Sulla pubblicità dei lavori:
Zedda Antonella , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SULL'INDIVIDUAZIONE DEGLI SVANTAGGI DERIVANTI DALLA CONDIZIONE D'INSULARITÀ E SULLE RELATIVE MISURE DI CONTRASTO
Audizione in videoconferenza di Catalina Barceló Horrach, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari, e di Bartomeu Alcover Bisbal, direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
Zedda Antonella , Presidente ... 3
Barceló Horrach Catalina , direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari ... 3
Zedda Antonella , Presidente ... 6
Barceló Horrach Catalina , direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari ... 6
Zedda Antonella , Presidente ... 6
Giagoni Dario (LEGA) ... 6
Zedda Antonella , Presidente ... 7
Giagoni Dario (LEGA) ... 7
Zedda Antonella , Presidente ... 7
Giagoni Dario (LEGA) ... 7
Zedda Antonella , Presidente ... 7
Barceló Horrach Catalina , direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari ... 7
Alcover Bisbal Bartomeu , direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari ... 7
Barceló Horrach Catalina , direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari ... 7
Zedda Antonella , Presidente ... 8
Ghirra Francesca (AVS) ... 8
Zedda Antonella , Presidente ... 8
Alcover Bisbal Bartomeu , direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari ... 8
Zedda Antonella , Presidente ... 9
Alcover Bisbal Bartomeu , direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari ... 9
Zedda Antonella , Presidente ... 11
Giagoni Dario (LEGA) ... 11
Alcover Bisbal Bartomeu , direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari ... 11
Barceló Horrach Catalina , direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari ... 12
Zedda Antonella , Presidente ... 12
Allegato 1 ... 13
Allegato 2 ... 21
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
ANTONELLA ZEDDA
La seduta comincia alle 8.50.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
(Così rimane stabilito).
Audizione in videoconferenza di Catalina Barceló Horrach, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari, e di Bartomeu Alcover Bisbal, direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, di Catalina Barceló Horrach, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari, e di Bartomeu Alcover Bisbal, direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e sulle relative misure di contrasto.
Do quindi la parola alla direttrice Catalina Barceló Horrach, collegata in videoconferenza.
CATALINA BARCELÓ HORRACH, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari. Buongiorno e grazie infinite per averci invitato. Questa è veramente un'opportunità importante, che ci consente di condividere le nostre preoccupazioni in materia di insularità. Vi racconteremo l'esperienza delle Isole Baleari poiché sono molti anni che cerchiamo di operare per affrontare queste problematiche.
È con me Bartolomeo Alcover, il direttore generale che si occupa del bilancio e delle finanze e vi presenterà la parte legata alle soluzioni relative ai problemi dell'insularità sotto l'aspetto finanziario e di bilancio.
Vorrei ora condividere con voi una presentazione.
Vi parlerò dell'insularità nelle Isole Baleari, concentrandomi nella mia presentazione su tre aspetti.
Primo aspetto: cercheremo di spiegare molto brevemente quali sono le particolarità delle Isole Baleari dal punto di vista dell'attività economica, perché è importante per comprendere quali sono le problematiche legate all'insularità e perché l'insularità è così importante per la nostra comunità autonoma.
Secondo punto: parleremo delle pietre miliari che abbiamo raggiunto finora – di questo è incaricato il mio collega – poi vedremo quali sono le sfide future, quindi quello che stiamo cercando di fare oggi per affrontare il futuro.
Sappiamo che le Isole Baleari si trovano nel Mediterraneo e sono isole, per l'appunto. L'insularità è qualcosa che ha, nel nostro caso, conseguenze diverse rispetto alle Isole Canarie, che sono sempre isole spagnole, ma sono un arcipelago ultraperiferico, quindi, dal punto di vista dell'UnionePag. 4 europea, vengono considerate in modo diverso rispetto alle Baleari. Anche se il mare ci separa dal continente, abbiamo una vicinanza geografica diversa rispetto alle Canarie. In questi anni abbiamo registrato una crescita importante, superiore di oltre un punto percentuale alla media raggiunta in Spagna. Quest'anno, per esempio, abbiamo raggiunto il 3,7 per cento, mentre la Spagna ha raggiunto il 2,4 per cento. Ora, se consideriamo le varie isole, ognuna è diversa. Ci basiamo tutte sul turismo, certamente, però abbiamo una stagionalità un po' diversa e abbiamo anche un modo di organizzarci un po' diverso.
In questo momento le isole più attive sono le isole Pitiuse, dove si trovano Ibiza e Formentera. Nel grafico possiamo osservare come i dati del 2022 superavano già i dati del 2019, quindi quelli pre-pandemia, con una situazione molto più vantaggiosa. In un anno e mezzo siamo riusciti a risolvere i problemi causati dal Covid, per esempio in termini di perdita di posti di lavoro e di PIL. In alcune isole, come Maiorca, c'era stata una diminuzione trimestrale di circa il 40 per cento che si è però riusciti a recuperare.
Per quanto riguarda il settore dei servizi, è certamente quello che sostiene l'attività di tutte le Isole Baleari. Il settore dei servizi rappresenta più dell'87 per cento. Cosa significa? Che siamo una comunità autonoma che si basa essenzialmente sui servizi. Poi, ci sono altri settori importanti, come l'agricoltura, l'industria, l'edilizia, ma stanno perdendo posizioni. Stiamo diventando, quindi, un arcipelago dove i servizi fanno la parte del leone.
Inflazione. Ebbene, sappiamo cosa succede in tutta Europa per quanto riguarda l'inflazione e noi seguiamo lo stesso andamento. Abbiamo raggiunto livelli intorno al 4 per cento – leggermente al disotto del 4 per cento in alcune isole – quindi, tutto sommato, è una situazione abbastanza simile a quella della Spagna continentale.
Quali sono le principali caratteristiche? Come ho detto prima, le vendite di servizi e turismo si intensificano, con una vendita turistica record.
Siamo una comunità autonoma che sta raggiungendo dei livelli record per quanto riguarda la spesa turistica anno dopo anno. La spesa media per ogni turista nelle nostre isole è di circa 161 euro. Questi sono dati del 2023. Siamo la destinazione scelta da oltre 18 milioni di turisti e anche questo è un primato raggiunto negli ultimi anni.
L'edilizia è un settore che durante il Covid si è concentrato sulle ristrutturazioni, perché abbiamo avuto in quel periodo una intensa politica per la ristrutturazione delle case plurifamiliari. Quindi, il settore dell'edilizia, in questo momento, è sottoposto anche a una riforma.
Il mercato del lavoro continua a registrare livelli record, grazie soprattutto al settore dei servizi, come detto prima. Abbiamo raggiunto livelli storici, a metà maggio abbiamo superato i 640.000 occupati.
Tutto questo significa che abbiamo una situazione abbastanza positiva e qui vedete il dettaglio. Per quanto riguarda l'insularità, queste cifre sono importanti, da tenere a mente. In ogni modo, se avete delle domande su questi dati potrei certamente essere più precisa, ma posso dire che la spesa turistica totale ha raggiunto i 18 miliardi di euro, con una crescita annuale importante.
Tra il 2016 e il primo quadrimestre del 2024, abbiamo registrato un aumento del 40 per cento della spesa per ciascun turista, passando da 115 euro nel 2016 a 161 euro per turista nel 2024, con 18 milioni di turisti, come dicevo prima. La cosa interessante è che si è riusciti ad aumentare il periodo medio di permanenza dei turisti, non sappiamo per quale ragione, se semplicemente per un cambiamento di comportamento dei turisti o del profilo di turisti o per una questione climatologica. Diciamo che le stagioni stanno un pochino cambiando, soprattutto a Maiorca. A Minorca, a Ibiza e a Formentera la situazione, invece, continua ad essere più o meno quella di sempre: isole dove la stagionalità è più importante.
Aumentano i turisti, aumenta la spesa per turista, aumentano i pernottamenti, aumenta il traffico in aeroporto, come si diceva. In termini di traffico aeroportuale Pag. 5siamo il secondo o terzo aeroporto più importante di tutta la Spagna per movimento di passeggeri e, fino a poco fa, eravamo uno degli aeroporti con maggior numero di collegamenti europei in Spagna.
La vendita dei servizi continua. In questa diapositiva vediamo che si normalizza il tasso di crescita rispetto al picco a cui si è arrivati durante il Covid. Con il grande stop del Covid c'è stato quindi un fermo sul settore dei servizi – l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle – in tutta Europa. L'unico settore trainante in Spagna è stata l'edilizia e questo ha fatto sì che molti lavori sono stati portati avanti proprio durante gli anni della pandemia. Quindi, nel 2022 c'è stato un picco, e anche nel 2023, e adesso, man mano che i lavori iniziati negli anni precedenti vengono completati, c'è una riduzione del tasso di crescita del settore dell'edilizia. Siamo ritornati ai livelli del 2019.
Oltre a mantenere un certo dinamismo nel settore dell'edilizia, c'è grande attività anche nel settore della compravendita degli alloggi. Ci sono stati dei picchi durante il Covid. Il valore delle case nelle Baleari continua ad essere un investimento sicuro. Riscontriamo prezzi molto alti, nei prezzi medi per metro quadrato, ma anche negli affitti. Abbiamo infatti un problema di accesso all'abitazione, per diversi motivi. Un terzo degli alloggi – questo è un dato interessante – è acquistato da cittadini stranieri. Insieme a Malaga e altre comunità della costa, le Isole Baleari registrano una grande attività di compravendita da parte di stranieri e questo fa aumentare il prezzo delle case di nuova e vecchia costruzione. Da questo grafico potete vedere le oscillazioni dei prezzi, che diventano sempre più cari, con 40 mesi continui di costante crescita dei prezzi delle case. Non sembra che il prezzo delle case possa scendere, perché – lo ripeto – si tratta di un prodotto sicuro, l'acquirente lo percepisce così e quindi, con queste compravendite, non si torna indietro al prezzo originario.
L'arcipelago inoltre dispone di un territorio limitato, quindi anche la questione del suolo ridotto riveste un fattore molto importante da tenere da conto rispetto al prezzo delle case. A ciò aggiungiamo l'aspetto delle materie prime per l'edilizia, che ha creato problemi durante il Covid anche in termini di importazione. Ovviamente il costo dell'insularità, nell'importazione dei prodotti, è fondamentale e ugualmente incidono i costi di trasporto, perché abbiamo bisogno del trasporto marittimo delle merci e anche del trasporto aereo per i passeggeri, che sono elementi chiave per i collegamenti con il nostro territorio.
Come dicevo, questo aspetto durante il Covid ha rappresentato una difficoltà. Le fabbriche sono state chiuse e questo ha portato ad uno stop della produzione, quindi all'aumento generalizzato dei prezzi. Qui, nelle Isole Baleari, aggiungiamo la grande domanda da parte degli stranieri che prevedono la grande redditività futura di queste case e tutto ciò crea un mercato degli alloggi sottoposto a forti tensioni. Il Governo sta lavorando per promuovere l'accesso alla casa da parte dei giovani e per creare nuovi alloggi di edilizia sociale. Non è però possibile avere un'edilizia sociale a breve termine; questa prevede tempi medi di realizzazione.
L'industria rappresenta il 5 per cento del PIL. L'attività industriale si sta riducendo e l'insularità qui ha un impatto diretto. L'insularità è infatti uno dei principali problemi per il settore industriale. Vent'anni fa arrivava a rappresentare il 10-12 per cento del PIL, ora è arrivato in seconda-terza posizione, attestandosi sul 5 per cento. Però bisogna dire che questo 5 per cento del PIL viene in buona parte dall'energia, dall'industria energetica, che con il sistema contabile che utilizziamo rientra nell'ambito industriale.
Se invece dovessimo tenere conto soltanto dell'industria manifatturiera insulare arriveremmo a un valore molto più basso. Ugualmente abbiamo fatto delle analisi – lo spiegherò meglio – per capire perché le attività industriali ancora attive sono rimaste nonostante i problemi dell'insularità che stanno affrontando. Parliamo di insularità, ma le isole sono quattro. Parliamo di insularità per dare un nome a qualcosa che essenzialmente riguarda Maiorca, ma tra Maiorca e Minorca c'è un'insularità diversa e c'è distanza tra tutte le isole, tra Ibiza e Pag. 6Formentera, e c'è anche una terza insularità. Gli spostamenti per ottenere le forniture e i collegamenti aerei sono molto meno frequenti in inverno, durante la bassa stagione, soprattutto nelle isole minori, e questo crea una seconda o una terza insularità, che ovviamente ha ripercussioni dirette ed effetti preoccupanti per il tessuto industriale.
Il settore terziario, pertanto, acquista maggiore peso non soltanto a causa della debolezza del contesto, che ha fatto sì che non riuscissimo ad adattare il nostro prodotto al settore manufatturiero, ma anche per il comportamento dei turisti che vogliono viaggiare. C'è infatti un cambiamento di tendenza importante, non soltanto nella nostra regione, ma in tutte le regioni. Il turismo si sta trasformando in un bisogno e determina la questione degli alloggi e incide anche sul consumo, che è diverso dallo sviluppo turistico di vent'anni fa, dove magari la gente risparmiava tutto l'anno per andare in vacanza. Quindi, c'è un cambiamento nel turismo che ha portato a grandi cambiamenti per le Baleari.
Per quanto riguarda il surplus nel commercio estero, viene soprattutto dal settore terziario. C'è stato un deficit in altri ambiti.
PRESIDENTE. Mi perdoni, non sentiamo gli interpreti.
CATALINA BARCELÓ HORRACH, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari. Scusate, ma c'è stata proprio una caduta della videoconferenza, si era perso il segnale.
Per quanto riguarda l'eccedenza commerciale, siamo un'isola dove importiamo praticamente tutto e se ora registriamo questa eccedenza commerciale è per un'unica ragione, ossia la vendita di combustibile per le navi da crociera e per gli aerei. Quando arrivano le navi da crociera o arrivano imbarcazioni o aerei di compagnie non spagnole, la fornitura di combustibile è considerata un'esportazione, per cui si registra come vendita all'estero. Dunque, statisticamente parlando, c'è un'eccedenza del commercio estero nelle Baleari, ma questo riguarda il combustibile che esportiamo, dopo averlo importato, e non si tratta di un'attività manufatturiera.
Ciò che è vero per l'insularità e che ha a che vedere con quanto detto in precedenza, è che le attività industriali hanno perso peso a causa dell'insularità, della globalizzazione o della fornitura di materie prime mentre il settore terziario è esploso. Pertanto, valutiamo le due variabili: da una parte c'è un enorme incremento del settore terziario e una riduzione del settore industriale, quindi il settore manufatturiero si vede debilitato. Ma cosa avviene? C'è una produttività – l'abbiamo studiato – che è più alta rispetto alle attività industriali della penisola, in quanto le spese della insularità sono inserite nel bilancio. Questo è un aspetto molto interessante e spiega perché questo nucleo di 5-6 per cento continui ad essere stabile e solido nel corso degli ultimi anni.
Il risultato è che il mercato del lavoro è al massimo. Infatti, il numero di persone occupate supera i 640.000; e nel settore terziario ci sono 510.000 occupati e questa è una cifra storica. Nel grafico vedete l'evoluzione dal 2015 al 2024: c'è stato un aumento diretto del 35 per cento in media nel numero di persone impiegate da gennaio a maggio; nell'anno 2015 erano 310.000, per arrivare poi a 420.000, e questo è un dato molto interessante.
Per i risultati ottenuti fin qui, passo la parola al mio collega Bartomeu, che vi spiegherà da dove veniamo e che cosa abbiamo ottenuto fin qui.
PRESIDENTE. Ringrazio la direttrice Catalina Barceló Horrach per il suo intervento. Chiedo ai colleghi presenti, nonché a quelli collegati, se intendono intervenire per porre delle domande. Passeremo dopo all'intervento del secondo audito.
DARIO GIAGONI. Se è possibile, in base a quello che è stato dichiarato dalla dottoressa Horrach, vorrei sapere quanto ha influito sull'economia e sui bilanci del Governo delle Baleari la pianificazione dei trasporti per canalizzare i flussi in ingresso e in uscita sia di passeggeri che di merci e per i flussi interni e la mobilità.
Pag. 7PRESIDENTE. Onorevole Giagoni, può ripetere la seconda domanda? Non l'abbiamo sentita.
DARIO GIAGONI. Considerata la vostra esperienza pluridecennale nei comparti del turismo e dei volumi di traffico passeggeri, quali suggerimenti vi sentite di dare alle isole italiane, specie quelle minori.
PRESIDENTE. Onorevole Giagoni, non la sentiamo. Mi dicono che gli interpreti la sentono, quindi il problema è nostro.
DARIO GIAGONI. Altre domande: per le Europee avete una circoscrizione solo per le Isole Canarie? Eleggete come circoscrizione il vostro rappresentante a Bruxelles? Quante circoscrizioni – è un dato che non riesco a trovare – ha la Spagna?
Inoltre, per abbattere il tasso di disoccupazione quali politiche attive attuate?
PRESIDENTE. Do ora la parola alla dottoressa Horrach per la replica.
CATALINA BARCELÓ HORRACH, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari. Per quanto riguarda i flussi interni di merci, non abbiamo informazioni esatte in merito a questi dati. Abbiamo dei meccanismi con cui si cerca di registrare i flussi attraverso i porti e attraverso l'attività portuale delle Baleari. Comunque, ci occupiamo degli ingressi e delle uscite di merci dai porti che sono attivi sia per le merci che per i passeggeri, attraverso i rapporti che abbiamo con il resto delle comunità autonome. Per questo dico che non abbiamo dei dati certi. Però le posso dire che abbiamo un rapporto molto fluido per quanto riguarda gli ingressi nei porti e negli aeroporti, cerchiamo di stabilire delle soglie minime di ingressi. Mi posso informare meglio, certamente.
C'è bisogno comunque di un tasso di trasporti minimi, con frequenze regolari e garantite. Per quanto riguarda i suggerimenti che potrei dare sul traffico di passeggeri per le isole minori, potrei dire che le compagnie debbono garantire un livello minimo di trasporto aereo di passeggeri e questa è una delle cose che può consentire di garantire un flusso minimo di trasporti. Questo è uno dei vantaggi che siamo riusciti a ottenere, sia per quanto riguarda il trasporto minimo di merci che il trasporto minimo di passeggeri.
Un altro vantaggio che siamo riusciti a ottenere è lo sconto del 75 per cento sul biglietto per i passeggeri e del 60-65 per cento per le merci, sia in entrata che in uscita. Questo consente di compensare i problemi legati all'insularità, perché ovviamente abbiamo bisogno di un'imbarcazione o di un aereo per i collegamenti con la terraferma, quindi è essenziale che ci sia un prezzo agevolato sia per i collegamenti marittimi che aerei. E questo è essenziale per lo sviluppo delle aziende e per i residenti delle nostre isole.
Per quanto riguarda i rappresentanti che possiamo eleggere in Europa, debbo dire che purtroppo non so darle una risposta, forse il collega può farlo.
BARTOMEU ALCOVER BISBAL, direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari. Sì, posso rispondere: in Spagna, diversamente da quello che avviene con le elezioni amministrative, per le elezioni europee abbiamo una circoscrizione unica per tutto lo Stato. Questo significa che noi non eleggiamo europarlamentari nelle Baleari, nelle Canarie o in Andalusia, ma i rappresentanti sono eletti per tutta la Spagna, cioè tutta la Spagna presenta dei partiti politici, vengono votati in tutta la Spagna e i processi elettorali sono quelli che conosciamo bene. Quindi, noi non abbiamo un eletto per le Baleari.
CATALINA BARCELÓ HORRACH, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, come dicevo prima, una delle misure che ha funzionato anche molto bene durante il Covid è stata legata al fatto che lo Stato ha versato delle sovvenzioni ai lavoratori che dovevano rimanere a casa durante la pandemia e non potevano andare a lavorare, e quindi lo Stato è intervenuto per sostenere la cassa integrazione ed evitare i licenziamenti.Pag. 8 Poi si sono riaperte le frontiere, le aziende hanno ricominciato a lavorare e queste persone sono quindi ritornate direttamente nell'organico delle aziende. È intervenuto lo Stato durante il Covid e le aziende però, a loro volta, si sono impegnate a mantenere i posti di lavoro per almeno due anni fino alla riapertura.
La grande differenza rispetto alla crisi del 2008, che ricordiamo tutti, che iniziò negli Stati Uniti con i tassi subprime e che ha avuto delle ricadute importanti nel 2008, è che all'epoca c'è stata una enorme distruzione di posti di lavoro; questa volta il sostegno è venuto dallo Stato e, quando l'economia si è ripresa, il dinamismo delle aziende ha consentito allo Stato di eliminare questi aiuti in breve tempo.
Adesso, come dicevo prima, abbiamo un tasso di disoccupazione molto basso. Il tasso di occupazione nelle nostre isole è altissimo. Quindi, il problema da noi non è così evidente, perché abbiamo un tasso di disoccupazione veramente molto basso. Però uno dei problemi dell'insularità è che non riusciamo a mantenere i nostri giovani qui, perché spesso i giovani non trovano gli sbocchi professionali che desidererebbero e quindi lasciano queste isole. Dobbiamo perciò cercare di trovare una politica per mantenere i nostri talenti e i nostri cervelli qui da noi. Abbiamo un tasso di abbandono scolastico abbastanza elevato e, comunque, la Spagna è uno dei Paesi dell'Unione europea che registra un tasso di abbandono scolastico elevato rispetto agli altri Paesi europei, con un saldo negativo veramente preoccupante. In ogni modo, come dicevo prima, le nostre aziende hanno la possibilità di soddisfare le loro necessità di manodopera, sia con lavoratori delle Baleari che con lavoratori che vengono da altre comunità autonome e da altri Paesi. I giovani lavorano nella maggior parte dei casi nel settore dei servizi o nel settore dell'edilizia. Ciononostante abbiamo mancanza di manodopera qualificata e questo è uno dei tanti problemi che abbiamo nelle Baleari, ma che esiste anche in altre comunità autonome della Spagna.
Stanno cambiando certamente i valori e ciò che i giovani vogliono. I giovani oggi non accettano più alcune soluzioni di compromesso, quindi trovare giovani che vogliano lavorare nell'edilizia o nel settore dei servizi di base del turismo è sempre più difficile. Inoltre abbiamo il problema della stagionalità. Durante l'estate sono richiesti turni di lavoro molto lunghi, notturni, e durante l'inverno invece non ci sono attività e quindi i giovani spesso non vogliono accettare questo tipo di situazioni. Le Baleari, comunque, hanno il problema di riuscire a mantenere i giovani qui. Ciononostante, il nostro tasso di disoccupazione è veramente molto basso.
PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressa Horrach. Ora passo la parola all'onorevole Francesca Ghirra e successivamente al dottor Bisbal.
FRANCESCA GHIRRA. Ringrazio per la relazione sulla situazione delle Baleari. È chiaro che c'è stata una sorta di conversione dell'economia sul turismo e, dalle ultime sue parole, anche una stagionalità del turismo, quindi volevo chiederle come riuscite a gestire i servizi quando i turisti arrivano sulle isole. Ad esempio, sulle nostre isole c'è un problema legato all'approvvigionamento idrico, al tema dell'acqua, e quando ci sono tanti turisti diventa un problema.
L'altra questione che mi incuriosisce è capire come gestite il sistema del trasporto aereo per i residenti. Sappiamo che il vostro sistema funziona meglio di quello che, ad esempio, caratterizza la Sardegna, l'isola in cui risiedo. Volevo chiedervi come avete superato il tema degli aiuti di Stato per consentire a chi risiede sulle isole di potersi spostare verso la Spagna a costi agevolati. Grazie.
PRESIDENTE. Chiedo agli auditi chi dei due intenda rispondere.
BARTOMEU ALCOVER BISBAL, direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari. Rispondo io, se me lo permettete. In realtà, nella mia relazione vi spiegherò brevemente qual è stata l'evoluzione degli aiuti di Stato ai Pag. 9residenti per quanto riguarda gli spostamenti verso il continente. Quello che le posso anticipare è che abbiamo un regime speciale, effettivamente, che agevola in maniera importante la mobilità dei residenti. Da un lato, come la collega ha appena detto, è stato aumentato lo sconto per i residenti raggiungendo il 75 per cento. Questo significa che se un volo per andare a Madrid, a Barcellona o a un aeroporto della penisola costa 100 euro, noi lo paghiamo 25 euro. Significa che i nostri residenti hanno il 75 per cento di sconto che è coperto dallo Stato. Dall'altro lato, abbiamo un sistema che si chiama «obblighi di servizio pubblico»: significa che alcune rotte aeree, soprattutto per le isole minori – Minorca o Ibiza, per esempio – devono garantire il servizio pubblico. Cosa significa? Significa che la compagnia aerea che ha una rotta ha l'obbligo di fare x voli al giorno durante tutto l'anno. Così si garantisce la mobilità dei residenti tra le isole e la terraferma.
Ecco, questi sono i due pilastri essenziali, l'obbligo di servizio pubblico, quindi fornire un servizio pubblico obbligatorio su alcune rotte aeree, e lo sconto per i residenti del 75 per cento. Ciò indipendentemente dalla nazionalità; bisogna essere residenti nelle Baleari per poter avere diritto a questo sconto, ma uno può essere anche di un'altra nazionalità, non deve necessariamente essere spagnolo, purché risieda nelle Baleari. Ci sono altre domande?
PRESIDENTE. No, può procedere con la sua relazione.
BARTOMEU ALCOVER BISBAL, direttore generale dei bilanci e delle finanze del Governo delle Isole Baleari. In Spagna si realizzano politiche per compensare l'insularità ormai da decenni. Negli anni Ottanta e Novanta c'era un 25 per cento di sconto per il trasporto aereo o marittimo per i residenti. Nel 1998 è stato approvato il primo regime speciale delle Isole Baleari, dove questo sconto è arrivato al 33 per cento. Erano anche previsti altri tipi di aiuti per alleviare il tema dell'insularità. Ad esempio, il costo dell'elettricità era sovvenzionato dallo Stato nelle Baleari e nelle Canarie, pertanto il prezzo dell'elettricità era ridotto rispetto a quello della penisola e la differenza era pagata dallo Stato.
Qual è la situazione attuale? A seguito del cambiamento della legge organica che riforma lo statuto dell'Isole Baleari, ci sono due aspetti importanti da tenere a mente in materia di insularità. Da una parte, come dice il mio documento, c'è la disposizione addizionale sesta che stabilisce un regime speciale per le Baleari, che è prevista da una legge statale. Nel sistema spagnolo le comunità autonome possono emanare le norme giuridiche che riguardano soltanto il loro territorio, mentre quelle statali riguardano tutto il territorio nazionale. La sesta disposizione aggiuntiva (legge organica n. 1 del 2007) prevede un regime insulare speciale e c'è la nona disposizione transitoria che stabilisce alcuni obblighi da parte dello Stato ossia prevede alcuni investimenti statali. Durante gli esercizi 2001-2010 ci sono stati una serie di accordi statutari che hanno previsto risorse finanziarie per le Baleari per facilitare gli investimenti. Bisogna dire che nelle Baleari storicamente c'è stato, rispetto al resto del Paese, un investimento pubblico piuttosto basso, che è stato però compensato da alti investimenti nel settore privato, ma, per esempio, per strade, ospedali e scuole pubbliche ci devono essere investimenti da parte dello Stato e del settore pubblico. Questa disposizione transitoria è durata diversi anni, poi c'è stata la crisi e questi contributi non sono stati più erogati.
Tornando alla disposizione sesta aggiuntiva, nell'anno 2014 è stata concordata con lo Stato una norma legale per un nuovo regime speciale, ma c'è stato un cambio di governo delle Isole Baleari e pertanto si è optato per un nuovo testo. Il nuovo testo, che è tuttora in vigore, è il regio decreto legge n. 4 del 2019 del 22 febbraio che stabilisce un nuovo regime speciale per le Isole Baleari. Per poter contribuire alla vostra analisi, ho inserito nel mio documento tutti i link ai diversi regolamenti della Gazzetta Ufficiale dello Stato.
Quali caratteristiche ha questo regime speciale delle Baleari? Innanzitutto il regimePag. 10 speciale per le isole Baleari è transitorio, a differenza di quello delle Canarie, proprio perché quella è una regione ultraperiferica. Il nostro regime ha una data di scadenza, ovvero il 31 dicembre 2028. Nel 2028 bisognerà tornare a negoziare e decidere se questo regime sopravvive o se si cambia. Questo è un aspetto tipico delle Baleari.
In materia di trasporto passeggeri, come è già stato detto, stabilisce lo sconto per i residenti al 75 per cento. Inoltre, stabilisce l'obbligo di servizio pubblico per i collegamenti aerei tra le isole e tra le isole e la penisola, e aumenta gli aiuti e le compensazioni per il trasporto merci. Questo è il primo pilastro del regime speciale.
Il secondo pilastro riguarda i contributi dello Stato alla Comunità autonoma proprio per fare investimenti, attraverso il fattore di insularità, così chiamato. È un aiuto che viene dallo Stato per compensare gli scarsi investimenti pubblici nelle Baleari e il fattore dell'insularità. All'articolo 19 del decreto n. 4 del 2019 si stabilisce qual è la destinazione di questi investimenti: per le infrastrutture idrauliche, per il trasporto e la mobilità, per la ricerca e sviluppo, per la diversificazione, il miglioramento e la modernizzazione delle strutture turistiche. Lo Stato ogni anno nella legge finanziaria stabilisce una determinata cifra, secondo propri calcoli che ci vengono comunicati. Esiste una commissione mista tra Stato e Comunità autonoma attraverso la quale determiniamo l'importo annuale che verrà erogato alle Baleari – nell'ultimo anno, circa 128 milioni di euro – e nella commissione mista stabiliamo anche la destinazione di questi fondi e ci viene concesso un termine molto breve, di un anno e mezzo, per darvi attuazione.
Il terzo pilastro, come detto prima, è l'accelerazione in tema di transizione energetica e di sovranità energetica. Lo Stato fornisce sostegno alle energie rinnovabili, per migliorare la connettività con la terraferma e per i collegamenti tra le diverse isole, per migliorare la qualità del sistema elettrico ed energetico e la sua disponibilità.
Inoltre c'è un altro punto, il regime fiscale speciale e si tratta di un'innovazione. Oggi nella Gazzetta Ufficiale dello Stato è stato pubblicato il Regolamento che sviluppa proprio questa parte fiscale. Che cos'è questo regime fiscale speciale? In precedenza, prima di questo decreto regio, nella legge finanziaria per il 2023, approvata il 23 dicembre 2022, una disposizione aggiuntiva già introduceva questo regime fiscale speciale che aveva effetti dal primo gennaio 2023. È ugualmente vero che su questo decreto regio il precedente Governo delle Baleari – un Governo di sinistra mentre adesso c'è una maggioranza di destra – ha realizzato un lavoro molto importante, ci ha lavorato molto collaborando con lo Stato e la bozza inviata allo Stato è stata approvata quasi integralmente.
Che cosa stabilisce questo regime fiscale, che, lo ripeto, è transitorio e scade nel 2028? C'è una riserva di investimenti, sono previsti vantaggi fiscali affinché le imprese delle Baleari possano reinvestire i loro profitti per migliorare ed espandere le loro attività ed essere più competitive. Quindi, queste riserve per gli investimenti non sono sottoposte a tassazione. È prevista una riduzione della base imponibile o dell'imposta sui redditi per i residenti e, nel caso delle micro-imprese o dei lavoratori autonomi che presentano la dichiarazione dei redditi, c'è una detrazione fiscale. Questo investimento sarà quindi portato in detrazione sia dai lavoratori autonomi che dalle imprese e si può effettuare in un periodo massimo di tre anni. Il beneficio fiscale per le imprese è pari al 90 per cento dell'utile non distribuito e, nel caso dei lavoratori autonomi, dell'80 per cento della loro liquidità media. Che tipo di investimenti vengono sovvenzionati? Innanzi tutto la creazione di nuovi posti di lavoro, che devono essere mantenuti ovviamente per diversi anni, e l'acquisto di azioni e partecipazioni in imprese delle Baleari, ma anche gli investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo, per il miglioramento della protezione dell'ambiente, la proprietà intellettuale o l'acquisto di beni materiali.
C'è anche un regime fiscale speciale per le imprese del settore industriale, nel settorePag. 11 agricolo, dell'allevamento e della pesca, perché, come è stato ben detto dalla mia collega, nelle Baleari non soltanto c'è stato un investimento pro capite medio inferiore rispetto a quello della penisola – qui non c'erano strade, non c'erano treni ad alta velocità, non c'erano altri tipi di investimenti, lo Stato non faceva investimenti. Per ridurre questo problema si è introdotto questo fattore dell'insularità. Però la difficoltà per le imprese di competere con quelle del continente ha fatto sì che le imprese industriali stiano scomparendo e una parte importante dell'industria adesso è rappresentata dalla produzione di energia elettrica. Pertanto si vuole invertire la riduzione delle attività industriali che è stata così rapida e di dimensioni costanti negli ultimi decenni, affinché l'industria sia più competitiva. In che modo? Attraverso delle sovvenzioni e magari riducendo o esentandole dalla tassazione. Le imprese hanno un 25 per cento di sconto fiscale per la creazione di posti di lavoro e altri tipi di facilitazione per l'acquisto di beni materiali. Questo è il terzo pilastro del regime speciale.
Non voglio dimenticare di dirvi che nel sistema di tassazione autonomistica per tutte le comunità autonome spagnole – salvo che per i Paesi baschi e Navarra, che hanno un sistema specifico riconosciuto dalla Costituzione spagnola – abbiamo un sistema di finanziamento dove c'è una suddivisione delle imposte e c'è una serie di fondi che, in qualche modo, aiutano a far sì che le comunità autonome possano avere un certo livello minimo di introiti da parte dello Stato per erogare i loro servizi. In Spagna, le comunità autonome comportano una spesa pubblica che supera del 30 per cento la spesa pubblica totale, perché la sanità, l'istruzione e i servizi sociali pubblici, nonché altri servizi, quali le politiche in materia di occupazione e ambiente, sono a carico delle comunità autonome. Questo fondo di garanzia per i servizi pubblici fondamentali – che è alimentato per un 75 per cento dal gettito fiscale delle comunità autonome e il resto da risorse aggiuntive dello Stato – è distribuito tra le comunità autonome attraverso un sistema chiamato «popolazione aggiustata». La popolazione di ogni comunità autonoma ha un peso del 97 per cento e poi ci sono le variabili geografiche che hanno un peso del 3 per cento, che sono la superficie del territorio che pesa per l'1,8; la dispersione della popolazione pari allo 0,6; l'insularità, che riguarda le Canarie e le Baleari, pari allo 0,6 per cento.
La distribuzione tra Baleari e Canarie si basa sulla distanza in chilometri tra la terraferma e i capoluoghi delle isole. Ovviamente le Canarie sono molto più lontane dal continente, pertanto ricevono più fondi. Bisogna anche dire però che questo sistema di finanziamento non tiene conto degli ulteriori sovracosti delle isole minori, ovvero considera solo la distanza dei singoli capoluoghi (nel nostro caso di Palma di Maiorca) dal continente. Il problema della doppia o della triplice insularità, con gli spostamenti da un'isola minore a un'isola maggiore, non è quindi contemplato. Occorre anche dire che nel calcolo della popolazione aggiustata non è compresa la popolazione fluttuante, che per noi è un fattore molto importante, perché nelle Isole Baleari quest'anno potremmo arrivare a ricevere tra i 19 e i 20 milioni di turisti e nelle Baleari vive una popolazione di 1,3 milioni di abitanti. Questo rende molto gravosa la prestazione dei servizi pubblici nonché il problema delle forniture idriche, tenuto conto del numero alto di turisti. Avrei concluso. Se avete domande o dubbi sono a vostra disposizione.
PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono porre delle domande.
DARIO GIAGONI. Ho due domande brevissime. Ringrazio il dottor Bartomeu Alcover.
Quali energie rinnovabili si stanno sviluppando, eolico, fotovoltaico, moto ondoso nelle vostre zone? Oltretutto, la sanità in termini percentuali o numerici quanto costa? Il 40, 50, 60, 70? O, in termini numerici, 2 milioni, 10 milioni, 4 miliardi? Queste sono le domande, ho concluso.
BARTOMEU ALCOVER BISBAL, direttore generale dei bilanci e delle finanze del Pag. 12Governo delle Isole Baleari. Energie rinnovabili. Nelle Baleari sviluppiamo soprattutto il fotovoltaico, l'eolico quasi per niente, perché nelle Baleari abbiamo una forte componente di protezione dell'ambiente, quindi i luoghi dove si potrebbero impiantare le pale eoliche in realtà sono zone protette, che fanno parte di Natura 2000, sono zone protette dal punto di vista ambientale e, quindi, non possiamo impiantare pale eoliche. Ecco perché l'energia rinnovabile più sviluppata qui è il fotovoltaico, sia a livello pubblico, sia a livello privato.
Per quanto riguarda il sistema sanitario, il bilancio della comunità autonoma delle Baleari è di circa 7,5 miliardi l'anno, un miliardo di attivi e passivi finanziari, cioè diciamo che la spesa effettiva è di 6,5 miliardi, di cui 2,4 per la sanità pubblica, che significa circa il 34-35 per cento. Diciamo che questo è un dato molto simile alle altre comunità autonome, che vanno dal 30 al 40 per cento di tutto il loro bilancio destinato alla sanità. Quindi, per le Baleari è la stessa cosa.
Nelle Baleari, tuttavia, abbiamo circa il 30 per cento della popolazione che ha delle assicurazioni sanitarie private e, quindi, una forte presenza di sanità privata, ma sempre complementare alla sanità pubblica.
CATALINA BARCELÓ HORRACH, direttrice generale di economia e statistica del Governo delle Isole Baleari. Potrei aggiungere che l'energia fotovoltaica rappresenta il 13 per cento.
PRESIDENTE. Dobbiamo chiudere, in quanto al Senato abbiamo votazioni dalle 10. Ringrazio di cuore i gentili ospiti. Non era scontato che accettassero il nostro invito. Per noi sardi e siciliani questo confronto è stato molto importante. Grazie. La documentazione presentata verrà allegata al resoconto stenografico della seduta odierna. Ringrazio i colleghi che hanno partecipato, auguro buon lavoro per il prosieguo della giornata e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 9.50.
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