XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Martedì 14 maggio 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vinci Gianluca , Presidente ... 2 

Audizione del senatore Pierantonio Zanettin, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura:
Vinci Gianluca , Presidente ... 2 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 3 
Vinci Gianluca , Presidente ... 18 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 18 
Vinci Gianluca , Presidente ... 18 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 18 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 19 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 19 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 19 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 19 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 19 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 19 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 20 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 20 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 20 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 20 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 20 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 20 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 20 
Cavo Ilaria (NM(N-C-U-I)-M)  ... 22 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 22 
Cavo Ilaria (NM(N-C-U-I)-M)  ... 23 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 23 
Vinci Gianluca , Presidente ... 23 
Cavo Ilaria (NM(N-C-U-I)-M)  ... 23 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 23 
Vinci Gianluca , Presidente ... 24 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 24 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 25 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 25 
Vinci Gianluca , Presidente ... 25 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 25 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 25 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 25 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 26 
Matone Simonetta (LEGA)  ... 26 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 26 
Volpi Andrea (FDI)  ... 26 
Zanettin Pierantonio , già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura ... 26 
Vinci Gianluca , Presidente ... 27  ... 27

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIANLUCA VINCI

  La seduta comincia alle 20.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del senatore Pierantonio Zanettin, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del senatore Pierantonio Zanettin, già presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura, che ringrazio per la presenza. Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione. Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Ricordo che, in tal senso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. Si pensava, in questo caso, di procedere soltanto con l'ultima parte segretata, quindi senza riaccensione dei microfoni.Pag. 3
  Il senatore Zanettin riferirà in merito alle attività svolte dalla Commissione durante il suo mandato. In particolare, chiederei al nostro ospite se ci sono filoni di indagine che a suo parere meritino di essere approfonditi ulteriormente dalla Commissione anche nella presente legislatura. La relazione conclusiva della Commissione fornisce già alcuni indirizzi in questo senso. Chiedo, pertanto, al senatore Zanettin se vuole aggiungere al riguardo ulteriori elementi e considerazioni. Al fine di assicurare il miglior svolgimento dei lavori, inviterei il nostro ospite a presentare sinteticamente i punti principali dell'attività della Commissione nella scorsa legislatura nella prima parte della seduta pubblica, avvertendo fin d'ora che, dopo la relazione introduttiva e le eventuali domande, passeremo in seduta segreta per l'illustrazione dei contenuti riservati. Anche per quanto riguarda ciò che vorrà dire in seduta segreta, decida lei liberamente le tempistiche e quali argomenti tenere eventualmente segretati.
  Do quindi la parola al senatore Zanettin.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Signor presidente, ringrazio per l'invito a essere qui a fare questa relazione sull'attività della Commissione parlamentare d'inchiesta della scorsa legislatura, che ho avuto l'onore e il piacere di presiedere e che credo abbia dato un contributo importante per cercare di venire a capo di questa vicenda inquietante, che tanto interesse ha destato anche nell'opinione pubblica.
  Abbiamo lavorato poco più di un anno in tutto, però abbiamo lavorato in modo molto intenso, credo che ve ne siate resi conto leggendo la relazione conclusiva. Nel mio intervento cercherò di riassumere le tematiche principali che sono state esposte in questa relazione, che vi invito a leggere. Io l'ho riletta Pag. 4oggi dopo quasi due anni e l'ho trovata, come peraltro mi era stato tanto tante volte segnalato da chi l'aveva letta, molto scorrevole, molto interessante e scritta bene. Di questo non posso che ringraziare i colleghi componenti della Commissione parlamentare d'inchiesta della scorsa legislatura. Qui vedo il vicepresidente Lacarra, che con me ha collaborato a questo lavoro. Ma soprattutto credo una menzione speciale vada fatta ai consulenti che ci hanno dato una mano, tutti a tempo parziale, nessuno a tempo pieno, e anche al funzionario, il dottor Renna, che ci ha assistito e ci ha molto aiutato per fare tutto questo così in fretta e, credo, anche bene. Ritengo sia giusto ricordare che la nostra Commissione ha svolto un lavoro ingente: ci siamo riuniti ben 51 volte, in riunioni plenarie, sono stati auditi 76 soggetti, si sono tenute 43 riunioni dell'ufficio di presidenza e le riunioni plenarie della Commissione sono durate circa 170 ore di seduta, di cui 35 in sede segreta, dove sono stati auditi ben 60 soggetti.
  La Commissione ha inoltre effettuato due missioni a Siena: nella prima è stata visitata la sede del Monte dei Paschi di Siena a Rocca Salimbeni, in particolare si è avuto accesso alla stanza di David Rossi, agli spazi e alle stanze ad essa limitrofe, nella seconda una delegazione della Commissione ha svolto una serie di rilievi ed esperimenti tecnici insieme ai corpi speciali dell'Arma dei carabinieri, che ringrazio molto del contributo che hanno dato, in particolare il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS), il Reparto Investigazioni scientifiche (RIS) di Roma – anche avvalendosi del dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale dell'università La Sapienza – e il Raggruppamento operativo speciale (ROS).
  Questo perché fin dall'inizio la Commissione, alla luce anche di inchieste giornalistiche particolarmente incalzanti, che avevano approfondito tematiche sfuggite alle inchieste penali, ha Pag. 5voluto rifare il punto dell'intera vicenda. In questo la scelta mia personale, che comunque è stata condivisa da tutto l'ufficio di presidenza e anche da tutta la Commissione – perché abbiamo sempre deliberato, pur in momenti di confronto interno, all'unanimità, e di questo ringrazio tutti i Gruppi – è stata quella di ritenere che gli accertamenti tecnici dovessero essere svolti dalle massime autorità dal punto di vista tecnologico e scientifico e anche da soggetti terzi e imparziali. Abbiamo ritenuto che i migliori nel campo fossero i corpi speciali dell'Arma dei carabinieri, che si sono dati veramente molto da fare, ci hanno molto aiutato. Colgo, quindi, l'occasione per ringraziare l'allora comandante del RaCIS, generale Riccardo Sciuto, il comandante del reparto, colonnello Massimo Giannetti, che ci ha seguito, il comandante del RIS di Roma, colonnello Sergio Schiavone, e il tenente colonnello Paolo Fratini, per quanto riguarda il ROS il generale Pasquale Angelosanto, che nel frattempo è andato in pensione, e il colonnello Rubino Tomassetti, che era al reparto che ci ha seguito, perché ci hanno veramente dato un grosso supporto per cercare di arrivare a dei dati oggettivi, i più oggettivi possibili. Quindi, questa è stata la nostra scelta.
  Per quanto riguarda l'excursus, credo che come commissari dobbiate annotarvi in particolare due date, quelle che secondo me sono le più significative dell'intera vicenda. La prima è il 19 febbraio 2013, quando nell'ufficio e nell'abitazione del dottor David Rossi hanno luogo le perquisizioni, disposte dalla locale procura, un momento che dal punto di vista psicologico segna totalmente un punto di discrimine nel percorso di vita di David Rossi, perché da quel momento la sua tranquillità, la sua vita viene sconvolta. La seconda è il 6 marzo 2013, data in cui il dottor Rossi decede.Pag. 6
  Come Commissione abbiamo cercato di scandagliare – lo troverete nella relazione, ma anche nel tantissimo materiale che noi abbiamo acquisito – tutte le ore e tutti i giorni che in questo arco di tempo, ripeto, dal 19 febbraio al 6 marzo, hanno contraddistinto la vita e l'esperienza di David Rossi, che oggettivamente da quel momento non è stato più lui, così come ci è stato riferito dai familiari, in particolare dalla moglie e dalla figlia della moglie, e anche dai colleghi di lavoro. Evidentemente quella perquisizione, ancorché tutti i magistrati che erano titolari dell'inchiesta avessero escluso che lui fosse indagato e che rischiasse di essere arrestato, in realtà nel vissuto di David Rossi ha rappresentato, invece, un momento sconvolgente, che gli ha creato fortissime tensioni, in parte rivelate ai familiari e ai collaboratori con i quali lavorava, in parte probabilmente vissute all'interno della propria personalità e, quindi, non esplicitate in modo netto. Questa perquisizione, quindi, che ha avuto luogo sia nel suo ufficio che nella sua abitazione, quindi sia sul luogo di lavoro sia di fronte ai familiari, è stato un elemento sicuramente molto doloroso per David Rossi, a cui ha fatto seguito tutta una serie di comportamenti che fa capire quanto per lui sia stato travagliato questo periodo.
  La Commissione si è particolarmente soffermata sui dialoghi intercorsi via mail in particolare tra il dottor Rossi e l'amministratore delegato della banca MPS, Fabrizio Viola, e sono state ritrovate alcune mail in cui David Rossi invocava aiuto, mail che, a detta dell'amministratore delegato, che peraltro in quel momento si trovava all'estero in vacanza, sembrano essergli sfuggite. In particolare, in una mail inviata il giorno 4 marzo, alle ore 10.13, scrisse al dottor Viola un messaggio, con oggetto «Help», del seguente tenore: «Stasera mi suicido sul serio. Aiutatemi». Ma ci sono anche altre mail. Poi, in realtà sono seguite mail più tranquillizzanti. Per esempio, alle ore 15.10 il Pag. 7dottor David Rossi risponde: «Hai ragione, sono io che mi agito. Mi sono spaventato dopo l'altro giorno, ma in effetti ripensandoci sembro pazzo a farmi venire tutti questi problemi. Scusa la rottura». Sicuramente queste mail dimostrano uno stato di sconvolgimento.
  Ciò che ha sorpreso un po' tutta la Commissione è che, comunque, siano sfuggite. Da una parte, coloro che le hanno lette, alcuni collaboratori del dottor Viola, hanno detto che non hanno ritenuto di dover intervenire perché riguardavano un rapporto diretto fra l'amministratore Viola e il suo dirigente Rossi. Dall'altra parte, Viola ha detto che gli sono sfuggite e che se n'è reso conto solo a fatti avvenuti. Sicuramente sono la prova di uno stato di alterazione e di prostrazione.
  Abbiamo analizzato – le troverete nella relazione, per cui le menziono a volo d'uccello – tutta una serie di riscontri minuziosissimi, perché siamo andati a vedere minuto per minuto ciò che è accaduto, in particolare l'ultimo giorno di vita, e tutti i colloqui che si sono succeduti. A tal riguardo, una cosa che ci ha molto colpito è che il giorno 6 marzo tutti i testimoni che lo hanno visto e hanno parlato con lui ci hanno descritto una persona relativamente tranquilla, non hanno riscontrato uno stato di particolare alterazione, tranne il fratello, con cui ha pranzato, il quale ci ha detto che David Rossi si trovava in una situazione strana, appariva molto nervoso e guardingo, come se avesse la sensazione di essere seguito, sembrava preoccupato e continuava a ripetere che bisognava parlare piano. Poco dopo, nel pomeriggio, si è intrattenuto in un colloquio con il dottor Fulvio Muzzi, un commerciante della zona, e gli ha parlato di lavori che dovevano essere svolti nell'abitazione, con grande serenità. Questi non ha colto in questa persona una particolare situazione di disagio tale da giustificare a distanza di poche ore quello che poi è accaduto.Pag. 8
  Abbiamo, quindi, svolto questo tipo di accertamenti tecnici, che sono stati affidati al RIS per quanto riguarda la dinamica degli eventi, al ROS per quanto riguarda tutti gli accertamenti legati ai contatti telefonici e al RaCIS per quanto riguarda gli aspetti informatici. In particolare, al RIS è stato chiesto di valutare l'esito della caduta. Credo l'abbiate vista tutti, per cui non mi soffermo sul video – che è stato rilanciato, lo trovate anche sul web – di quella telecamera di sicurezza che inquadra la caduta di David Rossi. Su questo ci sono state varie ricostruzioni, proprio perché c'erano state varie ricostruzioni sugli aspetti che avevano determinato questa caduta, considerato che evidentemente vediamo solo l'ultima fase, quando il corpo di David Rossi batte a terra e la nuca colpisce il pavimento della strada. Si è cercato di capire quale fosse l'esatta dinamica, perché tante ipotesi erano state formulate, anche dalla stampa e dai media. Abbiamo cercato di affidare ai massimi esperti, per quanto ci era stato suggerito, appunto al RIS, il compito di chiarirne le dinamiche. Si è proceduto attraverso un manichino antropomorfo virtuale (così è stato descritto dai tecnici), elaborato in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma, per cercare di capire quale potesse essere la ricostruzione più plausibile di quanto accaduto. Da questo punto di vista – lo troverete a pagina 62 della relazione finale – il RIS ci ha fornito due ricostruzioni: una è quella del moto di precipitazione con scorrimento sulla sbarra, l'altra, quella secondo loro più plausibile, è quella del moto di precipitazione a candela, dunque ipotesi suicidaria. Secondo i riscontri del RIS la seconda ipotesi, quella della caduta a candela e, quindi, suicidaria, è compatibile con lo studio analitico del problema condotto assumendo la massa, l'altezza e tutti gli aspetti tecnici, nonché i riscontri che si sono potuti fare mediante l'utilizzo del video.Pag. 9
  Aggiungo che questo tipo di conclusione deve essere integrata con la conclusione dell'indagine autoptica, tossicologica e medico legale. Anche in questo caso secondo principi di massima terzietà, equilibrio e trasparenza abbiamo affidato a un collegio peritale il compito di valutare quelli che erano stati gli esiti traumatici della caduta di David Rossi. Questa indagine ha fatto emergere alcuni aspetti particolarmente significativi, che noi abbiamo sottolineato, circa la compatibilità di alcune lesioni che erano state rinvenute nella parte anteriore del corpo con la caduta al suolo secondo l'ipotesi suicidaria. Qui è emerso un dato, che peraltro anche noi avevamo notato visionando le foto in sede di autopsia del corpo di David Rossi, perché anche chi, come noi, non è un tecnico esperto della questione non poteva non sollevare alcuni dubbi: David Rossi è caduto di schiena e ha battuto la testa, evento che ha portato alla sua morte, ma sono state rinvenute alcune lesioni a carico del volto, «un quadro escoriativo a carico della superficie dorsale del polso sinistro, un'ecchimosi in corrispondenza della superficie volare di braccio destro, un complesso ecchimotico presente in corrispondenza del versante volare di avambraccio» – leggo le conclusioni del collegio peritale, anch'esso nominato ai massimi livelli scientifici a livello nazionale – «per tali lesività non possiamo escludere meccanismi traumatici differenti». Sostanzialmente questo tipo di lesioni non sono compatibili con l'ipotesi suicidaria. Su questo i periti che abbiamo ascoltato sono stati abbastanza netti, non hanno avuto dubbi, quindi è un elemento sicuramente inquietante, che verrà affidato anche alle vostre valutazioni. Evidentemente quanto ricostruito, pur con la caduta di spalle, che avvalorerebbe l'ipotesi suicidaria, non spiega perché ci fossero queste lesioni, peraltro lesioni che non aveva riscontrato nessuno di coloro che durante la giornata avevano incontrato David Rossi. Pertanto, si deve presumere, Pag. 10trattandosi di lesioni abbastanza vistose sul volto e sulle braccia, che abbiano avuto luogo tra gli ultimi incontri, poche ore prima della morte, e la morte stessa. Questo è un elemento di dubbio che è rimasto come tale. È stato escluso che David Rossi fosse incosciente, perché le reazioni che ha avuto il corpo non erano quelle di un corpo inanimato, ed è stato escluso che fosse oggetto di effetti narcotici. Questo è emerso dalle autopsie che sono state svolte all'epoca della morte e delle successive inchieste.
  Una cosa molto importante – che peraltro è stata particolarmente sottolineata, presidente, nei servizi che più volte sono andati in onda sui media – è che gli stessi riscontri delle telecamere dimostrano che la morte non è stata immediata. Ci sono stati circa venti minuti di agonia. I medici legali ci hanno confermato che, se ci fosse stato un soccorso immediato, David Rossi avrebbe potuto salvarsi. Le lesioni non erano tali in quel momento da determinare necessariamente la morte immediata. Ci sono stati venti minuti di agonia, per cui un tempestivo soccorso avrebbe evitato il decesso. Questo è stato un aspetto molto importante, che credo vada sottolineato, risultato degli accertamenti svolti.
  Abbiamo, inoltre, molto approfondito tutto ciò che è avvenuto nella fase immediatamente successiva. Vi è stato un riscontro assai minuzioso, peraltro in parte contraddittorio. Su questo dirò alcune cose sulle iniziative che avevamo in animo di svolgere, poi voi come ufficio di presidenza e come Commissione valuterete se proseguire nel lavoro che è stato interrotto. Nel senso che abbiamo cercato di capire chi è arrivato per primo sul posto e per quale motivo è arrivato per primo. Vi è tutta una serie di elementi che non sono sempre del tutto collimanti. Le indagini hanno preso corpo dopo la prima telefonata, quella del dottor Bernardo Mingrone, il quale ha Pag. 11chiesto l'intervento di un'ambulanza chiamando il 118 e quindi i carabinieri. Dopodiché, nei pressi del vicolo – vi invito ad andare a vederlo, sarebbe molto utile fare una missione per rendersi conto dei luoghi – sono arrivati gli operatori del pronto soccorso, che sono intervenuti, una volante della Polizia di Stato, il sovrintendente Livio Marini e l'assistente Federico Gigli, tutte persone che abbiamo ascoltato, e poi, figura che è stata particolarmente approfondita, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Pasquale Aglieco, il quale dice di essersi recato nelle adiacenze della sede del Monte dei Paschi di Siena per acquistare le sigarette da un distributore automatico, poi ha notato la volante e ha seguito l'equipaggio perché incuriosito da questo dettaglio. Quindi, è stato il primo ufficiale che è arrivato sul posto, si è qualificato, dato che era in borghese, ha identificato il cadavere e ha impartito immediatamente disposizioni ai poliziotti affinché si recassero presso l'ufficio di David Rossi e provvedessero a impedire l'accesso di altre persone in attesa delle ulteriori iniziative. Sul posto poi sono arrivati i magistrati, il dottor Marini, come dicevo, che era il magistrato competente di turno, ma anche il dottor Natalini e il dottor Nastasi, che erano i magistrati che seguivano i diversi casi del Monte dei Paschi di Siena, una presenza subito molto qualificata. Infine, sono arrivati tutti gli ufficiali dei carabinieri. Lì si è creata subito una contesa su chi fosse competente tra polizia e carabinieri, perché il luogo dove si è verificato l'episodio era proprio al limite della competenza fra polizia e carabinieri, dopodiché il magistrato ha deciso che la competenza fosse della polizia. Quindi, da quel momento tutti i rilievi successivi sono stati svolti dalla polizia.
  A pagina 78 della relazione troverete minuziosamente, minuto per minuto, le diverse telefonate. Abbiamo cercato di ricostruire tutto nel modo più dettagliato, anche perché, come Pag. 12credo ricorderete, uno degli elementi più significativi che hanno colpito l'opinione pubblica e i giornalisti che hanno seguito il caso è quella figura di quella persona al telefono che nei minuti immediatamente successivi alla caduta del corpo si attarda in lontananza e che si può ipotizzare potesse capire che c'era una persona caduta a terra. Quindi, per cercare di inquadrare meglio quella circostanza e quella vicenda, abbiamo cercato di ricostruire minuto per minuto chi c'era e chi non c'era. Non si è mai riusciti a identificare quel soggetto, anche perché non furono mai acquisiti i dati delle celle dei cellulari che in quel momento gravavano su quella zona. Quindi, ahimè, quel tipo di accertamento pur da noi svolto in maniera assai minuziosa, non ha consentito di identificare quella figura. Sarebbe stato veramente molto utile capire chi poteva essere quel soggetto.
  C'è, poi, il tema dei festini. Anche questo è un tema che ha molto interessato l'opinione pubblica, ha avuto amplissimo risalto. Noi abbiamo fatto tutti gli accertamenti possibili, evidentemente, però l'aspetto sul quale ci siamo focalizzati non è tanto se esistessero dei festini. Il fatto che ci siano dei festini tra persone adulte e consenzienti non necessariamente è un elemento tale da richiedere accertamenti penali piuttosto che di altra natura. L'aspetto sul quale abbiamo cercato di riflettere e di avere riscontri è se eventuali festini potessero aver avuto effetti, sulle inchieste, di distorsione delle indagini dell'autorità giudiziaria, della polizia giudiziaria eccetera. Da questo punto di vista, non sono stati trovati riscontri tali da poter dire che, quand'anche fossero esistiti questi festini... peraltro, abbiamo audito una persona, che era, poi, il famoso testimone misterioso comparso nell'inchiesta delle Iene, quindi probabilmente questi festini sussistevano davvero, però non siamo stati in grado di raggiungere la prova che questo, poi, avesse determinato una Pag. 13distorsione, un occultamento di quelli che potevano essere gli esiti delle indagini.
  Come dicevo, vi è, poi, tutto l'aspetto dello sviluppo dell'inchiesta nelle ore immediatamente successive. La Commissione si è particolarmente soffermata sull'accesso che è stato svolto nella stanza di David Rossi dai tre magistrati che ho citato prima e dal personale della polizia, in una fase antecedente all'intervento della polizia scientifica. In particolare il colonnello Aglieco, ma anche tutta una serie di dati e di riscontri hanno dimostrato che i magistrati e il personale, sotto la guida e in esecuzione delle disposizioni dei magistrati, oggettivamente sembrano non avere svolto un accesso del tutto in linea con i migliori canoni dell'investigazione scientifica. Ormai vediamo tutti i telefilm americani, ma non solo, e sappiamo che la scena del crimine deve essere lasciata il più incontaminata possibile e che tutto deve essere catalogato e registrato. In realtà, abbiamo capito – ed è stato ammesso – che ci sono state delle disfunzionalità – probabilmente presi dalla necessità, dalla foga di cercare di trovare le prove regine di quello che era accaduto – e un po' di superficialità. L'intervento della scientifica ha avuto luogo dopo che la scena era stata manomessa. A questo la Commissione si è molto interessata. Abbiamo acquisito tutti i dati possibili, in particolare il video che era stato realizzato, di propria iniziativa, dal personale della polizia giudiziaria, che dimostrava, rispetto a quello della polizia scientifica, successivo, uno spostamento di libri, carte eccetera. Tutto questo lo abbiamo trasmesso, per quanto di competenza, sia alla magistratura sia al Consiglio superiore della magistratura. Va detto che tutte le indagini che abbiamo svolto, con il dovuto rispetto nei confronti dell'autorità giudiziaria, sono sempre state trasmesse, su nostra iniziativa, praticamente in tempo reale, ancorché secretate, sia all'autorità competente giudiziaria sia al Consiglio Pag. 14superiore della magistratura, per eventuali valutazioni. Va detto che il Consiglio superiore della magistratura non ha ritenuto di prendere iniziative a fronte di questo materiale trasmesso. Abbiamo appreso dopo, io l'ho appreso dai giornali, che tutto il materiale, che pure era stato inviato all'autorità giudiziaria, che aveva portato anche all'iscrizione nel registro degli indagati, si è concluso con delle archiviazioni, che sicuramente potrete acquisire. Sono tutte cose maturate in una fase successiva, ma credo che dovreste acquisirle per completezza di documentazione.
  Come sapete, la nostra Commissione ha dovuto chiudere i propri lavori anticipatamente rispetto alle previsioni, perché la legislatura si è conclusa con qualche mese di anticipo. Nel momento in cui abbiamo redatto la nostra relazione, abbiamo ritenuto di inserire una serie di considerazioni generali su quelle che potevano essere le attività da svolgere in una fase successiva. Con grande serenità affido questo materiale e queste nostre valutazioni alla Commissione, che valuterà se queste attività istruttorie che intendevamo svolgere meritano di essere approfondite.
  In particolare, ritenevamo potesse essere utile un esperimento giudiziale a Siena. Ritenevamo che tutta una serie di incongruenze tra le dichiarazioni rese dai diversi protagonisti nelle ore che hanno preceduto e quelle successive al decesso di David Rossi potessero essere meglio chiarite attraverso un esperimento giudiziale, in particolare per dimostrare i tempi necessari per spostarsi da un luogo all'altro e per rendere compatibili le diverse versioni.
  In particolare, per quanto riguarda l'esperimento giudiziale, pensavamo, in questa sede, di andare a verificare il comportamento del dottor Filippone, che era l'amico personale di David Rossi, colui che per primo vede il cadavere caduto nel vicolo, Pag. 15perché i tempi da lui esposti non sembrano essere del tutto coerenti con alcune risultanze; in particolare il colonnello Aglieco, per quanto riguarda la sua presenza sul luogo in cui si è verificata la morte di David Rossi; il 118, quindi le ambulanze, l'equipaggio del 118, per quanto riguarda gli orari; e poi, e questo è uno dei punti, secondo me, nodali emersi proprio alla fine della nostra inchiesta, i tempi necessari per spostarsi dall'ufficio di David Rossi all'uscita su Piazza dell'Abbadia.
  Qui c'è quello che è stato un po' il giallo degli ultimi giorni, a conclusione delle perizie affidate al RaCIS. Che cosa si verifica? Già lo sapete, ma lo ribadisco. Forse perché è stata una sorpresa davvero enorme per tutti noi. C'è questo video della caduta di David Rossi che finisce su tutti i giornali, nell'inchiesta, eccetera, contenuto in una chiavetta a disposizione della procura della Repubblica, chiavetta acquisita nelle ore immediatamente seguenti al decesso di David Rossi, attraverso le telecamere di sorveglianza del Monte dei Paschi. Attraverso un lavoro davvero mirabile – che mi sento di elogiare per la competenza e la professionalità – svolto in contemporanea e in via parallela dai tecnici dei carabinieri del RaCIS, ma anche da parte del nostro componente della Commissione, il vicepresidente Luca Migliorino, esperto informatico – che veramente ha svolto un lavoro di grande pregio tecnico e io non sono una persona che usa elogiare ed esprimere giudizi positivi se non sono meritati, però mi sento di dirlo – si è arrivati a identificare in questa chiavetta in mano alla procura in cui c'era il video della caduta, un ulteriore video, cancellato, in cui due soggetti, all'epoca non identificati, uscivano da questa uscita su Piazza dell'Abbadia attraverso un'uscita secondaria, utilizzando un tunnel di collegamento tra due edifici.
  Le cose sorprendenti sono tante su questo aspetto. La prima: per tutta l'inchiesta, anche penale, ciò che nelle varie fasi ci era Pag. 16sempre stato detto era che all'ora in cui David Rossi è deceduto, quindi circa alle ore 20 della sera, c'era un'unica uscita, che era quella principale, in cui c'era un portiere, che era in grado di identificare i soggetti che entravano o uscivano da Rocca Salimbeni. Non solo, ma anche che a quell'ora erano pochissime le persone che si trattenevano in ufficio. Alle otto di sera nella sede principale, certo, c'erano dei dirigenti apicali che, considerato il periodo molto convulso che stava vivendo il Monte dei Paschi, si intrattenevano fino a tarda ora, compresi quelli della comunicazione, perché c'era sempre il rischio che uscissero agenzie nuove. Sostanzialmente, però, il palazzo era pressoché vuoto. C'erano poche persone, tendenzialmente dirigenti apicali e comunque si poteva uscire solo dall'ingresso principale. Questo è stato uno degli elementi che aveva sempre portato a escludere che soggetti terzi fossero intervenuti sulla scena del crimine. Siamo rimasti veramente molto sorpresi nel vedere che, invece, quell'uscita era usufruibile e addirittura due soggetti, andando a vedere gli orari dei video e confrontandoli con quelli della caduta di David Rossi, utilizzavano questa uscita pochi minuti dopo il decesso di David Rossi. Quando ci è capitata questa cosa siamo rimasti veramente molto sorpresi. Abbiamo tenuto segreta la questione, l'abbiamo oltremodo secretata, l'abbiamo affidata, con tutta riservatezza, alla procura di Genova, che teoricamente doveva svolgere delle indagini, perché quel video era nella penna, ma era stato anche cancellato. Non si capiva chi l'avesse cancellato e per quale motivo fosse stato cancellato. Qui, sostanzialmente, dal punto di vista temporale, si chiudono i lavori della Commissione. Nell'ultima fase, la procura di Genova ci disse di aver identificato questi due soggetti che uscivano, che erano dei dipendenti del Monte dei Paschi e che, secondo loro, quindi, non c'erano Pag. 17sviluppi particolari che meritassero approfondimenti ulteriori. Certo che questa cosa ci ha lasciato molto perplessi.
  Uno degli accertamenti che avremmo voluto svolgere era, intanto, capire chi fossero queste persone, al di là del fatto che, poi, fossero state identificate dalla procura di Genova, per quale motivo si trovassero all'interno della sede del Monte dei Paschi a quell'ora poco consueta e per quale motivo ci fosse stato sempre detto che quella porta era chiusa, come tutte le altre porte laterali, secondarie, di Rocca Salimbeni.
  Inoltre, non abbiamo potuto svolgere ulteriori indagini sul computer portatile in uso da David Rossi. Attraverso un lavoro molto intenso di ricostruzione – era addirittura un computer formattato – fatto in parallelo, perché agivano in parallelo, ma arrivando agli stessi risultati, dal RaCIS e dal vicepresidente Migliorino, sono state scoperte delle gallery fotografiche molto ricche, qualcuna anche un po' ambigua, che avrebbero, a nostro giudizio, meritato ulteriori approfondimenti.
  Non abbiamo potuto svolgere alcuni accertamenti economico-finanziari, che volevamo estendere non solo alla famiglia di David Rossi, ai suoi familiari, ma anche ad altri soggetti. Quello che è emerso più o meno lo abbiamo già riferito.
  Sarebbe stato opportuno audire nuovamente il portiere, che doveva venirci a spiegare come era possibile aver sostenuto per anni interi che l'unica uscita era quella principale, quando in realtà non era così. Poi c'è una serie di altri dati e stranezze, ma li leggerete nelle nostre 127 pagine di relazione, quindi credo di poter dire di aver concluso la mia esposizione.
  Concludendo, vorrei menzionare una cosa che ha dato particolare soddisfazione a me e a tutti i commissari che hanno fatto quel lavoro nella nostra Commissione. È un giudizio che sul nostro lavoro è stato espresso da un giornale qualificato, The Post Internazionale. Mi piace ricordarlo. Ha fatto un fumetto. Il Pag. 18nostro lavoro è stato seguito dal punto di vista mediatico, dai giornali di cronaca, ma anche dalla televisione e da tanti giornali che hanno visto la vicenda, come in questo caso, con un fumetto. Comunque, mi piace ricordare questo giudizio che è stato espresso: «La Commissione parlamentare sul caso di David Rossi sembrava di un altro Parlamento: seria, efficace, trasversale». Questo io credo che sia stato forse uno dei migliori complimenti, una soddisfazione che voglio condividere con chi c'era allora e c'è qualcuno anche qui: l'onorevole D'Orso, ma anche il dottor Renna, tutto il personale della Camera dei deputati e i finanzieri che ci hanno aiutato. L'auspicio è che questo stesso spirito, questo stesso metodo di lavoro unitario, pur avendo avuto, in certi momenti, delle posizioni divergenti, possa animare anche questa seconda Commissione, che possa avere le soddisfazioni che abbiamo avuto noi. Grazie presidente.

  PRESIDENTE. Ringrazio il senatore Zanettin. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni, tenendo presente che ci sarà un'eventuale parte segretata al termine.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Così possiamo essere tutti più liberi.

  PRESIDENTE. Esatto.

  SIMONETTA MATONE. Io mi baso su ciò che ho letto, quindi sono domande forse che lei riterrà assolutamente superflue, se non fuori luogo. La questione dell'orologio che sarebbe stato buttato in un secondo momento è una notizia giornalistica o è qualcosa che voi avete appreso realmente?

Pag. 19

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. È stata una delle questioni affrontate nel corso della perizia. Secondo la perizia, quello che viene considerato l'orologio in realtà non era tale. Questa è stata la valutazione. Premetto che tra gli esperimenti giudiziali che quella sera sono stati svolti c'è stato anche quello di buttare un orologio Sector dello stesso tipo di quello che indossava David Rossi all'epoca dei fatti. Secondo i tecnici dei Carabinieri, del RIS in particolare, sarebbe stato più un riflesso. Non c'è stato un riscontro.

  SIMONETTA MATONE. Il cadavere lo indossava o no l'orologio? È questo che non ho capito.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Non ricordo bene, ma mi pare che sia stato trovato a margine, però, quello che era stato ipotizzato e cioè che sarebbe stato lanciato in un secondo momento, in realtà, secondo i tecnici che noi abbiamo ascoltato, non sarebbe un dato plausibile.

  SIMONETTA MATONE. Ripeto, sono domande che potrebbero essere ritenute da lei addirittura stupide. Le due persone di cui si è parlato, che si sarebbero avvicinate al corpo e non avrebbero prestato soccorso esistono o no?

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. No. Esiste una persona vista in fondo al vicolo, non identificata, che parlava al telefono.

  SIMONETTA MATONE. Quindi, è soltanto una.

Pag. 20

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Sì, una, che però non è mai stata identificata, che sarebbe stato molto opportuno invece...

  SIMONETTA MATONE. È quello di cui lei parlava, del quale non si è giunti all'identificazione.
  Le rivolgo un'ultima domanda. Non ricordo se il procuratore capo della Repubblica di Siena intervenne o no.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. No, quella sera era fuori sede. Non intervenne. Intervenne il magistrato di turno, il quale chiamò gli altri due colleghi.

  SIMONETTA MATONE. Fu lui a chiamare i due colleghi che indagavano su MPS. Così è la vicenda. Il procuratore capo non è intervenuto.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Il procuratore capo, da quello che si è capito, viveva fuori e non si è mai interessato più di tanto della vicenda.

  SIMONETTA MATONE. Va bene. Un'ultima domanda. Io non sono riuscita a capire il nesso – se c'è, lei ha detto che è rimasto un punto interrogativo – tra la vicenda dei festini e la vicenda David Rossi. Vorrei che lei ci spiegasse se questo aspetto è stato approfondito oppure no.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Abbiamo cercato di approfondire la questione.Pag. 21 La questione venne sollevata da una trasmissione televisiva nella quale l'ex sindaco di Siena avrebbe fatto delle rivelazioni pensando di non essere registrato. In realtà, veniva registrato. Quando l'ex sindaco è venuto qui da noi ha detto che erano soltanto delle illazioni. Quello che noi abbiamo potuto, invece, audire è stato il misterioso protagonista che in quei festini si prostituiva e che ci ha raccontato di essere stato portato a Siena e di aver riconosciuto alcune personalità. Fra le altre, in particolare, il colonnello Aglieco, che peraltro ha smentito totalmente questo fatto.
  Il tema che noi abbiamo cercato di approfondire non era tanto il fatto se maggiorenni consenzienti partecipassero a dei festini, perché questo non poteva essere oggetto di valutazione di nessun tipo, ma abbiamo cercato di capire se la partecipazione a questi festini potesse aver condizionato, in un modo o nell'altro, le indagini coprendo eventuali responsabilità. Su questo non siamo riusciti. Certamente ci sono stati alcuni episodi molto sorprendenti. Questo testimone, sulla cui identità abbiamo cercato di mantenere il segreto, prima non voleva venire, perché temeva di essere ucciso, poi siamo riusciti a convincerlo a venire, garantendogli il massimo anonimato e la massima riservatezza, per cui nessuno sapeva che sarebbe venuto. Gli abbiamo consentito di arrivare con un taxi con i vetri oscurati, entrando direttamente nel palazzo, garantendogli il massimo dell'anonimato. Dopo aver reso la sua testimonianza e aver svolto la sua audizione, però, è uscito e ha trovato fuori dal portone il colonnello Aglieco e la moglie che lo fotografavano. È stato un episodio assolutamente increscioso e inquietante, che è stato oggetto di una denuncia. Il dottor Renna e i nostri finanzieri lo accompagnarono al commissariato per sporgere denuncia. Gli esiti di questa denuncia, però, non ci sono stati più comunicati. Magari questo potreste approfondirlo voi Pag. 22nella fase successiva. Sono stati tutti episodi inquietanti, che hanno creato tensione all'interno della Commissione e che sicuramente non erano ordinari, non erano preventivabili alla vigilia. Così sono andate le cose. Però, oggettivamente, non posso dire che noi siamo stati in grado di trovare un nesso. Il nesso, tra l'altro, era stato solo ipotizzato dall'ex sindaco. Però, anche lui, quando è venuto qui, non ha potuto dire che in effetti il nesso c'era.

  ILARIA CAVO. Ho la linea che non prende benissimo, quindi spero di non fare una domanda che ha già avuto una risposta in questi ultimi minuti. Per quanto riguarda il riconoscimento avvenuto dalla procura di Genova delle due persone che sono uscite da quella porta che invece si è sempre ritenuta chiusa, volevo capire come è stato fatto e in che modo si è escluso qualunque collegamento tra questi due soggetti e il caso. È stato detto che sono semplicemente due persone dipendenti di Montepaschi. È stato escluso il collegamento con il caso per il fatto che erano due dipendenti di Montepaschi o su questo non c'è ancora una risposta?

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Dovrete chiederla voi la risposta. Noi siamo proprio arrivati con quell'accertamento agli ultimi giorni della Commissione, quindi lo abbiamo saputo in modo informale. Ci hanno detto che avevano fatto questi accertamenti, però noi non abbiamo potuto fare né una verifica né interloquire con loro. Questo è un punto sul quale credo questa Commissione, se vuole cominciare a lavorare, può iniziare a lavorare da subito. Anch'io sono rimasto sorpreso. Ci hanno detto questo. Mi sarei aspettato, nei giorni successivi, qualcosa di più dalle fonti di stampa, qualche notizia trapelata dalla procura competente.Pag. 23 In realtà, io non ho visto niente, quindi forse qualche accertamento da parte di questa Commissione sul punto è auspicabile.

  ILARIA CAVO. Grazie.

  SIMONETTA MATONE. Basterebbe chiedere alla procura.

  PRESIDENTE. La collega Cavo ha un'ultima domanda da porre.

  ILARIA CAVO. Se ho capito bene, nei pc, da un'analisi più approfondita, sempre tramite i tecnici della vostra Commissione, è stata trovata una gallery di foto di cui non si era a conoscenza precedentemente. Eventualmente, le chiedo se può dirmi se era una gallery di foto che poteva dare degli spunti o meno.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Anche questo è un elemento che è maturato negli ultimi giorni di lavoro della Commissione. Le do conferma. C'è stato un lavoro molto approfondito, di ricostruzione, perché qui si tratta di computer che da un primo esame presentavano alcuni dati, ma che, invece, attraverso altri programmi hanno dato ulteriori risultati. Io non sono un esperto del settore, però ho capito che quando qualcosa transita all'interno di uno dei nostri dispositivi, quale che sia, quale che sia la strumentazione che noi utilizziamo per cancellare, in realtà la traccia rimane. Quindi, attraverso questo lavoro, ripeto, molto complicato, molto tecnico, molto approfondito è stato possibile rinvenire delle gallery che noi non siamo riusciti a spiegare, sulle quali avremmo voluto svolgere degli accertamenti per capire se riguardavano la persona di David Rossi o Pag. 24chi per esso. Alcune foto erano anche un po' ambigue, si prestavano a valutazioni, andavano approfondite, però noi non abbiamo fatto materialmente in tempo. Anche questo lo abbiamo indicato nella nostra relazione come meritevole di ulteriore approfondimento. Però, voi troverete tutto di sicuro. Se prendete la gallery che noi abbiamo trovato, guardando le varie foto, vi farete un'idea. È stato il frutto di quel lavoro, sia del RaCIS che del vicepresidente Migliorino.

  PRESIDENTE. Avrei una domanda anch'io. Visto che ha parlato di formattazione del computer, immagino che si riferisse anche forse a quelle foto, che sono state formattate. La formattazione è la cancellazione totale. Siete riusciti a individuare quando quella cancellazione è avvenuta, se prima o dopo il decesso?

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. No. Sicuramente era prima. Il video della chiavetta è stato sicuramente cancellato dopo che era stato acquisito. Lì si tratta di cercare di capire chi abbia avuto in mano questa penna, chi l'abbia inserita e chi abbia cancellato il video. Anche questo è stato un elemento che abbiamo portato all'attenzione della procura della Repubblica, però non eravamo più in grado di andare avanti. Se fossimo stati ancora nel pieno delle nostre funzioni, sicuramente avremmo svolto noi l'indagine per capire, chiamando quelle quattro, cinque, sei o sette persone tra le quali era transitata questa pen drive. Invece, per quanto riguarda il dato del computer personale di David Rossi, al quale faceva cenno l'onorevole Cavo, era un computer che era stato sequestrato e sul quale non si era trovato niente di significativo. Invece, noi, attraverso questo lavoro, ripeto, di ricostruzione, siamo riusciti a recuperare delle gallery e dei dati Pag. 25che erano stati cancellati probabilmente molto tempo prima. Però, andrebbe anche quello approfondito. Sono tutte cose maturate negli ultimi giorni del lavoro della Commissione. Abbiamo addirittura accelerato i lavori di conclusione proprio per cercare di riuscire a depositare le perizie, discuterle, portarle in relazione finale, fare una conferenza stampa proprio nel tempo ristrettissimo che ci è stato consentito dopo la chiusura della legislatura anticipata.

  SIMONETTA MATONE. Ho un'ultima domanda. Perché la procura di Genova? Mi sfugge.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Alcune cose le abbiamo mandate anche alla procura di Siena. Si è scelta la procura di Genova perché astrattamente poteva esserci anche una responsabilità del magistrato competente.

  PRESIDENTE. Tribunale e Corte d'appello competente su Siena.

  SIMONETTA MATONE. Chi ha deciso che la competenza fosse della procura di Genova? Ovviamente non voi.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. No, l'abbiamo deciso noi. Quando abbiamo trovato che c'era questo video, non potevamo sapere chi lo avesse cancellato.

  SIMONETTA MATONE. Però era nella disponibilità della procura.

Pag. 26

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Lo era stato a suo tempo. Secondo una mia valutazione, ho chiamato qui il procuratore di Genova e ci siamo confrontati.

  SIMONETTA MATONE. È la procura competente per i procedimenti disciplinari e quant'altro.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Per la competenza ex articolo 11 del codice di procedura penale, perché in quel momento non potevamo sapere chi fosse colui che aveva cancellato o aveva ordinato la cancellazione, questo in termini molto astratti. Inoltre, questo lo sapete, non ne ho parlato, ma è noto. Si era ipotizzato che anche i magistrati avessero partecipato ai festini e che quindi, nell'ipotesi astratta, ci fossero stati degli elementi che avevano portato a una distorsione delle indagini. Genova era anche competente per quanto riguarda il verbale relativo all'ispezione nell'ufficio. Da questo punto di vista, la procura di Genova addirittura iscrisse nel registro degli indagati, ma poi archiviò... Quindi, la procura della repubblica di Genova l'abbiamo ritenuta il nostro interlocutore naturale per tutte queste vicende.

  ANDREA VOLPI. Io volevo chiedere se esiste una mappatura delle utenze telefoniche che al momento del fatto erano allacciate alla rete, visto che prima veniva citata una persona che è stata vista al telefono nel momento in cui c'era il corpo a terra.

  PIERANTONIO ZANETTIN, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi della XVIII legislatura. Purtroppo questo l'abbiamo rilevato negativamente, nel senso che quella figura, che è stata ampiamente Pag. 27rilanciata dalle indagini, soprattutto mediatiche, in particolare da Le Iene, ma anche da altre trasmissioni, è sfuggita completamente in fase di indagine, quindi le celle non sono state acquisite. La nostra Commissione si è insediata dopo molti anni. Non sono state mappate e sono dati che non si potevano più acquisire a distanza di anni. Ci abbiamo provato in tutti i modi.

  PRESIDENTE. A questo punto, propongo, se non vi sono obiezioni, di passare alla seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica)

  PRESIDENTE. Non essendoci ulteriori interventi, ringrazio nuovamente il senatore Zanettin per il contributo fornito alla Commissione e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 21.45.