogazione. Si tratta, infatti, di dati già conosciuti, mentre il mio intento era quello di fugare le preoccupazioni presenti nell'area industriale di Melfi per la crisi che potrebbe interessare la zona a causa della situazione che investe l'intero gruppo FIAT. Basta leggere i giornali in questi giorni per verificare come il gruppo - la più grande industria privata italiana di dimensioni internazionali - versi in una situazione drammatica: pensiamo, ad esempio, alle dimissioni di Cantarella annunciate proprio ieri o all'intervento delle


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banche per la ristrutturazione della sua situazione debitoria. Non possiamo ignorare questi fatti: è vero che l'interrogazione porta la data dell'ottobre 2001, ma nel frattempo si sono verificati tali eventi. La situazione della FIAT riguarda l'intero paese, per le dimensioni dell'azienda, per il fatto che essa possiede stabilimenti in varie regioni italiane, perché essa rappresenta un elemento importante per l'economia del nostro paese ed importantissimo per l'occupazione in Italia.
Mi sarei aspettato una risposta più complessiva per vedere oggi cosa fa il Governo. Le posso anche dire, egoisticamente, che, forse, in questo momento gli stabilimenti lucani sono i meno colpiti da questa situazione rispetto a quelli del nord, del Lingotto di Torino, ma non mi nascondo che il rischio di chiusura e di licenziamenti (in alcuni stabilimenti già vi è la cassa integrazione) è davvero serio.
Pertanto, sarebbe interessante sapere cosa il Governo intenda fare, non solo per tentare di aiutare questa grande azienda italiana ad uscire da questa situazione di difficoltà, ma anche per fugare il rischio che essa, nel 2004, possa essere ceduta alla General Motors, così come sembra accadrà nello scenario futuro. Non so se ciò avverrà, perché le politiche industriali di questo Governo ancora non mi sono chiare; ma vi è stata reticenza, a meno che le dichiarazioni del ministro Marzano pubblicate sui giornali non si traducano poi in conseguenti atti (penso al sostegno ed alle attività di ricerca per quanto riguarda la FIAT) e mi sarei aspettato - lo ripeto - una risposta di dimensione un po' più ampia, perché la situazione nel corso di questi ultimi mesi si è aggravata.
Avevamo già avuto sentore di ciò che sarebbe successo nel momento in cui la FIAT - signor Presidente, mi consenta di fare qualche breve riferimento - acquisì quote della Montedison quando vi fu l'OPA. Si capiva che quella diversificazione degli investimenti FIAT poteva anche essere foriera di un abbandono del settore auto. Sarà così? È interesse del nostro paese che questo grande settore della FIAT auto possa finire in mano alla General Motors? Sarebbe stato opportuno - lo ripeto - fornire a queste domande risposte più puntuali.
Vi è un'ultima questione: nella mia interrogazione si poneva il problema dell'indotto. Onorevole sottosegretario, l'indotto di terzo livello sta già registrando una crisi reale. Vi è un'azienda nell'area industriale di Atella, nella valle di Vitalba, l'azienda AS, che ha licenziato circa 100 unità, perché l'indotto di secondo livello ha trasferito la propria produzione in Tunisia.
Lei mi potrà pure rispondere che ciò attiene alla competenza del Ministero del lavoro - io non lo so - ma credo che l'attività di Governo non possa essere segmentata.
Pertanto, la risposta alla mia interrogazione è insoddisfacente e mi auguro, comunque, che il sottosegretario con la sua sensibilità segua con puntualità questa situazione, che - lo ripeto - riguarda non solo Melfi e le attività dell'indotto, ma l'intero nostro paese.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 11 con il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge in materia di procreazione medicalmente assistita.

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