XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie

Resoconto stenografico



Seduta n. 32 di Mercoledì 24 luglio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione del Generale C.A. Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 3 
Masiello Carmine , Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ... 3 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 7 
Masiello Carmine , Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ... 8 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 8 
Ruffino Daniela (AZ-PER-RE)  ... 8 
Masiello Carmine , Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ... 8 
Manes Franco (Misto-Min.Ling.)  ... 8 
Masiello Carmine , Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ... 8 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 9 
Masiello Carmine , Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ... 9 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 9 
Masiello Carmine , Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ... 9 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 9

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BATTILOCCHIO

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Comunico che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Generale C.A. Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, che è accompagnato dal Generale Roberto Vergori, Capo ufficio generale del Capo di SME, dal Colonnello Giuseppe Rocco, Capo ufficio operazioni del COMFOTER, dal Maggiore Stefano Salerni, aiutante di campo del Capo di SME.
  Per noi, generale, questa è un'audizione molto importante, perché andremo a discutere delle attività operative in corso con un particolare focus sull'operazione Strade Sicure. Lei ha una carriera di eccezionale servizio, ha comandato la prestigiosa Brigata Folgore, ha operato in numerosi teatri operativi, tra cui l'Afghanistan, tenendo sempre alto il nome dell'Italia.
  Esiste in questa Commissione una sinergia molto forte con Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, però scopo dell'odierna audizione è valorizzare quello che l'Esercito italiano sta facendo a tutela della sicurezza dei territori.
  Per noi questa è un'audizione molto importante, quindi la ringrazio, anche a nome dei colleghi sia in presenza che collegati da remoto, per la sua disponibilità a condividere con noi la sua esperienza e il suo punto di vista.
  Le do volentieri la parola.

  CARMINE MASIELLO, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Grazie, presidente.
  Onorevoli deputati, porgo innanzitutto un deferente saluto personale e di tutti i militari e civili dell'Esercito italiano, istituzione che mi pregio di guidare da circa cinque mesi. Ringrazio per avermi concesso l'opportunità di illustrare il contributo dell'Esercito alla sicurezza delle nostre città, delle periferie e delle principali stazioni ferroviarie, attuato principalmente nell'ambito dell'operazione Strade Sicure.
  Tale operazione fu avviata il 4 agosto 2008, ai sensi della legge 24 luglio 2008 n. 125, che allora autorizzò l'impiego di un contingente di 3.000 unità di personale delle Forze armate, in concorso e congiuntamente alle forze di Polizia, posto a disposizione dei prefetti delle province per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, mediante la vigilanza di siti e obiettivi sensibili.
  Tale impiego dell'Esercito si inquadra nell'ambito di una delle missioni assegnate alle Forze armate, più precisamente la quarta missione, che attribuisce alle Forze armate il compito di concorrere alla salvaguardia delle libere Istituzioni in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza.
  Il contingente non avrebbe dovuto superare le 3.000 unità per un periodo massimo di sei mesi, rinnovabile per una sola volta. Tale previsione non è stata confermata. Dal 2008, infatti, i volumi di forza del contingente sono stati incrementati, anche Pag. 4a seguito di provvedimenti adottati per specifici eventi (cito ad esempio Expo 2015, il Giubileo della Misericordia 2016, il vertice del G20 di Roma del 2021) oppure per fronteggiare particolari esigenze (Terra dei fuochi, controllo dei flussi migratori), fino ad arrivare, nel periodo maggio 2020-giugno 2021, durante l'emergenza Covid 19, al picco di 7.803 unità.
  Veniamo ad oggi. Allo stato attuale, la legge di bilancio 2024 autorizza fino al 31 dicembre di quest'anno una forza complessiva di 6.800 unità per le tre Forze armate, così suddivise: 6.635 dell'Esercito, 60 per la Marina militare, 105 per l'Aeronautica militare.
  Di queste 6.800, 800 sono impegnate a rafforzare i dispositivi di controllo e sicurezza delle principali infrastrutture ferroviarie del Paese, nell'ambito della cosiddetta esigenza Stazioni Sicure, un'operazione che prevede la vigilanza di 20 stazioni nelle città di Genova, Milano, Torino, Bologna, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo.
  Per meglio comprendere i livelli di forza orientati a questa operazione, è opportuno considerare il ciclo operativo completo delle unità, che, oltre a quelle effettivamente impiegate, include le unità in preparazione, nonché il relativo periodo di recupero al termine dell'impiego. Di ciò tratterò più in dettaglio nel prosieguo dell'intervento.
  Il contingente militare dell'Esercito dell'operazione Strade Sicure è articolato su 11 Comandi sul territorio nazionale, Comandi interprovinciali e interregionali denominati raggruppamenti, ed è presente in tutte le regioni italiane, con l'eccezione del Molise.
  Opera in particolare in 57 province e nei principali capoluoghi di regione e città metropolitane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Venezia, Palermo, Verona, Bari, Trieste), così come previsto dal Piano di impiego, discendente dal decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della difesa, del 14 dicembre 2023.
  Le modalità operative prevedono servizi svolti in modo autonomo dal personale dell'Esercito oppure congiuntamente con le forze di Polizia, mediante la condotta di pattuglie motorizzate o appiedate. Al personale impiegato è attribuita la qualifica di agente di pubblica sicurezza.
  Qualche ulteriore dato. In particolare, ai sensi di questo decreto, che – ripeto – è un decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro della difesa, l'intero contingente militare è impiegato con compiti di vigilanza a favore di 929 siti e obiettivi sensibili, che vengono individuati dall'autorità di pubblica sicurezza, nonché presso 20 Centri per l'immigrazione, dislocati su tutto il territorio nazionale, laddove i dispositivi dell'Esercito garantiscono in via prioritaria la vigilanza esterna.
  Sempre nell'ambito dell'operazione Strade Sicure, il personale del raggruppamento Friuli Venezia Giulia (627 militari) è impiegato nel contrasto all'ingresso e soggiorno illegale in Italia di personale straniero lungo la cosiddetta «rotta balcanica». In tale quadro, per dare qualche dato, il dispositivo ha contribuito all'effettuazione di 15.815 provvedimenti di fermo.
  Allo stesso modo, il raggruppamento Piemonte-Liguria, che ha 433 militari, e il raggruppamento Val Susa-Valle d'Aosta, con 342 militari, conducono servizi di vigilanza presso i siti frontalieri, per il contrasto dei flussi migratori illegali nelle aree di Bardonecchia, Ventimiglia e del traforo del Monte Bianco, dove da settembre 2023 hanno contribuito all'effettuazione di 2.621 provvedimenti di fermo.
  Inoltre, ai sensi della legge n. 183 del 12 novembre 2011, il personale del raggruppamento Val Susa-Valle d'Aosta conduce servizi di vigilanza, in concorso con le forze di Polizia, presso il cantiere dei treni ad alta velocità TAV di Chiomonte, con 25 militari, al fine di impedire aggressioni alle maestranze e danneggiamenti a mezzi e materiali presenti nell'area cantiere, così da garantire il regolare svolgimento dei lavori, anche alla luce dell'allargamento della citata area per la realizzazione di opere ad essa connesse, come l'autoporto di San Didero a Torino con 12 persone.
  Porto all'attenzione altresì le attività avviate nell'ambito dell'operazione Strade Sicure a partire dal 2014, ai sensi della legge del 6 febbraio 2014 n. 6, anche nota come Pag. 5Terra dei fuochi, per il contrasto e la prevenzione dei reati ambientali.
  Ad oggi, 200 unità del raggruppamento Campania operano su un'area che si estende per circa 300 chilometri quadrati tra le province di Napoli e Caserta, 100 unità in quella di Napoli e 100 in quella di Caserta.
  Dall'inizio delle attività il personale dell'Esercito ha condotto circa 180.000 pattuglie, che hanno contribuito all'identificazione di circa 56.000 persone (55.991 per essere esatti), al controllo di 47.020 veicoli, all'individuazione di 7.074 siti di sversamento e all'irrogazione di sanzioni amministrative per un importo di circa 49 milioni di euro.
  Particolarmente positivi sono stati i risultati derivanti dall'impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto, che dal marzo del 2019 ad oggi hanno effettuato più di 3.200 missioni, per un totale di circa 2.450 ore di volo.
  Dal suo avvio ad oggi, in termini di risultati complessivi nell'ambito dell'operazione Strade Sicure l'Esercito ha concorso all'effettuazione di 17.959 arresti, 46.507 denunce e 38.306 fermi, nonché al sequestro di 1.793 armi e 2.529 chilogrammi di droga.
  In particolare, nell'ultimo anno sono stati eseguiti con successo 650 interventi, principalmente riconducibili per il 36 per cento ad aggressioni, colluttazioni e risse, per il 22 per cento decoro pubblico, molestie, vandalismo, per il 18 per cento rapine, furti, scippi, per il 16 per cento consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, per l'8 per cento possesso di armi e oggetti atti ad offendere, fornendo così un contributo alla sicurezza delle nostre città e delle loro periferie, la cui efficacia è garantita dalla tempestività di intervento, dalla capillare distribuzione delle forze sul territorio e dalla capacità di rischieramento delle unità in ogni condizione ambientali, fattori decisivi che, in molteplici circostanze, assicurano la salvaguardia della vita umana e la tutela del bene comune.
  Nell'ambito dei provvedimenti correlati alla sicurezza del territorio, oltre all'operazione Strade Sicure, l'Esercito italiano partecipa anche alla riqualificazione dell'Auditorium e del Centro sportivo ex Delphinia di Caivano, ai sensi del decreto-legge n. 123 del 15 settembre 2023.
  In particolare, presso la sede del Centro sportivo, grazie all'intervento degli assetti del Genio dell'Esercito, sono stati movimentati 530 metri cubi di materiali, bonificando un'area di 59.000 metri quadrati.
  Recentemente è stata realizzata la demolizione dell'edificio del vecchio Auditorium, propedeutica alla costruzione del nuovo Polo della cultura.
  L'impegno dell'Esercito proseguirà attraverso il supporto, durante tutte le fasi previste, per la realizzazione degli ulteriori interventi di riqualificazione.
  Aggiungo che il Direttore del X Reparto Infrastrutture di Napoli è il responsabile unico del procedimento per i compiti relativi a programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione dei contratti relativi agli interventi di riqualificazione delle opere in argomento.
  Nel quadro dei compiti assegnati per legge nell'ambito della quarta missione, di cui ho detto precedentemente, l'Esercito svolge altre, numerose attività concorsuali a supporto della collettività, in occasione di pubbliche calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza. Nello specifico, al fine di assicurare una capacità di risposta immediata, l'Esercito garantisce giornalmente, in aggiunta ai 6.800 militari impegnati nell'operazione Strade Sicure, la capillare presenza sul territorio nazionale di 1.250 militari per soccorsi immediati ed entro le 24 ore con unità per interventi in caso di pubbliche calamità, assetti ad ala rotante e ad ala fissa anche a favore della campagna antincendi boschivi, nuclei delle trasmissioni, nuclei per il supporto informativo meteo nivologico e squadre di soccorso alpino militare.
  In tale quadro, a solo titolo di esempio, particolare rilievo ha rivestito il concorso di personale e mezzi dell'Esercito nelle province di Ravenna, Bologna e Forlì nell'ambito della violenta ondata di maltempo che ha colpito la regione Emilia-Romagna nel maggio 2023.
  Ai sensi del decreto-legge n. 109 del 3 maggio 2023, la Forza armata è intervenuta Pag. 6prontamente a supporto della Protezione civile, impiegando in totale 8.000 militari per la condotta di attività di consolidamento e ripristino degli argini fluviali e delle condizioni di viabilità, rimozione dei detriti, ripristino delle aree sommerse, ricognizioni specialistiche, evacuazione e sostegno logistico alla popolazione, nonché consulenza specialistica a favore delle autorità locali.
  Se è evidente l'impatto positivo dell'operazione Strade Sicure in termini di sicurezza sul territorio, è parimenti vero che tutti gli impegni hanno un riflesso sulle capacità esprimibili e i livelli di prontezza dell'Esercito per le restanti missioni assegnate alla Forza armata, che – ricordo per memoria – sono la difesa dello Stato, la difesa degli spazi euroatlantici ed euromediterranei, il contributo alla pace e alla sicurezza internazionale.
  L'operazione Strade Sicure è stata concepita per sostenere un volume di forze contenuto e per una breve durata. Tuttavia, dopo ormai 16 anni, il contributo richiesto alla Forza armata è considerevole in termini di volume di forze impiegate, anche a fronte della riduzione del tempo degli organici.
  In tal senso è all'esame, in accordo con il signor Ministro della difesa, la sostenibilità dell'attuale impegno nell'operazione Strade Sicure, affinché non rischi di compromettere l'operatività dello strumento militare nel suo complesso, in relazione ai crescenti compiti connessi con le predette, ulteriori missioni della difesa, anche assunti nell'ambito dell'alleanza, di cui a breve vi illustrerò i lineamenti generali.
  L'operazione Strade Sicure comporta infatti talune implicazioni, che producono effetti significativi sul piano operativo e sul livello di efficienza complessivo della Forza armata, tenuto conto altresì della complessità e della imprevedibilità degli attuali scenari di sicurezza internazionale e delle sfide e minacce derivanti dai conflitti emergenti.
  L'impiego della Forza armata nell'operazione Strade Sicure sottrae costantemente l'equivalente di 12-14 Reggimenti di manovra all'addestramento al combattimento. Altrettante forze in operazione focalizzano il proprio addestramento su compiti per operazioni sul territorio nazionale. Tale costante e prolungato impiego ha un effetto diretto e cumulativo sul livello di preparazione della Forza armata rispetto all'assolvimento delle missioni istituzionali.
  Tale situazione è altresì acuita dal recupero psicofisico e dal ricondizionamento delle unità al termine del ciclo di impiego semestrale.
  Infatti, sebbene il personale goda di un'indennità onnicomprensiva e del compenso per lavoro straordinario nella misura media mensile di 55 ore, in media, al termine di sei mesi di impiego, il personale accumula circa 55 giorni di recupero, di cui 40 per aver prestato servizio durante le festività e i giorni non lavorativi e 15 per lavoro straordinario, che eccede la quota parte corrisposta.
  Ciò non consente di far fronte all'esigenza di addestrare l'Esercito e preparare le forze all'impiego in contesti operativi sempre più competitivi, ad alta intensità e intrinsecamente letali, come dettato dal cambiamento dei paradigmi di sicurezza.
  Da un punto di vista finanziario, l'operazione Strade Sicure è destinataria di finanziamenti stanziati ad hoc sulla base di appositi provvedimenti normativi, recanti volumi commisurati allo sforzo operativo profuso in termini di personale e mezzi.
  Per l'esercizio finanziario 2024 l'Esercito ha ricevuto stanziamenti dalla difesa per circa 160 milioni di euro, afferenti al Settore personale per indennità onnicomprensive e straordinarie, e 69 milioni di euro relativi alle spese di funzionamento connesse con il concorso delle Forze armate nel controllo del territorio.
  Con il disegno di legge di bilancio 2025-2027 verranno delineati l'autorizzazione e i finanziamenti per l'esercizio finanziario 2025, con auspicabile profondità per quelli seguenti.
  Tutto quanto detto riguarda le attività sul territorio nazionale. Tuttavia, l'Esercito riveste un ruolo di primo piano nel contesto internazionale con livelli di impiego inderogabili e in crescita nell'ambito degli Pag. 7impegni assunti con la NATO e per la difesa degli interessi nazionali primari.
  Il cosiddetto «Mediterraneo allargato» si conferma quadrante di primario interesse per l'Italia, snodo nevralgico di flussi economici, commerciali e sociali, pervaso da una lunga serie di dinamiche destabilizzanti, che includono sia il perdurare della crisi russo-ucraina, sia le minacce provenienti dal cosiddetto «fianco Sud», acuite dall'attuale crisi tra Israele, Hamas e Houthi.
  In tale quadro l'Esercito continua la sua opera di stabilizzazione dei quadranti strategici di riferimento, perseguendo gli impegni assunti dalla nazione nelle attività di supporto alla pace, di assistenza umanitaria, di cooperazione militare e di sviluppo, attraverso la partecipazione italiana alle iniziative internazionali sotto l'egida delle organizzazioni internazionali di cui l'Italia è parte, ovvero attraverso le missioni volte all'implementazione dei diversi piani di cooperazione bilaterale in atto.
  Attualmente, nell'ambito delle operazioni fuori dai confini nazionali, l'Esercito garantisce il mantenimento dei volumi dei contingenti impiegati all'estero nelle missioni già consolidate e l'aumento della presenza sul fianco est dell'Alleanza, dove la Forza armata, parimenti a quanto fatto in precedenza in Lettonia, ha schierato assetti in seno alle Forze cosiddette Forward Land Forces in Ungheria e Bulgaria, significando che in quest'ultimo teatro operativo, dove l'Italia è Framework Nation, l'Esercito sta mettendo in atto tutte le predisposizioni necessarie, al fine di innalzare a livello di Brigata l'unità attualmente schierata.
  Complessivamente, quindi, la Forza armata impiega all'estero oltre 4.000 militari, con un trend in crescita nel prossimo anno, come anticipato, e con una previsione fino a circa 5.200 militari di Forza media nel redigendo decreto di autorizzazione a proroga delle missioni internazionali per l'anno 2025.
  Inoltre, al fine di fronteggiare esigenze nazionali non pianificate, pubbliche calamità, ovvero derivanti da iniziative NATO, Unione europea, l'Esercito garantisce un bacino di forze con prontezze operative crescenti, che vanno da 2 a 180 giorni, e che per il 2024 si attesta su circa 7.350 militari, cui se ne aggiungono oltre 2.000 in fase di preparazione quale componente della Forza di reazione alleata, per un totale di oltre 9.000 militari, che dal 2025 si attesterà ad oltre 12.000 militari dell'Esercito, da aggiungere il contingente di Strade Sicure.
  Per quanto attiene alla sostenibilità dei citati impegni operativi, di quelli fuori dai confini nazionali e per le forze in prontezza, bisogna ovviamente fare riferimento al numero di forze disponibili per la parte componente operativa, che deve tener conto del personale destinato al funzionamento delle parti e di quello che usufruisce dei benefici di legge, oltre all'invecchiamento dello stesso.
  Tali forze, come ho detto per l'operazione Strade Sicure, possono essere impiegate necessariamente attraverso una fase di preparazione, una di esecuzione e una di recupero (cosiddetto «ciclo ideale»), al fine di assicurare adeguati livelli di prontezza.
  Peraltro, ad oggi, proprio a causa dell'onere di impiego sostenuto dalla Forza armata, tale ciclo ideale risulta ampiamente contratto nelle fasi di recupero.
  In tale quadro, l'Esercito impiega complessivamente ogni giorno circa 20.000 uomini, ossia, considerando le valutazioni, 60.000 unità complessive, considerando il predetto ciclo di impiego, attestandosi quindi ad un livello che non consente di assumere ulteriori impegni all'estero in prontezza o sul territorio nazionale.
  Vi ringrazio per l'attenzione e sono a disposizione per eventuali domande, alle quali potrò rispondere subito, se sono in grado, oppure mi riserverò di fornire risposta successivamente. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, generale, è stata una relazione molto completa e ricchissima di spunti.
  Mi sembra che lei ponga al tema della sostenibilità di questi interventi che – le assicuro – nelle comunità locali, in particolare nelle città che abbiamo visitato, sono molto apprezzati.
  C'è però un tema di sostenibilità, che lei ha ricordato, perché un'esperienza nata Pag. 8con una finalità e un arco temporale definito nel 2008 si è ulteriormente rafforzata nel corso del tempo, quindi ora c'è questa necessità di fare il punto, spunto che raccogliamo.
  La ringrazio anche di tutti i dati che ci ha fornito. Su un aspetto specifico avrei una domanda da porle. Lei ha parlato della qualifica di agente di pubblica sicurezza per il personale impiegato nell'operazione Strade Sicure, quindi vorrei capire come questo si concili con il vostro addestramento, che ha paradigmi differenti, e se ci siano stati momenti di criticità rispetto a questo tipo di percorso.

  CARMINE MASIELLO, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Non ci sono stati particolari problemi, anche perché, come ho detto, noi effettuiamo una fase di preparazione calibrata all'impiego, quindi tutti i militari, prima di essere impiegati nell'operazione Strade Sicure, vengono indottrinati esattamente su cosa vuol dire avere la funzione di agenti di pubblica sicurezza, quindi sanno esattamente cosa possono fare, cosa non possono fare e come comportarsi, e fino adesso non abbiamo avuto nessun problema.

  PRESIDENTE. Grazie.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre questi o formulare osservazioni.

  DANIELA RUFFINO. Grazie, presidente, buongiorno a tutti.
  Ringrazio per questo momento informativo, peraltro mi sono ritrovata in vari elementi, perché vivo in una valle vicinissima alla Val Susa, vi ho visti spesso al cantiere della TAV, devo fare i complimenti anche per l'atteggiamento, perché certamente non sono state gestioni semplici, così come non è semplice gestire i punti di confine.
  Sono numeri importanti, sono presenze importanti e c'è un addestramento che è in grado di rispondere ad ogni eventualità. Quindi, soltanto i complimenti e grazie.

  CARMINE MASIELLO, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Grazie, onorevole.

  FRANCO MANES. Anch'io intervengo per ringraziarla, signor generale, anche perché vengo da un territorio di confine, la Valle d'Aosta, territorio dove il rapporto con l'Esercito, in particolare con le truppe alpine, è storico.
  Anche noi abbiamo apprezzato in vari momenti l'attività dei vostri uomini soprattutto nella gestione del confine con la Francia attraverso il tunnel del Monte Bianco. Devo dire però che la presenza dell'Esercito sul territorio è fondamentale (mi riallaccio a quanto detto dal presidente), le popolazioni soprattutto delle aree interne e di confine apprezzano enormemente questo vostro operare, che è sempre estremamente in punta di attenzione con un occhio di riguardo alla popolazione, un occhio di riguardo alle Istituzioni, ma sempre all'interno del contesto della vostra attività.
  Mi auguro che la presenza dell'Esercito sia sempre efficiente ed efficace, perché soprattutto a causa dei cambiamenti climatici avremo probabilmente in futuro tanti momenti difficili nei quali potrete garantire un grande supporto ai territori. Grazie ancora.

  CARMINE MASIELLO, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Ringrazio gli onorevoli per questa attestazione di stima nei confronti dell'Esercito.
  Come ho detto, in particolare su queste questioni del cambiamento climatico l'Esercito ha attrezzato in particolare, come sapete, i Reggimenti Genio che, attraverso i nuclei di pronto intervento, sono pronti a intervenire dovunque ce ne sia le esigenze, poi rinforzati da un sistema che consente di far fronte insieme alla Protezione civile all'eventuale emergenza.
  Lo abbiamo dimostrato purtroppo diverse volte, vorremmo non dimostrarlo mai più, però siamo pronti a farlo. Grazie.
  Ringrazio la vicepresidente Ruffino per le parole che ha usato nei confronti dell'Esercito. Sì, è un'area particolare che ha vissuto momenti di tensione, però a mia memoria, per quello che vivo e che so, mi sembra che i nostri ragazzi si siano sempre comportati in maniera ineccepibile nell'assolvere la missione in quelle aree. Grazie.

Pag. 9

  PRESIDENTE. Bene, generale, noi la ringraziamo. Se possibile, vorremmo ovviamente acquisire la relazione, anche perché contiene una serie di numeri e di spunti di riflessione.
  La ringrazio quindi per averci portato non solo una serie di informazioni complete, ma anche una serie di spunti di riflessione, che possono essere utili per il nostro lavoro.
  Solo una cosa, che forse mi è sfuggita: le stazioni coinvolte in Strade Sicure sono 20?

  CARMINE MASIELLO, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Le stazioni sono 20, le città ovviamente no, perché ci sono città con più stazioni (a Roma, ad esempio, ce ne sono quattro).

  PRESIDENTE. Grazie. Desidero ribadire il concetto iniziale, che da parte delle Istituzioni c'è il massimo apprezzamento e la massima riconoscenza verso l'Esercito e le Forze armate per il lavoro importante che svolgete.
  In questa Commissione stiamo approfondendo in particolare i temi delle periferie del nostro Paese, in cui abbiamo riscontrato una presenza capillare ed efficace delle Forze armate e dell'Esercito, quindi siamo qui anche per ringraziarvi. Anche a seguito di esperienze personali ho avuto modo di riscontrare l'efficienza della vostra presenza in tutti i teatri operativi che ho avuto l'opportunità di visitare in questi anni, quindi vi giunga il ringraziamento da parte nostra come Istituzione.
  Su alcuni aspetti, generale, magari avremo modo di confrontarci nuovamente per proseguire il ragionamento. Mi sembra che il tema di fondo sia fare un pit-stop del progetto, per valutare l'efficacia, che è evidente, ma soprattutto le modalità per proseguire questo tipo di azione sui territori, senza però inficiare il compito precipuo dell'Esercito che, come sappiamo e come lei ha giustamente ricordato nel corso della relazione, in questa fase storica è chiamato a tante sfide su tanti fronti differenti.
  Su questo avremo forse modo di confrontarci nuovamente in Commissione.

  CARMINE MASIELLO, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Grazie a nome dell'Esercito e mio personale, presidente. Grazie per l'attenzione e per avermi dato l'opportunità di parlare dei miei uomini e delle mie donne, di quello che fanno tutti i giorni a servizio del Paese.
  Sono ovviamente a vostra totale disposizione, e a disposizione del Parlamento per qualsiasi approfondimento sia necessario. Grazie a tutti.

  PRESIDENTE. Ringrazio nuovamente il Generale Masiello e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.35.