Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3
Audizione del direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), Remo Chiodi:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3
Chiodi Remo , direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ... 5
Morrone Jacopo , Presidente ... 10
Catizzone Barbara , dirigente della direzione generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ... 10
Morrone Jacopo , Presidente ... 12
Di Corinto Germano , dirigente della direzione generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ... 12
Morrone Jacopo , Presidente ... 15
Longi Eliana (FDI) ... 16
Chiodi Remo , direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ... 16
Longi Eliana (FDI) ... 16
Lorefice Pietro ... 17
Morrone Jacopo , Presidente ... 18
Chiodi Remo , direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ... 18
Morrone Jacopo , Presidente ... 23
Lorefice Pietro ... 24
Chiodi Remo , direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ... 24
Morrone Jacopo , Presidente ... 25
Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 25
Comunicazioni del presidente
Morrone Jacopo , Presidente ... 25
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE
La seduta comincia alle 13.50.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della presente audizione sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Audizione del direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), Remo Chiodi, nell'ambito del filone d'inchiesta riguardante le attività illecite legate al fenomeno delle cosiddette «zoomafie» e la verifica della corretta applicazione del titolo IX-bis del libro secondo del codice penale.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del dottor Remo Chiodi, direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), che saluto e ringrazio della presenza, nell'ambito del filone d'inchiesta riguardante le attività illecite legate al fenomeno delle cosiddette «zoomafie» e la verifica della corretta applicazione del titolo IX-bis del libro secondo del codice penale.
Il direttore è accompagnato dalla dottoressa Barbara Catizzone, dal dottor Germano Di Corinto e dalla dottoressa Marinella Terranova, a cui vanno anche i miei ringraziamenti.
Ricordo che l'audizione si svolge in forma libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.Pag. 4
Avverto, inoltre, il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Segnalo che, in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. Al fine di assicurare il migliore svolgimento dei lavori invito, inoltre, il nostro ospite a destinare, se possibile, l'illustrazione di eventuali contenuti riservati alla parte finale della seduta.
Ricordo che la Commissione ha competenza, tra l'altro, per indagare sulle attività illecite legate al fenomeno delle cosiddette «zoomafie» e verificare la corretta applicazione del titolo IX-bis del libro secondo del codice penale relativo ai delitti contro il sentimento per gli animali e che nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 10 aprile 2024 si è convenuto di avviare un apposito filone d'inchiesta su tali tematiche.
Più nello specifico, la Commissione sta attualmente effettuando un approfondimento sulle pratiche criminose che coinvolgono i cavalli, in particolare i fenomeni illeciti perpetrati all'interno dei circuiti illegali dell'ippica e la gestione dei cavalli da corsa a fine carriera, analizzando al riguardo i controlli delle autorità competenti, comprese le attività di controllo e vigilanza esercitate dal MASAF sul trasporto e sull'allevamento e la detenzione dei cavalli, la gestione e la manutenzione dei cavalli a fine carriera, nonché la modalità di funzionamento e di utilizzo dell'ex Banca dati Equidi.
Cedo, dunque, la parola dottor Chiodi per lo svolgimento della sua relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi Pag. 5parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.
Le dico solo che abbiamo tempi ristretti, perché ci sono altre Commissioni. È terminata l'aula, sia alla Camera che al Senato, e sono iniziate le Commissioni, quindi siamo tutti impegnati su più fronti.
REMO CHIODI, direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Signor presidente, la ringrazio per l'opportunità di intervenire nell'ambito dei lavori portati avanti dalla Commissione parlamentare.
Farò un intervento breve, nei limiti del possibile. Nella prima parte dell'intervento parlerò dell'organigramma della direzione generale e delle competenze della direzione generale per l'ippica competente per il circuito legale delle corse di cavalli. Le competenze della direzione generale per l'ippica derivano da quelle attribuite all'epoca all'UNIRE (Unione nazionale incremento razze equine), poi trasferite all'ASSI (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico) e, sostanzialmente, dal 2013 trasferite al Ministero dell'agricoltura nella neo-istituita direzione generale per l'ippica.
La direzione generale è organizzata – come più dettagliatamente indicato nella relazione che è stata depositata e inviata formalmente – in quattro uffici dirigenziali di livello non generale rispettivamente competenti su contabilità, pagamenti e promozione, supporto giuridico, giustizia sportiva, attività legislativa e contenzioso. L'attività di prevenzione doping, gestione dei libri genealogici e benessere animale è ufficio dirigenziale di livello non generale presieduto dal dottor Di Corinto, dirigente veterinario competente sulla materia, che siede accanto a me. L'ufficio n. 4 è presieduto dalla dottoressa Catizzone, seduta a destra, ed è competente sulla programmazione delle corse Pag. 6ippiche, sui rapporti con le società di corse, sulla tenuta degli albi e sull'abilitazione degli operatori che possono operare negli ippodromi, quindi nel circuito legale delle corse.
Fatta questa panoramica generale sull'organigramma, desidero sottolineare l'attenzione sul fatto che la direzione generale definisce annualmente il calendario delle corse ippiche, organizzato su sette giorni la settimana, 364 giorni l'anno. Di fatto, quindi, nei circuiti legali si corre tutti i giorni dell'anno, tranne il giorno di Natale. L'attività è strutturata secondo un calendario annuale e a ciascun giorno viene associato un montepremi a disposizione degli operatori che si iscrivono alle relative corse. Il montepremi deriva dallo stanziamento in legge di bilancio ed è distribuito sulle varie piazze e nei diversi giorni secondo criteri definiti annualmente, in virtù di un principio generale di tutela dell'allevamento, di incremento delle razze equine, di valorizzazione delle specificità del territorio, di competitività del sistema ippico italiano, anche in un'ottica internazionale.
Le corse dei circuiti legali si svolgono negli ippodromi riconosciuti dal Ministero. Non tutti gli ippodromi italiani, presenti sul territorio italiano, sono riconosciuti. Il Ministero annualmente emana un decreto nel quale definisce le società di corse titolari della gestione degli ippodromi, quindi quali sono gli ippodromi riconosciuti nell'ambito dei quali si possono svolgere le corse di cavalli. Le corse di cavalli sono effettuate su tre specialità: trotto, galoppo in piano e galoppo a ostacoli e vengono tipicamente svolte negli ippodromi nell'ambito del circuito legale delle corse.
Alle società di corse, per l'organizzazione delle corse stesse, viene erogato un contributo nella forma di una sovvenzione, che di fatto va a ristorare le società per gli oneri legati all'organizzazione delle corse stesse. L'amministrazione, la direzione generale, definisce periodicamente, con periodicità settimanale, il Pag. 7palinsesto delle corse di ogni giornata, ciò significa che per ciascuna giornata del calendario nazionale si definisce l'orario delle corse, orario che deve rientrare all'interno di alcuni parametri, anch'essi definiti in un decreto che ne determina i criteri. Il palinsesto delle corse viene comunicato all'Agenzia delle dogane e dei monopoli ai fini della raccolta delle scommesse sulle corse ippiche.
Sostanzialmente, la competenza della direzione generale per l'ippica si limita – se così possiamo dire – all'organizzazione da un punto di vista tecnico delle corse ippiche; la direzione generale definisce i requisiti funzionali all'organizzazione delle corse stesse, non va a monitorare, se non di riflesso, il volume del gioco sulle singole corse, quindi non svolge tutta quell'attività prettamente di competenza dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli. Questo per quanto riguarda l'organizzazione delle corse dei cavalli in senso propriamente stretto.
Funzionale alla partecipazione alle corse stesse – come ho detto in premessa –, per quanto riguarda gli operatori, è la concessione dei cosiddetti «colori». I colori sono, di fatto, l'autorizzazione a poter avere una scuderia, a poter essere allenatori piuttosto che driver o fantini, a seconda della specialità. La concessione di questi colori, quindi le abilitazioni a poter correre nell'ambito delle corse ippiche, vengono rilasciate dall'ufficio della dottoressa Catizzone, alla quale poi lascerò la parola, in esito a una istruttoria che va a valutare, da un lato, l'integrità morale dei soggetti e, dall'altro, la consistenza patrimoniale – se vogliamo – dei soggetti stessi, proprio per fare in modo che ci sia una rispondenza del soggetto ai requisiti per poter sostenere un'attività economicamente onerosa come quella delle corse di cavalli. L'abilitazione avviene in fase preventiva, salvo poi essere oggetto di aggiornamenti nel corso della carriera di un proprietario, guidatore, allenatore o fantino.Pag. 8
Per quanto riguarda i cavalli, invece, la competenza della direzione generale è legata alla tenuta dei libri genealogici, che sostanzialmente sono registri nei quali sono iscritti tutti i cavalli di alcune razze, ossia le razze che sono autorizzate a partecipare alle corse ippiche. Faccio questa precisazione perché non tutti i cavalli che vediamo in Italia possono partecipare a corse e non tutti i cavalli che conosciamo sono iscritti nei libri genealogici tenuti dalla direzione generale per l'ippica.
La relazione chiarisce nel dettaglio quali sono i libri genealogici che vengono gestiti dal Ministero.
Cosa fa la direzione generale per ciascun libro genealogico, quindi per ciascun cavallo iscritto in questi libri? Di fatto, va ad accertare l'avvenuta nascita del puledro, assegnando un codice identificativo. Questa assegnazione viene fatta in esito a una richiesta di parte, su istanza del proprietario. L'assegnazione del codice avviene mediante l'apposizione di un microchip, operazione realizzata da un veterinario incaricato dalla direzione generale del Ministero. È importante precisare che questi microchip definiscono le caratteristiche del puledro, ma non sono georeferenziati, quindi non ci permettono di monitorare la posizione del puledro, che poi diventerà adulto, quindi del cavallo, nello sviluppo di tutta la sua carriera.
Su istanza di parte, quindi sempre su istanza del proprietario, la direzione generale va a rilasciare i passaporti – ho portato un fac-simile, che poi posso depositare così da rendere evidenti tutte le informazioni che sono riportate in un generico passaporto per l'identificazione dei cavalli – e poi va a monitorare o, per meglio dire, a ratificare i passaggi di proprietà piuttosto che la morte di un cavallo quando il proprietario lo comunica alla direzione generale. Questo è un aspetto particolarmente importante, perché di fatto la direzione generale non ha né potere sanzionatorio né potere coercitivo nei confronti Pag. 9degli operatori di settore. Questo determina – ce lo insegna qualche episodio avvenuto in passato – che talvolta non ci sia una tempestività nella comunicazione di eventi occorsi durante la vita del cavallo, che può essere la morte piuttosto che un passaggio di proprietà o l'eventuale movimentazione sul territorio nazionale.
Altro aspetto di particolare interesse che mi preme evidenziare, salvo poi lasciare la parola, è legato all'attività di prevenzione doping. Proprio al fine di garantire il regolare svolgimento delle corse ippiche, la direzione generale svolge una attività di prevenzione mediante prelievi sia durante le giornate delle corse, quindi negli ippodromi, sia nei centri di allenamento e, in quest'ultimo caso, a sorpresa, quindi senza alcuna informazione preventiva ai diretti interessati. L'attività di prevenzione di doping si sostanzia nel prelievo di campioni, tanto di sangue quanto di urine, che poi vengono inviati a un laboratorio certificato, l'UNIRELAB Srl, che si trova a Settimo Milanese, posto sotto la sorveglianza del Ministero essendo una società in house del Ministero dell'agricoltura, che opera per la realizzazione delle analisi in esito a un'apposita convenzione siglata con la direzione generale che presiedo.
Ci sono, poi, tutti i fatti di possibile contestazione in sede sportiva, con gli organi di giustizia sportiva, che di fatto fungono da giustizia domestica – passatemi il termine – rapida, che permette, al pari di quanto avviene per altri sport, di gestire eventuali situazioni, contenziosi e così via.
Vi è, poi, tutto il tema legato al contesto generale di recupero dei cavalli a fine carriera, che nel caso dei cavalli da corsa è nell'ordine dei 7-8 o al massimo 10 anni di età. Un cavallo mediamente può raggiungere anche 28-30 anni di età. Finita la carriera in pista, al netto di quello di cui sopra, quindi al netto di eventuali passaggi di proprietà che ci vengono comunicati, la Pag. 10direzione generale non ha informazioni su ciò che succede una volta che il cavallo termina la sua attività in pista.
Detto in altri termini, noi monitoriamo e siamo in grado di fornire informazioni su tutto quello che avviene all'interno degli ippodromi nei circuiti legali, ma non abbiamo né potere coercitivo e sanzionatorio – come ho detto – per quello che avviene nei passaggi di proprietà dei cavalli e così via, né abbiamo, purtroppo, evidenza di ciò che avviene ai cavalli una volta terminata la loro carriera in pista.
Lascerei la parola, a questo punto, alla dottoressa Catizzone, per una breve illustrazione del procedimento di rilascio delle patenti e dei colori agli operatori di settore, e poi al dottor Di Corinto, per un focus specifico sulla banca dati nella disponibilità del Ministero e sugli aspetti legati alla gestione dei dati degli equidi.
PRESIDENTE. Do la parola alla dottoressa Catizzone.
BARBARA CATIZZONE, dirigente della direzione generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Grazie, presidente.
Continuando l'illustrazione del direttore generale, mi aggancio su questo aspetto di competenza di questo ufficio, relativo alle concessioni di queste abilitazioni per tutti gli operatori ippici all'interno dei circuiti delle corse. La cosa importante è evidenziare innanzitutto il quadro normativo. Noi abbiamo solo i regolamenti del trotto e del galoppo, il riferimento normativo è unicamente questo, pertanto ci atteniamo soltanto a quanto prescritto all'interno di questi due regolamenti.
La procedura è il più possibile monitorata e prevede – come già anticipato dal direttore – la verifica delle caratteristiche etiche del soggetto, quindi i precedenti procedimenti penali, e la sua posizione lavorativa e reddituale, perché è evidente che Pag. 11mantenere dei cavalli ha un costo. Già questo è un campanello d'allarme: se un individuo non ha un reddito tale da potersi permettere di mantenere un cavallo perché, oltre a non essere garantito il benessere del cavallo stesso, questa circostanza pone dei dubbi sull'utilizzo corretto del cavallo nelle corse. Viene verificato anche il titolo di studio, richiesto nei regolamenti, soprattutto in quello del galoppo.
Una volta presentate le istanze di questa autorizzazione da parte degli operatori, l'ufficio procede automaticamente a degli accertamenti cosiddetti «a tappeto» su tutte queste dichiarazioni e posizioni: si chiedono i carichi pendenti, si scrive alle procure, si verificano i dati anche controllando i riferimenti forniti dagli operatori, questo in maniera sistematica. Dopodiché, terminata la fase istruttoria, si procede al rilascio dell'abilitazione. Le abilitazioni, ovviamente, hanno un tempo, e loro possono richiedere il rinnovo. In caso di rinnovo l'ufficio procede con un controllo a campione o anche su base di analisi del rischio (ovviamente in autocertificazione) e nei casi in cui si riscontrano, durante i controlli, delle discordanze, dei problemi, si parte con una comunicazione e con l'avvio del procedimento (241/90) e, decorsi i termini, si procede con un decreto di decadenza. Si trasmette tutto alla procura della Repubblica, con una segnalazione riguardo alla dichiarazione mendace resa dall'operatore, per quanto di competenza, si procede alla decadenza dell'operatore e si pubblica anche sul sito istituzionale il decreto di decadenza.
Al di là di questo tipo di procedura, riferita all'interno degli articoli dei regolamenti, è chiaro che durante le corse, nell'ambito dell'attività che si svolge negli ippodromi, anche tramite la presenza degli stessi giudici sul campo, che seguono movimenti particolari o vengono a conoscenza di alcuni fatti, su segnalazione si procede a dei controlli mirati. Un caso recente, che si Pag. 12è verificato il mese scorso, è quello di una titolare di colori: siamo venuti a conoscenza – purtroppo non in maniera diretta ma da una procura – di una condanna per macellazione clandestina. Ovviamente, abbiamo immediatamente revocato le abilitazioni, pubblicato e quanto di seguito. Certo, abbiamo avuto l'informazione de relato, ma una volta accertato il fatto si è proceduto. La fattispecie strana è che pochi giorni dopo la sorella della signora in questione ha presentato domanda di abilitazione. I requisiti, dal punto di vista prettamente tecnico-amministrativo, erano perfetti, quindi si è proceduto a dare l'abilitazione. Poi, su nostra iniziativa, abbiamo scritto alla medesima procura segnalando che la sorella di quella signora – credo anche condannata, non so se in patteggiamento – ha avuto l'abilitazione. Il procedimento è soltanto di tipo amministrativo, quindi mi fermo qui.
Se ci sono domande, resto a disposizione.
PRESIDENTE. Do la parola al dottor Di Corinto.
GERMANO DI CORINTO, dirigente della direzione generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Grazie, presidente.
Io sono il direttore dell'ufficio che si occupa del rilascio della documentazione inerente ai cavalli e della tenuta dei registri per tutte le razze equine che vengono intestate alle nostre corse, ovvero il trottatore italiano, il purosangue inglese, orientale e anglo-arabo, e il sella italiano.
La parte gestionale di tracciabilità è in capo al Ministero della salute, mentre noi deteniamo tutti i dati di questi equidi, li registriamo e li gestiamo: non soltanto i dati anagrafici, ma anche i dati segnaletici, grafici e letterali, con tutte le varie genealogie.
Ci tengo a precisare che non riusciamo a tracciare, se non la prima volta, dove il cavallo è ubicato. Quando un cavallo Pag. 13nasce l'allevatore fa istanza di iscrizione autonomamente, per via digitale, per via telematica. Dopo la nascita, noi diamo l'incarico – come da legge comunitaria – entro 12 mesi di applicare questo microchip al puledro, che deve essere sotto la madre. Sicuramente, quindi, siamo a conoscenza della madre e del puledro. Specialmente quando le fattrici vengono ingravidate all'estero, da nostra circolare devono rientrare in Italia. Non viene mai microchippato un puledro se non è sotto la madre. Queste fattrici, quindi, devono rientrare, al contrario di come si può pensare, ossia che rientrano i puledri e non rientrano le madri.
Dell'applicazione del microchip se ne occupa un nostro veterinario, incaricato dal Ministero, che si occupa di campagna di produzione. Ne abbiamo circa 60 distribuiti per tutto il territorio. Non soltanto viene applicato questo microchip, ma poi c'è il famoso passaporto, che illustrava prima il direttore, con un QR code, che aiuta anche le forze dell'ordine in caso di sequestro o di fermo di polizia, dove si riesce a vedere tutto: da dove viene questo cavallo, dove dovrebbe essere, chi è il proprietario, la genealogia.
Noi effettuiamo un prelievo di sangue per il DNA del puledro. Attualmente abbiamo una banca dati con i DNA di tutti i cavalli (naturalmente quelli di nostro interesse, che sono, ripeto, trottatore italiano, purosangue inglese, orientale, anglo-arabo e sella). Dal 2004 abbiamo una banca dati di tutto il DNA, che può servire anche in futuro per gli organi di polizia. Spesso, specialmente in situazioni malavitose (si parla di corse clandestine), quando si trovano cavalli senza microchip, noi, tramite il DNA, possiamo risalire a chi è quel cavallo e di chi è figlio e, facendo indagini collaterali, anche a chi doveva appartenere.Pag. 14
Ripeto, la tracciabilità è impossibile se non la prima volta, poi sono loro che devono, tramite la banca del Ministero della salute, procedere in via telematica con gli ex modelli 4 cartacei.
Noi ci occupiamo di lavorare tutte le istanze da parte degli allevatori: denunce di nascita, registrazione passaggi, attribuzioni di proprietà, decessi. Una delle problematiche riguarda proprio i decessi che non ci vengono comunicati; oppure questi cavalli muoiono, ma restano in vita con un microchip tolto e messo a un altro. Questa è una delle problematiche. Lì possiamo fare sempre un raffronto incrociato con il DNA.
Di attività ne facciamo tante. Tutte queste denunce di nascita devono avvenire entro 30 giorni, pena una sanzione. Per quanto riguarda alcuni aspetti, tipo i decessi, noi non abbiamo potere coercitivo e sanzionatorio, quindi non possiamo intervenire. La prevenzione dovrebbe essere fatta di concerto con il Ministero della salute e con le ASL.
Una cosa che, invece, viene ci viene fatta anche abbastanza velocemente è la comunicazione del furto di cavalli. Per circolare deve essere fatta entro 48 ore. In questa maniera riusciamo a far sì che tutti i sistemi abbiano il blocco di questo cavallo.
Per quanto riguarda la nostra banca dati, abbiamo un contenitore che si chiama SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale), al cui interno abbiamo le UNIRE (che è la nostra banca dati), dove lavoriamo sia noi, sia gli operatori in base alla loro competenza, per effettuare la registrazione. Quindi, non è un pubblico registro. Poi, invece, arriviamo al punto dei controlli, dei test antidoping. Tra l'altro, l'Italia è uno dei pochi Paesi al mondo che veramente fa tanta prevenzione doping, con circa 13.000 prelievi antidoping all'anno a fronte di 1.200 giornate, in corsa, con prelievi pre corsa e post corsa, con indicazioni da parte del mio ufficio anche di variare la tipologia: Pag. 15se fare soltanto sangue, urina o entrambi, perché molte molecole si riescono a vedere se si diversificano.
Ci siamo resi conto dall'anno scorso, e abbiamo allegato le tabelle, che in corsa effettivamente non siamo un Paese di dopatori, perché su 13.000 prelievi 53 sono risultati positivi, mentre in allenamento, dove abbiamo alzato il tiro, anche con obiettivi del Ministro, capo Dipartimento e direttore generale, abbiamo alzato la percentuale dei prelievi in allenamento e abbiamo riscontrato che il numero di positivi ai controlli è di dieci volte superiore rispetto all'ippodromo. Poi c'è il controllo antidoping a sorpresa, fatto con decreti secretati, con squadre preparate e quasi sempre le stesse per far sì che vadano in posti diversi dove non sono conosciuti, sempre con veterinari MASAF incaricati, che sono un'altra sessantina e con gli ispettori antidoping che vengono dal suo ufficio. C'è un lavoro importante e sinergico. Lo stiamo continuando a fare ed è qui che, secondo me, potrebbe esserci un rapporto e una prevenzione con il Ministro della salute, e lo stiamo mettendo in atto, per cominciare a fare uno screening e per cominciare a capire perché alcuni cavalli esistono o non esistono. Grazie.
Resto a disposizione per eventuali domande.
PRESIDENTE. Grazie. Faccio due domande e poi lascio la parola agli altri colleghi parlamentari.
Ho una curiosità. Dal registro quanti cavalli ci sono oggi in Italia?
L'altra domanda è specifica per quanto riguarda il nostro filone d'inchiesta, vista la tracciabilità che avete voi. A noi risulta o comunque abbiamo avuto segnalazioni che, probabilmente, i cavalli a fine corsa vanno a incrementare le corse clandestine, e mi sembra di capire che quando i cavalli terminano le competizioni si fa fatica a capire dove finiscano nei vent'anni successivi. Se corrono per circa una decina d'anni, poi Pag. 16restano altri venticinque o trent'anni. Ci risulta che a quel punto alcuni cavalli possono diventare cavalli da corsa per corse clandestine. Chiedo se avete segnalazioni, indagini o altro che possa essere utile al filone di inchiesta che noi presidiamo, anche perché vediamo pure che le corse clandestine sono solo in alcune zone d'Italia, in alcune realtà, almeno quelle in mezzo alla strada. Poi magari ce ne sono altre che sono dentro gli ippodromi delle quali noi non sappiamo nulla oppure dentro scuderie che non conosciamo. Le chiedo se c'è una tracciabilità, se c'è anche una proposta da parte vostra per cercare di limitare il fenomeno o se ci sono vuoti normativi. In quest'ultimo caso noi possiamo farci promotori per intervenire.
Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
ELIANA LONGI. Grazie per la vostra relazione accuratissima. Mi riaggancio alla domanda del presidente per andare più nello specifico, dato che ha rilevato che molti cavalli che arrivano in Sicilia provengono da ippodromi. All'interno della vostra tenuta dei registri vi è un obbligo di comunicare la cessazione dell'attività sportiva di un cavallo?
REMO CHIODI, direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. No.
ELIANA LONGI. Sarebbe possibile, all'interno dei vostri portali, stabilire se un cavallo non partecipa da tot tempo a una corsa ufficiale? In questo caso, può essere segnalato?
L'altra domanda riguarda l'UNIRELAB. Mi sono giunte segnalazioni che vi è stato un problema ad aprile sulla sua operatività, perché sono stati rubati i cavi di rame. In questo momento vi è una sospensione delle attività e i prelievi vengono Pag. 17mandati all'estero. Questo un po' esula dal contesto anche se poi, in realtà, si va a incrociare. Quali sono le prospettive? Si comincerà di nuovo a lavorare? Quali sono i tempi di risoluzione di questo problema?
Magari se potete suggerirci come noi possiamo lavorare proprio sulla tracciabilità di questi cavalli a fine corsa. Per noi sarebbe importante, dato che, superato il ponte dello Stretto, questi cavalli si perdono. Nella migliore delle ipotesi viene effettuato un trasferimento di proprietà a soggetti che spesso sono delle teste di legno e non ricevono mai effettivamente l'animale in casa e, quindi, da quel momento lì se ne perde traccia. Come possiamo risolvere questo problema?
PIETRO LOREFICE. Ringrazio gli auditi.
Volevo chiedere, al di là di quello che potremmo fare noi da legislatori con norme primarie, voi dal punto di vista regolamentare pensate che si possa fare qualcosa di più incisivo? Con un regolamento ministeriale potete aggiustare il tiro in qualche modo per governare meglio questo comparto?
In riferimento alle banche dati, voi avete fatto riferimento a banche dati classiche che già ci sono da tempo. Con il PNRR si è lavorato e sono state messe delle risorse a disposizione di vari ministeri, anche il vostro, per il miglioramento delle piattaforme digitali e per quello che da sempre è un grande problema, ovvero l'interoperabilità tra le banche dati. Come vi siete mossi? Per quanto riguarda il filone specifico, avete pensato a un sistema di gestione, magari supportato da intelligenza artificiale, che possa in automatico inserire in precise piattaforme anche delle verifiche per punti?
Lei ha fatto riferimento alla microchippatura e all'uso improprio del microchip che viene espiantato da un cavallo e viene impiantato in un altro. È chiaro che ci sarà una vita media, perciò non penso che un cavallo possa vivere cento anni. Pag. 18È possibile pensare a un sistema automatizzato per dire: questo cavallo nasce oggi, la vita media è trent'anni, a trent'anni devo fare una verifica, e se risulta ancora in vita, si fa un'altra verifica a trentacinque anni e così via. Tutto questo in automatico con sistemi informatizzati, automatizzati, senza necessità di intervento immediato, perché è chiaro che con le risorse di personale che abbiamo attualmente non riusciremmo a fare questo, ma la tecnologia queste cose riesce a farle in pochi minuti. Voi avete pensato a implementare i sistemi in tal senso, creando dei sistemi automatizzati anche di segnalazione?
Lei ha fatto riferimento alle competenze o concorrenti o esclusive del Ministero della salute, tramite le ASL o le ASP secondo la denominazione regionale. Dico un'ultima cosa. Voi avete parlato di una sessanta veterinari abilitati su base nazionale. In Sicilia quanti ne abbiamo di abilitati a quella funzione?
Grazie.
PRESIDENTE. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.
REMO CHIODI, direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Procedo con ordine nel rispondere.
Quanto alla numerosità dei cavalli tuttora in vita, stando a quello che risulta nella nostra banca dati, proprio in mattinata, in vista dell'audizione, recependo alcune richieste di integrazione che erano pervenute, abbiamo inviato (probabilmente non c'è stato neanche il tempo di condividerla), una relazione integrativa con allegata una tabella che riporta, per ciascuna disciplina, quindi per ciascun libro genealogico e per ciascuna fascia di età, la numerosità dei cavalli in vita.
Siamo in grado di dire quanti cavalli trottatori di trent'anni oggi sono in vita e così via fino a quelli di due anni, un anno. Questo è stato comunicato proprio in mattinata. Di ciascuno di Pag. 19questi, nel caso specifico 180.000 – non ricordo a memoria il numero preciso, ma questo è l'ordine di grandezza – cavalli che risultano essere in vita. Di tutti questi disponiamo dei dati relativi alla genealogia, ai microchip e quant'altro. È evidente – qui la domanda si ricollega a un'altra domanda che è stata fatta – che per quelli più anziani, di età superiore ai trent'anni, il dubbio viene perché effettivamente sono pochi i cavalli la cui età supera i trent'anni. Ad oggi non è attivo un sistema automatizzato di verifica di queste situazioni potenzialmente anomale, perché non è detto che siano anomale, ci sono dei cavalli di trentadue o trentatré anni in vita, è appurato, ma non è detto che tutti lo siano. Quindi, ad oggi non c'è un controllo automatizzato, né tanto meno un controllo automatizzato con ricorso ai sistemi di intelligenza artificiale. Tuttavia, già da un paio di anni a questa parte, anche su impulso del ministro e del sottosegretario delegato, c'è uno sforzo notevole di digitalizzazione di alcuni processi che vengono tuttora gestiti in forma cartacea, quindi siamo ancora a un processo di digitalizzazione, che deve essere implementato, che di fatto afferisce a tutte le aree di competenza di cui abbiamo, seppur brevemente, parlato durante questa audizione.
Un altro tema – non è citato, probabilmente non è di interesse specifico – è legato alla tempestività dei pagamenti dei premi al traguardo, delle provvidenze e così via, quindi del sostentamento di quella filiera che trova nel contributo pubblico, di fatto, la maggior risorsa per autosostenersi. Anche su quell'aspetto sono in corso numerose iniziative e azioni volte alla digitalizzazione e al miglioramento dei processi di pagamento e di liquidazione delle provvidenze e dei premi al traguardo.
Quanto all'obbligo di comunicazione della cessazione dell'attività sportiva, questo può avvenire – magari facciamo un Pag. 20utile approfondimento – anche in via regolamentare, quindi con un atto di indirizzo da parte della Direzione generale, che sta parimenti lavorando sull'aggiornamento di tutti i regolamenti.
I regolamenti, tanto per le corse al trotto quanto per quelle al galoppo, o per altri settori, sono anch'essi un po' datati, perché, fondamentalmente, non l'abbiamo detto, ma c'è tanto lavoro da fare. Noi stiamo affrontando tutte le situazioni con un notevole impegno. Alcuni obiettivi sono stati già raggiunti: mi riferisco in particolare alla classificazione degli ippodromi in attività secondo un metodo scientifico analitico riconosciuto a livello internazionale che possa permettere l'attribuzione di risorse secondo criteri oggettivi e così via; all'aggiornamento dei sistemi e dei criteri per la remunerazione delle società di corse ai fini dell'organizzazione delle corse stesse. Stiamo lavorando su diversi fronti. Alcuni obiettivi sono stati già raggiunti. Entro l'anno 2025 contiamo anche di aggiornare tutti i regolamenti per i quali abbiamo già avviato un processo di concertazione e condivisione con le associazioni di categoria e con gli operatori della filiera.
Anche qui, è un processo non banale, perché evidentemente bisogna contemperare i diversi interessi in gioco, ma certamente si sta lavorando alacremente anche su questo aspetto.
Quanto all'attività invece di UNIRELAB, che è stata richiamata, premesso che UNIRELAB, come ho detto, è società in house del Ministero dell'agricoltura che ha un suo CdA, posso permettermi di dire quello che è nella conoscenza della Direzione generale, posto che la Direzione generale, come ho detto, ha una convenzione in essere con UNIRELAB ed evidentemente gestisce i rapporti con UNIRELAB, che non sono di natura esclusiva.Pag. 21
UNIRELAB può assumere rapporti contrattuali, secondo i limiti previsti da statuto, anche con terzi. Detto questo, c'è stato effettivamente un problema nel mese di aprile, un problema di notevole entità, che, di fatto, ha costretto la società UNIRELAB a interrompere l'attività di analisi dei campioni, comunicando tempestivamente alla Direzione generale l'accaduto.
In via evidentemente emergenziale ed eccezionale si è ritenuto, congiuntamente, di valutare la possibilità di inviare, con gli stessi costi, quindi senza oneri aggiuntivi, i campioni negli altri laboratori accreditati a livello europeo. Sono pochi nel mondo i laboratori che dispongono delle stesse abilitazioni. Nel caso specifico si è optato per il laboratorio francese di Parigi dove, ripeto, in via del tutto eccezionale, adesso si stanno eseguendo le analisi sui campioni prelevati nelle corse italiane e nei prelievi svolti a sorpresa nei centri di allenamento.
L'attività di realizzazione delle analisi in un altro laboratorio era necessaria, perché, diversamente, avremmo avuto potenzialmente il problema di un deterioramento delle caratteristiche delle urine e del sangue prelevato, tale da poter eventualmente non restituire un risultato veritiero laddove l'analisi fosse stata effettuata con oltre quaranta, quarantacinque, sessanta giorni di ritardo rispetto all'effettuazione del prelievo stesso.
Questo è il motivo per cui si è ritenuto di garantire la continuità nello svolgimento delle analisi realizzandole all'estero. L'interruzione delle attività presso il laboratorio di Settimo Milanese è stata prontamente gestita, in maniera ritengo tempestiva e assolutamente professionale, da parte degli organi di governo di UNIRELAB. Sono stati realizzati, in via d'urgenza, alcuni interventi, anche di natura strutturale, legati al ripristino della completa operatività del laboratorio che dovrebbe avvenire in questi giorni o se non addirittura è già avvenuta nei giorni scorsi. Anzi, mi correggo, è già avvenuta nei giorni scorsi. Pag. 22Non conosco la data precisa in cui sono riprese le attività, ma è avvenuta, mi dice il dottor Di Corinto, nei giorni scorsi. Ad ogni modo, per tutti i dettagli su questi aspetti evidentemente possiamo, ove la Commissione lo ritenga opportuno, interessare UNIRELAB.
Quanto, invece, alle proposte per la risoluzione delle criticità sul monitoraggio continuo e costante della posizione dei cavalli e un po' di tutti gli eventi che interessano i cavalli piuttosto che i proprietari, certamente possiamo fare un approfondimento nell'ottica di fornire delle proposte per un'eventuale implementazione anche in sede legislativa, laddove questo sia necessario.
Faccio un esempio. Abbiamo parlato del microchip. Il microchip non è georeferenziato. Voler garantire la georeferenziazione comporta di dover intervenire a livello di regolamento in sede di Unione europea, perché le caratteristiche del microchip derivano da un regolamento in sede di Unione europea. Questo per dire che in taluni casi l'intervento non può essere certamente a livello regolamentare.
Quanto agli altri aspetti che sono emersi, mi riferisco alle risorse PNRR e al miglioramento delle piattaforme digitali, l'ho detto in parte in precedenza, si sta lavorando su una completa rivisitazione di alcuni processi e procedure e contestuale digitalizzazione. Per inciso, ricordo che l'istituzione della Direzione generale dedicata al settore ippico risale al 2023. Parliamo di un DPCM di aprile 2023, se non ricordo male, poi i riferimenti sono dettagliatamente indicati nella relazione. Io sono il primo direttore generale della neo istituita Direzione generale dedicata al settore. È chiaro, quindi, che da quel momento in poi si è avuto un impulso sul processo di aggiornamento e ammodernamento di cui trattasi. Prima le competenze, oggi attribuite alla Direzione generale dell'ippica, erano in una Direzione generale molto più ampia, sempre all'interno del Ministero, che Pag. 23si occupava anche di qualità agroalimentare, filiere agricole, agricoltura biologica e anche di ippica.
È chiaro che il legislatore evidentemente ha valutato l'opportunità di istituire una Direzione generale ad hoc nel 2023 e da lì dare impulso a un processo di profondo rinnovamento che poi è andato avanti e si è ulteriormente concretizzato con la riorganizzazione degli uffici e con l'organizzazione della Direzione generale su quattro uffici dirigenziali di livello non generale nei termini che ho chiarito all'inizio del mio intervento.
Di fatto, il DM Uffici, ossia il decreto ministeriale che ha definito i nuovi uffici della Direzione generale, è datato gennaio 2024. A seguito di quel provvedimento sono stati pubblicati gli interpelli e quindi si sono insediati i nuovi dirigenti. Per dare un'idea di quanto questo processo sia tuttora in corso, il dottor Di Corinto si è insediato nel maggio 2024, quindi ha da poco fatto un anno, la dottoressa Catizzone nel mese di ottobre 2024. È una Direzione generale di nuova istituzione che tuttora è in fase di potenziamento e aggiornamento.
Quanto, invece, ai veterinari abilitati e così via, abbiamo diversi albi, come è stato chiarito. Abbiamo focalizzato l'attenzione sui veterinari, abbiamo anche un albo per i giudici e funzionari di gara, che vanno a giudicare la regolarità delle competizioni ippiche. L'albo è pubblico. Forniremo successivamente il dettaglio sull'età anagrafica piuttosto che sulla residenza o domicilio di ciascun veterinario.
PRESIDENTE. Abbiamo capito la struttura. È stato molto interessante perché abbiamo capito come siete strutturati. Nello specifico, essendo una Commissione d'inchiesta, dobbiamo capire come poter entrare. Ad oggi sappiamo che ci sono corse clandestine, abbiamo avuto oggi il procuratore di Catania che ci ha detto il numero di procedimenti che ci sono in essere. Molto Pag. 24probabilmente, come dicevano i colleghi, i cavalli arrivano forse anche da ippodromi dove corrono in maniera legittima e legale fino al mese prima e poi il mese dopo potrebbero andare in mano alla criminalità organizzata o altri ed essere soggetti a maltrattamenti, uso di sostanze, doping e quant'altro.
Noi dobbiamo capire. Chiediamo la vostra collaborazione per capire quali sono le modifiche normative che possono inserirsi per far sì che si tracci il cavallo non solo fin quando corre ma fin quando è in vita. Quindi, quali potrebbero essere le modifiche e anche i costi, immagino, perché è un procedimento più lungo, per capire il fine vita del cavallo e per scongiurare che ci siano sempre meno situazioni di degrado o comunque di criminalità dove i cavalli vengono presi e utilizzati.
Chiedo se abbiamo modo di confrontarci e di capire quali suggerimenti ci possono essere, perché ci risulta che queste corse in particolari zone d'Italia sono costanti e continue. Vorremmo capire un po' come poter essere utili.
PIETRO LOREFICE. Una domanda al volo. Le banche dati vostre sono aperte o c'è una parte dove si può accedere con password? Siccome noi come Commissione in alcuni casi abbiamo accessi riservati, se ci sono parti riservate è possibile per noi come Commissione avere l'accesso? In questo caso potremmo formalizzare la richiesta. Diteci voi.
REMO CHIODI, direttore generale per l'ippica presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Le banche dati non sono aperte al pubblico. Si può accedere con delle abilitazioni tanto per l'amministrazione, quanto, limitatamente ad alcune funzioni, per gli operatori di settore. Si potrebbe utilmente valutare l'opportunità di un accesso per fini di competenza della Commissione parlamentare d'inchiesta.
Pag. 25 PRESIDENTE. Perfetto.
Ringrazio gli auditi e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta, sospesa alle 14.45, riprende alle 14.44.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della presente audizione sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Comunicazioni del presidente.
PRESIDENTE. Comunico che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, all'esito della riunione svoltasi in data odierna, ha convenuto di individuare due commissari relatori, uno di maggioranza e uno di opposizione, per gli ulteriori filoni d'inchiesta avviati dalla Commissione. Tali relatori saranno incaricati di seguire, con l'ausilio dei consulenti che saranno a ciò assegnati, la predisposizione della bozza di relazione tematica riguardante il relativo filone d'inchiesta, riferendo poi alla Commissione in ordine all'andamento dei lavori. In particolare, il medesimo Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto sui seguenti nominativi: per il filone di approfondimento relativo alla produzione e contraffazione di prodotti agroalimentari e agroindustriali, oltre a me per la maggioranza, Stefano Vaccari per l'opposizione, in sostituzione di Luigi Spagnolli; per il filone di approfondimento relativo alla situazione del SIN di Crotone, Andrea Dara per la maggioranza e Nicola Irto per l'opposizione; per il filone di approfondimento relativo alla gestione dei rifiuti Pag. 26radioattivi, Manfredi Potenti per la maggioranza e Pietro Lorefice per l'opposizione; per il filone di approfondimento riguardante lo smaltimento degli impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, cosiddetti rifiuti emergenti, Andrea De Priamo per la maggioranza e Pietro Lorefice per l'opposizione; per il filone di approfondimento relativo al traffico di rifiuti tessili, Simona Petrucci per la maggioranza e Marco Simiani per l'opposizione.
Do, infine, il benvenuto all'onorevole Stefano Vaccari, da poco entrato a far parte della Commissione, sostituendo, per il gruppo «Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista», l'onorevole Marco Sarracino, dimissionario, al quale vanno i miei ringraziamenti per il lavoro svolto. L'onorevole Vaccari sostituirà altresì, quale rappresentante del gruppo «Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista», il senatore Michele Fina, cui vanno anche i miei ringraziamenti per il lavoro svolto in seno all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, e con cui avremo comunque modo di continuare a collaborare quale membro della Commissione.
Se non vi sono interventi, dichiaro concluse le comunicazioni in titolo.
La seduta termina alle 15.