XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie

Resoconto stenografico



Seduta n. 49 di Martedì 4 febbraio 2025

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione di Marcello Scurria, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 3 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 5 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 5 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 6 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 6 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 7 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 7 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 7 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 7 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 8 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 8 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 8 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 8 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 8 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 8 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 8 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 8 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 8 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 8 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 9 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 9 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 9 
Iaria Antonino (M5S)  ... 9 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 10 
Iaria Antonino (M5S)  ... 10 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 10 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 11 
Iaria Antonino (M5S)  ... 12 
De Palma Vito (FI-PPE)  ... 12 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 12 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 12 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 13 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 13 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 13 
Iaria Antonino (M5S)  ... 13 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 13 
Iaria Antonino (M5S)  ... 13 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 13 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 13 
Iaria Antonino (M5S)  ... 13 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 13 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 13 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 14 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 14 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 14 
Scurria Marcello , sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina ... 14 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 14

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BATTILOCCHIO

  La seduta comincia alle 12.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Comunico che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di Marcello Scurria, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Marcello Scurria, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina.
  Questa per noi è un'audizione molto importante, perché Messina è una città che, nella scorsa legislatura, è stata interessata da un intervento importante da parte dello Stato. Io personalmente mi sono recato, qualche mese fa, a Messina per vedere lo stato della situazione. Comunque, è stata messa in campo una tipologia di interventi che secondo me va approfondita. Tra l'altro, la Commissione si recherà a Messina nel corso di quest'anno, entro l'estate sarà una delle tappe che porteremo avanti, quindi oggi c'è la possibilità con il sub-commissario di approfondire la tipologia di interventi che sono stati portati avanti e messi in campo.
  Ringraziamo il sub-commissario Scurria, al quale cedo volentieri la parola, non nascondendo una certa curiosità di conoscere le modalità d'azione, anche perché ci sono sicuramente alcuni aspetti che sono peculiari e altri, invece, che sono replicabili in situazioni con criticità simili. Gli interventi che oggi ci verranno presentati saranno ulteriormente verificati dalla Commissione nel corso del nostro sopralluogo esterno. Prego, sub-commissario Scurria.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Grazie, presidente. Grazie per l'invito. Ringrazio i commissari. Prima di tutto porto il saluto del presidente della Regione Siciliana, onorevole Schifani, che è il commissario straordinario nominato dal Governo. Io sono il sub-commissario. Come prevede la legge, il commissario straordinario si può avvalere di un sub-commissario.
  Vengo alla questione Messina. In fondo è una questione, anzi un caso – direi – nell'ambito italiano e forse anche nell'ambito europeo. Nel corso di questi ultimi anni, dopo decenni di silenzio o, comunque, di sottovalutazione di un problema importantissimo, è emerso questo caso, che è confermato dai numeri che adesso vi fornirò, che danno esatta cognizione e conferma che, tuttora, esiste una questione così importante nella tredicesima città italiana, città metropolitana, che è Messina, questione che abbiamo iniziato a risolvere.
  A Messina ci sono ancora ottanta baraccopoli e 680 mila metri quadrati sono interessati da questi insediamenti di manufatti. Li chiamo manufatti, ma sono abitazioni assolutamente fatiscenti. Ovviamente, anche la parola «abitazioni» è una parola grossa. Queste ottanta baraccopoli sono distribuite su tutto il territorio della città di Messina. Il presidente, che ha già fatto un sopralluogo, ha potuto vedere un Pag. 4ingrandimento di questa foto, che rappresenta il territorio della città. Le parti colorate di giallo sono, appunto, le baraccopoli. La più grande copre 75 mila metri quadrati, poi via via ce ne sono di medie, di piccole e di micro baraccopoli.
  Il numero di queste baraccopoli, come vi dicevo, è di ottanta e queste, approssimando per difetto, sono state realizzate utilizzando 100 mila metri quadrati di eternit e, quindi, di amianto, che sta sulla testa di chi vive dentro questi manufatti. Le famiglie, nel 2018, erano circa 2.300. In questo momento, avendo lavorato nel corso di questi ultimi anni all'assegnazione degli alloggi, il numero delle famiglie si è ridotto notevolmente, ma siamo ancora a circa 1.600 famiglie che vivono in queste strutture. Ovviamente, poiché parliamo di 1.600 famiglie, dobbiamo immaginare che si trovano in queste condizioni 4.000-4.500 persone. Peraltro, queste famiglie spesso sono numerose, con diversi bambini. Da marzo 2023, proprio per accelerare il ricollocamento abitativo di queste famiglie, l'ufficio del commissario ha scelto di dare priorità assoluta alle famiglie con all'interno un soggetto fragile, fragile ovviamente certificato. Pensavamo di doverne sistemare una cinquantina a gennaio 2025, perché la finestra è aperta e resterà aperta, e siamo arrivati a censire all'interno di queste 1.600 famiglie circa 300 famiglie con un grave disabile all'interno, a volte anche con più di un disabile, spesso con bambini che hanno delle fragilità. Quindi, abbiamo dato priorità a questo.
  Ma il risanamento delle baraccopoli di Messina non si limita soltanto ad assegnare un alloggio, che resta comunque la priorità, come vi dicevo, perché la filiera è piuttosto lunga e complessa, ma anche ad acquistare o costruire nuovi alloggi – poi mi soffermerò sul «metodo Messina» – o anche a ristrutturare alloggi sul libero mercato e assegnarli, in modo da demolire le baraccopoli dove abitano queste famiglie e procedere contestualmente alla bonifica. Peraltro, nel corso degli anni abbiamo scoperto che il problema non è soltanto quello che c'è sopra la testa di chi abita in questi manufatti fatiscenti, ma anche quello che c'è sotto, perché, a parte l'amianto, che vi dicevo è stimato in circa 100 mila metri quadrati, abbiamo scoperto sotto, una volta demolito – come prevede la legge peraltro, e rientra nelle competenze dell'ufficio del commissario – aree di sedime assolutamente inquinate. Quindi, prima di fare qualunque tipo di intervento, bisogna necessariamente procedere alla bonifica di quelle aree. Infine, c'è la parte di riqualificazione di queste aree.
  Voglio soltanto dire per inciso, come lei, presidente, ha avuto modo di verificare, seppur nel corso di una breve visita, ma che penso la Commissione approfondirà quando verrà a Messina, che le nostre baraccopoli non sono situate nella periferia della città di Messina: noi abbiamo le baraccopoli nel centro della città di Messina. Sono delle periferie in centro, scusate l'ossimoro. Anche questa è una peculiarità tutta messinese.
  Le nostre baraccopoli, in questa lunga filiera, non solo abbiamo capito che da un problema possono e devono diventare per la città di Messina un'opportunità, attraverso la loro riqualificazione, ma il passo avanti è quello di mettere a punto dei progetti per rigenerare queste aree, che sono importantissime e pregiatissime, che potrebbero ridisegnare il volto della città di Messina, quando riusciremo a completare questo lavoro.
  L'ufficio del commissario esiste dal 2021 ed è stato costituito da una disposizione di legge specifica emanata, durante il Governo Draghi, dal Parlamento italiano con l'approvazione del decreto-legge n. 44 del 2021, che poi è stato convertito in legge (articolo 11-ter), che ha anche previsto l'assegnazione di una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro, che l'ufficio del commissario ha già impegnato e sta provvedendo a mettere a terra, chiaramente con i tempi che occorrono, perché la filiera che ho tentato di esemplificare poc'anzi è quella dell'acquisto. Abbiamo messo in campo anche la possibilità della costruzione di nuovi alloggi, anche se preferiamo acquistare sul libero mercato e fare in modo che queste persone che vivono in queste baraccopoli orizzontali non finiscano nelle baraccopoli Pag. 5verticali, che in questo momento rappresentano un tema attuale. Penso, ad esempio, a Caivano. Ma anche noi abbiamo la nostra Caivano, che si chiama Bisconte, 189 alloggi costruiti con questo sistema nel 2006, sempre a proposito di famiglie che vivevano in aree baraccate, piuttosto che le Vele o le altre aree che sono state recentemente individuate con il «decreto emergenza» (decreto-legge n. 208 del 2024).
  È un tema importantissimo quello del diritto alla casa e del social housing. Comunque, ciò che si è compreso – e che in maniera interessante è stato recentemente sintetizzato da uno studio che l'ANCI, attraverso la Fondazione IFEL, ha fatto anche su Messina, dedicando a quindici città italiane il tema del libro Città Rigenerative, e Messina è dentro con le sue specificità e le sue peculiarità – è che da tutto ciò emerge un quadro piuttosto allarmante. Aggiungerei anche uno spartiacque rispetto a quello che abbiamo ereditato, in forza ovviamente di leggi dello Stato, ovvero la costruzione di queste enormi periferie nelle città più importanti d'Italia, periferie non solo in senso geografico, ma periferie esistenziali, come ha ricordato il Presidente della Repubblica nel suo ultimo discorso di insediamento alla Camera. Ma anche il Papa, a proposito di periferie esistenziali, umane e sociali, ha utilizzato una bellissima espressione, dicendo che le città non iniziano nel centro della città. Proprio come accade a Messina, una città di 220 mila abitanti, caratterizzata da questa distesa di case popolari, che sono una peculiarità della nostra città.
  Del resto, come ben sapete, Messina ha subìto il più importante terremoto della storia d'Italia, nel 1908, dopodiché è stata sostanzialmente ricostruita, prima con le baracche in legno, e alcune ancora ci sono. Ovviamente, quando verrete a Messina, vi accompagnerò a vederle. Adesso stiamo lavorando per restaurarne una, per mantenerla a futura memoria, come monito e ricordo di quello che è stato. Poi, negli anni Trenta questa distesa di baracche in legno è stata abbattuta e sono stati costruiti questi quartieri, che a quel tempo vennero definiti «città giardino».

  PRESIDENTE. Sì, le abbiamo viste.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Esatto, il presidente le ha viste. Sono proprio accanto alla sede dell'ufficio del commissario per il risanamento. Sono delle casette, che poi sono state ribattezzate «ultrapopolari». Sinceramente cosa c'è oltre il popolare non si capisce. Comunque, erano strutture con dimensioni incredibili, di ventiquattro o quarantaquattro metri quadrati. Poi, proprio per la superficie utile da abitare, nel corso dei decenni sono state oggetto di abusi edilizi attraverso la costruzione di superfetazioni. Quindi, queste «città giardino» – ce ne sono ancora circa dieci nella città di Messina – sono diventate intanto delle piccole bombe urbanistiche, perché i servizi e i sottoservizi erano progettati per gli anni Trenta e oggi sono ancora lì, a distanza di circa novantacinque anni.
  Su queste aree, dove insistono circa mille casette ultrapopolari, noi vorremmo intervenire attraverso non una demolizione e una ricostruzione in loco, come è stato fatto sostanzialmente fino agli anni 2000, 2010, 2020, ricostruendo in queste aree questi ghetti, che poi sono stati ribattezzati ghetti verticali, dove a povertà si somma povertà. Chi abitava nei ghetti orizzontali è stato trasferito in questi ghetti verticali, con tutte le conseguenze sociali, in particolare sociali, che potete immaginare.
  A Messina, come ha avuto modo – credo e spero – di apprezzare il presidente Battilocchio, negli ultimi anni ci siamo mossi. L'abbiamo potuto fare grazie intanto alla legge che ha istituito un commissario straordinario e lo ha dotato anche di risorse finanziarie e, ovviamente, di tutti i poteri derogatori che necessitano e sono utili perché si arrivi a concludere e a mettere la parola fine a questa vergogna che dura da tantissimi decenni. Uso esattamente il termine «vergogna». Non credo ci sia altro termine da utilizzare per poter qualificare quello che nel corso dei decenni si è perpetrato a Messina, nel silenzio delle istituzioni. Questo è rimasto sempre un aspetto circoscritto alla nostra città, oltre che alla Pag. 6Regione Siciliana, che pure si è occupata delle baraccopoli di Messina con una legge speciale del 1990, una legge, peraltro, anche piuttosto innovativa, che però per ragioni «burocratiche» non ha mai prodotto i frutti necessari. Quella legge aveva avuto una dotazione finanziaria, nel 1990, pari a 500 miliardi di lire, che sono stati spesi, quando, nel 2018, fu approvata una nuova legge, che sostanzialmente tendeva a semplificare e a dare le competenze sulle baraccopoli di Messina ad un unico ente, un ente pubblico comunale, un'Agenzia per il risanamento, che venne appositamente costituita, che oggi è nelle mani del comune di Messina, ma ovviamente con poteri ordinari.
  A distanza di ventinove anni dalla legge regionale n. 10 del 1990, l'ufficio del commissario e il comune di Messina hanno trovato due o tre opere pubbliche di riqualificazione, peraltro mai completate. Ora le stiamo completando noi con l'ufficio del commissario, rispetto a un fabbisogno di circa 3.700 famiglie che erano state censite negli anni Novanta. In particolare, il censimento fu approvato dopo dieci anni dalla legge, nel 2000. Erano stati assegnati 530 alloggi, messi a disposizione di queste famiglie con il vecchio sistema, cioè quello della costruzione.
  La novità che abbiamo introdotto in questi anni è quella di accelerare i tempi, perché non possiamo far aspettare le famiglie dentro le baraccopoli, soprattutto i bambini, che nascono, crescono e diventano grandi. Siamo arrivati alla terza-quarta generazione che vive in queste baracche.
  Dal 2019, con l'Agenzia per il risanamento e con il comune di Messina, che ha appositamente destinato 15 milioni di euro di fondi PON per questa finalità, abbiamo assegnato complessivamente, ad oggi, 600 immobili. Nell'arco di quattro anni e mezzo, cinque anni, abbiamo fatto più di quello che era stato fatto in 29 anni con la legge regionale, quindi un risultato eccezionale.
  Man mano che ogni giorno ci cimentavamo per risolvere i problemi di questa complicata e complessa filiera, dall'acquisto dell'alloggio sino alla consegna delle chiavi alle famiglie, alla riqualificazione e alla bonifica, abbiamo capito che il problema non è il contenitore. Non possiamo parlare del contenitore, che pure è un immobile o un manufatto fatiscente. Abbiamo capito che bisognava iniziare a occuparsi del contenuto, di chi vive nelle baracche. Insieme all'Università di Messina abbiamo lavorato per somministrare dei questionari, per capire intanto chi c'è all'interno. Ci sono delle famiglie, delle persone che vivono, che sbarcano il lunario. Sicuramente avranno pure il frigorifero e anche la parabola, perché riescono a vedere anche il televisore, qualcuno ha anche l'aria condizionata, tuttavia vivono in una condizione di marginalità che vi lascio soltanto immaginare, con condizioni lavorative assolutamente precarie.
  Il comune di Messina, in questi anni, attraverso tirocini inclusivi, ha dato anche una mano a un numero consistente di queste famiglie (circa mille). Non basta semplicemente, per chi ha avuto la fortuna finora di averla, di avere consegnate le chiavi della casa. Vi posso assicurare che queste famiglie devono necessariamente essere accompagnate anche in questa nuova vita.
  Per ciascuno di noi il bene della vita può essere qualunque cosa, dipende dai punti di vista. Vi posso assicurare che per queste famiglie il bene della vita è esattamente una casa, perché se la sono sognata per decenni. Tuttavia, quando vengono trasferite dalla baracca alla casa non è l'approdo finale di un percorso, ma l'inizio di una nuova vita. Intanto, devono imparare a vivere in un condominio «normale», quello che noi stiamo facendo, comprando sul libero mercato e assegnando case su tutto il territorio.

  PRESIDENTE. Questa è una cosa molto particolare.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. L'inclusione è il nuovo sistema. Se vediamo quello che da noi si chiama Bisconte (189 alloggi), o Le Vele o Caivano, è Pag. 7quello che abbiamo ereditato, quello che le città hanno ereditato. Bisogna trovare strumenti per intervenire a cose fatte. Quello che noi possiamo fare da ora in poi è, ad esempio, cominciare a rimettere le mani sulla legge sulla casa – questa è una mia idea, una mia proposta – ed evitare di andare a ricostruire ghetti nelle ATER, che ci sono in tutta Italia, da noi si chiamano IACP. Basterebbe dire «basta costruzioni», ma non solo per le questioni ambientali o paesaggistiche. Basta costruzioni, basta distinzione «case popolari», che siccome sono popolari vengono pure costruite male, ed edilizia residenziale. Dobbiamo unificare, dobbiamo rimettere mano. In questo momento io lo posso fare, perché l'ufficio del commissario si avvale di poteri derogatori. Pensiamo all'acquisto di una casa di 70 metri quadrati. La legge, peraltro, disciplina in modo puntiglioso l'assegnazione ai nuclei familiari. Le case popolari vengono assegnate da 45 a 59 metri quadrati alle famiglie con due persone; da 60 a 73 metri quadrati alle famiglie con tre-quattro persone; da 74 metri quadrati a massimo 95 metri quadrati alle famiglie da quattro persone in su.
  Famiglie, ad esempio, con otto-nove persone, come le mettiamo in una casa di 95 metri quadrati? Compriamo case e faccio la deroga. Normalmente le ATER, chi si occupa dell'edilizia residenziale pubblica non possono fare quello che, invece, è consentito in questo momento, in via eccezionale, al commissario. Bisognerebbe rimettere mano e non fare più distinzione.
  Aggiungo – è un'idea interessante, dal mio punto di vista – che lo Stato contribuisce e garantisce mutui per i giovani fino a 35 anni, garantisce le imprese artigiane. Abbiamo assistito a Industria 4.0, ad Artigiani 3.0. Perché lo Stato deve continuare a essere proprietario di questi immobili, che peraltro affitta da concedere in locazione con importi assolutamente minimali, ma spesso, purtroppo, e questo ce lo dicono le statistiche, non riesce a recuperare le somme, seppur minime? In questo momento, in Sicilia l'alloggio in affitto costa da 52 euro a 208 euro, il massimo. Siccome questi enti che si occupano dell'edilizia economica popolare non hanno entrate o finanziamenti a parte, tranne che per costruire, poi la manutenzione diventa un problema, quindi abbiamo i famosi quartieri ghetto.

  PRESIDENTE. Anche questo lo riscontriamo spesso.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Presidente, se i commissari sono interessati a formulare delle domande, penso di aver rappresentato la situazione.
  Vorrei dire un'ultima cosa in merito alla rigenerazione. Noi siamo arrivati ora dalle 80 baraccopoli a 65 baraccopoli, riducendo enormemente il numero, ma ancora non ci siamo, tanto per essere sinceri e chiari. Noi pensiamo che questo problema debba e possa diventare una opportunità per la città di Messina, ma in generale per le città dove ci sono situazioni simili, non – per fortuna, aggiungo io – come quelle della città di Messina.

  PRESIDENTE. Grazie, sub-commissario, per questa relazione importante. Tra l'altro, ci ha trasmesso una serie di numeri e di informazioni che potremo insieme verificare nel corso della nostra missione esterna.
  Parliamo, quindi, di 80 baraccopoli che partono dal 1908 in poi.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Si. Anche se oggi gli effetti del terremoto sono molto lontani, risalenti nel tempo, tuttavia ci sono ancora effetti nella nostra città. Un giornalista che si occupa da tanti anni del fenomeno delle baraccopoli ha scritto, nel corso di questi anni, che c'è un po' la cultura della baracca a Messina. Ne ha parlato anche Goethe riferendosi al suo viaggio in Italia, in Sicilia e a Messina nel 1700. Dovete sapere che Messina è una città molto particolare, lunga 52 chilometri, con 47 villaggi, quasi tutti alle spalle, a sud, ed è molto stretta. Nei villaggi, al tempo, Pag. 8era quasi impossibile arrivarci tutti i giorni. Oggi abbiamo, ovviamente, i mezzi di trasporto pubblico che collegano i villaggi con la città. Ovviamente, ha inciso notevolmente la Seconda guerra mondiale. La città di Messina la prima volta è stata completamente distrutta nel 1908 e, poi, è stata distrutta nuovamente negli anni Quaranta, con il famoso bombardamento.
  Sappiate che – ma questo credo sia patrimonio comune – la legge antisismica in Italia, che ovviamente poi ha subìto una serie di deroghe e di modifiche, soprattutto modifiche e miglioramenti, nasce per il terremoto di Messina. Messina è la prima città in Italia che, dopo il terremoto, è stata ricostruita, finalmente, come prevede la legge antisismica, che è di quegli anni ed è stato un monito, allora, per l'Italia.
  Messina è una città paradigmatica per tante cose, non solo per il ponte, per chi è interessato, ma perché coesistono in questa città anche contraddizioni, come quelle che vi ho appena raccontato. Probabilmente non sono stato capace di raccontarvi, di rappresentarvi quello che poi, magari, vedrete con i vostri occhi, che per certi aspetti supera anche il racconto e l'immaginazione.

  PRESIDENTE. Solo alcune precisazioni su questioni che mi sono appuntato. Se i colleghi hanno domande da fare, anche quelli collegati, possono segnalarmelo.
  Noi parliamo di 680 mila metri quadrati interessati da insediamenti.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Circa 137 campi sportivi, per intenderci.

  PRESIDENTE. Ottanta baraccopoli ubicate, come abbiamo visto nella documentazione che lei ci ha dato, in varie parti della città, anche a ridosso del centro storico.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Anche dentro il centro storico.

  PRESIDENTE. Anche dentro il centro storico.
  Lei, poi, ha detto che attualmente ci sono ancora 65 baraccopoli. Lei ha fornito un numero molto preoccupante relativo ai metri quadrati di amianto, nell'ordine di 100 mila metri quadrati di eternit-amianto. Questo è un qualcosa di molto preoccupante.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Questo incide anche sotto il profilo finanziario. Per quello che so io, in Italia non esiste un impianto di stoccaggio o, comunque, di smaltimento dell'amianto. Noi stocchiamo in Italia e sappiamo che l'amianto che rimuoviamo a Messina va a finire o in Germania o in Svezia. Qui abbiamo semplicemente degli impianti che lo imballano, per poi essere smaltito in Germania o in Svezia, quindi con costi enormi.

  PRESIDENTE. Inoltre, se ho ben appuntato la questione, siamo partiti nel 2018 con 2.300 famiglie e oggi sono circa 1.600 famiglie. Comunque, c'è un'operazione in corso. Avete dato, ovviamente, la priorità a famiglie con fragilità.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Questo dal 2023.

  PRESIDENTE. Dal 2023. Questo tipo di accertamento è stato fatto in collaborazione con i servizi sociali del comune?

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Il commissario si avvale di più soggetti attuatori. Ovviamente, il comune di Messina è protagonista in questo momento. L'ufficio del commissario se ne occupa, ma interagisce e collabora con il comune di Messina. I soggetti attuatori sono per gli Pag. 9aspetti della stazione appaltante e delle gare Invitalia, con cui intrattiene rapporti, l'Agenzia per il risanamento, che fu costituita nel 2018, che è un ente pubblico, che in regime ordinario si occupa della questione delle baraccopoli, e l'ASP (Azienda sanitaria provinciale) di Messina.
  Un altro aspetto su cui non mi sono soffermato è quello sanitario. Nel 2018 il sindaco del tempo, d'intesa con l'azienda sanitaria di Messina, lanciò il primo screening sanitario per capire gli effetti che, nel corso dei decenni, si erano verificati sulle persone che vivono in queste famiglie, uno screening sanitario che non era mai stato fatto e che ha restituito una serie di dati molto preoccupanti.
  Ci avvaliamo anche dell'ufficio del Genio civile di Messina, per gli aspetti relativi alla progettazione, alla riqualificazione e alla demolizione, e poi della struttura commissariale.
  Aggiungo che abbiamo anche cercato di capire cosa accade dentro queste baraccopoli, con riferimento ai giovani. Un dato allarmante è che, a seguito di un questionario, costruito con l'apporto dell'Università di Messina, somministrato a 480 famiglie che vivevano al tempo nelle baraccopoli, a proposito della questione educativa e culturale, soltanto una ragazza, una donna risultava laureata con una laurea magistrale. Questo ci ha spinti, non più tardi della primavera dello scorso anno, a sollecitare e a lanciare un'iniziativa, un'idea, che è stata accolta da una università telematica, che nel mese di settembre scorso ha assegnato, finalmente, per la prima volta, dieci borse di studio a dieci ragazzi che si sono diplomati nell'ultimo triennio.

  PRESIDENTE. Dieci borse di studio? Questa è una bella iniziativa.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Tutto il merito va a questa università telematica.
  Spesso ci fermiamo alla questione del contenitore, ma dentro il contenitore ci sono le persone, che alla fine rappresentano il fattore più importante.

  PRESIDENTE. Grazie, sub-commissario.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ANTONINO IARIA. Grazie, presidente.
  Ringrazio il sub-commissario. La prima considerazione e domanda, rispetto a tutti i casi che abbiamo seguito come Commissione, riguarda il grande problema che abbiamo nella gestione ordinaria di questa situazione, da parte degli enti locali e della politica tutta. Non sto facendo distinzione di partiti. Come ha detto lei, e questa è una storia emblematica, che tra l'altro dura dal 1920, quando sono state costruite forse le prime baracche, o anche prima: sapere che queste situazioni devono arrivare a una gestione commissariale, avendo sprecato tempo e risorse economiche negli anni passati, per poter essere risolte forse ci deve far capire che c'è qualcosa che non funziona. Anzi, l'abbiamo capito tutti benissimo: c'è qualcosa che non funziona. Caivano ha una situazione di gestione commissariale, e qualcosa si muove, con tutti i pro e i contro. Ognuno farà le proprie valutazioni. Ogni volta che dobbiamo far muovere qualcosa, però, ci vuole un commissario.
  Mi permetto di dire che uno degli ultimi – visto che l'ho seguito da vicino – che ha funzionato, come metodo – non per vantarmi che è stato fatto a Torino, in collaborazione tra città di Torino, regione e Governo, che ha messo dei soldi – è lo sgombero delle ex palazzine olimpiche del MOI (mercato ortofrutticolo all'ingrosso) a Torino, che avevano una situazione per certi versi simile: tantissime famiglie che non si sapeva effettivamente chi fossero. Lì vi era un grande livello di immigrazione clandestina. Tra l'altro, una domanda che le faccio è se all'interno delle baracche ci sono immigrati. Mi ha già risposto, sono tutti italiani. È un tassello che, in un certo senso, può anche facilitare il reinserimento.
  Il discorso fondamentale è il primo censimento delle persone che vivono in quei luoghi. La generalizzazione è il primo scoglio da superare. Effettivamente, può esserciPag. 10 di tutto e di più, dal delinquente alla persona che va a studiare, alla persona che si barcamena nel lavoro, eccetera.
  Voi avete questo censimento e, da questo punto di vista, siete andati a costruire una situazione di proposta ulteriore per reinsediarli. Ho visto un bel video di un sito che si chiama «TempoStretto», che fa tutta la carrellata di queste baraccopoli...

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. È anche il nostro sito, onorevole.

  ANTONINO IARIA. Benissimo. Non lo sapevo, l'ho trovato informandomi.
  Giustamente, lei ha detto che il primo progetto che ha visto non sta funzionando, quello di ricostruire grandi numeri di edilizia popolare. Abbiamo visto a Firenze che c'è una proposta per portare nelle nuove costruzioni una percentuale alta di edilizia convenzionata, intorno al 20 per cento della metratura, proprio per non creare i ghetti, per mettere persone di diverso ceto sociale all'interno di una configurazione residenziale. Questa secondo me è la strada.
  Un'altra strada sicuramente è quella di coinvolgere i privati. Ci sono modalità con cui alcune associazioni che gestiscono immobili di privati, o li comprano direttamente, cercano di fare da tramite tra il proprietario privato che può affittare questi immobili e la persona in difficoltà che deve affittarlo. Quindi, le soluzioni ci sono.
  È chiaro che bisogna cambiare completamente il paradigma, ma è anche chiaro che senza un intervento pubblico, che non può essere sempre commissariale, ma deve essere strutturale, queste cose non si possono fare. Quindi, bisogna finanziare, prevedere delle sovvenzioni economiche agli enti per dare incentivi per gestire tutta questa partita.
  Lei ha parlato, poi, della grande quantità di amianto. Dopo aver sentito queste cifre, avendo un po' di esperienza nella gestione dei rifiuti, essendomi occupato della gestione dei rifiuti nella provincia di Torino, vorrei chiederle questo: di fronte a una enormità di amianto – non penso sia solo il caso di Messina – non sarebbe stato più corretto prevedere in un piano di un ciclo integrato dei rifiuti una discarica di rifiuti speciali per l'amianto, che possa essere per tutta la Sicilia, ma in particolare per Messina, invece di investire in altre tipologie di impianti per rifiuti, che possono essere più problematiche per la gestione del rifiuto speciale? Non sto parlando di rifiuto urbano.
  Lei, inoltre, ha parlato di povertà educativa e bassissimo livello di istruzione. Io aggiungo anche che una misura come il reddito di cittadinanza, se portata avanti nel tempo, tarata e aggiustata per riuscire a togliere le poche cose che non hanno funzionato, poteva essere una di quelle spinte economiche per riuscire a fare questa transizione da una situazione precaria, da una situazione difficile ad altro. Del resto, uno degli aspetti che le dicevo – non è soltanto il reddito – per avere un sostentamento è la possibilità di riuscire a far studiare le giovani leve di queste aree, in modo che si possano riscattare in futuro. Non bisogna assistere a vita le persone e nessuno vuole questo. Però, il concetto è che il riscatto passa soltanto dalla possibilità di avere un'istruzione. Le soluzioni delle borse di studio per l'università vanno bene, ma sono sempre una goccia nel mare. Tra l'altro, indicano anche un discorso un po' elitario, perché le borse di studio le prenderanno magari poche persone, che hanno una media molto alta, eccetera. Qui, invece, bisogna puntare a creare un livello di istruzione di base.
  Da questo punto di vista, quindi, come commissario le chiedo: uno strumento di sostegno al reddito – non lo chiamerei reddito di cittadinanza – controllato può essere l'arma vincente per riuscire a colmare quel gap tra una situazione di povertà quasi assoluta e di emarginazione e una possibilità di riscatto?
  Sono stato un po' lungo, però ritengo che questa sia una delle Commissioni più belle e interessanti. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie.
  Intanto passo la parola al sub-commissario Scurria.

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  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Grazie, presidente. L'onorevole Iaria mi dà l'opportunità di fare alcune precisazioni. Riguardo alla questione dell'amianto, quella che ho formulato è soltanto una mia idea, complessa da attuare pure per il commissario straordinario, nonostante abbia poteri derogatori enormi, uguali a quelli del commissario di Genova. A tal riguardo, dico sempre, con il massimo rispetto per chi si è occupato di ricostruire il ponte a Genova, che è un po' più difficile la questione delle baraccopoli di Messina rispetto al ponte di Genova, per ovvie ragioni. Lì si tratta di un'opera, qui la questione è la filiera, che è molto complicata. Ovviamente, in materia ambientale il commissario non può fare deroghe. Ma dovrebbe far riflettere che, in questo momento, in Italia non esiste un sito di smaltimento dell'amianto, mentre in Germania e in Svezia smaltiscono l'amianto. Peraltro, serve semplicemente metterlo sottoterra. Poi c'è, come sa sicuramente, l'effetto NIMBY (not in my back yard). Nessuno lo vuole nel proprio giardino. Dovremmo superare questi problemi. Nessuno vuole un impianto di smaltimento, seppure di amianto. Peraltro, l'amianto alla fine viene sempre dal sottosuolo, quindi in Germania e in Svezia lo rimettono nel sottosuolo, ovviamente con un minimo di accorgimento. Niente di più.
  Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, le assicuro, perché so, perché parlo, vivo, incontro quotidianamente le famiglie, che il reddito di cittadinanza durante il Covid è stato fondamentale perché queste famiglie proseguissero. Non avendo posti fissi, tranne rare eccezioni, per sbarcare il lunario, peraltro con famiglie numerose, per loro è stato fondamentale. Però, il comune di Messina si è attrezzato e ha fatto qualcosa in più. L'assistenzialismo sicuramente in quel tempo è stato fondamentale, tuttavia bisogna dare una chance a queste famiglie, soprattutto ai ragazzi, che spesso riescono in qualche maniera ad arrivare alla fine del mese grazie alla pensioncina della nonna. A tal riguardo, c'è un aspetto su cui prima non mi sono soffermato, presidente. Una recentissima relazione, che credo sia stata resa nota nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Messina, quindi pochi giorni fa, individua soprattutto, non solo ovviamente, in queste aree dove insistono le baraccopoli questioni che attengono alla criminalità organizzata, che peraltro è un tema anche di questa Commissione, oltre a quello delle periferie e al connubio tra periferie e criminalità organizzata. Senza con questo voler assolutamente generalizzare. È come la storia di chi fuma e di chi non fuma: chi fuma, alla fine, ha più possibilità di beccarsi il tumore ai polmoni rispetto a chi non fuma.
  Detto questo, sull'amianto magari – aggiungerei io – però non abbiamo la possibilità dal punto di vista legislativo. Sul reddito di cittadinanza le ho detto. Vengo alle borse di studio. Io dico: meglio tardi che mai. E aggiungo pure: ci accontentiamo. Poi, è chiaro che in queste aree, come certificato dal dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, c'è la dispersione scolastica, che è uno dei fenomeni collaterali a tutto quello che avviene in queste aree complicate.
  Sul patrimonio pubblico, noi discutiamo di bello e sostenibile insieme, tuttavia, ancora ci dobbiamo cimentare con questioni come Caivano, o come Bisconte, o come le Vele. Ma questo è il passato. Dobbiamo trovare dei necessari accorgimenti e fare in modo di migliorare le condizioni di vita in questi quartieri. Ma, per il futuro, dobbiamo guardare sicuramente a un altro metodo. Deve essere ridotto il più possibile per quanto riguarda le costruzioni e, soprattutto, si devono aiutare le famiglie a includersi nel tessuto sociale. Come? Facendole vivere in appartamenti in condomìni normali. Non sono dei pacchi, per carità. Non possiamo spostarli di peso. Loro spesso, come sappiamo bene noi che assegniamo le case, vorrebbero rimanere nel quartiere in cui hanno vissuto per decenni.
  Concludo facendo una precisazione. Anche noi abbiamo, rispetto alle 1.600 famiglie che restano, tre o quattro famiglie di extracomunitari, che vivono a Messina da parecchio tempo, ma per il resto sono tutte Pag. 12famiglie italiane, che da generazioni si tramandano la baracca, che poi nel corso degli anni è stata anche oggetto di compravendita. È incredibile, ma vero. Ci vorrebbe un altro incontro per approfondire il tema.

  ANTONINO IARIA. Presidente, vorrei fare una precisazione.
  Uno degli aspetti interessanti del reddito di cittadinanza, proprio restando sul tema della dispersione scolastica, è che il reddito veniva bloccato se la famiglia con minori non mandava i figli a scuola. Infatti, si è visto che negli anni in cui era attivo il reddito di cittadinanza la dispersione scolastica è diminuita, anche per questo motivo.
  Voglio dire in maniera molto laica – è chiaro che tifo per la mia squadra, il Movimento 5 Stelle – che le proposte hanno senso se tarate nel tempo e si ha anche il coraggio di discuterle. Però, secondo me non vanno abbandonate, buttandole via, perché le ha fatte uno piuttosto che un altro.
  Da questo punto di vista io penso che quella sia una strada. Come penso che l'altra strada, che è la creazione di alloggi in nuova edilizia residenziale, si scontrerà per forza di cose con la paura dell'abbassamento del valore immobiliare di chi fa gli investimenti privati.

  VITO DE PALMA (intervento in videoconferenza). Grazie. Buongiorno a tutti.
  Il sub-commissario, nella risposta precedente, faceva un passaggio in merito alla criminalità nelle baraccopoli, il che mi ha stimolato a porre delle domande a tal proposito. Ci sono dati in merito a questo fenomeno? Conosciamo i tassi di criminalità all'interno delle baraccopoli? Il presidio del territorio, in relazione a ciò, è efficace? Ha bisogno di interventi? Ci sono delle criticità?
  Grazie.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Onorevole De Palma, ovviamente non rientra nelle competenze dell'ufficio del commissario per il risanamento l'aspetto dell'ordine pubblico. Tuttavia, sulla base dell'esperienza e dei dati pubblici che leggo sul giornale cittadino, relativamente agli interventi delle forze dell'ordine, registro che in queste aree ci sono aspetti che attengono a questioni di ordine pubblico, con riferimento in particolare allo spaccio di sostanze stupefacenti.
  Aggiungo che, in ragione della necessità di dover censire le famiglie che vivono nelle baraccopoli, abbiamo riscontrato in una di queste, che si chiama Fondo Fucile, che ormai non esiste più perché l'abbiamo demolita, dove ci abitavano 134 famiglie, un altissimo numero di persone agli arresti domiciliari. Su 134 famiglie abbiamo censito, se non vado errato, circa 14 persone agli arresti domiciliari. Questa è una cosa che mi ha molto colpito. Infatti, nel corso di un'intervista con un giornalista di una trasmissione nazionale ho detto che, secondo me, in percentuale probabilmente in questa baraccopoli si registrava il più alto tasso di persone agli arresti domiciliari d'Europa, perché su 134 famiglie ben 14 persone erano agli arresti domiciliari.
  Aggiungo un'altra cosa, che è un aspetto fondamentale. Ovviamente, Messina è una città del sud, tuttavia vorrei trasmettere questa che considero più che una sensazione, certamente non una suggestione. Spesso gli interlocutori privilegiati dell'ufficio del commissario, ma anche del comune di Messina e dei dipartimenti che si occupano degli aspetti sociali sono le donne. Nel 90 per cento dei casi incontriamo donne. Sono le mogli, le mamme o le sorelle che si rivolgono agli uffici del commissario o al comune di Messina per chiedere di avere un'abitazione, quasi mai gli uomini. La percentuale di uomini è assolutamente ridotta. Questo è un tema che andrebbe approfondito, a proposito dei luoghi comuni che indicano che nel sud Italia vige il patriarcato. Qui, vi posso assicurare che i nostri interlocutori privilegiati sono le donne.

  PRESIDENTE. Ricollegandomi alla domanda che faceva il collega De Palma, il presidio del territorio è garantito attraverso, ovviamente, la presenza delle forze dell'ordine. Però, c'è un'altra questione, anchePag. 13 se in parte ha già risposto nel corso dell'audizione: queste baracche sono entrate in possesso delle persone nel corso del tempo e non attraverso sistemi strani.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. No, anche attraverso sistemi strani, addirittura compravendita delle baracche.

  PRESIDENTE. Scusi, io parlavo di gestione da parte di clan, di organizzazioni...

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Non posso escluderlo. Allo stato attuale, la situazione è cristallizzata perché, a parte il censimento del 2001, i riflettori accesi su tale questione, in particolare negli ultimi anni, hanno in qualche maniera fermato questo fenomeno, che pure è stato oggetto di cronaca. Penso alla vendita delle baracche.
  Nel corso degli anni, al netto dei 530 alloggi che sono stati costruiti e assegnati, il comune di Messina, quando ha potuto, anche attraverso l'Istituto autonomo per le case popolari, ha assegnato singoli alloggi, dopodiché si verificava questo strano fenomeno della compravendita. La baracca non veniva demolita. Dobbiamo dircelo con sincerità: a volte, è impossibile demolire una singola baraccopoli, perché se ne demolisci una cade quella accanto. Quando farete il sopralluogo, avrete modo di apprezzare quello che vi dico.
  Aggiungo, per la questione dell'ordine pubblico, che anch'io ho visto quella serie tv relativa all'area napoletana, dove c'era lo spaccio di droga all'ottavo piano e l'ascensore era rotto per impedire che la polizia salisse velocemente all'ottavo piano. Ebbene, anche noi negli immobili che gestisce l'Agenzia per il risanamento abbiamo questo fenomeno degli ascensori rotti, che io, quando ero presidente dell'Agenzia per il risanamento, ho segnalato al prefetto di Messina, che ha fatto degli appositi comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica e sono intervenuti.
  Attraverso quel sistema dell'edilizia pubblica si è inteso risolvere il problema abitativo, e basta, ma creando un problema sociale enorme, che è quello che, ovviamente, è comune a tanti altri quartieri di Roma e di Napoli che conosciamo.

  ANTONINO IARIA. Giusto per chiudere, lei ha parlato del ponte sullo Stretto...

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. No, ho detto che Messina è la città anche del ponte.

  ANTONINO IARIA. Possiamo dire che il ponte sullo Stretto per Messina è l'ultimo dei problemi in ordine di tempo, sarà un problema futuro.

  PRESIDENTE. Questa è un'altra Commissione.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Vuole sapere la mia opinione? Sono cose diverse, secondo il mio punto di vista.

  ANTONINO IARIA. Io devo fare sempre una battuta, per contratto, sul ponte sullo Stretto.

  PRESIDENTE. Se i colleghi collegati da remoto non hanno altre domande, io ringrazio il sub-commissario Scurria, perché è stata veramente un'audizione interessantissima, che tra l'altro è un primo step di un approfondimento che poi faremo in loco. Credetemi, io sono stato qualche mese fa a Messina ed è veramente qualcosa di molto, molto particolare, anche come sono cresciute queste baracche, a volte abbarbicate attorno...

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Possiamo raccontare, presidente, dove è stato lei?

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  PRESIDENTE. Prego.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. In via Rosso da Messina, come il presidente ha potuto vedere con i suoi occhi, ma lo vedrete anche voi, perché non credo che riusciremo a risolvere il problema prima della vostra visita, i pali della luce sono dentro le baracche. Il presidente l'ha potuto constatare di persona. A tal proposito, presidente, le do una buona notizia. L'ENEL, E-Distribuzione ha scritto all'ufficio del commissario, sei mesi fa, per dirci che una di queste baracche di via Rosso da Messina, dove ce ne sono 94, era stata costruita attorno ad una cabina elettrica di bassa-media tensione e stava lì da trent'anni. Ovviamente non lo sapevamo, perché ci sfuggiva. Abbiamo fatto un sopralluogo, abbiamo dato la casa a questa famiglia che viveva lì, abbiamo demolito la baracca. Oggi, la cabina finalmente è visibile, E-Distribuzione sta intervenendo per ristrutturarla. Peraltro, era sigillata all'interno della baracca (il presidente è entrato, quindi ha visto); è incredibile, le farò vedere le foto alla fine. Questo è lo stato dell'arte: la cabina, i pali della luce, le fognature, che ovviamente sono obsolete, vecchie, insomma vi evito tutti gli effetti collaterali di chi è costretto a vivere dentro le baraccopoli.
  Sono decine le fotografie e i filmini che le famiglie inviano al mio telefonino. Insomma, vedere per credere.

  PRESIDENTE. Sarà molto interessante per noi approfondire sul campo il lavoro che è stato portato avanti, che contiene – questa è una cosa particolare – una serie di elementi anche peculiari e distintivi rispetto ad altri interventi fatti in altre parti d'Italia. Quindi, per noi sarà davvero interessante approfondire, assieme al sub-commissario, assieme all'amministrazione comunale locale, assieme alla regione, questo percorso che sta andando avanti, grazie – lo vorrei ribadire – a un intervento importante fatto dallo Stato nel corso della scorsa legislatura.

  MARCELLO SCURRIA, sub-commissario straordinario del Governo per il risanamento della baraccopoli della città di Messina. Presidente, volevo solo aggiungere una cosa a proposito di quello che diceva lei. La disposizione legislativa del 2021, ma poi due interventi legislativi nel corso di questa legislatura (perché il commissario aveva una durata limitata, fino al 2023) hanno consentito la proroga del commissario sino – in questo momento, salvo proroghe che, dal mio punto di vista, sarebbero auspicabili e necessarie, tenuto conto dell'enormità del problema – al 31 dicembre del 2025. Aggiungo che questo è assolutamente auspicabile per realizzare tutte le iniziative che sono in corso, ma anche per affrontare il resto delle 65 baraccopoli.

  PRESIDENTE. Ringraziamo il sub-commissario per questa audizione interessantissima.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.