XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi

Resoconto stenografico



Seduta n. 17 di Martedì 6 maggio 2025
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vinci Gianluca , Presidente ... 2 

Audizione della signora Giovanna Ricci:
Vinci Gianluca , Presidente ... 2 
Ricci Giovanna  ... 3 
Vinci Gianluca , Presidente ... 3 
Ricci Giovanna  ... 3 
Vinci Gianluca , Presidente ... 3 
Ricci Giovanna  ... 3 
Vinci Gianluca , Presidente ... 7 
Ricci Giovanna  ... 7 
Vinci Gianluca , Presidente ... 9 
Ricci Giovanna  ... 9 
Vinci Gianluca , Presidente ... 9 
Ricci Giovanna  ... 9 
Vinci Gianluca , Presidente ... 9 
Rossi Andrea (PD-IDP)  ... 10 
Ricci Giovanna  ... 10 
Vinci Gianluca , Presidente ... 10 
Ricci Giovanna  ... 10 
Vinci Gianluca , Presidente ... 10 
Ricci Giovanna  ... 10 
Vinci Gianluca , Presidente ... 11 
Ricci Giovanna  ... 11 
Rossi Andrea (PD-IDP)  ... 11 
Ricci Giovanna  ... 11 
Vinci Gianluca , Presidente ... 11 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 11 
Ricci Giovanna  ... 12 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 12 
Ricci Giovanna  ... 12 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 12 
Ricci Giovanna  ... 12 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 12 
Ricci Giovanna  ... 12 
Vinci Gianluca , Presidente ... 12 
Ricci Giovanna  ... 12 
Vinci Gianluca , Presidente ... 13 
Ricci Giovanna  ... 13 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 13 
Ricci Giovanna  ... 13 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 13 
Ricci Giovanna  ... 13 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 13 
Ricci Giovanna  ... 13 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 13 
Ricci Giovanna  ... 13 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 14 
Ricci Giovanna  ... 14 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 14 
Ricci Giovanna  ... 14 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 14 
Ricci Giovanna  ... 15 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 15 
Ricci Giovanna  ... 15 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 15 
Ricci Giovanna  ... 15 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 15 
Ricci Giovanna  ... 15 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 15 
Ricci Giovanna  ... 15 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 16 
Ricci Giovanna  ... 16 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 16 
Ricci Giovanna  ... 16 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 16 
Ricci Giovanna  ... 16 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 16 
Ricci Giovanna  ... 16 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 16 
Ricci Giovanna  ... 17 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 17 
Ricci Giovanna  ... 17 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 17 
Ricci Giovanna  ... 17 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 17 
Ricci Giovanna  ... 17 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 17 
Ricci Giovanna  ... 17 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 17 
Ricci Giovanna  ... 18 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 18 
Ricci Giovanna  ... 18 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 18 
Ricci Giovanna  ... 18 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 18 
Ricci Giovanna  ... 18 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 18 
Ricci Giovanna  ... 19 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 19 
Ricci Giovanna  ... 19 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 19 
Ricci Giovanna  ... 19 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 20 
Ricci Giovanna  ... 20 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 20 
Ricci Giovanna  ... 20 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 20 
Ricci Giovanna  ... 20 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 21 
Ricci Giovanna  ... 21 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 21 
Ricci Giovanna  ... 21 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 21 
Ricci Giovanna  ... 21 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 21 
Ricci Giovanna  ... 21 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 21 
Ricci Giovanna  ... 22 
Vinci Gianluca , Presidente ... 22 
Ricci Giovanna  ... 22 
Vinci Gianluca , Presidente ... 22 
Ricci Giovanna  ... 22 
Vinci Gianluca , Presidente ... 22 
Ricci Giovanna  ... 22 
Vinci Gianluca , Presidente ... 22 
Ricci Giovanna  ... 22 
Vinci Gianluca , Presidente ... 22 
Ricci Giovanna  ... 22 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 22 
Ricci Giovanna  ... 22 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 23 
Ricci Giovanna  ... 23 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 23 
Ricci Giovanna  ... 23 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 23 
Ricci Giovanna  ... 23 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 24 
Ricci Giovanna  ... 24 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 24 
Ricci Giovanna  ... 24 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 24 
Ricci Giovanna  ... 24 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 25 
Ricci Giovanna  ... 25 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 25 
Ricci Giovanna  ... 25 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 25 
Ricci Giovanna  ... 25 
Lucaselli Ylenja (FDI)  ... 26 
Vinci Gianluca , Presidente ... 26 
Giachetti Roberto (IV-C-RE)  ... 26 
Vinci Gianluca , Presidente ... 26  ... 26

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIANLUCA VINCI

  La seduta comincia alle 20.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione della signora Giovanna Ricci.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della signora Giovanna Ricci, che ringrazio per la presenza. La signora Ricci, ex agente di polizia municipale di Siena, aveva dichiarato di essere a conoscenza di fatti relativi alla morte di David Rossi.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Avverto la nostra ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Ricordo che in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza, saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. Solitamente chiedo agli auditi di parlare il più possibile senza segretezza, dopodiché, quando lo riterrà opportuno, potrà richiederlo liberamente.Pag. 3
  Do la parola, quindi, alla signora Giovanna Ricci per una sua introduzione, al termine della quale i colleghi potranno intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
  Le chiedo di riferire in ordine ai fatti accaduti quella notte del 6 marzo 2013 e tutto quello che sa in merito. Noi abbiamo saputo delle sue dichiarazioni da organi di stampa...

  GIOVANNA RICCI. Mio malgrado.

  PRESIDENTE. La invitiamo ad approfondire queste sue dichiarazioni. Visto che è stata sottoposta a un procedimento giudiziario...

  GIOVANNA RICCI. Diversi, diversi.

  PRESIDENTE. Esatto. In merito a quei procedimenti, per evitare magari di ripetere un eventuale reato commesso, le chiedo nello specifico di ripetere quello per cui è stata eventualmente rinviata a giudizio, in modo che sia direttamente una risposta a una mia domanda e non siano sue dichiarazioni autonome, in quanto non avrebbe senso, visto che glielo chiediamo oggi nello specifico, che ci siano contestazioni su queste dichiarazioni.

  GIOVANNA RICCI. Presidente, innanzitutto grazie per avermi dato la possibilità di fare questa audizione, grazie per avermi convocato, per amor di verità. Io mi chiamo Giovanna Ricci, sono nata e risiedo a Siena, ho svolto la funzione di istruttore di polizia municipale per diversi anni, dal 1998 al 2002, dopodiché dipendente dell'ufficio commercio e attività ricettive del comune di Siena, ho fatto anche politica con Alleanza nazionale, poi son venuta via per motivi personali: dunque ero benissimo a conoscenza e avevo il polso della situazione del tessuto sociale senese. Collateralmente a questa morte avvenuta Pag. 4nel 2013 vorrei fare una precisazione. Questa morte va contestualizzata in un'epoca e in un tessuto sociale, qual è stato quello di Siena, ora meno, di grande pericolosità sociale.
  Siena è sempre stata una città tranquilla apparentemente, è sempre stata un luogo ameno, ma è sempre stata una delle città più pericolose d'Italia. Però, il senese e la politica hanno sempre omesso di porre attenzione a questa situazione pericolosa, men che meno la procura di Siena, con l'avvicendamento di vari presidenti che, con molta leggerezza, hanno gestito le cose.
  Faccio una dichiarazione molto modesta ma esplosiva: io avevo il traffico di armi clandestine a un chilometro da casa, i cui proventi arrivavano nei conti a nero del Monte dei Paschi, perché la «banda della birreria», soggetti a me conosciuti, dei quali aveva molta paura David Rossi, gestiva questi conti a nero, mille conti a nero. Quindi, la morte di Rossi è stata il culmine di tantissime attività delittuose, di tantissimi reati, di un clima di grande pericolosità sociale e di movimenti molto strani.
  Conoscendo il tessuto sociale molto bene, per la mia professione ma anche per aver fatto politica pulita, per cui avevo sotto un po' tutti – Siena non è Manhattan – noi eravamo abituati a un certo stile di vita, perché avevamo la cassaforte, il terzo polo bancario in casa, dove ne succedevano di tutti i colori. Però, non eravamo certo noi a dover gestire certe situazioni, fare certi accertamenti, aprire certi fascicoli, doveva essere una procura, che non c'è mai stata.
  Io conoscevo David Rossi. Precisiamo questo. Perché? Perché quando lavoravo al Comune era capo dell'ufficio stampa del comune di Siena, assunto dalla giunta Piccini. Poi, casualmente, Antonella Tognazzi, in prime nozze, ha sposato il mio cugino acquisito. Io ero al battesimo di Carolina Orlandi. Per cui, anche se i rapporti si erano un po' interrotti, conoscevamo l'esercizio delle funzioni di Rossi, conoscevamo il carattere, Pag. 5conoscevamo il modus operandi e anche l'ambizione che aveva per approdare in istituzioni, piuttosto che in istituzioni bancarie. Era una persona molto poco empatica, che dava poca confidenza a tutti. Era una persona molto precisa e puntigliosa e amava il suo lavoro. Negli ultimi anni, avendo una posizione manageriale molto rilevante, fatta anche di una somministrazione ingente di denaro, era molto preoccupato. Ma non era uno che dava fuori di testa o aveva intenzioni suicidarie. Era una persona supportata dalla famiglia, dall'istituto bancario nel quale lavorava.
  Lavorare al Monte dei Paschi – forse lui è stato molto sprovveduto rispetto a quella che era la condizione della banca – non era molto facile, perché c'era un riciclaggio di denaro sporco pazzesco, pazzesco. Io avevo amici all'ispettorato e andava bene a tutti, a Forza Italia, al PD, perché gli appetiti anche della politica erano abbastanza ampi. Noi eravamo abituati a vederne di ogni.
  È chiaro che un management che ha a cuore il tessuto sociale, la banca, i correntisti... Mi riferisco anche all'epoca della compravendita dei diamanti, che è stata una cosa allucinante. Tra l'altro, noi si è saputo subito, perché io avevo una carissima amica che era quadro direttivo del Monte dei Paschi, ora è andata in pensione, e lei era molto preoccupata di questa frode che veniva fatta a danno di cittadini inermi, 1 miliardo 300 milioni ci hanno fatto di bossolo. Quindi, un management meno peggio era preoccupato della débâcle nella quale stava andando la banca. Tra l'altro, io seppi subito che, parallelamente alla proposta ufficiale di investimento sui diamanti, c'era un mercato clandestino negli uffici della banca da paura, da schifo, scusate il termine. Sinceramente siamo venuti a saperlo velocemente. Quindi, la gente era molto preoccupata. Chi aveva un'etica lavorativa e una morale e aveva a cuore il lavoro di Pag. 6tanta altra gente, anche prima dello scandalo della banca Antonveneta – perché noi siamo a conoscenza di tutti i passaggi – era arrabbiato, era sdegnato, era molto preoccupato in quanto ricopriva un ruolo manageriale che poteva incastrarlo.
  Le presenze su Siena di persone molto pericolose, affiliate alla mafia, erano una costante. Non tritiamo la segatura, perché già a fine anni Novanta, quando elevavo le contravvenzioni ai veicoli, capitava che io andassi al comando e dovevano essere annullate, perché c'erano collaboratori di giustizia, pezzi da novanta, che erano negli appartamenti, quindi si faceva il provvedimento di annullamento del verbale. Non è che lo dico così, in modo baldanzoso. Vivendo a Siena, noi siamo stati abituati a questa cosa.
  Noi abbiamo avuto, oltre alla morte di Rossi, cinque morti sospette, che sono state archiviate in quattro e quattr'otto. Indagini fatte malissimo o fatte per niente, esami autoptici fatti in maniera incresciosa, incredibile. C'è sempre stato un sistema mafioso clientelare in tutti i tessuti sociali, per i quali Siena era l'isola felice, dove tutti avevano il loro stipendio, fuori busta, incarichi farlocchi, liberi professionisti, carriere, dirigenti comunali, dirigenti provinciali. Pertanto, nulla poteva venire a galla, perché poi c'erano delle ritorsioni pesantissime da parte di persone, purtroppo anche in parte appartenenti alle forze dell'ordine, corrotte. La mafia a Siena non agisce puntando la pistola alla tempia della gente, si scatena il putiferio: Guardia di finanza, Polizia, avvisi di garanzia, per cose che o sono abbastanza irrilevanti o vengono tirate fuori solo ad personam. Chiaramente chi non soggiace a questo sistema corrotto e clientelare... Io, inoltre, per un periodo – poi me ne sono scappata – ho cominciato a seguire la Lega Nord, perché mi piaceva il programma, ma soprattutto per i soggetti sul territorioPag. 7 ho fatto parte del PdL, venendo dalla destra sociale, e non ne potevo più, non ne potevo più.
  Bisogna, quindi, contestualizzare la morte di Rossi. A seguito di cose veramente molto gravi, la politica, le istituzioni, la politica nazionale, mai ci hanno messo mano, perché andava bene a tutti così. Poi, un capo ufficio stampa della banca telefonava a quello: «allora, guarda, noi facciamo un trafiletto: la banca va tutto bene, ci dai qualche soldino in modo ufficiale-ufficioso, sponsorizzazioni sportive». Peraltro, durante il sabba dello sport, il picco dello sport, allora sì che abbiamo visto le cose più indegne e più truculente. Però, era una modalità molto borghese ed edulcorata di pagamento a destra e a manca e di riciclaggio di denaro sporco. Infatti, io in quei palazzetti, in quello stadio non ci ho mai messo piede perché, sapendo chi operava in queste associazioni sportive lavorando alle attività economiche, mi passava tutto sotto.

  PRESIDENTE. Sa qualcosa di più specifico sulla morte e su quella sera?

  GIOVANNA RICCI. Certo che sì. Ci volevo arrivare. Mi sono dilungata perché volevo che la Commissione capisse in che contesto Rossi è stato ammazzato, perché è stato ammazzato, secondo me. All'epoca io lavoravo a Castiglione della Pescaia in quel periodo, avevo fatto mobilità al Comune di Castiglione per motivi personali, e avevo già cominciato ad avere un mobbing spaventoso in quanto ero una scheggia impazzita, che non era controllabile nell'ambito di un'altra istituzione. David Rossi, quando ero a Siena, lo vedevo tutte le mattine. Perché? Perché io andavo al Comune e Mussari, Vigni e Rossi andavano in Rocca Salimbeni. Poi, avendo partecipato a qualche evento politico, ovviamente queste persone venivano omaggiate, venivano chiamate, venivano adulate per avere, poi, un tornaconto piuttosto copioso.Pag. 8
  Poi, ovviamente, pourparler, avendo avuto rapporti interpersonali con Antonella – sono stata a scuola con Antonella, anche se è più grande di me, parliamo di Siena, parliamo di rapporti familiari sempre abbastanza stretti – sapevamo tante cose e io ero convinta che lui non si sarebbe mai ammazzato. Lui era molto preoccupato ovviamente, perché gli erano entrati in casa per una perquisizione e lui aveva un ruolo manageriale molto importante e delicato. Sono entrati in casa anche a me. A me hanno sequestrato una bottiglietta di Ace Gentile, abbiamo fatto due risate. Questa è Siena.
  Lui era una persona un po' più debole caratterialmente, precisissimo sul lavoro, molto ambizioso e puntigliosissimo, ma da quello che ho visto nella sua persona non si sarebbe mai ammazzato. Anzi, era uno che, quando riceveva le persone e aveva deciso un diniego per certe cose, alzava anche la voce e diventava anche abbastanza arrabbiato. Però, non era assolutamente il tipo da buttarsi dalla finestra.
  In quel periodo, tra l'altro, io avevo come legale Luca Goracci, un carissimo amico, che poi prese il mandato difensivo di Antonella, della vedova Rossi, perché lui mi doveva aiutare a gestire una causa civile per un ricorso fatto molto male per un licenziamento, per cui noi ci vedevamo spessissimo. Io ho parlato subito, via WhatsApp e via Messenger, con Maurizio Montigiani e con altre persone che avevano rapporti lavorativi ma anche poco sociali con il management e con David Rossi. Secondo me – questa è una mia opinione personale – lavorando al Monte dei Paschi, lui era stato poco accorto perché, essendoci un traffico di gente particolare e molto pericolosa, non poteva gestire persone più calme, senesi o toscane, come doveva gestire gente calabrese o di altra provenienza. Lui è stato poco accorto. Quindi, secondo me quella sera – io lo seppi subito – in quella stanza è scoppiato il finimondo. Secondo me, Pag. 9da quello che poi mi ha raccontato subito Luca e che mi hanno raccontato anche altre persone subito...

  PRESIDENTE. Scusi, Luca chi?

  GIOVANNA RICCI. Luca Goracci, l'avvocato Goracci.
  Lì dentro è scoppiato il finimondo. Lui è stato forse minacciato o è stato picchiato, e poi è accaduto un omicidio d'impeto da parte di queste persone che erano nella stanza. Io l'ho saputo subito. Infatti, due persone mi hanno detto: «guarda, questo l'hanno ammazzato». Ovviamente io non ero lì ma...

  PRESIDENTE. Scusi, chi sono queste due persone? Pensa che abbiano avuto conoscenza diretta dei fatti o sono loro pensieri?

  GIOVANNA RICCI. Uno è Maurizio Montigiani, l'altro è una persona molto in gamba, un quadro direttivo in pensione. Eventualmente nella parte finale, in seduta segreta, farò nomi e cognomi. Infatti, vorrei una piccola parte secretata, non perché ho niente da nascondere, ma per quello che ho passato io voglio tutelare persone con famiglia e figli, persone oneste, che poi avrebbero delle ripercussioni molto gravi.
  Ripeto, avendo noi il polso della situazione della Siena dal 2007 al 2013, che abbiano buttato di sotto un cristiano per noi, purtroppo, era un fatto che poteva accadere da un momento all'altro, perché avevano a che fare con persone molto pericolose, affiliate alla mafia: se non dai loro i quattrini, questi non scherzano.

  PRESIDENTE. Mi scusi, visto che lei è una ex appartenente alle forze dell'ordine, lei parla di mafia, di 'ndrangheta? Se può essere più specifica. Prima ha parlato di testimoni di giustizia o di persone che, magari, sono...

Pag. 10

  ANDREA ROSSI. Appartenente alle forze dell'ordine?

  GIOVANNA RICCI. Ispettore di polizia municipale.

  PRESIDENTE. Ex.

  GIOVANNA RICCI. Sì, ex.

  PRESIDENTE. Le chiedo di essere più specifica, nel senso che avrà una conoscenza tecnica. Prima ha parlato di cancellazioni di multe, ma lei ha conoscenza di questi personaggi solo perché erano già passati attraverso la giustizia o ha conoscenza anche di altri personaggi? Un conto è se le fanno cancellare una multa ufficialmente perché è una persona che, giustamente, è sotto protezione, è già un testimone, quindi in qualche modo protetto. Visto che parla sempre di personaggi di questo tipo, le chiedo se ha conoscenza anche di altre persone che non sono passate dalla giustizia come soggetti da proteggere.

  GIOVANNA RICCI. Ovviamente a me non veniva detto il nominativo del proprietario del veicolo che io contravvenivo, ma al comando mi dicevano che questa persona o un'altra persona erano collaboratori di giustizia, quindi sotto protezione a Siena in alcuni appartamenti e che avevamo molti personaggi - ripeto, molti personaggi - affiliati alla 'ndrangheta e a Cosa nostra. Dato che il controllo del territorio di questi soggetti era ben evidente, mi veniva detto dai colleghi della Polizia e dei Carabinieri. Quindi, non è che uno parlava di personaggi così.
  Ripeto, per quanto riguarda la presenza di esponenti della mafia, ora ce ne sono molti meno; se ne vedevano un po' di più perché ovviamente il sabba è stato fatto e tanta gente è andata via da Siena, ma sul controllo del territorio, se veniva controllato o non controllato, io non andavo a chiederlo. C'era da parte di gente che non era di Siena: erano calabresi, erano siciliani, Pag. 11erano persone sotto copertura, che avevano attività produttive, attività commerciali, attività di ristorazione che fatturavano pochissimo e che venivano comprate con valigiate di quattrini, e nessuno faceva accertamenti. Si vedeva a occhio nudo.
  In modo ufficioso, Carabinieri, Polizia e le persone oneste parlavano di questo clima molto pericoloso.

  PRESIDENTE. Le chiedo se vuole ancora parlare in seduta pubblica, se ha altro da aggiungere, o se vuole passare...

  GIOVANNA RICCI. Mi scusi, un'ultima considerazione sulla conoscenza di Rossi. Io per caso ho conosciuto, perché le nostre figlie andavano all'asilo insieme, la dottoressa Simonetta Giampaoletti, che è la cognata, cioè la moglie di Ranieri Rossi. Non chiedevo mai, però lei mi diceva sempre che gli avevano detto cento volte di stare attento alle persone che lui frequentava anche per lavoro, quindi i componenti della «banda della birreria» e Stefano Bisi, che stava davanti a casa mia, a 50 metri, perché erano personaggi che avevano frequentazioni molto pericolose – io questi li conosco da quarant'anni – e che gestivano, questo lo aggiungo io, mille conti a nero all'interno della banca.

  ANDREA ROSSI. Mille?

  GIOVANNA RICCI. Mille conti a nero.

  PRESIDENTE. Ha chiesto la parola la commissaria Ylenja Lucaselli. Prego, onorevole.

  YLENJA LUCASELLI(intervento in videoconferenza). Grazie, presidente.
  Parto da quest'ultima affermazione: lei ha conoscenza diretta dell'esistenza di questi mille conti?

Pag. 12

  GIOVANNA RICCI. Sì, perché poi ho parlato con delle persone che avevano, purtroppo, rapporti con questa gente, che poi si sono sganciate, sono state danneggiate. Questi soggetti appartenevano alla «banda della birreria» ed erano assolutamente molto pericolosi.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). La domanda è: lei ha una conoscenza diretta di questo o è solo un qualcosa che le è stato riferito da qualcun altro?

  GIOVANNA RICCI. Sì, mi è stato riferito anche da persone dell'ispettorato, che erano molto preoccupate di questa situazione, persone che ora sono andate in pensione.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Perché lo hanno riferito a lei?

  GIOVANNA RICCI. Perché noi parlavamo di tantissime vicende che collegavano la politica locale e la politica nazionale. Chiaramente, questa attività illegale all'interno della banca preoccupava tantissima gente, preoccupava praticamente quasi tutti.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Quindi, le è stato riferito di una preoccupazione. Da parte di qualcuno che lavorava all'interno della banca?

  GIOVANNA RICCI. Diverse persone, perché all'ispettorato si vede di tutto e di più.

  PRESIDENTE. Per «ispettorato» cosa intende?

  GIOVANNA RICCI. Ispettorato del Monte dei Paschi, l'ispettorato della banca.

Pag. 13

  PRESIDENTE. Un ufficio interno?

  GIOVANNA RICCI. Sì. L'ispettorato della banca è, praticamente, il cuore pulsante degli accertamenti.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Qualcuno all'interno dell'ispettorato della banca le ha riferito queste circostanze, cioè l'esistenza di tutti questi conti.

  GIOVANNA RICCI. Non solo. Una persona che aveva a che fare con questa «banda della birreria»...

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Lasci stare la persona, mi scusi. Risponda alla domanda, altrimenti ci perdiamo.

  GIOVANNA RICCI. No, non ci perdiamo, perché è tutto collegato. Non ci perdiamo, non si preoccupi.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Non mi sto preoccupando.
  Una persona all'interno dell'ispettorato della banca Monte dei Paschi le ha riferito dell'esistenza di questi mille conti da parte di questi soggetti mafiosi, non identificati.

  GIOVANNA RICCI. Sì, mafiosi.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Come mai questa persona è venuta a riferirlo a lei? Lei aveva un ruolo all'interno dell'ispettorato?

  GIOVANNA RICCI. No, non avevo un ruolo. Era una carissima amica che lavorava in banca da 35 anni, in modo molto scrupoloso, molto onesto, che mi raccontava tutte le varie Pag. 14vicende, ma dai primi anni Duemila, non da ieri. Quindi, si sapevano queste cose.
  Tra l'altro, l'ex direttore generale Vigni, che - poveraccio - era un agnellino scalzo nella neve, veniva brutalizzato da queste persone per firmare erogazioni di denaro senza fideiussione, senza copertura finanziaria, veniva anche minacciato...

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Mi scusi, di tutto questo è mai stata fatta una denuncia, che lei sappia, da queste persone?

  GIOVANNA RICCI. Io non l'ho fatta perché, sinceramente, non mi toccava, ma le persone che hanno comunicato e, eventualmente, fatto esposti in procura o alla Guardia di finanza, o hanno cominciato a essere perseguitate oppure è andato tutto a Modello 45.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Quindi, lei sa per certo che queste persone hanno agito giudizialmente?

  GIOVANNA RICCI. Sì, moralmente, a livello etico. Ovviamente, quelli dell'ispettorato erano molto impauriti perché le ritorsioni lavorative, umane, giudiziarie erano all'ordine del giorno: demansionamenti, trasferimenti da Siena a Bovalino Marina. Era un sistema anche molto crudele e molto violento nel coprire certe situazioni. Non è che, così, a babbo morto, si poteva andare a fare un esposto. Io l'ho fatto in procura per altri motivi, quando tanti cittadini non si fidavano della presidenza della procura e di chi ci lavorava dentro. Bisogna vedere chi si trova in procura della Repubblica. Si fanno salti nel vuoto.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Quindi, lei non ha una contezza diretta rispetto a queste denunce, se sono state fatte o meno.

Pag. 15

  GIOVANNA RICCI. No, ma il fatto dei mille conti a nero sì, perché una persona...

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Le è stato riferito. Probabilmente, quando ci sarà...

  GIOVANNA RICCI. Da due persone distinte, che ora sono in pensione, ovviamente.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Persone che erano all'interno della banca. Immagino che dopo, con la segretazione degli atti, dirà anche i nomi.
  Vorrei capire un'altra cosa. Rispetto alla sera della morte di David Rossi, lei ha detto prima che qualcuno le ha riferito che c'erano stati dei litigi all'interno dell'ufficio di David Rossi. Ho capito bene?

  GIOVANNA RICCI. Sì, me lo dissero la sera stessa perché fu una cosa talmente grossa, talmente grave ed eclatante e soprattutto perché in quel periodo c'erano le elezioni politiche...

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Lasci stare il contorno. Torniamo a quella sera.

  GIOVANNA RICCI. Perché gravitavano su Siena persone anche abbastanza pericolose.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Questo, però, fa parte del generico. Entriamo nello specifico.
  La sera della morte di David Rossi lei come è venuta a conoscenza del fatto che ci fossero stati dei litigi all'interno dell'ufficio?

  GIOVANNA RICCI. Mi fu detto da due persone...

Pag. 16

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Come le fu detto? L'hanno chiamata? Eravate insieme?

  GIOVANNA RICCI. No, assolutamente. Su WhatsApp.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Su WhatsApp. Che cosa le hanno scritto?

  GIOVANNA RICCI. Praticamente, che David Rossi era sicuramente stato ammazzato perché quella sera era salito un personaggio, di cui io conosco bene il nome, con delle brutte intenzioni in Rocca Salimbeni ed era stato fatto passare dalla porta secondaria, una porta molto nascosta del vicolo di Monte Pio.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Quando lei riceve questo messaggio cosa fa? Chiama? Scrive? Risponde? Cosa dice? Uno le dice un fatto del genere, lei avrà avuto una reazione.

  GIOVANNA RICCI. Cavolo, l'ho avuta la reazione, ma non è che andavo in piazza a fare il...

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). No, rispetto alla persona che le ha scritto, lei non ha detto «tu come lo sai?».

  GIOVANNA RICCI. No, lui lo sapeva benissimo perché era a conoscenza di chi doveva andare quella sera da Rossi, di chi l'avrebbe accompagnato e con quale macchina sarebbero arrivati al vicolo di Monte Pio.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Mi scusi, però lei tutto questo quando le arriva il messaggio non lo Pag. 17sa. Le è arrivato un messaggio che dice: «David Rossi è morto perché qualcuno...»

  GIOVANNA RICCI. Subito, nel giro di venti minuti, mezz'ora.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Questa persona – voglio capire – lavorava all'interno della banca?

  GIOVANNA RICCI. Sì.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Quindi, una persona che lavorava all'interno della banca le scrive: «David Rossi è stato ammazzato perché è arrivato Tizio con questa macchina, fatto passare da dietro, con cattive intenzioni». Giusto?

  GIOVANNA RICCI. Sì. Con intenzioni precise, ma non troppo belle.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Lei che cosa risponde a questo messaggio?

  GIOVANNA RICCI. Ora non lo ricordo, sono passati 12 anni, però ricordo bene che dissi: «con il clima che c'è a Siena da anni, con la gente pericolosa che transita e con le elezioni vicine io sono fermamente convinta che l'abbiano ammazzato». Anche perché lo conoscevo come indole.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Noi stiamo analizzando i fatti. Lasci stare il resto.

  GIOVANNA RICCI. Sì, ho capito, però va contestualizzato.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Ci pensiamo noi a contestualizzarlo.Pag. 18
  Voglio capire. Questa persona le scrive. Quando entrerete in seduta secretata immagino che il presidente le chiederà il nome di questa persona.

  GIOVANNA RICCI. E io tranquillamente lo farò.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Bene.
  Questa persona, quindi, le scrive. Lei non dice niente, dice «me lo aspettavo, me lo immaginavo, poteva succedere» per tutto quello che ci ha raccontato. La conversazione finisce così?

  GIOVANNA RICCI. No. Ci siamo scambiati, ovviamente, varie impressioni. Davanti a una morte così brutta non è che uno chiude il telefono e dice: va bene, domani vado a lavorare. Io sapevo che dal punto di vista economico e politico c'erano stati dei terremoti, per cui ci siamo scambiati delle opinioni su quanto era avvenuto.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Perfetto. Quella sera, poi, è finita. Quindi, questa persona le ha detto esattamente tutto quello che è successo.

  GIOVANNA RICCI. Sì.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Bene.

  GIOVANNA RICCI. Perché era a contatto con l'autista della persona che era andata al colloquio con David Rossi.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Lei è mai andata dall'autorità giudiziaria a dire: «Questa persona mi ha detto questo, questo e questo»? Oppure, questa persona - che lei sappia - è andata all'autorità giudiziaria a dire che era a conoscenza di quello che era accaduto quella sera?

Pag. 19

  GIOVANNA RICCI. Non ricordo se questa persona è andata dall'autorità giudiziaria, ma io, non essendo stata sul posto, non potevo andare a raccontare all'autorità giudiziaria cose sicuramente per me veritiere, ma che demandavo alle indagini, confidando in una giustizia sana, di altri.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Lei è a conoscenza di quello che è successo. Ha appena detto che la persona che lavorava all'interno della banca le ha detto esattamente da quale porta sono entrati, da chi era accompagnato, i motivi per i quali era arrabbiato, le ha detto tutta una serie di cose. Lei non ha sentito l'esigenza, quando ha capito che le indagini prendevano una piega diversa, di andare dall'autorità giudiziaria a riferire tutto questo?

  GIOVANNA RICCI. Prima di tutto io lavoravo fuori sede: tornavo a casa e avevo due figlie piccole. Già subivo il mobbing da parte dell'aristocrazia senese su Castiglione della Pescaia, spalmata tra PD e Forza Italia, fluida, per cui non avevo né la voglia né le energie per andare dall'autorità giudiziaria, perché confidavo nel fatto che l'avrebbero fatto altri. Ma se fossi stata, come ho sempre fatto, testimone oculare o postuma di quello che avrei potuto vedere, l'avrei fatto, assolutamente, senza ombra di dubbio. Era anche il tempo materiale che mi mancava.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Sono passati tanti, tanti anni, e in tutti questi anni...

  GIOVANNA RICCI. Per quanto ho potuto, ne ho parlato con le forze dell'ordine in modo ufficioso e con persone che reputavo affidabili in un contesto dove parte delle forze dell'ordine erano corrotte. Chiariamo questa cosa. Non è che su Siena c'era tutta gente immacolata, nei Carabinieri e nella Pag. 20Guardia di finanza. Chiariamo questa cosa. Io ero a conoscenza del fatto che quando, poi, sono corsi tutti, subito dopo la morte di Rossi, a Siena centro, dove il comandante della stazione era il luogotenente Cardiello, lì dentro c'erano dei carabinieri che peggio mi sento. Dove si va? Io ci ho fatto servizio con questa gente.
  Io vado dove confido di essere ascoltata come persona informata sui fatti da gente che reputo pulita.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Quindi, davanti a questa Commissione – e la ringrazio di reputarci degni di questa testimonianza – per quello che lei mi dice, oggi è la prima volta, a distanza di tutti questi anni, che ha la serenità per raccontare questi fatti?

  GIOVANNA RICCI. Assolutamente no. Io, avendo fiducia nell'avvocato Goracci Luca che, con l'ingegner Scarselli, si era premurato di fare degli accertamenti precisi e delle perizie precise, cosa che, poi, purtroppo... Insomma, io confidavo negli organi preposti. Poi sono stata convocata troppo tardi dai Carabinieri, dal luogotenente Roberto Nesticò, che aveva riaperto le indagini sulla morte di Rossi...

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). E questi fatti lei li ha detti?

  GIOVANNA RICCI. Certo che sì. Io ho fatto quattro ore di deposizione.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Ha fatto anche il nome della persona che le ha mandato il messaggio quella sera?

  GIOVANNA RICCI. Certo che sì, ma anche di quello che era dentro la stanza.

Pag. 21

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Che lei sappia, queste persone sono state sentite?

  GIOVANNA RICCI. No, sono a piede libero. Una è a piede libero. Secondo me, non ci dovrebbe essere. Però, io sono un modesto cittadino che sopporta una magistratura, parte di magistratura, assolutamente corrotta. Ci si è fatta un po' l'abitudine.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). La domanda era se lei sapesse che, a seguito della sua dichiarazione fatta davanti all'autorità giudiziaria, la persona che lavorava all'interno della banca e che conosceva tutti i fatti è stata sentita. Questo lo sa?

  GIOVANNA RICCI. Assolutamente sì.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). È stata sentita.

  GIOVANNA RICCI. Anche prima. Però, esposti eventuali alla Guardia di finanza o alla procura sono caduti nel vuoto.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Ho un'ultima domanda. Lei prima ha detto che sicuramente David Rossi aveva avuto a che fare con questi ambienti mafiosi o delinquenziali. Lei questo come lo sa? Gliel'ha detto David Rossi?

  GIOVANNA RICCI. No. Sapevamo purtroppo che c'erano delle attività non pulite che avevano la copertura delle associazioni sportive.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Questo lei come lo sapeva? Dire «sapevamo» è troppo generico. Come lo sapeva?

Pag. 22

  GIOVANNA RICCI. Io lo sapevo perché ho vissuto il tessuto sociale. Non stavo in un'altra città. Parliamo di Siena, non parliamo di Manhattan.

  PRESIDENTE. Lo ha desunto? L'ha pensato direttamente lei? Per intenderci, voci da bar che gliel'hanno riferito o l'ha pensato direttamente lei?

  GIOVANNA RICCI. Il bar non l'ho mai frequentato.

  PRESIDENTE. «Bar» nel senso di vicinato.

  GIOVANNA RICCI. Persone molto vicine all'ambiente dell'ufficio stampa. Sono passati molti anni.

  PRESIDENTE. Temporalmente si ricorda quando ha rilasciato le dichiarazioni a Nesticò?

  GIOVANNA RICCI. Quattro o cinque anni fa, troppo tardi.

  PRESIDENTE. Quindi più o meno nel 2020?

  GIOVANNA RICCI. Sì. Non sono mai stata chiamata.

  PRESIDENTE. Sette anni dopo i fatti?

  GIOVANNA RICCI. Sì. Ma è chiaro, se qualcuno non riapre le indagini, quando è stato bollato come suicidio velocemente, per i loro motivi...

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). La domanda era un'altra. Lei ha avuto conoscenza diretta, cioè è stato direttamente David Rossi a dirle di questo? Mi ha detto di no. L'ha sentito dire da qualcun altro.

  GIOVANNA RICCI. L'ho sentito dire da più persone affidabili, ma ancor prima della morte.Pag. 23
  Queste attività venivano fatte da anni e anni. Non è che lui le ha fatte la settimana prima.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Questo l'ho capito. C'era un meccanismo all'interno della banca che però lei non conosce direttamente.

  GIOVANNA RICCI. Non ci lavoravo.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Esatto. Ma che qualcun altro le ha riferito.

  GIOVANNA RICCI. Sì. Tra l'altro, l'attività politica convergeva – io non avevo nessun ruolo – nel fatto anche di cercare di tutelare un territorio da infiltrazioni attraverso il gettito di tanti tanti soldi che avevano una dubbia provenienza. Eravamo molto preoccupati in tanti per il tessuto sociale criminogeno fatto di colletti bianchi, ma che tranquillamente hanno la manovalanza per fare di tutto.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Però tutto questo qualcuno glielo ha riferito.

  GIOVANNA RICCI. Subito. Da prima, da quando arrivò Mussari come presidente, dalla gestione della banca in parte della «banda della birreria», da rapporti interpersonali che questa gente aveva. Poi mi è stato confermato anche da un ex agente dei servizi albanesi, che ho conosciuto un anno fa. Ho voluto capire, perché poi la mia situazione di persecuzione e del licenziamento è abbastanza parallela, come tante altre situazioni in cui hanno fatto del male alla gente. Mi ha confermato queste cose, ma mi ha confermato queste cose anche una persona di cui farò il nome in secretazione perché ha già subìto tanto male – questa persona è calabrese – la quale aveva Pag. 24rapporti diretti, politici, con la «banda della birreria», di questi che gestivano mille conti a nero.
  Il riciclaggio da parte delle attività ricettive e di ristorazione noi lo vedevamo e l'abbiamo visto fino a poco tempo fa con ragazzi e manovalanza con zainetti che portavano i soldi, tanti soldi, in vari posti e anche nella cassa continua del Monte dei Paschi.
  Era una situazione così spudoratamente eclatante che lo sapevamo.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). In questa situazione così eclatante, così conosciuta, così diffusa, tutti ne parlavate, tutti sapevate, tutti erano consapevoli di quello che stava accadendo, mai nessuno si è preoccupato di far intervenire l'autorità giudiziaria?
  Lei ha detto che ci sono tanti componenti dei Carabinieri e della Guardia di finanza corrotti.

  GIOVANNA RICCI. Diversi. All'epoca della morte di Rossi molti.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Immagino che ce ne fossero anche tanti che, invece, erano brave persone. Giusto?

  GIOVANNA RICCI. Sì.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Giusto.

  GIOVANNA RICCI. Se lei fa un esposto alla procura oppure un esposto alla Guardia di finanza, ma i vertici o chi deve fare le indagini insabbia e lascia perdere, e noi siamo a conoscenza della corruzione di queste persone, la gente poi si stanca.Pag. 25
  Siena è una città molto piccola, molto omertosa, dove il sistema clientelare bancario ha foraggiato tutti, di tutto e di più, pretendendo il silenzio.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Però, mi scusi, lei ci dice che tutti sapevano, che era un fatto notorio, che era sotto gli occhi di tutti, che portavano gli zaini con i soldi al bar, descrive una situazione in una città che non è una metropoli, quindi comunque è anche abbastanza controllabile dall'autorità giudiziaria, dice che in tutto questo, in tutta Siena, non c'è stata una persona onesta che ha denunciato, che è intervenuta quando arrivavano con gli zaini con i soldi. Nessuno?

  GIOVANNA RICCI. Io ho manifestato e comunicato quello che sapevo, però ho fatto la fine che ho fatto: mobbing e licenziamento per finto assenteismo, persecuzioni per la strada. Queste persone usano determinati strumenti, che non sono la lupara, per rovinare in modo vigliacco la vita agli altri.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Lei quando ha smesso di lavorare per la polizia municipale?

  GIOVANNA RICCI. Io sono stata licenziata ad agosto del 2014. Sono invalida civile al 50 per cento. Fino all'ultimo giorno prima del licenziamento sono andata al lavoro, ero istruttore amministrativo contabile, con dei dolori alla schiena pazzeschi, bombata con la macchina.

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). È stata licenziata nel 2014.

  GIOVANNA RICCI. Nel 2014, sì.

Pag. 26

  YLENJA LUCASELLI (intervento in videoconferenza). Va bene. Io non ho altre domande. Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. Grazie a lei.
  Chiedo se qualcun altro dei commissari videocollegati vuole fare domande perché credo che a breve passeremo in seduta segretata e dopo non sarà più possibile fare domande per chi sta partecipando in videoconferenza.
  Sono collegati Roberto Giachetti e Andrea Volpi, a cui chiedo se vogliono fare domande.

  ROBERTO GIACHETTI. Presidente, avrei voluto fare una parte delle domande che ha fatto la collega Lucaselli, quindi per me sono sufficienti le domande fatte e le risposte ricevute.

  PRESIDENTE. A questo punto, non essendo ulteriori domande in seduta pubblica, propongo di passare in seduta segreta, così potremo anche chiedere i nomi.

  (I lavori proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica)

  PRESIDENTE. Nessuno chiedendo di intervenire, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 22.35.