Sulla pubblicità dei lavori:
Pittalis Pietro , Presidente ... 3
Audizione, in videoconferenza, di Cristoforo Maresca, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro:
Pittalis Pietro , Presidente ... 3
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 3
Pittalis Pietro , Presidente ... 4
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 4
Pittalis Pietro , Presidente ... 4
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 4
Pittalis Pietro , Presidente ... 5
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 5
Pittalis Pietro , Presidente ... 5
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 5
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Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 5
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Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 5
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Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 5
Pittalis Pietro , Presidente ... 6
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 6
Pittalis Pietro , Presidente ... 6
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 6
Pittalis Pietro , Presidente ... 6
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 6
Pittalis Pietro , Presidente ... 6
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Pittalis Pietro , Presidente ... 6
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 6
Pittalis Pietro , Presidente ... 6
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Pittalis Pietro , Presidente ... 7
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Pittalis Pietro , Presidente ... 7
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Pittalis Pietro , Presidente ... 8
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 8
Pittalis Pietro , Presidente ... 8
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Pittalis Pietro , Presidente ... 8
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Pittalis Pietro , Presidente ... 8
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 8
Pittalis Pietro , Presidente ... 8
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 8
Pittalis Pietro , Presidente ... 8
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Pittalis Pietro , Presidente ... 9
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 9
Pittalis Pietro , Presidente ... 9
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 9
Pittalis Pietro , Presidente ... 9
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 9
Pittalis Pietro , Presidente ... 9
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 9
Pittalis Pietro , Presidente ... 9
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 9
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Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 9
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 10
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 10
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 10
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 10
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 10
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 10
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 10
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 10
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 10
Pittalis Pietro , Presidente ... 10
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 10
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 10
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 10
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 11
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 11
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 11
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 11
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 11
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 11
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 11
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 11
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 11
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 11
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 11
Pittalis Pietro , Presidente ... 11
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 11
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 12
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 12
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 12
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 12
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 12
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 12
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 12
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 12
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 12
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 12
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 12
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 12
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 12
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 13
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 13
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 13
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 13
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 13
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 13
Mauri Matteo (PD-IDP) ... 13
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 13
Pittalis Pietro , Presidente ... 13
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 13
Pittalis Pietro , Presidente ... 13
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 13
Pittalis Pietro , Presidente ... 13
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 13
Pittalis Pietro , Presidente ... 14
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 14
Pittalis Pietro , Presidente ... 14
Maresca Cristoforo , allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro ... 14
Pittalis Pietro , Presidente ... 15
Sulla pubblicità dei lavori:
Pittalis Pietro , Presidente ... 15
Comunicazioni:
Pittalis Pietro , Presidente ... 15
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PIETRO PITTALIS
La seduta comincia alle 8.30.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che l'audizione si svolge in forma libera, è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione e che di essa sarà redatto e pubblicato un resoconto stenografico.
Non sarà invece attivata, sulla base di quanto deliberato nella riunione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 1° ottobre 2024, la trasmissione tramite impianto audiovisivo a circuito chiuso né quella via streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.
Ricordo che, qualora l'audito dovesse ritenere che taluni argomenti sui quali intende riferire richiedano di essere assoggettati a un regime di segretezza, la seduta verrà sospesa e riconvocata in presenza. Segnalo, inoltre, che nella giornata di ieri gli uffici, coadiuvati dal personale della Guardia di finanza assegnato alla Commissione, hanno proceduto ad effettuare l'identificazione tramite esibizione del documento in videoconferenza dell'audito.
Audizione, in videoconferenza, di Cristoforo Maresca, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, di Cristoforo Maresca, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro.
Ringrazio quindi per la disponibilità il nostro ospite, al quale do la parola con l'auspicio che possa esserci di aiuto nella ricostruzione dei fatti, così come si svolsero la notte di quel tragico evento. Ricordo, a tal fine, che la Commissione non ha obiettivi né dispone di poteri sanzionatori. Il suo unico fine è quello di pervenire all'accertamento della verità.
Do subito la parola al signor Cristoforo Maresca, che vedo già in collegamento. Prego.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Buongiorno. Sono Maresca Cristoforo e all'epoca dei fatti ero imbarcato come allievo ufficiale di macchina sull'Agip Abruzzo. Era il mio primo imbarco ed ero a bordo da venti giorni. Faccio la cronistoria dell'avvenimento, in base a quello che ho vissuto io.
Noi eravamo arrivati il giorno prima a Livorno, la sera prima. La mattina successiva il comandante Superina ci fece fare un'esercitazione in cui era previsto l'abbandono nave e la ricerca dell'uomo in mare. Abbiamo, quindi, calato la scialuppa, abbiamo fatto il giro per recuperare un presunto uomo in mare, eccetera eccetera.
La sera, dopo le 22, io ero in cabina sul lato sinistro della nave. Ero assegnato al primo ufficiale di macchina come guardia, quindi dovevo montare alle ore 3,45 del mattino. Ero in cabina, sul lato sinistro. Improvvisamente ho sentito uno scossone della nave e poi ho visto un bagliore dall'oblò, che non era il classico oblò come lo intendiamo noi, tondo, piccolino, ma era tipo finestra, che veniva utilizzata anche come via di fuga in caso di necessità. Mi affaccio e sulla destra della nave vedo un bagliore. Subito mi rivesto, mi metto la tuta, gli stivali, prendo il salvagente, che Pag. 4non indosso, lo metto sul braccio. Esco dalla porta, chiudo la porta istintivamente, mi metto il salvagente e scendo giù in macchina, perché non mi ricordo chi disse di andare in macchina. Dico la verità, ricordo l'avvenimento, ma non la persona. Vado giù e mi viene chiesto di dare una mano a mettere alla via i macchinari della sala macchine. Insieme agli altri ufficiali andiamo giù nella sala macchine, mettiamo dei generatori e pompe varie e poi anche qualcosa vicino al motore, tipo chiusure degli spurghi, sciocchezze.
Nel frattempo, però, la sala macchine si riempie di fumo, quindi siamo costretti a salire su e ad andare nella centrale di controllo e conduzione dove trovo tutti gli ufficiali e il sottufficiale di guardia. Loro stanno mettendo alla via generatori, eccetera eccetera, stanno facendo tutte le operazioni necessarie per dare energia. Mi viene poi ordinato di liberare la sfuggita, che sarebbe un condotto fatto di scale verticali che porta in coperta. Io la libero, mi viene chiesto di salire su. Io salgo su, poi non mi ricordo chi mi chiede di aprire un valvolone grande, che doveva essere una condotta antincendio. Io do una mano.
Siccome il mio ruolo non era definito, ma dovevo comunque dare assistenza, essendo un allievo non avevo compiti particolari, ma semplicemente dovevo dare una mano a chi me la richiedeva in caso di emergenza. Ero a disposizione del primo ufficiale di macchina, che mi dava dei compiti, però nella mia funzione comunque dovevo dare una mano, per intenderci. Poi, dopo un periodo che non riesco adesso a ricordare bene, mi fu ordinato di andare sulla scialuppa di sinistra, nello spazio antistante la scialuppa di sinistra. Man mano, poi, iniziò a raggrupparsi tutto l'equipaggio. A un certo punto le fiamme avvolsero tutto il castello di poppa, sia la parte davanti sia sopra, sia nella parte di poppa, e quindi noi fummo costretti ad abbandonare la nave. Salimmo sulla scialuppa di sinistra che fu calata a mare. Fu calata, se non sbaglio, dal nostromo che manovrò il verricello. Quando poi ci allontanammo da lì, fummo recuperati da un rimorchiatore, il quale poi ci fece salire a bordo. Chi di noi si era bagnato, siccome era una serata fredda, si è spostato nella sala macchine perché era l'ambiente più caldo del rimorchiatore. Nel frattempo ci siamo spogliati dei panni bagnati e li abbiamo messi ad asciugare.
Quando il motore si è fermato sono andato ad affacciarmi e ho visto da un lato barchette ormeggiare e dall'altra parte gente sul molo. Abbiamo iniziato a scendere e io e il secondo di macchina siamo stati gli ultimi, perché abbiamo dovuto indossare nuovamente la tuta e gli stivali. Appena siamo usciti in coperta del rimorchiatore ci hanno preso in consegna tre volontari della Protezione civile presumo, che ci hanno accompagnati oltre il cordone della Polizia verso la Capitaneria. Lì poi, avendo un piccolo taglio sul ginocchio, sono andato verso le ambulanze per farmi medicare e loro mi hanno caricato e mi hanno portato all'ospedale, ma avevo un semplice taglio sul ginocchio, poca cosa.
Il mattino dopo sono stato interrogato dall'allora procuratore. La mia fortuna in tutta questa serata è che io né durante né dopo ho mai visto il traghetto; e soprattutto il personale con cui ho vissuto questa esperienza era comunque preparatissimo, e difatti ci siamo salvati tutti senza eccessivi problemi. Questo, in sintesi, è quanto successo quella sera.
PRESIDENTE. Vediamo ora se può far memoria su alcune questioni che i colleghi possono evidenziare. Inizierei io nel chiederle dei chiarimenti.
Lei ha detto che siete arrivati a Livorno il giorno prima.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, la sera.
PRESIDENTE. Da dove proveniva la nave?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Dall'Egitto. Avevano fatto un viaggio Genova-Egitto, Egitto-Livorno. Da venti giorni ero imbarcato.
Pag. 5PRESIDENTE. I venti giorni non solo per il percorso dall'Egitto a Livorno.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No, io ero imbarcato da venti giorni.
PRESIDENTE. Ricorda quando è partita dall'Egitto la nave?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. In verità, no. Abbiamo fatto direttamente Egitto-Livorno, senza soste intermedie.
PRESIDENTE. Com'erano le condizioni climatiche? Lei ha detto che il giorno successivo avete fatto un'esercitazione di uomo in mare.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì. Erano buone. C'era il sole, che ricordi. Antistante il porto il mare era calmo. Difatti abbiamo potuto calare il rescue boat per fare l'operazione di salvataggio uomo in mare.
PRESIDENTE. L'Agip Abruzzo stazionava sempre nel punto dove poi si è verificato l'impatto con la Moby?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, non ci siamo mai spostati. Una volta dato fondo non abbiamo più manovrato.
PRESIDENTE. Benissimo. Ha detto che le condizioni erano buone. Ricorda quella sera com'erano le condizioni?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. La sera dopo?
PRESIDENTE. No, la sera...
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. La sera quando è successo il disastro.
PRESIDENTE. Se non sbaglio, lei ha detto: «Abbiamo durante il giorno fatto delle esercitazioni, poi...». Lei avrà avuto modo di percepire com'erano le condizioni atmosferiche, climatiche?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Erano buone. Mare calmo. Non c'era pioggia.
PRESIDENTE. Lei dalla Agip Abruzzo aveva modo di vedere il porto antistante?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Le dico la verità, non lo ricordo di preciso. Mi pare di no. Purtroppo al momento non ricordo, anche perché sono passati un po' di anni. Non riesco a ricordare bene. Ricordo un bagliore sulla destra, guardando la prua.
PRESIDENTE. Le faccio una domanda ancora più diretta. Lei ricorda se la sera vi fosse nebbia?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Questa cosa mi è stata chiesta. Da quello che ho potuto vedere al momento dell'impatto, passando dentro, quell'attimo in cui ho visto il bagliore, e poi dopo, c'è stato un qualcosa che copriva un po' la prua. Non so se era fumo o era nebbia. L'ho già dichiarato pure al procuratore. La sera non riuscivo a definire, perché non vedevo bene. La mia attenzione era rivolta ad altro, non a guardarmi intorno.
PRESIDENTE. La sera ha detto di essere in cabina.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì.
Pag. 6PRESIDENTE. Prima dell'impatto tra il Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo, ha notato la presenza di segnali visivi o acustici o altri avvisi che potessero indicare una possibile collisione?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Che io ricordi, stavamo normalmente. Non c'era nessuna sirena, nessun allarme in corso. Era tutto silenzioso, che io ricordi.
PRESIDENTE. Se non sbaglio, lei ha detto di essere in cabina, quindi non ha visto nulla dell'impatto.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No. Ripeto, la mia fortuna è stata quella di non aver visto il traghetto né quella sera né i giorni successivi, perché comunque era uno spettacolo non bello. Per questioni tecniche, io soggiornavo nella cabina al lato opposto all'impatto. Poi passando all'interno, poi quando sono uscito dalla sala macchine sono stato sempre sulla sinistra perché a dritta c'era una colonna di fuoco e fiamme che copriva tutta la visuale. Dovendo operare, uno è comunque concentrato sul da farsi. Non ha il tempo di verificare, girarsi e vedere se c'è o non c'è altro.
PRESIDENTE. Lei ha parlato di uno scossone e sulla destra ha notato un bagliore. Ci può aiutare a ricostruire la posizione dell'Agip Abruzzo? La prua, in particolare, ricorda dove era orientata?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Davanti alla prua non vedevo luci di costa, era un po' buio. Presumo, quindi, che fosse rivolta verso il mare.
PRESIDENTE. Può essere un pochino più preciso? Verso nord? Verso ovest?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No, mi dispiace. Essendo addetto alle macchine io non ho mai visto l'orientamento della nave a livello di prua, di gradi della bussola. Anche perché ero imbarcato da venti giorni: lei può immaginare, ero un ragazzo al primo imbarco, in una nave enorme. Cercavo solo di seguire le indicazioni relative al mio lavoro, che riguardava le macchine. Delle altre cose non avevo idea. Da quello che mi posso ricordare, davanti alla prua, come visione dell'orizzonte, non c'erano luci. Presumo, quindi, che fosse rivolta verso il mare. Non c'erano le luci del porto, per intenderci. Però, i gradi della prua non li so dire.
PRESIDENTE. Lei ha detto che poi siete sbarcati con una scialuppa per abbandonare la nave.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Dal lato sinistro.
PRESIDENTE. Il lato da cui siete sbarcati era verso terra o verso il mare aperto? Almeno questo lo ricorda?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No, questo non lo ricordo perché io, le dico la verità, ero concentrato a fare il mio lavoro. Non mi sono guardato intorno, le dico la verità. La prima cosa che ho visto quando stavo vicino alla scialuppa è stata l'avvicinarsi del rimorchiatore che ci ha poi prelevato e quindi mi sono focalizzato su quello, e poi ero attento a seguire gli ordini che mi venivano dati, di salire a bordo. Siccome sono stato uno dei primi, ero seduto con le spalle verso il mare, per fare spazio agli altri che salivano. Sono stato il primo o uno dei primi a salire sulla scialuppa. Sono stato posizionato con le spalle verso il mare per permettere agli altri di salire dal lato destro della scialuppa. Non ho fatto proprio caso a questo.
PRESIDENTE. Durante la navigazione e l'incidente il sistema di comunicazione della Pag. 7petroliera, che lei ricordi, era funzionante? Erano stati stabiliti contatti con il Moby Prince o con altre navi in zona, eventualmente?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Queste sono cose che dovrebbe chiedere agli ufficiali di coperta, perché non era il mio lavoro. Posso ricordare qualcosa della sala macchine, ma la parte di coperta è tutto un altro mondo. Anche se siamo insieme, lavorativamente parlando sono cose separate. Solo i capi sezione si interfacciano su queste cose.
PRESIDENTE. Lei ci può dire qualcosa sulle procedure di emergenza all'atto dell'impatto? Ricorda se furono correttamente attivate o se ci furono ritardi o difficoltà nell'applicarle?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Che io ricordi... Il comandante Superina era concentrato sul fatto che le esercitazioni fossero fatte in modo preciso e veloce. Difatti, la mattina le avevamo fatte rapidamente. La stessa cosa è avvenuta la sera.
La cosa strana, per me che ero giovane, era il fatto che non c'erano state urla. Una parola un po' più urlata non c'è stata. Erano tutti concentrati a svolgere il proprio lavoro. Per questo le dico che sono stato fortunato ad avere quella gente attorno, perché poi la mia vita professionale mi ha portato ad avere a che fare con altri che prendevano la cosa un po' meno seriamente.
PRESIDENTE. Per quello che ricorda, logicamente comprendendo anche che lei erano appena venti giorni che era imbarcato sull'Agip Abruzzo, ha avuto modo di constatare lei direttamente, o anche perché può averlo appreso dai suoi colleghi o superiori, in che condizioni di sicurezza navigasse l'Agip Abruzzo, e soprattutto di manutenzione anche al momento dell'incidente? C'erano problemi o anomalie che avrebbero potuto influenzare la sicurezza della nave, se lei ricorda qualche particolare al riguardo?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Non ricordo nessun particolare, però non c'era nessuna criticità, nulla. Ripeto, noi abbiamo fatto il viaggio in tranquillità dall'Egitto a Livorno, senza problemi né al motore né ad altro. Le ripeto, all'epoca ero un po' «estraneo». Adesso, con l'esperienza che ho avuto, avrei potuto mettere un po' più orecchie, ma da ventenne no.
Quello che posso affermare con sicurezza è che il viaggio fatto dall'Egitto a Livorno lo abbiamo fatto direttamente, senza intoppi.
PRESIDENTE. A un certo punto lei ha parlato di qualcosa che può essere sembrato, come sua percezione, del fumo. Può descrivere, se lo ricorda, con maggiore dettaglio il fumo che vide? Qual era la consistenza? Ha sentito odori? Ritiene che potesse essere correlato a un incidente interno o proveniente dall'esterno?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sicuramente era un qualcosa di esterno, perché copriva parte del cassero di prua. Era messo di traverso sul cassero di prua, quindi non so se era fumo o era nebbia, come ho dichiarato al processo, vedendolo così di sfuggita. In quel momento, le ripeto, ero concentrato sul da farsi e non ho avuto percezione di quello che c'era intorno.
PRESIDENTE. Quando lei è salito sulla scialuppa aveva il mare alle spalle e aveva l'Agip Abruzzo di fronte? Questo lo dico...
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Esatto. Io stavo sulla sinistra della lancia quando abbiamo lasciato l'Agip Abruzzo. Di fronte a me avevo l'Agip Abruzzo. Abbiamo dovuto aspettare, se non ricordo male, il nostromo che scendevaPag. 8 con la biscaggina dopo averci calato con il verricello.
PRESIDENTE. Se non erro, lei ha detto che avete lasciato la nave dal lato sinistro.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Esatto, anche perché il lato dritto era tutto incendiato. C'era l'incendio in corso, quindi non potevamo.
PRESIDENTE. Dopo l'incidente lei ha ricevuto dalle autorità marittime o dalla compagnia dell'Agip Abruzzo istruzioni o qualunque tipo di sollecitazione, pressioni o anomalie nel raccontare ciò che accadde la notte?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Mai, nel modo più assoluto. Ho fatto o sette o nove interrogatori tra quello del processo e quelli prima e dopo, perché ogni volta che usciva una notizia su una possibile causa il procuratore ci chiamava per essere interrogati. O salivo io a Livorno oppure mandava degli ufficiali dei Carabinieri e io andavo alla stazione dei Carabinieri di Piano di Sorrento, dove abito, a deporre su quella situazione. L'ultima volta, mentre lavoravo già qui, fui convocato dal nuovo procuratore che prese a riesaminare tutto il caso. Sono stato riconvocato nella Procura di Livorno per chiarire alcune parole della deposizione. Difatti, è stato un bene perché il primo procuratore aveva scritto delle frasi che cambiavano un po' il senso delle mie dichiarazioni, tipo l'esplosione di cui io non avevo mai parlato.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda il carico dall'Egitto, la rotta è stata dall'Egitto direttamente a Livorno o ci sono state soste intermedie?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Dritto a Livorno.
PRESIDENTE. C'è stato scarico del contenuto del carico della petroliera, che lei ricordi?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No.
PRESIDENTE. Che lei ricordi, non ci sono state azioni di questo tipo.
Quanto tempo trascorse tra l'impatto e l'attivazione degli allarmi o l'arrivo dei soccorsi?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Si riferisce alla attivazione degli allarmi di bordo, Presidente?
PRESIDENTE. Sì. Intanto gli allarmi di bordo; e poi, anche l'arrivo dei soccorsi.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Gli allarmi di bordo partirono subito, quelli dell'Agip Abruzzo. I soccorsi non so. Posso essere certo di quando ho visto io il primo rimorchiatore, che è stato quando ero sopra in coperta, dopo più di un'oretta. Non so da quanto tempo stazionava fuori, perché, le ripeto, dalla cabina sono passato alla sala macchine e poi in coperta. Ho fatto il giro all'interno. Tra il momento dell'impatto e il momento in cui sono sceso, in tutta la parte destra non ho idea di cosa sia successo, perché non ho visto.
PRESIDENTE. Non avete, che lei ricordi, trovato, durante l'emergenza, ostacoli o difficoltà operative?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No, perché tutti i sistemi antincendio hanno funzionato, tutti gli impianti per estinguere gli incendi hanno funzionato, eccetera.
PRESIDENTE. Dopo l'incidente lei ha preso informazioni riservate o comunque Pag. 9ha ricevuto notizie che potrebbero chiarire le cause dell'evento?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Presidente, io non ho ricevuto nulla, anche perché al secondo imbarco ho avuto una specie di crisi di rigetto per le navi e sono andato via dall'Agip. Poi ho ripreso il mare per tanti motivi, e adesso lavoro... Non ho mai ricevuto pressioni. In realtà, ho avuto un pensiero su quello che è potuto succedere in base a una mia esperienza personale, successa nel periodo tra il 2004 e il 2006, quando ero imbarcato come terzo ufficiale di macchina con una società di traghetti di Napoli.
PRESIDENTE. Signor Maresca, nel 2009, quando è stato nuovamente sentito dall'autorità giudiziaria di Livorno, lei dichiarò che uno o due giorni dopo l'incidente alcuni funzionari, ispettori dell'Agip SNAM, vennero da Milano...
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, vennero in hotel.
PRESIDENTE. ...e tennero una riunione con l'equipaggio dell'Agip Abruzzo. Si ricorda di cosa parlarono?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì. Come prima cosa si congratularono del fatto che, avendo fatto il lavoro ottimale dal punto di vista di procedure antincendio eccetera, nessuno di noi... Poi ci dissero: attenzione a quello che dichiarate, non parlate con i giornalisti, perché la cosa avrebbe potuto portare a notizie fuorvianti. Siccome c'era un'indagine in corso, di non parlare con giornalisti, che spesso li trovavi... Io li ho trovati anche al pronto soccorso quella sera, con i taccuini nascosti dietro le spalle, e ti facevano domande.
PRESIDENTE. Un'altra domanda, poi lascio la parola ai colleghi.
Nel corso del verbale di sommarie informazioni che lei rese un mese dopo l'incidente ai Carabinieri, presso la stazione di Piano di Sorrento, lei ebbe a dichiarare che, a seguito dell'incidente e dopo aver lasciato la nave, l'equipaggio fu preso a bordo di un rimorchiatore, così come ha ricordato oggi, e dopo l'arrivo nel porto di Livorno fu accompagnato all'interno della Capitaneria di porto.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Nello spazio antistante.
PRESIDENTE. Ricorda cosa avvenne all'interno della Capitaneria?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No, io non ci sono mai entrato. Come le ho detto prima, nello spazio antistante la Capitaneria, prima di entrarvi, poiché avevo un piccolo taglio sul ginocchio e lì c'erano le ambulanze, chiesi di essere medicato. Loro, invece, mi fecero salire sull'ambulanza e mi portarono in ospedale.
PRESIDENTE. Ho capito.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Per questo le dicevo il fatto di chiarire le varie dichiarazioni con il nuovo procuratore, perché sono state segnate delle cose. Io avevo già detto all'epoca di non essere mai entrato in Capitaneria. Non so perché l'hanno segnato.
PRESIDENTE. Va bene.
Lei ha detto, sempre nelle precedenti deposizioni, che il comandante conserva i libretti personali di navigazione e li mette insieme agli altri in un cassetto.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, in una scatola portatile, che si prende e si porta via.
Pag. 10PRESIDENTE. Ha detto anche che sulla scialuppa è stato portato questo cassetto o questa valigetta, ma non ricorda chi lo avesse, chi glielo restituì e se ci fossero anche i libri di bordo. Vorrei chiederle: in questo cassetto, oltre ai libretti, ci sono anche i documenti e i libri di bordo? Che cosa è stato portato esattamente su questa scialuppa? Questa valigetta...?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Presidente, io le posso parlare per la mia esperienza. I libretti vengono messi in una cassetta adatta dimensionalmente solo per i libretti. I libretti sono dei libricini formato A3, per intenderci. Vengono messi lì. I libri nave, eccetera, poi vengono, penso, portati in altro modo. Però, non ricordo quella sera. So solo del libretto perché ce l'ho ancora. Degli altri non saprei dirle nulla, perché non ricordo né di averli visti né di averci fatto caso. Il libretto mi fu dato dopo perché... Però, per i libri, mi dispiace, non ricordo nulla.
PRESIDENTE. Un'ultima questione, perché mi rimane un dubbio. Quando lei è salito sulla scialuppa, ricorda se il porto si trovava sulla destra o sulla sinistra rispetto alla scialuppa?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Ripeto, Presidente, in quel momento ero concentrato a guardare di fronte a me, dove c'erano tutti quanti, e ad ascoltare cosa mi venisse detto in quel momento. Come le ho detto prima, in quel momento, essendo concentrato sul da farsi, non ho avuto la percezione della posizione, non ho guardato intorno, le dico la verità.
PRESIDENTE. Io ho finito.
Do la parola ai colleghi parlamentari che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
L'onorevole Matteo Mauri, prego.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Buongiorno, signor Maresca.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Buongiorno.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Vorrei chiederle...
PRESIDENTE. Onorevole Mauri, dovrebbe avvicinarsi un po', perché non si sente bene.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Mi sentite meglio così?
PRESIDENTE. Così va bene. Lei sente, signor Maresca?
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Mi sentite meglio?
PRESIDENTE. Sì, prego.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Mi sente?
PRESIDENTE. Onorevole Mauri, non la sentiamo ora. Onorevole Mauri? Abbiamo perso il collegamento?
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Io la sento. Purtroppo sono in un posto un po' rumoroso.
PRESIDENTE. Non la sentiamo bene ora.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Facciamo che scrivo la domanda?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Provi a farla, vediamo se arriva.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Proviamo. Vorrei avere un chiarimento. Vorrei capire meglio come abbia fatto, signor Maresca, a vedere le luci delle fiamme dell'incendio, che erano a dritta, Pag. 11avendo lei la cabina, invece, sulla sinistra della nave, se ho capito bene.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, sì, ma io ho visto un bagliore...
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Faccio entrambe le domande, poi lei mi risponde.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, mi dica.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Vorrei capire il tragitto che ha fatto e la tempistica, perché non mi è chiara.
Seconda cosa. Vorrei sapere che cosa ha fatto tra quando è uscito dal pronto soccorso, dove è stato accompagnato da un'ambulanza, e gli interrogatori della mattina seguente. Vorrei sapere in tutte quelle ore con chi è stato, dove è andato ed eventualmente con chi ha parlato. Queste sono le due domande.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Va bene.
Quando ho sentito il colpo, ho visto questo bagliore dall'oblò. Siccome era sera, il bagliore si è visto subito. Era tutto oscuro, era notte, a parte l'illuminazione della nave, e ho visto il bagliore sulla mia destra, anche se stavo sulla sinistra. Mi sono attaccato al vetro con la faccia e ho intravisto questo bagliore sulla destra, che non era un bagliore di luci. Ho riconosciuto che non erano luci.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Mi scusi, come ha fatto a vedere il bagliore a destra della nave se lei aveva la cabina a sinistra?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, però l'oblò era affacciato verso prua. L'oblò era verso prua.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). È chiaro, è chiaro.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sulle navi petroliere non c'è il classico oblò tondo, ma proprio una finestra, perché in caso di emergenza può anche essere utilizzata come via di fuga. Quindi, è un finestrone, non è l'oblò piccolino, per intenderci.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). È chiaro, grazie. Questo è chiaro.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Va bene. Per quanto riguarda il pronto soccorso, io sono andato al pronto soccorso, mi hanno medicato, poi da lì ci hanno trasportato, a me e agli altri feriti lievi, verso un'ala dell'ospedale. Ormai si erano fatte le 3 o le 4 del mattino.
Dal momento in cui siamo arrivati a terra, ho parlato con l'ambulanza, mi hanno portato in ospedale, ho atteso il mio turno, perché hanno medicato prima quelli più gravi (io avevo soltanto un taglietto), da lì con il muletto elettrico ci hanno portato in un'ala dell'ospedale, a me e ad altri due o tre ragazzi che avevano piccole escoriazioni, siamo stati là tutti e tre noi e non abbiamo dormito. Dopo 3-4 ore siamo stati riconvocati vicino al pronto soccorso, perché era arrivato il procuratore che ci voleva sentire. Erano circa le 7 del mattino. Quindi, stavamo in una stanza antistante un piccolo ufficietto, utilizzato dal procuratore, dove tra l'altro io e un giovanotto di coperta di torre, in attesa di essere interrogati dal procuratore dell'epoca, conoscemmo Bertrand, il mozzo del Moby che si era salvato, che era intontito. Secondo me era stato sedato, perché aveva vissuto un'esperienza orribile. Poi sono stato sentito dal procuratore, poi da lì ci hanno preso e ci hanno portato nell'hotel.
PRESIDENTE. Bene. Ci sono altri colleghi che intendono intervenire?
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Per cui, il procuratore vi ha ascoltato in ospedale?
Pag. 12CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Noi dell'ospedale siamo stati i primi ad essere sentiti. Tra l'altro, un particolare che ricordo bene è che dovevamo chiamare le nostre famiglie e una delle guardie del corpo del procuratore ci diede i soldi per telefonare.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Per cui, è venuto lui in ospedale. Ho capito bene?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Sì, lui è venuto in ospedale e ha sentito chi poteva rilasciare dichiarazioni. Gli altri che hanno avuto problemi più gravi penso li abbia interrogati dopo.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Voi non avete avuto modo di parlare con nessuno in quelle ore in cui eravate al pronto soccorso o in ospedale?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No. Eravamo tre di noi, al momento i feriti lievi, io ragazzo ventenne, un altro con qualche anno in più; e siamo stati lì, nel corridoio di questa ala, con i pazienti che dormivano. Ci avevano dato una stanza per riposare, però non riuscivamo a riposarci. Abbiamo atteso le prime luci dell'alba, quando ci hanno riconvocato perché era arrivato il procuratore.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Nel frattempo non è venuto nessuno della Moby, per esempio?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. No, no. I primi dell'Agip li abbiamo visti, come ha detto il Presidente, due giorni dopo, quando ci vennero a trovare in albergo. Lì ci siamo incontrati, ci hanno detto di non parlare con i giornalisti, queste cose qui, almeno durante la riunione. Loro li avevo conosciuti un mese prima, quando ero andato a fare il colloquio di lavoro a Milano. Questi che sono venuti io li ho conosciuti il mese prima a Milano per il colloquio di lavoro. Loro se ne sono ricordati quando mi hanno visto.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Chi erano questi? Si ricorda?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. I dirigenti dell'ufficio tecnico della SNAM. Quelli che imbarcano il personale, tipo il comandante di armamento, il capotecnico. Insomma, i dirigenti dell'ufficio, per intenderci, tra cui il comandante di armamento, che è quello che fisicamente ti assume.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Non avete parlato con nessun avvocato della SNAM?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Io ci ho parlato prima dell'udienza del processo. Lui mi ha detto di dire quello che ricordavo, non mi ha mai dettato la linea guida di non dire qualcosa, e poi mi ha portato l'esempio di una cosa successa nella prima udienza che ha fatto sospendere questo primo dibattimento. Non so se lei si sia informato, se l'abbia saputo, eccetera. Una cosa simpatica, però che fa capire il grado un po' leggero di conoscenza dell'ambiente marittimo da parte dell'avvocatura.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Mi può spiegare meglio questa cosa?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Il presidente del tribunale aveva di lato due giudici donne. Lui sentiva parlare di «poppa» e di «prua», che tecnicamente sono i termini per indicare la parte avanti e la parte dietro della nave. Giusto? Lui aveva sospeso perché si Pag. 13parlava di «poppe». Sembra una barzelletta.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Questo lei lo dice per dire che...
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Ho semplicemente riportato quello che disse l'avvocato per farci capire il grado di conoscenza dell'ambiente marittimo da parte di chi doveva giudicarti. Un presidente che per «poppa» intende il «seno» e che, per rispetto nei confronti dei due giudici di lato, sospende – anche in malo modo – la seduta, ti fa capire che le persone che ti dovrebbero giudicare non sono tanto a conoscenza dell'argomento.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). L'avvocato con cui lei ha parlato, che le ha riportato questa cosa, come si chiama?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Non mi ricordo, perché è accaduto tanto tempo fa. Era l'avvocato della SNAM. Difatti, io non lavoravo più con loro. Chiamai Milano e dissi che mi aveva chiamato la Procura. Mi dissero: «Lei a Livorno troverà il nostro avvocato che sta seguendo il processo». Io sono andato lì e lui dopo pranzo ci ha raccontato questo aneddoto per farci capire che nell'ordinamento giuridico italiano l'ambiente marittimo non è molto trattato.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Mi scusi, questa conversazione quando c'è stata? Lei dice che non lavorava già più per la SNAM.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Quando c'è stato il processo, nel 1994-1995. Io poi sono andato via. Prima l'ho anche accennato. Al terzo imbarco ho fatto solo una settimana, mi è venuto il rigetto delle navi e ho mollato la compagnia. Il personale di bordo ha cercato di trattenermi, però mi era venuto il rigetto. Difatti, sono andato a fare il barista a terra.
MATTEO MAURI(intervento in videoconferenza). Va bene. Grazie.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Prego. Si figuri.
PRESIDENTE. Brevemente. Nell'occasione, l'Agip Abruzzo aspettava una bettolina per fare rifornimento, che lei ricordi?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Dovevamo fare rifornimento. Forse furono cambiati gli orari di entrata. Siccome c'è il problema delle maree a Livorno, penso sia stato posticipato. Comunque, dovevamo fare bunker, questo è sicuro. Era la cosa che mi era stato detto di seguire per imparare.
PRESIDENTE. Ho capito.
In chiusura, lei si è fatto un'idea di questa vicenda, sulle cause, sulla base di quello che la notte ha potuto vedere, ma soprattutto di eventuali colloqui con suoi colleghi dell'equipaggio? Per quello che può ricordare e ritenere a suo giudizio.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Con i miei ex colleghi dell'Abruzzo non ho mai parlato di questo, nemmeno con il comandante, che poi ritrovai a bordo di una nave un anno dopo. Per tanti motivi.
Io un'idea me la sono fatta, ma in base a quello che è successo a me. Non so se posso raccontarlo.
PRESIDENTE. Se può essere utile, perché no?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Io sono stato imbarcato dal 2004 al 2007, prima di venire qui, Pag. 14su una compagnia che faceva Napoli-Palermo con i traghetti. Una sera, in partenza da Napoli, è capitato un episodio che mi ha fatto ritornare a questa famosa sera di Livorno.
Ve lo racconto brevemente. Io ero imbarcato come terzo ufficiale di macchina su una società di traghetti, di cui naturalmente non faccio il nome. Partiamo da Napoli. Alla fine della manovra il direttore e il primo di macchina vanno via e io, come tutte le sere, inizio ad aumentare i giri del motore per portarlo alla classica velocità di crociera. All'improvviso, dopo circa mezz'ora che siamo già a velocità di crociera (17-18-19 nodi), il traghetto improvvisamente sbanda tutto a dritta e subito dopo tutto a sinistra. Noi ci trovavamo al centro del Golfo di Napoli. Io cosa faccio? Riduco manetta, cioè i giri del motore, li porto al minimo. Insieme al personale che faceva la guardia con me, sistemiamo tecnicamente il motore perché avevo riabbassato i giri. Però, poco prima di chiamare sul ponte, vengo chiamato dal ponte di comando. C'era il primo ufficiale di macchina, il quale mi disse: «Mantieni così, vediamo un attimo cosa è successo». Cosa era successo, Presidente? Si era rotto il giropilota. Una volta che tu metti l'automatico (giropilota), il timone viene escluso e lo manovra direttamente questo macchinario, che segue la rotta che tu gli dai.
Cosa era successo? Si era rotto. L'impulso che aveva dato al timone era tutto a dritta e tutto a sinistra. Il traghetto a 17-18 nodi aveva fatto delle evoluzioni prima a dritta e poi a sinistra. La nostra fortuna è che eravamo in mezzo al mare, dove non c'era nulla.
Questa cosa – vi dico la verità – l'ho ricollegata poi, con gli anni, a quello che è successo quella notte. Sono andato a trovarmi delle possibili corrispondenze. Prima corrispondenza. Noi stavamo fermi da un giorno, quindi la nostra posizione e le nostre dimensioni erano certe. Il traghetto ci ha colpiti sul lato a dritta. Presumo che, come è stato sentenziato, il traghetto era già arrivato a velocità di crociera. Se era arrivato a velocità di crociera significa che avevano potuto già inserire il giropilota. Ho immaginato, quindi, il problema che abbiamo avuto noi quella sera. Il traghetto in uscita, una volta raggiunta la velocità di crociera (17-18-19 nodi), utilizza il giropilota. Improvvisamente c'è un guasto. Tutto a dritta, il traghetto improvvisamente fa un'evoluzione tutto a dritta. All'ultimo, prima di vedere la petroliera, chi è sul ponte mette indietro.
Lei sa che in mare non è come in macchina, non ti fermi subito. Quando ha impattato, il traghetto poi in tutto questo è riuscito, perché aveva la marcia indietro inserita.
Un'altra cosa che può essere un comprovante di questa mia teoria è che il traghetto ha avuto per quattro volte un problema al timone, nella sua storia. La terza prova di questa mia teoria è che hanno sorpreso il nostromo della Moby che andava a muovere il leverismo del ponte.
Le ripeto, questa è un'idea che mi sono fatto perché se improvvisamente, a 17-18 nodi, il timone ti va tutto a dritta, l'imbarcazione ha un'evoluzione di «x» metri. Se passi in mezzo a delle navi, tu non hai il tempo di evitarle. Questa è una teoria che mi sono fatto, che il tutto possa essere capitato per un problema tecnico. Non so se sono riuscito a illustrarla.
PRESIDENTE. È una sua valutazione, e come tale...
Lei ha parlato di problemi al timone, per ben quattro volte, della Moby Prince. Da cosa li deduce?
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. L'ho letto. Una volta ha sbattuto contro la banchina, almeno a quanto risulta dalle informazioni apprese. Ripeto, è una teoria elaborata su informazioni trovate.
PRESIDENTE. Va bene.
CRISTOFORO MARESCA, allievo ufficiale di macchina sulla nave «Agip Abruzzo» all'epoca del disastro. Scusi, Presidente, un'ultima cosa. L'impatto è avvenuto non con l'Abruzzo che ostacolava la rotta del Moby, Pag. 15ma era laterale. Il Moby ha fatto una accostata, come nei vari grafici, a sinistra impattando con l'Abruzzo, non è andato dritto per dritto trovandosi questo muro davanti. Ha svoltato a sinistra. Questa è un'altra cosa che ho notato, e per questo mi è venuta questa idea, che il tutto, purtroppo, si sia verificato per un guasto di questo tipo, che comunque è una cosa che può accadere.
Le ripeto che ne sono stato testimone. A noi è successo in mezzo al Golfo di Napoli, lontano da altre imbarcazioni. Però a 17-18 nodi... In ogni caso, questa cosa sui simulatori è facilmente verificabile. Lei, che ne ha il potere, potrebbe provare a vedere se era una cosa possibile.
PRESIDENTE. Grazie, signor Maresca.
Non vedo colleghi che intendano intervenire.
La ringrazio per il contributo che ha offerto ai lavori della nostra Commissione e dichiaro chiusa la sua audizione.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Comunicazioni.
PRESIDENTE. Comunico che, attraverso una e-mail del 7 novembre, l'avvocato Simone Marconi, della direzione Affari Legali e Negoziati Commerciali - Assistenza Legale Penale HSE di Eni s.p.a., ha reso noto che il suo ufficio sta operando ogni opportuno approfondimento di ricerca, alla luce delle indicazioni fornite dalla Commissione, censendo anche gli eventuali siti di archivio indicati (Piazzale Mattei Roma, Castel Gandolfo, Eni Gas Power a San Donato Milanese, Mortara-FDM Business Services) e i relativi contenuti, ove di rilievo rispetto alla vicenda.
Comunico altresì che Snam s.p.a. ha inviato nei giorni scorsi il file Excel che riporta l'indice di tutti di documenti presenti presso l'archivio Snam di Mortara, gestito da FDM Business Services. I consulenti della Commissione e gli ispettori del nucleo della Guardia di finanza stanno esaminando il file, al fine di individuare voci di interesse della Commissione, anche sotto l'aspetto della necessità, eventuale, di svolgere un ulteriore approfondimento attraverso una missione in loco. Il file, che è stato classificato come riservato, è peraltro a disposizione dei commissari presso l'archivio della Commissione.
Comunico, infine, che l'emittente Telegranducato ha comunicato di non essere più nella disponibilità dei video girati dopo il disastro, in quanto gli stessi sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Firenze e sono adesso custoditi dalla Procura di Firenze. Essi verranno quindi trasmessi insieme all'informativa della Guardia di finanza, nell'ambito dell'ultima inchiesta condotta dalla Procura di Firenze.
La seduta termina alle 9.35.