XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 3486
Onorevoli Colleghi! - L'accesso alle informazioni e
alle telecomunicazioni continua a rappresentare una sfida per
trentasette milioni di cittadini dell'Unione europea
diversamente abili.
E' innegabile, infatti, che i cittadini diversamente abili
costituiscono una delle categorie più sfavorite dalla nostra
società e che per essi gli ostacoli ambientali costituiscono
un impedimento alla partecipazione alla vita sociale maggiore
dei limiti funzionali.
Per consentire l'integrazione sociale dei cittadini
diversamente abili, dunque, è necessario seguire un approccio
basato su una combinazione di politiche di lotta contro la
discriminazione e misure di azioni positive.
Questa linea, tra l'altro, è perfettamente coerente con i
riferimenti ai cittadini diversamente abili contenuti nella
Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che
all'articolo 21 vieta qualsiasi forma di discriminazione
fondata in particolare sulla disabilità e all'articolo 26
riconosce espressamente i diritti dei cittadini diversamente
abili e la necessità di garantire la loro autonomia, la loro
integrazione sociale e professionale nonché la loro
partecipazione alla vita della comunità.
I cittadini diversamente abili sono titolari degli stessi
diritti umani di tutti gli altri cittadini. Purtroppo di fatto
le nostre società sono organizzate in maniera tale da impedire
loro molto spesso di godere dell'intera gamma di tali diritti,
da quelli civili e politici a quelli economici, sociali e
culturali. La disabilità è, dunque, una questione di diritti
dell'uomo e questo dovrebbe essere alla base di tutte le
politiche a favore dei cittadini diversamente abili, i quali
hanno diritto alle pari opportunità e ad avere la possibilità
di vivere in modo autonomo e di operare le proprie scelte.
Se si fornisce loro un sostegno adeguato, i cittadini
diversamente abili possono contribuire allo sviluppo della
società come tutti gli altri cittadini.
La mancanza di accessibilità alle informazioni e la
difficoltà di utilizzazione dei mezzi di comunicazione è una
delle caratteristiche principali del cosiddetto digital
divide- l'esclusione digitale - derivante dall'esistenza
delle barriere all'accesso della tecnologia
dell'informazione.
L'accesso all'informazione si configura come un diritto
fondamentale nel momento in cui un numero sempre più elevato
di dati e contenuti è raggiungibile per via elettronica e il
rischio di esclusione per quanti non hanno accesso a tali
informazioni diventa molto concreto.
A livello europeo, l'approccio inteso a garantire
l'accessibilità delle informazioni su INTERNET è contenuto nel
piano d'azione della Commissione "eEurope 2002 - Una
società dell'informazione per tutti" elaborato al Consiglio
europeo di Santa Maria da Feira del 12-20 giugno 2000; in
particolare, il piano d'azione - nel quadro dell'obiettivo 2c
- prevede una serie di misure atte a promuovere la
partecipazione di tutti all'economia della conoscenza e
sottolinea che i siti Web delle pubbliche
amministrazioni degli Stati membri e delle istituzioni europee
e i relativi contenuti devono essere impostati in maniera tale
da consentire ai cittadini diversamente abili di accedere alle
informazioni e di sfruttare al massimo le opportunità offerte
dal sistema di amministrazione on-line.
Proprio nell'ambito delle politiche a favore dei cittadini
diversamente abili, pertanto, si deve tenere conto della
necessaria complementarità tra le politiche comunitarie e
quelle nazionali, anche se la politica relativa alla
disabilità rimane in larga misura una questione di competenza
dei singoli Stati membri dell'Unione europea.
Con questa convinzione, la presente proposta di legge
delinea una strategia in favore dell'accesso ai servizi e alle
risorse telematiche da parte dei cittadini diversamente abili,
nei siti INTERNET della pubblica amministrazione e delle
aziende ad esse collegate, tenendo conto delle linee guida
dell'iniziativa WAI (Web accessibility initiative)-
elaborate dal Consorzio mondiale del Web- come
raccomandato dal piano d'azione eEurope 2002.
Punti qualificanti della proposta di legge sono:
l'affermazione del diritto dei cittadini diversamente abili
all'accesso ai servizi e alle informazioni Web dei siti
della pubblica amministrazione e delle aziende pubbliche e il
conseguente obbligo per esse di rendere accessibili i loro
siti; la riduzione dell'imposta sul valore aggiunto per
l'acquisto di computer e di periferiche da parte dei
cittadini diversamente abili; la defiscalizzazione per le
aziende di pubblica utilità di parte degli investimenti
operati nell'anno 2003 per rendere accessibili i loro siti; la
garanzia per i lavoratori diversamente abili delle pubbliche
amministrazioni di poter lavorare con tecnologie telematiche a
loro adeguate; l'individuazione del Ministro per l'innovazione
e le tecnologie come autorità garante dell'effettiva
accessibilità dei siti pubblici.
Il 2003 è stato indicato come l'anno europeo dei disabili
e fondamentale per il suo successo sarà l'impegno profuso
degli Stati membri. E' una occasione unica per far avanzare il
programma di lavoro sulla disabilità e la presente proposta di
legge, con la quale i cittadini diversamente abili possono
finalmente considerarsi membri attivi della società ed esserne
così partecipi a tutti gli effetti, vuole essere un aiuto
concreto in questa direzione.