XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta pomeridiana n. 72 di Giovedì 13 marzo 2025
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 

Audizione del Gen. B. Giuseppe Vadalà, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, nell'ambito del filone d'inchiesta riguardante il cosiddetto «caso keu» in Toscana:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 
Vadalà Giuseppe , Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale ... 5 
Morrone Jacopo , Presidente ... 8 
Tarantino Nino , sub-commissario ... 8 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13 
Potenti Manfredi  ... 13 
Morrone Jacopo , Presidente ... 14 
Tarantino Nino , sub-commissario ... 14 
Vadalà Giuseppe , Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale ... 15 
Potenti Manfredi  ... 15 
Vadalà Giuseppe , Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale ... 15 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 16 
Vadalà Giuseppe , Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale ... 16 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 17 
Vadalà Giuseppe , Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale ... 17 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 17 
Vadalà Giuseppe , Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale ... 18 
Potenti Manfredi  ... 18 
Vadalà Giuseppe , Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale ... 18 
Morrone Jacopo , Presidente ... 19 

(La seduta, sospesa alle 14.20, è ripresa alle 14.45) ... 20 

Comunicazioni del presidente:
Morrone Jacopo , Presidente ... 20

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 13.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera deputati.

Audizione del Gen. B. Giuseppe Vadalà, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, nell'ambito del filone d'inchiesta riguardante il cosiddetto «caso keu» in Toscana.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento della normativa vigente delle discariche abusive presenti nel territorio nazionale, Generale di brigata Giuseppe Vadalà, che saluto e ringrazio per la presenza, nell'ambito del filone d'inchiesta riguardante il cosiddetto «caso keu» in Toscana.
  Il commissario è accompagnato dal sub-commissario tenente colonnello Nino Tarantino, che ringrazio.
  Ricordo che l'audizione si svolge in forma libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione. Avverto, inoltre, il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Segnalo che, in tal caso, Pag. 4per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. Al fine di assicurare il migliore svolgimento dei lavori invito, inoltre, il nostro ospite a destinare, se possibile, l'illustrazione di eventuali contenuti riservati alla parte finale della seduta.
  Ricordo che la Commissione è chiamata, in base alla relativa legge istitutiva, a svolgere indagini atte a far luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, anche con riguardo alla verifica di eventuali comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero dei soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti. In tale contesto, nell'ambito dell'attività di inchiesta avviata, la Commissione verifica, altresì, l'eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione dei servizi di trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti da parte di soggetti pubblici o privati, con particolare riguardo anche ai sistemi di affidamento dei citati servizi.
  Infine, è compito specifico della Commissione indagare sull'esistenza di attività illecite legate ai siti inquinanti e verificare lo stato di attuazione delle operazioni di bonifica dei medesimi siti.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento avviato, per decisione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 19 dicembre 2024, riguardo il cosiddetto «caso keu» in Toscana, ovvero attività illecita di smaltimento dei residui di produzione derivanti dal trattamento dei fanghi prodotti dalla concia delle pelli. In particolare, secondo quanto segnalato alla Commissione, i residui in questione non sarebbero stati trattati secondo il modo prescritto onde eliminare pericolose sostanze, come cromo e Pag. 5antimonio, e il fenomeno avrebbe interessato un'ampia area della Toscana, contando un vasto numero di siti. Sono, inoltre, in corso attività di accertamento condotte dalla magistratura inquirente.
  L'audizione odierna si inquadra, dunque, nel contesto di un'attività che la Commissione svolgerà mediante approfondimenti successivi, al fine di acquisire tutti gli elementi di conoscenza necessari per analizzare gli effetti che l'inquinamento delle sostanze produce nei confronti dell'ambiente e verso tutti gli uomini e gli animali, nonché le attività in corso per contrastare il fenomeno in parola e rimediare, per quanto possibile, alle ricadute nocive che si sono già prodotte.
  Il commissario Vadalà potrà, quindi, illustrare alla Commissione, per i profili di competenza, l'attività svolta e programmata con riguardo a tali soggetti e a tali tipologie di inquinamento, in particolare l'identificazione di tali siti, nonché lo stato delle bonifiche e delle messe in sicurezza.
  Cedo, dunque, la parola al commissario per lo svolgimento della relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.

  GIUSEPPE VADALÀ, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. Grazie, presidente. Saluto gli onorevoli, i senatori e li ringrazio dell'attenzione e dell'audizione. Abbiamo predisposto una relazione che formalmente le consegno, presidente, che poi nel particolare tratterà il tenente colonnello Nino Tarantino, sub-commissario, il quale si sta occupando della bonifica o messa in sicurezza di tutti e tre i siti.
  In cinque minuti – lascerò gli altri quindici minuti al sub-commissario, restando ovviamente a disposizione per tutte Pag. 6le domande e tutte le richieste – vorrei inquadrare almeno i fatti principali. Noi siamo stati interessati, come struttura, per la bonifica o messa in sicurezza delle discariche o dei siti contaminati dalla regione Toscana. Formalmente siamo stati interessati perché abbiamo iniziato nel novembre del 2023, ma l'interessamento da parte della regione Toscana di potersi avvalere in ausilio di questa struttura risale all'anno precedente, al 2022 e anche agli ultimi mesi del 2021, con richieste fatte al Ministero dell'ambiente oppure al Governo. Il tutto si è quindi concretizzato nel novembre 2023. Passo ai prodromi della vicenda, che forse sono noti ma che è bene ricordare. Si tratta di un'indagine degli anni 2015-2016 dell'allora comando provinciale – oggi gruppo carabinieri forestali di Firenze – che, per questo sito, cioè Le Rose di Pontedera, che serviva alcuni smaltimenti delle concerie di Santa Croce sull'Arno, attraverso indagini che poi sono state concretizzate mediante l'attività della direzione distrettuale antimafia, ha portato alla luce di questo traffico ed errata – poi illegale – utilizzazione di questo keu, che come sappiamo è un residuo della concia di questo cromo esavalente e che, in particolari condizioni – lascio i successivi dettagli al tenente colonnello Tarantino –, può essere rilasciato nell'ambiente, con un pericolo per l'ecosistema circostante.
  Il soggetto che gestiva il sito Le Rose di Pontedera aveva dei collegamenti criminali, con la 'ndrangheta calabrese, dopodiché, nel successivo processo – attualmente in atto – la parte dell'imputazione criminale quantomeno è oggetto della discussione. Siamo stati interessati dalla regione Toscana per la bonifica o messa in sicurezza di questi tre siti: uno è questo di Pontedera, che era un po' la centrale in cui veniva effettuata una mescolanza dei residui della conceria con materiale inerte, teoricamente per inertizzarlo anche se, alla fine, indubbiamente Pag. 7ciò non avveniva; questo materiale ha poi seguito diverse vie dentro la regione Toscana. L'altro sito è quello di Bucine, in provincia di Arezzo, di cui ci stiamo occupando, dove abbiamo ritrovato una grande massa di keu, ma dove sono confluiti anche smaltimenti illeciti delle concerie orafe della provincia di Arezzo. Infine, l'ultimo sito di cui ci hanno incaricato di occuparci è quello della strada empolese. Ci troviamo nella fase in cui è terminata la caratterizzazione su tutti, in cui sta terminando la progettazione – in alcuni casi è terminata – e nel momento in cui stiamo per andare a gara per poter materialmente realizzare i lavori di bonifica o messa in sicurezza, con una base di 15 milioni. Tali fondi sono stati dati dalla regione Toscana a questa struttura e sono entrati nella contabilità speciale. Ricordo sempre che questa missione è nata nel 2017 solo per occuparsi di casi emergenziali. Poi, invece, nel 2021, la competenza è stata allargata anche ai casi non emergenziali, anche se di una certa importanza, a condizione, però, che il sito, regionale o nazionale (SIR o SIN), abbia una dotazione finanziaria. Questo è un po' il discrimine.
  Accenno al fatto che, per quanto riguarda il sito di Pontedera, si procederà a una bonifica, mentre per quanto riguarda il sito di Bucine si procederà in parte a una bonifica e in parte a una messa in sicurezza; per la strada empolese ci sono condizioni di non superamento delle soglie, il che, già di per sé, per quello che è stato fatto, ci dà una certa tranquillità e, come dirà il sub-commissario Tarantino, vi è un'attività di monitoraggio che sta continuando. Queste sono le tre parti.
  Evidenzio l'ultima questione e poi lascio la parola al sub-commissario Tarantino. Sicuramente è un fatto noto – ma anche perché siamo stati coinvolti – ci sono degli altri siti in Toscana, anche privati, che sono stati interessati da questa sostanza. Come purtroppo capita – e come è capitato molto Pag. 8spesso nel passato, anche se oggi molto meno – nelle cave molte volte si è trovato il modo di fare questi miscugli e, alla fine, questo composto veniva usato in vari modi come inerte. Quindi, ci sono delle altre sostanze presenti e la regione Toscana questo lo sa. Noi per ora siamo intervenuti su questi tre siti, in base al mandato che ci hanno dato. Per i dettagli e soprattutto per il cronoprogramma, per quello che si sta facendo e anche per le parti di gara, lascerei la parola al tenente colonnello Tarantino. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Prego.

  NINO TARANTINO, sub-commissario. Signor presidente, ringrazio lei e tutti i senatori e gli onorevoli. Grazie, signor generale. Il quadro è questo, come già riferiva il generale. I siti keu di cui noi siamo stati formalmente incaricati su richiesta della regione e con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, riguardano solo questi tre siti, pur essendovi diversi altri siti presenti all'interno della regione Toscana con problematiche legate al keu. Partiamo dal sito di Pontedera, dove sono allocate circa 60 mila tonnellate di questi cumuli contenenti anche questo scarto di produzione delle concerie, il cosiddetto «keu». Questi cumuli sono materialmente all'interno del vecchio impianto gestito da Le Rose Srl, società che è stata colpita da vari provvedimenti giudiziari e che, attraverso varie misure, anche con provvedimenti antimafia, hanno permesso di aggredire i beni della società stessa. Al momento, quindi, l'Agenzia per i beni confiscati ha la titolarità su quest'area, come pure sul sito di Bucine, quindi due siti produttivi che prima gestiva Le Rose Srl. Queste 60 mila tonnellate circa di residui di keu, ammassati in cumuli già da un po' di tempo e coperti da una messa in sicurezza emergenziale, curata e affidata all'autorità giudiziaria ma poi da noi verificata e ricontrollata, hanno già, Pag. 9nelle more della definizione compiuta del procedimento che stiamo conducendo, garantito una primaria protezione delle matrici ambientali, impedendo il contatto delle acque meteoriche – quindi della pioggia – rispetto a questi cumuli, che sono banalmente coperti con dei teli HDPE impermeabilizzanti. Poiché questo materiale è allocato all'interno di quest'area industriale sopra uno zoccolo di cemento, cioè in una condizione tale da non poter nuocere alle matrici, si era in una situazione di relativa tranquillità. Comunque, sono stati fatti da parte nostra due ordini di analisi: una prima analisi sulle matrici ambientali – terreno, acqua e aria – per verificarne la qualità e per scongiurare eventuali compromissioni delle matrici stesse da parte del rilascio di contaminanti da parte dei cumuli. Tutte queste analisi hanno evidenziato l'assenza di contaminazione sulle matrici ambientali nel sito di Pontedera. Al contempo, sono state fatte delle analisi puntuali, dal punto di vista chimico-fisico, sui cumuli stessi. Con una complessa attività, un operatore economico è andato fisicamente sul posto a campionare il materiale di rifiuto per capirne le caratteristiche chimico-fisiche e per vedere se c'era uno stato di degradazione o comunque delle condizioni chimico-fisiche particolari, tali da richiedere ulteriori misure particolarmente stringenti o meno. È stata confermata la presenza di questo materiale che, astrattamente, ha la capacità di rilasciare cromo esavalente. All'interno di questi cumuli è infatti presente il Cromo-3, che, quando si ossida, quindi attraverso il contatto con l'acqua – da qui la necessità di impermeabilizzarli con il telo per impedire che la pioggia lì permeasse – potrebbe rilasciare Cromo-6, che – come sappiamo – è un analita con effetti cancerogeni. La condizione di non compromissione delle matrici ambientali e della messa in sicurezza emergenziale ha garantito, sin da subito, una certa tranquillità, ma si è comunquePag. 10 ritenuto che la soluzione migliore fosse quella di asportare e portare via la totalità dei rifiuti, sia per un discorso di valutazione costi-benefici, che ha fatto propendere per questa soluzione perché le altre sarebbero state egualmente costose e probabilmente logisticamente poco fattibili, sia per la prossimità di diverse discariche o di impianti in grado di ricevere questo materiale.
  È in corso la procedura di gara, che verrà pubblicata a brevissimo dalla stazione appaltante di cui ci siamo avvalsi in questo caso, cioè Veneto Acque. La procedura di gara ha centrato anche la quotazione e i preziari in maniera non astratta, bensì a seguito di alcune indagini di mercato, per cui sappiamo già che diversi operatori economici sono pronti a fare delle proposte e sono nelle condizioni di predisporre ed eseguire le lavorazioni di rimozione nei tempi che ci aspettiamo. Quindi, secondo un cronoprogramma di massima, entro la fine del 2025 il problema di Pontedera sarà completamente risolto con una bonifica ultimata. È opportuno precisare altresì che, alla fine della rimozione di questi cumuli, verrà comunque fatta un'ulteriore analisi del terreno, qualora non dovesse esserci solo cemento al fondo, per verificare la presenza, dopo aver rimosso il tutto, di qualche residuale possibile contaminazione, cosa che fino adesso – lo sottolineo – non è stata mai trovata; qualora invece ci fosse, questa verrà rimossa, quindi verrà fatto il cosiddetto «scotico» della parte di terreno superficiale fino ad arrivare al punto di terreno privo di qualsiasi tipo di contaminazione. Il costo di questo intervento è importante poiché l'asportazione totale comporta spese di trasporto e di smaltimento importanti: siamo su un costo globale di circa 10,5-11 milioni di euro. Consideriamo che la totalità del finanziamento che la regione Toscana ha stanziato per tutti e tre i siti è di 15 milioni complessivi.Pag. 11
  Il secondo sito di cui voglio parlarvi è la strada regionale n. 429. Da un punto di vista formale siamo in procinto di approvare sia le analisi fatte finora, sia il progetto presentato perché, per accorciare i tempi, abbiamo preferito far viaggiare parallelamente i due settori. Dopo avere avuto conferma informale da parte degli enti, che con una Conferenza dei servizi asincrona si apprestano a formalizzare il parere positivo – al momento ne abbiamo solo due ma ne servono altri due formali, di cui però abbiamo già avuto conferma – ci muoveremo su questo progetto che prevede il potenziamento della messa in sicurezza permanente della strada. Quando la società Le Rose gestiva questi due impianti è stato portato parte di questo materiale durante la lavorazione di questa strada e, attualmente, del materiale, anche contenente keu, è inglobato al di sotto dell'asfalto e all'interno della scarpata della strada stessa. Quindi, sempre per le ragioni chimico-fisiche e per il potenziale pericolo che questo materiale può creare, sono state fatte una serie di analisi, anche in contraddittorio con ARPA Toscana, che hanno puntato a verificare l'eventuale presenza di lisciviazione e di contaminazioni nelle matrici ambientali. Nei terreni non c'è stata mai traccia e nelle acque nemmeno: gli unici piccoli superamenti che erano stati rilevati su un piezometro con le acque nulla hanno a che fare con gli analiti che ci preoccupano e che possono avere una diretta attinenza con il keu al di sotto dell'asfalto.
  Sostanzialmente, questo materiale è astrattamente nelle condizioni di poter essere riadoperato come materia prima seconda, per esempio miscelandolo con conglomerati cementizi, quindi, se fosse stato trattato in maniera corretta avrebbe potuto essere riadoperato per diventare materia prima seconda. Quello che invece il procedimento penale contesta è la non corretta gestione di questo materiale e non l'astratta possibilità Pag. 12di adoperarlo in tal modo. Nella strada, però, al di sotto del manto stradale c'è già un elemento materiale che impedisce l'ossidazione, che rende pericolosa questa possibile propagazione del Cromo-6.
  Noi abbiamo quindi fotografato la situazione – che non ha mai dato evidenza di contaminazioni – e abbiamo comunque deciso di effettuare un potenziamento della messa in sicurezza: oltre all'asfalto e alle prescrizioni date al gestore della tratta stradale di bitumare con una frequenza maggiore rispetto a quanto normalmente viene fatto, con una periodica verifica di eventuali fratture all'interno del manto stradale, con interventi immediati, sempre da parte del gestore del manto stradale. Inoltre è stata potenziata la parte di impermeabilizzazione al lato della strada con il pacchetto di strati di impermeabilizzazione che normalmente viene adoperato per le discariche, quindi con una serie di strati impermeabili (tessuto non tessuto eccetera), che danno ancora maggiore garanzia. In questo modo le acque non penetrano mai e non c'è il pericolo che possano entrare a contatto con il keu, per poi dilavare, quindi siamo sicuri che questo processo proceda nel migliore dei modi. Aggiungo anche, oltre ai dati analitici già a nostra disposizione, che è previsto un monitoraggio sia a collaudo dell'opera di messa in sicurezza permanente, che prevede circa otto settimane di lavori, sia sulle acque stesse, proprio per avere un maggiore riscontro in merito al fatto che non ci sia contaminazione in nessun modo e in nessun punto. Questo intervento ha un costo inferiore a 400 mila euro, quindi si risparmiano un bel po' di soldi.
  Per quanto riguarda l'ultimo sito, nell'altro impianto sito in località Bucine, qui formalmente abbiamo ultimato – ci apprestiamo a formalizzarne l'approvazione – il piano di caratterizzazione sia delle matrici, sia dei cumuli di rifiuti. Questo sito è Pag. 13un po' più complesso perché ci sono vari cumuli e una parte dei rifiuti è anche interrata. Quindi, anche se da un punto di vista procedurale è prematuro dirlo in maniera certa, da parte nostra e da parte dei componenti della Conferenza di servizi ci stiamo orientando per una messa in sicurezza permanente, con una parziale rimozione, riprofilando tutto il sito e creando le condizioni per creare un involucro globale di questi cumuli, con un capping superficiale per i vari strati e, probabilmente, con un diaframma che possa tutelare la falda; stiamo, comunque, effettuando ulteriori monitoraggi e posso dirvi che da parte dell'ARPA e di tutti gli enti coinvolti c'è la massima attenzione. In ogni scelta progettuale, ovviamente, al di là della valutazione dei fondi disponibili, si fa sempre una generale valutazione che tenga conto del rapporto costi/benefìci in senso lato, quindi si tiene conto del sito, di dove si trova, della durabilità dell'opera, della logistica, di quello che è più propriamente idoneo alle caratteristiche sito-specifiche. Quindi, ci si orienta per qualcosa che abbia più senso in base al contesto globale dove ci troviamo a operare. Grazie.

  PRESIDENTE. Vi ringrazio. Do la parola ai colleghi parlamentari che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MANFREDI POTENTI. Buongiorno. Vi ringrazio della vostra disponibilità per questo esame che ci permette di iniziare a fare luce su un problema che, purtroppo, afferisce al territorio dal quale provengo. Vorrei porvi una questione, generale e tenente colonnello, in merito alla strada regionale n. 429. Recentemente sono venute agli onori della cronaca le preoccupazioni di un gruppo di cittadini, che si è costituito in un comitato con assemblea permanente, che ha fatto riferimento ad alcuni studi, effettuati dal Dipartimento di scienze della terra dell'Università Pag. 14di Pisa, i quali avrebbero confermato quello che avete detto, ovverosia che il keu non è un inerte ma una sostanza che, in presenza anche dell'umidità dell'aria, può rilasciare effettivamente queste sostanze. La preoccupazione nasce dal fatto che, come avete peraltro permesso a noi di verificare nella relazione che ci avete fornito, gli esiti dell'ARPA rappresentano indagini fatte sulle acque sotterranee che mostrano diffusi superamenti di solfati, ferro e manganese, talvolta per arsenico e nitriti. Vorrei chiedervi se queste rilevazioni sono da ricondurre causalmente alla presenza di questo materiale oppure no, e se c'è effettivamente una preoccupazione giustificata intanto per quanto riguarda il sito della strada regionale n. 429.

  PRESIDENTE. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  NINO TARANTINO, sub-commissario. I superamenti a cui ho fatto cenno prima – quelli a cui lei, senatore, si riferisce – sono tutti analiti che non dipendono dal keu e che non hanno nessuna possibile correlazione con il keu. Ciò è stato oggetto di approfondimento tecnico-scientifico anche da parte dei professionisti da noi incaricati: assolutamente non c'è alcun nesso tra il keu e quei superamenti, che peraltro sono caratteristici di varie aree della Toscana – quindi ci sarebbero a prescindere – e non sono di per sé motivo di preoccupazione dal punto di vista della salubrità e della salute umana in generale.
  Voglio precisare che tutte le valutazioni che facciamo sono corredate e supportate da approfondimenti e studi che convincono non solo noi ma tutto il consesso che si siede al tavolo e che analizza nel dettaglio queste valutazioni. Chiaramente, noi dobbiamo garantire la massima tutela ai cittadini e all'ambiente, ma dobbiamo anche giustificare le spese, per cui consentiamo quelle effettivamente necessarie. Quindi non abbandoniamo mai alcun rischio, approfondiamo tutto e autorizziamoPag. 15 le spese solo quando veramente servono a risolvere il problema. Quindi se il problema non c'è o se è associato ad altre cause, ovviamente ce ne sinceriamo ma poi operiamo per quello che serve realmente fare.

  GIUSEPPE VADALÀ, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. Aggiungo, senatore, che esiste una rete di controllo e monitoraggio della strada – un sistema voluto dall'ARPA e su cui noi, comunque, abbiamo insistito – che ci dà particolare sicurezza e tranquillità. Quindi, qualora ci fossero situazioni fuori norma e fuori tangente, interverremmo in altra maniera. C'è insomma questa sorveglianza che viene fatta quasi come per un malato perché, effettivamente, questo pezzo di strada, pur se non grandissimo, non è banale per quello che teoricamente potrebbe accadere.

  MANFREDI POTENTI. La ringrazio, generale. A precisazione della sua risposta, le chiedo: l'indagine che è stata fatta sul tratto di strada in questione, in riferimento anche ai sondaggi che citate nella relazione e che sono stati eseguiti da ARPAT, sono sufficientemente tranquillizzanti circa l'avvenuta individuazione dei tratti di strada nei quali può essere stato conferito come riempitivo questo materiale? Possiamo escludere che vi siano altri tratti, magari non indagati, nei quali vi possa essere la presenza di keu?

  GIUSEPPE VADALÀ, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. L'oggetto della nostra attività e dell'indagine – quindi, il target – ci è stato dato dalla regione Toscana, per cui le posso Pag. 16dire che in quel tratto è così. Pertanto, se ci sono altre situazioni in Toscana dove è presente il keu consegnato gli anni scorsi, teoricamente se in altri tratti di strada dell'empolese ci fossero altri residui, in questo momento noi non lo sappiamo. Ovviamente, noi non abbiamo fatto un'indagine su tutto il tratto: qualora ci fossero, quantomeno lo segnaleremmo.

  MARCO SIMIANI. Voglio ringraziare il generale per l'attività che sta facendo in Toscana. Credo che il lavoro che sta compiendo sia utile non solo per questa Commissione ma anche per bonificare siti che effettivamente sono complessi. Ci veniva detto della messa a gara della bonifica dei vari siti: credo che questo sia un fatto positivo, che va assolutamente valorizzato. Detto questo, le faccio una domanda: vista l'attività che lei ha fatto sul territorio toscano, lei esclude che questa attività malavitosa sia estesa ad altre parti della Toscana? Lei pensa che sia circoscritta a queste tre zone, visto che l'attività in essere è un'attività importante (ci sono posti di lavoro, ci sono tante situazioni del tutto positive, accanto purtroppo a quelle negative)? Vorrei capire se in Toscana c'è il rischio che esistano anche altri siti.

  GIUSEPPE VADALÀ, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. I due siti più importanti, Bucine e Pontedera, sono la centrale di questo traffico che è stato architettato, quindi credo che la regione abbia deciso di intervenire dove è presente la massa maggiore. Prima il tenente colonnello Tarantino parlava di 50 mila tonnellate, che è una massa enorme, quindi quelle sono le principali due fonti di inquinamento che comunque occorre assolutamente bonificare. In effetti, questo tratto di strada dell'empolese, poiché era a cielo aperto – almeno Pag. 17parzialmente, perché poi c'è l'asfalto – è quello che, oltre all'attenzione manifestata dalle associazioni, poteva avere un riverbero particolare. Ci sono stati segnalati dal Ministero dell'ambiente altri punti in Toscana dove questo keu è finito in altre quantità; quei due che ci sono stati segnalati erano su terreni privati. Quindi, che ci siano altri punti dove il keu è stato scaricato o è stato utilizzato, ovvero illegalmente utilizzato, lo darei per certo perché – lo ripeto – ci sono stati segnalati. Comunque, nelle carte processuali c'è tutta la vicenda e ci sono tutti i siti dove almeno una parte di questo traffico è stata costruita.
  Le bonifiche – benemerite mi viene da dire – di questi tre siti hanno bisogno di fondi e di finanziamenti, anche se uno, quello di Pontedera, è particolarmente oneroso, perché portare via i rifiuti e bonificare sappiamo che è ormai l'attività più costosa e più difficile, in quanto le discariche sono ormai rarefatte sul territorio nazionale, per cui si dovrebbe andare all'estero, con implicazioni di vario tipo. Non sono pochi 15 milioni di euro e noi stiamo cercando di stare dentro questa soglia, però, per poter affrontare queste situazioni, occorre una dazione di denaro pubblico.

  MARCO SIMIANI. Una precisazione, generale: le 60 mila tonnellate sono complessive o per ogni singolo sito?

  GIUSEPPE VADALÀ, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. No.

  MARCO SIMIANI. Quindi sono 60 mila e 60 mila, bene. Invece i 15 milioni di euro sono il costo complessivo per la bonifica dei tre siti?

Pag. 18

  GIUSEPPE VADALÀ, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. Dei tre siti. Sulla strada dell'empolese si stanno investendo questi 400 mila euro. Del resto, 60 mila tonnellate sono una quantità enorme. Ripeto: su Bucine si sta cercando di fare una parziale bonifica e una parziale messa in sicurezza del sito. Comunque, c'è sempre da raggiungere l'obiettivo e questo lo diamo per scontato, cioè che è la fonte inquinante deve essere sterilizzata e vanificata. Non ci deve più essere rilascio possibile di inquinanti a contatto con l'acqua, quindi questo obiettivo lo si deve raggiungere. Peraltro, al termine dei lavori devono seguire i monitoraggi, in modo da verificare negli anni l'eventualità di un ulteriore rilascio.

  MANFREDI POTENTI. Ho un'ultima domanda, ma giusto per semplificarci, da un punto di vista di comprensione, la nostra attività di indagine. Rispetto ai rapporti con il Consorzio Aquarno, vorrei un giudizio in base alle vostre competenze. In quale fase è mancata l'attività, ritenuta in qualche modo obbligatoria per legge, per rendere inerti questi materiali? In quale fase poteva essere rilevato questo problema? Questi materiali sono finiti anche in cantieri, nei quali ci saranno stati dei responsabili di direzione dei lavori: in quale punto e che tipo di riconoscibilità potevano avere questi materiali? Dov'è mancato il controllo e la necessità di porre in essere delle attività, che adesso sono oggetto di attività processuale? Lo chiedo per comprendere meglio l'iter che va dal primo trattamento, che era effettuato dal Consorzio Aquarno, allo spargimento di questi materiali in «siti di cantiere».

  GIUSEPPE VADALÀ, Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativaPag. 19 vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. Lo dico in maniera molto oggettiva e non potrei fare altro non essendo a conoscenza di tutto quello che è avvenuto prima, quindi delle indagini e delle carte processuali. Questo era un processo di End of waste – così era stato definito – che doveva rendere tutto molto positivo e tutto molto regolare. Evidentemente, fra quello che si voleva fare e quello che poi si è fatto – questo lo possiamo dire in maniera oggettiva – vi è stata una distanza. Mi verrebbe anche da dire, sempre in maniera oggettiva, che se si è arrivati a questo, tramite un'indagine e tramite intercettazioni anche invasive, c'è stata non dico una mancanza ma forse una carenza di controlli. Si sarebbe dovuto prestare maggiore attenzione rispetto a quello che si doveva fare e a quello che, invece, poi si è ottenuto. Dico ciò, ripeto, in maniera oggettiva, non conoscendo le carte processuali. D'altra parte – e qui mi fermo – poiché il Consorzio Aquarno sta continuando la propria attività, mi sembra che siano avvenuti dei cambiamenti per far sì che non avvenga più ciò che è accaduto, ma avvenga in altra maniera. Inoltre, poiché collaboriamo ottimamente con la regione e con ARPAT, so che c'è stato un lungo approfondimento – a parte che c'erano le carte processuali che indubbiamente obbligavano a fare altro – in cui si è ribadito che in un certo modo non si poteva fare, ma si doveva procedere in una certa maniera. Indubbiamente, non sappiamo – questo fino a prova contraria, dato che il processo è ancora in atto, quindi su ciò alziamo le mani – quanto la dolosità degli atti o l'elemento soggettivo abbia contribuito a costruire questo illegale smaltimento del keu.

  PRESIDENTE. Non essendovi ulteriori richieste di intervento da parte dei colleghi parlamentari, ringrazio il commissarioPag. 20 Vadalà e il subcommissario Tarantino per la loro disponibilità e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 14.20, è ripresa alle 14.45.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione appena svoltasi, ha convenuto sullo svolgimento delle seguenti missioni: presso il SIN di Sulcis, nel Sud della Sardegna, dal 10 all'11 aprile prossimi; presso il SIN di Taranto, in Puglia, dal 15 al 16 aprile prossimi. Il termine per la comunicazione, da parte dei gruppi, dei nominativi dei commissari che parteciperanno alla suddetta missione, nel numero massimo di tre per la maggioranza e tre per l'opposizione, è fissato per il prossimo venerdì 21 marzo. Comunico infine che, secondo quanto stabilito nell'odierna riunione, l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto sull'opportunità che la Commissione si avvalga della collaborazione, a tempo parziale e a titolo gratuito, della dott.ssa Rachele Gatta. Non essendovi altri interventi, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 14.50.