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PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Fragalà n. 2-02920 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
VINCENZO FRAGALÀ. Signor Presidente, mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la giustizia ha facoltà di rispondere.
ROCCO MAGGI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Treviso si è appreso, con riguardo all'incidente aereo avvenuto in data 8 febbraio 2001 in Villorba, in occasione del quale ha perso la vita il pilota
Davide Franceschetti, che, a seguito di segnalazione telefonica della caduta del cacciabombardiere Amx dell'aeronautica militare da parte del comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Treviso, veniva effettuato, dal sostituto procuratore incaricato, apposito sopralluogo per coordinare le prime indagini, disporre il sequestro dei rottami del velivolo e la repertazione delle tracce; della vicenda veniva quindi informato il procuratore, con il quale si concordavano procedure e modalità operative.
PRESIDENTE. L'onorevole Fragalà ha facoltà di replicare.
VINCENZO FRAGALÀ. Signor Presidente, signor sottosegretario, sono del tutto insoddisfatto della risposta data dal Governo rispetto a una interpellanza che non verte certamente su un contrasto tra magistrati della procura della Repubblica di Roma perché se fosse soltanto questo evidentemente sarebbe minor cosa. Invece il problema gravissimo che è nato dal contrasto tra il procuratore capo della Repubblica di Roma, Roberto Vecchione, e il sostituto procuratore della Repubblica, dottor Pititto, riguarda una vicenda di carattere personale e umano che ha interessato per ultimo l'eroico pilota dell'aviazione militare italiana, Davide Franceschetti, di 36 anni, sposato, padre di tre figli, maggiore del corpo aeronautico, esperto pilota, il quale ha perso la sua giovane vita a bordo di un aereo AMX che è caduto vicino a Treviso alcuni giorni fa dopo che l'eroico pilota, per evitare di finire in una scuola che in quel momento era gremita di ragazzi che seguivano le lezioni, ha ritardato la procedura di espulsione dal veicolo e quindi ha perso eroicamente la vita alla guida di questo aereo. Ebbene, questo aereo in cui il pilota Davide Franceschetti di 36 anni è morto alcuni giorni fa, è lo stesso cacciabombardiere AMX che è rimasto coinvolto nei seguenti incidenti, signor sottosegretario: il 15 maggio 1984, il comandante Manlio Quarantelli, pilotando un prototipo AMX è stato costretto ad un atterraggio di emergenza nella campagna presso Torino (il pilota è morto in conseguenza dell'incidente); il 7 ottobre 1990, nell'Oltrepo Pavese è andato distrutto un AMX pilotato da Marco Adinolfi; il 4 ottobre 1992, in località San Pietro in Valle, un AMX del 3o stormo, condotto dal pilota Roberto Valotti è andato a finire contro una casa (il pilota si è salvato catapultandosi con il seggiolino eiettabile); il 28 agosto 1993, nel mare del nord, un AMX si è inabissato (il pilota, maggiore Franco De Mori, è morto); il 7 settembre 1993, sui monti del Mugello si schiantato un AMX (il pilota, Loris Sala, si è salvato catapultandosi con il seggiolino eiettabile); il 6 aprile 1994, sul Gran Sasso, si è verificato un altro incidente coinvolgente un AMX (il pilota, è morto); il 20 novembre 1995, a Verona, gravi danni ad un
AMX in fase di atterraggio; il 9 gennaio 1996, incidente coinvolgente un AMX del 3o stormo; 13 settembre 1996, gravi danni a un AMX in fase di atterraggio; 15 dicembre 1998, il capo del 4o reparto dello Stato maggiore dell'aeronautica, generale Claudio Debertolis, nel corso dell'audizione davanti alla Commissione difesa del Senato della Repubblica, ha dichiarato, con riferimento all'AMX: «Il veicolo presenta problematiche strutturali che sono anch'esse in via di soluzione ...». Nel corso di detta audizione, il generale Debertolis, ad una domanda del senatore Semenzato, sul presupposto che l'aeronautica sta rottamando parte dei velivoli AMX che sembrano essersi rivelati non adeguati, ha risposto: «L'operazione che sta facendo l'Aeronautica militare è precisamente quella di porre una trentina di veicoli in riserva logistica, con tecniche di preservazione per ottimizzare l'utilizzo dei rimanenti».
della revoca operata dal dottor Vecchione. Quindi, le notizie d'ufficio che le sono state trasmesse sono errate, signor sottosegretario, e lei avrà certamente la sensibilità di richiamare coloro che hanno steso la risposta all'interpellanza, perché almeno comunichino al rappresentante del Governo che risponde in Parlamento notizie esatte, corrette e non addirittura smentite da atti ufficiali del Consiglio superiore della magistratura.
L'onorevole Fragalà ha facoltà di illustrarla.
Seguiva l'iscrizione di procedimento penale a carico di ignoti per i reati di cui agli articoli 589, 428 e 449 del codice penale e si disponeva consulenza autoptica sulla salma; venivano, poi, convalidati gli atti urgenti e si provvedeva a disporre il sequestro di tutta la documentazione relativa al velivolo, alla sua manutenzione, alle comunicazioni audio, radio e video-radar.
Si procedeva a verificare la sicurezza ed integrità dei luoghi ove sono stati trasportati tutti i rottami ed il motore in sequestro (hangar presso l'aeroporto militare di Istrana), debitamente sigillati e custoditi.
È stato inoltre riferito che sono intercorsi frequenti contatti sia con la procura militare di Padova, che pure indaga sui fatti in oggetto, sia con il presidente della Commissione d'inchiesta immediatamente nominata, con l'accordo di procedere in parziale collaborazione, là dove possibile e nel pieno rispetto delle rispettive competenze e poteri.
La procura ha, infine, disposto la nomina di una commissione di quattro consulenti tecnici civili, esperti in materie di ingegneria aerospaziale, meccanica e di sicurezza di volo, con l'incarico di verificare ed accertare le cause della caduta del velivolo, analizzando i rottami, il motore e tutta la documentazione sequestrata (incarico conferito il 15 febbraio 2001 con termine di 120 giorni).
Trattandosi di indagine avviata di recente, non è possibile fornire sull'episodio altre notizie né ipotizzare situazioni collegabili all'indagine condotta all'epoca dal dottor Pititto e che lo indusse, tra l'altro, a disporre il sequestro, ai sensi dell'articolo 253 del codice di procedura penale, di un aereo AMX e di un elicottero EH-101: sequestro a seguito del quale intervenne il provvedimento di revoca della designazione del dottor Pititto ad opera del dottor Vecchione.
Sul punto si precisa che il procedimento penale derivatone, avviato dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Perugia a carico dello stesso dottor Vecchione per l'ipotizzato reato di abuso d'ufficio, è stato definito con provvedimento di archiviazione del locale GIP in data 6 dicembre 1999.
In detto provvedimento si legge, tra l'altro, che «alla luce della ricostruzione compiuta del quadro normativo che attualmente disciplina i rapporti tra procuratore della Repubblica e suoi sostituti, che, per effetto del disposto dell'articolo 70 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12 (come modificato dall'articolo 20 comma 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 499 del 1988), il titolare dell'Ufficio mantiene fermo il potere alternativo di trattare personalmente un determinato affare, così come ribadito anche dal CSM che (...) nel caso concreto i provvedimenti oggetto di censure (cioè quelli adottati dal dottor Vecchione per revocare il decreto di sequestro dei velivoli e poi la designazione del dottor Pititto alla trattazione dell'inchiesta) risultano correttamente motivati, così che alcuno spazio permane per addebiti di carattere penale».
Lo stesso Consiglio superiore della magistratura, in data 21 febbraio 2001, ha approvato la revoca - giudicata compiutamente e propriamente motivata perché rispondente ai requisiti di legittimità che regolano la materia e conseguente alla violazione da parte del dottor Pititto del principio di leale collaborazione all'interno di qualsiasi ufficio giudiziario - della designazione del predetto dottor Pititto e la successiva assegnazione del procedimento in questione al procuratore aggiunto dottor Italo Ormanni congiuntamente ad altro sostituto designando.
Si segnala, inoltre, che per la stessa vicenda è stata aperta nei confronti del dottor Pititto la procedura di trasferimento d'ufficio (che verrà trattata dal plenum del CSM in data 7 marzo prossimo venturo) ex articolo 2 del regio decreto-legge 31 maggio 1946 n. 511, per avere il medesimo tenuto, in qualità di sostituto procuratore presso il tribunale di Roma, un comportamento lesivo del prestigio e della funzione ricoperta, creando nell'ambito dell'ufficio una situazione di conflitto con il procuratore e con altri colleghi della procura, nonché con il GIP; in particolare per avere emesso, in data 14 aprile 1999, un decreto di sequestro ai sensi dell'articolo 253 del codice di procedura penale di un aereo AMX e di un elicottero EH-101 e della documentazione amministrativa, senza informarne il dottor Torri, procuratore aggiunto, coordinatore del gruppo di lavoro dei reati contro la pubblica amministrazione (e per suo tramite, il procuratore dottor Vecchione), malgrado l'importanza del procedimento e nonostante la richiesta scritta fatta in data 16 dicembre 1998 da parte del dottor Torri di essere informato sul procedimento in questione.
Per il resto si ricorda, come riferito anche in occasione della recente risposta (cui appare lecito fare rinvio) fornita proprio da me a nome del Governo nella seduta del 14 dicembre 2000 presso l'aula della Camera dei deputati all'interpellanza urgente n. 2-02691 presentata dallo stesso onorevole Fragalà, che avverso il capo di sentenza con cui il dottor Pititto è stato assolto dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura dall'incolpazione concernente la vicenda evocata nell'interpellanza, il ministro della giustizia ha proposto impugnazione per insufficiente e contraddittoria motivazione su un punto decisivo della controversia.
Nell'interrogazione n. 4-08814, del 9 dicembre 1997, il senatore Massimo Dolazza ha affermato: «In sintesi, il Ministero della difesa ha pagato, per lo sviluppo e la produzione degli aeromobili AMX, prezzi del tutto sproporzionati alle caratteristiche ed alle prestazioni dei veicoli stessi, rivelatisi poi inaffidabili per ripetuti problemi al sistema motopropulsivo e quindi inutilizzabili per cedimenti strutturali gravi derivati da errato calcolo progettuale e da negligente fabbricazione».
Ebbene, signor sottosegretario, non sfuggirà alla sua sensibilità che, di fronte ad una catena così lunga di incidenti mortali con lo stesso veicolo, che l'Italia ha acquistato dagli Stati Uniti a prezzi sproporzionati (probabilmente, come è accaduto per la Telekom Serbia, perché è «volata» una tangente nei confronti di chi ha fatto l'affare), incidenti in cui ha perso la vita il fior fiore dei piloti dell'Aeronautica militare, un sostituto procuratore della Repubblica di Roma abbia avuto il coraggio di porre sotto sequestro questo veicolo a sorpresa, per consentire una perizia obiettiva sulle carenze strutturali e costruttive del veicolo stesso, al fine di impedire nuove morti.
Lei conosce la storia: il sostituto procuratore della Repubblica è il dottor Giuseppe Pititto, ma il suo capo, il procuratore Vecchione, pur non avendone alcuna legittimazione, ha bloccato il sequestro e ha avocato a sé l'inchiesta, togliendola a Pititto; naturalmente, quindi, non ha fatto effettuare la perizia che era stata ordinata da Pititto. Dopo qualche tempo, un nuovo incidente: il pilota Davide Franceschetti, di trentasei anni, ha perso la vita.
Avremmo dunque potuto evitare questo ulteriore lutto dell'Aeronautica militare ed impedire che dei bambini rimanessero orfani, che una moglie divenisse vedova, solo se il procuratore Vecchione non avesse avuto intendimenti di carattere extragiudiziario nel revocare l'inchiesta, bloccare il sequestro, impedire la perizia. A questo punto, avremmo certamente saputo perché oltre dodici AMX hanno avuto incidenti mortali, perché l'Aeronautica militare ha avuto questi lutti, perché gli alti ufficiali dell'Aeronautica militare sentiti dalla Commissione difesa hanno affermato che l'AMX ha effettivamente difetti strutturali. Evidentemente, se tutto questo non fosse accaduto, oggi avremmo potuto sapere la verità e non limitarci ad ascoltare una difesa d'ufficio del procuratore capo della Repubblica di Roma sulla base di indicazioni del Consiglio superiore della magistrasturache sono assolutamente contraddittorie e contrastanti.
Il sottosegretario sa che il procuratore della Repubblica di Roma ha motivato la revoca del sequestro ed ha impedito la perizia con il pretesto che il sostituto procuratore dottor Pititto non lo avrebbe informato dell'attività d'indagine; il sottosegretario sa, però, che la competente VII commissione del Consiglio superiore della magistratura ha accertato che il pubblico ministero Pititto non aveva affatto il dovere di informare previamente il procuratore capo ed ha di conseguenza proposto al plenum di dichiarare l'illegittimità
Per quanto riguarda, poi, la sentenza disciplinare di assoluzione, che ha dichiarato legittima la revoca operata dal dottor Vecchione, per il fatto che Pititto non lo avesse informato preventivamente del decreto di sequestro, non si è considerato un dato. Il dottor Vecchione ha bloccato abusivamente il decreto di sequestro, pur non avendone alcun potere, e ha posto in essere un comportamento che è responsabile (per non usare l'espressione stalinista e staliniana «oggettivamente responsabile») del fatto che i responsabili dei guasti strutturali dell'aereo AMX abbiano potuto eludere le investigazioni, che il dottor Pititto aveva messo in opera, attraverso il sequestro dell'aereo e attraverso la perizia ordinata. Ciò al fine di conoscere per quali motivi il suddetto aereo, venduto all'Italia per una cifra stratosferica, fosse stato al centro di numerosissimi incidenti mortali che avevano distrutto i veicoli.
Signor sottosegretario, le chiedo, dal momento che siamo di fronte ad un nuovo lutto, a una nuova vittima, se non si debba agire per dovere morale, più che politico, in memoria del maggiore Davide Franceschetti e per suoi familiari, che sicuramente adiranno per azione di responsabilità civile il dottor Vecchione, il quale due anni fa impedì che si facesse quella perizia. Dobbiamo fare in modo che questo aereo venga finalmente periziato; non mi riferisco al relitto caduto, ma a uno degli aerei in dotazione all'aeronautica militare che deve essere posto sotto sequestro e periziato. Non sarebbe possibile rivederci tra qualche mese, o tra qualche anno, in quest'aula, per discutere di un nuovo incidente mortale perché un procuratore capo della Repubblica, per non disturbare il conducente, ha ritenuto di revocare un ordine di sequestro e una perizia per gli eventuali problemi strutturali di un aereo in dotazione alla nostra aeronautica militare e al centro di così gravi incidenti.
Se l'autorità giudiziaria veneta, competente per territorio, assumerà lo stesso provvedimento di sequestro assunto dal dottor Pititto, signor sottosegretario - credo che non sfuggirà alla sua esperienza giudiziaria - ci troveremo di fronte ad un serio problema: la più importante procura del paese è retta secondo metodi che mirano a coprire situazioni gravissime, quali il fatto che l'Italia ha acquistato e ha dato in dotazione alla sua aviazione militare un aviogetto cacciabombardiere che, per motivi strutturali, è stato al centro di una catena lunghissima di incidenti mortali, che hanno causato anche la totale distruzione dell'aviogetto. Rispetto a tutto ciò, il suo Ministero e il suo ministro, istituzionalmente e costituzionalmente competente per le iniziative disciplinari nei confronti dei magistrati, si deve porre il problema se sia ancora adeguata la direzione della procura della Repubblica di Roma rispetto ad una responsabilità così grave, conseguente ad un'altra serie di attività - che lei stesso ha richiamato - che hanno portato il dottor Pititto ad entrare in contrasto con il dottor Vecchione. Si pensi all'inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e al fatto che i suoi genitori si sono rivolti addirittura al Presidente della Repubblica per chiedere per quale motivo anche quell'inchiesta fosse stata sottratta al dottor Pititto con un illegittimo provvedimento del procuratore capo della Repubblica di Roma. Se a queste domande dovremo dare una risposta finalmente lineare, che non costi la vita ad un altro appartenente alle nostre Forze armate e all'aviazione militare, non c'è dubbio che la procura della Repubblica di Roma non può continuare ad essere retta da un personaggio che ha fornito motivi così gravi di discussione e soprattutto di perplessità.