XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie

Resoconto stenografico



Seduta n. 36 di Mercoledì 2 ottobre 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione di rappresentanti dell'ANCI:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3 
Pella Roberto (FI-PPE) , presidente dell'ANCI ... 4 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 6 
Zuin Michele , assessore del comune di Venezia ... 6 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 10 
Scozzese Silvia , vice Sindaca del comune di Roma ... 10 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 14 
Nicotra Veronica , segretario generale dell'ANCI ... 14 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 16 
De Maria Andrea (PD-IDP)  ... 17 
De Palma Vito (FI-PPE)  ... 19 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 20 
Zuin Michele , assessore del comune di Venezia ... 20 
Nicotra Veronica , segretario generale dell'ANCI ... 21 
De Maria Andrea (PD-IDP)  ... 23 
Nicotra Veronica , segretario generale dell'ANCI ... 24 
De Maria Andrea (PD-IDP)  ... 24 
Nicotra Veronica , segretario generale dell'ANCI ... 24 
Iaria Antonino (M5S)  ... 24 
Pella Roberto (FI-PPE) , presidente dell'ANCI ... 25 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 27 

ALLEGATO: documentazione presentata dall'ANCI ... 28

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BATTILOCCHIO

  La seduta inizia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Comunico che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'ANCI.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti dell'ANCI.
  Sono presenti il presidente Roberto Pella, il segretario generale Veronica Nicotra, l'assessore del comune di Venezia Michele Zuin, e collegata da remoto la vice sindaca di Roma, Silvia Scozzese.
  Questo per noi è un momento importante, perché nell'azione che stiamo portando avanti come Commissione parlamentare d'inchiesta ovviamente c'è un'interazione molto stretta con le amministrazioni comunali, quindi anche i nostri sopralluoghi esterni partono tutti da un confronto con le Amministrazioni locali, che sul territorio sono il primo step del rapporto con le comunità locali.
  Tra l'altro, una caratteristica di questa Commissione è che siamo quasi tutti ex amministratori comunali, e pertanto alcuni dei temi che ci vengono posti nel corso dei sopralluoghi esterni ci sono familiari, perché fanno parte del nostro background personale, prima che politico.
  Questo di oggi è un momento importante anche per valorizzare il grande lavoro che ha fatto ANCI in questi anni, un Pag. 4lavoro di cornice rispetto ai tanti, tantissimi interventi sulle periferie che sono in corso nel nostro Paese.
  Noi stiamo focalizzando la nostra attenzione sulle città metropolitane italiane, infatti abbiamo già avuto modo di visitare sei città metropolitane italiane. Tra qualche settimana saremo o a Torino, quindi prosegue questa azione della Commissione che da un lato punta all'approfondimento dei temi, dall'altro punta a proposte concrete, anche sulla base degli elementi che raccogliamo. Il terzo aspetto, non meno importante, è quello di una presenza sul territorio.
  Darei quindi la parola al presidente Roberto Pella, che ringrazio nuovamente per la disponibilità ad essere qui con noi.

  ROBERTO PELLA, presidente dell'ANCI. Grazie, presidente. Saluto tutti i colleghi parlamentari che fanno parte di questa importante Commissione parlamentare, che ritengo essenziale e basilare proprio per quanto enunciato dal Presidente Battilocchio nel contesto di grande impegno e grande lavoro a favore dei territori.
  Permettetemi di ringraziarvi a nome dell'Associazione nazionale per il vostro impegno nell'avere un incontro diretto con i Sindaci, con le Amministrazioni comunali, ma soprattutto nella capacità di coinvolgere i diversi livelli istituzionali, i diversi attori economici in incontri che vi consentono non solo di conoscere quella realtà, ma anche di avere quegli strumenti e quelle conoscenze da apportare nel lavoro della vostra Commissione nei vari provvedimenti parlamentari che sono in itinere e lo saranno ancora, anche a seguito di queste possibilità di avere una conoscenza diretta.
  Sicuramente il fatto che, come diceva lei, presidente, i componenti sono quasi tutti ex amministratori locali fa sì che si possa conoscere sul campo le opportunità, le possibilità, quello che si può e quello che non si può, e anche le iniziative Pag. 5che ognuno di voi ha intrapreso nel mandato elettorale come amministratore locale.
  Il ruolo delle periferie – e concludo lasciando la parola per entrare nel merito ai colleghi Zuin e Scozzese, ma anche al nostro Segretario generale – rappresenta una priorità e ha un'importanza strategica. Un dato allarmante è che l'Organizzazione mondiale della sanità ci dice che oggi il 34 per cento della popolazione italiana vive già nelle aree metropolitane, ma nel 2050 supereremo il 50 per cento. A livello mondiale siamo già al 50 per cento e probabilmente supereremo il 70 per cento, con un'invivibilità totale delle megalopoli.
  Questo diventa prioritario nella formazione delle nuove città e nella rigenerazione urbana, per cui chiedo a lei, presidente, e agli autorevoli componenti di questa Commissione di porre grande attenzione in tutti i provvedimenti parlamentari che seguiranno, a partire dalla manovra nei prossimi mesi, ma è prioritario soprattutto sul tema delle malattie non trasmissibili.
  Proprio ieri, come Presidente di ANCI, ho partecipato a un convegno alla presenza del Ministro Schillaci e del Viceministro Bellucci, oltre che di Monsignor Paglia, a seguito dell'applicazione della legge n. 33 del 2023, sull'importante tema dell'invecchiamento e delle malattie non trasmissibili, temi sicuramente alla vostra attenzione.
  Su questo, caro presidente, ci siamo anche permessi, come lei ci ha richiesto, di presentare al termine di questa audizione un documento scritto, che tiene conto dei dati complessivi e generali, ma soprattutto pone una fotografia, dando una visione dell'insieme delle città metropolitane.
  Nel ringraziarla per questa audizione e nel manifestarle la nostra piena disponibilità a collaborare con voi anche in futuro, lascerei quindi la parola ai colleghi, alla dottoressa Scozzese, che ricopre l'importante ruolo di vice sindaco, oltre che di Pag. 6assessore, e al collega Zuin, assessore della città di Venezia, e poi alla dottoressa Nicotra.
  Ancora una volta, presidente, grazie a nome dell'ANCI per la sua sensibilità e per la sua voglia di portare anche la nostra associazione in un confronto essenziale di collaborazione con voi.

  PRESIDENTE. Grazie.
  Do la parola all'assessore Zuin.

  MICHELE ZUIN, assessore del comune di Venezia. Grazie, presidente, grazie per l'opportunità di fare una sintesi delle proposte e di quello che ha fatto ANCI, anche in collaborazione con Parlamento e Governo, di quello che ha portato avanti in merito al cuore della Commissione, il degrado delle periferie, e tutti i progetti fatti con i comuni.
  Il contrasto del degrado delle aree urbane e delle loro periferie è da sempre al centro dell'elaborazione e dell'iniziativa di ANCI. I comuni italiani e i loro sindaci, istituzioni più di ogni altra prossime ai cittadini, sono quotidianamente impegnati nella cura dei territori periferici, nell'erogazione dei servizi per l'inclusione sociale, nella promozione di sviluppo e rigenerazione urbana.
  Negli anni i comuni hanno assicurato un rilevante contributo al risanamento della finanza pubblica. Si tratta nel complesso di 14 miliardi di euro, di cui tagli alle risorse per 8 miliardi e 6 miliardi di accantonamento. Tutto questo ha drasticamente ridotto le possibilità di azione delle amministrazioni nel contrasto allo stato di degrado delle città e delle loro periferie.
  Parallelamente, i sindaci si sono trovati in prima linea nell'affrontare sfide inedite e sempre più rilevanti, quali il cambiamento climatico, la pandemia, il cambiamento demografico,Pag. 7 i maggiori costi energetici. Le politiche di contrasto al degrado delle città e delle loro periferie devono quindi tener conto delle complessità fin qui evidenziate e avere due caratteristiche essenziali. La prima è quella dell'interpretazione del concetto di periferia, laddove nei contesti metropolitani l'identificazione delle aree periferiche assume contorni di ulteriore complessità, inserendosi nei rapporti dinamici tra la città capoluogo e i comuni delle cinture metropolitane, in cui è possibile identificare diversi centri e diverse periferie.
  I progetti devono poi essere integrati, cioè prevedere un insieme di interventi che, nell'affrontare problematiche di natura urbanistica, sociale, ambientale e di mobilità, possano produrre l'effettiva rigenerazione delle aree urbane interessate.
  Un'iniziativa di grande importanza in questo quadro è stato il cosiddetto «Bando periferie», attivato nel 2016, a seguito dello stanziamento di 500 milioni di euro nella legge di stabilità per un fondo per l'attuazione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.
  Le risorse, successivamente incrementate fino a un valore di 2 miliardi, hanno consentito l'attivazione di 120 progetti di rigenerazione urbana nelle periferie dei comuni capoluogo di provincia e delle città metropolitane.
  ANCI avanza alcune osservazioni e proposte per una politica nazionale di rigenerazione urbana e contrasto al degrado delle città e delle loro periferie. Occorre una programmazione coordinata e pluriennale dei programmi e delle risorse che dia certezze ai comuni e città metropolitane. Il Bando periferie, i Piani urbani integrati, il PINQua, il PON Metro sono programmi di durata temporanea e, per quanto molto rilevanti, non danno certezza di continuità alle amministrazioni.Pag. 8
  La rigenerazione e riqualificazione delle periferie urbane richiede la possibilità di una programmazione di medio e lungo periodo, che si basi su risorse certe.
  Occorre poi un'integrazione tra programmi e assegnazione diretta delle risorse, cioè uno sforzo per la messa a sistema dei programmi esistenti. In questo quadro, ANCI ha salutato positivamente la previsione dell'estensione al PNRR e fondi strutturali delle competenze della cabina di regia del Fondo per lo sviluppo e la coesione, prevista dal decreto-legge n. 60 del 2024. Occorre anche la definizione di regole e strumenti omogenei per la rigenerazione urbana, auspicando la definizione di quadri di regolazione omogenei per i diversi programmi, riducendo la frammentazione degli interlocutori istituzionali e adottando un'unica piattaforma informatica, individuando regole omogenee per la rendicontazione.
  Le risorse del PNRR assegnate a comuni e città metropolitane e loro aggregazioni sono pari a 37,5 miliardi, che, con le risorse derivanti dal Piano nazionale complementare, arrivano a un totale di circa 40 miliardi. A seguito della riprogrammazione del PNRR, i progetti di comuni e città metropolitane finanziati dal PNRR, al netto di quelli trasferiti su risorse nazionali e Fondo complementare, hanno un valore di 29,1 miliardi.
  Sono tre gli investimenti più importanti che nel PNRR intervengono in materia di rigenerazione delle periferie: i progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, che hanno un valore di 4,2 miliardi e coinvolgono 645 enti per 2.325 opere finanziate, i PUI, i Piani Urbani Integrati, che coinvolgono 14 città metropolitane e 303 comuni in 31 piani del valore complessivo di 2,7 miliardi, il PINQuA, cioè il Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare, che ha un valore di 2,8 miliardi e Pag. 9coinvolge 76 comuni, 8 città metropolitane nella realizzazione di 131 progetti.
  Abbiamo almeno 1.080 progetti di rigenerazione urbana nei comuni con più di 15.000 abitanti, 3 milioni di metri quadrati riqualificati dai PUI, 10.000 unità abitative ristrutturate e 800.000 metri quadri di spazi pubblici rigenerati tramite il PINQuA.
  Si ritiene che dal confronto che ANCI ha avuto con il Governo ci siano stati degli esiti positivi, è stata garantita per tutti i progetti la continuità del finanziamento tramite l'individuazione di altre fonti. Dal punto di vista del PINQuA, però, rimangono da finanziare altri 112 progetti, valutati già ammissibili a finanziamento dall'Alta Commissione, di comuni e città metropolitane, per cui ANCI ha chiesto al Governo uno stanziamento aggiuntivo di circa 1 miliardo.
  A queste cose che riguardano il PNRR si aggiungono le politiche di coesione e del PON Metro plus. A completare il quadro di una fase straordinaria ed investimenti, vi sono le risorse messe a disposizione della politica di coesione ed esplicitamente finalizzate alla rigenerazione delle periferie tramite le strategie urbane di sviluppo sostenibile.
  Il ciclo 2021-2027 della coesione in Europa può contare su un finanziamento di 392 miliardi di euro e la nuova programmazione con i 43 miliardi di provenienza europea e i cofinanziamenti nazionali in Italia ha un valore di 74 miliardi.
  Per quanto riguarda la rigenerazione urbana, i punti di interesse nella programmazione italiana 2021-2027 sono i seguenti. Uno è previsto dall'articolo 11 del Regolamento n. 1058 del 2021, il Fondo europeo di sviluppo regionale, che è dedicato per almeno l'8 per cento della dotazione a sostenere interventi di sviluppo urbano sostenibile, con un aumento rispetto al 5 per cento previsto nella programmazione precedente.Pag. 10
  Ai comuni capoluogo di città metropolitana è dedicato il PON Metro, che ha una dotazione di circa 3 miliardi. Nel nuovo PON Metro sono coinvolti non solo i comuni capoluogo di città metropolitana, ma anche 39 città medie del sud, con una linea ad esse dedicata per azioni legate all'innovazione sociale, per un valore complessivo di circa 300 milioni. Ci sono poi le strategie urbane previste dalle programmazioni regionali.
  Ai fondi europei si affianca in Italia il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), che nel ciclo 2021-2027 può contare su risorse pari a 76 miliardi, e poi ci sono altri 19 accordi con regioni e province autonome.
  Per quanto riguarda i progetti urbani integrati in corso, meglio descritti nella relazione, mi limiterò a descrivere il mio, così collego Venezia, ma ricordo che a Catania c'è il parco di Librino, a Genova il parco lineare del lungomare di Canepa, a Napoli il ReStart Scampia, in cofinanziamento con il PN Metro plus, a Torino le biblioteche e a Milano i 70 chilometri di super ciclabili.
  A Venezia noi abbiamo un PUI che si chiama PIÙ SPRINT, prendendo le lettere iniziali del Piano Integrato Urbano per Sport Rigenerazione Inclusione nel Territorio metropolitano, che nasce da un percorso di condivisione con i comuni metropolitani, volto alla rigenerazione urbana e a supportare lo sviluppo economico e sociale del territorio metropolitano. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, assessore Zuin.
  È collegata la vice sindaco di Roma, Silvia Scozzese, alla quale darei subito la parola ringraziandola per la sua disponibilità a partecipare a questa audizione.

  SILVIA SCOZZESE, vice Sindaca del comune di Roma. Grazie, presidente.Pag. 11
  Vi ringrazio per questa occasione, ringrazio tutte le persone presenti e l'ANCI, che svolge ottimamente il proprio ruolo di coordinamento e rappresentazione di temi comuni agli enti locali e ai comuni di ogni dimensione.
  Il tema è molto importante e molto interessante, quindi vi ringrazio di averlo affrontato organicamente, partendo da quella che ritengo la questione essenziale dal punto di vista istituzionale, che è la capacità di integrare e coordinare gli interventi, perché anche il documento illustrato dal mio collega mostra il successo e l'importanza dell'integrazione.
  Noi abbiamo un fitto programma che riguarda la riqualificazione urbanistica di molte zone, quindi anche il recupero e la riqualificazione di aree, però quello che è importante e che in molte esperienze citate costituisce un elemento di qualità è la capacità di fare politiche integrate. Faccio degli esempi.
  Noi abbiamo raddoppiato dall'insediamento di questa Amministrazione la nostra capacità di investimento, quindi il nostro intervento sul piano degli investimenti del comune, anche grazie agli interventi nazionali, a quelli di natura straordinaria come il PNRR e in questo caso per Roma anche i fondi del Giubileo, però poi per realizzare delle politiche che abbiano ovviamente l'obiettivo anche di dare una risposta a situazioni che spesso si sono stratificate negli anni e che riguardano in particolare il tema che stiamo affrontando, questo delle periferie, abbiamo bisogno di un'integrazione tra gli interventi che possono nascere dall'urbanistica, ma che riguardano i trasporti e il sociale. Nei PUI c'è un progetto a cui teniamo molto, abbastanza complesso, finanziato con questo tipo di interventi.
  Nelle periferie della nostra città, che avevano avuto una rilevante espansione urbanistica negli anni '70 e '80 e che quindi oggi hanno bisogno di tutto, dai servizi di mobilità ai Pag. 12servizi che aiutano l'integrazione sociale, alle scuole, agli asili, vediamo che un elemento importantissimo è il supporto anche statale, attraverso interventi speciali sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista di capacità di proporre e sviluppare progetti con l'obiettivo di reinserire tante persone, che oggi non accedono a determinati servizi, nella comunità e quindi nel vivere comune.
  Uno di questi strumenti è lo sport e noi abbiamo investito molto nella riqualificazione di tutta la rete dello sport, che si offre anche in zone storicamente povere. Lo facciamo attraverso la riqualificazione di spazi dedicati allo sport nelle aree verdi, ma anche la riqualificazione di tutte le palestre, che sono spesso nelle scuole oppure nel patrimonio comunale.
  Questi sono elementi in cui noi crediamo molto, che servono a restituire quella capacità di integrazione sociale e quindi anche a fornire la capacità di vivere nelle nostre aree urbane avendo gli stessi servizi su tutto il territorio. La sfida è quella di offrire alle periferie come quantità e qualità i servizi che i cittadini si aspettano di trovare nella città in cui vivono.
  Questo riguarda anche politiche integrate sulla mobilità, cosa molto importante per una città come Roma. Come sapete, grazie anche a interventi straordinari del Governo sulla metropolitana, abbiamo fatto importanti investimenti su questo, perché la capacità di collegare zone che – ripeto – nella storia di Roma hanno avuto espansioni urbanistiche spesso rapide, senza il tempo di recuperare i servizi della mobilità che dovrebbero offrire a tutti la possibilità di muoversi in città, oggi è in una fase di recupero.
  Un altro esempio molto importante sulla sicurezza, che è uno dei temi trattati da questa Commissione, è l'investimento che abbiamo fatto sulla presenza di telecamere e quindi sulla digitalizzazione e messa a disposizione di strumenti in grado di Pag. 13garantire in certe zone la maggiore presenza di nuove tecnologie, che possono servire per tantissime cose, dalla sicurezza al monitoraggio dei mezzi pubblici e della qualità dell'ambiente (pensiamo al verde e alle situazioni di emergenza che possiamo vivere).
  Le esperienze che abbiamo in corso servono quindi ad incentivare e a programmare nuovi strumenti e progetti di ricostruzione dei collegamenti di ogni genere, da quelli sociali al trasporto, al supporto alle persone. Pensiamo anche ai servizi alla persona. Noi abbiamo decentrato (questa è una posizione storica di Roma) i servizi alla persona, tutto l'ambito del supporto al sociale, quindi alle persone che necessitano di ogni genere di assistenza.
  Questo è un elemento presente nei nostri municipi, che però oggi ha bisogno di un'implementazione, perché le sfide che abbiamo di fronte cambiano in base alla composizione della popolazione, alla presenza di molte persone che hanno bisogno di supporto, perché la popolazione in certe zone della città presenta problemi legati all'età, all'esigenza di vivere in modo indipendente nelle proprie abitazioni, e quindi ha bisogno di una presenza del comune più importante che in passato.
  In questo l'integrazione della progettualità e la presenza del comune nel supportare queste fasce deboli potrebbe essere un'ulteriore frontiera per integrare queste politiche, che sono già presenti ed efficaci, ma che sicuramente hanno bisogno di un'attenzione e di una presenza di coordinamento e finanziamento, che potrebbero dare risultati qualitativamente e quantitativamente più importanti di quelli che oggi possiamo osservare nella fenomenologia che avete illustrato, che è un inizio molto importante, ma deve essere integrata, perché la richiesta dei cittadini è sicuramente molto elevata.Pag. 14
  Ovviamente, trattandosi di un elemento importantissimo per far crescere la coesione sociale e migliorare la qualità della vita nelle nostre città, deve essere attenzionato in modo importante a tutti i livelli istituzionali. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, vice sindaco Scozzese.
  Cedo la parola al segretario generale di ANCI, dottoressa Veronica Nicotra.

  VERONICA NICOTRA, segretario generale dell'ANCI. Grazie, presidente.
  Non voglio dilungarmi e rubare altro tempo, ma un tema che non è emerso, e che però secondo me è utile sottoporre alla vostra riflessione, è la città metropolitana, perché le politiche che leggerete nel documento, la parte più di finanziamenti in conto capitale vedono beneficiario un ente costitutivo della Repubblica che ha una sua peculiarità.
  Avete ascoltato il vice sindaco di Roma e l'assessore di Venezia, che sono ovviamente rappresentanti dell'ente comune, non della città metropolitana, però io vorrei farvi apprezzare il ruolo istituzionale della città metropolitana.
  Noi abbiamo problemi che i cittadini manifestano, che necessitano di una soluzione e di una dimensione metropolitana per avere risposte efficaci.
  Se andate ad approfondire i contenuti del documento, vedete che, attraverso un ruolo di coordinamento svolto dal comune capoluogo sede di città metropolitana, in particolare in questo caso il sindaco come sindaco anche metropolitano, si riesce a mettere insieme i comuni dell'area che presentano problematiche inerenti al tema del disagio sociale, di tasso di impoverimento e problemi di altra natura che toccano alcune fasce sociali, e quindi a finalizzare meglio non soltanto – ripeto – nel territorio del comune capoluogo, ma in una dimensione metropolitana.Pag. 15
  Questo è possibile perché abbiamo un ente, previsto dall'articolo 114 della Costituzione, con determinate caratteristiche istituzionali, che consentono di svolgere una funzione di coordinamento.
  Cosa hanno fatto i sindaci dei comuni capoluogo? Nel caso dei Piani urbani integrati, hanno chiamato tutti i sindaci dell'area metropolitana che, come diceva il presidente Pella, rappresentano ormai quasi il 45 per cento della popolazione italiana, quindi rendetevi conto della resa politica e istituzionale che si ha grazie a questo ente di secondo grado, li hanno chiamati intorno a un tavolo e hanno spiegato loro che c'erano 2,7 miliardi disponibili per progettualità che dovevano avere determinate caratteristiche, imposte dalla Commissione europea e dal Governo italiano, e si sono finanziate delle progettualità.
  Altra annotazione, il tema della periferia. La vostra Commissione ha ad oggetto la periferia, però tengo a farvi comprendere che non è una dimensione territoriale, non è una dimensione urbana, non è che le periferie in questo momento storico siano le periferie territoriali e urbanistiche del comune, ma sono quelle aree territoriali, in molti casi i centri storici in molti comuni come nel comune di Genova, che presentano determinati parametri di povertà, di marginalità sociale, di degrado, che necessitano di interventi.
  Credo che dobbiamo apprezzare le politiche che i Governi hanno fatto negli ultimi anni e il sostegno che ci sta dando anche questo Governo, perché ricordo che, come previsto nel documento, abbiamo un raddoppio del PON Metro Plus, che va al comune capoluogo, che è organismo intermedio. Questa è una grande novità che l'ANCI ha ottenuto con la precedente programmazione, abbiamo circa 2 miliardi di PON Metro Plus, Pag. 16fondo molto importante che sostiene le grandi città su tematiche legate al degrado sociale e all'impoverimento.
  La preghiera che faccio nel ruolo che svolgo è di continuare ad alimentare, dal punto di vista dei finanziamenti statali, una programmazione, quindi una progettazione e una messa a terra di finanziamenti che riguardino questi aspetti.
  È chiaro che c'è un tema di parte corrente, e la vice sindaca di Roma ha toccato un tema molto importante che è quello della sicurezza urbana. Noi prendiamo spesso a modello l'esperienza del comune di Venezia, che è un'esperienza a mio avviso di grande importanza, perché il sindaco Brugnaro è riuscito a realizzare una sala operativa, che stiamo cercando di diffondere anche in altre grandi città e che mette insieme la Polizia municipale e tutte le forze dell'ordine, che è un fiore all'occhiello sui temi della capacità di contrasto su questi temi.
  Abbiamo un tema, che vi pongo come parlamentari, di rafforzamento degli organici della polizia municipale soprattutto nelle grandi città del nostro meridione, da Catania a Palermo, Messina, fino a Napoli, dove si rileva una carenza di organici troppo significativa e quindi un problema di presidio del territorio e di contrasto a fenomeni di allarme sociale.
  Su questo dovremmo fare di più, così come sul tema delle politiche abitative, dove abbiamo un grande problema perché, al netto di questi finanziamenti di parte capitale, abbiamo l'azzeramento dei fondi per la morosità incolpevole più sulla parte corrente, che preoccupano molto. Richiamo quindi l'attenzione del Parlamento sull'esigenza di destinare risorse alle politiche abitative. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa Nicotra.
  Vi ringrazio per gli interventi, credo che ci abbiate dato il quadro preciso di un'ingente mole di interventi in corso, grazie a risorse probabilmente inedite rispetto al passato, perché Pag. 17abbiamo parlato dei fondi del PNRR molto ingenti in particolare in tre ambiti, ossia i progetti di rigenerazione urbana, i piani urbani integrati e i PINQuA, le politiche di coesione, il PON Metro Plus, interventi che stanno incidendo in maniera impattante sulle nostre città metropolitane.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre questi o formulare osservazioni.

  ANDREA DE MARIA. Ringrazio per queste relazioni molto interessanti.
  Ci tenevo a ricordare che uno degli elementi importanti che possiamo costruire nel lavoro di questa Commissione è anche condividere in modo trasversale tra i Gruppi parlamentari proposte di legge che attengano ai compiti della Commissione e possano essere oggetto di un'iniziativa legislativa, che parta già da una condivisione tra i diversi Gruppi parlamentari.
  Adesso ne abbiamo fatta una più particolare sulla Giornata delle periferie, ma l'idea sarebbe anche quella di avere alcune proposte legislative che nascano all'interno del lavoro della Commissione, oltre alla tradizionale relazione finale, e su questo credo che un raccordo stabile con l'ANCI potrebbe essere davvero di grande interesse.
  Anch'io ritengo che il Bando periferie sia stata un'esperienza assolutamente virtuosa, soprattutto perché ha promosso la filiera istituzionale e con il meccanismo del cofinanziamento ha unito risorse nazionali e risorse locali all'idea di una coprogettazione. Secondo me, è la strada giusta da seguire.
  Anch'io penso che ci sia un tema di investimento sulle città metropolitane e anche di rafforzamento degli strumenti finanziari e operativi delle città metropolitane, per esempio penso che l'assenza di una Giunta a tempo pieno sia un problema molto serio di funzionamento di quel tipo di enti.Pag. 18
  Credo che in generale ci sia un tema di come attrezziamo il Governo cosiddetto «di area vasta». Ovviamente questa è una mia opinione personale, anche nel PD ci sono opinioni diverse, e la mia opinione è che dobbiamo tornare sulla riforma fatta, perché l'indebolimento del livello di Governo di area vasta ha complessivamente indebolito la forza dell'assetto istituzionale del Paese. Questo non attiene strettamente alla discussione della Commissione periferie, però rientra nei nostri compiti capire come gli assetti istituzionali siano predisposti ad affrontare i problemi.
  Sul piano legislativo mi interessava sapere, rispetto alla sottolineatura, che condivido, sulla polizia locale, se riteniate utile predisporre una nuova normativa legislativa sulla polizia locale e quali proposte di legge ci siano. Nella Commissione periferie di due legislature fa questo era un punto centrale della relazione della Commissione. Mi interessava capire se, oltre al rafforzamento degli organici, vi sia anche un tema di messa a punto sul piano della legislazione nazionale o meno, perché su questo ci sono opinioni diverse e mi interessava conoscere la vostra.
  Sul PNRR c'è una quantità inedita di risorse, lo abbiamo visto anche nelle missioni che stiamo facendo sul territorio. Peraltro, devo dirvi che stiamo lavorando molto bene, credo anche con grande spirito trasversale tra le forze politiche.
  A me interessava capire ciò anche da ex amministratore, perché abbiamo due temi sul PNRR. Il primo è che rischiamo di perdere risorse, ma rispetto ai comuni mi pare che ci sia una situazione più virtuosa, ma mi interessava capire se ad un certo punto si arriva al 2026 e si rischia di non spendere una serie risorse, ma soprattutto mi interessava sapere (mi pare di averlo sentito nelle relazioni, ma chiedevo di approfondirlo) se vediate anche voi un possibile contrasto tra il taglio delle risorse sulle Pag. 19spese correnti e le risorse PNRR, che sono tutte in conto capitale.
  Rischiamo di trovarci più realtà da gestire con meno risorse, e questa mi pare una contraddizione su cui, al di là dell'appartenenza politica, perché non attiene solo a questa fase di vita dei Governi, mi interesserebbe conoscere la vostra opinione.
  Infine, mi interessava sapere se come ANCI abbiate un'elaborazione specifica sul tema delle aree interne, ossia aree di montagna, aree isolate. So che non è competenza della Commissione, però se su questo, anche senza necessità di rispondere adesso, si potesse avere del materiale, a me interesserebbe, magari quello più aggiornato di proposte sul tema delle aree interne.

  VITO DE PALMA. Grazie, presidente.
  Fermo restando che le vostre relazioni sono puntuali, da ex amministratore locale comprendo perfettamente il quadro delle risorse e l'obiettivo.
  Riprendo un passaggio della dottoressa Nicotra, che rifletteva sulla rigenerazione urbana, e che mi dà lo spunto per riprendere un'interrogazione parlamentare di qualche settimana fa al Ministro dell'interno in merito alla situazione di sicurezza e degrado nella città di Altamura, in provincia di Bari. Nella risposta fornitami dal sottosegretario, oltre allo standard a cui noi indirizziamo i nostri obiettivi (potenziamento della polizia locale, videosorveglianza), lo stesso sottosegretario faceva notare un'attenzione maggiore da parte dell'autorità locale al processo di rigenerazione urbana, che va di pari passo con il potenziamento della polizia locale per la sicurezza urbana.
  A questo punto, qual è la mia riflessione? Se oggi non restituiamo ai cittadini il loro diritto alla socializzazione, laddove, per una serie di ragioni, in particolare nelle città metropolitane la corsa all'urbanizzazione in periferia ha di fatto Pag. 20consentito di creare questi «mostri» sociali che hanno indotto ad abbandonare la possibilità di socializzare all'interno dei quartieri.
  Rispetto alle città medio-grandi con un certo numero di abitanti, che oggi non vedono risorse loro destinate, questo aspetto non può creare di fatto due comparti, quello delle città metropolitane, che viaggiano spedite grazie a risorse e obiettivi, e il segmento di chi non è inserito nelle città metropolitane e sconta ritardi, ai quali ovviamente la politica deve dare risposta? Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola agli auditi per la replica.

  MICHELE ZUIN, assessore del comune di Venezia. Prima di lasciare la parola al segretario generale ed eventualmente al presidente Pella, dico due cose sul taglio delle risorse, perché sono anche assessore al bilancio a Venezia e c'è questa dicotomia tra avere molte risorse per gli investimenti e invece più di qualche taglio sulla parte corrente che, come diceva lei, è un po' bipartisan, cioè ce la troviamo da qualche anno a questa parte.
  L'aumento dei consumi energetici, derivante dai conflitti che ci sono nel mondo e in Europa, ha creato forti problemi alle amministrazioni comunali e chiaramente ci troviamo ad affrontare delle spese che stanno diventando normali, ma hanno alzato l'asticella delle spese.
  Per quanto riguarda i fondi del PNRR, come città di Venezia siamo ben messi dal punto di vista della realizzazione delle opere previste con quei fondi sia in quel progetto PUI, che poi sono fondi che erano PNRR e sono diventati fondi complementari, che in altre realizzazioni, che poi non sono state date direttamente a noi, ma sono state date alla Biennale di Venezia, ma sono opere del comune di Venezia, perché abbiamo un buon Pag. 21tasso di realizzazione e i progetti e i lavori stanno procedendo molto bene.
  Queste sono le due finestre che aveva chiesto lei sulle spese correnti e come stanno andando nei comuni, io ho preso il mio, loro magari avranno un quadro più generale di tutti i comuni o città metropolitane. Grazie.

  VERONICA NICOTRA, segretario generale dell'ANCI. Sul rispetto delle condizioni del PNRR per la parte che riguarda in particolare i PUI siamo abbastanza sereni, considerato, come ben sapete, che gran parte del PUI è andato fuori PNRR nella scelta della riprogrammazione fatta dal Governo, però, come sapete, poi il Ministro Fitto ha garantito un pieno rifinanziamento (c'è una quota di Firenze di 50 milioni che è rimasta fuori) facendo rivivere finanziamenti a legislazione vigente.
  Noi abbiamo, da target concordato con la vecchia Commissione europea, 300 CUP su 600 da portare a scadenza. Arriveremo ampiamente a questi 300 CUP, tenendo conto che – ripeto – dentro il PNRR sarebbero rimasti soltanto 900 milioni su 2,7 miliardi, quindi le città faranno molto di più di quello che il Governo chiede.
  Ci sono dei problemi indubbiamente, nel senso che abbiamo ottenuto, per fortuna, una norma molto importante che avete votato di recente nel decreto-legge Omnibus qualche ora fa sui pagamenti, abbiamo un problema di affaticamento del Ministero dell'interno sulle rendicontazioni che vengono caricate, quindi abbiamo un problema di eccesso di controlli, ma speriamo ci sia un input ad accelerare grazie a questa norma approvata.
  Sulla polizia locale c'è una riforma presentata dal Governo, un disegno di legge, che non so se sia stato depositato alla Camera, che deve iniziare l'iter e nasce da un dibattito che abbiamo avuto con il Ministero dell'interno e con le regioni.Pag. 22
  Sicuramente è una riforma che fa fare un passo avanti, però, ripeto, per quello che a noi arriva in ANCI come problematiche che i sindaci delle grandi città ci pongono sui temi della sicurezza urbana quello che serve di più è gestione, sono risorse umane, sono strumenti e misure.
  Facevo l'esempio di Venezia non a caso, perché serve rafforzare il coordinamento tra le forze dell'ordine, il CED interforze. Per fortuna, il Ministero dell'interno sta adottando un decreto che aspettavamo dal 2017 sulla interoperabilità delle informazioni.
  C'è il tema delle recidive, perché, come sapete più di tanti altri, nelle grandi città si riscontra un aumento esponenziale di reati di allarme sociale e, anche in caso di arresto in flagranza, c'è un tema di effettività della pena, per cui servirebbe coinvolgere il Ministero della giustizia per individuare soluzioni per garantire maggiore effettività della pena, perché il tema della recidiva è nella cronaca giudiziaria e nelle statistiche che conosciamo. A nostro avviso, più che riforme, servirebbero strumenti, misure, più illuminazione pubblica, più videosorveglianza.
  C'è poi un tema – ripeto – dei fondi, perché i fondi sulla sicurezza urbana sono ridicoli: i comuni prendono sulla sicurezza urbana 25 milioni, che sono veramente pochi, per cui servirebbero maggiori risorse e un regime che garantisca maggiore coordinamento con le associazioni di volontariato che lavorano sui temi sociali e aiuti la sinergia con i grandi comuni. Si potrebbero fare interventi che migliorano la sicurezza urbana.
  Giustamente lei diceva che questa competizione non deve essere mai competizione negativa o selvaggia tra i comuni. La città metropolitana è un ente di rappresentanza dei comuni, non è un ente in competizione con i comuni, quindi svolge Pag. 23sempre un ruolo a supporto dei cittadini di quell'area metropolitana. Se dunque si danno risorse alla città metropolitana, si danno risorse non a un altro ente, ma sempre ai comuni dell'area metropolitana, cioè non è un ente separato. Spesso, purtroppo, riscontro un deficit di ignoranza, per questo tengo a ribadire che la città metropolitana non è qualcosa che è contro i comuni, è un ente di rappresentanza dei comuni e dei sindaci dell'area metropolitana.
  Effettivamente (come ANCI cerco sempre di porvi attenzione) c'è un problema di bilanciamento dei finanziamenti, rischiamo spesso come Governo e come legislatori di dare troppe risorse ai piccoli comuni, troppe risorse ai comuni sopra i 50.000 abitanti, e ci dimentichiamo di circa 1.000 comuni tra i 5.000 e i 50.000. Dobbiamo prestare maggiore attenzione alle problematiche che non attengono soltanto alle competenze di questa Commissione, e sto cercando con i miei interlocutori tecnici nei Ministeri di ricordare che bisogna supportare maggiormente, dal punto di vista dei finanziamenti, questa fascia di comuni, cui forse lei si riferiva.
  Il PNRR o le misure che sono transitate fuori dal PNRR, i famosi 6 miliardi, riguardano tutti i comuni, voi dovete tutelarli – lo ribadisco – a legislazione vigente, sono finanziamenti importanti anche nella programmazione deliberata dal Parlamento, misure importanti che fanno capo al Ministero dell'interno che dobbiamo proteggere per tutto il comparto dei comuni.

  ANDREA DE MARIA. Secondo me, il problema della città metropolitana è anche un problema di governance, perché nel momento in cui il sindaco del capoluogo è sindaco metropolitano, finché non si applicherà la sentenza, c'è un tema per cui chi guida la città metropolitana non è votato dalla maggioranza dei residenti di quella città metropolitana in tante occasioni.

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  VERONICA NICOTRA, segretario generale dell'ANCI. Come sa, l'ANCI ha depositato vari documenti nelle audizioni che ci sono state, noi chiediamo da anni il ripristino della Giunta, un'agibilità istituzionale al sindaco che vive una solitudine, e una modifica del sistema elettorale.
  Questa è la posizione politica fino adesso, e io mi limito a registrare la posizione politica. Non parla Veronica Nicotra, la posizione dei sindaci metropolitani è comunque mantenere la figura del sindaco del capoluogo come sindaco metropolitano, ma anche prevedere la Giunta e prevedere una modifica del sistema elettorale.

  ANDREA DE MARIA. È anche una discussione che abbiamo con il mio sindaco metropolitano, è un tema che c'è e che si può affrontare in tanti modi.

  VERONICA NICOTRA, segretario generale dell'ANCI. Se parliamo di Brugnaro o del sindaco di Roma, se ci fosse un altro sindaco, forse con i piani urbani integrati non sarebbe andata come è andata, perché ci sarebbe stata una contrapposizione. Questo lo dico in un'ottica di semplificazione istituzionale, perché è un modello che con alcune correzioni importanti sta sicuramente funzionando.
  Aggiungo che non esiste un finanziamento delle città metropolitane, che la legge prevede dal 2011, ma non è mai stato adottato il relativo decreto di attuazione.

  ANTONINO IARIA. Grazie, scusate il pessimo collegamento.
  Vorrei fare solo una domanda che, tra l'altro, facciamo sempre quando parliamo con le Amministrazioni durante le nostre missioni.
  Il tema del dialogo tra diversi enti proprietari di immobili al fine di attivare politiche di rigenerazione urbana in maniera più Pag. 25semplice è un tema che va posto anche a livello di ANCI e di discussione tra gli amministratori locali, perché una delle problematiche che avevamo incontrato a Torino per rigenerare alcuni luoghi dove c'erano progetti e magari anche fondi è la difficoltà di dialogo tra il comune e il Demanio, che aveva delle proprietà.
  Se riuscissimo a bypassare questo tipo di problematiche individuando per la rigenerazione urbana con interesse sociale un tema di deregulation normativa, in modo da riuscire a lavorare in sinergia con tutti gli Enti ma in maniera più facile, secondo me potrebbe essere una soluzione.
  Volevo sapere se questo tema sia stato affrontato e quale sia la vostra opinione. Vi ringrazio per la relazione e per la vostra presenza.

  ROBERTO PELLA, presidente dell'ANCI. Innanzitutto, visto che sono state domande molto puntuali che porterebbero a discutere per parecchio tempo, chiedo al presidente, per cortesia, di farcele avere, al di là di quelle che ho recepito personalmente, perché vorrei rispondervi in maniera molto dettagliata, dandovi anche una posizione ufficiale dell'Associazione sui temi sollevati dai colleghi De Palma e De Maria che, avendo svolto per anni il ruolo di sindaco e assessore, conoscono bene le situazioni. Quindi, considero corretto e giusto che ANCI possa trasmettere in via ufficiale la sua posizione.
  Chiederei al Presidente Battilocchio di raccogliere eventuali domande anche dall'ultimo intervento di Iaria, alle quali come ANCI mi impegno a farvi avere in maniera precisa e dettagliata una risposta puntuale, anche perché altrimenti si rischia di non dare a molte delle cose che avete chiesto risposte che potrebbero essere utili anche nel prosieguo delle audizioni che terrete nelle altre città, ma soprattutto nella predisposizione dei diversi atti parlamentari.Pag. 26
  Ovviamente, non c'è solo il tema delle risorse, ma c'è anche il tema dell'insieme normativo e giuridico dei provvedimenti, tenuto conto, partendo dall'ottima considerazione del collega De Palma, che è vero che ci sono le periferie, è vero che ci sono le città metropolitane, è vero che ci sono i piccoli comuni, ma è vero che c'è anche quella terra di mezzo cui bisogna dare le dovute attenzioni.
  Proprio perché mi sembra corretto e giusto, ribadisco che risponderemo puntualmente alle vostre domande, in modo tale che sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista politico abbiate un'informazione precisa e dettagliata della nostra posizione e anche del lavoro che gli uffici stanno portando avanti con dedizione anche nell'interlocuzione quotidiana con i Ministeri. Come ben sapete, attraverso la Conferenza unificata, attraverso la Conferenza Stato-città, attraverso le diverse audizioni nelle altre Commissioni di Camera e Senato, noi quotidianamente portiamo la nostra interlocuzione, i nostri suggerimenti, e le nostre richieste.
  Questo potrebbe essere utile anche perché la domanda del collega De Maria è molto articolata, soprattutto sulle aree interne, perché proprio oggi ho fatto una riunione con i presidenti delle ANCI regionali. Abbiamo discusso con il collega Gentile, che sta portando avanti il tema delle aree interne anche nell'interlocuzione con il Ministro Fitto sul tema Snai, che ha una forte ricaduta.
  Come ANCI andremo a definire una posizione molto chiara sulle richieste e sulla continuazione di un lavoro, coinvolgendo – lo dico al collega De Maria, che è di Bologna – anche il presidente della Conferenza episcopale e il Cardinale che guida la città di Bologna. Abbiamo avuto un incontro molto importante, perché riteniamo che la sinergia tra due livelli così importanti dei territori insieme alla parrocchia possa contribuirePag. 27 su questo tema, anche perché, come ben sapete, il tema del controesodo è essenziale per la politica dell'ANCI, quindi non solo riversamento della popolazione sulle aree metropolitane o sulle periferie con grande rischio di quanto enunciavo prima, ma soprattutto il tema del controesodo, evitare che la popolazione abbandoni le aree interne, marginali, rurali, con il tema del dissesto idrogeologico che sta colpendo tutti.
  Preservare le aree significa infatti far continuare la popolazione a vivere in quei territori che sono importanti non solo per la continuità, come dice il Presidente Mattarella, della spina dorsale del Paese, che è composto da 8.000 comuni, ma anche per il controllo del territorio.
  Grazie per le vostre osservazioni, sarà nostra cura farvi avere delle risposte puntuali a ogni vostra osservazione e richiesta, non solo quelle di oggi, ma anche in futuro.

  PRESIDENTE. Ringrazio il presidente Pella, il vice sindaco Scozzese, l'assessore Zuin e la dottoressa Nicotra per questo bel momento di confronto.
  La relazione molto articolata che ci avete consegnato sarà trasmessa a tutti i commissari, e dispongo che sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna.
  Dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.35.

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