Sulla pubblicità dei lavori:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3
Audizione di Massimiliano Monnanni, presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia»:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3
Monnanni Massimiliano , presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia» ... 3
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 5
Bussi Luigi , direttore generale dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia» ... 6
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 6
Monnanni Massimiliano , presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia» ... 6
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 7
Monnanni Massimiliano , presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia» ... 7
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 9
Ciani Paolo (PD-IDP) ... 9
De Palma Vito (FI-PPE) ... 9
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 10
Monnanni Massimiliano , presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia» ... 10
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 10
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BATTILOCCHIO
La seduta comincia alle 12.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Informo che i lavori potranno proseguire in forma segreta a richiesta dell'audito o dei commissari: in tal caso non sarà più consentita la partecipazione da remoto e verrà interrotta la trasmissione via streaming sulla web-tv.
Audizione di Massimiliano Monnanni, presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia».
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Massimiliano Monnanni, presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona «Asilo Savoia», accompagnato dal dottor Luigi Bussi, direttore generale della medesima azienda.
Cedo la parola al dottor Massimiliano Monnanni per lo svolgimento della relazione, facendo una premessa. Teniamo molto – ne abbiamo parlato in Ufficio di Presidenza – a questo momento di incontro subito a ridosso di quell'evento spiacevole accaduto qualche giorno fa, nella notte di domenica 2 febbraio. Sono in corso attività di indagine da parte degli organi inquirenti, quindi verranno chiarite le dinamiche, però è importante, secondo me, mandare un segnale chiaro. Lo abbiamo già fatto con alcune dichiarazioni, e – tra gli altri – vi sono stati gli interventi del Ministro Piantedosi, del Ministro Abodi, del sindaco di Roma Gualtieri e del presidente della regione Lazio. È importante sottolineare questo aspetto di immediata reazione. Secondo me, che ero sul posto, già lunedì 3 febbraio, il segnale più bello lo avete lanciato proprio voi: la palestra non ha chiuso nemmeno per un'ora.
Al di là delle dinamiche, che saranno chiarite dagli inquirenti, è importante sottolineare il fatto che, comunque sia, rispetto al programma della palestra della legalità – che non è solo una palestra, poi magari ne parleremo nel corso dell'audizione, ma è un progetto che sta dietro a questa iniziativa – questo progetto va avanti con ancora maggiore determinazione.
Come Commissione siamo particolarmente legati alla palestra della legalità, perché proprio nella palestra della legalità si è svolta, nel settembre del 2023, la prima uscita pubblica della nostra Commissione, quindi c'è un legame consolidato che va avanti.
Do la parola al dottor Monnanni, ringraziandolo per la presenza.
MASSIMILIANO MONNANNI, presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia». Signor presidente, sono io che ringrazio la Commissione per questa attenzione ricorrente e progressiva. Un ringraziamento particolare al presidente, che si trovava a Ostia proprio quel giorno ed è intervenuto prontamente, rilasciando anche dichiarazioni a nome della Commissione.
Sul contenuto dell'evento posso dire che, da quello che ci è stato riferito, ovviamente nei limiti di quello che è possibile riferire a noi, l'Arma dei carabinieri che sta indagando sembra abbia buone notizie circa il perseguimento – si parla al plurale – dei Pag. 4responsabili. Ovviamente, attendiamo le comunicazioni.
Tra l'altro, l'attenzione su questa struttura è viva, perché proprio oggi, alle ore 14, è prevista una visita del segretario nazionale del Partito democratico, l'onorevole Schlein, nell'ambito di un'iniziativa che vede una presenza su diversi ambiti del Terzo settore. L'onorevole Schlein ha voluto essere presente anche nella palestra, e noi la ringraziamo. Ogni volta che c'è l'attenzione delle istituzioni noi siamo ben lieti di accogliere, raccontare e far vivere quello che c'è dentro il progetto «Talento & Tenacia».
Noi abbiamo assicurato in maniera tempestiva il ripristino dei danni che erano stati arrecati. Abbiamo ricevuto anche molte reazioni da parte dei cittadini, di sostegno, addirittura anche di natura economica, che non abbiamo ovviamente richiesto, perché siamo stati in grado di provvedere da soli. Questo per quanto riguarda Ostia.
Oggi per noi è un'occasione importante. Io ho terminato alle ore 11.40 una riunione ufficiale che è stata promossa dal tribunale di Roma, di intesa con l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, rispetto all'altro tema che, in passato, ci ha visto qui in audizione, ossia la questione dell'impianto sportivo «don Pino Puglisi» e del Montespaccato Calcio. Come sapete, la seconda sentenza della Corte di cassazione, del 9 dicembre 2024, ha rinviato a una terza sentenza della Corte d'appello, allungando ulteriormente la tempistica. Ricordo che la procedura di sequestro risale al 17 giugno 2018. In luogo dei quattro anni ordinari, siamo già ormai verso i sette anni (probabilmente saranno anche qualcosa di più).
Questa situazione ha un po' gelato l'entusiasmo del patto che era stato sottoscritto il 27 novembre 2024 per iniziativa del Ministro per lo sport e i giovani Abodi, raccogliendo una nostra proposta, sia da regione Lazio che da Roma Capitale, Sport e Salute Spa e Agenzia italiana per la gioventù. Stiamo definendo l'aggancio, la partnership a questo accordo anche da parte dell'Unione degli industriali (Unindustria) e della Camera di commercio, oltre alla Fondazione Roma, per quanto riguarda l'attività di inclusione, proprio perché il patto ha lo scopo anche di ricreare rigenerazione sociale, opportunità lavorative, di sviluppo del tessuto produttivo. Lo sport è semplicemente l'aggancio per poter, poi, innescare un percorso di inclusione, di partecipazione nel quartiere.
Abbiamo anche lanciato – il presidente è stato già invitato – il 21 marzo prossimo un'iniziativa pubblica, che abbiamo ribattezzato «primavera di legalità», in coincidenza, peraltro, con la giornata dell'impegno e della memoria in favore delle vittime innocenti della mafia. Se ci sono altri membri della Commissione che vogliono partecipare, siamo ben lieti di accoglierli. Sarà una giornata in cui presenteremo anche una mostra dedicata allo sviluppo del quartiere e alla storia della squadra di calcio, ci saranno una serie di attività e quant'altro.
L'esito della riunione che si è svolta presso il tribunale purtroppo non è stato confortante. Come sapete, il codice delle leggi antimafia prevede una serie di regole. Rispetto al problema che l'impianto sportivo, sostanzialmente, è arrivato alla fine del suo ciclo di vita, quindi necessita di investimenti che erano stati già finanziati dal Dipartimento dello sport nell'ambito del bando «Sport e Periferie» (risorse che non si possono, ovviamente, utilizzare finché la situazione giuridica dell'impianto non è definita), avendo maturato un credito per interventi di manutenzione straordinaria che erano di pertinenza della società sottoposta a confisca in base al contratto, abbiamo chiesto di poter ottenere le quote societarie, pagando, ovviamente, anche la differenza, facendo un mutuo, per poter far diventare immediatamente quel bene un bene pubblico e poter attivare le risorse per il ripristino e l'adeguamento.
Da quello che ci dicono il tribunale e l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, questo non è possibile per una serie di ragioni comprensibili. Ci sono motivi giuridici. Sostanzialmente, dovremo trovare una soluzione con tutte le istituzioni che hanno Pag. 5sottoscritto il patto, per poter evitare di dover chiudere l'attività a fine stagione.
Se l'impianto non solo non è più agibile, ma diventa un pericolo per i cittadini e per chi lo frequenta, è evidente che non è possibile darvi seguito.
Stiamo lavorando, insieme agli uffici ministeriali, per l'eventuale soluzione subordinata del recupero dell'impianto di proprietà della parrocchia che è sottostante, immediatamente confinante. Su questo aspetto avremo anche degli incontri con il Vicariato. Il ministero sta lavorando.
Questo lo dico perché, in riferimento alla stessa Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, come sapete, c'è un provvedimento attualmente all'esame del Parlamento, molto discusso, sulla parte della sicurezza, ma non entro nel merito, il cosiddetto «disegno di legge sicurezza», che contiene alcune disposizioni relative alla parte dei beni confiscati.
Il tema che vorrei porre all'attenzione della Commissione, a prescindere dal disegno di legge, che ha un suo iter e quant'altro, è quello di ipotizzare, eventualmente anche mediante una proposta da inserire in un'idonea cornice legislativa, a fronte di quello che attualmente è un vulnus del Codice antimafia, quanto segue: nei casi in cui, in sede di sequestro, sia stato già attivato un progetto di inclusione sociale validato dal tribunale, con soggetti qualificati, che possono essere soggetti pubblici, ma anche del Terzo settore, si possa prevedere per legge la cosiddetta «destinazione anticipata», con facoltà, nel caso in cui ci sia poi la revoca, di risarcimento previsto al tantundem, cioè esattamente solo il valore periziato, a carico del fondo di giustizia.
Sapete benissimo che la decisione di alcuni tribunali, nata dal tribunale di Milano, poi estesa a tribunali come quello di Roma, di stabilire la destinazione, seppur precaria, anticipata dei beni o di attività di questo tipo, sociali, è legata proprio al fatto di evitare che ci sia la perdita di valore, il degrado, l'occupazione, il vandalismo dei beni, che poi porta ad avere più problemi che altro. Se il bene arriva in fase finale con l'Agenzia oppure in fase di confisca definitiva non rappresenta più un'opportunità, ma diventa un onere per gli stessi enti locali, perché devono reperire ulteriori risorse economiche per poterli ripristinare.
Da quello che mi consta, l'Agenzia aveva lavorato all'interno di quell'ipotesi di disegno di legge, ma vi sono anche, immagino, ragioni presumibilmente di economia del provvedimento. Mi chiedo se la Commissione non potesse valutare – ovviamente vagliando i termini, i contenuti, con il supporto degli uffici legislativi della Camera – la definizione di una misura di questo tipo, in casi molto circostanziati, molto definiti, magari rispettando il fatto che la destinazione si possa fare solo ed esclusivamente verso soggetti giuridici di diritto pubblico, in maniera tale da evitare distorsioni nell'applicazione. Non stiamo chiedendo un provvedimento ad personam, ma noi non vediamo altre strade, da questo punto di vista, per poter risolvere il problema.
Noi, più che proporci di acquistare le quote a carico dell'ASP «Asilo Savoia», pagando i mutui, non credo che abbiamo altre soluzioni operative da offrire né – mi sembra di capire dalle interlocuzioni che abbiamo svolto stamattina sia con l'Agenzia che con il tribunale – ci sono altre possibilità.
Io ho sottolineato il fatto che, se noi siamo costretti a lasciare l'impianto, evidentemente lo stesso non può essere preso in locazione da nessuno, perché il tempo di durata del contratto è limitato alla fine della procedura di confisca, quindi nessun soggetto può investire risorse così ingenti per ripristinare impianti a fronte di un contratto che, necessariamente, può essere caducato di lì a due anni o addirittura può essere revocata la confisca, quindi tornare nelle mani dei soggetti proposti. Se noi lasciamo questa struttura è evidente che – a parte l'impatto mediatico, e non solo, anche per il territorio – questa struttura sarà ulteriormente degradata, vandalizzata, quindi si perderà il lavoro che è stato fatto, pur tra tante difficoltà, in questi anni.
PRESIDENTE. Grazie, presidente.Pag. 6
Do la parola al direttore dell'ASP «Asilo Savoia». Tra l'altro, lo abbiamo già incontrato in un'altra occasione.
LUIGI BUSSI, direttore generale dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia». Ringrazio la Commissione.
Ci siamo trovati con l'onorevole in un momento particolare, però, così come lui ha sottolineato, ci siamo adoperati affinché tutto rimanesse tale. L'attività ha continuato a svolgersi regolarmente. Questo era il messaggio importante che volevamo mandare.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, direttore.
Prima di dare la parola ai colleghi che intendono intervenire, vorrei fare io un'osservazione. Innanzitutto, grazie per le informazioni che ci avete fornito. Aggiungo che il fatto che sia stata portata avanti subito un'azione per comprendere le dinamiche di quanto avvenuto, va nell'interesse della sicurezza e della tranquillità di tutti.
Attendiamo di capire quali saranno i risultati di questa attività di indagine, che è importante.
Mi hanno confortato, presidente, queste reazioni positive da parte dei cittadini. Io sono venuto, come sai, diverse volte alla palestra della legalità. Essa è percepita – ciò è importante – come un patrimonio di quella zona, di quella comunità. Vi è partecipazione e questo è testimoniato anche dal numero degli iscritti che è crescente. È un bene, parte di quel territorio che sappiamo essere ubicato a pochi metri di distanza da aree citate nelle notizie di cronaca per vicende poco edificanti.
Tra l'altro, c'è anche un percorso in atto per l'area antistante la palestra della legalità. Su questo, magari, noi potremmo fare un'azione per capire a che punto è. Non solo la palestra della legalità non arretra, ma rilancia, perché vuole anche quello spazio che sta davanti alla palestra stessa, affinché sia utilizzato e c'è già una progettualità della quale vi invito poi a darci qualche ulteriore informazione.
Ti ringrazio anche per le informazioni che ci hai dato rispetto all'altra struttura, che pure stiamo seguendo. Anche su questa va trovata una sintesi, perché l'unica cosa da evitare è la chiusura dell'impianto, perché sarebbe una sconfitta per le istituzioni.
È interessante il fatto che ci hai riportato sulla partecipazione crescente al patto e a questa partnership. Unindustria rappresenta un segnale importante, insieme a Fondazione Roma: è un patto che si va allargando.
Venendo all'ultimo spunto che ci hai dato, sarà necessario un approfondimento, da svolgere insieme, rispetto a questa ipotesi di destinazione anticipata dei beni confiscati, perché, secondo me, è un qualcosa che si potrebbe approfondire.
Tu sai che, sulla base della indicazione che ci era arrivata da parte vostra, noi abbiamo predisposto un emendamento ad hoc, che è a disposizione ovviamente del Parlamento e che noi siamo certi verrà inserito in un provvedimento. È una situazione sulla quale dobbiamo continuare a insistere, ma che è già instradata. Su questo altro aspetto io credo che sia importante fare, con gli uffici, un approfondimento insieme, in merito a questo discorso della destinazione anticipata dei beni sequestrati. Su questo poi vi chiederò una ulteriore interlocuzione, per capire insieme le modalità per arrivare a un qualcosa di simile rispetto a quello che abbiamo impostato con l'altro bene.
Ti ringrazio anche per l'invito a questa iniziativa pubblica del 21 marzo prossimo, perché sarà un momento importante. Chiaramente estenderò l'invito al resto della Commissione.
Ti do nuovamente la parola su questi aspetti. Chiedo poi ai colleghi, anche a quelli collegati, se hanno ulteriori domande o spunti.
MASSIMILIANO MONNANNI, presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia». Grazie, presidente.
Sul tema dell'estensione delle attività, ricordo che, analogamente a quanto avvenuto per Montespaccato, nel 2020 avevamo partecipato all'avviso «Sport e periferie», che ha stabilito il finanziamento per la realizzazione, sul terreno antistante la palestra, di uno spazio outdoor aperto alla Pag. 7cittadinanza, con servizi gratuiti. Questo finanziamento, a seguito della confisca, è stato confermato.
C'era l'ultimo problema, cioè il fatto che il terreno, che pure è confiscato dal 2021, venisse assegnato al comune di Roma, perché fosse poi adibito a servizio complementare della palestra. Da quello che so io, finalmente l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati ha adottato il provvedimento e credo che sia in corso da parte della amministrazione capitolina la deliberazione per l'acquisizione in concessione del terreno, che è l'elemento fondamentale per poter stipulare la convenzione con il Dipartimento per lo sport e poter effettuare l'intervento.
Nello stesso tempo, con l'assessorato comunale all'ambiente sono già state attivate le procedure per la Conferenza dei servizi, perché occorre un parere rispetto alla realizzazione. Si tratta, in realtà, di una sorta di parco attrezzato, quindi non ci sono interventi edilizi, ci sono solo interventi che servono a facilitare, con delle attrezzature che consentono di fare dei percorsi all'aperto, quindi è un intervento molto leggero.
Per quanto riguarda il tema dell'ipotesi di introdurre delle modifiche al codice antimafia, per assicurare in determinati casi in cui appunto c'è stata l'assegnazione fin dal sequestro di beni a fini sociali e quindi di garantirne la destinazione anticipata, penso che il soggetto o l'interlocutore principe con cui interfacciarsi sia proprio l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, perché questo è un tema che l'Agenzia aveva approfondito quando è stato approfondito, per esempio, il tema delle opere abusive che vengono rinvenute nei beni, che sono oggetto poi di problematiche se non vengono prese in carico fin dall'inizio, analogamente, per esempio, al tema delle società cosiddette «cartiere», che vengono sequestrate e che non potevano essere sciolte subito anche se erano solo società fittizie. Alcuni di questi problemi sono stati trasformati in articolato, inserito nel disegno di legge sicurezza.
Questo tema della destinazione anticipata, probabilmente, è un po' più complesso e quindi probabilmente è stato procrastinato ad ulteriori valutazioni. Però, so per certo che l'Agenzia questo tema l'ha trattato. Non so se abbia già un testo, però credo che il tema sia stato già affrontato e analizzato sotto diversi punti di vista, soprattutto a livello giuridico. È una proposta che, da quello che ho capito, nasce proprio dall'esigenza di porre rimedio a situazioni quali quella di Montespaccato, ma probabilmente ce ne sono tante altre che adesso non conosco in dettaglio.
PRESIDENTE. Solo una cosa, ritornando a Montespaccato. Noi ci siamo stati subito dopo la prima sentenza, la cessione. Ci era stata riportata una situazione per la quale, anche a causa delle notizie di stampa, c'era stata una «frenata» nell'adesione. Questo fatto ci aveva particolarmente preoccupato.
Chiederei di avere qualche dato sia su Montespaccato che su Ostia, di cui non abbiamo parlato. Vorremmo capire qualcosa sulla realtà numerica della struttura di Ostia.
Prendiamo nota di questo appello che voi fate rispetto a quest'area che sta davanti alla palestra della legalità ad Ostia, perché comunque abbiamo la possibilità di fare un'azione di monitoraggio e anche di richiesta di informazioni sullo stato della procedura nei confronti dei nostri interlocutori istituzionali.
Ti ringrazio anche per queste informazioni.
MASSIMILIANO MONNANNI, presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia». Su questo mi sento di confortare la Commissione. Mi è stato riferito che, a seguito dell'indizione dell'ultimo Comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica da parte del prefetto, dove evidentemente si è parlato della vicenda di Ostia, il prefetto ha richiesto espressamente a Roma Capitale le ragioni per le quali non si era definita la procedura di acquisizione dell'area legata a questa cosa.
Mi dispiace, poi, che la richiesta sia stata rivolta al comune, perché il problema era dell'Agenzia, non era del comune. Però, il fatto che il prefetto abbia fatto ufficialmentePag. 8 una richiesta di questo tipo significa che l'attenzione da parte delle istituzioni c'è ed è vigile.
Sul fronte dei numeri, i numeri che noi abbiamo su Ostia ci consentono di dire che siamo a oltre 1.200 iscritti. Finalmente, i servizi sociali del municipio funzionano nell'individuare e segnalare ragazzi, ragazze e utenti che vengono ammessi gratuitamente in base al regolamento, a discrezione ovviamente del servizio sociale che fa le sue valutazioni o di ordine sociale o di ordine economico.
Al di là di questi ingressi gratuiti, che sono molti, ci sono anche gli ingressi gratuiti o le riduzioni che disponiamo noi come ASP, perché ricordiamo che noi abbiamo anche uno scopo sociale. L'obiettivo della palestra è quello di consentire la sostenibilità dei costi rispetto al pagamento, doveroso, soprattutto delle spettanze di chi ci lavora, perché noi abbiamo tutto personale regolarmente contrattualizzato, con contratti collettivi nazionali adeguati e a tempo indeterminato. L'attività della palestra, sostanzialmente, superando anche il periodo del Covid, oggi ci consente di dire che è in grado di assicurare un servizio a prezzi in linea con le tariffe comunali e anche con molte gratuità, sostenendo i costi. Questo è importante, perché significa che siamo riusciti a realizzare un'attività sostenibile.
A Montespaccato è diverso, perché le strutture di calcio traggono il loro unico provento dalle rette della scuola calcio. Le rette della scuola calcio, per scelte nostre, sono ovviamente molto più basse di quelle che dovrebbero essere, con una serie di agevolazioni per far sì che ci sia anche un forte legame con il quartiere. Quella, invece, è una realtà che economicamente è necessariamente in perdita, perché a parte le entrate della scuola calcio il resto sono tutte attività che vengono rese gratuitamente.
L'unico costo che pagano i ragazzi delle squadre giovanili, quindi dai 13 anni fino ai 19 anni, è il kit che però viene rivenduto a un prezzo di costo. Sono circa 550 i tesserati, più ovviamente le relative famiglie, compreso un incremento della componente femminile che, a noi, fa particolarmente piacere, perché stiamo lavorando molto da questo punto di vista, avendo avuto l'idea di costituire una squadra femminile, che ha stimolato anche le famiglie a iniziare a considerare la scuola calcio non solo come un'attività puramente maschile.
Nell'ambito del patto di quartiere di Montespaccato siamo stati contattati, in questi giorni, dal gruppo di lavoro G124 del senatore Renzo Piano, che ha proposto – adesso stanno facendo delle verifiche – di fare un'attività di rammendo della periferia proprio a Montespaccato. Ci hanno chiamato perché sembra che siano interessati. Sono già venuti in incognito, ci hanno chiamato dopo. Verranno di nuovo venerdì prossimo.
La cosa interessante è che questa attività si interseca molto bene con il piano del progetto sperimentale che ha fatto il comune con il sindaco e che il municipio ha identificato a Montespaccato della «Città dei 15 minuti», che prevede una serie di interventi di ricucitura soprattutto con l'area della Tenuta di Acquafredda, che è una riserva naturale però non collegata con Montespaccato per ragioni logistiche e strutturali. C'è questa attività molto importante di recupero. Ricordiamo che noi abbiamo preso buona nota delle richieste pervenute in base a un progetto di partecipazione civica che fece Legambiente con altri soggetti del territorio e che noi ospitammo nelle strutture con il fondo della povertà infantile. Noi non eravamo partner del progetto, perché mi pare che addirittura la domanda fu fatta prima del Covid. I ragazzi e le ragazze delle scuole ci hanno dato un'indicazione precisa. Loro vorrebbero delle attività sportive ulteriori, soprattutto per ragazze e bambine, perché oggettivamente il calcio è una attività considerata prettamente maschile, nonostante le aperture che abbiamo fatto.
Ci hanno chiesto la realizzazione di un campo di basket o di pallavolo per incrementare l'offerta sportiva. Questo è l'obiettivo che noi abbiamo, come anche il recupero di una micro piscina che è stata chiusa perché abusiva, che andrebbe poi bonificata, sanata, regolarizzata, che potrebbePag. 9 incrementare l'offerta sportiva nel territorio.
PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
PAOLO CIANI. Buongiorno. Saluto il dottor Monnanni. Fa piacere ritrovarlo oggi in questa Commissione d'inchiesta periferie.
Mi fa piacere incontrare il dottor Monnanni perché le attività dell'ASP «Asilo Savoia» le ho viste nel corso degli anni anche da consigliere regionale e da consigliere comunale, quindi ne ho seguito le evoluzioni anche da IPAB ad ASP. C'è l'accompagnamento di un percorso anche di novità che il nostro ordinamento si è dato in questi anni.
Mi permetto di manifestare la mia vicinanza e solidarietà, anche in questa Commissione – l'ho fatto personalmente attraverso un'agenzia – per quello che avete subito ad Ostia pochi giorni fa, con quella intrusione notturna.
Vorrei sottolineare, presidente, alcuni aspetti che mi venivano in mente ascoltando il dottor Monnanni. Da una parte, c'è il tema dei beni sottratti alla criminalità organizzata, che è un tema, secondo me, che come Commissione periferie dobbiamo affrontare meglio per dare un nostro precipuo contributo. Mi veniva in mente, ascoltando il dottor Monnanni, che un'altra opera fatta con l'ASP Asilo Savoia era in una parte di Roma, la Romanina, dove i beni sottratti alla criminalità organizzata sono a macchia di leopardo con i familiari delle persone a cui sono stati sottratti i beni. Molto spesso quindi questo tipo di intervento sconta nelle periferie italiane una difficoltà logistica assai forte. Poi c'è il tema del tempo. Ho parlato con molte associazioni che richiedono l'intervento dell'Agenzia dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Loro ci facevano notare come c'è un problema di qualità del bene quando è concesso, perché spesso i beni sono in pessime condizioni e ci vogliono risorse per poterli risanare; vi è poi il problema dei tempi tra la confisca e il definitivo affidamento, tema emerso chiaramente nella vicenda del Montespaccato Calcio. Presidente, lo dico come spunto perché, secondo noi, è un tema che dovremmo approfondire.
L'altro tema – qui lo dico con piacere pensando ad Ostia, perché è qualcosa che abbiamo seguito molto da vicino come istituzioni del territorio – è quello della fruibilità, per i ragazzi dei territori, di questo tipo di servizi. Mi ha colpito in maniera preoccupante quello che sta emergendo sul centro sportivo di Caivano, che noi abbiamo trattato in Commissione. Sta emergendo che i giovani del Parco Verde, al momento, non riescono ad accedere a questo centro sportivo risanato, che appare un pochino un paradosso. Spero e credo che tutte le istituzioni competenti stiano facendo il possibile perché questo non accada. Volevo però citare il tema di Ostia perché, invece, mi sembra che in quel caso tutte le istituzioni siano riuscite a concorrere perché ci fosse la possibilità proprio per i giovani, che come istituzioni vorremmo aiutare ad evolvere nella loro educazione e formazione in una forma positiva di legalità e poi di socialità positiva, i quali sono riusciti ad accedere alla palestra della legalità, e questo lo ritengo qualcosa di importante.
Ho voluto sottolineare questi due aspetti e ringrazio gli auditi.
VITO DE PALMA. Buongiorno a tutti. Ho chiesto la parola al presidente perché lei non ha bisogno di inviti a tener duro, ma ha bisogno della giusta solidarietà da parte delle istituzioni, perché quello che fate è importantissimo.
Quello che è successo alla palestra della legalità non deve farci abbassare la guardia. Anzi, il contrario. La palestra della legalità è un presidio sociale ed è un presidio sportivo. Noi abbiamo bisogno che il territorio, con forza, tenga la barra dritta, come si usa dire in gergo.
Voglio fare un pubblico apprezzamento per quello che fate, nonostante questi segnali che purtroppo arrivano dal territorio. Sono segnali che fanno parte di comunità che, in maniera nuda e cruda, hanno bisogno della nostra testimonianza fisica, Pag. 10quella vostra e quella nostra, di istituzione: dobbiamo difendere questo territorio con messaggi di legalità, messaggi di socialità buona, messaggi che fanno crescere le nostre comunità. Non è con la violenza che le nostre comunità potranno crescere.
Oltre al mio apprezzamento, voglio esprimere piena solidarietà, immagino anche dei componenti della Commissione che oggi non sono presenti, perché ci siamo visti più volte. Oramai questa frequentazione è ripetuta e vi invitiamo ad andare avanti così come state facendo e avete fatto fino ad oggi, perché i risultati sono quelli che lei ha illustrato nel suo intervento: essi saranno più proficui nel corso del tempo, perché questi messaggi positivi devono essere replicati autonomamente dalla comunità che vede un messaggio di speranza.
Il messaggio di speranza non è soltanto il messaggio di quest'anno giubilare, ma è un messaggio di speranza di cui hanno bisogno tutte le comunità italiane rispetto a questi fenomeni.
Grazie.
PRESIDENTE. Sono tutti temi importanti.
Sul tema al quale accennava il collega Ciani relativo ai beni sottratti alla criminalità abbiamo già avuto un incontro con l'Agenzia. Però, nel corso sia delle audizioni che dei sopralluoghi esterni sono emersi ulteriori spunti, quindi credo che in Ufficio di Presidenza potremmo rimettere in agenda innanzitutto una nuova audizione con l'Agenzia e poi, eventualmente, studiare anche altre forme per l'approfondimento di un tema che è importante di per sé: all'interno delle periferie, in cui sono spesso presenti tutta una serie di problematiche, diventa ancora più nodale e ancora più centrale come messaggio di presenza e di presidio dello Stato.
Se i colleghi collegati non hanno altre domande, passerei la parola, per ulteriori spunti finali, al presidente ed eventualmente, se ha qualcosa da aggiungere, al direttore.
MASSIMILIANO MONNANNI, presidente dell'Azienda pubblica Servizi alla persona (ASP) «Asilo Savoia». Volevo ringraziare tutti i parlamentari che sono intervenuti.
In riferimento all'intervento dell'onorevole Ciani, mi fa piacere dire che i servizi sociali di Ostia, con ritardo – meglio tardi che mai – stanno interpretando questa loro facoltà di indicare, di ammettere gratuitamente i ragazzi del territorio nella palestra, partendo anche da casi di particolare difficoltà e soprattutto da soggetti che sono a rischio di devianza per ragioni familiari. Questo credo che sia un aspetto molto importante, perché è un po' come quando noi abbiamo voluto con forza stipulare un accordo con il centro sportivo dell'Arma dei Carabinieri e abbiamo fatto dei corsi totalmente gratuiti, che non comportavano nemmeno l'iscrizione alla palestra: erano come un'attività collaterale, di arti marziali o di judo, fatti da atlete e atleti del centro dell'Arma dei Carabinieri che però erano anche stati medagliati, quindi non venivano visti come delle «guardie», scusate il termine, ma venivano visti come degli sportivi, degli atleti che in qualche maniera proponevano una narrazione delle Forze dell'ordine diversa da quella che abitualmente in quegli ambienti, soprattutto nella parte delle case Armellini, delle case popolari, viene reiterata, veicolata e consolidata da anni e anni di abitudini e di situazioni.
Questo credo che sia di particolare importanza. Ovviamente, questo significa per noi assumerci un onere più grande, perché gli operatori devono svolgere un'attività più delicata, perché stiamo parlando di adolescenti, magari minorenni o da poco maggiorenni, che vanno assistiti, accompagnati e aiutati, perché potrebbero avere un approccio che non li aiuta a superare, subito, il clima che hanno vissuto giocoforza all'interno di determinati nuclei familiari.
PRESIDENTE. Questa è stata un'occasione importante, innanzitutto per esprimere ancora una volta la solidarietà e la vicinanza della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle periferie alla palestra della legalità e, più in generale, ad Asilo Savoia, che porta avanti, come è stato ricordato, una serie di attività molto importanti. Continuate ad andare avanti. C'è il sostegno da Pag. 11parte delle istituzioni, che è emerso anche nelle dichiarazioni importanti che si sono succedute subito dopo quell'evento.
Seguiamo gli sviluppi dell'indagine. Credo che sapere le dinamiche precise sia un elemento importante anche per fare delle valutazioni. Quella è una struttura che ad alcuni dà fastidio, soprattutto sulla base di quello che accadeva nel passato.
Oltre a parlare del 2 febbraio scorso, credo che abbiamo messo in campo anche una serie di riflessioni, in particolare legate ai beni confiscati e alla possibilità di dare, poi, delle risposte ai territori che siano non solo importanti per le comunità locali, ma anche un messaggio esterno, che fa capire che lo Stato, in termini di legalità, come diciamo spesso, non è disponibile a fare dei passi indietro.
Vi ringraziamo per la vostra presenza e per questo momento di incontro con la Commissione periferie. Vi auguriamo buon lavoro e andiamo avanti su questa strada.
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 12.45.