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PRESIDENTE. Il deputato Provera ha facoltà di
MARILDE PROVERA. La situazione della Eaton è quella tipica di una multinazionale americana che, sulla base di accordi, ha avuto facilitazioni e sovvenzioni nel nostro paese, in questo caso specifico anche nella zona del canavese, fino all'ultimo accordo, raggiunto nel 2005, che accompagnava anche con una cassa integrazione un piano di ristrutturazione. Improvvisamente, senza alcun avviso, in altro luogo, in altro Stato, si è decisa una riorganizzazione di tutto il gruppo a livello internazionale, prescindendo dagli aiuti avuti, dall'analisi di stabilimento, della situazione dalla zona produttiva e della produzione nel paese, prescindendo altresì dagli ordini che vi sono e dalle iniziative intraprese per un percorso finalizzato ad un nuovo prodotto innovativo da realizzarsi nello stabilimento di Rivarolo.
che ogni anno, però, rivedono alla luce di quanto accade nel mondo. Noi chiediamo al Governo se, rispetto a queste improvvide e improvvise evoluzioni compiute dalle aziende, vi sia la possibilità di intervenire sulla materia della Eaton di Rivarolo e, in prospettiva, di introdurre regole più vincolanti.
PRESIDENTE. Il ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha facoltà di
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, questi sono dei posti di lavoro effettivamente in pericolo, non quelli dei senatori, che, come diceva prima l'onorevole Vito, nella proposta dell'opposizione hanno ancora dieci anni comodi di sopravvivenza, mentre con la nostra proposta non sarebbe così (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo e dei Popolari-Udeur)!
MAURIZIO GASPARRI. Ma che c'entra? Dovete rispondere alle domande, non fare i comizi! Glielo dica, Presidente!
PRESIDENTE. Onorevole Gasparri, la prego!
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Torniamo ora alle questioni di chi ha veramente problemi di occupazione. Il nostro ministero è a conoscenza del problema, il quale va inserito nel quadro più grande della crisi della componentistica italiana, che sta coinvolgendo anche lo stabilimento di Rivarolo nel canavese e riguarda, come è noto, la multinazionale Eaton, che fra le altre cose produce valvole per auto e camion.
PRESIDENTE. L'onorevole Provera ha facoltà di
MARILDE PROVERA. Ringrazio il ministro Bersani per aver fornito una completa illustrazione della situazione oggetto della mia interrogazione. Credo di poterlo ringraziare anche a nome dei lavoratori interessati per la rapidità con cui il Governo sta procedendo all'attivazione, entro il mese, di quei rapporti con i quali si tenta di trovare una soluzione alla problematica. Ringrazieremo più volentieri il Governo se una soluzione sarà trovata insieme con gli enti locali.
per questo motivo, supportata economicamente in quanto produzione di nuova tecnologia.
L'azienda ha risposto che gli stabilimenti agiscono per piani quinquennali,
Secondo quanto comunicato al Ministero del lavoro, nello stabilimento, a partire dal 14 febbraio 2005, era in corso un programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale, che sarebbe dovuta durare 24 mesi. Invece, il 13 aprile 2006, l'azienda ha attivato una procedura di mobilità per cessazione di attività produttiva, che coinvolge tutti i 199 lavoratori. I rappresentanti dell'azienda sostengono che la crisi sia da attribuire alla riduzione del portafoglio clienti conseguente alle difficoltà delle grandi case automobilistiche e hanno smentito l'intenzione di trasferire all'estero la produzione. Il consiglio regionale del Piemonte ha più volte esaminato questa situazione di crisi senza arrivare ad una soluzione e, quindi, la medesima regione, esaurita la fase di mobilità, ha convocato le parti per il 21 giugno auspicando, naturalmente, una soluzione della crisi.
La drammaticità di questa crisi è aggravata dal fatto che alla medesima multinazionale fanno capo altri impianti produttivi presenti in Italia, che interessano complessivamente circa 2 mila lavoratori. Noi siamo già stati sensibilizzati su questa vicenda e attiveremo entro il mese un tavolo nazionale di verifica e di confronto con tutti i soggetti interessati, comprese naturalmente le regioni, per cercare di trovare soluzioni utili al consolidamento di queste attività produttive, a partire dallo stabilimento di Rivarolo nel canavese.
Ecco, dunque, il nostro impegno: entro il mese attiveremo, come detto, un tavolo per discutere di questa vicenda, sulla quale - lo sottolineo - anche noi nutriamo una forte preoccupazione.
Desidero soltanto sottolineare che la cassa integrazione era stata concordata per un piano di riorganizzazione in rapporto anche alla sperimentazione in sede di un nuovo prodotto che era stata, proprio
Checché ne dica l'azienda in merito ad una parte delle produzioni che potrebbero finire in Polonia, nel frattempo si registra un esubero della domanda - non è vero, quindi, che siamo di fronte ad una restrizione della domanda - e in uno stabilimento non lontano da quello in questione, con straordinari effettuati da lavoratori precari, mentre gli altri lavoratori sono a casa in cassa integrazione, si sta procedendo ad una produzione ulteriore. Questo rappresenta un quadro abbastanza devastante del modo con il quale si sta depredando il nostro territorio di competenze, di capacità ed anche di regole che governano il lavoro.
Per tutti questi motivi, ministro Bersani, mi consenta di sottolineare che è urgente affrontare il caso in questione. Ciò potrebbe rappresentare anche un modo per cominciare a pensare ad una regolamentazione più utile per l'insieme delle aziende che investono o hanno investito nel nostro paese e per far sì che le risorse pubbliche, anziché essere semplicemente «cannibalizzate», ritornino sotto forma di occupazione e di continuità produttiva utile a tutti.