CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 13 luglio 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 232

Audizione di Willer Bordon, ministro dell'ambiente ... 232

Comunicazioni del Presidente ... 237


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 13 luglio 2000


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Giovedì 13 luglio 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.45.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Willer Bordon, ministro dell'ambiente.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che l'audizione odierna verterà sulle problematiche connesse al commissariamento per la gestione del ciclo dei rifiuti, materia che la Commissione ha affrontato nei mesi scorsi organizzando alcuni seminari in Campania, Puglia e Calabria. Dà la parola al ministro Bordon, invitandolo in particolare a fornire valutazioni sull'istituto del commissariamento in generale e sulle motivazioni sottese ai ritardi nell'emanazione delle relative ordinanze.

Willer BORDON, ministro dell'ambiente, precisa che le ordinanze di protezione civile in materia di ciclo dei rifiuti sono emanate dal ministro dell'interno per far fronte ad una situazione di emergenza: ciò indica una situazione di sofferenza complessiva che si protrae da alcuni anni e tale valutazione è condivisa anche dal ministro dell'interno.
Premesso che l'adozione di strumenti di emergenza presuppone il successivo ritorno ad una situazione di normalità, ritiene - insieme al Presidente del Consiglio ed al ministro dell'interno - che sia opportuno, pur in una situazione di sofferenza complessiva, dare i poteri agli enti locali e che solo in casi eccezionali si potrà ricorrere ad altri organismi, come ad esempio le prefetture.
Per quanto riguarda la Sicilia, nel gennaio 1999 un decreto del Presidente del Consiglio ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 30 giugno 2000 - alcune settimane fa prorogato al 31 dicembre


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2001 - per dotare il presidente della giunta regionale degli strumenti indispensabili a fronteggiare la grave crisi determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani, che ha assunto carattere di emergenza igienico-sanitaria, con risvolti anche di ordine pubblico.
Ricordato il ripetuto ricorso in Sicilia alle ordinanze contingibili ed urgenti emanate ai sensi dell'articolo 13 del «decreto Ronchi», precisa che nel maggio scorso il ministro dell'interno ha emanato un'ordinanza incaricando il presidente della giunta regionale come commissario delegato alla predisposizione di un piano di interventi di emergenza ed alla realizzazione dei necessari atti: in particolare, il commissario delegato deve provvedere alle azioni di contenimento della produzione dei rifiuti, alla raccolta differenziata, alla selezione, valorizzazione e recupero anche energetico nel sistema industriale, attraverso l'applicazione delle migliori tecnologie disponibili.
Considerato che l'attuale gestione dei rifiuti si basa principalmente su discariche attivate con procedure d'urgenza e che devono essere contrastati gli smaltimenti abusivi chiudendo e bonificando le discariche esistenti, con la predetta ordinanza si affida ai prefetti la loro individuazione e la vigilanza sulle attività di conferimento dei rifiuti e di gestione delle discariche.
Ricorda in seguito che sono state espresse valutazioni diverse circa l'interpretazione dell'articolo 5 della predetta ordinanza n. 2983/99 del ministro dell'interno e che la questione è stata risolta con un decreto del Presidente del Consiglio che, nel dicembre 1999, ha esteso l'emergenza anche ai rifiuti speciali e pericolosi, nonché alla bonifica ed al risanamento ambientale; nel marzo scorso è stata poi emanata un'altra ordinanza dal ministro dell'interno recante ulteriori disposizioni in materia.
Con tale ordinanza vengono conferiti al commissario delegato nuovi compiti, in specie la predisposizione del piano di cui all'articolo 22 del «decreto Ronchi», la realizzazione di impianti per la produzione di combustibile derivato dai rifiuti, la promozione ed organizzazione di una gestione unitaria dei rifiuti urbani in ogni ambito territoriale ottimale, con la possibilità di costituire in ciascuna provincia una società mista con la partecipazione degli enti locali richiedenti, nonché la disciplina - d'intesa con il ministro dell'ambiente - dell'importazione dei rifiuti destinati al riciclo o al recupero nell'ambito regionale.
Avverte che è in corso di elaborazione una nuova ordinanza, che conferma i poteri del commissario delegato per la durata dell'emergenza.
Per quanto riguarda la Campania, rileva che nel febbraio 1994 il Presidente del Consiglio ha emanato un'ordinanza, con successive modifiche ed integrazioni, con cui il prefetto di Napoli ed anche il presidente della giunta regionale sono stati delegati ad attivare gli interventi necessari a fronteggiare l'emergenza determinatasi nello smaltimento dei rifiuti.
Al presidente della giunta regionale sono affidati specifici poteri per la realizzazione di un sistema integrato di raccolta differenziata, mentre al prefetto di Napoli è affidata la realizzazione e la gestione pubblica delle discariche; al presidente della giunta è affidato in particolare il compito di realizzare gli impianti per la produzione di compost, per il trattamento dei rifiuti ingombranti, per la selezione e la preparazione delle «frazioni nobili», organizzando un adeguato sistema di trasporto dei rifiuti urbani e, se necessario, le piazzole per lo stoccaggio.
Nel luglio 1999 è stato stipulato per i rifiuti pericolosi un accordo di programma tra il presidente della giunta regionale, i ministri dell'ambiente e dell'industria e la Confindustria campana per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti industriali prodotti sul territorio regionale; successivamente il presidente della giunta regionale ha stipulato una convenzione con il CONAI, con la quale esso si è impegnato a ritirare non solo gli imballaggi primari, secondari e terziari prodotti, ma anche le cosiddette «frazioni nobili» provenienti dalla raccolta differenziata.


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Ritiene che, seppur faticosamente, si sta delineando una logica diversa rispetto al passato circa la gestione dei rifiuti, nella considerazione che in generale la situazione è migliore nelle regioni settentrionali rispetto a quelle meridionali, anche se si registrano eccezioni come ad esempio a Pomigliano d'Arco, dove è stato avviato un servizio efficiente di raccolta differenziata secco-umido; quasi contestualmente sono state autorizzate e finanziate «isole ecologiche» nei 47 comuni che hanno presentato il progetto.
Ricordati gli elementi contenuti nel piano di avvio e sviluppo della raccolta differenziata, precisa che per i servizi della raccolta della carta è previsto l'impiego complessivo di duemila addetti, che saranno reclutati fra i lavoratori appartenenti a specifiche categorie secondo quanto sancito nelle ordinanze.
Comunica che si è concluso il procedimento descritto nelle ordinanze circa la realizzazione degli impianti per il combustibile derivato dai rifiuti e, nel dicembre scorso, è stato emanato un decreto del Presidente del Consiglio per la proroga al 31 dicembre 2000 dello stato di emergenza in Campania per lo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati, nonché di quelli speciali e pericolosi; è stata poi varata un'ulteriore ordinanza per la proroga dei poteri del commissario delegato fino alla predetta data. Un'ultima ordinanza, nel giugno scorso, ha consentito al presidente della giunta regionale di firmare i contratti per la realizzazione nella provincia di Napoli del sistema di produzione e combustione del combustibile derivato dai rifiuti: sono iniziati i lavori e fra dieci mesi sarà possibile fare a meno delle discariche, salvo che per la quota di sovvalli prodotta dagli impianti.
Fa presente che sono in corso riunioni con gli enti locali interessati, per definire un piano di riduzione degli inquinamenti, al fine di garantire alla popolazione un rilevante «vantaggio» ambientale pur in presenza dell'impianto di combustione.
Per quanto riguarda la Calabria, fa presente che nel settembre 1997 un decreto del Presidente del Consiglio ha dichiarato lo stato di emergenza per la situazione di crisi socio-economico-ambientale determinatasi nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani: quindi, con un'ordinanza dell'ottobre successivo poi modificata ed integrata, il presidente della giunta regionale è stato delegato ad attivare gli interventi per lo smaltimento. Nel maggio 1999 il ministro dell'interno ha adottato ulteriori interventi per fronteggiare l'emergenza nella gestione dei rifiuti: in particolare, il commissario delegato - per i rifiuti urbani, speciali e pericolosi - ha svolto alcune attività di pianificazione in ordine ai rifiuti solidi urbani ed assimilabili nonché alla raccolta differenziata.
Si sofferma in seguito sull'attuazione degli interventi finora disposti, in relazione alle località di Sambatello, in provincia di Reggio Calabria, e di Alli, in provincia di Catanzaro, in relazione al sistema integrato per la parte nord e per la parte sud della regione, nonché alla piattaforma integrata polifunzionale per lo smaltimento dei rifiuti di Lametia Terme.
Sottolinea che sono state chiuse 340 discariche abusive e ripristinate circa 30 discariche autorizzate; nel dicembre 1999 il commissario delegato ha chiesto la proroga dell'emergenza per i rifiuti urbani e pericolosi, cosicché il successivo 29 dicembre un decreto del Presidente del Consiglio ha prorogato l'emergenza fino al 30 giugno 2000, estesa poi al 31 dicembre 2001.
Per quanto riguarda la Puglia, il sistema di ordinanze in materia di rifiuti è stato avviato nel 1994, con l'attribuzione delle competenze al prefetto di Bari; a seguito di una sentenza della Corte costituzionale, fin dal 1996 tali poteri sono stati attribuiti al presidente della giunta regionale, salvo quanto disposto con l'ordinanza n. 3045 del 3 marzo scorso, che li ha ricondotti transitoriamente al prefetto di Bari.
Fa presente che le funzioni sono distribuite in modo da affidare ai prefetti i poteri in materia di discariche e di gestione dei rifiuti previsti dall'articolo 13 del «decreto Ronchi»; mentre al presidente


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della giunta regionale fanno capo le attività di raccolta differenziata, la realizzazione degli impianti di valorizzazione del materiale raccolto, nonché del sistema di produzione e di utilizzazione del combustibile derivato dai rifiuti.
Precisa che è in corso di elaborazione una nuova ordinanza che attribuisce al presidente della giunta regionale le funzioni di commissario per la gestione dei rifiuti, mentre restano ai prefetti le competenze sulle discariche e sulle materie previste dal predetto articolo 13.
In ordine alla città ed alla provincia di Roma, fa presente che nel febbraio 1999 il Presidente del Consiglio ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2000, in accoglimento della richiesta del presidente della giunta regionale, valutando la pericolosità socio-ambientale derivante dal mancato smaltimento dei rifiuti urbani prodotti in occasione del Giubileo.
Nel giugno 1999, il ministro dell'interno ha adottato gli interventi necessari a fronteggiare l'emergenza, nominando commissario delegato il presidente della giunta regionale: in particolare, si tende a sviluppare le azioni di contenimento della produzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, nonché la selezione ed il recupero anche energetico nel sistema industriale attraverso l'applicazione delle migliori tecnologie disponibili per assicurare prestazioni ottimali sotto il profilo energetico ed ambientale.
Viene affidata al prefetto di Roma la vigilanza sulle attività di conferimento e di gestione delle discariche, nonché il rilascio delle autorizzazioni di cui agli articoli 27 e 28 del «decreto Ronchi», attribuendo al presidente della regione le competenze di cui all'articolo 13 dello stesso decreto.
Precisa che nel luglio 1999 il presidente della giunta regionale ha trasmesso al ministro dell'ambiente - per la prescritta intesa - il piano per gli interventi di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti, al quale sono state formulate alcune osservazioni; successivamente, nell'ottobre 1999 il presidente della giunta regionale ha trasmesso una nuova versione del piano di emergenza in recepimento delle osservazioni ministeriali.

Giuseppe SPECCHIA (AN) ritiene innanzitutto che sia giunto il momento di porre fine all'esperienza dei commissariamenti riguardo alla gestione dei rifiuti, come del resto è stato richiesto per la regione Puglia dai parlamentari di tutte le forze politiche; continuare con il commissariamento significherebbe diseducare la popolazione e gli enti locali nell'affrontare autonomamente le problematiche emergenti.
In ordine alla situazione pugliese, tratteggia le problematiche connesse alle province di Brindisi e di Bari, soffermandosi su alcuni casi particolari.
Osserva che, nei casi in cui è giustificato lo stato di emergenza, sarebbe opportuno definire un modello unico per il conferimento dei poteri commissariali nel ciclo dei rifiuti, al fine di evitare che le scelte in sede ministeriale avvengano in seguito a valutazioni di carattere politico.
Conclude chiedendo che, per la dolorosa vicenda dell'incendio della pineta di Castelfusano nei pressi di Roma avvenuto nei giorni scorsi, sia svolto un accertamento tempestivo dei fatti e delle eventuali responsabilità, anche di organi pubblici.

Giovanni IULIANO (DS), ringraziato il ministro Bordon per le puntuali informazioni fornite, ritiene che nell'arco dei prossimi dieci mesi non possano essere realizzati in Campania gli impianti testé elencati: chiede quindi quali potranno essere le iniziative governative in attesa che gli impianti siano effettivamente funzionanti.
Si dichiara d'accordo sulla necessità di porre termine ai commissariamenti nel ciclo dei rifiuti e cita come esempio positivo l'esperienza relativa all'area sarnese; ricordato che in Campania la raccolta differenziata si attesta al due per cento del totale raccolto, si sofferma sulle dichiarazioni del ministro Bordon circa l'impiego di duemila nuovi addetti nel


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settore, che non potranno certo risolvere i drammatici problemi occupazionali attuali.
Conclude rilevando l'opportunità di attuare un'informativa precisa della cittadinanza in ordine alla sicurezza dei siti destinati a nuovi impianti di valorizzazione dei rifiuti.

Giuseppe LO CURZIO (PPI) giudica innanzitutto necessario un efficace coordinamento fra il Governo e gli organi giudiziari per favorire in ogni modo il superamento dell'utilizzo delle discariche nella gestione dei rifiuti.
Ritiene che finora i commissariamenti non hanno risolto le problematiche esistenti e che sarebbe opportuno porre la massima attenzione nel controllo del territorio attraverso organi ad hoc, per cui si rivela necessario lo stanziamento di nuovi ingenti fondi.
Dopo essersi soffermato sulle problematiche più rilevanti attinenti alla gestione delle discariche, chiede un intervento urgente del ministro Bordon per avviare a soluzione la sistemazione ed il dragaggio del porto di Siracusa.

Giovanni LUBRANO DI RICCO (Verdi-U) ringrazia il ministro Bordon per le notizie fornite e si sofferma sulle vicende connesse al termodistruttore di Giugliano in provincia di Napoli, rilevando che l'ipotizzato impianto per la produzione di combustibile derivato dai rifiuti trova una netta opposizione da parte della popolazione; non ritiene che la proposta di istituire l'impianto ad Acerra possa risolvere la questione, anche perché nella zona un alto livello di inquinamento è determinato dalla presenza dello stabilimento della Montefibre.
Si dichiara favorevole a dichiarare terminata l'esperienza dei commissariamenti e chiede al ministro quali iniziative saranno intraprese per gestire al meglio le complesse problematiche connesse alla gestione dei rifiuti; sarebbe opportuno procedere speditamente all'introduzione nel codice penale del delitto ambientale ed auspica che il relativo iter presso il Senato riprenda a breve, anche perché se non si dispone degli strumenti normativi adeguati è pressoché impossibile contrastare la presenza diffusa della criminalità organizzata nel settore.
Chiede di conoscere le valutazioni del ministro sugli impianti di Acerra e Giugliano.

Massimo SCALIA, presidente, osserva che la situazione complessiva nella gestione del ciclo dei rifiuti è sicuramente migliorata negli ultimi anni e che la Commissione si è sempre adoperata per favorire ogni soluzione che permetta di superare gli ostacoli presenti.

Luigi GRILLO (FI) ricorda che l'ex ministro dell'ambiente Ronchi ha favorito in ogni modo lo sviluppo della raccolta differenziata e l'istituzione degli impianti per la produzione del combustibile derivato dai rifiuti: ritiene che la sperimentazione finora attuata su tale combustibile non si è rivelata positiva e che esso appare pericoloso per l'inquinamento ambientale, anche perché parte del materiale utilizzato per il cdr deve essere ugualmente conferito nelle discariche.
Conclude chiedendo al ministro Bordon se intenda proseguire sulla predetta linea di comportamento.

Willer BORDON risponde assai dettagliatamente, specificando in particolare che la situazione connessa alla gestione dei rifiuti presentava in passato connotazioni assai negative e che i commissariamenti sono stati richiesti anche da parte delle amministrazioni locali: è tuttavia intenzione del Governo tornare appena possibile alla normalità.
Precisato che è stato richiesto dal presidente Fitto di affidare il commissariamento alla regione Puglia, ritiene che l'esperienza finora acquisita è valsa almeno a superare i momenti più difficili dell'emergenza nella gestione dei rifiuti, anche se non ci si deve abituare a disporre di strumenti emergenziali.
Quanto al cdr, osserva che la sua produzione è stata ritenuta valida anche


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in sede europea, e preannunzia che si recherà nella provincia di Siracusa entro i prossimi mesi per verificare direttamente la situazione.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il ministro dell'ambiente e lo congeda.

Comunicazioni del Presidente.

Massimo SCALIA, presidente, comunica che, in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicato il resoconto stenografico del seminario pubblico organizzato dalla Commissione a Reggio Calabria l'1 giugno scorso, relativo all'indagine in corso sull'istituto del commissariamento.
Avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 19 luglio 2000, alle ore 13.30, per ascoltare il sottosegretario di Stato per l'interno ed il direttore dell'Agenzia per la protezione civile.

La seduta termina alle 15.40.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.