Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Riparto della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2011 destinata al finanziamento premiale di programmi e progetti proposti dagli enti - Schema di Decreto n. 498 (art. 7 D.Lgs. 204/1998; art. 4, co. 2, D.Lgs. 213/2011) - Elementi per l'istruttoria normativa
Riferimenti:
SCH.DEC 498/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 441
Data: 01/08/2012
Descrittori:
CENTRI E ISTITUTI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE   DL 1998 0204
DL 2011 0213   FONDI PER LA RICERCA
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione

SIWEB

1° agosto 2012

 

n. 441/0

 

 

Riparto della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2011 destinata al finanziamento premiale di programmi e progetti proposti dagli enti

Schema di Decreto n. 498
(art. 7 D.Lgs. 204/1998; art. 4, co. 2, D.Lgs. 213/2011)

Elementi per l’istruttoria normativa

 

Numero dello schema di decreto

498

Titolo

Schema di decreto ministeriale per il riparto della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2011 destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti proposti dagli enti

Ministro competente

Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca

Norma di riferimento

D.Lgs. 5 giugno 1998, n. 204, art. 7 e D.Lgs. 31 dicembre 2011, n. 213, art. 4, co. 2

Numero di articoli

14

Date:

 

presentazione

25 luglio 2012

assegnazione

26 luglio 2012

termine per l’espressione del parere

25 agosto 2012

Commissione competente

VII (Cultura)

 


Presupposti normativi

L’art. 4, co. 2, del D.lgs. 213/2009 - con il quale è stato operato il riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIUR - ha disposto che, a decorrere dal 2011, al fine di promuovere l'incremento qualitativo dell'attività scientifica degli stessi enti e migliorare l'efficacia e l'efficienza nell'utilizzo delle risorse, una quota non inferiore al 7% del Fondo ordinario previsto dall’art. 7 del D.lgs. 204/1998, con progressivi incrementi negli anni successivi, è destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti. Ha, altresì rimesso la definizione dei criteri e delle motivazioni di assegnazione della predetta quota ad un decreto avente natura non regolamentare del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

 

Più specificamente, si ricorda - per quanto qui interessa - che il D.lgs. 204/1998 ha disposto l’istituzione del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziati dal MIUR, mentre il D.lgs. 213/2009ha fissato nuove regole per la sua ripartizione.

In particolare, il D.lgs. 204/1998 ha stabilito, all’art. 1, che il Governo, nel Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF, ora DEF), determina gli indirizzi e le priorità strategiche per gli interventi a favore della ricerca scientifica e tecnologica, definendo il quadro delle risorse finanziarie da attivare.

Sulla base degli indirizzi citati, nonché di altri elementi[1], è predisposto, approvato e aggiornato annualmente dal CIPE (le cui funzioni in materia sono coordinate dal MURST, ora MIUR) il Programma nazionale per la ricerca (PNR), di durata triennale, che definisce gli obiettivi generali e le modalità di realizzazione degli interventi.

L’art. 7 del medesimo D.lgs. ha previsto, quindi, che, a partire dal 1° gennaio 1999, gli stanziamenti da destinare, ai sensi di varie disposizioni legislative, a CNR, Agenzia spaziale italiana (ASI), Osservatorio geofisico sperimentale (OGS)[2], enti di ricerca (di minori dimensioni) già confluiti in un unico capitolo ai sensi dell’art. 1, co. 40-44, della L. 549/1995, e Istituto nazionale per la fisica della materia (INFM) (poi soppresso e confluito nel CNR ai sensi dell’art. 23 del D.lgs. 127/2003), fossero determinati con unica autorizzazione di spesa e affluissero ad un unico Fondo, denominato Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziato dal MURST, istituito nello stato di previsione del medesimo Ministero. Ha, altresì, previsto che allo stesso Fondo dovessero affluire i contributi che sarebbero stati stabiliti per legge in relazione alle attività, oltre che dello stesso INFM e relativi laboratori di Trieste e di Grenoble, di: Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), Programma nazionale di ricerche in Antartide, Istituto nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagna (ora, soppresso[3]).

Sempre l’art. 7 ha stabilito che l’ammontare del Fondo è determinato in tabella C della legge finanziaria (ora, legge di stabilità) ed è ripartito annualmente fra gli enti interessati - sulla base dei programmi pluriennali, che il Ministro è chiamato ad approvare[4] - con uno o più DM, comprensivi di indicazioni per i due anni successivi, emanati previo parere parlamentare. Nelle more del perfezionamento dei decreti di riparto, il MIUR può erogare acconti, calcolati sulla base delle previsioni contenute negli schemi dei medesimi decreti e degli importi assegnati nell’anno precedente.

Successivamente, l’art. 4 del DPR 213/2009 ha stabilito che la ripartizione del Fondo è effettuata sulla base della programmazione strategica preventiva di cui all’art. 5[5], nonché tenendo conto della valutazione della qualità dei risultati della ricerca, effettuata dall’ANVUR[6], e ha introdotto la quota premiale di cui si è già detto.

Da ultimo, l’art. 11 della legge di stabilità 2012 (L. 183/2011) ha disposto che il MIUR assicura la coerenza dei piani e dei progetti di ricerca proposti dagli enti di ricerca sottoposti alla sua vigilanza con le indicazioni del PNR, anche in sede di ripartizione della quota del 7% del Fondo di finanziamento ordinario.

 

Per la storia della ripartizione del Fondo ordinario, si veda, da ultimo, il dossier n. 414/0 del 15 maggio 2012[7](relativo al riparto del Fondo per il 2012 – Atto 467),nel quale si è dato conto anche della indagine svolta dalla Corte dei conti, ai sensi dell’art. 3, co. 4, della L. 20/1994, sulla gestione del Fondo negli anni 2008-2011, la cui relazione finale è stata trasmessa anche alle Camere  il 22 marzo 2012 (Deliberazione n. 3/2012/G[8]).

Per quanto qui più specificamente interessa, dalla relazione finale emergeva che il decreto di natura non regolamentare contenente i criteri per l’attribuzione della quota premiale era in fase di revisione da parte del MIUR, a seguito di rilievi formulati dall’Ufficio di controllo preventivo della Corte dei conti.

La nota illustrativa allegata allo schema in esame fa presente, al riguardo, che il decreto oggetto di rilievi da parte della Corte dei conti, emanato in data 11 novembre 2011, prot. 970/Ric., è stato ritirato e sostituito da un nuovo decreto (v. par. Contenuto).

 

Contenuto

Lo schema di decreto – composto di 14 articoli – dispone la ripartizione della quota premiale del 7% del Fondo ordinario per il 2011, pari, complessivamente, a 125,1 milioni di euro[9], accantonati ai sensi dell’art. 2 del DM 28 novembre 2011 n. 1031/Ric[10], con cui è stato disposto il riparto del Fondo per il 2011 (per € 1.655,1 mln)[11]. L’art. 12 dello stesso DM aveva disposto che alla ripartizione della quota indicata si sarebbe provveduto con successivo decreto, da adottare entro il 31 marzo 2012.

 

Lo schema è corredato, fra l’altro, oltre che dalla citata  nota illustrativa, da:

§    D.M. 28 novembre 2011, n. 1031/Ric., con il quale si è disposta la ripartizione del Fondo per l’anno 2011;

§    nota MIUR n. 37 del 19 gennaio 2011, con la quale gli enti sono stati invitati a presentare, entro il 28 febbraio 2011, i piani triennali di ricerca 2011-2013, corredati da proposte relative a specifici progetti, anche congiunti, per la partecipazione al riparto della quota premiale del 7%;

§    Decreto dirigenziale 2 febbraio 2012, n. 37/Ric., con il quale è stata istituita la Commissione incaricata di individuare programmi e progetti da ammettere al finanziamento premiale;

§    D.M. 22 maggio 2012, n. 239/Ric[12], con il quale sono stati stabiliti i criteri per l’assegnazione della quota premiale per il 2011;

§    verbali delle sedute della Commissione[13];

§    Progetti presentati dagli enti e relative schede di valutazione[14].

 

Il DM 22 maggio 2012, n. 239/Ric individua la finalità dell’assegnazione della quota premiale nel sostegno alle eccellenze presenti negli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR, nonché al posizionamento internazionale del Paese, anche attraverso la crescita della competitività in aree tecnologiche prioritarie(art. 1). La quota premiale è assegnata quale contributo straordinario[15] (art. 5).

Le aree di ricerca e sviluppo di rilevanza strategica individuate quali prioritarie dall’art. 2 del decretosono le seguenti: Ambiente, Energia, Agroalimentare e rapporto dieta-salute, Made in Italy, Patrimonio culturale, Homeland security, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Mobilità sostenibile, Salute e scienze della vita, Dispositivi sensoriali, Aeronautica e spazio.

Con riferimento ai criteri di valutazione, gli stessi sono individuati nell’art. 3 (e si aggiungono al criterio della coerenza con gli obiettivi generali del PNR, cui fa riferimento l’art. 5). Si tratta di: favorire lo sviluppo di capacità o competenze sistemistiche di rilevanza nazionale o internazionale; promuovere lo sviluppo di beni, prodotti o servizi ad alto valore aggiuntivo; favorire ricerche e sviluppi scientifici o tecnologici di frontiera; promuovere collaborazioni e partenariati con altri enti pubblici di ricerca, anche internazionali, nonché con enti regionali, imprese o privati; favorire l’attrazione di investimenti privati; proporre contenuti attuativi della Roadmap ESFRI e coerenti con il PNR 2011-2013; avere contenuti anticipatori delle tematiche prioritarie dell’8° Programma Quadro UE; essere aderenti o riconducibili ad accordi internazionali o accordi di collaborazione con altre amministrazioni statali; determinare impatto occupazionale sui giovani ricercatori; essere suscettibili di ricadute sul piano della valorizzazione della proprietà intellettuale; rispondere al principio di sostenibilità, con particolare riferimento alle problematiche relative al fabbisogno energetico, alimentare, e all’interazione con l’ambiente.

Si specifica, inoltre, che “assegnando pari opportunità alle priorità sopra definite, il costo complessivo di ciascun progetto non dovrà superare il rapporto di proporzione con la dimensione strutturale degli enti proponenti”[16].

Dalla procedura seguita dalla Commissione per l’assegnazione della quota premiale, sembrerebbe evincersi che tale specifica è volta a mantenere in qualche modo inalterato il rapporto di proporzione tra enti, prendendo a riferimento le risorse assegnate in sede di riparto del FOE.

 

Più in particolare,dai verbali della Commissione incaricata della valutazione dei progetti emerge che:

§    sono pervenuti dai 12 enti di ricerca vigilati dal MIUR 80 progetti pluriennali[17];

In particolare[18]: ASI (18); CNR (6); INFN (17); OGS (2); Istituto italiano di studi germanici (4); Stazione zoologica Anton Dohrn (5); INAF (4); INGV (1); OGS (2); Museo Enrico Fermi (5); INDAM (3); INRIM (11); Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste (4).

§    per il primo anno di sperimentazione del processo premiale, la Commissione ha deciso di applicare il seguente metodo: una quota fino al 50% dei fondi disponibili (pari, al massimo, ad € 62,5 mln) è destinato ai progetti premiali proposti da tutti gli enti e inseriti in un’unica graduatoria al fine di realizzare un effetto competitivo fra gli stessi enti; la restante quota (uguale o maggiore del 50% dei fondi disponibili) è destinata ai progetti premiali inseriti in singole graduatorie afferenti a ciascun ente, allo scopo di stimolare una competizione interna allo stesso ente e far emergere le eccellenze.

Inoltre, per il 2012, la Commissione propone di modificare le modalità di assegnazione, riservando una quota fino all’1% per sollecitare progettazioni comuni a più enti, evariando conseguentemente in diminuzione le quote sopra indicate[19];

§    per ogni progetto premiale sono stati nominati tre referee[20], in modo da ottenere almeno 2 valutazioni per progetto, fermo restando che i giudizi dei referee costituiscono un ausilio alla valutazione definitiva adottata dalla Commissione[21];

§    per la valutazione dei progetti sono stati individuati i seguenti parametri: qualità scientifica dei proponenti (punteggio attribuibile: da 1 a 6); contenuto scientifico e coerenza con i progetti inclusi nel PNR 2011-2013 (punteggio: da 4 a 8); contenuto innovativo con riferimento alle strategie di ricerca internazionali e alle priorità definite nel PNR 2011-2013 (punteggio: da 2 a 7); organizzazione del progetto, incluse coerenza, sinergia fra i partner e loro rappresentatività del sistema di ricerca nazionale (punteggio: da 2 a 6); contenuto formativo (punteggio: da 1 a 4); valore applicativo dei risultati e loro trasferimento al sistema produttivo (punteggio: da 4 a 9).

In base alla valutazione finale ottenuta dal progetto, lo stesso è stato classificato secondo le seguenti categorie: eccellente (punteggio da 37 a 40); ottimo (punteggio da 33 a 36); molto buono (punteggio da 29 a 32); buono (punteggio da 25 a 28); sufficiente o insufficiente (punteggio pari o inferiore a 24)[22];

§    la valutazione dei progetti da parte della Commissione è stata effettuata il 5 giugno 2012. Pertanto, nel verbale della seduta[23] è riportata, ente per ente e progetto per progetto, la valutazione riportata e la richiesta di finanziamento per il primo anno;

§    a valere sulla quota fissata fino al 50% dei fondi disponibili, risultano finanziati 34 progetti – valutati tutti come eccellenti –, proposti da 11 enti, ai quali sono destinati, complessivamente, € 60,3 milioni (pari al 48,2% dei fondi disponibili). Per ogni progetto sono indicati l’ente proponente, la valutazione finale ottenuta e l’importo richiesto quale finanziamento per il primo anno[24];

§    la differenza tra le risorse disponibili e la quota utilizzata per finanziare i progetti eccellenti, pari, complessivamente, a € 64,8 mln (in realtà, l’importo complessivo è inferiore di € 16.833, rispetto a quanto disponibile - v. infra) è stata ripartita tra ulteriori 22 progetti, proposti da 10 enti, prendendo a riferimento i progetti ritenuti migliori nell’ambito di quelli proposti da ciascun ente26, tenendo altresì presente la quota massima (teoricamente) assegnabile a ciascun ente, calcolata in proporzione alle assegnazioni ordinarie del Fondo per il 2011 (cfr. allegato 127, verbale del 14febbraio 2012).

In particolare, in 3 casi28 l’importo complessivo richiesto per i progetti indicati come finanziabili dalla Commissione è risultato inferiore a quanto eventualmente assegnabile all’ente.

In altri 8 casi29 le somme richieste per i progetti qualificati come finanziabili dalla Commissione sono risultate maggiori di quelle eventualmente assegnabili all’ente; tuttavia, fatta eccezione perl’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, nei casi degli altri enti di ricerca i progetti sono stati ritenuti comunque finanziabili utilizzando i residui delle risorse disponibili nell’ambito dell’assegnazione totale. Nell’ambito di tale quota, pertanto, non risultano assegnazioni in favore dell’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste e dell’Istituto Italiano di Studi Germanici (ente i cui 4 progetti sono stati interamente definiti eccellenti e, pertanto, finanziati nell’ambito della prima quota)30;

§    La quota residua, pari ad € 16.833, è stata assegnata quale incremento del finanziamento relativo al progetto LHC presentato dall’INFN – già finanziato nell’ambito della prima quota – in quanto ritenuto dalla Commissione “particolarmente interessante dal punto di vista scientifico”31.

La Commissione ha, infine, segnalato all’Ufficio competente del MIUR:

§          la necessità che negli anni successivi sia garantita la possibilità di finanziamento per i progetti ritenuti finanziabili nel 2011 e destinati a svilupparsi in più anni;

§       la necessità che gli enti siano stimolati a reperire ulteriori fonti di finanziamento;

§       l’opportunità di un monitoraggio finalizzato a verificare il raggiungimento degli obiettivi indicati nei progetti;

§       l’opportunità che, per il futuro, con l’avviso di presentazione dei progetti siano individuati i limiti di budget e di cofinanziamento a carico degli enti e di eventuali terzi, la durata dei progetti, il livello di compartecipazione fra gli enti e il limite quantitativo di progetti presentabili da ogni ente.

L’art. 1 dispone l’assegnazione dei 125,1 milioni di euro, che - come risultante dal DM 22 maggio 2012, n. 239/Ric - devono essere considerati quali contributi straordinari.

Gli articoli da 2 a 13 concernono l’assegnazione ai singoli enti: in particolare, ciascun articolo indica l’assegnazione complessiva e quella riferita ai singoli progetti.

L’articolo 14 dispone che l’impegno economico grava sul capitolo 7236 dello stato di previsione del MIUR.

Nel prospetto allegato sono indicati, per ciascun ente, il numero dei progetti finanziati in base a ciascuna delle due quote deliberate dalla Commissione, con la somma dei relativi importi, nonché l’importo complessivamente attribuito ai progetti di ciascun ente.

______________________________________

26    Si tratta di progetti che sono stati classificati da “ottimo” a “buono”.

27    Per completezza si segnala che nella quota riferita alle assegnazioni ordinarie 2011, relativamente all’INGV, non è statocompreso l’importo di € 1,5 mln attribuito quale integrazione alle assegnazioni ordinarie dall’art. 6, lett. a), del decreto di riparto (DM 28 novembre 2011).

28    INAF, INGV, ASI.

29    CNR, Stazione zoologica A. Dohrn, INFN, OGS, FERMI, INDAM, INRIM, AREA.

30    Verbale n. 4 del 13 giugno 2012.

31  Verbale n. 5 del 22 giugno 2012.


 


Ente

Progetti finanziabili nell'ambito della prima quota deliberata dalla Commissione (competizione fra enti)

Importo totale

Progetti finanziabili nell'ambito della seconda quota deliberata dalla Commissione (competizione all'interno del singolo ente)

Importo totale

Somme ulteriori assegnate
(cfr. verbale n. 5)

TOTALE COMPLESSIVO

INFN

5

19.730.000

3

15.569.000

16.833

35.315.833

CNR

2

10.650.000

2

34.450.000

 

45.100.000

INAF

2

7.200.000

1

3.400.000

 

10.600.000

ASI

10

16.500.000

8

5.850.000

 

22.350.000

INRIM

4

2.793.500

1

1.190.000

 

3.983.500

INDAM

1

130.000

1

150.000

 

280.000

Museo E. FERMI

2

203.833

1

100.667

 

304.500

IISG

4

17.000

-

0

 

17.000

Stazione A. DOHRN

2

340.400

3

622.844

 

963.244

AREA di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste

1

1.974.000

-

0

 

1.974.000

OGS

1

773.000

1

1.696.800

 

2.469.800

INGV

-

0

1

1.740.000

 

1.740.000

Totali

34

60.311.733

22

64.769.311

 

125.097.877

 


Servizio Studi – Dipartimento Cultura

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File: CU0471a



[1]  Risoluzioni parlamentari di approvazione del DEF, direttive del Presidente del Consiglio, proposte delle amministrazioni statali.

[2]  L’art. 7 del D.lgs. 381/1999 ha disposto il riordino dell’Osservatorio, modificandone la denominazione in “Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale – OGS”.

[3]  L’EIM - che nel 2009 aveva ricevuto un contributo di € 2,8 mln a valere sulle risorse del Fondo (art. 41, co. 15, D.L. 207/2008) - è stato soppresso dall’art. 7, co. 19, del D.L. 78/2010.

[4]  Così, in base all’art. 2, c. 1, lett. b-ter), della L. 168/1989, come modificato dall’art. 7 del d.lgs. 204/1998.

[5]  La norma citata dispone che in conformità alle linee guida enunciate nel PNR, i consigli di amministrazione dei singoli enti, previo parere dei rispettivi consigli scientifici, adottano un piano triennale di attività, aggiornato annualmente, ed elaborano un documento di visione strategica decennale. Il piano è valutato e approvato dal MIUR, anche ai fini della identificazione e dello sviluppo degli obiettivi generali di sistema, del coordinamento dei PTA dei diversi enti di ricerca, nonché del riparto del fondo ordinario.

[6]  L’ANVUR (DPR 76/2010) ha sostituito il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (CIVR - art. 5 D.lgs. 204/1998).

[7]  http://documenti.camera.it/leg16/dossier/testi/CU0429A.htm

[8] http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2012/delibera_3_2012_g.pdf

[9]  Per completezza si ricorda che tale quota è calcolata su un importo totale di € 1.787,1 mln, ottenuto decurtando dall’importo complessivamente disponibile (€ 1.794,2 mln) le somme derivanti dalla soppressione dell’INSEAN (€ 5,6 mln), nonché l’integrazione disposta in favore dell’INGV (€ 1,5 mln). Non è, invece, detratto l’importo di € 14,0 mln destinato alla società Sincrotrone di Trieste.

[10]            Registrato dalla Corte dei conti il 30 gennaio 2012.

[11] http://www.istruzione.it/web/ricerca/enti-di-ricerca/finanziamenti/2011

[12]            Registrato dalla Corte dei conti il 15 giugno 2012.

[13]            Sedute del 14 febbraio, 18 maggio, 5 giugno, 13 giugno, 22 giugno 2012.

[14]            Tutta la documentazione è consultabile presso la segreteria della VII Commissione.

[15] La specifica rileva ai fini dell’indicazione, resa annualmente nei decreti di riparto, della quota alla quale possono fare riferimento gli enti ai fini dell’elaborazione dei bilanci di previsione per il successivo biennio, che è una quota percentuale dell’assegnazione ordinaria.

[16]            L’art. 4 individua le caratteristiche che i progetti devono evidenziare al loro interno (tra le quali, obiettivi finali, tempi di realizzazione, costo complessivo, risultati attesi dalla ricerca, elementi per la verifica dei risultati), l’art. 5 specifica, come anticipato nel testo, le modalità di assegnazionedella quota premiale (nel cui ambito è esplicitamente ricompreso – richiamandosi all’art. 7, D.lgs. 204/1998 – il previo parere delle Commissioni parlamentari), l’art. 6 ribadisce che per il 2011 la percentuale da destinare ai progetti premiali è pari al 7% e che per gli anni successivi la stessa potrà essere ridefinita in aumento in sede di adozione del decreto di riparto del Fondo.

[17]            Verbale n. 1 del 14 febbraio 2012.

[18] Come risulta dal verbale n. 3 del 5 giugno 2012.

[19] Verbale n. 1 del 14 febbraio 2012.

[20]            Indicati nell’all. 2 del verbale n. 1 del 14 febbraio 2012.

[21]            Verbale n. 1 del 14 febbraio 2012.

[22]            Verbale n. 2 del 18 maggio 2012.

[23]            Verbale n. 3.

[24]            Verbale n. 4 del 13 giugno 2012.