Allegato A
Seduta n. 870 del 1/3/2001


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(Sezione 3 - Incidente dell'aeronautica militare nella provincia di Treviso)

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
l'8 febbraio 2001 in Lancenigo, frazione di Villorba, un cacciabombardiere Amx dell'aeronautica militare si è disintegrato al suolo;
il pilota Davide Franceschetti di 36 anni, sposato e padre di tre figli, maggiore dell'aeronautica militare ed esperto pilota che, proprio a bordo degli Amx, aveva partecipato a numerose operazioni sia in Bosnia che in Kosovo, è morto dopo aver tentato di salvarsi lanciandosi dalla carlinga;
le ultime parole inviate dal pilota ai colleghi della torre di controllo dell'aeroporto di Istrana sono state: «...ho qualche problema»;
il tragico incidente, che pare ascrivibile a un'avaria al motore, si è verificato mentre il cacciabombardiere stava sorvolando una zona di Treviso sulla quale insistono abitazioni e l'istituto scolastico «Planck», dove centinaia di studenti stavano facendo lezione;
è stata evitata una strage solo grazie all'eroismo del pilota che ha rinunciato ad azionare il dispositivo d'esplulsione dell'areo quando era ancora in quota ed è rimasto ai comandi, sino a portare il suo caccia su di una zona disabitata;
il cacciabombardiere precipitato appartiene alla serie degli Amx acquistati al ministero della difesa sui quali, nel 1999, stava indagando il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, dottor Giuseppe Pititto;
quest'ultimo, poiché altri Amx erano precipitati talvolta, anche in quelle occasioni, con la morte del pilota, onde accertare a sorpresa e senza possibilità di inquinamenti le cause dei gravissimi eventi che apparivano riconducibili a difetti strutturali dei velivoli, aveva ordinato, con provvedimento del 14 aprile 1999, l'immediato sequestro probatorio di un cacciabombardiere Amx, consegnando il decreto per l'esecuzione al comandante il nucleo polizia tributaria della guardia di finanza, colonnello Francesco Pittorru;
l'ufficiale di polizia giudiziaria, invece di eseguire, secondo quanto era tenuto a fare, il provvedimento del pubblico ministero Pititto, ne ha informato il procuratore capo della Repubblica, dottor Salvatore


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Vecchione, il quale, incomprensibilmente quanto abusivamente, si è fatto recapitare dal colonnello Pittorru il decreto di sequestro e ne ha bloccato l'esecuzione;
per di più il procuratore medesimo, con il pretesto che il pubblico ministero non lo avesse preventivamente informato del suo intendimento di procedere al sequestro del cacciabombardiere, gli ha revocato l'inchiesta;
la competente settima Commissione del Csm ha accertato che il pubblico ministero Pititto non aveva affatto il dovere di informare previamente il procuratore capo ed ha, in conseguenza, proposto al plenum di dichiarare l'illegittimità della revoca operata dal dottor Vecchione;
il comportamento del procuratore capo, appare oggi addirittura irresponsabile, ove si consideri che se egli non avesse bloccato il provvedimento di sequestro legittimamente emesso dal dottor Pititto e non gli avesse illegittimamente sottratto l'inchiesta, probabilmente il maggiore Franceschini sarebbe ancora vivo, nel momento in cui la perizia tecnica avrebbe potuto accertare eventuali difetti costruttivi dell'aereo;
al di là dei profili di responsabilità penale e, con riferimento ai familiari del pilota deceduto, anche di responsabilità civile, eventualmente ravvisabili nell'agire del procuratore Vecchione, resta che egli appare moralmente responsabile della morte del giovane pilota;
questa circostanza, di per sé, rende insostenibile la sua permanenza a capo della procura della Repubblica di Roma e sempre più incomprensibili le ragioni per le quali il Csm continui a mantenerlo al suo posto ed abbia invece trasferito d'ufficio il pubblico ministero Pititto, con l'addebito di avere creato una situazione d'incompatibilità con il procuratore Vecchione per non averlo informato proprio di quel decreto di sequestro la cui esecuzione avrebbe, quasi certamente, salvata la vita del giovane Franceschetti -:
quali siano le valutazioni del Presidente del Consiglio e del Ministro interpellati in ordine ai fatti esposti, e quali provvedimenti, ciascuno nell'ambito delle rispettive competenze, intendano adottare a fronte del comportamento del procuratore Vecchione che oggi all'interrogante appare essere alla base di una tradegia che si sarebbe potuta evitare.
(2-02920)
«Fragalà, Aloi, Anedda, Armaroli, Biondi, Buontempo, Nuccio Carrara, Colucci, Contento, Conti, De Luca, Floresta, Gazzilli, Gnaga, Gramazio, Landi di Chiavenna, Lembo, Lorusso, Maiolo, Manzoni, Marras, Martino, Matranga, Menia, Messa, Morselli, Napoli, Neri, Paolone, Polizzi, Riccio, Santori, Trantino, Simeone, Sospiri, Tatarella, Tringali, Pampo».
(22 febbraio 2001)