BOZZE NON CORRETTE

Stenografico Aula in corso di seduta

Seduta n. 578 dell'1/2/2005

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(Lavori di realizzazione della strada statale 514 «Licodia-Eubea-Libertinia» - n. 3-03894).

PRESIDENTE. Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole Mario Tassone, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Burtone n. 3-03894 (vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 3).

MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Con riferimento alle problematiche denunziate dall'onorevole Burtone con il suo atto di sindacato ispettivo, l'ANAS Spa, interessata al riguardo, ha riferito che il progetto esecutivo dei lavori di realizzazione della strada a scorrimento veloce Licodia-Eubea-Libertinia è stata approvato dal consiglio di amministrazione dell'azienda medesima nella seduta del consiglio dell'11 novembre 2004.
Con tale infrastruttura si consentirà il completamento del collegamento tra la statale 514 e l'autostrada A 19 Palermo-Catania. L'opera in questione, inserita nel primo programma di infrastrutture strategiche di cui alla legge obiettivo, rientra fra le previsioni programmatiche di realizzazione dell'attuale piano decennale ANAS e, stante la previsione della stessa nei precedenti piani triennali, essa risulta già inserita nel piano di appaltabilità 2004.
La società stradale conferma che il tracciato risultava originariamente suddiviso in 7 lotti per ciascuno dei quali furono redatti, nel 1991, specifici progetti aggiornati nel 1966 e posti a base di 7 gare d'appalto negli anni 1998-1999.
Successivamente all'aggiudicazione, l'entrata in vigore della nuova normativa regionale sulla VIA e la necessità di rinnovare i pareri previsti per legge e scaduti hanno imposto la revisione dei progetti.
Dall'esito della procedura di impatto ambientale, nonché dalla richiesta di pareri ai vari enti è derivata una serie di prescrizioni per il recepimento delle quali è scaturita la progettazione attuale. Pertanto, stanti le successive indicazioni normative e le necessità rappresentate dagli enti interessati, la società stradale non ha potuto procedere né alla consegna dei lavori né alla sottoscrizione dei relativi contratti di appalto.
Nel gennaio 2002, tuttavia, con la pubblicazione del bando di gara relativo all'adeguamento dei progetti, l'ANAS ha affidato, ai sensi delle normative vigenti, a professionisti esterni l'incarico della progettazione esecutiva delle infrastrutture in questione, suddivisa in lotti e secondo le indicazioni della stazione appaltante.
La società stradale sottolinea, inoltre, che, nel corso dell'adeguamento progettuale, sono emerse perplessità in ordine alle modifiche progettuali effettuate sui progetti appaltati in precedenza, alcune con carattere di variazione dell'essenzialità originaria delle opere stesse oggetto degli appalti, tali che non sia ritenuta perseguibile l'applicazione dell'articolo 25 della legge n. 109 del 1994 e successive modifiche ed integrazioni relative a varianti in corso d'opera.
Tali motivazioni hanno condotto l'ANAS a non procedere alla stipula dei contratti con le imprese risultate originariamente aggiudicatarie e a dare corso alla revoca delle aggiudicazioni definitive originarie, ordinando, al contempo, al progettista incaricato di procedere alla progettazione di che trattasi in un unico lotto, da appaltare seguendo una nuova procedura di gara. Le imprese originariamente aggiudicatarie hanno, quindi, impugnato la revoca dell'aggiudicazione, proponendo ricorso al TAR Lazio, che l'ha accolto per un vizio presentatosi nelle procedure ANAS. La società stradale, alla luce delle suddette decisioni giudiziarie, ha pertanto dato nuovo avvio al procedimento inerente la revoca dell'aggiudicazione originaria, sanando i vizi procedurali precedenti.
Onorevole Burtone, si tratta di un «trattato di diritto amministrativo», con una serie di procedure.
Alla luce delle vicende che lei vive e che conosce meglio di me (le conosco anch'io), risulta quanto sia difficoltoso trovare una certa sintonia all'interno delle normative, nonché un certo equilibrio con riferimento alle popolazioni ed ai soggetti interessati.


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A volte, le popolazioni sono vittime di alcune iniziative in conseguenza delle quali certi interessi si sovrappongono su quelli generali.
Questa è la risposta alla sua interrogazione, onorevole Burtone, in ordine alla quale mi dirà se sarà soddisfatto o meno. Non si tratta di dare una risposta formale, ma di capire come insieme possiamo sbloccare alcune situazioni che si trascinano ormai da molti anni.
La strada statale in questione la conosco ormai da molti anni, da quando ero sottosegretario ai lavori pubblici; parliamo di vent'anni fa, perciò capisco i danni derivanti dalle lungaggini.

PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di replicare.

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, mi dichiaro insoddisfatto della risposta del viceministro e non per una posizione preconcetta, né intendo trascurare la disponibilità che l'onorevole Tassone ha dimostrato alla fine del suo intervento per contribuire a fornire soluzione alle questioni che rimangono tuttora aperte. Avevo posto tre domande e il viceministro ha risposto parzialmente soltanto ad una di esse.
Comunque, vorrei svolgere una considerazione di ordine generale. Non parliamo di una strada qualsiasi, ma di una strada considerata strategica in un'area, quella del calatino, che un tempo era depressa, rurale e che oggi presenta anche alcune caratteristiche importanti come la nascita di un nuovo distretto industriale.
Si tratta di una strada richiesta dalle popolazioni locali e fortemente attesa da tanti anni. Sembrava che, durante il Governo D'Alema, ci fosse stata una svolta, infatti si erano già svolte le procedure d'appalto, occorreva procedere soltanto alla consegna dei lavori. Poi c'è stata una brusca frenata, in quanto l'ANAS ha richiesto la rivisitazione del progetto, probabilmente anche per l'entrata in vigore di nuove norme relative alla valutazione di impatto ambientale.
Tuttavia, devo registrare l'esistenza di un accordo tra l'ANAS e la società progettuale, vale a dire quello di consegnare la revisione entro il 30 ottobre del 2003. È passato oltre un anno dalla presentazione di questo progetto, dunque mi auguro che non ci si trovi davanti alla famosa tela di Penelope per cui ogni giorno si aggiunge un nuovo problema.
Lei, signor viceministro, nella sua risposta ha affermato che l'appaltabilità si sarebbe realizzata entro il 2004; siamo già al 2005 e questo appalto ancora non è stato attribuito!
Avevo chiesto una risposta sulla cantierizzazione di quest'opera; tra l'altro, si è voluto trasformare il progetto da più lotti ad un unico lotto. Si è fatto riferimento al contenzioso che si è aperto, dunque la domanda è se le risorse finora appostate per questa opera siano ancora disponibili oppure se siano state spostate su altre opere. Inoltre, abbiamo chiesto una risposta in ordine alla sufficienza delle stesse risorse e sembra che ormai queste ultime siano insufficienti. Quindi, non posso che confermare la mia insoddisfazione.
Lei, signor viceministro, ha fatto spesso riferimento al fatto che l'ANAS è una società per azioni, tuttavia ciò non esime il Governo dalle proprie responsabilità. Tra l'altro, il mio intervento si riferisce alla realizzazione della strada statale «Licodia-Eubea-Libertinia», che è un'opera considerata importantissima per quel territorio.
Intendo sottolineare il mancato impegno del Governo con riferimento alle aree del Mezzogiorno. Da ultimo, abbiamo verificato cosa è accaduto sulla Salerno-Reggio Calabria a seguito di un evento atmosferico eccezionale, tuttavia il tema è molto più ampio e riguarda la non realizzazione di alcune opere, le promesse che sono state fatte, gli accordi di programma che il Presidente della regione Sicilia ha sbandierato in ordine alle opere che avrebbe realizzato. In realtà, non abbiamo visto nulla!
Non si è visto nulla per la Libertini a Caltagirone né per quanto riguarda la Catania-Ragusa. Un'altra opera importantissima viene richiesta dalle aree calatine,


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ovvero l'ammodernamento della Catania-Gela. Si tratta di una strada che ogni settimana miete vittime, per cui abbiamo più volte avanzato la richiesta di mettere in cantiere una sua modifica strutturale.
Pertanto, ritengo che si debba richiedere con fermezza al Governo di voltare pagina. Lo facciamo per la Licodia-Eubea-Libertinia e, complessivamente, per gli impegni assunti nei confronti del Mezzogiorno.

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