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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Mercoledì 25 maggio 2022

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:


   La Camera,

   premesso che:

    le ricadute dell'attuale crisi tra Russia e Ucraina sull'andamento complessivo dell'economia globale sono evidenti e rischiano di diventare devastanti sul medio periodo, con risvolti importanti sul piano umanitario, in particolare sul fronte dell'alimentazione. La Russia è il maggior esportatore di grano a livello globale e con l'Ucraina gestisce circa un quarto delle esportazioni complessive; per quanto riguarda in particolare il grano tenero, Mosca ne esporta più del 20 per cento del totale. L'Ucraina rientra fra i primi cinque Paesi, dopo Stati Uniti, Canada e Francia e gestisce quasi il 10 per cento delle esportazioni. Un altro mercato, comunque collegato al problema dell'alimentazione globale, in cui la Russia svolge un ruolo decisivo è quello dei fertilizzanti; la sua produzione equivale al 15 per cento di quella mondiale;

    l'effetto domino del conflitto in Ucraina sulle speranze di ripresa economica post pandemia di molti Paesi rischia di essere devastante, a partire dal forte rialzo dei prezzi delle materie prime alimentari ed energetiche, di cui la Russia e Ucraina sono tra i maggiori esportatori;

    nell'attuale condizione di conflitto armato, è messa a rischio non solo la possibilità di esportare il prodotto ma anche in alcune aree di effettuare il raccolto. La Russia, in generale, non può esportare i suoi prodotti a causa delle sanzioni economiche, mentre per l'Ucraina la difficoltà maggiore è provocata dalla situazione in cui si trovano i principali porti nel Mar Nero, la rete stradale e le ferrovie. Ci sono quasi 4,5 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini a causa del conflitto armato;

    dall'inizio della guerra in Ucraina il prezzo di alcuni tipi di fertilizzanti è aumentato del 40 per cento, quello dell'orzo del 33 per cento, quello del grano 21 per cento. Inoltre, a causa delle alluvioni che si sono verificate in Cina nel 2021, le previsioni sul raccolto del 2022 non sono ottimistiche e gli esperti valutano che le importazioni cinesi tenderanno a crescere in modo importante, provocando un'ulteriore tendenza all'aumento dei prezzi. In questo contesto rischia di aggravarsi la situazione di Paesi come l'Egitto, il maggior importatore di grano del mondo, dove potrebbe verificarsi una situazione di carenza di pane e un'esplosione dei prezzi. Anche la Libia, un Paese già attraversato da una difficile situazione relativamente a stabilità e sicurezza, rischia di risentire fortemente dell'evoluzione della crisi, poiché da un punto di vista economico importa circa il 40 per cento del suo grano dall'Ucraina;

    secondo una stima del Pam (Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite) il conflitto armato in corso provocherà un incremento di 47 milioni delle persone che soffrono la fame, il cui numero potrebbe superare gli 800 milioni, tenendo conto degli effetti ancora notevoli della pandemia che ha stravolto il mondo e che colpisce ancora molti Paesi, lasciando ferite profonde sia nel sistema globale di supply chain sia negli equilibri macroeconomici di numerosi Paesi. Due anni di pandemia hanno visto deficit fiscali ampliarsi esponenzialmente e i livelli di debito espandersi a ritmi mai registrati da decenni. Già prima del conflitto gli attesi rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana rischiavano di rendere insostenibile il debito di numerose nazioni in via di sviluppo;

    nel breve termine a essere investiti saranno quei Paesi strutturalmente dipendenti dalle importazioni alimentari provenienti dal mar Nero, tra cui soprattutto le nazioni mediorientali. La produzione interna di molti Paesi dell'area Mena è da tempo insufficiente a far fronte alla domanda interna. Si aggraveranno crisi preesistenti come quelli in Siria, Yemen e Libano, mentre saranno in difficoltà Paesi finora relativamente sicuri dal punto di vista alimentare come Tunisia ed Egitto;

    a preoccupare sono anche le restrizioni alle esportazioni applicate da diversi Paesi. L'India, secondo produttore di grano al mondo dopo la Cina, in seguito al balzo dell'inflazione, ha bloccato l'export di grano. Iniziativa che fa seguito a quella dell'Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma e a quella della Serbia e del Kazakistan di limitare le spedizioni di cereali all'estero e in Europa. Tali misure finalizzate a stabilizzare i prezzi interni sottraggono offerta al mercato internazionale, spingendo ancora più in alto i prezzi e rischiando l'emulazione di altri Paesi con un effetto domino sempre più pericoloso per i Paesi a bassa produzione interna e bisognosi di importare scorte dall'estero;

    l'allarme in Italia e in Europa è di diversa natura; un rimbalzo sui prezzi ci sarà, ma la quota di importazioni di grano tenero che proviene dai due Paesi, utilizzato principalmente per il pane e i dolci, è significativa ma non tale da creare difficoltà gravi: si tratta del 5 per cento nel caso dell'Italia, che importa dalla Russia per il 2,5 per cento il grano duro, utilizzato per la produzione della pasta;

    il rapporto della Rete globale contro le crisi alimentari che viene elaborato ogni anno dal Global network against food crises (Gnafc), analizzando le conseguenze della crisi ucraina sull'alimentazione globale, denuncia l'«impatto devastante sia sui Paesi in crisi alimentare sia su quelli già sull'orlo della carestia» e analizza il grave acuirsi di difficoltà che erano comunque già presenti: la situazione dell'insicurezza alimentare si era infatti aggravata progressivamente negli ultimi anni, ben prima dell'attuale conflitto;

    la popolazione in crisi alimentare (Fase 4) o di catastrofe alimentare (Fase 5) era già quasi raddoppiata tra il 2016 e 2021. Il numero delle persone in Fase 5, quindi con rischio di carestia e di morte diffusa, era passato da 93.000 (2016) a 570.000 (2021), con un incremento del 571 per cento. I Paesi più esposti sono l'Etiopia, il Sud Sudan, il Sud del Madagascar e lo Yemen. Non a caso Etiopia, Sud Sudan e Yemen sono attraversati da conflitti armati che hanno incrementato le difficoltà, mentre la regione meridionale del Madagascar è colpita da una siccità grave provocata dal riscaldamento globale. Nella Fase 4, di crisi alimentare, erano invece coinvolte, già nel 2021, 40 milioni di persone che vivono in 36 Paesi diversi;

    il rapporto identifica i tre fattori principali delle crisi alimentari: shock economici, guerre e cambiamento climatico. La crisi economici e sociale causata dall'emergenza sanitaria ha colpito duramente i Paesi già fragili. La pandemia ha causato un aumento diretto dell'insicurezza alimentare in 21 Paesi e ha interessato 30 milioni di persone. Oltre alla pandemia, guerre e conflitti rimangono tra le principali cause della fame: questo è vero per 24 Paesi e territori analizzati dal report. In Siria, Nigeria, Afghanistan, Congo e Sudan la fame è aumentata dell'80 per cento nel 2021 e questi Paesi raccolgono due terzi del numero totale delle persone in grave crisi alimentare;

    in queste condizioni la fame aumenterà a ritmi elevati e sarà sempre più mortale. «Se la comunità internazionale non agisce in supporto delle comunità rurali colpite dalla fame, il grado di devastazione sarà spaventoso. Serve un'azione umanitaria su scala globale per impedire tutto questo», si legge nel rapporto sulla Rete globale;

    con la pandemia i Governi hanno ricordato la lezione del 2008 e si sono impegnati a mantenere il flusso del commercio alimentare, nonostante i blocchi che hanno colpito porti, merci e mobilità del lavoro. Garantire che questo flusso continui e non subisca radicali interruzioni diventa essenziale ancora oggi;

    qualche giorno fa un appello in questo senso è stato sottoscritto da tutti i Paesi G20 e dall'Ucraina in sede di Amis – il Sistema informativo unitario sui mercati agricoli nato dopo il 2008 — sottolineando l'importanza di «garantire il regolare funzionamento dei mercati alimentari, evitando qualsiasi misura che turberebbe il commercio globale incidendo negativamente sulla sicurezza alimentare»;

    gli obiettivi della politica comune della pesca (Pcp) e della politica agricola comune (Pac) comprendono, tra l'altro, l'approvvigionamento di prodotti alimentari ad alto valore nutrizionale sul mercato dell'Unione europea, la riduzione della dipendenza del mercato dell'Unione europea dalle importazioni alimentari e la garanzia che i prodotti alimentari raggiungano i consumatori a prezzi ragionevoli. La pandemia di COVID-19 e ora l'invasione russa dell'Ucraina hanno reso ancora più evidente la necessità che l'Unione europea rafforzi la propria sicurezza alimentare e riduca la sua dipendenza da fattori di produzione importati da un l'unico fornitore o da un numero troppo esiguo di fornitori esterni all'Unione europea;

    il 9 marzo 2022 la Commissione ha tenuto la prima riunione del gruppo di esperti sul meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi della sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, di recente istituzione, per discutere della sicurezza alimentare, dell'impatto degli aumenti dei prezzi dell'energia e dei fattori di produzione e dell'impatto della guerra in Ucraina. Tale meccanismo mira ad aumentare la preparazione alle crisi migliorando il coordinamento e lo scambio delle migliori pratiche;

    l'Unione europea non solo deve acquisire una maggiore indipendenza in settori strategici quali la difesa o l'approvvigionamento energetico, ma deve anche essere in grado di assicurare la sicurezza alimentare in qualsiasi momento aumentando la resilienza nei settori in cui l'Unione europea dipende fortemente dalle importazioni. La crisi ucraina dimostra ancora una volta che la sicurezza alimentare non può essere data per scontata. La produzione alimentare europea dovrebbe essere considerata un settore strategico;

    i settori della pesca, dell'acquacoltura e della trasformazione forniscono prodotti ittici di alta qualità che soddisfano elevati standard nutrizionali, svolgendo un ruolo importante nel garantire la sicurezza alimentare globale. Il settore della pesca riveste un'importanza cruciale per la sicurezza alimentare europea e la situazione si è notevolmente deteriorata durante questa crisi a causa del rapido aumento dei prezzi globali dei principali prodotti di base per il settore e, in particolare, della volatilità dei prezzi dei carburanti, che hanno reso le operazioni di pesca non più economicamente sostenibili. La situazione richiede un'assistenza urgente, compresi aiuti diretti tali da garantire la continuità delle operazioni delle flotte pescherecce e il proseguimento delle operazioni lungo la catena di approvvigionamento dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura;

    vi sono importanti sinergie da realizzare e preservare al di là dell'attuale crisi, quali le pratiche agricole sostenibili che migliorano la qualità del suolo, rafforzando in tal modo la produttività e altre funzioni e servizi ecosistemici, tra cui il sequestro del carbonio e la regolamentazione della qualità dell'acqua. Il modo in cui l'Unione europea produce e consuma alimenti, bevande e altri prodotti agricoli dovrebbe essere coerente con le politiche e gli impegni dell'Unione europea, compresi gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e l'accordo di Parigi, al fine di garantire un solido equilibrio tra i tre pilastri della sostenibilità;

    è essenziale affrontare a breve termine il problema degli sprechi alimentari in tutte le fasi della filiera al fine di ridurre la pressione sull'approvvigionamento alimentare in Europa, visto in particolare che nell'Unione europea vengono sprecati ogni anno 88 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, con costi associati per un valore stimato di 143 miliardi di euro. Affrontare lo spreco alimentare attraverso misure volte a conseguire l'obiettivo di riduzione degli sprechi alimentari nell'Unione europea del 30 per cento entro il 2025 e del 50 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 2014, nonché attraverso misure volte a eliminare gli inutili ostacoli legislativi al ritrattamento dei rifiuti di utilizzare come fertilizzanti organici, avrebbe un immediato effetto positivo sulla sicurezza alimentare nell'Unione europea;

    la Commissione e gli Stati membri contribuiscono al Programma alimentare mondiale rispettivamente con 465 milioni di euro e 1,47 miliardi di euro all'anno; la riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza ammonta a 1,2 miliardi di euro, di cui il 35 per cento (420 milioni di euro) può essere utilizzato per Paesi terzi; l'importo disponibile a titolo della riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza potrebbe non essere sufficiente e che potrebbe risultare necessaria un'ulteriore flessibilità di bilancio;

    il problema dell'insicurezza alimentare, nonostante gli innegabili progressi compiuti negli ultimi anni, rappresenta ancora un'enorme sfida per molte economie a basso e medio livello di reddito e, più recentemente, anche per parti importanti delle economie ad alto reddito, in cui il fenomeno assume connotati nuovi, in precedenza sconosciuti;

    per vincere la sfida dell'insicurezza alimentare non bisogna commettere l'errore di immaginare soluzioni semplicistiche a un problema che è estremamente complesso e richiede una strategia che preveda misure di intervento diverse, in grado di affrontare sia le sue dimensioni di breve che quelle di medio-lungo periodo. Il problema è quello di avere a disposizione meccanismi di protezione adeguati per garantire, in caso di crisi alimentare, una rete di sicurezza che aiuti quanti non sono in grado di avere accesso ad alimenti di qualità adeguata in quantità sufficienti. L'obiettivo non può che essere l'eliminazione della povertà e una crescita sostenibile delle disponibilità alimentari che tenga il passo con la crescita attesa della popolazione,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per fornire a tutte le regioni e città colpite dalla guerra, ai Paesi situati in prossimità della zona di conflitto, quelli con economie in via di sviluppo fragili e quelli che accolgono la maggior parte dei rifugiati ucraini un solido programma di aiuto alimentare umanitario a lungo termine, attraverso tutte, le sedi possibili, al fine di compensare l'interruzione della catena alimentare;

2) a favorire le iniziative necessarie per allestire percorsi terrestri preferenziali europei che permettano alle merci ucraine, bloccate nel terminal di Odessa, di entrare in territorio europeo;

3) ad intervenire in sede europea per salvaguardare i diritti dei Paesi in via di sviluppo alla sicurezza alimentare, quale mezzo per conseguire la sicurezza nutrizionale, la riduzione della povertà, catene di approvvigionamento globali;

4) a promuovere iniziative per prevenire comportamenti speculativi che mettono a repentaglio la sicurezza alimentare o l'accesso ai prodotti alimentari per i Paesi e le popolazioni vulnerabili, monitorando i mercati che incidono sul sistema alimentare, compresi i mercati a termine, al fine di garantire la piena trasparenza e condividendo dati e informazioni affidabili sugli sviluppi del mercato alimentare globale;

5) ad individuare e agevolare le iniziative per affrontare le conseguenze economiche e sociali della guerra in Ucraina nei settori della produzione agricola ittica e dell'acquacoltura, al fine di salvaguardare la sicurezza alimentare, adottando le iniziative necessarie per proteggere le imprese agricole, ittiche e dell'acquacoltura nazionali con misure di sostegno al fine di creare certezza e maggiori garanzie per mantenere e, ove necessario, aumentare la produzione alimentare da parte degli agricoltori e dei pescatori nazionali;

6) a collaborare con i partner dell'Unione europea in Medio Oriente e Nord Africa per affrontate la questione della sicurezza alimentare anche mediante organizzazione di una conferenza di emergenza sulla sicurezza alimentare, per affrontare le carenze di approvvigionamento alimentare a breve termine e, a medio termine;

7) ad adottare iniziative per ridurre la dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi di energia, beni primari, sostanze chimiche e prodotti chimici, nonché per sostenere tecnologie e pratiche che dipendono in minor misura da questi fattori produttivi;

8) a monitorare attentamente i mercati dei prodotti alimentari agricoli e acquatici, prestando particolare attenzione alle speculazioni sui prezzi e garantendo nel contempo l'integrità del mercato unico;

9) ad affrontare i principali ostacoli individuati dagli agricoltori alla produzione di energia rinnovabile, vale a dire procedure complesse in materia di autorizzazioni e sovvenzioni, elevati costi di investimento, lunghi tempi di rimborso e accesso limitato al credito;

10) a valutare la possibilità e la fattibilità di mobilitare un sostegno finanziario supplementare per i settori più colpiti e ad adottare iniziative urgenti, mirate e provvisorie, per aiutare gli agricoltori ad attenuare gli effetti del forte aumento dei prezzi dei fertilizzanti;

11) a valutare la proroga delle misure in materia di sviluppo rurale legate alla COVID-19 al fine di affrontare gli attuali problemi di liquidità che mettono a rischio la redditività delle attività agricole e delle piccole imprese attive nel settore della trasformazione, della commercializzazione o dello sviluppo di prodotti agricoli;

12) a ribadire l'impegno a favore della sostenibilità e della sicurezza alimentare, sottolineando che tutti gli alimenti e i mangimi importati devono rispettare le norme dell'Unione europea in materia di sostenibilità e sicurezza alimentare, compresi i livelli massimi di residui di pesticidi e antimicrobici;

13) a favorire misure e incentivi per potenziare la resilienza, aumentando la circolarità e l'autosufficienza dei fattori di produzione, senza compromettere la capacità produttiva e la competitività dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura, accelerando l'accesso ai mercati delle proteine alternative, dei fertilizzanti organici, della protezione microbica delle colture e dell'agroecologia, in linea con gli obiettivi del Green Deal, consentendo, durante questo anno di transizione della Pac, di prendere in considerazione flessibilità temporanee e a breve termine con condizionalità e deroghe, e accelerando le procedure amministrative per conseguire tali flessibilità, in particolare alla luce della mancanza di investimenti, la riduzione della liquidità e l'incertezza del mercato a causa delle circostanze attuali;

14) ad adottare iniziative per applicare misure eccezionali, compresi gli aiuti all'ammasso privato, per i prodotti agricoli che si trovano ad affrontare problemi di mercato;

15) ad adottare iniziative per creare un meccanismo che consenta alle organizzazioni non governative e ad altri organismi di accedere ai prodotti provenienti dall'ammasso privato per contribuire a garantire la sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo;

16) ad affrontare le carenze evidenziate dall'eccessiva dipendenza dalle importazioni di energia, i mangimi e fertilizzanti da singoli fornitori o da un numero troppo esiguo di fornitori e dalla mancanza di diversificazione delle catene di approvvigionamento;

17) ad assumere iniziative per accelerare il conseguimento degli obiettivi del Green Deal, che rafforzerà la solidità delle catene di approvvigionamento alimentare dell'Unione europea nell'ambito di un'economia circolare verde e offrirà incentivi agli agricoltori, ai pescatori e alle parti interessate lungo la filiera alimentare affinché si orientino verso metodi e strumenti di produzione più sostenibili, efficienti e autosufficienti, ricorrendo maggiormente a strumenti innovativi, tecnologie di coltivazione e processi e pratiche sostenibili, che contribuiranno a ridurre la dipendenza dell'Unione europea dai fattori produttivi importati, anche mediante investimenti a breve termine per aumentare l'adozione di tecnologie e pratiche volte a conseguire gli obiettivi della strategia «dal produttore al consumatore»;

18) a compiere tutti gli sforzi necessari per garantire che non si verifichino carenze alimentari, in particolare nelle regioni vulnerabili, al fine di evitare una diffusa instabilità geopolitica;

19) alla luce della guerra in corso in Ucraina e dell'ulteriore pressione sulle catene alimentari dell'Unione europea nei settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura, a valutare i potenziali impatti sulla sicurezza alimentare e a commissionare altresì uno studio completo sulla dipendenza del sistema alimentare nazionale dai fattori di produzione e dalle loro fonti;

20) a valutare con urgenza come sviluppare un sistema agricolo e della pesca più autonomo che produca alimenti e mangimi nel lungo periodo, riducendo la dipendenza nazionale dalle importazioni e aumentando la produzione interna;

21) ad assumere iniziative volte ad attuare misure di emergenza per sostenere la pesca, l'acquacoltura e l'intera catena del valore (trasformazione, commercio al dettaglio e altro) includendo: compensazione agli operatori per il mancato guadagno e i costi aggiuntivi; sostegno per la cessazione temporanea delle attività di pesca e sostegno alle organizzazioni di produttori e all'intera catena del valore dei prodotti ittici per lo stoccaggio temporaneo dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura;

22) in linea con la rapida attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, a prestare particolare attenzione alla redditività dell'agricoltura e al ruolo significativo dei dettaglianti nel determinare un equo rendimento per i produttori, in particolare alla luce delle pressioni derivanti dall'aumento del costo dei fattori di produzione, ma in egual misura, alla loro responsabilità di garantire che i prodotti alimentari rimangano accessibili, anche economicamente, si consumatori;

23) ad adottare iniziative volte a garantire che il processo decisionale politico a livello internazionale sia incentrato sulla sicurezza alimentare, al fine di evitare la scarsità e garantire la sicurezza nutrizionale nei Paesi più vulnerabili, dando priorità agli usi alimentari dei prodotti agricoli e prevenendo gli ostacoli al commercio internazionale di prodotti alimentari;

24) a sostenere in ogni sede multilaterale, a partire dalla Fao e dalle altre agenzie dell'Onu del polo romano, tutte le iniziative volte al supporto della sicurezza alimentare in particolare nei Paesi in via di sviluppo, con particolare riferimento agli strumenti di facilitazione degli approvvigionamenti dei beni agricoli primari;

25) a sostenere l'Agricultural market information system (Amis), per migliorare la trasparenza dei mercati agricoli internazionali;

26) ad adottare iniziative per affrontare il problema degli sprechi alimentari in tutte le fasi della filiera, al fine di ridurre la pressione sull'approvvigionamento alimentare attraverso misure volte a conseguire l'obiettivo di riduzione degli sprechi alimentari dell'Unione europea del 30 per cento entro il 2025 e del 50 per cento entro il 2030 rispetto allo scenario di riferimento del 2014.
(1-00656) «Cenni, Quartapelle Procopio, Serracchiani, Incerti, Fassino, Delrio, Avossa, Boldrini, Critelli, Cappellani, Frailis, La Marca, Palazzotto, D'Elia, Berlinghieri, Madia, Rossi, Casu, Pollastrini, Ciampi».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   DEIDDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   nella notte del 20 maggio 2022, un gruppo di facinorosi, composto da circa una ventina di persone, poco prima delle 22.00, ha dapprima imbrattato, con vernice rossa, l'ingresso del Comando Regione Sardegna dell'Esercito italiano, e, successivamente, ha lanciato una bottiglia incendiaria contro la parete dello stesso edificio;

   da quel che risulta, le indagini condotte dalla locale sezione della Digos, attribuirebbero l'increscioso gesto ad alcuni gruppi appartenenti all'area anarchico-antagonista, indipendentista;

   tale evento interviene al culmine di alcune manifestazioni di protesta contro le esercitazioni militari, denominate «Mare Aperto» 2022, nonché l'annosa battaglia sulle servitù militari presenti nel territorio regionale e che, nei giorni antecedenti l'inizio delle operazioni di esercitazione sono state diffuse, anche da vari organi di stampa, fuorvianti interpretazioni sullo svolgimento delle stesse operazioni di addestramento, alimentando tra i cittadini inquietudine e un certo fastidio;

   in particolare, le citate testate giornalistiche rilanciavano la notizia sull'indistinta interdizione delle spiagge e delle coste, creando, ovviamente, con la stagione turistica ormai avviata, un crescente clima di nervosismo: dichiarazioni poi anche rilanciate da alcuni esponenti della maggioranza parlamentare nell'ambito dell'informativa resa dal Presidente del Consiglio dei ministri Draghi alla Camera dei Deputati sulla crisi militare in Ucraina;

   purtroppo, non sono state sufficienti le dichiarazioni rese da alcuni sindaci dei comuni interessati dalle operazioni, nonché le dichiarazioni della stessa Marina Militare di Cagliari, con le quali si è sottolineata la limitata circoscrizione dei tratti di mare interdetti;

   il suesposto, crescente clima di tensione avrebbe meritato una presa di posizione più puntuale e precisa a opera del Ministro della difesa, a tutela sia della verità che dell'operato stesso delle nostre Forze Armate, che avrebbe potuto forse evitare l'attentato in esame, che deve comunque essere condannato senza alcun distinguo –:

   se sia conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative intenda assumere, sia di carattere legale che politico, al fine di tutelare l'operato delle nostre Forze Armate anche dalle fake news e dagli atti violenti e criminali, frutto anche di una scorretta informazione, come richiamato in premessa.
(5-08170)

Interrogazioni a risposta scritta:


   CAIATA e CIABURRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   sta destando preoccupazione quanto si sta verificando relativamente ai cosiddetti Superbonus, in merito ai quali tutte le iniziative governative sembrano suggerire chiaramente la volontà di non mantenere e promuovere le misure di incentivo fiscale, verso le quali, peraltro, lo stesso Presidente Draghi ha espresso tutta la sua contrarietà;

   nella babele di norme in continuo divenire, le imprese lavorano nell'incertezza e da mesi è sotto gli occhi di tutti la vergognosa situazione generata, con importanti istituti finanziari che hanno comunicato la chiusura breve delle loro piattaforme, sollecitandoci soggetti coinvolti a emettere con urgenza il I Sal pena la perdita della cessione del credito e imprese e lavori fermi;

   da ultimo, è stata introdotta la Soa, attualmente prevista solo per gli appalti di lavori pubblici, anche per i cantieri che utilizzano il «Superbonus», pur non essendo la Soa un attestato idoneo a garantire la qualità di un'impresa e che avrà l'unico effetto concreto di tagliare fuori una miriade di piccole e medie imprese artigiane che, nel sistema produttivo legato all'edilizia, rappresentano circa l'80 per cento del mondo del lavoro ed escludendo, di fatto, dal mercato del lavoro centinaia di migliaia di lavoratori;

   così facendo, si distrugge quel tessuto lavorativo che ha permesso e che continuerebbe a permettere di ridare un volto rinnovato al nostro importante patrimonio immobiliare; l'ennesima occasione persa ai danni di tutti;

   condivisibili le parole del presidente dell'Ance, Gabriele Buia: «Cittadini e imprese sono preoccupati per questo clima di incertezza che regna intorno al Superbonus 110 e che rischia di bloccare migliaia di lavori già partiti o in procinto di partire, creare enormi contenziosi e di far fallire centinaia di operatori. Non è possibile rimettere continuamente in discussione norme già in vigore. Ci dicano una volta per tutte cosa si intende fare di questa misura»;

   secondo Buia, peraltro, «i dati forniti finora dall'Agenzia delle Entrate dimostrano chiaramente che la gran parte delle irregolarità riscontrate in questi mesi riguarda altri bonus meno regolamentati e per i quali fino a poco tempo fa non erano richiesti neanche dei prezzari di riferimento a differenza del Superbonus 110 per il quale vigono fin da subito norme piuttosto stringenti. Bisogna evitare di far pagare a cittadini e imprese oneste, la cui unica colpa è di essersi fidate di una legge dello Stato, il costo di eventuali sprechi e irregolarità»;

   a fare le spese del blocco della cessione dei crediti non sono solo le piccole imprese o le imprese in crisi di liquidità, ma anche le famiglie che hanno deciso di sfruttare l'opportunità che arriva dall'incentivo, facendo interventi importanti sulla propria casa, e che ora si trovano a non poter rientrare nel proprio domicilio, perché i lavori sono sospesi;

   è necessario fare uno sforzo per non penalizzare eccessivamente i piccoli proprietari di casa, spesso di prima casa, che hanno realizzato gli studi di fattibilità necessari a dare il via ai lavori e, soprattutto, per riportare tale preoccupante situazione alla normalità –:

   quale sia la politica che il Governo intenda adottare nel breve e nel lungo termine in materia di «Superbonus 110 per cento» di cui agli articoli 119 e 121 del decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020;

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per superare l'impasse che si è creata col blocco della cessione del credito da parte di alcune banche e gli aumentati costi di materie prime e manodopera.
(4-12176)


   SIRAGUSA, DORI, ROMANIELLO, PAOLO NICOLÒ ROMANO e MENGA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la Commissione europea nel dicembre del 2021 ha pubblicato l'aggiornamento dei key concepts della direttiva Uccelli, ovvero il documento che fissa il periodo di inizio migrazioni e di riproduzione delle specie di uccelli selvatici che vivono in Europa, ai fini della determinazione dei calendari venatori dei singoli stati membri;

   l'aggiornamento dei key concepts è frutto del percorso di confronto iniziato nel 2018, al quale hanno partecipato le istituzioni europee, l'Ispra e lo stesso Ministero della transizione ecologica;

   il nuovo documento europeo conferma le date di migrazione italiane, a lungo contestate dal mondo venatorio, e anzi, in vari casi, le rafforza sotto il profilo della protezione degli uccelli, come a esempio per il tordo bottaccio e l'alzavola, il cui inizio della migrazione è anticipato di 10 giorni. Il risultato complessivo del lavoro della Commissione europea prevede che, a partire dalla prossima stagione venatoria, la caccia dovrà essere chiusa entro il 31 dicembre per tutte le specie di tordi ed entro il 10 gennaio per tutte le specie di uccelli acquatici, anche considerando il rischio di confusione tra specie non cacciabili e specie cacciabili;

   da recenti notizie apparse sulla stampa si apprende che il Ministro Cingolani avrebbe scritto una lettera al Commissario europeo dell'Ambiente Virginijus Sinkevičius, chiedendo di rivalutare i dati su cui si basano i key concepts per la migratoria, al fine di modificare i periodi per l'esercizio dell'attività venatoria, stante il rigoroso divieto di caccia agli uccelli che dovessero trovarsi in fase di migrazione prenuziale;

   con legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, denominata «Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell'ambiente», il Parlamento ha riconosciuto il valore fondamentale del bene ambiente, esplicitandone il carattere di bene costituzionalmente protetto, in ragione del quale la Repubblica tutela accanto al paesaggio e al patrimonio storico e artistico della nazione, l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La nuova disposizione costituzionale prosegue con la previsione secondo cui «la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali» –:

   se siano a conoscenza dei fatti e delle circostante esposte in premessa e su quali basi scientifiche si fonderebbe la richiesta avanzata da parte del Ministro Cingolani al Commissario europeo dell'Ambiente Virginijus Sinkevičius di rivalutare i dati su cui si basano i key concepts per la migratoria e quali iniziative si intendano assumere per tutelare appieno la fauna selvatica nell'interesse della comunità nazionale e internazionale, nel rispetto della recente modifica costituzionale.
(4-12181)


   FRATOIANNI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   all'alba del 19 maggio 2022 i carabinieri hanno eseguito una perquisizione nelle abitazioni di tre attivisti di Fridays for Future Milano;

   secondo le ricostruzioni del movimento ambientalista i diciotto militari che hanno effettuato la perquisizione avrebbero utilizzato metodi intimidatori e, addirittura, a uno degli attivisti sarebbe stato chiesto di spogliarsi e fare dei piegamenti, a un altro di accovacciarsi, per mostrare di non stare nascondendo nulla;

   gli attivisti coinvolti sono accusati di aver compiuto delle scritte come «I fossili uccidono» e «Basta affari con i dittatori» sulle pareti dell'edificio che ospita gli uffici di Weedoo e di Centrex Italia, due controllate della compagnia energetica russa Gazprom;

   tale azione è avvenuta il 19 marzo 2022, in vista dello sciopero del 25 marzo 2022 organizzato da Fridays for Future, dal comitato Studenti tsunami e dal centro sociale Lambretta di Milano;

   oltre alle scritte le forze dell'ordine addebitano loro anche l'accensione di un fumogeno e l'oscuramento delle telecamere di sorveglianza;

   gli attivisti di Fridays for Future, che chiedono l'immediata sospensione di ogni rapporto commerciale con le compagnie russe, volevano sottolineare il ruolo di Centrex e Weedoo nel contribuire ad alimentare la guerra in Ucraina, essendo le due società coinvolte nella vendita e fornitura di gas ed energia per conto di Gazprom, compagnia controllata direttamente dal Governo russo, terza al mondo per emissioni di CO2 e metano e prima beneficiaria dei pagamenti europei per i combustibili fossili;

   la perquisizione del 19 maggio 2022, avvenuta due mesi dopo i fatti contestati e con un dispiegamento di forze sovradimensionato rispetto alla pericolosità della situazione – sei militari per ognuno dei tre ragazzi coinvolti – è stata percepita come un tentativo di spaventare e umiliare gli attivisti per il clima che denunciano chi accumula profitti grazie alla distruzione del pianeta;

   tali operazioni nei confronti il movimento Fridays for future, giudicate dall'interrogante sproporzionate rispetto alle ipotesi di reato contestate e incomprensibili specialmente in un momento in cui la comunità internazionale discute quotidianamente dell'adozione di sanzioni economiche sempre più stringenti contro la Russia, generano un effetto intimidatorio nei confronti degli attivisti;

   ai giovani sono stati sequestrati cellulari e dispositivi elettronici, che avrebbero utilizzato per organizzare il blitz e confiscati anche alcuni libri, vestiti, volantini e persino delle bandiere della pace;

   la perquisizione delle abitazioni private, a giudizio dell'interrogante, rappresenta uno strumento di indagine molto invasivo che dovrebbe riguardare ipotesi di reato molto più rilevanti di un semplice imbrattamento;

   quanto accaduto dovrebbe far riflettere sulle difficoltà del nostro Paese nell'accogliere le istanze dei movimenti ambientalisti, che con le loro contestazioni denunciano i danni irreversibili che le politiche energetiche attuali, basate sui combustibili fossili, stanno arrecando al pianeta;

   non è la prima volta che simili contestazioni contro multinazionali e grandi compagnie energetiche, vengono silenziate e represse;

   i rapporti commerciali tra Gazprom e il nostro Paese non si sono interrotti neppure con la guerra in Ucraina: si continua ad acquistare gas e petrolio da Gazprom, finendo per finanziare la guerra e le aggressioni militari russe –:

   se il Ministro della difesa sia a conoscenza di quali iniziative abbiano assunto o intendano assumere i vertici dell'Arma dei Carabinieri per verificare, per quanto di competenza, se, durante la perquisizione di cui in premessa, siano stati assunti da parte degli operatori delle forze dell'ordine atteggiamenti e comportamenti tali da ingenerare un effetto intimidatorio nei confronti degli attivisti interessati, dal momento che non è la prima volta che esponenti di Fridays for Future sono coinvolti in simili episodi;

   quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo affinché si giunga a una immediata sospensione di ogni rapporto commerciale ed economico con le compagnie russe.
(4-12185)


   ROMANIELLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   Irideos SpA è il nuovo polo Ict italiano nato nel 2018, dedicato alle aziende e alle pubbliche amministrazioni, controllata da F2i Sgr, il più grande fondo infrastrutturale operante in Italia e tra i maggiori in Europa e dal fondo europeo Marguerite;

   F2i è il fondo italiano partecipato tra gli altri da Cassa Depositi e Prestiti e dalle fondazioni di origine bancaria, maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali. Le società che fanno parte del network F2i costituiscono la principale piattaforma infrastrutturale del Paese, diversificata in settori strategici per il sistema economico quali, trasporti e logistica, energie per la transizione, reti di distribuzione, reti di telecomunicazione, infrastrutture;

   Irideos nasce dalla fusione tra Infracom, KPNQwest Italia, MC-link, BigTLC. Enter e Clouditalia, di cui aggrega e consolida gli asset e le competenze, al fine di creare il polo Ict italiano e di tenere sotto il controllo di aziende a capitale italiano alcune infrastrutture strategiche, quali i data center e il traffico internet, garantendo livelli importanti di cybersecurity, al fine di prevenire attacchi hacker a infrastrutture strategiche per il nostro Paese;

   la piattaforma tecnologica di Irideos integra 15 data center nel Paese, tutti collegati con fibra ottica proprietaria al centro della rete internet italiana, nel polo milanese di via Caldera, dove transita la maggior parte del traffico internet italiano;

   nei data center Irideos le aziende e le Pubbliche Amministrazioni possono ospitare le proprie architetture informatiche godendo di un accesso diretto e privilegiato alla rete dati italiana, oppure usufruire delle piattaforme di multicloud avanzato, che coniugano performance e sicurezza;

   Irideos detiene il 100 per cento di Irideos Datacenter Italia Srl che ha, nei mesi scorsi, ottenuto un finanziamento per il nuovo data center green che sorgerà a Milano, denominato «Avalon 3», una struttura classificata «Tier IV», nonché ecosostenibile. Questo nuovo data center sarà alimentato al 100 per cento da energia rinnovabile e potrà utilizzare risorse idriche per il raffreddamento ecosostenibile delle sale. Inoltre, il progetto è conforme ai massimi standard internazionali di certificazione per la continuità operativa, la sicurezza e la resilienza. Gli interventi finanziati, grazie all'impatto positivo in termini di mitigazione del cambiamento climatico, rientrano negli obiettivi del Green New Deal;

   Irideos dispone di una rete in fibra ottica proprietaria per oltre 30.000 chilometri ed è, inoltre, azienda leader nella cybersecurity, aspetto di primaria importanza in questo momento storico, considerate le minacce informatiche sempre più sofisticate e numerose (l'ultima delle quali con attacchi a importanti siti istituzionali è avvenuta l'11 maggio 2022) Irideos gestisce, con i più stringenti livelli di sicurezza, la propria infrastruttura proprietaria da cui eroga servizi di cybersecurity dedicati alle imprese, con personale internò dedicato, garantendo il massimo livello di sicurezza; avendo appreso che il fondo F2i sarebbe in avanzate trattative per cedere le sue quote di controllo dell'azienda a fondi anche extra Unione europea, tra cui fondi americani che pare abbiano già comprato importanti realtà italiane nel campo dei data center –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della trattativa in atto e quali iniziative di competenza intendano adottare affinché il controllo di un'azienda strategica nel campo delle infrastrutture informatiche, delle telecomunicazioni e della cibersecurity, su cui transitano importanti informazioni riguardanti sia le aziende clienti italiane sia amministrazioni pubbliche, resti in Italia.
(4-12187)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

III Commissione:


   FORMENTINI, ZOFFILI, BILLI, CECCHETTI, COMENCINI, COIN, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, PICCHI, RIBOLLA e SNIDER. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 3 novembre 2021 la Commissione affari esteri e comunitari della Camera dei deputati ha approvato la risoluzione n. 8-00140, del primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo;

   tale risoluzione impegna il Governo «ad avviare una riflessione tesa a individuare le iniziative più idonee per accrescere il profilo operativo dell'impegno dell'Italia sul piano internazionale a favore della libertà di religione o credo e del dialogo interreligioso, nel più ampio contesto della promozione della pace e della sicurezza, inclusa la nomina di un “Inviato speciale per la tutela della libertà religiosa e per il dialogo interreligioso”, al fine di continuare a lavorare per confermare che il diritto di professare liberamente la fede religiosa, riconosciuto dall'articolo 19 della Costituzione italiana, non è valido solo a livello nazionale ma deve anzi essere promosso in ogni sede internazionale, quale diritto inviolabile di ciascuno, come riaffermato dall'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani»;

   in quella sede il Governo ricordava come «l'impegno a favore della libertà di religione o credo e la protezione delle minoranze religiose è al centro dell'azione italiana nei fori multilaterali competenti per la promozione e la tutela dei diritti umani. Inoltre, rientra tra le priorità del nostro attuale mandato nel Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, iniziato nel 2019 e previsto terminare alla fine di quest'anno»;

   tutti i report internazionali descrivono, da quello di Acs (Aiuto alla Chiesa che soffre) a quello elaborato dal Dipartimento di Stato Usa, come le violazioni alla libertà religiosa, che arrivano in diversi casi fino alla persecuzione cruenta, interessano almeno un terzo dei Paesi del pianeta;

   come ha fatto notare il direttore di ACS Italia, Alessandro Monteduro, «da troppo tempo altre libertà ricevono un'attenzione costante attraverso campagne mediatiche martellanti, attenzioni che alla libertà religiosa vengono palesemente negate» –:

   quali siano i tempi entro i quali il Ministro interrogato intenda dare seguito alla risoluzione e nominare un «Inviato speciale per la tutela della libertà religiosa e per il dialogo interreligioso».
(5-08166)


   BOLDRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Shireen Aru Akleh, cronista palestinese, cristiana, con passaporto giordano e statunitense, per venticinque anni voce e volto delle notizie sulla Palestina attraverso la TV araba Al Jazeera è stata uccisa mercoledì 11 maggio a Jenin nonostante indossasse l'equipaggiamento protettivo con in evidenza la scritta Press, mentre documentava un raid delle unità speciali israeliane;

   la notizia della sua morte ha scosso non solo il popolo palestinese ma tutta l'opinione pubblica internazionale;

   Al Jazeera e l'Autorità nazionale palestinese hanno accusato l'esercito israeliano di aver deliberatamente ucciso Shireen Abu Akleh;

   dal canto suo il premier israeliano Natali Bennett ha respinto le accuse, dicendo che non ci sono prove che la giornalista sia morta per mano degli israeliani;

   un fatto così grave è drammatico non può rimanere impunito e senza che sia accertata la verità;

   per questo la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), le Nazioni Unite, Unione europea, gli Stati Uniti e i Governi di diversi Paesi hanno chiesto un'indagine internazionale indipendente su quanto accaduto l'11 maggio a Jenin –:

   se non ritenga di impegnarsi pubblicamente e di adoperarsi nei consessi europei e internazionali, affinché venga istituita una commissione indipendente che accerti le cause e le responsabilità dell'uccisione di Shireen Abu Akleh.
(5-08167)


   OLGIATI, DI STASIO, BERTI, BUFFAGNI, DEL GROSSO, EMILIOZZI, FANTINATI, GRANDE, SPADONI e VACCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la crisi alimentare internazionale causata dalla guerra in Ucraina si inserisce in un contesto internazionale già fortemente colpito dalla pandemia. Ucraina e Russia contribuiscono, insieme, al 30 per cento del mercato mondiale del grano e al 55 per cento di quello dell'olio di semi di girasole e sono importanti produttori di altri beni chiave per l'alimentazione mondiale. La Russia è inoltre uno dei principali esportatori mondiali di fertilizzanti;

   in conseguenza di ciò, i prezzi dei grano e di altri prodotti alimentari di base, già elevati a causa della pandemia, sono ai massimi storici. Il grano è l'alimento chiave per il 35 per cento della popolazione mondiale; 50 Paesi nel mondo dipendono per almeno il 30 per cento del loro fabbisogno dal grano ucraino e russo e ben 26 Paesi per più del 50 per cento;

   il tema della sicurezza alimentare ha assunto pertanto un ruolo di assoluta priorità nell'agenda politica internazionale e necessita di una risposta da parte di tutta la comunità internazionale. La regione del Mediterraneo è inoltre particolarmente esposta alla crisi, e l'insicurezza alimentare in tale ambito comporta grave instabilità e conseguenti rischi alla sicurezza dell'Italia –:

   quali iniziative siano state programmate o poste in essere dall'Italia per affrontare il problema della sicurezza alimentare, in riferimento alla partecipazione e al ruolo dell'Italia alle iniziative avviate in campo internazionale e, in particolare, se stia sviluppando iniziative proprie che coinvolgano i Paesi del suo vicinato, con i quali collaborare per fare fronte a questa emergenza.
(5-08168)


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   notizie di stampa riferiscono di un umiliante diniego da parte degli esponenti governativi russi alla proposta di piano di pace predisposto dal Governo italiano nella persona del Ministro degli affari esteri Luigi Di Maio;

   il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Russia, Dmitry Medvedev, ha definito il testo come «un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà» e che i suoi redattori sembrerebbero essersi basati su «giornali provinciali»;

   le stesse fonti di stampa riportano anche dell'indignazione russa al rifiuto espresso dall'Ucraina al medesimo piano italiano;

   il piano in questione prevede la possibilità per l'Ucraina di entrare a far parte dell'Unione europea senza aderire alla Nato. Il Donbass e la Crimea, invece, diventerebbero pienamente autonome pur mantenendo la sovranità territoriale ucraina;

   il Vicepresidente russo ha bollato tali soluzioni come una palese minaccia all'integrità territoriale della Russia, nonché il pretesto per l'inizio di una vera e propria guerra;

   giova ricordare che il presidente Zelensky ha dichiarato che il Governo ucraino perde giornalmente tra i 50 e i 100 soldati nella sola Crimea e che un ipotetico tentativo di una sua riconquista comporterebbe perdite ingenti, nell'ordine di centinaia di migliaia di vittime, e che non intende adottare proposte di pace lesive della propria integrità territoriale;

   a giudizio dell'interrogante, il tentativo del Ministro interrogato di risolvere la pur difficile questione ucraina, invece di portare ad un avvicinamento delle parti in conflitto, ha comportato un irrigidimento e inasprimento delle posizioni negoziali, riuscendo a suscitare scetticismo e un secco rifiuto da parte di entrambi gli schieramenti;

   infine, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato di non aver ricevuto il piano di pace per i canali diplomatici, impedendo al Governo russo di poter visionare la bozza italiana al fine della sua analisi –:

   quali siano state le valutazioni alla base della proposta di piano rifiutato da entrambe le parti e le tappe della sua formazione e diffusione ai rispettivi Governi.
(5-08169)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   CIAMPI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Fulgencio Obiang Esono è un cittadino italiano nato in Guinea Equatoriale, trasferitosi a Pisa negli anni '90 del secolo scorso, dove si è laureato e ha lavorato come libero professionista;

   nel corso degli anni trascorsi a Pisa è stato tra i fondatori dell'associazione «Unità migranti onlus» che ha promosso molteplici iniziative per favorire percorsi di integrazione dei cittadini extracomunitari;

   nel corso di tale attività Fulgencio ha spesso criticato la dittatura di Teodoro Obiang Nguema, stringendo rapporti con gli esuli politici della Guinea Equatoriale che risiedono nei vari Paesi europei;

   Teodoro Obiang Nguema è al potere in Guinea equatoriale dal 1979. La Guinea equatoriale, ex colonia spagnola, è uno dei Paesi più poveri del mondo: nonostante le enormi ricchezze naturali, la maggior parte della popolazione vive con meno di due euro al giorno e la speranza di vita è di appena cinquant'anni. Il Paese è agli ultimi posti anche per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani e la libertà di stampa. Secondo Transparency International, è il 168° Stato più corrotto del mondo, su 178. Obiang è uno dei presidenti più ricchi del mondo, con un patrimonio stimato in circa 600 milioni di dollari;

   nella Guinea Equatoriale centinaia di prigionieri rimangono in carcere per anni, senza possibilità di ricevere visite dei loro avvocati o familiari;

   il 18 settembre del 2018 Fulgencio, attirato con il miraggio di un posto di lavoro per il Togo, è stato sequestrato e consegnato alle autorità equatoguineiane; sottoposto a duro regime carcerario è stato poi condannato a 58 anni di carcere, con generiche accuse di cospirazione verso il presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo;

   il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si è subito attivato per avere chiarimenti: la chiusura del regime equatoguineiano ha però rifiutato ogni collaborazione negando anche le visite consolari al prigioniero;

   Amnesty International ha denunciato «l'inferno dei prigionieri in Guinea Equatoriale e delle loro famiglie» e la vicenda dell'ingegnere italiano è divenuta il simbolo per descrivere il fenomeno dei prigionieri fantasma nel paese africano;

   questa denuncia, promossa da Amnesty International Africa, sarà esaminato dall'Onu con l'obiettivo di chiedere l'attivazione di una procedura speciale delle Nazioni Unite per cercare di ripristinare i diritti umani per i detenuti in Guinea Equatoriale;

   nel 2021 il Consiglio comunale di Pisa ha approvato un documento di indirizzo che sollecita il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale a continuare a prodigarsi sul Governo della Guinea Equatoriale per far ottenere la grazia o in subordine avere notizie certe, sicure e continue sullo stato di salute di Fulgencio Obiang Esono, riservargli un trattamento detentivo umano ed ottenere la possibilità di scontare la pena in Italia –:

  se il Ministro interrogato abbia aggiornamenti rispetto alla vicenda richiamata in premessa e quali ulteriori iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda assumere per garantire il pieno sostegno al nostro connazionale Fulgencio.
(5-08165)

CULTURA

Interrogazione a risposta orale:


   DONZELLI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha ricevuto nel primo semestre 2019 euro 8.744.500, 00, totali 2019 euro 17.642.704, 00; nel primo semestre 2020 9.438.204,00, totali 2020 euro 15.812.717,00, dal Ministero dei beni culturali come contributo Fus, partecipando quindi per più del 50 per cento;

   il Ministro dei beni culturali nel settembre del 2019, ai sensi degli articoli 9 e 10 dello Statuto della Fondazione lirica in oggetto, ha nominato Alexander Pereira, come sovrintendente del Maggio Musicale con un compenso per l'incarico di 20 mila euro al mese;

   nell'anno 2021, gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici ammontano a un totale di 54.278,00 euro dalla carta di credito aziendale, più altri 4.452,00 euro rimborsati per le spese effettuate con la carta di credito personale; e che nella rendicontazione si evidenziano voci di spese gastronomiche effettuate in pescheria, nonché in panifici o ristoranti di lusso;

   nei primi 4 mesi del 2022 (gennaio-aprile) gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici ammontano già a 14.301,00 euro;

   negli anni 2020 e 2021 a causa della epidemia da Covid-19 le attività teatrali e dello spettacolo in generale sono state fortemente ridotte, considerata la sospensione di tutte le attività dal mese di ottobre 2020 ad aprile 2021 e la decisione di accedere agli ammortizzatori sociali per 300 dipendenti –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di queste spese e dei suoi giustificativi;

   se esista un massimale di spesa per gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici e se non ritenga di adottare dei limiti;

   se ritenga congruo un plafond di spesa così elevato, soprattutto per i mesi in cui le attività erano sospese e in cui 300 dipendenti erano stati messi in cassa integrazione.
(3-02995)

Interrogazioni a risposta scritta:


   PAOLIN. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   in occasione del bicentenario della morte di Antonio Canova, maestro indiscusso della scultura neoclassica, avvenuta il 13 ottobre 1822, nel mese di maggio sono state inaugurate nel Paese diverse mostre per ricordare l'opera di questo grande artista, tra le quali si evidenziano:

    a) a Possagno, comune natio dell'artista e dove riposano le sue spoglie, il 5 maggio è stata inaugurata, presso la Gypsoteca, la mostra del titolo «Canova e il dolore. Le Stele Mellerio, il rinnovamento della rappresentazione sepolcrale»;

    b) a Firenze, presso Palazzo Vecchio, il 10 maggio è iniziata la mostra dal titolo «Antonio Canova. La Pace di Kiev, l'arte vince sulla guerra»;

    c) a Treviso, presso il Museo Bailo, il 14 maggio è stata aperta la mostra dal titolo «Canova gloria trevigiana. Dalla bellezza classica all'annuncio romantico»;

   sta volgendo al termine la mostra allestita presso il Museo civico di Bassano del Grappa dal titolo «Canova. Ebe»;

   per le iniziative succitate si devono ringraziare comuni che hanno promosso, con le loro mostre, la commemorazione dei duecento anni dalla scomparsa del «nuovo Fidia», come era stato definito Antonio Canova, il cui genio artistico è riconosciuto a livello mondiale –:

   se e quali iniziative abbia promosso il Ministero per commemorare il bicentenario della morte di Antonio Canova e se non ritenga che il Canova meriti una grande mostra internazionale con i marmi di proprietà dello Stato e dei musei conservati in diverse collezioni in Italia e all'estero;

   per quali ragioni il Ministero non si sia fatto promotore di allestire una grande mostra in ricordo dell'artista a Venezia, dove, presso la chiesa dei Frari, sono conservati il cuore e la mano destra di Antonio Canova;

   se il Ministero intenda pubblicizzare adeguatamente, per quanto di competenza, le iniziative richiamate in premessa, sia a livello nazionale che internazionale;

   se ed in che termini il Ministero abbia promosso, per quanto di competenza, un coordinamento delle tre iniziative di cui in premessa, al fine di facilitare gli estimatori del Canova a seguire un percorso artistico armonizzato;

   se, infine, il Ministero non ritenga di erogare un contributo finanziario straordinario ai comuni citati in premessa che hanno promosso le mostre in ricordo dell'artista.
(4-12177)


   CAVANDOLI e TOMBOLATO. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il Teatro Regio di Parma, in origine «Nuovo Teatro Ducale», fu costruito per volontà della duchessa Maria Luigia d'Asburgo-Lorena, moglie di Napoleone, inviata a governare il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla dopo il Congresso di Vienna. Iniziati i lavori nel 1821 su progetto dell'architetto di corte Nicola Bettoli, il Teatro fu inaugurato il 16 maggio 1829 con l'opera «Zaira», composta per questa occasione da Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani;

   la Fondazione Teatro Regio di Parma è stata costituita nel gennaio 2002 per promuovere la diffusione dell'arte e della cultura dello spettacolo, la formazione professionale dei quadri artistici e tecnici e l'educazione musicale, al fine di conservare e valorizzare l'inestimabile eredità storico-culturale legata, in particolare, all'Opera, alla danza e alla musica in genere. Socio fondatore è il Comune di Parma che ne ha approvato gli schemi di atto costitutivo e statuto;

   nel 2012, a seguito del recesso di Camera di commercio di Parma, Fondazione Monte di Parma e Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, si è preso atto che unico socio e fondatore della Fondazione Teatro Regio di Parma risulta essere il Comune di Parma che si è dotato di un nuovo statuto;

   nella seduta del 28 giugno 2019 il consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Regio ha approvato lo schema di un nuovo statuto finalizzato a garantire maggiore operatività alla Fondazione e nel settembre 2019 il consiglio comunale, a maggioranza, ne ha deliberato l'approvazione; il verbale notarile che recepisce la modifica statutaria è stato redatto solo nella primavera 2022 e deve ancora essere iscritto nel registro prefettizio delle fondazioni, formalità che ne costituisce gli effetti;

   il nuovo testo dello statuto introduce alcune modifiche, in particolare l'articolo 11 prevede al posto del collegio dei revisori, due organi sociali: il collegio Sindacale che si occupa della vigilanza sull'osservanza della legge e dello statuto, e l'organo di revisione cui è affidato il controllo contabile e finanziario della gestione della Fondazione. Tutti i componenti di questi organi sono nominati dal Comune di Parma, quale unico socio, venendo così abrogata la previsione del previgente statuto che riservava la nomina di un membro del collegio dei revisori (che assume la funzione di presidente) in capo al Ministero «vigilante» e cioè il Ministero della cultura;

   questa modifica di fatto elimina qualsivoglia forma di controllo dello Stato sull'utilizzo dei fondi pubblici che la Fondazione riceve –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra descritto, se abbia espresso un parere in merito alla modifica dello statuto che esclude la vigilanza del Ministero della cultura e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per assicurare un adeguato monitoraggio sull'amministrazione della Fondazione Teatro Regio di Parma e sull'utilizzo delle risorse ministeriali e statali attribuite alla medesima Fondazione.
(4-12188)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:


   BRESCIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, comma 1043, della legge di bilancio 2021 ha istituito il sistema Regis, attraverso il quale il Ministero dell'economia e delle finanze gestisce il sistema di monitoraggio sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), rilevando i dati di attuazione finanziaria e l'avanzamento degli indicatori di realizzazione fisica;

   secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 6, della legge 108 del 2021 che ha convertito, con modificazioni, il decreto-legge n. 77 del 2021, le Camere possono stipulare con il Ministero dell'economia e delle finanze una convenzione per disciplinare le modalità di fruizione dei dati di monitoraggio rilevati dal Sistema «ReGiS»;

   tale sistema, seppure non accessibile al pubblico, consentirebbe l'estrazione di dati in formato aperto, resi noti poi attraverso il sito internet Italia Domani;

   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 settembre 2021 sono state disciplinate le modalità di rilevazione dei dati di attuazione finanziaria fisica e procedurale per singolo progetto del Pnrr. In particolare, l'articolo 9 dispone che sulla base delle informazioni conferite al sistema Regis, il Ministero dell'economia e delle finanze-Dipartimento della ragioneria generale dello Stato rende accessibile in formato elaborabile e navigabile dati sull'attuazione finanziaria, fisica e procedurale relativi a ciascun progetto, assieme ai costi programmati e a milestone e target perseguiti;

   come segnalato dalla Fondazione Openpolis, nell'ottobre 2021 il Governo ha pubblicato sul sito Italia Domani due file, uno con l'elenco delle misure che prevedono un finanziamento aggiornato al 30 settembre e l'altro con le scadenze (traguardi e obiettivi) e risalente al 12 luglio. Tali file non rispettano le buone pratiche in materia di open data e sono stati poi rimossi;

   nel corso della riunione dello scorso 18 marzo 2022 tra il Governo e il Tavolo di Partenariato economico, sociale e territoriale, uno dei componenti del Tavolo - l'Osservatorio civico Pnrr, ha evidenziato come, dopo mesi dall'inizio dell'operatività del Pnrr vi siano particolari ritardi sul rilascio di dati aperti e riutilizzabili e come il sito Italia Domani, strumento che dovrebbe in teoria garantire la massima trasparenza del Piano italiano, presenti forti lacune;

   il 15 aprile 2022 la Fondazione Openpolis ha presentato istanza di accesso civico, al chiedere la pubblicazione e la comunicazione dei dati puntualmente riferiti all'attuazione del Pnrr;

   il 13 maggio 2022, rispondendo a tale istanza, il Ragioniere generale dello Stato ha reso noto che «tutti i dati disponibili presso la scrivente Amministrazione relativi alla programmazione e attuazione del Pnrr e Pnc sono pubblicati sul portale ItaliaDomani», rinviando a una pagina sul sito Italia Domani, in cui sono stati resi disponibili in data 13 maggio 2022 unicamente «Milestone e Target programmazione del Pnrr»;

   dall'esame dei file al momento disponibili nella sezione catalogo opendata si rilevano i seguenti aspetti problematici:

    relativamente al file «PNRR_MeT_OA_programmazione.csv»: mancano informazioni sullo stato di avanzamento delle scadenze europee e italiane, senza le quali è impossibile conoscere lo stato di completamento di misure e sottomisure;

    relativamente al file «PNRR_Progetti.csv»: non vi sono indicazioni circa gli importi effettivamente erogati e la data di osservazione risale al 31 dicembre 2021;

    relativamente al file «PNRR_Localizzazione.csv»: si riporta la localizzazione soltanto di 3 progetti su 5.246 e la data di osservazione risale al 31 dicembre 2021;

    relativamente al file «PNRR_Soggetti.csv» non vi sono informazioni sui soggetti aggiudicatari dei Bandi e la data di osservazione risale al 31 dicembre 2021;

    relativamente al file «PNRR_Gare.csv» sono presenti informazioni soltanto su 4 gare e la data di osservazione risale al 31 dicembre 2021;

   in assenza di queste informazioni e senza aggiornamenti continui, almeno su base settimanale, non è possibile avere un quadro informativo sufficientemente completo e affidabile sullo stato di attuazione delle diverse misure del Piano –:

   se intenda spiegare i motivi dei ritardi e delle lacune esposte in premessa;

   quali iniziative intenda promuovere per garantire una maggior trasparenza dei dati relativi all'attuazione del Pnrr e una loro fruibilità in formato aperto.
(4-12174)

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il decreto legislativo del 29 maggio 2017, n. 95, ha dato la possibilità, al personale appartenente al ruolo degli agenti e dei sovrintendenti della Polizia penitenziaria, di partecipare al concorso interno «per titoli» per la nomina a vice ispettore di Polizia penitenziaria;

   il medesimo decreto indicava il 31 dicembre 2019 quale termine ultimo per provvedere all'ampliamento della dotazione organica del ruolo degli ispettori fino al raggiungimento di n. 3.550 unità;

   con ingiustificabile ritardo, l'Amministrazione penitenziaria ha bandito, il 12 maggio 2020, il concorso interno per 691 posti da vice ispettore, le cui procedure si sono da poco concluse;

   il 16 maggio 2022 partirà il corso da allievo vice ispettore, con un ritardo di circa 3 anni rispetto al termine indicato dalla legge;

   tali ritardi sono, a giudizio dell'interrogante, ampiamente lesivi dei diritti e degli interessi degli agenti della Polizia penitenziaria e sono ampiamente ingiustificabili anche alla luce della celerità con cui altre forze di polizia, come la Polizia di Stato, hanno dato seguito a quanto disposto dal decreto summenzionato;

   a causa di tali ritardi, gli agenti della polizia penitenziaria vincitori del concorso hanno accumulato tre anni e mezzo di ritardo nella progressione di carriera, considerato che la decorrenza giuridica del grado avviene solo al termine del corso di formazione, verosimilmente previsto per fine novembre prossimo;

   a questo occorre aggiungere anche l'aspetto economico, in quanto il ritardo rispetto al termine di legge ha comportato anche un generico mancato introito in termini di maggiori emolumenti;

   infine, tali agenti avvieranno la nuova esperienza già nella consapevolezza di non poter raggiungere i gradi apicali del nuovo ruolo, in quanto i ritardi dell'Amministrazione hanno comportato l'innalzamento dell'età media all'accesso alle nuove mansioni;

   appare, quindi, necessario garantire ai vincitori del concorso interno una soluzione che tenga conto delle colpe dell'Amministrazione, riconoscendo loro la decorrenza giuridica del grado a partire dalla scadenza del termine di legge previsto per l'adeguamento, così almeno da salvaguardare gli agenti dal mancato perfezionamento delle ulteriori progressioni per anzianità;

   le inadempienze dell'Amministrazione penitenziaria, però, non terminano qui. Il medesimo decreto disponeva, per tutti i Corpi del comparto sicurezza, nuove insegne di qualifica professionale e funzionale, che si distinguevano tra i Corpi di polizia ad ordinamento militare e quelli ad ordinamento civile. Mentre tutti gli appartenenti al comparto sicurezza si fregiavano delle nuove insegne di qualifica, per la Polizia penitenziaria, a distanza di quattro anni dal termine di legge, non sono stati adottati i necessari correttivi –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo in merito alla possibilità di anticipare la decorrenza giuridica del grado per i vincitori del concorso, come indicato in premessa;

   quali iniziative intenda adottare il Governo per dotare il Corpo della Polizia penitenziaria delle nuove insegne di qualifica professionale e funzionale.
(4-12175)


   FERRO, VARCHI, CARETTA, GALANTINO, PRISCO e DE TOMA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   sarebbe uno scherzo di cattivo gusto, se non fosse notizia, che il Governo avrebbe intenzione di stanziare 28,3 milioni di euro per le «relazioni affettive dei detenuti», con la proposta di riservare stanze specifiche nelle carceri per consentire ai detenuti di avere rapporti sessuali con persone esterne;

   il costo dell'operazione è di 3,6 milioni di euro nel 2022, cui si aggiungeranno altri 24,7 milioni di euro in un biennio per pagare 100 casette nuove e ristrutturare allo scopo altri 90 fabbricati esistenti in tutte le altre 190 carceri italiane: una somma rilevante, della quale si fa davvero fatica a comprenderne l'urgenza e la priorità in un contesto internazionale delicato, prossimo a una vera e propria recessione, con imprese in affanno e numerose famiglie vicine alla soglia di povertà, mentre il piano nazionale di ripresa e resilienza che sta mostrando tutti i suoi limiti e lentezze;

   la funzione di queste «casette dell'amore» sarà quella di ospitare detenuti in regime di carcere duro e che quindi non possano godere di permessi premio, fino a un massimo di 24 ore consecutive al mese per fare sesso con la propria consorte, fidanzata, amante ammessa per questo motivo alla visita nella casa circondariale;

   nella relazione tecnica il Governo, infatti, scrive che «nell'ambito del panorama italiano lo strumento attraverso il quale meglio si realizza la soddisfazione dei bisogni affettivi e sessuali del detenuto e attualmente ancora quello del permesso premio, di cui all'articolo 30-ter O.P., che la legge prevede anche al fine di coltivare interessi affettivi. Tale beneficio, tuttavia, non costituisce una soluzione al problema, non essendo fruibile dalla generalità dei detenuti: esso infatti è riservato ai soli condannati che si trovino nelle condizioni descritte dalla legge»;

   pur condividendo l'importanza di consentire ai detenuti di coltivare relazioni familiari stabili, a parere degli interroganti quello che il Governo rischia di finanziare è qualcosa di simile più alla riapertura di case chiuse, se è vero che nel «modulo abitativo», come definito dal Ministero in indirizzo, potranno esserci in contemporanea tre detenuti con la propria o il proprio partner;

   dure le parole di commento del Segretario del Sappe: «Gli agenti di polizia penitenziaria non sono dei guardoni di Stato. Meglio i permessi premio. [...] Il sesso in carcere è una proposta inutile e demagogica, che offende anche chi ha subito un reato anche molto grave. Si ricorra, piuttosto, alla concessione di permessi premio a quei detenuti che in carcere si comportano bene, che non si rendono cioè protagonisti di eventi critici e che durante la detenzione lavorano e seguano percorsi concreti di rieducazione. E allora, una volta fuori, potranno esprimere l'affettività come meglio credono», ricordando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che «Altri sono gli interventi urgenti per fronteggiare la costante situazione di tensione che si vive nelle carceri italiane: Nel 2021 abbiamo contato nelle carceri italiane 11.295 atti di autolesionismo, 1.669 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia penitenziaria, 8.063 colluttazioni, 1.087 ferimenti: numeri altissimi, i più alti degli ultimi vent'anni. E sorveglianza dinamica e regime penitenziario aperto sono stati concausa di questo pazzesco numero di eventi critici, questa folle spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori. Sospendiamo allora vigilanza dinamica e regime aperto se i detenuti non lavorano, non studiano o non sono impegnati in altre attività» –:

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per «congelare» lo stanziamento dei 28,3 milioni di euro, al fine di individuare ulteriori priorità nazionali da finanziare, anche alla luce del mutato contesto internazionale.
(4-12180)


   BELLA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   come riportato da numerose fonti di stampa, il corpo di Gianmarco Pozzi è stato ritrovato la mattina del 9 agosto 2020 in un'intercapedine tra una vigna e una abitazione privata sull'isola di Ponza. I carabinieri intervenuti sul posto hanno ritrovato il ragazzo di 28 anni ormai privo di vita: inizialmente pensando a un suicidio, i militari avvisavano il pubblico ministero di turno a Cassino. Il 12 agosto 2022 è stato effettuato un solo esame esterno del cadavere, senza disporre l'autopsia;

   secondo quanto riportato da diverse fonti giornalistiche, i genitori sin dall'inizio, considerando la preparazione atletica di Gianmarco – campione di kick boxing – la risibile altezza dalla quale sarebbe precipitato (mt 3.00 circa) e il tipo di lesioni inferte, hanno avanzato dubbi riguardo all'ipotesi suicidaria ovvero a un incidente: tali dubbi sono stati principalmente dipanati dall'intervento del prof. Fineschi, il quale ha proposto una alternativa alla ricostruzione della dinamica antecedente al fatto, escludendo l'incidente e l'ipotesi del suicidio, improntando la propria consulenza su una morte causata da terzi;

   la famiglia, poi, nel corso dei mesi, avrebbe palesato agli inquirenti tutti i propri dubbi sull'andamento delle indagini: il mancato intervento sul posto del medico legale – non è stata rilevata nemmeno la temperatura del corpo del giovane – e del pubblico ministero incaricato; il mancato esperimento di un esame autoptico; il mancato sequestro dell'area di ritrovamento e della casa abitata in vita da Gianmarco – che dopo qualche ora veniva ripulita dai suoi coinquilini; la mancata consegna degli abiti appartenuti in vita a Gianmarco – per i quali il padre Paolo ha sporto denuncia il plausibile mancato sequestro delle telecamere di sorveglianza poste sul tragitto che avrebbe percorso Gianmarco prima di morire e sul luogo di ritrovamento della salma; il telefonino di Gianmarco che fu consegnato come disattivato per mano di soggetti terzi sebbene fosse sotto sequestro;

   nel tempo, altre discordanze sono emerse anche per le dichiarazioni rese agli organi di stampa dai coinquilini, dal datore di lavoro e da chi aveva visto Gianmarco nelle ultime ore prima di morire (una vicina sosterrebbe di aver visto un corpo qualche ora prima del ritrovamento trasportato su una carriola). Diverse testate giornalistiche nazionali e trasmissioni televisive – tra le quali «Le Iene» di Italia1 e «Storie Italiane» di Rai1 – hanno raccolto testimonianze importanti proprio sulla vita di Gianmarco sull'isola di Ponza, rendendo ancora più fitta la ricostruzione delle ultime sue ore di vita;

   la famiglia Pozzi, assistita dall'avvocato Fabrizio Gallo, ha adottato tutti gli strumenti possibili per sensibilizzare le coscienze anche degli abitanti dell'isola per fornire agli inquirenti le prove del violento fatto di cronaca che li ha visti, loro malgrado, come tristi protagonisti –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti in premessa e se, anche alla luce dei recenti sviluppi, intenda valutare se sussistano i presupposti per promuovere le iniziative in relazione ai fatti di cui in premessa.
(4-12191)

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:


   BRESCIA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel corso dell'ultima giornata del campionato di Serie A di calcio 2021/2022, giocatasi il 21 e 22 maggio 2022 sono avvenuti diversi controversi episodi di violenza da parte di alcune tifoserie documentati da filmati degli stessi tifosi e riportati da molte testate giornalistiche;

   la partita fra Spezia e Napoli è stata sospesa per dodici minuti a causa di intemperanze tra i tifosi e un'invasione di campo, eventi legati a scontri già avvenuti prima del match tra un gruppo di ultras dello Spezia e un convoglio di tifosi del Napoli non scortato dalle forze dell'ordine;

   ricostruzioni di stampa sostengono che dal settore dei tifosi del Napoli sono stati lanciati fumogeni verso la curva dello Spezia che ha risposto avviando gli scontri con gli avversari. Questi ultimi nel tentativo di sfondare il settore di casa sono andati direttamente a contatto con parte del pubblico spezzino;

   a seguito delle indagini della Digos della Questura della Spezia, sono stati arrestati in flagranza differita, quattro ultras liguri ai quali sono contestati i reati di rissa, lesioni, possesso di oggetti atti ad offendere e lo scavalcamento della recinzione del terreno che ha determinato l'interruzione della gara. È stato inoltre arrestato, sempre in flagranza differita, un tifoso napoletano 51enne, con precedenti penali, che ha invaso il settore dello Spezia. Le indagini proseguono sul gruppo ultras Fedayn tra i cui componenti ci sarebbero i protagonisti degli scavalcamenti e degli scontri del post partita;

   dopo la vittoria dello scudetto da parte del Milan migliaia di tifosi hanno invaso spontaneamente il prato del Mapei Stadium del Sassuolo a Reggio Emilia;

   alcuni di essi, mentre rientravano sugli spalti, sono stati vittime di schiaffi e pugni da parte di facenti capo a gruppi di ultras presenti a bordocampo;

   durante l'invasione di campo è stata inoltre sottratta al tecnico del Milan, Stefano Pioli, la medaglia ricevuta per la vittoria del tricolore, poi riconsegnata ai carabinieri di Reggio Emilia;

   durante la partita Lazio-Verona uno steward è stato insultato con cori razzisti da parte di alcuni tifosi della Lazio presenti in curva Nord allo stadio Olimpico in Roma;

   infine, all'interno dello stadio Arechi di Salerno, è avvenuto un principio di incendio nella curva dei tifosi della Salernitana spento dall'intervento dei vigili del fuoco e costato l'interruzione della gara per cinque minuti. L'incendio è stato causato dal lancio di fumogeni che hanno dato fuoco alla coreografia esposta a inizio gara;

   il 4 maggio 2022, in occasione della sconfitta dell'Avellino con il Foggia nei play-off di Serie C, il giocatore Claudiu Micovschi è stato bloccato, minacciato e denudato dai suoi tifosi perché ritenuto indegno di vestire i colori della squadra campana. Le immagini della videosorveglianza acquisite dalla Digos e la Polizia di Stato hanno portato a tre arresti ai domiciliari ad altrettanti ultras biancoverdi, già destinatari di un Daspo, e resisi responsabili, secondo gli inquirenti, insieme con una donna in via di identificazione e di altri supporter, di una vera e propria caccia all'uomo. Quella sera vi fu anche un altro calciatore preso di mira e inseguito dalla tifoseria violenta;

   in attesa del lavoro della magistratura, anche sportiva, e delle forze dell'ordine su quanto accaduto, i fatti esposti meritano una scrupolosa attenzione da parte del Ministro interrogato e dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, organo di consulenza tecnico-amministrativa istituito presso il Ministero dell'interno, al fine di garantire una maggior sicurezza all'interno degli impianti sportivi per i veri tifosi –:

   quali ulteriori iniziative di competenza intenda promuovere per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza negli stadi.
(4-12178)


   MELICCHIO e FRATOIANNI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   a sostegno del sindaco uscente Pino Capalbo, nella lista denominata «Pino Capalbo sindaco», il posto di capolista è occupato dal candidato consigliere Maiorano Luigi Detto Gino, che è stato vicesindaco e poi sindaco facente funzione del comune di Acri dal 2010 al 2013 e presidente del consiglio comunale dal 2000 al 2005. Dal 2015 Maiorano è imputato nel processo Acheruntia che si sta tenendo a Cosenza. È accusato di concussione aggravata, un reato che avrebbe commesso, secondo l'accusa, quando ricopriva il ruolo di vicesindaco. Il processo parte dall'inchiesta «Acheruntia» del 2015 con le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Gli inquirenti avrebbero delineato l'assetto della cosca Lanzino-Ruà, i cui appartenenti avrebbero condizionato l'attività del comune di Acri e del Dipartimento agricoltura e forestazione della regione Calabria per l'aggiudicazione di appalti pubblici a favore di società ritenute di riferimento dello stesso sodalizio di 'ndrangheta. Con delibera n. 106 del 30 maggio 2016 il comune di Acri si è costituito parte civile nel processo. Si sono costituite parte civile anche la regione Calabria e la provincia di Cosenza;

   sempre nella lista denominata «Pino Capalbo sindaco», a sostegno del sindaco uscente, Pino Capalbo, sono presenti: Luigi Spezzano, che ha ricevuto diversi incarichi professionali dal comune di Acri, del valore di 1.280 euro con determina n. 58/VI del 28 giugno 2021, con estensione dell'incarico con determina n. 121/VI del 20 agosto 2021 del valore di 6.222 euro con determina n. 260/5 del 23 settembre 2020, del valore di 36.990,09 euro con determina n. 19/4 del 4 febbraio 2019; Giuseppina Rocco e Maria Teresa Benvenuto che hanno ricevuto un incarico professionale dal comune di Acri del valore di 6.450 euro ciascuno, relativo ad un progetto Pon inclusione fino al 30 giugno 2022, con rispettiva determina n. 49/2 e n. 45/2 del 31 gennaio 2022, Cosimo Manfredi che ha ricevuto un incarico professionale dal comune di Acri del valore di 12.810 euro con determina n. 210/6 del 10 dicembre 2021;

   nella lista denominata «Acrinsieme», a sostegno del sindaco uscente, Pino Capalbo, sono presenti: Fiorella Petrone, che ha ricevuto, insieme ad altri professionisti, un affidamento mediante trattativa diretta con unico operatore dal comune di Acri, del valore di 94.270,36 euro con determina n. 108/6 del 13 agosto 2022; Raffaele Gencarelli che ha ricevuto un incarico professionale dal comune di Acri del valore di 2.400 euro relativo ad un progetto Pon inclusione fino al 30 giugno 2022, con determina n. 133/2 del 10 marzo 2022;

   nella lista denominata «Partito Democratico», a sostegno del sindaco uscente, Pino Capalbo, è presente Assunta Vanessa Ferraro che ha ricevuto un incarico professionale dal comune di Acri del valore di 6.450 euro relativo ad un progetto Pon inclusione fino al 30 giugno 2022, con determina n. 47/2 del 31 gennaio 2022;

   un blog online riferisce di altri candidati, tutti nelle liste a sostegno del sindaco uscente, Pino Capalbo, che avrebbero ricevuto incarichi con affidamento diretto dal comune di Acri –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, in specie di carattere normativo, al fine di evitare che il voto venga ad essere compromesso o condizionato.
(4-12179)


   MONTARULI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   con gli accordi integrativi nazionali dell'11 maggio 2022, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ha provveduto a distribuire le risorse del Fondo di produttività e di amministrazione per l'anno 2019 tra il personale direttivo e non direttivo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;

   l'articolo 17-bis, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il Fondo di produttività di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 2010, n. 250, è incrementato con le risorse del Fondo di amministrazione di cui all'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 2010, n. 251;

   tali risorse sono da destinare al personale inquadrato, alla data del 1° gennaio 2018, nei ruoli dei direttivi logistico-gestionali, dei direttivi informatici, dei direttivi aggiunti che espletano funzioni operative, nei ruoli ad esaurimento dei direttivi speciali che espletano funzioni operative, nei ruoli a esaurimento dei direttivi speciali del personale specialista e nei ruoli a esaurimento dei direttivi speciali del personale tecnico-professionale che espletano funzioni logistico-gestionali e informatiche;

   nonostante il dettato normativo, gli accordi integrativi non contemplano tra i beneficiari il personale dei ruoli dei direttivi logistico-gestionali, dei direttivi informatici e dei direttivi speciali a esaurimento che espletano funzioni logistico-gestionali e informatiche;

   il personale appartenente a tali ruoli risulta essere l'unico escluso dal conferimento delle suddette risorse finanziarie;

   tale omissione, in contrasto con l'impianto normativo recato dalla norma primaria, appare irragionevole e immotivata –:

   in che modo si intenda procedere per sanare tale omessa previsione e inserire i ruoli estromessi nel pertinente accordo del personale direttivo e dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
(4-12182)


   TESTAMENTO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in data 8 maggio 2022 sul sito www.ilfattoquotidiano.it, si riportava la notizia del ritiro quasi completo della scorta ad Antonio Ingroia, ex pubblico ministero in importanti processi di mafia, come quelli sulla trattativa, su Dell'Utri e Rostagno. Nel pezzo si evidenziava la decisione adottata dal Ministero interrogato di limitare l'operatività della scorta del dottor Ingroia al solo territorio siciliano, non garantendo di fatto all'ex pubblico ministero la necessaria e opportuna protezione né a Roma, città dove attualmente risiede, né sul resto del territorio nazionale (ed europeo), comprese Campania, Calabria e Puglia, dove la criminalità organizzata di stampo mafioso rappresenta un'emergenza drammatica;

   la decisione di cui sopra è – a parere dell'interrogante – paradossale e incredibile, a maggior ragione perché riguarda una vicenda che si trascina da qualche anno senza che i governi che si sono succeduti fino a oggi siano riusciti a risolverla concretamente. Il dottor Ingroia fu infatti privato della scorta già nel 2018 all'epoca in cui Ministro dell'interno era Matteo Salvini ma il Tar del Lazio con propria decisione, poi confermata dal Consiglio di Stato, aveva deciso di ripristinare la misura di protezione riconoscendo la «perdurante esposizione al rischio di chi ha ricoperto un ruolo in prima linea nella lotta alla mafia»;

   negli ultimi anni il dottor Ingroia, pur non svolgendo più la professione del magistrato, è stato impegnato come parte civile in molti processi di mafia, anche fuori dalla Sicilia, come quello sulla «'ndrangheta stragista» a Reggio Calabria. In tale difficile contesto, in qualità di difensore di parte civile dei familiari dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo uccisi dalla mafia nel gennaio 1994, subì un duro attacco dal boss Giuseppe Graviano, condannato successivamente all'ergastolo per il duplice omicidio;

   è difficile immaginare, anche lontanamente, l'esistenza di motivazioni serie e credibili che sottendano e giustifichino la decisione di considerare i rischi per l'incolumità fisica del dottor Ingroia strettamente legati alla sua presenza su un territorio piuttosto che un altro –:

   quali siano le ragioni che hanno indotto il Ministro interrogato a limitare al territorio siciliano l'operatività della scorta assegnata al dottor Ingroia e se non ritenga tale decisione un imperdonabile e clamoroso errore destinato a mettere seriamente in pericolo la sua vita;

   se il Ministro interrogato intenda rivedere la propria decisione, ripristinando immediatamente in favore del dottor Ingroia una scorta armata che sia operativa su tutto il territorio nazionale.
(4-12184)


   ZOFFILI e DE MARTINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi Alghero è stata teatro di un atto incendiario che ha preso di mira l'automobile dell'ex coordinatore cittadino della Lega e proprietario di un locale nel centro storico, Luca Sacristani;

   secondo le ricostruzioni dei vigili del fuoco l'incendio avrebbe, infatti, natura dolosa e si sarebbe verificato pochi minuti dopo che Sacristani e la sua compagna Sonia Pilli, anch'essa candidata con la Lega nelle scorse elezioni europee, erano rientrati a casa;

   nei mesi scorsi, ad Alghero, si sono registrati altri atti incendiari che hanno interessato, con l'eccezione di uno di essi, tutti commercianti del centro storico –:

  di quali elementi disponga circa la matrice di questi ignobili atti e quali iniziative intenda adottare per garantire una maggior sicurezza nel comune di Alghero, anche assumendo le necessarie iniziative per incrementare il numero del personale delle forze dell'ordine e potenziare i presidi esistenti sul territorio.
(4-12189)

ISTRUZIONE

Interrogazione a risposta scritta:


   MORRONE. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   con una circolare del 5 maggio 2022, a firma del direttore generale del Ministero dell'istruzione, si invitano «i docenti e le scuole di ogni grado» – in occasione del 17 maggio, data in cui si celebra la giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia – «a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali»;

   in quella occasione, in alcune scuole secondarie di secondo grado fra cui il liceo artistico di Ravenna e il Liceo Serpieri di Rimini, i dirigenti scolastici hanno annunciato che il collegio dei docenti e il consiglio d'istituto hanno introdotto la così detta «carriera alias»: la possibilità che uno studente o una studentessa a scuola siano registrati non con il nome (e il sesso) anagrafico, ma con un altro di loro scelta;

   tali iniziative, in pieno contrasto con quanto ribadito sul tema dal Ministero competente da ultimo con circolare n. 1972 del 15 settembre 2015 ovvero che «tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né le “ideologie gender” né l'insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo», non hanno alcuna valenza giuridica tanto che ci si ritroverà ad avere un doppio registro, una doppia pagella, un doppio diploma, quello vero e quello finto: un gioco, praticamente;

   l'interrogante ritiene che simili iniziative mettano a repentaglio la crescita, l'educazione e la salute psicofisica degli adolescenti poiché la questione di come una persona viene chiamata, al di là degli aspetti giuridici, attiene alla sfera delle relazioni sociali e dunque chiama in causa la libertà e la responsabilità degli altri soggetti che hanno rapporto con lei;

   mentre è riservato esclusivamente alla legge dello Stato (e non certo alla delibera di un consiglio di istituto o di un dirigente scolastico) regolare gli aspetti giuridici della questione, la pratica dell'uso spetta primariamente alla regolazione autonoma dei rapporti interpersonali, all'interno degli ambiti in cui il soggetto vive ed è proprio su questi che la scuola dovrebbe intervenire educando gli alunni al rispetto dell'altro affinché sia tutelato il diritto di ognuno a vivere la propria vita liberamente;

   preoccupa che in alcune istituzioni scolastiche si usi la battaglia contro le discriminazioni e l'intolleranza sessuale per indottrinare adolescenti e dare per acquisito il superamento del concetto di «binarismo sessuale» per accogliere quello di «spettro di genere» senza che sul tema ci sia stata una discussione aperta e condivisa con la pluralità delle associazioni genitori che devono essere coinvolte prima dell'introduzione di provvedimenti così invasivi della libertà educativa dei genitori e del pluralismo della scuola che, al contrario, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa ministeriale sopracitata, dovrebbe operare solo per rafforzare l'autostima degli studenti e il rispetto di sé e dell'altro;

   la scuola dunque è ancora una volta al centro di un corposo tentativo di strumentalizzazione da parte di alcuni gruppi di pressione che vorrebbero superare il dibattito sociale, politico ed istituzionale per parlare in classe di teoria gender e addirittura superare le norme statali, in materia di attribuzione del nome, come già riportato dai colleghi De Angelis, Capitanio e Pagano nelle interrogazioni 3-02289 del 20 maggio 2021, 3-02363 del 28 giugno 2021 e 3-02535 del 12 ottobre 2021 che ancora attendono una risposta –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli avvenimenti narrati e se, per quanto di sua competenza, ritenga opportuna l'adozione di simili iniziative;

   quali iniziative intenda intraprendere per assicurare il ruolo del Ministero stesso nell'adozione di linee guida valevoli per tutto il sistema nazionale d'istruzione cui si addivenga solo dopo adeguato confronto con tutti gli stakeholder.
(4-12186)

SUD E COESIONE TERRITORIALE

Interpellanza:


   La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro per il sud e la coesione territoriale, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   nello scenario economico italiano, aggravato dalle conseguenze del perdurare della pandemia sanitaria e, da ultimo, dagli effetti del conflitto bellico in Ucraina, con scenari di recessione alle porte dei confini europei, continua a porsi in primo piano la questione di un'Italia ancorata a due differenti velocità di sviluppo, sia in termini di divario tra le regioni settentrionali e quelle meridionali, sia di diseguaglianze interne alle stesse aree del Mezzogiorno;

   è un dato di fatto che le regioni del Sud Italia continuano a subire, con molta più forza, i segni della crisi economica, e ciò lo evidenziano anche i dati relativi alla disoccupazione giovanile e la conseguente emigrazione, come anche quelli relativi al reddito e alla povertà, le cui cause primarie possono essere rinvenute in una condizione complessiva del Mezzogiorno che è data dalle infrastrutture, dall'impianto economico produttivo, dalla crisi imprenditoriale, e che rende questi territori particolarmente vulnerabili;

   «Resto al Sud» è la rubrica di un incentivo che dal 2018 sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 comuni compresi nell'area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria), ma dovrebbe trasformarsi nell'impegno delle istituzioni, in primis nazionali, per sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno, con interventi normativi e finanziari strutturali che pongano fine a uno stato di criticità finanziaria e di sistema che si protrae da troppi anni;

   le risorse stanziate per finanziare la citata misura ammontano a 1.250 milioni di euro, ma quando è stata introdotta l'agevolazione era rivolta ai soli under 36 per la creazione di attività imprenditoriali nelle regioni indicate nel decreto e prevedeva un contributo a fondo perduto del 35 per cento mentre la restante parte era coperta da un finanziamento a tasso zero;

   in meno di tre anni la misura ha finanziato oltre 10 mila progetti imprenditoriali nelle regioni meridionali, per un impatto occupazionale stimato, secondo l'ultimo bilancio diffuso da Invitalia, la restante parte controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze che gestisce lo strumento, in 37.000 nuovi posti di lavoro, a cui si aggiungono, ovviamente, gli effetti moltiplicativi sull'indotto:

   «Resto al Sud» copre fino al 100 per cento delle spese, con un finanziamento massimo di 50 mila euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200 mila euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60 mila euro. Il finanziamento è destinato all'avvio di nuove iniziative imprenditoriali o all'ampliamento/diversificazione del business di imprese costituite dopo il 21 giugno 2017;

   se inizialmente il contributo a fondo perduto era del 35 per cento, successivamente è stato innalzato al 50 per cento e il restante 50 per cento assicurato attraverso un prestito erogato da una delle banche che hanno aderito alla convenzione Abi-Invitalia ed è garantito dal fondo di garanzia per le Pmi gestito da Mediocredito centrale;

   il «decreto Rilancio» ha introdotto una novità in base alla quale al completamento del programma di spesa, e a valle delle verifiche effettuate da Invitalia presso la sede del beneficiario, viene erogato, contestualmente al saldo, un ulteriore contributo interamente a fondo perduto, a valere sul circolante, pari a 15 mila euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale e fino a un massimo di 40.000 euro per le società;

   analogamente anche la platea dei beneficiari si è allargata dagli iniziali under 46 ai successivi under 56 (legge di bilancio 2021), così come è stata introdotta la possibilità di finanziare non solo attività imprenditoriali nel settore dei servizi e dell'artigianato ma anche attività professionali e quelle del settore del commercio;

   mentre, però, la platea dei beneficiari e, quindi, le domande sono aumentate, così come sono aumentati i contributi concessi, le risorse stanziate sono rimaste paradossalmente invariate;

   «Resto a Sud», diversamente dal reddito di cittadinanza, non è un sussidio assistenziale, ma è un incentivo alla crescita del numero di imprese in un territorio a rischio desertificazione come quello del Mezzogiorno, vista la crescente domanda di autoimpiego e considerati i rilevanti effetti moltiplicativi sul tasso di occupazione –:

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per incrementare adeguatamente le risorse destinate a finanziare e rendere pienamente operativa la misura «Resto al Sud» di cui al decreto-legge del 20 giugno 2017, n. 91, e successive modificazioni, in considerazione dell'ampliamento della platea dei beneficiari e dei contributi concessi;

   se il Governo non ritenga di fondamentale importanza adottare iniziative per rendere strutturale la misura «Resto al Sud», investendo anche sulle risorse umane necessarie per selezionare i progetti meritevoli e aumentare il flusso di attività economiche nel Mezzogiorno.
(2-01527) «Varchi».

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   con l'approvazione, tramite l'oramai inflazionato voto di fiducia, della legge di conversione del decreto-legge n. 21 del 2022, sono state introdotte misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina;

   tuttavia, il comma 2 dell'articolo 30 del suddetto decreto impone, ai soggetti che intendano esportare le materie prime «critiche» dal territorio nazionale fuori dall'Unione europea, l'obbligo di notificare al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero degli affari esteri, entro i 20 giorni antecedenti le operazioni di esportazione, un'informativa completa sui dettagli della stessa, comportando serie difficoltà agli operatori economici nell'adempimento di tale disposizione;

   nel mercato dell'export, infatti, gli accordi presi con gli armatori vengono siglati solamente pochi giorni prima delle operazioni, rendendo in tal modo impossibile adempiere per tempo ai nuovi obblighi stabiliti dal decreto;

   nella consapevolezza del fatto che la fiducia parlamentare risulti essere l'unico strumento utilizzabile ai fini del mantenimento di quella che appare all'interrogante una maggioranza dilaniata, giova ricordare che l'attuale Governo «dei migliori» ne ha fatto utilizzo per ben 50 volte in soli 15 mesi, superando, per lo stesso periodo di riferimento, tutti i suoi predecessori e svilendo il legittimo e fondamentale dibattito parlamentare, attraverso il quale, è bene ricordare, si sarebbe potute ovviare alle problematiche sovraesposte –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di risolvere le criticità espresse in premessa.
(4-12183)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazione a risposta scritta:


   ROMANIELLO. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   il 7 aprile 2016 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra regione Lazio, regione Liguria e regione Toscana, firmato nel 2019 anche dal Mit, che definisce la Ciclovia Tirrenica quale progetto strategico per lo sviluppo integrato della mobilità e del turismo sostenibili, con un tracciato complessivo di circa 1.200 chilometri, di cui 560 ricadenti nella regione Toscana;

   il comune di Viareggio, il 24 marzo 2021, ha approvato un atto di indirizzo per l'individuazione del tracciato della Ciclovia Tirrenica all'interno della Riserva naturale della Lecciona, ricompresa nel parco regionale di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli (Parco regionale MSRM), un'area naturale protetta che si estende tra Viareggio e Livorno, sottoposta a norme di tutela della biodiversità e di conservazione dell'ecosistema dunale;

   il tracciato della Ciclovia Tirrenica nel passaggio all'interno del Parco regionale MSRM, attraversa numerosi siti della Rete Natura 2000 di cui alla Direttiva 2009/147/CE «Uccelli» e della direttiva 92/43/CEE «Habitat» per le quali trovano cogenza specifiche norme di conservazione per preservare gli habitat e le specie ivi presenti;

   il passaggio di questa infrastruttura primaria strategica, già dalla sua fase di cantiere, rischia di produrre un impatto ambientale e un aumento della pressione antropica sull'intero ecosistema, compromettendo i sistemi di protezione delle specie animali e vegetali rare, presenti nelle zone umide e nelle aree dunali e retrodunali;

   in alternativa al passaggio della Ciclovia Tirrenica all'interno della Riserva della Lecciona, numerose associazioni ambientaliste e comitati di cittadini si sono fatti promotori di una proposta alternativa del percorso, che garantirebbe la continuità dell'infrastruttura ciclabile, preservando al contempo il ricco patrimonio naturalistico e ambientale del territorio –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritengano, per quanto di competenza, di verificare che il progetto del tracciato della Ciclovia Tirrenica all'interno della Riserva naturale della Lecciona, ricompresa nel Parco regionale MSRM, sia stato sottoposto a procedura di Valutazione di Incidenza (VIncA) secondo la vigente normativa.
(4-12190)

Apposizione di una firma ad una interpellanza.

  L'interpellanza urgente Cassese e altri n. 2-01525, pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta del 24 maggio 2022, deve intendersi sottoscritta, anche dalla deputata Corneli.

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta immediata in Commissione Squeri e altri n. 5-08160, pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta del 24 maggio 2022, deve intendersi sottoscritta, anche dalla deputata Polidori.