BOZZE NON CORRETTE |
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PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le comunicazioni, Giancarlo Innocenzi Botti, ha facoltà di
GIANCARLO INNOCENZI BOTTI, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. Signor Presidente, riteniamo opportuno ribadire, come facciamo ormai da un po' di tempo, che, a seguito della trasformazione dell'ente Poste Italiane in società per azioni, l'operato riguardante la gestione aziendale rientra nella competenza propria degli organi statutari della società.
preesistenti livelli occupazionali delle strutture coinvolte e, a tale proposito, ha assicurato che il personale, in parte, avrebbe continuato ad essere applicato nello stesso centro postale operativo di Pistoia e, in parte, sarebbe stato utilizzato, attraverso adeguati percorsi di riqualificazione, presso altri impianti ubicati nella stessa provincia.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole sottosegretario.
RENZO INNOCENTI. Signor Presidente, la mia replica è quella di un interrogante insoddisfatto.
la qualità del servizio reso al cittadino stesso, coniugandola con la questione del risparmio aziendale.
Il Ministero delle comunicazioni, quale autorità nazionale di regolamentazione del settore postale, ha tra i propri compiti quello di verificare la qualità del servizio universale erogato da Poste Italiane. Tale attività è volta ad accertare che la qualità del servizio svolto su tutto il territorio nazionale risponda ai parametri fissati dalla normativa comunitaria e nazionale, peraltro recepiti nel contratto di programma, e ad adottare idonei strumenti sanzionatori nel caso in cui si dovesse verificare il mancato rispetto degli standard qualitativi fissati.
Ciò premesso, al fine di disporre di elementi di valutazione in merito a quanto rappresentato dall'onorevole interrogante, si è provveduto ad interessare la medesima società Poste, la quale ha riferito che, in linea con il profondo processo di rinnovamento in corso, è in via di realizzazione, sul territorio nazionale, un mutamento organizzativo che riguarda, tra l'altro, la rete dei centri postali di smistamento del corriere. La ristrutturazione prevede l'acquisizione e la meccanizzazione, da parte dei centri di meccanizzazione postale operanti presso le città maggiori, delle lavorazioni svolte manualmente in precedenza presso i centri operativi postali ubicati nelle località minori.
Tale riorganizzazione ha comportato, pertanto, la necessità di un adeguamento degli impianti dei centri postali operativi alla richiesta di servizi più efficienti in modo da migliorare la produttività ed innalzare la qualità dei servizi resi, permettendo, nel contempo, un recupero dei costi aziendali.
Relativamente allo specifico caso di cui è fatto cenno nell'atto parlamentare in esame, la società Poste ha comunicato che, a partire dal mese di maggio 2003, in linea con la riorganizzazione predetta, sono state trasferite al centro di meccanizzazione postale di Firenze tutte le lavorazioni di smistamento della corrispondenza in partenza fino ad allora effettuate manualmente presso il centro postale operativo di Pistoia. Presso tale ultimo stabilimento, ha proseguito Poste Italiane, sono tuttavia rimaste le attività di ripartizione della corrispondenza in arrivo, l'ufficio di recapito, il servizio trasporti ed il servizio accettazione grandi utenti, mentre è stata prevista la dislocazione a Pistoia della gestione regionale del servizio promoposta.
Per quanto attiene alla preoccupazione manifestata dall'onorevole interrogante in merito al taglio dei posti di lavoro che l'operazione di razionalizzazione organizzativa descritta avrebbe comportato, la società Poste ha comunicato di aver sottoscritto con le organizzazioni sindacali locali, nello stesso mese di maggio 2003, un apposito accordo volto a garantire i
L'onorevole Innocenti ha facoltà di
Signor sottosegretario, il primo problema è di metodo: si risponde a febbraio del 2005 ad un'interrogazione relativa ad avvenimenti verificatisi nella primavera del 2003! Il tempo trascorso annulla l'effetto e la finalità stessa dello strumento di sindacato ispettivo.
Credo che questo sia un dato da rimarcare e da sottoporre all'attenzione della Presidenza. Peraltro, più di una volta siamo stati costretti a segnalare i ritardi con i quali il Governo risponde alle interrogazioni, molte volte annullando, appunto, gli effetti delle interrogazioni stesse ed i propositi degli interroganti.
Tuttavia, esiste una questione legata al merito. Concordo con lei sulla necessità di tener conto della scelta che è stata compiuta di trasformare l'ente Poste in società per azioni e delle conseguenze che tale decisione ha determinato, vale a dire l'introduzione di criteri di gestione aziendale che hanno prodotto effetti sui servizi erogati e sulle condizioni lavorative ed occupazionali. Ma, per quanto riguarda il problema specifico, occorre rilevare una perdita occupazionale.
L'accordo cui lei, signor sottosegretario, ha fatto riferimento nella sua risposta, certamente ha garantito ai lavoratori a tempo indeterminato dell'azienda il mantenimento del posto, anche a seguito del trasferimento di alcune lavorazioni dal centro operativo di Pistoia al centro meccanografico di Firenze. Ma i quindici o sedici lavoratori a tempo determinato, che avevano trovato un'occasione di impiego, ora non sono più nell'azienda.
Mi rendo conto delle scelte difficili cui molto spesso le organizzazioni sindacali si trovano di fronte, come firmare accordi che producono questo tipo di conseguenze. Tuttavia, non si tratta di un accordo a somma zero. Si sono persi alcuni posti di lavoro. Il taglio c'è stato. A suo avviso, è aumentata l'efficienza e la qualità del servizio che viene reso a costi inferiori. Ma, al riguardo, il giudizio del sottoscritto, ove si considerino anche i pareri di numerosi operatori del settore, è di natura diversa, poiché vi è stata una perdita della qualità del servizio. Anche per questo motivo, mi dichiaro insoddisfatto.
Vorrei concludere, signor Presidente, soffermandomi sulle attività del Ministero in questa fase. Al riguardo, il sottosegretario ha ricordato che la loro competenza è di verificare la qualità del servizio. Per ciò che concerne la qualità del servizio, vi sono parametri europei e determinate indicazioni. Tuttavia, credo che introducendo il criterio della aziendalizzazione, si perda il rapporto con il territorio e, quindi, il significato stesso del termine «servizio». Certamente, si tratta di un'azienda, ma eroga servizi, non produce automobili o motocicli. Quello postale è un servizio che deve essere garantito ai cittadini. È un loro diritto.
Molte volte, le scelte compiute risentono di questa forte ed evidente linea di taglio dei servizi. Pensiamo alle proteste che quotidianamente ci arrivano dai residenti delle zone montane, delle aree più disagiate e delle isole. Nella provincia di Pistoia, le amministrazione dei comuni montani sono di fronte ad una ventilata opera di riorganizzazione aziendale che sacrifica le presenze in territori difficili.
Poiché sappiamo quanto sia importante garantire servizi ai cittadini, per evitare spopolamenti in quelle realtà, io credo sia giusto esprimere critiche - se così dobbiamo fare, considerata la mancanza di iniziativa del Governo -, al fine di aumentare