XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati

Resoconto stenografico



Seduta n. 22 di Martedì 10 dicembre 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Marrocco Patrizia , Presidente ... 3 

Audizione di Maurizio Falco, commissario straordinario del Governo in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura:
Marrocco Patrizia , Presidente ... 3 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 3 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 8 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 9 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 9 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 9 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 10 
Gribaudo Chiara (PD-IDP)  ... 10 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 13 
Gribaudo Chiara (PD-IDP)  ... 13 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 13 
Gribaudo Chiara (PD-IDP)  ... 13 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 13 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 16 
Soumahoro Aboubakar (Misto)  ... 16 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 17 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 17 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 19 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 19 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 19 
Soumahoro Aboubakar (Misto)  ... 19 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 19 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 19 
Gribaudo Chiara (PD-IDP)  ... 19 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 19 
Gribaudo Chiara (PD-IDP)  ... 19 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 20 
Gribaudo Chiara (PD-IDP)  ... 20 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 20 
Gribaudo Chiara (PD-IDP)  ... 20 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 20 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 20 
Falco Maurizio , Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ... 20 
Marrocco Patrizia , Presidente ... 20

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
PATRIZIA MARROCCO

  La seduta comincia alle 9.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Comunico che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso nonché via streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di Maurizio Falco, commissario straordinario del Governo in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del commissario straordinario del Governo in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, prefetto Maurizio Falco, accompagnato dalla dottoressa Isabella Pugliese, che saluto e ringrazio per la presenza e la cordialità nell'essere oggi qui con noi, in merito allo stato di attuazione della misura del PNRR connessa agli interventi per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura.
  Ricordo che la seduta si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione d'inchiesta che non fossero presenti.
  I lavori potranno proseguire in forma segreta a richiesta dell'audito o dei colleghi. In tal caso, ovviamente, non sarà più consentita la partecipazione da remoto e verrà interrotta la trasmissione via streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ringrazio nuovamente il dottor Falco per la sua presenza e gli cedo la parola.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Ringrazio la Commissione in quanto mi dà l'opportunità di rappresentare il lavoro che stiamo svolgendo, dopo aver, ahimè, ottenuto una tragica pubblicità a seguito del caso Satnam Singh, a Latina.
  Molti di voi sanno, infatti, che sono stato il prefetto di Latina. In realtà, ero stato designato dal Governo prima della vicenda Satnam per questa funzione, che avrei dovuto assumere agli inizi di giugno, poi si è protratta agli inizi di luglio. Quindi adesso, ovviamente, sotto quella spinta, ho cercato di fare del mio meglio, ma teniamo conto della situazione che c'era quando mi sono insediato. È importante sottolinearlo non per diventare burocrati ma per far capire lo spazio di operabilità dell'azione del commissario e le possibilità di recuperare una misura che, in realtà, era già data per superata. Mi spiego meglio.
  Trentasette progetti – Turi, in provincia di Bari, si era già, prima del mio ingresso, tirata fuori – per 200 milioni di euro e soprattutto un orizzonte di deadline, inderogabile all'epoca, fissato al 30 marzo 2025. Si tratta, quindi, dall'ingresso della mia azione commissariale, di non più di sei mesi. Quando se ne discusse – fui convocato agli inizi di luglio dai quattro ministri e dal presidente dell'ANCI – questo fu il tema di partenza, perché c'era stato un ritardo. Ricordo a me stesso – voi siete tutti preparati a tal riguardo – che il decreto che disponeva l'affidamento di queste somme era datato marzo 2022, quando io Pag. 4sono arrivato erano passati due anni e quattro mesi.
  Il primo tema che si è dovuto subito affrontare è stato quello della compatibilità tra progetti in essere, i piani di attuazione locale (PAL), e capacità di raggiungere la deadline del 30 marzo 2025. A tutti era chiaro che non ci sarebbe stata discussione per un'azione commissariale, se non fosse intervenuta una proroga. In realtà, le notizie che sono state date sin dal primo momento, sin da luglio, erano quelle di una probabilissima proroga, anche se non formalmente assentita. Pertanto, il commissario ha dovuto lavorare con questo approccio: dare per scontata l'esistenza di una proroga formale e, quindi, approcciare sindaci, comuni e tutti i soggetti attuatori interessati alla realizzazione del sistema sulla base di questa condizione sospensiva, che a mano a mano si è resa sempre meno ipotetica e sempre più reale.
  Allo stato, poiché ci sono state alcune interlocuzioni con la Commissione europea che sono cominciate agli inizi di ottobre e sono già tre volte che l'abbiamo contattata, la Commissione ha dato quasi per certo in via di formalizzazione questo tipo di proroga, non derogabile, ahimè, rispetto ai progetti che ci sono, che alcuni sono anche grandi, e poi ne parleremo.
  Al 26 agosto 2026 è fissata la chiusura di tutti i progetti, con una milestone intermedia, che è giugno 2025, per l'affidamento dei lavori. Questo è stato il binario verso il quale io mi sono incamminato, perché c'erano state delle difficoltà, sennò non si sarebbe nominato il commissario.
  In realtà, il tema era il tempo trascorso per cui i comuni protestavano perché non erano state assegnate le risorse, i livelli centrali significavano che sulla base del vecchio decreto le presenze che erano state poi rielaborate alla Direzione generale del Ministero del lavoro erano pari a un quinto.
  Ricordo a me stesso e a voi che quel decreto redistribuiva le risorse dei 200 milioni anche sulla base delle presenze asseverabili dei migranti, dei braccianti regolari o comunque interessati che vivono in condizioni di disagio e a volte, come ho visto, davvero insostenibili.
  Questo è stato il tema che ho dovuto approcciare andando subito a fare quello che potevo. Partendo già da luglio, anche se ero da solo – non c'era quasi nessuno né nei ministeri né nei comuni, ma mi sono mosso lo stesso – sono stato a Foggia dove, in realtà, un'amicizia del commissario mi ha suggerito, e ci sono stato tre volte, che l'utilizzo della rete delle prefetture e delle forze dell'ordine era la misura più affidabile per poter ricavare degli elementi di certezza che a quel punto chiedeva la Commissione per concedere la proroga. Spero di essermi spiegato.
  Poi c'è stato un monitoraggio nuovo, velocissimo, del commissario, nel tempo più breve possibile. Lo abbiamo fatto in tre mesi, perché poi in realtà è partita da settembre la parte più forte di questa azione.
  Infine, c'è stato il riferimento alla Commissione europea per poter ottenere la proroga.
  Lo stato dell'arte qual è al momento? Stiamo per ottenere una proroga anche formale. Tenete presente che io mi interfaccio con la Commissione attraverso la Presidenza del Consiglio, la struttura di missione. Il commissario si muove all'interno di binari esistenti. È un fattore di accelerazione, catalizzatore di sistema, ma non cambia le norme. Per cui, la proroga dovrebbe arrivare. Io sto spingendo per questo. Sarebbe in arrivo entro fine anno e inizio dell'anno prossimo, perché il dossier che stanno analizzando a Bruxelles riguarda cinquantacinque misure. La nostra, ovviamente, è una delle cinquantacinque. Speriamo – ho avuto rassicurazioni – di avere la possibilità di ottenere una condizione particolare per questa misura, a cui tiene particolarmente anche la Commissione europea. Ci siamo sentiti più volte. I problemi territoriali sono variegati, sono stati esaminati più volte, ma sempre alla luce della possibilità di rendere attuabile tutto quello che c'era, cioè i progetti gestibili entro i termini nuovi che saranno in arrivo.
  Che cosa c'è da dire oltre al tema che ho sollevato, che è quello delle mappature? Voi sapete bene che la prima visita che ho fatto è stata a Porto Recanati e lì c'era stata Pag. 5anche un'inchiesta. C'è stata la non asseverazione della presenza del fenomeno del caporalato in agricoltura. È stata dichiarata ufficialmente in un incontro con il comune e con le forze dell'ordine, quindi si è trovato riscontro del fatto che forse non c'era grande consapevolezza della modalità con cui questi soldi dovevano essere spesi e delle finalità. Per cui, benché fosse necessario che l'Hotel House, che è uno dei problemi di ordine pubblico più gravi a Porto Recanati, dovesse trovare una soluzione anche attraverso fondi di questo tipo, quel tipo di soluzione non era assolutamente in linea con l'esercizio di spendibilità del PNRR di questa misura. Per cui, è arrivata la prima rinuncia.
  Così facendo, nelle varie mie visite e colloqui con tutti gli stakeholder del territorio, ricordo – l'ho depositata alla presidente e la deposito anche oggi – che a fine luglio (non sono stato audito, ma è stata audita la collega che c'era prima di me) c'è stata una delibera della Corte dei conti sui Piani urbani integrati, deliberazione del 25 luglio, la n. 81. Penso che voi siate a conoscenza di questa delibera. Io l'ho fatto girare a tutti i comuni e a tutti gli stakeholder, perché oltre a segnalare le problematiche che avevano in qualche modo giustificato il ritardo, quella impasse tra i comuni che si aspettavano l'anticipo e i livelli centrali che non verificavano i requisiti del decreto Orlando, a questo punto diventava anche una linea di indirizzo di che cosa si doveva fare.
  Tra le linee di indirizzo date dalla Corte dei conti c'era appunto quello per cui io mi ero già mosso, cioè una visita sul territorio, andare a vedere, vedere per fare una sorta di consulenza, non soltanto per fare un monitoraggio sull'esistenza partendo dalla questione Porto Recanati. Ho scoperto che c'era tanto bisogno di informare i comuni e i sindaci su delle modalità utili per rientrare nei termini che saremmo andati ad ottenere, e pare che siano proprio questi di fine anno, i giorni in cui arriverà questa proroga. Noi lo speriamo. Ci sono complicazioni, chiaramente, lo sapete, che non dipendono dal commissario. Il commissario non fa altro che aggiustare quello che può.
  È chiaro che se devo fare una valutazione di carattere generale, devo sottolineare che all'interno di questo elenco di trentasei (già Turi ne è uscito, ma ne sono fuori altri cinque, per lo meno), credo che fino adesso se non rientrano in un gioco con degli aggiustamenti siamo a 40 milioni dei 200. Del resto, ne abbiamo reso pubblico anche durante la riunione a Palazzo Chigi con la Commissione europea lo stato. Depositerò anche queste slide. Però, vi prego di credere che non sono ancora aggiornate, nel senso che se posso salvare qualcosa noi la salviamo. Ricordo che dal primo giorno ho sempre chiarito che io vorrei essere un commissario acceleratore, non un commissario liquidatore.
  Ciononostante vorrei dire a tutti che se non si sta in alcuni termini inderogabili della procedura PNRR, che è davvero complessa, le governance devono essere molto attente, perché poi dopo il target finale che questa misura dovrebbe garantire, che è la realizzazione del 90 per cento dei progetti sul territorio rischia poi di penalizzare quelli che hanno in qualche modo fatto bene. Quindi, oltre a un problema di mappatura, si è posto anche un problema di governance del sistema. Qui vengo a quali sono state alcune scelte che sono arrivate su indicazione anche della Commissione per poter in qualche modo rafforzare la governance e garantire alla Commissione la possibilità di riuscita di questi progetti e far partire la proroga.
  La soluzione è stata di duplice approccio: il coinvolgimento delle regioni con le loro strutture per potere non soltanto aiutare i comuni sotto il profilo della gestione interna, sto parlando di appalti e cose varie, ma anche la sostenibilità futura di questi progetti che sono progetti infrastrutturali. Attenzione, sono per il 70 per cento di infrastrutture e per il 30 per cento per servizi o correlati. Questo significa che la priorità che ha voluto impattare la Commissione è il rafforzamento di una governance rispetto alle capacità di gestione di chi deve costruire le infrastrutture. È importante.Pag. 6
  Le regioni che abbiamo interessato hanno dato il loro assenso. A giorni dovranno restituire un primo accordo di governance che abbiamo fornito per mettere per iscritto questa nuova alleanza del fare. Forse è una parola, presidente, un po' troppo aulica, però dobbiamo realizzare qualcosa.
  Sono molto contento di aver fatto questa audizione proprio per far capire che noi siamo partiti dalla prospettiva più cupa. Adesso stiamo cercando di costruire, invece, un nuovo orizzonte e questo orizzonte deve essere fatto con la collaborazione di tutti.
  Certo, io sono stato nella provincia di Foggia tre volte, forse ci andrò di nuovo. Abbiamo messo insieme alcune situazioni di possibile grave degrado relativo alla presenza del bracciantato nel nostro Paese, ma con dimensioni assolutamente non paragonabili a quella che è una vera e propria bomba sociale. Parlo di Manfredonia, di Cerignola e di San Severo. Da sole queste tre realtà dichiarano in decreto, che è il decreto vigente, il decreto Orlando, 6.530 posti sugli 8.000 che sono rimasti. La mia attenzione è andata su quel tipo di approccio, proprio perché in realtà vogliamo valutare realtà crescenti e critiche come quella di Saluzzo, che pure, invece, ha messo dentro una governance eccellente, ci ha preceduto nella scelta. Abbiamo preso come esempio il comune di Saluzzo e altri cinque comuni contermini per far vedere come partecipavano su questo.
  La stessa presidente Gribaudo, che viene da quei territori, si è impegnata moltissimo. Ce lo hanno detto nelle visite che abbiamo fatto incontrando il vicepresidente della regione attuale e due assessori. Lì c'era un territorio che si preoccupava di lavorare con una prevenzione. C'è stata anche una descrizione eccellente non soltanto della problematica attuale, ma anche delle prospettive. Il tavolo era nutrito di una governance competente, che diceva che al di là di quello che c'è oggi – hanno fatto vedere dei campi dove si accampavano i braccianti – è importante quello che ci sarà domani. L'aumento della coltura dei frutti rossi, quindi delle marmellate, deve essere tutelata perché rappresenta un elemento importantissimo per l'economia. Questa chiave di rappresentazione è stata davvero molto efficace per metterlo addirittura tra le cinque buone pratiche che io ho rilevato. Infatti, ho chiesto e spero di ottenerlo dalla Commissione, di muoverci addirittura entro l'anno, se ce la facciamo, per cinque soggetti attuatori particolarmente pronti a stare nei termini della nuova deadline che darà la Commissione, di poter essere immediatamente accolti al tavolo dell'anticipo di finanziamento, in modo tale che si veda di questo sistema non soltanto il negativo, cioè le rinunce o le incapacità di andare avanti con quei termini ristretti, ma anche chi era già pronto da prima.
  La realtà di Saluzzo, quella di Siracusa, quella di Corigliano Calabro, quella di Bisceglie, quella di Carpino sono sembrate tali da poterle avanzare addirittura come un anticipo di buone pratiche. Dobbiamo mandare i PAL, questi pseudo-progetti alla Commissione, per dare la botta finale alla firma di questa benedetta proroga.
  Però, torno indietro e dirò che dopodomani andrò a Foggia un'altra volta oppure ci sarà un incontro online. Quello che esiste in quel territorio storicamente interessato da quanto detto non può avere, secondo me, un approccio soltanto burocratico. Si deve cercare di realizzare il massimo, perché lì abbiamo una bomba sociale che è a rischio quotidiano di ordine pubblico. Io l'ho fatto presente all'interno delle mie interlocuzioni centrali, perché è chiaro che sono andato a vederle di persona.
  Ricordo a chi non lo sa, che io sono stato segretario della Commissione De Mistura nel 2007. Borgo Mezzanone lo avevo già visitato. Non c'era affatto la dimensione che c'è adesso, critica.
  Tuttavia, mi aspettavo una situazione, ma non così fortemente critica. Ecco una ragione in più per andare dai colleghi prefetti, parlare con le forze dell'ordine per favorire l'aspetto tempo, e noi lo stiamo gestendo con la regione.
  Non ce la farà mai un progetto così complesso tra Manfredonia e Foggia a gestirsi entro agosto 2026. La regione si è offerta addirittura di finanziare la parte che non si riesce a concludere lasciando il Pag. 7primo step su fondi PNRR alla immediata realizzazione.
  Noi seguiremo per Borgo Mezzanone (Foggia) un approccio un po' particolare perché la regione non si è soltanto impegnata a dare un supporto tecnico nella gestione, ma addirittura a finanziare con propri fondi quella parte di progetto che non dovesse rientrare nei termini della proroga. Questo perché è verosimile che una realtà così critica non la si può chiudere sic et simpliciter soltanto con nuovi modelli abitativi, bisogna trasferirli, bisogna smantellare e impedire che ci siano poi nuove attrattività di quei territori e di quei terreni.
  Bisogna fare un riferimento molto chiaro alle irregolarità gravi o alle illegalità, alle irregolarità di sfruttamento di tante persone che sono state chiamate e poi non vengono riscontrate dai datori di lavoro. C'è un mondo, che voi conoscete meglio di me, però, secondo me, pensare che sia solo la procedura PNRR – attenzione, i soldi forse erano buoni – a far fronte a questo tipo di problema secondo me già dall'inizio doveva essere chiaro che sarebbe stato un po' difficile. È ovvio che il mio approccio non è un approccio soltanto burocratico. Essendo un Prefetto della Repubblica e conoscendo le interazioni con la magistratura, con le questure, con i Carabinieri, con i Carabinieri del settore, con la Finanza, ho un ritorno molto sostanziale, molto non conoscibile forse dai medesimi sindaci. Ricordo a tutti che nel mio decreto c'è scritto anche «responsabilità antifrode e anticorruzione». Ricordo a me stesso quello che è successo a Ceccano di Frosinone proprio vicino a Latina pochi giorni fa.
  Io devo fare in modo che sia chiaro a tutti che la trasparenza e il rispetto della regola data è assolutamente un dato incontrovertibile, anche quando, e lo devo dire molto sinceramente, ritengo che la regola burocratica europea è un po' asfissiante rispetto al grande problema che stiamo affrontando.
  Tuttavia, voglio dare una parola di speranza. I sindaci degli altri due comuni, che sono quelli di San Severo e Cerignola, hanno accolto l'ultimo incontro che abbiamo fatto con la struttura di missione e con la Commissione europea e si sono dichiarati in grado di concludere nei termini di agosto 2026. Concludere significa comprendere tutti i passaggi delle rendicontazioni. Quello è il dato più difficile, più tecnico. Vi confesso in grande serenità che anche io ho delle difficoltà ad approcciarmi a queste minuziose regolamentazioni che sembrano non tenere conto di queste cose. Noi abbiamo un territorio in difficoltà. Un prefetto sa che significa la difficoltà che vede sui territori, difficoltà che attingono al passato, non sono difficoltà nate adesso, non è solo una questione di buona volontà. Perciò, il tema di una governance rafforzata avrebbe dovuto essere dall'inizio messo in gioco. Invece, dovunque sono andato, sempre, i miei colleghi, interrogati, perché la rete delle prefetture è stata stimolata anche dalla Corte dei conti, come vedrete in questa delibera, non erano a conoscenza delle questioni sostanziali, neanche della presenza di questi progetti. Vedete come, se è possibile, si fa ancora più difficile la missione di chi vuole non perdere neanche un progetto, se è possibile, sia molto chiaro, e dare un'immagine di un Paese che riesce ad essere efficiente anche se in zona Cesarini.
  Questo è il senso di questa nostra chiacchierata e anche delle vostre domande, che io accolgo con grande apertura, con grande soddisfazione. Per esempio, sono andato dal comandante dei Carabinieri nazionale, il Generale Bandiera, e ho detto: «voglio che ci sia alle nostre riunioni, che sono delle riunioni non di controllo soltanto, certo anche di controllo, ma di speranza di dare un futuro, la presenza qualificata di Ispettorato, INPS e Carabinieri del NIL».
  È vero che i reparti provinciali, i comandanti provinciali un po' fanno sintesi di tutta la conoscenza territoriale, ma quella tecnica e specifica dei controlli, che adesso spero siano aumentati in maniera significativa in questo mondo, e dell'aiuto alle aziende a gestire situazioni di criticità, ha bisogno dell'occhio dell'esperto e del tecnico.
  Oggi che cosa posso dire di nuovo? C'è questa proroga ottenuta, che non voglio dire che è un successo, perché, secondo me, Pag. 8fare tanto ritardo non si può chiamare successo, ma è un risultato. C'è questa rinnovata collaborazione con le regioni. È una intesa scritta. Le regioni devono essere disponibili, devono dichiararlo per iscritto. C'è un accordo di governance che hanno in linea di massima accettato, che devono sostenere i comuni che non hanno la capacità di gestione degli appalti, ma anche nel futuro, perché, attraverso le regioni, arrivano un sacco di fondi che hanno a che fare con l'accoglienza e quindi devono metterli a disposizione anche orientandoli senza doppio finanziamento, chiaramente, perché se ci sono fondi di qua non possono essere di là, ma orientandoli e indirizzandoli alla gestione di questo problema della lotta al caporalato.
  La lotta al caporalato – mi concedo una divagazione in questo momento – deve essere finalmente presa in carico attraverso uno dei passaggi fondamentali, che è quello del rispetto della sicurezza sul lavoro. Secondo me, al di là del tentativo di vedere chi è più o meno nel sistema in linea con le normative per la gestione di queste aziende, si deve capire che la sicurezza sul lavoro in questo settore è un elemento importante. Del resto, azzardo una mia chiave di lettura.
  Nel caso Satnam, Lovato è una persona assolutamente priva di scrupoli e pagherà per quello che deve pagare, ma il caso Satnam è anche il caso di una carenza certificata di formazione sul lavoro, perché questo è il tema importante. Ecco perché, secondo me, se c'è una convergenza di informazioni e l'INPS si è già messo d'accordo, il Ministro del lavoro ha già fatto delle norme in questo senso e con i Prefetti anche, non soltanto con gli Ispettorati, e con i Carabinieri del lavoro, possiamo in qualche modo intervenire per poter garantire la legalità su quei territori, soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro. Purtroppo è brutto che io dica questo proprio nella giornata in cui a Firenze, a Calenzano, stamattina è successo quello che è successo.
  Parlo qui da prefetto, perdonatemi, ma il mio è anche uno sfogo, perché quando vedi che le cose continuano a ripetersi vuol dire che forse anche noi non abbiamo fatto abbastanza. Però, bisogna in questo momento mettersi in un colloquio veramente sincero, perché siamo stanchi di andare alle cerimonie di lavoratori che perdono la vita. Dobbiamo fare un'alleanza tra aziende che sono e vogliono essere riconosciute nella legalità, lavoratori e rappresentanze dei lavoratori, forze dell'ordine e tutti gli stakeholder che hanno il controllo come missione centrale della loro presenza sul territorio.
  Questo è quello che mi sento di dire oggi. Sono aperto a tutte le vostre osservazioni. Avrete notato che al di là di questa vicenda del foggiano, che meritava di essere citata in questi termini, non ho fatto altri riferimenti, fosse solo quello di Porto Recanati perché ho cominciato lì.
  Tuttavia, ci sono nelle mie verifiche sui trentasei siti, che adesso sono diventati ventisei-ventisette, riferimenti che mi porteranno a fine anno, quando sarà la deadline per potere dire chi è dentro e chi è fuori, a motivare.
  Ciononostante, anche se ci sono delle indicazioni negative, io continuo ad avere interlocuzioni con i comuni per vedere se si può salvare il salvabile. Tanti comuni non hanno più, perché è passato il tempo, immobili a disposizione e quindi non saprebbero come gestire la parte infrastrutturale, che è quella centrale di questo sistema.
  Proprio oggi mi viene segnalato che c'è una norma che favorisce l'acquisizione dall'Agenzia del demanio per regioni, comuni e province di immobili sul territorio. Potrebbe essere un'altra opportunità da offrire ai comuni che si fossero trovati senza bene a disposizione. Però, attenzione, oggi io sono qui per dire che tutto ciò che non rientra – perché è stato detto in maniera molto chiara dalla Commissione europea – in quei termini di scadenza, che sono ultimativi per quanto riguarda questa misura, non potrà essere ammesso a finanziamento.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, prefetto. Grazie soprattutto per la sua franchezza e per la sua trasparenza.Pag. 9
  Prima di passare la parola ai miei colleghi, volevo sottolineare quanto l'approccio del suo lavoro sia partito molto bene. Lei ha parlato di accelerare e del mood del fare e soprattutto lei è andato subito sul territorio. L'interlocuzione con i comuni credo che sia veramente il primo passo da poter fare per poter trovare delle soluzioni o risoluzioni strutturali per un problema così grande come quello del caporalato.
  Lei a un certo punto ha parlato di regole europee che trova anche asfissianti, quindi volevo capire su questo che cosa intendeva precisamente. Ha parlato anche di duplicazioni di finanziamenti europei e anche regionali. Volevo capire quali sono le azioni promosse per evitare queste duplicazioni.
  L'ultima domanda che le volevo fare è quali strumenti lei ritiene necessari per l'approfondimento conoscitivo delle caratteristiche territoriali dove lei si sta battendo tanto.
  La ringrazio per il suo lavoro e per il supporto che dà. In tutto questo le volevo sottolineare che lei ha parlato di modello virtuoso per quanto riguarda il tavolo di lavoro che avete aperto e fatto anche in Piemonte. Poi credo che su questo sarà molto più precisa la presidente Gribaudo. Anche qui volevo sapere se lei ritiene che questo possa essere un esempio a livello nazionale.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Mi dica lei da dove devo partire. Se parto dall'ultima domanda è più facile.

  PRESIDENTE. Parta dall'ultima.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Voi avrete franchezza da me. Sono un po' prestato come prefetto a questo lavoro e lo faccio con grande passione, perché mi rendo conto quanto è importante. Qua si mettono in gioco anche i miei dieci anni al Dipartimento libertà civili. Non sono però così dentro a queste che io mi sono permesso di chiamare regole asfissianti perché cercano rispetto perlomeno a chi conosce la realtà dei nostri comuni. Se i comuni non vengono aiutati, fare le milestone nelle milestone, chiedere e pretendere un 10 per cento qui e un 10 per cento lì non va bene. Qui dobbiamo in qualche modo rafforzare i comuni e la loro capacità. Questa è la prima cosa. Se proprio devo fare un esempio, noi abbiamo un comune in provincia di Ragusa che ha 14 milioni, ma non saprebbe cosa farsene perché non ha neanche un ragioniere. Le informazioni vengono dal prefetto, chiaramente.
  Quando poi precipitiamo sul territorio e vediamo una situazione di impasse che sarebbe stata una situazione non convincente perché non hanno gli strumenti per mettere insieme una risposta di un progetto che tocca delle realtà che sono invece affette da quel problema del bracciantato e del caporalato, ahimè, ci si rende conto che sulla governance bisogna fare un passo forte. Mettiamoci insieme. Non conviene in nessun modo assumere atteggiamenti antitetici. Conviene, invece, rafforzare, nel limite del possibile, tutte le buone volontà degli esperti che possono contribuire.
  Certo, dobbiamo vedere dov'è l'insediamento abusivo che vogliamo superare e come lo vogliamo superare. Questa prima fase del prefetto, del commissario, è stata una fase anche semplice, nel senso che non mi sono addentrato nei tecnicismi del Piano urbanistico. Devo ancora assumere queste pratiche. Arriveranno all'inizio dell'anno i cinque esperti del direttore generale, che fanno parte della Commissione. Però, ho potuto vedere dove c'erano delle situazioni molto critiche, per cui si poteva suggerire al sindaco un'altra soluzione.
  Faccio un esempio. Noi siamo stati a Ribera, in Sicilia, e abbiamo visto tanta buona volontà nel non perdere il finanziamento e la scelta di un immobile della provincia. È un immobile disponibile. L'immobile, però, è gigantesco. La ristrutturazione interessava solo una parte di questo immobile e tutto il resto era, si vedeva chiaramente, lasciato libero a tutti gli accessi e gli abusi.Pag. 10
  Teniamo presente che quando poi arriva la Commissione europea e vede una casetta bellissima rimessa a posto e dietro la mezza Vela di Scampia, dove ci sono traffici di ogni tipo, non riesce a mettere a terra un progetto spendibile.
  Il problema è complesso, non è così semplice. Bisogna andare a vedere tutti gli aspetti. Poi vedi gli aspetti della regolarità come impatta. Credo che sulla questione dei numeri il Governo, il Ministero del lavoro abbia un po' aperto sul discorso dell'articolo 18, per cui anche tutti coloro che ingiustamente vengono presi, fatti arrivare nel nostro Paese e poi lasciati lì, perché se qualcuno si sottrae e li lascia da soli, nella solitudine, devono essere in qualche modo tutelati. Questo è stato il discorso che amplia un po' la platea.
  Dico tutto questo al lordo delle situazioni di bomba sociale. La considerazione va unita a quella collegata al rispetto della norma del PNRR, per cui non puoi spendere più del 30 per cento per i servizi, perché è una missione infrastrutturale, i servizi possano essere pagati con altre dotazioni del FAMI, per esempio, o dati in gestione alle regioni. Non c'è solo questo. C'è un discorso proprio di pratica attuabilità che i comuni devono avere, devono sapere. Abbiamo fatto una nostra missione di informazione. Nella maggioranza dei casi siamo stati anche accolti molto bene perché finalmente abbiamo una quadra e un indirizzo.
  Poi non so se riusciremo a essere totalmente all'interno di queste regole europee. So che questa è una seduta pubblica, ma l'uomo ha parlato. Se sono qualche volta anche un po' asfissianti lo dicevo non perché non ci fosse necessità, però un esercizio così complesso in termini così brevi da dare ai soggetti attuatori senza un apporto delle regioni rischia di fare perdere tempo ai soggetti attuatori a capire come fare per inserire gli avanzamenti, per come ragionare sulle milestone e non badare invece all'avanzamento reale che è quello della costruzione della infrastruttura. Questo è il tema generale.
  Mi aveva detto di Saluzzo. Mi pare di aver risposto già prima dicendo che è scesa in campo in consapevolezza. Avendo un piccolo finanziamento tutto è più semplice. Tuttavia, lo studio, come ho detto prima, non soltanto del presente, ma anche del futuro, di quello che ci sarà, è un elemento importantissimo per dire che vale la pena andare a mettere questi soldi su quel territorio. Sono stati talmente capaci, perché c'era un territorio già arato, i miei colleghi me l'hanno detto, il collega prefetto Savastano, la collega Bambagiotti, che non vedevano l'ora di dare una risposta territoriale efficace ed effettiva ed erano contenti che io fossi il commissario, perché, conoscendosi, volevano mettere a regime un progetto che da tempo stavano curando.
  Le regole asfittiche penso di averle spiegato quali sono. Se io commissario devo chiedere poi ai soggetti attuatori all'interno dell'anticipo cosa riescono a fare entro, questo può essere chiaramente un traguardo non raggiungibile nello stretto tempo dal comune, ma raggiungibile comunque in maniera tale da soddisfare le due milestone principali, che sono quella dell'affidamento dei lavori a giugno 2025 e quella della conclusione ad agosto 2026, compresa la rendicontazione.
  Non so se ho risposto a tutte le sue indicazioni.

  PRESIDENTE. Grazie. Ha risposto a tutto.
  Adesso lascio la parola alla nostra presidente Chiara Gribaudo, che è in collegamento da remoto.

  CHIARA GRIBAUDO. Grazie, presidente, per la parola.
  Oltre a ringraziare naturalmente il prefetto per la sua presenza e per la sua disponibilità – ci tenevamo moltissimo a questa audizione – vorrei, come ha fatto lei nella chiusura del suo intervento, partire dalle tragiche morti di Calenzano, perché credo non possiamo esimerci, a maggior ragione visto che è salito stamattina a quattro il numero delle vittime dell'incidente nello stabilimento ENI.
  Credo sia doloroso per tutti noi leggere le ricostruzioni dei giornali di queste ore, ancora una volta proprio perché sembra Pag. 11che si trattasse di una tragedia in qualche modo annunciata. È ancora più grave considerando che il tutto avviene in uno stabilimento di una delle più importanti aziende di Stato, che dovrebbe essere polo di eccellenza e riferimento anche per quel che riguarda la sicurezza, la prevenzione.
  Uso questo spazio anche per stabilire vicinanza e cordoglio ai familiari delle vittime. Naturalmente chiediamo anche noi verità e giustizia, che paghi chi ha sbagliato e soprattutto avendo piena fiducia nella magistratura e nelle forze inquirenti.
  Come Commissione faremo anche noi la nostra parte anche in questo grave incidente, perché laddove ci sono grandi aziende pubbliche credo che la Commissione, proprio perché è un organo parlamentare, abbia il dovere di approfondire. Detto questo, ci tenevo sicuramente a partire da alcune delle considerazioni che sono state fatte come premessa. Lei ha parlato molto del foggiano. Lo dico perché anche noi siamo stati lì con la Commissione per verificare qual era la condizione. Naturalmente c'è un elemento fondamentale rispetto al lavoro che lei sta facendo, per il quale la ringrazio.
  Avrei delle domande abbastanza mirate con delle considerazioni che traggo anche però dalla deliberazione del 25 luglio, quella della Corte dei conti, che ho potuto leggere. Ci sono degli elementi che mi hanno molto colpito.
  Penso in modo particolare alle conclusioni di questa deliberazione, a come effettivamente anche la Corte dei conti evidenzi la poca capacità dimostrata nella ricerca di soluzioni idonee ad affrontare e risolvere le problematiche inerenti agli insediamenti abusivi e alla lotta allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura per i quali, cito testualmente «non sono sufficienti cabine di regia nelle quali i confronti, se pur utili, non sono risolutivi riguardo a una problematica che mai come ora, alla luce anche dei recenti accadimenti, impone decisioni forti e tutela dei più deboli».
  Parto da qui perché abbiamo una straordinaria opportunità, quella dei 200 milioni del PNRR e anche quella per ricordare, visto che sono stata tirata in ballo per la mia provenienza territoriale e perché ho molto lavorato al modello Saluzzo, che oggi si erge a livello nazionale, ma anche qua, proprio ribaltando quelle considerazioni, è successa una cosa che non succede altrove, cioè che il comune, senza nessuna titolarità legislativa, senza nessuno strumento è partito per tempo, a mani nude vorrei dire, provando a costruire un sistema di aggregazione.
  Lo dico perché poi la Prefettura ha raccolto – mi perdoni, ma in questo caso devo anche ricordare tutta la storia – delle richieste piano piano e ha dato delle risposte a domande precise, ma è stato un coordinamento che è partito dal territorio e da un comune singolo che, a differenza di altri comuni e a differenza della regione, si è messo a costruire, con grande caparbietà, con tutta la società civile, con il volontariato, una rete molto importante. Abbiamo ottenuto anche dal Demanio delle strutture pubbliche. Lei faceva riferimento alla possibilità di vendita. Io dico che con tutte le caserme che abbiamo, se anche le diamo ai comuni per realizzare delle opere, ben venga.
  Non sono nelle condizioni i nostri comuni, con i tagli in corso, di riuscire a immaginare un percorso diverso. Parto dal modello Saluzzo per poi parlare di altre cose e da quel progetto per chiederle naturalmente puntualmente, visto che il comune di Saluzzo è pronto, quando arriveranno i soldi a Saluzzo.
  Lei ha parlato di 40 milioni, mi pare, ma non sono certa, quindi chiedo perché non sono certa di aver colto fino in fondo. Questi 40 milioni che sono già stati stanziati, volevo capire dove sono andati rispetto alla mappatura che lei ha dovuto tra l'altro fare, se ho capito bene, abbastanza in solitudine quest'estate. Anche su questo, visto che sono andata a vedermi la delibera, volevo chiederle rispetto alla sua struttura organizzativa, a maggior ragione visto che l'incarico è arrivato da poco, da relativamente poco, e non è mai bello avere le proroghe, ma mai come in questo caso, anche per i casi di Recanati e non solo, altri casi che sono stati citati, che rischiano di inficiare un lavoro di efficacia ed efficienza degli interventi necessari ed essenziali, rispettoPag. 12 a questo volevo capire dove sono già andati questi soldi e come mai.
  Mi auguro che quanto prima venga sbloccata la situazione delle risorse proprio nel saluzzese perché, naturalmente, come lei sa bene, il comune è pronto e la rete è pronta. Va bene aver raggiunto la regione, che oggi ha scoperto il modello Saluzzo, ma naturalmente sarebbe opportuno che ci fosse celerità anche nella deliberazione delle risorse, perché, altrimenti, come lei sa bene, poi si rischia di avere un lavoro accumulato nel tempo.
  Va bene se ci sarà questa proroga, mi pare non ancora ufficiale. Volevo chiederle anche su questo quando ci sarà, se ci sarà, l'ufficialità. Come le dicevo, mi piacerebbe capire la sua struttura di missione se è composta, così come da decreto che ha ricevuto o se invece la struttura non è ancora completa.
  Vorrei sapere se nel caso di Recanati – cito questo esempio, perché è anche quello più noto – sono state fatte le verifiche rispetto alle richieste pervenute. Sappiamo bene che il fabbisogno, lo chiamo così, era molto diverso. Volevo chiederle se rispetto anche ai cambiamenti c'è qualche novità, perché nel frattempo in questo anno, anche qui le parlo del Piemonte, ma possiamo parlare immagino anche di altre realtà, proprio perché come lei sa bene e come tutti noi sappiamo bene, il fenomeno del lavoro in agricoltura, dello spostamento delle persone magari si disloca in modo diverso.
  Lo dico perché nell'albese, per farle un esempio, sono emersi non solo casi di caporalato molto gravi, ma c'è anche una rinnovata disponibilità con il cambio di amministrazione a ragionare eventualmente di strutture e quindi di provare a dare una risposta ad un fenomeno che sta emergendo grazie alla collaborazione delle forze dell'ordine, grazie al lavoro di chi giornalmente prova a svolgere un lavoro a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici e della sicurezza in generale sui luoghi di lavoro, emergono delle situazioni particolari.
  Le domando se ci sono effettivamente degli spazi ancora di dialogo per cui si possa eventualmente con i risparmi immagino da altre parti rimodulare naturalmente con tutta la serietà, la verifica dei casi, per eventualmente riallocare queste risorse non solo dei doppioni, ma soprattutto magari riallocarle in realtà che hanno una rinnovata disponibilità, previe le verifiche, il controllo e tutto quello che lei ovviamente sa meglio di me.
  Queste sono un po' le considerazioni, perché poi quello che diceva la presidente lo condivido e quindi quali azioni eventualmente vengono promosse per evitare doppioni di altri interventi.
  Su questo vorrei capire meglio perché ho capito che la mappatura si è ristretta. Come intende aggiornare la mappatura? Come ha aggiornato la mappatura dei comuni coinvolti negli insediamenti abusivi?
  Con certezza volevo chiederle se questa proroga, anche per rispetto ai comuni che stanno lavorando o che comunque sono in attesa, effettivamente ci sarà, perché rischiamo che realtà virtuose che hanno costruito questo virtuosismo a mani nude, torno a dirlo, e poi qualcuno pian piano ha scoperto questi passaggi, e siamo molto lieti di essere stati pionieri, è importante che poi ci sia per questi comuni anche la capacità di sbloccare immediatamente le risorse, che ci sia la capacità di potenziarli, a partire però dal riconoscere chi questi percorsi virtuosi li ha fatti.
  Io capisco e, ripeto, sono stata molto inquietata dall'aver visto alcuni insediamenti in Puglia da moltissimo tempo evidentemente stabili e altrettanto abusivi. Sono convinta che serve un grande investimento forte. Penso anche che dobbiamo, però, sostenere chi nella legalità e con molta difficoltà ha costruito delle reti solide, che oggi sono, per fortuna, riconosciute a livello nazionale. Questo è molto importante per noi, ma sinceramente non abbiamo bisogno di pacche sulle spalle, avremmo bisogno di risorse e di capacità di implementare un modello che ha funzionato, sapendo, e ne sono certa anche dalle sue parole, che lei ha certamente colto questi aspetti e quindi sarà conseguente anche nell'allocazione delle risorse.
  La ringrazio per la disponibilità. Buon lavoro, che sicuramente non le manca.

Pag. 13

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Ho fatto un conto di massima. I 40 milioni non sono stati attribuiti, da quello che mi risulta, ad altri. Non ne avrei io il potere, né il volere.

  CHIARA GRIBAUDO. Non è stata attribuita alcuna risorsa?

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Questi 40 milioni sono le rinunce, non sono i fondi stanziati.

  CHIARA GRIBAUDO. Va bene.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Non sono andati da altra parte, anche perché ho chiesto di valutare se è possibile che in alcuni territori di comuni già esistenti però all'interno del decreto originario ci fosse la necessità di avere di più per poter sviluppare meglio l'azione. Ho chiesto, ne dobbiamo parlare a livello centrale con la struttura di Governo e con il MEF, se fosse possibile, per coloro che sono capaci, andare verso questa soluzione, cioè offrire anche più posti, e Saluzzo fa anche questo, e avere un maggiore finanziamento. Tenga presente che abbiamo anche il processo inverso. Quello che voglio che sia chiaro è che il decreto attribuiva un milione a tutti i comuni, 500.000 a quelli che erano di antica tradizione di questa problematica, 500.000 ancora in più a quelli che avevano già realizzato altri fondi europei, quindi capacità astratta di governance, ma soprattutto la parte più importante, quella variabile, presenze o posti in accoglienza ovviamente dichiarati nel 2022 che poi all'improvviso sono cambiati, sono diminuiti.
  Se tu i soldi li hai avuti su un certo tipo di ragionamento, io faccio difficoltà e sto cercando di capire meglio come si fa a ridurre perché c'è un criterio di attribuzione della risorsa iniziale che deve essere più o meno rispettato. Se tu riproponi una capacità di accoglienza nettamente inferiore a quella che hai proposto, dovresti avere una riduzione, che va però sanata anche con i maggiori costi delle strutture di questi tre anni di attesa. Ci sono stati due anni e mezzo di attesa e il prezzario regionale per le infrastrutture è aumentato. Bisogna fare un tipo di ragionamento complesso. Al momento, quello a cui io miro per far muovere la carovana è tenere a decreto del 2022 vigente la possibilità di cominciare con i comuni che non hanno cambiato nulla della loro originaria disponibilità a fare e che sono dichiarati formalmente disponibili a farcela all'interno della proroga. Questo è un primo passaggio.
  Chiaramente non tutte le scelte sono date al commissario, perché mi devo confrontare in raccordo con l'Unità di missione del Ministero del lavoro e con la struttura di missione, che, a sua volta, parla con la Commissione. I meccanismi possiamo dire che non sono semplici, vanno oliati, vanno oliati con la buona volontà, non con il silenzio, con l'andare sul posto e andare a vedere le cose, farsi assicurare e asseverare da sindaci e dalla struttura tecnica che questo tipo di lavoro lo si fa in questi termini e lo si fa bene. C'è tutto un lavoro che doveva preparare questa spesa che non è così insignificante in alcuni posti e che in altri, come Saluzzo, pur se è bassa, è assolutamente essenziale.
  Io ho fatto un'intervista quando venni lì a Cuneo. Sarebbe il caso, da come me l'hanno raccontata imprenditori del settore, sindacalisti che erano presenti lì, di rafforzarla perché il futuro, non soltanto l'attualità di quel settore agricolo, va sostenuto economicamente, anche con questo finanziamento.
  Non le ho segnate tutte le domande. Spero di averle risposto, presidente. La proroga arriverà. Io ho parlato l'altro ieri proprio con la struttura di missione. Mi ha detto che sta ottenendo, perché hanno indicazioni di spendere subito, una formalizzazione straordinaria del dossier CID che stanno valutando per non aspettare fino a fine gennaio ed arrivare subito.Pag. 14
  Se noi riusciamo ad avere, e io la sto attendendo, questa formalizzazione straordinaria della proroga, insisterò, perché ho già mandato alle regioni quest'accordo di governance e di sostegno ai comuni che sono in difficoltà, per fare velocemente le attribuzioni delle anticipazioni economiche, le quali possono essere di un 10 per cento sulla base del mero PAL, cioè quello che hanno dato a me e che io dovrò valutare, vengo anche al tema del mio commissariamento e delle persone che devono arrivare, che non ci sono ancora in maniera significativa nella parte tecnica, perché, effettivamente, finora sono state le mie visite. Era molto più importante andare con i prefetti e le forze dell'ordine, l'INPS e l'INAIL a vedere la situazione come stava.
  Quando arriverà invece la possibilità di finanziare, cominceranno ad acquisirsi i progetti preliminari che devono essere valutati da tecnici perché io la parte del tuttologo non la farò mai nella vita. Credo di essermi sempre ispirato all'umiltà del conoscere per parlare. Mio padre mi diceva «è meglio fare parte della categoria di quelli che sanno quello che dicono e non di quelli che dicono quello che sanno», perché è veramente pericoloso essere approssimativi.
  Arriverà questa formalizzazione. La aspettiamo perché mi hanno detto che l'avrebbero fatta. Io credo ci sia bisogno anche di un po' di tempo per l'insediamento del nuovo ministro, perché c'è stato il cambio del ministro, che sicuramente è favorevole a perseguire il possibile. È sul concetto del possibile che ci dobbiamo un attimo più strettamente capire. Visto che questa è una relazione molto franca, se tu non hai l'immobile in disponibilità e io l'ho saputo perché la Prefettura mi ha detto che non è in tua disponibilità e non hai il fenomeno sul territorio, puoi dire soltanto che il fenomeno sta nel comune a fianco, oppure fai un atto con il comune che hai citato per dire che quei braccianti che vengono a lavorare da te e poi vengono a dormire da me? È un po' complesso quello che ho detto, ma mi riferisco al cosiddetto «progetto di area più vasta», che taluni soggetti attuatori hanno voluto presentare senza indicare, se non in linea di massima, dove sono i campi dove vanno a esercitare la loro attività i braccianti.
  Visto che non si può parlare senza esempi, posso parlare di Castel del Piano in provincia di Grosseto, dove io sono andato una giornata caldissima da solo, con 41 gradi, si è rotta anche l'aria condizionata del treno, quindi non posso dimenticare questa giornata, e ho visto la presenza di lavoratori. Poi li ho fatti controllare e sono anche regolari. Loro non lavorano a Castel del Piano, lavorano in provincia di Siena, che è accanto, nelle vigne.
  Ho cercato di capire con la sindaca neo eletta se ci fosse la possibilità di creare un accordo con l'altro comune per giustificare il fatto che il soggetto attuatore riceve dei soldi per ospitare persone, perché se poi alla fine non ospita quei braccianti, ma fa un housing sociale generale è una distrazione di fondi.
  Come vedete, la situazione che ho trovato è molto complessa. Se preparata prima, avrebbe abbattuto molto i tempi. Tuttavia, ce la dobbiamo fare, perché io non sono uno di quelli che dicono «non posso fare». I problemi che vedo sono quelli che voglio risolvere. Quelli che non posso risolvere, li accantono se li posso accantonare, altrimenti alzo le mani. Questo è il clima che vorrei si creasse intorno a questo sistema.
  Ho sentito più volte anche le associazioni di settore, Coldiretti, Confagricoltura e Cia, che mi hanno asseverato, per esempio, la parte di presenza. Questo ha chiesto la Commissione: «visto che c'è tanta incertezza di numeri, chi ce li garantisce? Commissario, ce li garantisce lei?».
  Io ho presieduto a colloqui e interlocuzioni. Per quei soggetti attuatori che sono ritenuti attualmente percorribili come progetto, hanno asseverato, con nota ufficiale. Per cui, si cominciano a dare alla Commissione dei dati reali, perché, tra l'altro, parlando di stagionali, parlando di temporaneità della presenza su quel territorio, fare un decreto dove si dice soltanto il numero di presenze, senza considerare che per questioni ambientali magari un certo tipo di cultura non tira più e vanno da un'altra parte, è ben difficile cercare una quadraturaPag. 15 del cerchio, se non si ha, invece, un concetto di presenza media e di necessità di ospitalità media, perché poi questa misura, oltre a volere il dato aritmetico, ha anche la parte importante di tenere un comune dotato di una struttura che eviti un'accoglienza non dignitosa di queste persone che meritano di essere accolte con la dignità di persone che lavorano in quel territorio, quindi contro lo sfruttamento.
  Abbiamo superato anche questa impasse. Anche questo è servito per avere la proroga della Commissione, perché come avrà letto, presidente, la stessa Corte dei conti lo dice: la volatilità di queste presenze è stata uno dei motivi per cui si è fermato un po' il sistema. Oggi, invece, noi abbiamo una lettura più chiara grazie anche al coinvolgimento di tutti, non alle dichiarazioni di uno.
  Ho fatto l'esempio di Castel del Piano, ma potrei fare anche l'esempio di Santa Marinella. Anche lì, se non è dichiarato un accordo ufficiale con Civitavecchia o Viterbo, dove dovrebbero esserci questi insediamenti dei braccianti agricoli che lavorano e poi vanno a Santa Marinella, che fa solo dieci posti, dobbiamo capire come è stato concepito e se è stato capito bene il messaggio di a che cosa servono questi soldi, perché, altrimenti, non è che poi il commissario all'improvviso, quello che non hanno dato prima, erano stati fermi per volontà cattiva, arriva il commissario e firma tutto.
  Proprio la nomina del commissario comporta, invece, un acclaramento collegato anche alle mie responsabilità di tutti quegli elementi che una volta che vengono i controlli della Commissione europea non mi devono essere eccepiti. Spero di essere stato chiaro su questo punto. Ho messo il massimo impegno, anche quando sono stato da solo ad agosto, perché anche i comuni non c'erano. Il massimo dello sforzo è stato fatto dal 1° settembre in poi, quando è arrivata la collega dirigente, che mi accompagna in giro e mi ha portato a fare questa verifica e soprattutto a dare questa consulenza. Questo è stato il tema: dare una consulenza affinché si possa aggiustare il più possibile.
  Sotto il profilo della realizzazione delle opere è emerso, sempre a livello centrale e il commissario l'ha divulgato a tutti, che per abbattere i tempi secondo le proroghe che stanno per arrivare si è offerto il ricorso a Invitalia come centrale di committenza sia per l'acquisto di moduli abitativi, non container, moduli abitativi di quelli nuovi dove si possono creare dei villaggi a certe condizioni. C'è anche la delibera del 2024 sullo standard minimo abitativo che deve essere rispettato da tutti.
  La stessa Invitalia potrebbe, se il comune ritiene di avvalersene, non è un fatto chiaramente obbligatorio, anche gestire l'appalto. Abbiamo offerto questo tipo di indicazione.
  Come discorso di suggerimento, ma più che suggerimento è un requisito, non si può più ricorrere a procedure di esproprio o acquisto di immobili privati, le cui procedure non sono compatibili con la ristrettezza dei tempi. Questi sono stati tutti i suggerimenti, sia quelli dati a me perché li distribuissi ai comuni, sia quelli miei nei confronti dei comuni affinché si possa ottimizzare il progetto e non andare incontro alle tante verifiche sostanziali che vengono fatte sulle milestone. Addirittura ho trovato cose che sono assolutamente naturali, che però sono state inserite in quell'elenco. Penso, ad esempio, al contrasto alla disparità di trattamento di genere. Ma ci mancherebbe. Perché si è dovuto scrivere? Era talmente chiaro. Ancora, c'è il principio DNSH (do no significant harm) che prevede di non dover costruire nulla, per esempio, sulla Terra dei fuochi. È assolutamente chiaro. Ma battono moltissimo su questo. Dobbiamo fare attenzione anche a un'antenna di telefonia che può essere dannosa, in quanto può essere visto in chiave negativa il proseguimento del progetto.
  Abbiamo dovuto snocciolare tutta una serie di consigli che nascono dalla lettura approfondita non soltanto delle linee guida estratte per la gestione di questi soggetti attuatori, ma anche delle circolari del Ministero dell'economia e delle finanze e delle indicazioni della Commissione.
  Il lavoro comincerà, sulla base delle ultime informazioni di cui dispone il commissario,Pag. 16 con grande forza, da subito, se riusciamo con i finanziamenti, per questi cinque comuni che vi ho detto, a gennaio, al massimo, al più tardi, per tutti gli altri, tutti gli altri che saranno rimasti al di fuori delle rinunce, chiaramente. Da lì si cercherà di dare il massimo. Peraltro, ho già ricevuto il primo esperto. È arrivata ieri la nomina della Corte dei conti. Il secondo esperto dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno. Poi, ci saranno altri tre esperti a inizio anno. Con questo rispondo anche alla presidente Gribaudo sul discorso del rafforzamento della struttura commissariale. Se la struttura dovesse rimanere tale, non sarei messo nelle condizioni di valutare tecnicamente questi progetti tecnici che mi arrivano. Occorre un ingegnere, un urbanista, che devono essere in grado di stabilire se un certo progetto sta in piedi o meno. Certo non lo si può chiedere agli amministrativi che in questo momento sono con me all'interno della struttura. Io, comunque, ho prefigurato una struttura in grado di adempiere a questo compito, chiaramente non appena arriva questo tipo di rinforzo, che dovrebbe essere garantito già all'inizio dell'anno. Quindi, se si parte, come tutto lascia presagire, partiremo forte anche con questi tecnici.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola al collega Soumahoro.

  ABOUBAKAR SOUMAHORO. Signor presidente, ringrazio il prefetto per l'illustrazione. Le posso dire che continuo, tuttora, a passare ore e ore, giorni e giorni, oltre all'attività parlamentare qui in Aula, sul territorio. Come sicuramente lei sa bene, perché ascoltandola ho capito che ha conoscenza a partire dal territorio, dal contesto, ovvero si è occupato della lettura delle carte ma si è anche recato sul campo e si è confrontato, domenica sera si è sviluppato un vasto incendio nell'insediamento dei braccianti a Manfredonia, intorno all'una di notte. Io non ho dormito quella notte, sono stato in contatto telefonico con i braccianti. Ad ascoltarla ho percepito anche l'aspetto umano che l'accompagna, il tutto ovviamente nel rispetto delle regole, con l'obiettivo, comunque, di superare la problematica, affinché non si trasformi in una bomba sociale, come lei stesso ha appena detto.
  Vorrei farle, quindi, alcune domande alla luce di quanto lei ha illustrato. Sulla base di questa nuova mappatura che lei ha fatto, la precedente riportava quasi 11 mila presenze, quindi sulla base del numero di persone dichiarate, Saluzzo, ad esempio, ha dichiarato quindici braccianti, ma la realtà di Saluzzo la conosco bene, perché ci sono stato e continuo tuttora a frequentare quel territorio, come so bene che questa è una questione che investe anche i comuni limitrofi, poi il tutto si riversa su Saluzzo, quindi, alla luce di tutto questo, sulla base della nuova mappatura che lei ha elaborato o che, comunque, è in via di elaborazione, vorrei sapere quanti piani locali sono stati approvati da lei, se ne ha approvati. Questa è la prima domanda.
  La seconda domanda riguarda la regione Puglia. Oltre la metà dei 200 milioni di euro previsti dal PNRR, precisamente 104 milioni di euro, è destinata a Foggia. Ebbene, vorrei sapere se quei territori, alla luce dell'attuale situazione della macchina amministrativa, con i tempi che sono stati individuati, che sono particolarmente stretti, al di là adesso della proroga concessa, riusciranno a rientrare all'interno di quelle tempistiche. Questa è la seconda domanda che le pongo, anche in considerazione del fatto che la prossimità nei luoghi di lavoro toglie potere dalle mani dei caporali.
  Io sono stato tra coloro i quali, insieme agli stessi braccianti, presentarono all'epoca alcune proposte e qui vorrei sottoporre alla vostra attenzione alcune di queste. Parto dalla proposta di individuare, da una parte, un inserimento abitativo diffuso sul territorio e, dall'altra, condizioni abitative dignitose in prossimità dei luoghi di lavoro, nel rispetto delle regole. Questo è un modo innanzitutto per togliere potere ai caporali. Inoltre, laddove i datori di lavoro non garantiscono il trasporto per i braccianti, questi lavoratori hanno la possibilità di recarsi sui luoghi di lavoro, per esempio, in bicicletta. Sono esperienze che vivo ogni Pag. 17giorno. Dunque, questa proposta ci permette di andare in quella direzione.
  La terza domanda riguarda le attività del tavolo sul caporalato, che lei conosce molto bene, anche alla luce della mission che le è stata affidata. Vorrei sapere in che modo entrano in relazione il tavolo sul caporalato, che è presieduto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, la rete del lavoro agricolo di qualità, che è presieduta dall'INPS, e l'immenso lavoro che lei sta portando avanti, rispetto al quale troverà sempre la massima disponibilità di tutta la Commissione. Quindi, vorrei sapere in che modo queste attività entrano in sinergia tra di loro. Lei prima ha fatto riferimento alla rete dei prefetti, che le ha permesso di avere maggiori contatti e conoscenze dirette, quindi mi chiedevo cosa pensasse di un'articolazione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità.
  Queste sono le domande che volevo porle. Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola al prefetto Falco.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Rispondo subito, partendo da quest'ultima domanda. Da sempre, da quando ero prefetto di Latina, l'amicizia professionale con Maurizio Mauri, direttore dell'INPS, a Latina mi ha consentito di conoscere tanti passaggi, a partire proprio da quelli patologici.
  Ricordo, ad esempio, che abbiamo dato vita al progetto «Fondo asilo migrazione e integrazione» (FAMI), dove ci eravamo proposti di portare avanti tante belle iniziative. L'unica cosa che è stata realizzata l'ha realizzata lui. Ebbene, nel progetto FAMI, proprio al fine di contrastare il fenomeno del caporalato, abbiamo proposto cinque azioni, la prima delle quali era un cassetto speciale dedicato alle aziende del settore, in modo tale che le aziende potessero avere un'interlocuzione velocissima con l'INPS e godere di un importante abbattimento dei tempi. La seconda azione riguardava un microcredito a favore dei braccianti. Ricordo anche che da Torino venne un rappresentante della Banca Intesa Sanpaolo. Purtroppo questa cosa si è un po' persa. La quarta azione riguardava un intervento di housing sociale e una mediazione con il comune per migliorare i trasporti nei territori. La quinta azione riguardava la possibilità per le aziende virtuose che entrassero a far parte della rete agricola di qualità di avere dei punti di vantaggio, non soltanto il riconoscimento della «etichetta blu». Del resto, se non si stimola e non si favorisce l'accesso alla rete agricola di qualità, lo strumento, che ho scoperto essere importantissimo per la conoscenza del sistema, perde di efficacia. Difatti, si assiste a continue violazioni, che vengono perpetrate perché chi le fa sa che non vengono effettuati controlli sufficienti. Invece, i controlli vanno fatti anche a monte. Tant'è che il Governo, con gli ultimi provvedimenti, è andato incontro proprio a queste esigenze. Era incredibile che noi non conoscessimo le realtà esistenti in quei luoghi.
  Parlando come approccio generale, non come competenza tecnica, hanno certamente valore il tavolo sul caporalato e la rete agricola di qualità, però i prefetti secondo me dovrebbero essere maggiormente coinvolti, proprio perché a seguito di questa esperienza sono venuto a conoscere tante cose proprio grazie al coordinamento territoriale, che è gestito da un prefetto, a maggior ragione se si è individuato il problema del caporalato e anche – lo sottolineo – il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Continuo a ribadire tale questione perché ogni giorno, purtroppo, assistiamo a fatti davvero incresciosi. Noi siamo rimasti molto scioccati dalla questione Satnam Singh, perché fu una cosa veramente terribile.
  Questo tipo di interazione deve essere recepita anche dalla rete delle prefetture. Non ci devono essere con l'Ispettorato del lavoro forme sciocche di competizione. Bisogna, invece, condividere la situazione reale e guardare a tutti, a cominciare dagli imprenditori. A Latina, per esempio, ci sono molti imprenditori perbene, che gestiscono prodotti DOP, che hanno un valore Pag. 18enorme e devono essere tenuti in piedi. Se capita qualche situazione patologica, va immediatamente individuata. Lasciamo stare adesso il caso Satnam Singh: quello è un criminale. Peraltro, ricordo che in quell'occasione fui convocato anche dal presidente della regione. Vi racconto questo aneddoto. Un sindacalista mi disse: prefetto, come mai l'azienda è ancora aperta? La morte di Satnam Singh era avvenuta due giorni prima. A quel sindacalista io risposi: l'azienda è ancora aperta perché le norme, pagando 5.000 euro, lo consentono. Rammento che l'attività era stata sospesa dai carabinieri. Allora, si è intervenuto subito e si è appesantito questo sistema.
  Il caporalato viaggia su due equivoci, come ho già avuto modo di dire personalmente alla Ministra Calderone: una parte di prevenzione amministrativa attraverso una sanzione adeguata, che oggi, invece, è troppo leggera per poter far paura a chi ha i soldi e la può tranquillamente pagare; l'impossibilità di ridurre tutto in termini di denuncia penale, perché i tempi sono quelli che sono, i processi vengono seguiti con lentezza e il sistema si blocca di fronte a tutto questo.
  La partecipazione di tutti gli stakeholder e del prefetto potrebbe certamente favorire una forma di contrasto al fenomeno del caporalato. Io avevo ipotizzato che si potesse introdurre una misura simile all'interdittiva antimafia in agromafia, in modo tale che i prefetti potessero, attraverso la prevenzione collaborativa, giungere a una misura che non fosse quella di dire che una certa azienda va chiusa perché sono tutti delinquenti, ma valutare se c'è la possibilità di operare un self-cleaning e restituire tale azienda alla legalità, dopo sei mesi, un anno, prevedendo magari la nomina di esperti che potessero accompagnare la gestione dell'azienda in quel periodo, così da restituirla alla naturale competizione economica, se merita, altrimenti, se non merita, chiuderla e darle la punizione penale che merita.
  Questo è importante, perché coinvolge tutto il sistema e lo costringe a ragionare sulla necessità di tenere in piedi un'economia, evitando di buttare il bambino con l'acqua sporca. Farci del male da soli quando siamo estremamente competitivi soprattutto in agricoltura come Paese è una follia. Tuttavia, nel contempo, occorre intervenire per non consentire pratiche di sfruttamento illegali, che nessuno vuole vedere, e favorirne, quindi, l'emersione. Questo è stato un mio pensiero quando ero a Latina, che però poi non ho sviluppato. Ovviamente ne ho parlato con chi di dovere, ma non so se ci sono possibilità di darne concreta attuazione.
  Questi fenomeni avvengono in zone molto spesso decentrate, non vicine alla città, e le istituzioni tradizionali, come prefetto e questore, sono sempre concentrate su talune problematiche, ma intorno a noi c'è un mondo che alle volte ci sfugge, che poi all'improvviso diventa un mondo critico. Adesso magari sarò bacchettato dal Ministro Matteo Piantedosi perché parlo a sfavore del Ministero dell'interno. Al di là delle battute, parlo da prefetto che ha avuto un'esperienza. Dobbiamo mettere sotto controllo e sotto ampio raggio non con l'idea di dire: vieto e nego io. Oggi la funzione dei prefetti deve essere quella di fare muro all'illegalità, sicuramente, ma anche sponda allo sviluppo. Questo passaggio, se viene fatto con un metodo di coordinamento, che è conoscenza di informazioni, da condividere, ci permetterebbe di avere, talvolta, anche il vantaggio di non avere l'obbligo di aprire un'azione penale prima di capire se una certa situazione merita che si apra un'azione penale. Abbiamo l'obbligo di fare la prevenzione amministrativa e la condivisione di sistema, e aiutarlo senza portarlo all'estremo dell'azione penale, che si apre e non si sa mai quando finisce, producendo così un danno economico all'azienda. Parliamo chiaramente di aziende che si potrebbero ripulire. Lo consentiamo alle aziende mafiose, perché non anche in questo settore? Ripeto, questo era un pensiero che sviluppammo sulla base delle esperienze maturate a Latina.
  Questo modo di ragionare del sistema può aiutare in questo momento, senza arrivare necessariamente a dire: tu non hai controllato, tu non sei capace, non ci sono Pag. 19uomini. Se continuiamo così, potremo anche fare decine di audizioni del genere ma non arriveremo mai a niente. Se, invece, c'è un sussulto di una volontà di stare insieme, senza gelosie di sistema, e mettere insieme i livelli di conoscenza, secondo me tanti problemi, penso alla questione della sicurezza sui luoghi di lavoro, possono essere risolti.
  A Latina ho assistito, insieme a un consulente, a una dimostrazione sul funzionamento del macchinario Vortex Edge Max, un simulatore di guida dei mezzi meccanici in edilizia. Questo simulatore sta girando per tutta l'Italia. È una tecnologia che viene dal Canada. Ebbene, questo macchinario dovrebbe servire – l'ho detto anche alla Ministra Calderone – a portare l'insegnamento sul territorio, evitando così di dover aspettare che tutti si iscrivano a un corso. Questa cosa è stata possibile grazie all'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) di Latina. Sono talmente bravi che ho deciso che il primo dei miei consulenti farà parte di questa squadra, perché conosce soprattutto come dare consigli per accelerare sul codice degli appalti, considerato che un altro problema è andare a vedere sul codice degli appalti le tempistiche. D'altronde, i tempi della burocrazia sono noti a tutti. A tal riguardo, ricordo che dovevo fare un progetto, insieme alle camere di commercio, che si chiamava «Lo sburocrate», ma non ci sono riuscito. Si proponeva di individuare una serie di procedure che potevano essere...

  PRESIDENTE. Mi scusi, prefetto, abbiamo ancora tre minuti.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Abbiamo tre minuti, va bene. Alla fine, non si è mai visto, sono io che mi dilungo.
  Mi fa piacere dell'opportunità che mi è stata data.

  PRESIDENTE. Grazie a lei.

  ABOUBAKAR SOUMAHORO. Presidente, mi scusi, il prefetto non ha risposto alla mia domanda sui piani locali. Quanti ne avete approvati?

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Questo è un dato importante. Ce ne sono sette che sono delle vere e proprie rinunce. Inizialmente erano trentasei, adesso ne sono rimasti ventinove. Attenzione, alcuni di questi approvabili sono critici, perché sto aspettando di capire, ad esempio, per Santa Marinella se il bene è nella sua disponibilità o meno. Se non è nella disponibilità, non si può fare, punto.

  PRESIDENTE. Grazie.
  Do la parola alla presidente Gribaudo.

  CHIARA GRIBAUDO. Grazie, presidente.
  Vorrei solo essere sicura di aver capito. Per uno dei cinque progetti pilota, Saluzzo, arriverà la firma della convenzione e il 10 per cento di anticipo entro la fine dell'anno. Ho capito bene? Glielo chiedo perché non hanno ancora firmato la convenzione.
  Infine, solo una battuta. Lei faceva un cenno alla possibilità di acquisto di beni del demanio. Le rappresento solo che sempre in quel progetto so che volevano acquisire la scuola di un comune limitrofo ma, a quanto pare, gli è stato detto che non è possibile.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. La novità normativa mi è arrivata adesso. Me l'ha mandata il dottor Ciaffi, dirigente dell'area sviluppo economico in agricoltura della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Quindi, sono pronto a tornare in ufficio e a valutarla.

  CHIARA GRIBAUDO. Quindi, questo è un elemento di novità della Conferenza Stato-regioni.

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  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Assolutamente sì.

  CHIARA GRIBAUDO. Va bene.
  Mi conferma la firma della convenzione e il 10 per cento di anticipo entro la fine dell'anno?

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Le dico qual è l'idea. Lo ripeto, sono cose non certe, ma che mi sono state dette di recente. L'idea sarebbe quella di sottrarre questa misura all'analisi di tutte le cinquantacinque misure del PNRR e renderla pagabile, scegliendo, però, soltanto quelli che sono già pronti in questo momento, e sono questi cinque, a dicembre, a gennaio, invece, gli altri venticinque. Dobbiamo comunque vedere quanti si salveranno rispetto alla possibilità di stare nel cronoprogramma.
  Presidente Gribaudo, io racconto in massima trasparenza ciò di cui vengo a conoscenza nelle interlocuzioni di sistema, poi se capita che questa proroga passa a gennaio, invece di dicembre sarà gennaio.

  CHIARA GRIBAUDO. Certo.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. L'idea è che si vuole portare comunque a conclusione, anche se in maniera parziale, questa misura, dal momento che è ritenuta essenziale.

  PRESIDENTE. Diciamo a trenta giorni, così risolviamo questo dubbio tra dicembre e gennaio.

  MAURIZIO FALCO, Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. A me così hanno detto e così vi riferisco.

  PRESIDENTE. Non essendovi ulteriori richieste di intervento da parte dei colleghi, ringrazio il prefetto Falco e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.