Sulla pubblicità dei lavori:
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 2
INDAGINE CONOSCITIVA SULL'INDIVIDUAZIONE DEGLI SVANTAGGI DERIVANTI DALLA CONDIZIONE D'INSULARITÀ E SULLE RELATIVE MISURE DI CONTRASTO
Audizione, in videoconferenza, dell'assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna, Antonio Piu, e dell'assessore alle infrastrutture e della mobilità alla Regione Siciliana, Alessandro Aricò, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 2
Piu Antonio , assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna ... 2
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 2
Piu Antonio , assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna ... 2
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 4
Piu Antonio , assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna ... 4
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 4
Lai Silvio (PD-IDP) ... 4
Zedda Antonella ... 5
Fenu Emiliano (M5S) ... 5
Ghirra Francesca (AVS) ... 6
Giagoni Dario (LEGA) ... 6
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 7
Giagoni Dario (LEGA) ... 7
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 7
Piu Antonio , assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna ... 7
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 8
Aricò Alessandro , assessore delle infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana ... 8
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 10
Aricò Alessandro , assessore delle infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana ... 11
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 11
Nicita Antonio ... 11
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 11
Aricò Alessandro , assessore delle infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana ... 11
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 11
Russo Raoul ... 11
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 12
Allegato 1: Relazione di sintesi sull'attività dell'assessore ai lavori pubblici della regione Sardegna, Antonio Piu ... 13
Allegato 2: Relazione dell'assessore Alessandro Aricò ... 24
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
TOMMASO ANTONINO CALDERONE
La seduta comincia alle 8.30.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
(Così rimane stabilito).
Audizione, in videoconferenza, dell'assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna, Antonio Piu, e dell'assessore alle infrastrutture e della mobilità alla Regione Siciliana, Alessandro Aricò, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, dell'assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna, Antonio Piu, e dell'assessore alle infrastrutture e alla mobilità della Regione Siciliana, Alessandro Aricò, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
Do la parola all'assessore Piu, collegato in videoconferenza.
ANTONIO PIU, assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna. Buongiorno, presidente, la ringrazio. Saluto i gentili onorevoli, le senatrici e i senatori presenti.
Ringrazio per averci dato l'opportunità di poter parlare della grave condizione in cui versa la Regione Sardegna a causa delle criticità derivanti dal suo stato di essere isola.
Ieri avete audito la nostra Presidente. Io concentrerò il mio intervento principalmente su due punti fondamentali: quello dei collegamenti stradali e quello relativo alle acque.
PRESIDENTE. Mi scusi, assessore. Siccome abbiamo i lavori d'Aula, direi di concentrare il suo intervento – se lei riesce – in dieci minuti, un quarto d'ora, perché poi deve rispondere alle domande dei senatori e dei deputati e dobbiamo sentire l'assessore Aricò.
ANTONIO PIU, assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna. Benissimo. Riusciremo a stare anche nei dieci minuti, presidente. Nessun problema.
I deficit che abbiamo in termini di regione si traducono non solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche dal punto di vista di perdita di benessere. Siamo una regione con un milione e mezzo di abitanti. Purtroppo, la parte centrale della nostra isola è un'isola all'interno dell'isola. Per quanto riguarda le strade, a differenza di tutte le altre regioni italiane, non abbiamo le autostrade. La percentuale del rapporto dello sviluppo della rete stradale rispetto alle altre regioni rimane in linea, ma il fatto che non abbiamo, purtroppo, autostrade ci mette nella condizione di avere 37.594 chilometri tra strade provinciali, strade comunali consortili e strade vicinali.
Questo impone alla nostra regione – chiedo a questa Commissione – per cercare Pag. 3di raggiungere una percentuale maggiore rispetto alla media nazionale, di arrivare almeno al 43 per cento dello sviluppo della rete stradale statale, per un impegno economico che si aggira intorno ai 5 miliardi e 100 milioni di euro, di cui servirebbero nell'immediato 250 milioni per la messa in sicurezza.
Per quanto riguarda il trasporto e la mobilità dei cittadini sardi, la nostra difficoltà è data anche dal fatto che, purtroppo, abbiamo una mancanza totale della rete ferroviaria. Presidente, siamo l'unica regione ad avere un capoluogo di provincia che non è servito dalla Rete ferroviaria italiana (RFI). Abbiamo una rete ferroviaria che non ha il doppio binario. Questo, purtroppo, si ripercuote sul fatto che sulle poche strade statali che abbiamo si deve riversare tutta la nostra economia dal punto di vista di produzione, di servizi, quindi di ricaduta sociale per gli abitanti della regione Sardegna.
Abbiamo 2.949 chilometri di strade gestite dall'ANAS. Pensi che solo 522 chilometri sono a quattro corsie e solo 200 di questi 522 chilometri rientrano nella categoria di strade extraurbane principali di tipo B; significa che sono strade che hanno uscite con livelli sfalsati oppure, nelle due corsie, hanno una banchina per ogni senso di marcia.
In Sardegna, rispetto alle altre regioni, il livello di mortalità dovuto all'incidentalità è superiore rispetto alla media nazionale ed è superiore alle altre regioni. Ecco perché, in virtù del riconoscimento che c'è stato nella Costituzione del principio di insularità, abbiamo bisogno di uno sforzo maggiore rispetto al riconoscimento, non solo in termini monetari, ma soprattutto in termini di programmazione.
Negli ultimi mesi il Governo ha prestato molta attenzione alla nostra regione, anche grazie al Ministro Fitto, per quanto riguarda i Fondi di Sviluppo e coesione. Rimarco che manca ancora un qualcosa in più e chiedo a questa Commissione di portarlo all'attenzione. Attraverso «l'accordo Provenzano» abbiamo perso 320 milioni, perché i soldi che potevano essere spesi per le infrastrutture sono stati, giustamente, dirottati verso il problema Covid. Questi soldi che dall'accordo Provenzano venivano definanziati, quindi in tante opere, non stanno riuscendo a rientrare nella nostra capacità di spesa e di programmazione. Quindi, si sta contraendo tutto, a livello di finanziamento dei Fondi di Sviluppo e coesione.
A causa della mancanza di quei fondi, purtroppo, che in gran parte erano destinati alle reti viarie, quindi alle strade, non possiamo fare una programmazione puntuale. Rispetto alla necessità di quei 430 milioni, quindi, non riusciamo ad avere risorse immediatamente spendibili. Questo è il tema per quanto riguarda le strade.
Invierò, presidente, a lei e a tutta la Commissione, il lavoro che è stato fatto dal mio assessorato, che in parte ho trovato già predisposto dal precedente governo regionale, un lavoro che reputo fatto bene, in maniera puntuale e minuziosa. Nel rapporto che le manderò troverà, in sintesi, le necessità per cercare di fare una programmazione di medio e lungo periodo che consenta alla nostra regione, finalmente, di venir fuori da una grave problematica, quella di non poter essere collegati. Pensi solo che intorno ai grandi centri urbani c'è uno spopolamento che porterà la popolazione sarda, tra cinquant'anni, ad avere 900.000 abitanti rispetto a 1.600.000 di oggi.
La seconda criticità, nei cinque minuti che mi sono stati concessi rispetto a questo problema, è quella dell'acqua. Noi abbiamo calcolato un impegno immediato che servirebbe per fare una programmazione sulle interconnessioni dei bacini, in quanto, essendo isola, non possiamo, rispetto alle altre regioni, fare una programmazione con altre regioni vicine, quindi cercare anche di avere interconnessioni tra regione e regione, che consentirebbero in determinati ambiti territoriali, nel momento in cui viene focalizzata una crisi, di riuscire a collaborare.
Siamo un'isola e siamo la regione d'Italia con il più alto numero di bacini, ne abbiamo ben 55. Di questi bacini 31 sono gestiti direttamente dall'assessorato ai lavori pubblici attraverso l'Ente per la gestione delle acque, l'ENAS. Abbiamo calcolatoPag. 4 una spesa di 468 milioni di euro. Abbiamo passato l'ultimo anno più siccitoso degli ultimi vent'anni, abbiamo la disponibilità, in una zona particolare della Sardegna, quella della Baronia, e in quella dell'Ogliastra, di un riempimento pari al 12 per cento. Non abbiamo altre modalità, se non quella dell'accumulo, per poter dare contezza e risposta immediata a tutti i cittadini, per avere una risorsa idrica puntuale, ma soprattutto costante.
Immagini, presidente, che questa estate il 30 per cento dei sardi, soprattutto quelli che vivono in quella zona, hanno avuto accesso all'acqua per due ore al giorno per quasi due mesi. Questo soprattutto perché nel periodo estivo – come lei può ben immaginare – abbiamo un flusso di turisti, tante persone, che quadruplicano la presenza all'interno della nostra regione, e quindi, in automatico, anche il consumo idrico.
La realizzazione e le interconnessioni tra bacini idrografici sono utili per trasferire le risorse disponibili verso aree più deficitarie, quindi nei periodi siccitosi, che colpiscono e colpiranno ormai sempre di più tutte le regioni del Mediterraneo, soprattutto – come abbiamo potuto notare, purtroppo, quest'anno – regioni come la Sardegna, ci consentirebbero di fronteggiare le situazioni di crisi idrica.
Presidente, attualmente, come regione Sardegna, abbiamo finanziato opere per 566 milioni di euro, divisi così: 273 servono per la costruzione di due nuovi invasi (li abbiamo già inseriti e messi in lavorazione) e 293 sono, invece, relativi agli interventi sugli invasi esistenti, cioè su quelle interconnessioni che dobbiamo migliorare, migliorando soprattutto le interconnessioni tra gli invasi.
Le do un altro dato: la perdita di acqua stimata dalla Regione Sardegna passa dal 50 per cento e, in alcuni punti citati da me poc'anzi, addirittura al 70 per cento, di perdite delle condotte di un bene prezioso come quello dell'acqua.
Alla Commissione, che è fatta da colleghi e colleghe che conoscono bene la situazione, che sono state elette ed eletti dalla nostra regione, chiedo – la richiesta verrà mandata a ciascuno di voi, principalmente al presidente, con tutti gli studi che sono stati fatti per arrivare alle cifre che stiamo chiedendo – che si possa avere un finanziamento ulteriore per dare gambe nell'ambito della viabilità stradale statale, per abbassare il tasso di mortalità che, purtroppo, colpisce le nostre strade, ormai inadeguate ai flussi veicolari delle persone, ma soprattutto delle merci; dall'altra, i 468 milioni di euro che stiamo chiedendo per le infrastrutture idriche, che ci consentiranno nei prossimi anni di poter combattere e reagire in maniera puntuale alle grandi stagioni siccitose che, purtroppo, riguarderanno non solo la nostra regione, ma forse l'intero pianeta.
Sono rimasto dentro i dieci minuti, presidente, perché credo che rispondere alle domande sia molto importante, in modo tale da fare un lavoro congiunto e omogeneo che ci consenta di raggiungere l'obiettivo. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, assessore. Lei ha fatto riferimento alla circostanza che ci farà avere una relazione scritta, anche corroborata da documenti.
ANTONIO PIU, assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna. Sì.
PRESIDENTE. Perfetto. Le chiedo di farcela avere nel più breve tempo possibile per le iniziative che la Commissione dovrà adottare.
Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni. Prego i colleghi di porre la domanda, perché paghiamo un prezzo, senatore Zedda, in questa Commissione, che ci sono commissari preparatissimi. La premessa è una sorta di esternazione di dati. Lo dico in senso lato, non stricto sensu.
Pregherei, quindi, i colleghi di formulare le domande, in modo tale da riuscire a massimizzare i tempi, che è cosa buona.
SILVIO LAI. Signor presidente, la ringrazio. Vado veloce sui ringraziamenti. L'assessore ha fatto davvero una relazione puntuale, che leggeremo con grande attenzione.Pag. 5 Ho una domanda e tre integrazioni da chiedere rispetto alla relazione che ha svolto.
La prima domanda è questa. Ha citato un tema che riguarda una percentuale, proprio all'inizio, il 43 per cento di rete stradale da raggiungere come obiettivo. Su questo vorrei un chiarimento. Mi sembra di aver capito che, rispetto alle altre regioni, nella media, c'è un apporto di strade statali del 43 per cento, quindi il 57 per cento di reti provinciali o comunali. In questo caso, invece, la Sardegna sarebbe al di sotto di questa percentuale. Nelle relazioni che l'ISTAT, in particolare, ci ha dato questo elemento non c'è.
Passo ad alcune integrazioni che chiediamo. In Sardegna diamo sempre per scontata la frase «le autostrade non ci sono». Vorrei capire se, rispetto all'assenza di autostrade, è possibile, in qualche modo, dare un significato nel documento che ci manderà. Assenza di autostrade significa una velocità inferiore rispetto alle altre, oltre che elementi di sicurezza. Quanto può incidere questa assenza di autostrade in termini di impatto sui trasporti, sulla comunicazione interna?
Secondo tema. Registrate, rispetto ai lavori pubblici, una media di aumento dei costi dei materiali maggiore rispetto alle altre regioni? Ovvero, fare in Sardegna i lavori pubblici costa di più? Avete dati che riguardano questo? Se ci sono, sarebbe molto interessante averli.
La terza questione, invece, riguarda il tema dell'acqua. I dati che lei ci ha fornito ce li ha forniti anche l'ISTAT e sono molto drammatici. La Sardegna è certamente – la Sicilia viene subito dopo – in una fase di desertificazione molto grave. La domanda è se questi bacini, questi invasi su cui state lavorando li state pensando anche in termini integrati con il tema energetico. In Sardegna abbiamo circa 500 Megawatt di produzione energetica dall'idroelettrico. Si tratta di capire se su questi nuovi invasi si può lavorare anche in termini di potenziamento della capacità autonoma energetica, perché significherebbe un altro passo in avanti e anche un interesse di risorse economiche che potrebbero arrivare non dal tema dei lavori pubblici, su cui noi siamo sempre l'ultimo vagone del treno, perché piccoli e perché pochi, ma dentro un tema di rigenerazione del sistema energetico, di equilibrio ambientale. Sono integrazioni, sostanzialmente. Non le chiedo di rispondere in questo momento, perché mi rendo conto che apro delle tematiche nuove, ma mi interessava in qualche modo sapere se ci siano delle valutazioni che si possono avere. Grazie.
ANTONELLA ZEDDA. In realtà, vorrei solo ringraziare l'assessore Piu per come è intervenuto in questa audizione. Voglio fargli i complimenti, perché è vero che è assessore regionale da poco tempo, però è da qualche decennio che si occupa della materia, essendo stato assessore, con le stesse deleghe, al comune di Sassari. La ringrazio e mi metto subito a disposizione per quanto riguarda i 430 milioni sulla legge Provenzano dirottati per il Covid per fare una verifica con il Governo su tempi, modi e situazioni.
Grazie davvero per come si è posto, per come ha riconosciuto il lavoro fatto precedentemente e per come ci ha illustrato il lavoro che vorrà fare. Grazie.
EMILIANO FENU. Anch'io ringrazio l'assessore per la relazione. Chiederei soltanto, se è possibile, magari un'integrazione, anche successivamente, della relazione perché l'area della Sardegna che ha citato, la Baronia, è l'area dove sono nato e cresciuto, anche se non è proprio il mio collegio. Questa estate ha vissuto davvero un periodo di enorme difficoltà, perché dipende prevalentemente da un solo invaso che ormai è quasi vuoto e serve un'area che, dal punto di vista turistico, ha vissuto quel fenomeno che chiamiamo overtourism, con paesi con una popolazione esigua durante i periodi invernali, ma che raggiungono anche le 100.000 presenze durante il periodo estivo. Sono serviti anche da questo invaso. La parte bassa di questa regione della Sardegna ha anche una vocazione agricola, che è forse il comparto che ha subìto più di tutti la grave crisi idrica.Pag. 6
Volevo chiedere quali erano nel dettaglio, quindi anche integrando la relazione, le misure previste a breve termine sull'invaso, ma in generale sul servizio alla Baronia. Grazie.
FRANCESCA GHIRRA. Vorrei ringraziare anch'io l'assessore Piu per aver accolto il nostro invito e per aver fatto questa relazione così precisa e puntuale. Sappiamo bene qual è il gap infrastrutturale della Sardegna rispetto alle infrastrutture viarie e ferroviarie. Sappiamo anche che, rispetto ai fondi che sono stati stanziati, non abbiamo ottenuto le risorse che ci sarebbero spettate, vista l'arretratezza delle nostre infrastrutture.
Vorrei chiedergli se può integrare la relazione, anche indicando qual è lo stato di avanzamento dei lavori che sono programmati sulla nostra rete.
Ieri la Presidente ha sottolineato la bontà dei rapporti con il Governo e con gli enti. Volevo capire se c'è una buona collaborazione con la Rete ferroviaria italiana (RFI), ma anche con l'ANAS, perché credo che l'assessore sia stato delegato alla realizzazione di alcune importanti opere che erano state finanziate per oltre un miliardo di euro. Chiedo se anche su questo può fare una specifica.
Per quanto riguarda la siccità, quest'anno si è parlato soprattutto di Sicilia, perché la crisi è stata importante. La Sardegna, per fortuna, ha visto la realizzazione negli anni Ottanta di importanti invasi che hanno consentito di arginare il fenomeno.
Vorrei chiedere all'assessore, rispetto a quel 12 per cento di cui parlava, se può spiegarci meglio cosa intendesse e in che modo possiamo intervenire in supporto affinché queste importanti opere vengano finanziate.
Questa domanda, chiaramente, presidente, è rivolta anche a lei, perché abbiamo sentito che non si tratta neanche di cifre da capogiro, ma che sono fondamentali perché la nostra isola possa avere un approvvigionamento idrico adeguato non solo ai suoi abitanti, ma anche a quella mole di persone che arrivano sull'isola durante il periodo estivo, e soprattutto per garantire all'agricoltura e ai piccoli centri di poter ben vivere, avendo adeguato approvvigionamento idrico e potendo essere collegati. Mi fermo qui.
DARIO GIAGONI. Saluto l'assessore Piu. Siamo stati colleghi nella passata legislatura. Ho sempre riconosciuto il valore e la coerenza dell'assessore Piu.
Assessore, come già le ho detto la scorsa volta, sono a completa disposizione come parlamentare per un supporto, perché è normale che ci sia una continua comunicazione con il Ministero delle Infrastrutture. Ho visto che ha in mano, pronta per essere inviata, una relazione dei lavori che sono da eseguire, lavori fondamentali, che permettano di avvicinare i piccoli centri ai grandi centri, perché, purtroppo, in Sardegna paghiamo il pegno dello spopolamento. Molti ragazzi e molte famiglie si allontanano dai piccoli centri e vanno nei grandi centri, dove trovano lavoro, e ritornare a casa diventa impossibile. Questo comporta uno spopolamento particolare.
I colleghi che sono intervenuti hanno messo in evidenza le criticità, come il discorso di Nuoro, che è l'unico capoluogo di provincia in tutta Italia che non ha una rete ferroviaria. C'è stato il problema quest'estate veramente critico, anche per l'aumento di turisti, sulla questione idrica tra la Gallura e la Baronia che confinano e sono vicine, quindi il comune di San Teodoro, il comune di Budoni, il comune di Siniscola, zona che purtroppo ha dovuto ridurre la fornitura dell'acqua e quindi dare un servizio non eccellente al turista, di cui chi viene in Sardegna ha bisogno.
In linea generale le domande sono state già fatte dai colleghi e quindi le risposte, se non ora, quando potrà, saranno fondamentali come strumento per noi in Commissione per far comprendere anche alle Camere e al Governo che la Sardegna, rispetto agli altri, sta vivendo, anche in termini economici, una difficoltà, come si è visto negli ultimi articoli di stampa, soprattutto nel nuorese. Il reddito è bassissimo, quindi siamo di fronte a una povertà difficile da affrontare. La Sardegna è arretrata da un punto di vista infrastrutturale e ha serie Pag. 7difficoltà a crescere. Volevo fare delle domande puntuali.
PRESIDENTE. Vada alle domande, per cortesia.
DARIO GIAGONI. Vado alle domande. Già ieri mi ha bacchettato. Vado veloce.
La prima domanda riguarda la SP 90, la strada provinciale Santa Teresa-Castelsardo, pericolosissima, che attraversa tantissimi comuni. Non ci sono guardrail, non ci sono strisce, né laterali né di mezzeria, la cartellonistica è inesistente. La notte, poi, ma questo è un altro aspetto, è attraversata dai cinghiali. Quando piove non si riesce proprio a capire in quale corsia ci si trovi.
L'altro aspetto è purtroppo condizionato dalla conclusione dei lavori, da parte dell'ANAS, della strada di Monte Pinu, quella che collega due territori fondamentali, che sono i capoluoghi di provincia della Gallura, del nord-est, che è una provincia che cambia ogni tanto nome. La parte provinciale dovrebbe essere completata. Mi hanno segnalato, ma non conosco bene la questione, il completamento di otto chilometri, tra la località di San Giorgio e il comune di Tertenia, sulla strada statale 125 var. Ho concluso. Le auguro buon lavoro. Sono a sua completa disposizione, assessore.
PRESIDENTE. Do la parola all'assessore Piu per la replica. Le raccomando di essere quanto più possibile conciso.
ANTONIO PIU, assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna. Starò nei cinque minuti.
Ringrazio gli intervenuti, sia i deputati che i senatori. Ringrazio per questo lavoro, che può essere realmente un lavoro di territorio, per far sì che le nostre richieste possano essere soddisfatte.
Per quanto riguarda l'intervento dell'onorevole Lai, la nostra regione, in base alla superficie, ha il 24 per cento di rete provinciale, con la differenza che la media nazionale è del 44 per cento, quindi 20 punti di percentuale in meno.
Per quanto riguarda i costi, sono difficili da calcolare. C'è uno studio importante che non è basato solo su uno studio economico, ma principalmente sul fatto di non avere strade sicure ad una percorrenza sostenuta. Questo ha due effetti: un effetto diretto e un effetto indotto dalla nostra condizione di insularità. Parliamo di 8.265 euro di perdita pro capite per ogni cittadino sardo, che si traducono in 13 miliardi di euro. La mancanza di infrastrutture comporta poi una mancanza di elasticità rispetto al passaggio delle merci, ma soprattutto una connessione immediata con i centri urbani, che rispetto a materiali e costi, costa di più. Stiamo iniziando a redigere il nuovo prezzario del 2025. Lo faremo su presupposti differenti, ma già dai primi dati che stiamo raccogliendo in assessorato le materie per i lavori pubblici, per cercare di migliorare sia la rete idrica che quella stradale sono necessariamente molto più costosi rispetto a quello che affrontano le altre regioni.
In merito alle centrali idroelettriche, credo che quella sia la grande partita che questa regione deve affrontare, cercando, attraverso due investimenti da 20 milioni di euro per due centrali idroelettriche, di relazionare quanto più possibile le altre otto centrali idroelettriche per un lavoro puntuale, che ci consenta di vedere nell'idroelettrico, insieme all'eolico e al fotovoltaico, realmente la rinascita di quest'isola in termini di benessere per i suoi cittadini e per le sue imprese.
In merito al dato, e mi ricollego a quanto chiesto dall'onorevole Ghirra, il 12 per cento era riferito al riempimento dell'invaso del Maccheronis. Purtroppo è ai minimi storici e quel 12 per cento è il dato che purtroppo abbiamo raccolto al 31 agosto.
Rispondo sempre all'onorevole Ghirra in merito alla collaborazione con ANAS e con RFI. Ricordo che c'è un documento, sottoscritto il 18 ottobre del 2022, nel quale la regione Sardegna, insieme ad ANAS, a RFI, allo Stato e al Ministero, ha inserito tutte queste criticità che ho rilevato oggi e che i colleghi presenti sanno benissimo, perché sono criticità che conosciamo tutti. Dalla criticità rilevata abbiamo fatto un lavoro che, speriamo, ci consenta di capire in maniera puntuale di quante risorse abbiamoPag. 8 bisogno per iniziare a risolvere ed appianare il gap che abbiamo.
Ringrazio il senatore Zedda. L'accordo con il Ministro Provenzano era basato sul fatto che i soldi svincolati potessero poi rientrare, perché ogni centesimo e ogni euro che è stato definanziato ha un nome e un cognome. Quelle opere senza quei soldi, purtroppo, difficilmente potranno andare avanti.
In Baronia, onorevole Fenu, abbiamo speso 800.000 euro per un dissalatore. Mi auguro veramente che non sia questa la via per poter dare una risposta immediata all'esigenza idrica, ma sia quella di avere delle infrastrutture efficienti che consentano di utilizzare il bene acqua in maniera puntuale e migliore rispetto a quanto non sia stato fatto oggi.
Onorevole Giagoni, i lavori sulla SP 90 rientrano nei 250 milioni che sono venuto a chiedere qui oggi. Senza quei soldi difficilmente si possono fare adeguamenti di sicurezza importanti. Dato che lei conosce bene la situazione della SP 90, le chiedo davvero uno sforzo ulteriore per far sì che io possa dare una risposta immediata a quel territorio.
Su Monte Pinu abbiamo una collaborazione importante con ANAS, in quanto abbiamo finalmente fatto rispettare i tempi sulla consegna del progetto di fattibilità, che entrerà in Conferenza di servizi tra dieci giorni. Abbiamo dato il tempo ad ANAS, entro il 30 giugno 2025, per la conclusione delle opere, che in parte devono essere fatte dall'ANAS e in parte dalla provincia.
In merito, invece, alla terza richiesta, quella sulla strada provinciale, è una strada commissariata. Io sono stato nominato, con un'ordinanza della Presidente, sub-commissario. Su questo farò una riunione. Sarà mia premura farvi sapere quando si svolgerà, in quanto la vostra presenza è sempre ben accetta; anzi, secondo me, sarebbe importante.
Spero, in questi cinque minuti, di aver dato le risposte nella maniera più puntuale possibile.
Mi rifaccio, infine, a quanto detto dall'onorevole Lai prima. C'è bisogno di continuare a fare degli studi rispetto a quanto ogni cittadino sardo perde di benessere, non solo, quindi, da un punto di vista economico, sulla situazione delle strade, che poi vanno, a ricaduta, dal punto di vista sanitario, scolastico e lavorativo, a penalizzare fortemente i cittadini sardi, soprattutto quelli – come ho detto prima – in un'isola nell'isola. Grazie, presidente.
PRESIDENTE. Grazie, assessore, per la puntualità e per l'esaustiva relazione. Le chiedo di farci pervenire tutti i documenti, compatibilmente con i vostri lavori, nel tempo più breve possibile.
Passo adesso la parola all'assessore Aricò, assessore alle infrastrutture e alla mobilità della Regione Siciliana. Visto che si è fatto molto desiderare, certamente ci porterà delle buone notizie dalla Sicilia. Prego, assessore.
ALESSANDRO ARICÒ, assessore delle infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana. Presidente, buongiorno. Grazie per l'invito.
Saluto e ringrazio tutti i deputati, i senatori e i membri della Commissione. Saluto anche il collega della Regione Sardegna.
Le problematiche che riguardano la Sardegna sicuramente sono simili a quelle della Sicilia, però negli ultimi due anni – è stata già avviata un'interlocuzione con il precedente Governo Musumeci e con l'attuale Governo Schifani – soprattutto sulle opere ferroviarie. La Sicilia è interessata da finanziamenti e opere pubbliche che valgono circa 11 miliardi di euro.
Dobbiamo colmare un gap infrastrutturale di oltre cinquant'anni. La condizione di insularità, così come vale per la Sardegna, vale per tutti i siciliani ed è stata quantificata in un gap, pari per i siciliani a circa 6,5 miliardi di euro l'anno. Però, negli ultimi due anni, già con le interlocuzioni tra il nuovo Governo nazionale e l'attuale Governo Schifani, c'è stato un cambio di passo, soprattutto sulle infrastrutture.
I dati ISTAT hanno portato all'attenzione nazionale che la Sicilia è la regione Pag. 9che, per la prima volta, ha un aumento del PIL superiore al resto delle regioni d'Italia. Ci attestiamo, nel 2023, su un più 2,2, che non ha pari in nessuna delle regioni d'Italia. In tal senso, l'ISTAT ci ha voluto anche indicare che una delle motivazioni è lo sblocco dei lavori pubblici. RFI ha voluto ribadire più volte che siamo la prima regione d'Italia per velocità di chiusura delle Conferenze dei servizi sui lavori pubblici, e questo, naturalmente, è motivo di orgoglio.
Per quanto riguarda i fondi di coesione, proprio qualche mese fa è stato sottoscritto dal Presidente Schifani e dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, un accordo che prevede finanziamenti per la Sicilia per circa 6 miliardi 400 milioni di euro. Sapete meglio di me che 1 miliardo 300 milioni è stato destinato al Ponte e un ulteriore miliardo di euro è stato destinato alle infrastrutture. In questo caso, anche il Governo regionale ha fatto la propria parte sul cofinanziamento per il Ponte sullo stretto, un'opera pubblica strategica, alla quale crediamo molto. Anche se il tempo di quando potrà essere autorizzato è ancora molto lontano (si parla, da fonti ministeriali, di non prima di otto anni), stiamo lavorando per cercare di colmare questo gap infrastrutturale in questi otto anni. Cosa abbiamo fatto? Il primo provvedimento è stato quello della lotta contro il caro-voli. La tratta più volata in Italia è sicuramente la Catania-Roma e, tra le prime, la Palermo-Roma, però nel corso degli anni queste tratte erano anche le più costose. Mentre per la Sardegna o, comunque, per le nostre isole come Lampedusa e Pantelleria è prevista la continuità territoriale, quindi è previsto un costo del biglietto aereo fisso (in aggiunta, naturalmente, alle tasse aeroportuali e agli eventuali oneri accessori), per la Sicilia questa condizione di svantaggio di insularità non è stata mai riconosciuta.
Da un lato, quindi, abbiamo il riconoscimento della condizione di insularità prevista dalla Costituzione italiana; dall'altro lato, però, il meccanismo di riconoscimento della condizione di continuità territoriale, quindi di contribuzione per il volo aereo non era stato mai erogato e permesso, se non soltanto – come dicevo prima – per le isole di Pantelleria e Lampedusa.
Nei primi mesi del Governo regionale abbiamo avuto interlocuzioni con il Governo nazionale, con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con il Ministero dell'Economia e delle finanze e con l'ufficio preposto in Europa affinché potessimo predisporre un provvedimento che prevedesse per tutti i siciliani uno sconto. Ci siamo riusciti: abbiamo adottato un provvedimento, di cui siamo molto orgogliosi, riferibile alla lotta al caro-voli. Abbiamo stanziato una parte cospicua delle risorse regionali, che ammontano a circa 17 milioni di euro, ai quali sono stati aggiunti poco più di 10 milioni di euro stanziati, naturalmente, dal Parlamento e dal Governo nazionale. Erano già stati stanziati circa 2,5 milioni su quei famosi 5 milioni di euro che erano stati erogati per la Sicilia e per la Sardegna, che abbiamo, in quel caso, diviso in parti uguali.
Abbiamo utilizzato questi circa 13 milioni di euro erogati dal Governo nazionale aggiungendo un'altra parte, per un totale di 33 milioni di euro. Già oggi abbiamo un provvedimento di cui hanno usufruito centinaia di migliaia di siciliani, un provvedimento aperto a tutti, per tutti i 5 milioni, ai quali pratichiamo uno sconto del 25 per cento sul costo del biglietto aereo, comprensivo di oneri accessori, quindi di tasse aeroportuali ed eventuali altri oneri. Ad alcune categorie addirittura pratichiamo lo sconto del 50 per cento: studenti, soggetti che hanno un ISEE fino a 15.000 euro e chi ha una disabilità di almeno il 67 per cento.
Abbiamo già erogato contributi per 400 mila biglietti, il provvedimento è attivo dal dicembre 2023, e abbiamo le risorse, solamente in questa fase, fino al 31 dicembre 2024. Stiamo lavorando anche in assestamento di bilancio per implementare le risorse che attualmente abbiamo a disposizione, però se non ci aiuta lo Stato Pag. 10per il 2025 e per gli anni successivi potrebbe essere un problema per noi.
Passo al discorso delle strade e delle autostrade siciliane. Per quanto riguarda le autostrade, nel corso dei precedenti anni, purtroppo, c'è stata una mancanza di collaborazione con gli organi statali. Dalla fine del 2022, abbiamo notato un cambio di passo. L'arteria principale autostradale siciliana, la Palermo-Catania, nel 2022 aveva oltre 50 cantieri. Nel corso di questi due anni, nel frattempo, è intervenuto un provvedimento normativo statale, con la designazione governativa del commissario sulla Palermo-Catania nella persona del Presidente della regione Renato Schifani. Abbiamo notato un cambio di passo, è un'autostrada gestita dall'ANAS. Devo dire che i tempi di percorrenza piano piano si vanno restringendo sempre di più.
È di ieri un'altra bella notizia per Autostrade Siciliane: l'apertura di due gallerie imponenti sulla Palermo-Catania, diramazione Caltanissetta. Qualche settimana fa – presidente Calderone, molto importante per il suo territorio – l'apertura del viadotto Ritiro sulla Palermo-Messina, che fa parte dell'autostrada gestita dal consorzio Autostrade Siciliane. Abbiamo rinnovato il contratto di servizio con Trenitalia e abbiamo implementato il numero dei chilometri che serviranno i siciliani.
Presidente, mi permetto di attenzionare due aspetti. Il primo è di avere l'attenzione che abbiamo avuto fino ad oggi in merito alla lotta sul caro-voli per tutti i siciliani. Se la Commissione potesse farsi promotrice di un'attenzione, non dico particolare, ma di quella che meritano sia la Sicilia che la Sardegna per far volare i propri residenti, considerando che noi, purtroppo, non abbiamo il riconoscimento che ha la Sardegna o che hanno le nostre isole minori.
Dopodiché, mi permetto di porre all'attenzione i costi di trasporto per gli autotrasportatori. È stato toccato il tema dell'aumento del costo del materiale rispetto alle lunghe percorrenze che devono affrontare gli autotrasportatori. Non è soltanto un problema di percorrenza, ma è anche un problema di attraversamento. Chi deve portare un mezzo fuori dai confini della Sicilia lo deve fare obbligatoriamente prendendo un traghetto o che lo porti dall'altro lato della sponda di Messina, a Villa San Giovanni o a Reggio Calabria, o lo deve fare prendendo le navi verso Napoli o Genova. Questo per gli autotrasportatori è un problema. Potevamo intervenire solamente nel dare un contributo a tutti gli autotrasportatori per l'attraversamento dello Stretto di Messina. Il provvedimento, che era stato predisposto prima del mio arrivo, prevedeva un contributo per tutti gli autotrasportatori del 20 per cento. L'abbiamo aumentato fino al 50 per cento. Quindi, tutti gli autotrasportatori che oggi attraversano lo Stretto possono usufruire di uno sconto del 50 per cento. Già dal 1° gennaio 2024 la tassa che ha l'acronimo ETS, che sarebbe l'ex carbon tax, una tassa voluta dall'Unione europea, incide per circa 300 euro a mezzo ogni volta che il mezzo esce dai confini della nostra regione.
Abbiamo attivato un tavolo nei mesi precedenti le elezioni europee, con i rappresentanti della Sicilia al Parlamento europeo. Mi sento di dire che lo sviluppo della nostra regione deve essere affrontato sia nell'ottica del trasporto delle merci in Sicilia, sia in quella per tutte le imprese che vogliono aprirsi a mercati diversi, oltre a quello regionale. Per noi, quindi, avere il riconoscimento di una continuità territoriale riferibile all'Autostrada del mare e anche la possibilità di dare un contributo ai nostri autotrasportatori per la tassa ETS, sarebbe sicuramente un grande valore aggiunto, presidente. Per altri campi, se la Commissione ha necessità di sapere quello che stiamo facendo su altri temi...
PRESIDENTE. Assessore, le vorrei chiedere di inviare, ove possibile, alla Commissione una relazione con tutti gli argomenti che lei ha affrontato e con gli altri che potrebbero essere utili per la Commissione, che riterrà di affrontare, anche indicando eventuali proposte, che poi trasmetteremo, nelle forme di legge, agli organi competenti.
Pag. 11ALESSANDRO ARICÒ, assessore delle infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana. Sarà fatto, presidente.
PRESIDENTE. La ringrazio. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni, sempre con la solita raccomandazione di rivolgere domande secche, in modo tale da poter andare avanti con i lavori.
ANTONIO NICITA. Signor presidente, la ringrazio. Molto brevemente. Anch'io, come è stato fatto dai colleghi a proposito della relazione precedente, chiederei all'assessore delle integrazioni per quanto riguarda alcuni elementi di fatto di tipo economico. In particolare, intanto una mappa - se possibile - sintetica di tutte le opere pubbliche, di infrastrutture e mobilità, al momento cantierate o da cantierare, finanziate o da finanziare. Questo, in particolare, per avere un quadro più chiaro di quello che fino a questo momento abbiamo avuto in relazione ad alcune opere pubbliche, che poi sono state definanziate dal PNRR e che sono finite potenzialmente in un finanziamento FSC. Siccome alla fine ci siamo un po' perduti nel complesso di queste opere, se è possibile fare una mappatura, un elenco aggiornato sullo stato di finanziamento e attuazione dei cantieri e anche con riferimento alle risorse disponibili in relazione all'incremento – come avete detto anche in precedenza – dei costi energetici e delle materie prime, per avere un quadro più che altro di cosa dobbiamo aspettarci di qui ai prossimi anni in termini di copertura di alcuni investimenti infrastrutturali.
Anche io chiedo, come ha fatto il collega in precedenza per la Sardegna, di avere un'idea sotto il profilo dei costi, quindi quali sono i costi aggiuntivi in generale per tipologie macro di investimenti infrastrutturali e mobilità dovuti alla specificità insulare siciliana, anche se ci sono, in questo, eventualmente, diverse distribuzioni di costi, a seconda delle aree della regione. Per quanto riguarda le grandi tratte autostradali esistenti, in particolare sulla parte che riguarda Palermo-Messina e Messina-Catania, a che punto siamo con le manutenzioni? Mentre nel primo caso ho chiesto un aggiornamento sulle nuove opere, sulla manutenzione dell'esistente vorrei capire a che punto siamo, quali investimenti sono necessari e in quali tempi.
Le rivolgo un'altra domanda. Non mi deve rispondere adesso, come abbiamo detto. Queste sono domande per delle integrazioni. Le chiedo se può integrare sotto il profilo di un piano di mobilità per le emergenze, in particolare sismiche e così via.
PRESIDENTE. Assessore, la prego di recepire queste osservazioni del senatore Nicita.
ALESSANDRO ARICÒ, assessore delle infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana. Assolutamente, presidente.
PRESIDENTE. Il senatore Russo desidera porle qualche domanda.
RAOUL RUSSO. Ringrazio l'assessore per la sua relazione esaustiva su quanto fatto, soprattutto per quanto riguarda il caro-voli, tema per noi molto importante.
A integrazione di quanto diceva il collega Nicita, che sono sicuramente dati per noi importanti come Commissione, vorrei una sua valutazione, anche da integrare eventualmente nella relazione che ci invierà, per quanto riguarda il sistema degli aeroporti siciliani, un sistema che in questo momento ha un vulnus dovuto anche al tema di Catania, che soffre della cenere vulcanica, che ha necessità di far interagire gli aeroporti di Trapani e Comiso, aeroporti isolani, all'ipotesi dell'aeroporto di Agrigento, che viene caldeggiata e su cui c'è un certo movimento. Se può tratteggiarci, quindi, una sua opinione, un suo passaggio, non necessariamente in questa fase, ma anche in sede di relazione, sulla necessità di implementazione del sistema aeroportuale siciliano.
PRESIDENTE. Grazie, senatore. Non ci sono altri colleghi che chiedono di intervenire.
La ringrazio, assessore, e la prego di inviarci la relazione, anche con le proposte, perché dobbiamo utilizzare una delle nostre competenze, quella di «stimolare» gli organi competenti per poter risolvere qualche problema finalizzato ad annullare gli svantaggi dell'insularità. Ringrazio gli auditi e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 9.25.
Pag. 13ALLEGATO 1
Relazione di sintesi sull'attività dell'assessore ai lavori pubblici della regione Sardegna, Antonio Piu
Pag. 14
Pag. 15
Pag. 16
Pag. 17
Pag. 18
Pag. 19
Pag. 20
Pag. 21
Pag. 22
Pag. 23
Pag. 24
ALLEGATO 2
Relazione dell'assessore Alessandro Aricò
Pag. 25
Pag. 26
Pag. 27
Pag. 28