XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta n. 71 di Giovedì 13 marzo 2025
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 

Audizione del Col. Pasquale Starace, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli, nell'ambito del filone d'inchiesta riguardante il sistema di smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania, con particolare riguardo alla cosiddetta Terra dei fuochi:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 
Starace Pasquale , Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli ... 4 
Morrone Jacopo , Presidente ... 11 
Starace Pasquale , Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli ... 11 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13 
Starace Pasquale , Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli ... 13 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13 
Starace Pasquale , Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli ... 13 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13  ... 13

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della presente audizione sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Col. Pasquale Starace, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli, nell'ambito del filone d'inchiesta riguardante il sistema di smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania, con particolare riguardo alla cosiddetta Terra dei fuochi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'ambiente di Napoli, colonnello Pasquale Starace, che saluto e ringrazio della presenza.
  Ricordo che l'audizione si svolge in forma libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione. Avverto, inoltre, il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Segnalo che, in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza, saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. Al fine di Pag. 3assicurare il migliore svolgimento dei lavori, invito, inoltre, il nostro ospite a destinare, se è possibile, l'illustrazione di eventuali contenuti riservati alla parte finale della seduta.
  Ricordo che la Commissione è chiamata, in base alla relativa legge istitutiva, a svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, anche con riguardo alla verifica di eventuali comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero dei soggetti, pubblici o privati, operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti. La Commissione ha, inoltre, il compito di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, con specifico riferimento al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali e tra le diverse regioni, anche tenendo conto del livello della dotazione di impianti dell'infiltrazione della criminale organizzata. Infine, è compito specifico della Commissione indagare sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi e su altre condotte illecite riguardanti gli impianti di deposito o trattamento e smaltimento dei rifiuti, ovvero i siti abusivi di discarica.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento, avviato per decisione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 21 novembre 2023, sul sistema di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché sul monitoraggio degli appalti relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani e sui conseguenti accadimenti di natura criminale nella medesima regione, incluso il fenomeno dei roghi e i traffici extraregionali di rifiuti, con particolare focus sulla contaminazione delle falde acquifere. Al riguardo, ricordo che la Commissione ha già proceduto ad acquisire, ai sensi dell'articolo 4 della propria legge istitutiva, copia di atti giudiziari e documenti relativi a fenomeni di abbandono e sversamento di Pag. 4rifiuti, ma anche di smaltimento illegale dei medesimi, anche di natura pericolosa, ad opera della criminalità ambientale, fenomeni perpetrati per diversi anni e in violazione della normativa esistente e in danno alla salute dei cittadini.
  Da ultimo, dal 19 al 21 febbraio scorsi, anche facendo seguito a quanto disposto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo con sentenza del 30 gennaio scorso, una delegazione della Commissione si è recata in missione in Campania, nelle province di Napoli e Caserta, procedendo a diversi sopralluoghi e a una serie di audizioni con i principali attori istituzionali coinvolti, al fine di conoscere quali iniziative siano già state poste in essere o siano allo studio per affrontare la situazione di grave criticità ambientale acclarata nelle aree oggetto d'inchiesta e porre termine ai problemi strutturali derivanti dall'inquinamento della cosiddetta «Terra dei fuochi» in relazione alla diffusa pratica dello sversamento, interramento e combustione illegale di rifiuti, perpetrati nelle predette aree nel corso degli anni.
  Il comandante Starace potrà, quindi, illustrare alla Commissione le attività investigative condotte, per quanto di competenza, per i reati connessi alla gestione dei rifiuti prodotti in Campania, nonché le attività investigative relative a forme di inquinamento o disastro ambientale che hanno interessato la medesima regione.
  Cedo, dunque, la parola al comandante Starace per lo svolgimento di una relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno svolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.

  PASQUALE STARACE, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli. Grazie, signor presidente. Onorevoli senatori e onorevoli deputati, membri di questa Commissione,Pag. 5 sono onorato della possibilità che mi viene data con questa audizione. Porgo il mio saluto a tutti voi.
  La mia relazione è frutto di una serie di considerazioni derivanti dall'esperienza maturata in questi anni e anche negli anni passati, dal momento che io, già in passato, ho militato nel contesto di questo reparto di specialità, più o meno sempre nelle stesse aree. Il mio tentativo sarà quello di offrirvi un quadro attuale delle dinamiche criminali nel settore dei crimini contro l'ambiente in generale e delle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti nel territorio che ricade nella competenza del mio gruppo, che è un territorio piuttosto vasto e comprende alcune fra le regioni a tradizionale presenza mafiosa. Il gruppo di Napoli ha una competenza areale che comprende la Campania, la Puglia, la Basilicata, l'Abruzzo e il Molise. Fino a qualche anno fa lo stesso gruppo di Napoli aveva anche la competenza sulle regioni Calabria e Sicilia, che adesso, invece, ricadono nella competenza del gruppo di Palermo, recentemente istituito. Inoltre, farò un approfondimento anche con riferimento alle tratte transnazionali dei traffici di rifiuti, che vedono, comunque, sempre queste regioni come punti di partenza – in particolare la Campania – verso destinazioni estere. Soprattutto farò un accenno al modus operandi con cui la criminalità organizzata in passato si è incuneata nella gestione dei rifiuti e alle evidenze attuali sulle nuove modalità attraverso cui queste frange criminali cercano di inserirsi nella gestione dei rifiuti; vedremo come, nel tempo, vi sia stata un'evoluzione nelle modalità di entrare nella gestione dei rifiuti.
  Parto essenzialmente dal concetto di crimine contro l'ambiente in generale, per poi entrare più nel dettaglio delle attività nazionali, con il nuovo trend che si sta verificando nel contesto soprattutto dei traffici illeciti di rifiuti; un trend che si sta sviluppando anche a livello internazionale, con nuove rotte che Pag. 6caratterizzano questi traffici illeciti di rifiuti. Ciò che vi sto per dire è frutto di esperienza diretta, dal momento che, come vi ho detto, già in passato ho militato nelle file di questo comparto di specialità e, dopo un certo numero di anni, mi è stato concesso l'onore di comandare nuovamente il gruppo di Napoli, e quindi di occuparmi nuovamente di queste problematiche.
  Il momento storico che stiamo vivendo oggi non ci consente più di parlare di emergenza ambientale, dal momento che il contesto è radicalmente cambiato rispetto al passato. Non è più assolutamente sufficiente arginare e contenere in maniera occasionale e imprevista i singoli fatti illeciti che si stanno verificando. Interrogarsi, quindi, sul fatturato, sui costi diretti e indiretti che derivano dalla criminalità ambientale significa capire anche la capacità di ferire il sistema economico. Parliamoci chiaro: chi opera in danno dell'ambiente secondo determinate modalità, determina anche quella che noi definiamo un'alterazione della libera concorrenza, offrendo prezzi particolarmente competitivi rispetto a chi, invece, ritiene di operare nella legalità.
  L'economia legata all'ambiente rappresenta un'area privilegiata di interesse per la criminalità organizzata in senso stretto, oppure per la criminalità imprenditoriale organizzata. È innegabile che, proprio sul versante della gestione dei rifiuti, le organizzazioni criminali, non solo quelle a connotazione mafiosa, si sono inserite in modo determinante, arrivando quasi a detenere il monopolio a livello nazionale dell'intera filiera.
  Le organizzazioni criminali che operano in danno dell'ambiente producono, dunque, un condizionamento importante del sistema socioeconomico nazionale e le risultanze delle analisi derivanti da tale esperienza diretta e dalle attività investigative condotte dai nuclei operativi ecologici (NOE) dipendenti dal gruppo di Napoli, ci consentono di individuare e suddividere la Pag. 7criminalità ambientale quantomeno in due grossi comparti: la criminalità ambientale diffusa e la criminalità ambientale organizzata. Per criminalità ambientale diffusa si può intendere una qualsiasi condotta occasionale che lede l'ambiente e che fa riferimento a condotte anche monosoggettive singole. In tale contesto vanno ricondotti i comportamenti illeciti legati alle aziende cosiddette «sommerse», per lo più responsabili degli abbandoni di specifiche tipologie di rifiuti lungo i bordi stradali (tessuti, pneumatici, inerti da demolizione, ingombranti), successivamente dati alle fiamme, nonché l'attività illecita condotta in parte da soggetti di etnia rom che, dopo aver accumulato rifiuti di varia tipologia, conferiti impropriamente anche da privati cittadini che intendono liberarsene, provvedono al loro smaltimento per lo più mediante la combustione.
  Ciò che però occupa particolarmente l'attività dei carabinieri del gruppo di Napoli è la criminalità ambientale organizzata, che è caratterizzata, invece, da condotte delinquenziali che si distinguono per la loro sistematicità e soprattutto per l'organizzazione di strutture e mezzi, operando secondo una ben precisa strategia. È chiaro che in questo ambito si dovranno verificare gli interessi e le modalità di infiltrazione della criminalità organizzata anche di tipo mafioso e, attraverso le imprese criminali, l'attenzione che viene posta proprio al settore ambientale, laddove i reati commessi da tali imprenditori rappresentano lo strumento e il mezzo per giungere al fine ultimo del crimine contro l'ambiente, che è il conseguimento del profitto: di qui la definizione di crimine ambientale come crimine d'impresa.
  Il settore ambientale rappresenta un'opportunità economica, dunque, appetibile per i più svariati interessi criminali. Il ciclo dei rifiuti si configura, quindi, quale comune denominatore del cosmo delle attività illecite. È un fenomeno grave e pericoloso, Pag. 8proprio perché originato e sostenuto da ampie possibilità di guadagno, dalle quali sono attratti alcuni settori del mondo imprenditoriale. Nel settore della gestione dei rifiuti le principali criticità dal punto di vista ambientale sono costituite essenzialmente nelle aree meridionali – è inutile dirlo, essendo proprio quelli gli spazi dove si inserisce la criminalità organizzata ambientale – dall'annosa carenza di impianti, che non consente una completa gestione e la chiusura del cosiddetto «ciclo virtuoso» di gestione dei rifiuti.
  In tale contesto, quindi, occorre insistere nella raccolta delle informazioni nel settore, nella consapevolezza che nessuna attività investigativa possa essere avviata senza adeguate informazioni e notizie che riguardano la situazione attuale e soprattutto il modus operandi di coloro che noi definiamo i nostri competitor. È chiaro che, nel momento in cui ci si trova a confrontare con una forma di criminalità strategicamente organizzata, anche l'attività investigativa che poniamo in essere – è inutile dirlo – necessita di una pianificazione e di una altrettanto valida strategia che riesca a contrastare queste organizzazioni criminali, che sono costituite da soggetti e protagonisti, ognuno con precise e ben specifiche specializzazioni nel settore soprattutto della gestione dei rifiuti, senza considerare – questo lo vedremo dopo – le connivenze e i legami con la pubblica amministrazione. Nell'ultimo decennio il traffico dei rifiuti non rientra più nel consueto cliché dei rifiuti speciali che vengono trasportati dalle lobby industriali del Nord verso la Campania, così come è stato in passato, durante gli anni Ottanta, per il territorio della Campania, con cave e campagne quali luoghi ideali e abusati dove effettuare la tombatura di rifiuti. Atteso che la gestione dei rifiuti rappresenta il business del terzo millennio, possiamo affermare senza timore di smentita che la gestione degli stessi è appetita da diversi imprenditori,Pag. 9 tra cui spiccano quelli della cosiddetta «zona grigia», cioè coloro che per incrementare i profitti non disdegnano di operare in modo illecito.
  Le attività di contrasto di questi anni hanno fatto emergere dei dati preoccupanti, tra cui una mutazione della criminalità ambientale, con il coinvolgimento essenziale e fondamentale da un punto di vista criminale di personaggi – liberi professionisti – che noi chiamiamo «problem solver», che rispetto al passato gestiscono la criminalità locale come manovalanza per la gestione di siti occasionali di smaltimento. A breve farò riferimento a due attività recentemente concluse che riguardano un'area della regione Puglia, dove la Commissione è stata recentemente, che dimostrano il ruolo fondamentale di questi intermediari, che si sono divisi il territorio di Campania e Puglia, creando una sorta di sistema criminale di mutua assistenza e reciproca collaborazione fra di loro.
  La filiera dell'ecomafia ha costituito, dunque, un vero e proprio sistema nazionale illecito di gestione dei rifiuti, un cartello criminale che gestisce i prezzi e le rotte, nazionali ed estere. Nel corso degli ultimi anni vi è stata una rapida evoluzione delle condotte illecite, che conferma come le stesse siano divenute, soprattutto nella gestione illecita dei rifiuti, espressione di precise strategie imprenditoriali, rispetto alle, quali come vi dicevo, non vi è dubbio che occorra un'approfondita conoscenza non solo del modus operandi ma soprattutto della normativa di riferimento, al fine di contrastare efficacemente le dinamiche della criminalità ambientale e dei gruppi imprenditoriali del settore. Questi ultimi non risultano necessariamente inseriti in veri e propri contesti di tipo mafioso ma, avvalendosi della consulenza e delle prestazioni di figure estremamente competenti, riescono in modo subdolo, dunque apparentemente legale, a infiltrarsi nei settori dell'economia. Pag. 10L'analisi di contesto ha imposto un aggiornamento e una spiccata specializzazione degli operatori di polizia, che rappresentano il primo baluardo contro il dilagare di questa forma criminale.
  Si tratta, dunque, di un fenomeno transnazionale che rappresenta una seria minaccia per l'ambiente e per la salute dei cittadini. Come diceva il signor presidente, quindi, è necessario, così come abbiamo fatto, predisporre un piano di contrasto e conoscere il campo in cui ci si muove. L'attuale incarico, avendo una competenza su una vasta area territoriale, mi consente di disporre di un punto di osservazione privilegiato, dal quale è possibile evincere l'andamento dello specifico fenomeno criminale in aree come quelle del Sud Italia, a forte presenza criminale.
  Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento esponenziale dei traffici di rifiuti, nazionali e transnazionali. Prima facevo riferimento al fatto che in passato la Campania era vista come il terminale dello smaltimento di tutti i traffici, mentre adesso ritengo che non si possa attribuire a nessuna regione d'Italia la maglia bianca e, quindi, l'immunità da questa forma di crimine, dal momento che, grazie alle indagini dei NOE di tutta Italia, abbiamo contezza del fatto che tali traffici hanno attecchito a macchia di leopardo in varie parti del territorio nazionale.
  A seguito dei numerosi interventi delle forze dell'ordine e della magistratura, i gruppi criminali si sono riorganizzati in maniera più raffinata, occupandosi non solo della fase dello smaltimento, come avveniva in passato, ma, nel corso del tempo, hanno compreso la remuneratività dell'attività nel suo complesso, quindi abbandonando quella che era la pura e cruda abusività della condotta, inserendosi invece in un ciclo legale, cioè acquisendo imprese legali che operano in modo illegale. Pag. 11Questo consente loro di avere uno schermo importante nel contesto di queste attività.

  PRESIDENTE. Mi scusi, comandante, le chiederei di entrare nello specifico, con maggiori dettagli. Sulla Terra dei fuochi abbiamo fatto decine di audizioni e molte di queste informazioni ce le hanno ripetute altri organi e istituzioni. Quindi vorrei sapere da lei se c'è qualcosa di particolare, delle realtà o fatti concreti su cui porre l'attenzione. Spesso si è parlato in generale della Terra dei fuochi e ci è stato raccontato quello che veniva fatto diversi anni fa, o che probabilmente si fa ancora, però noi, nel concreto, vorremmo nomi e cognomi, tratte, di cui sappiamo ancora poco. In tanti ci hanno raccontato del passato, ma la curiosità vera è questa: qual è lo stato dei fatti adesso? Qual è la situazione in questo momento? Chiaramente, se lo ritiene necessario, possiamo anche proseguire in seduta segreta. Ci sono delle famiglie che pongono ancora in essere questi traffici o si sono spostate altrove? Questo vorremmo sapere. Grazie.

  PASQUALE STARACE, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli. Le attività investigative, come aspetto di criminalità imprenditoriale, seguono queste nuove tratte che sono caratterizzate dalla presenza di questi soggetti che favoriscono il reperimento di siti, adesso soprattutto nella regione Puglia, che rappresenta il terminale di tutti i flussi di rifiuti che noi stiamo monitorando. Le ultime due indagini, quelle che abbiamo concluso con la direzione distrettuale antimafia di Bari e con la direzione distrettuale antimafia di Lecce, ci hanno portato a individuare una serie di soggetti che hanno facilitato il reperimento di questi siti nella regione Puglia, assumendo anche contatti con le aziende della Campania che hanno acquisito un «know-how» nel corso degli anni. Pag. 12Ciò rappresenta una sorta di fase di transito dei rifiuti, i quali, una volta in ingresso in questi pseudo-impianti di recupero, vengono destinati, sulla carta, per lo smaltimento presso impianti autorizzati, mentre invece, in realtà, vengono abbandonati nei campi. Quindi, la Campania continua a rappresentare in quest'ambito un importante snodo criminale.
  Dal punto di vista della criminalità organizzata, l'attuale modalità d'infiltrazione della criminalità organizzata ha assunto una connotazione particolare. In passato, come vi dicevo e come voi già sapete, la criminalità organizzata si occupava di reperire i siti; adesso invece ci troviamo di fronte all'acquisizione di imprese legali. In altri termini, viene acquisita un'impresa in possesso di regolare autorizzazione da parte di soggetti vicini alla criminalità organizzata. I finanziamenti vengono forniti direttamente dalle organizzazioni criminali a tali imprenditori per l'acquisizione dell'impianto. Non si tratta di un prestito, ma di un vero e proprio investimento, dal momento che utilizzare l'azienda, così come utilizzare questi imprenditori, consente un introito economico enorme. Vi spiego la modalità. L'impresa autorizzata alla gestione di varie tipologie di rifiuti, quindi in possesso di autorizzazione integrata ambientale (AIA) o di autorizzazione unica ambientale (AUA), riceve rifiuti da vari impianti dislocati lungo il territorio nazionale. Quindi, questo è un primo conferimento legittimo, dal produttore all'impianto di transito, che è l'impianto di stoccaggio acquisito. Dove sta la particolarità che consente un enorme guadagno? Dal fatto che all'interno di questo impianto non viene effettuato alcun trattamento: quell'impianto viene trattato non come struttura di transito per il trattamento e il recupero dei rifiuti, che poi vengono indirizzati come materia prima seconda o materiale riciclato, ma come discarica di rifiuti. Gli Pag. 13impianti vengono riempiti all'inverosimile, per poi essere abbandonati.

  PRESIDENTE. Le posso chiedere, nel concreto, quali sono le indagini, i nomi delle indagini, le famiglie della criminalità organizzata coinvolte: con nomi e cognomi. Ripeto, se lo ritiene, possiamo proseguire in seduta segreta.

  PASQUALE STARACE, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli. Per entrare nello specifico direi proprio di sì.

  PRESIDENTE. Per avere informazioni nel concreto. Diversamente, abbiamo sempre tante informazioni generali.

  PASQUALE STARACE, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela per l'Ambiente di Napoli. Assolutamente. Se fosse possibile, quindi, chiederei di proseguire in seduta segreta.

  PRESIDENTE. Propongo, se non vi sono obiezioni, di passare in seduta segreta.

  (La Commissione concorda. I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ringrazio gli auditi e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 9.30.