XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta n. 66 di Giovedì 6 febbraio 2025
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 

Comunicazioni del presidente:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 

(La seduta, sospesa alle 13.55, è ripresa alle 14) ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 

Audizione di Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 
Schifani Renato , presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza) ... 6 
Morrone Jacopo , Presidente ... 27 
Lorefice Pietro  ... 27 
Schifani Renato , presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza) ... 28 
Lorefice Pietro  ... 28 
Schifani Renato , presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza) ... 28 
Lorefice Pietro  ... 28 
Morrone Jacopo , Presidente ... 33 
Marino Maria Stefania (PD-IDP)  ... 33 
Morrone Jacopo , Presidente ... 34 
Schifani Renato , presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza) ... 34 
Morrone Jacopo , Presidente ... 34 
Schifani Renato , presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza) ... 34 
Morrone Jacopo , Presidente ... 36

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 13.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione svoltasi in data odierna, ha convenuto che la Commissione si possa avvalere della collaborazione di un ulteriore militare appartenente al Nucleo delle Commissioni parlamentari di inchiesta della Guardia di finanza, per la gestione e tenuta dell'Archivio della Commissione, con specifica indicazione del maresciallo ordinario Filippo Moriconi.
  Comunico inoltre che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, all'esito della riunione svolta in data odierna, ha convenuto di individuare due commissari relatori, uno di maggioranza e uno di opposizione, per il filone d'inchiesta relativo al ciclo dei rifiuti nella Regione Emilia-Romagna, anche con riferimento alla presenza di attività illecite connesse a tale ciclo: farò io da relatore per la maggioranza e la senatrice Fregolent da relatrice per l'opposizione.
  Comunico altresì che la missione in Calabria, presso Crotone, come convenuto all'esito della medesima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si svolgerà nelle giornate del 17 e 18 febbraio. Il termine per la Pag. 3comunicazione, da parte dei gruppi, della partecipazione dei commissari alla suddetta missione, in numero di tre per la maggioranza e tre per l'opposizione, è fissato per martedì 11 febbraio 2025.
  Comunico infine che, all'esito della medesima riunione, l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto che una delegazione della Commissione si rechi in missione in Campania, nelle provincie di Napoli e Caserta, dal 19 al 21 febbraio. Il termine per la comunicazione, da parte dei gruppi, della partecipazione dei commissari alla suddetta missione, in numero di tre per la maggioranza e tre per l'opposizione, è fissato per martedì 11 febbraio 2025.
  Se non vi sono interventi, dichiaro concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta, sospesa alle 13.55, è ripresa alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, del presidente della Regione Siciliana e commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti nella medesima regione, Renato Schifani, che saluto e ringrazio della presenza. Il Presidente Schifani è accompagnato dall'ingegner Salvatore Cocina, dirigente generalePag. 4 del Dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana e dirigente responsabile dell'Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti, dall'avvocato Gaetano Armao, esperto del presidente, e dall'ingegnere Giovanna Picone, consulente del presidente, a cui vanno i miei ringraziamenti per la presenza.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione. Avverto, inoltre, il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto il resoconto stenografico. Segnalo altresì che, poiché l'audizione odierna si svolgerà in videoconferenza, non sarà possibile sottoporla al regime di segretezza, in quanto tale regime implicherebbe la sospensione di tutti i collegamenti da remoto, oltre che della trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Pertanto, se il nostro ospite dovesse ritenere opportuno essere audito in seduta segreta, la Commissione potrà valutare tempistiche e modalità di prosecuzione dei lavori compatibili con la segretezza della seduta. Ricordo, altresì, che la Commissione è chiamata a svolgere indagini atte a far luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, con particolare riguardo alla verifica dei comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero da parte di soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, con l'obiettivo specifico di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, compreso il traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali, nonché tra diverse regioni, anche tenendo conto del divario della dotazione di impianti.
  Inoltre, con riferimento specifico alle tematiche dell'audizione odierna, ricordo che rientrano tra le competenze della Pag. 5Commissione, ai sensi della legge istitutiva, verificare l'eventuale sussistenza di attività illecite relative ai siti inquinati e alle attività di bonifica, nonché verificare la correttezza dell'attuazione della normativa vigente in materia ambientale. Più precisamente, l'audizione odierna rientra nell'ambito del filone di inchiesta riguardante il sistema di smaltimento dei rifiuti in Sicilia, nonché il monitoraggio degli appalti relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani e delle conseguenze di incendi e accadimenti di natura criminale nella medesima regione, già avviato per decisione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Al riguardo, ricordo che delegazioni della Commissione si sono recate in ben tre occasioni in missione in Sicilia. Una prima volta nelle province di Catania e Caltanissetta nelle giornate del 26, 27 e 28 marzo 2024, con svolgimento di sopralluoghi alla discarica in contrada Timpazzo del comune di Gela, al SIN di Gela e alla discarica in contrada Coda Volpe e all'attiguo sito di compostaggio presso Catania. Una seconda volta a Palermo e in provincia di Messina il 22 e 23 luglio 2024, con svolgimento di sopralluoghi alla discarica di Bellolampo e a quella di Mazzarrà Sant'Andrea. Una terza volta, il 24 settembre 2024, in provincia di Ragusa, in contrada Perciata, nel comune di Vittoria, dove è stato rilevato il grave problema dei roghi illegali di rifiuti, le cosiddette «fumarole», e dell'abbandono di rifiuti provenienti dalle coltivazioni agricole.
  Alla luce dell'attività fin qui condotta, è di particolare interesse per la Commissione acquisire informazioni riguardanti, tra gli altri temi, il piano rifiuti della Regione Siciliana e il relativo stato di attuazione, la condizione delle discariche e degli impianti, gli aspetti illeciti legati al fenomeno dei roghi di rifiuti, la condizione di indebitamento degli ex ATO e le percentuali di riscossione delle tasse sui rifiuti della regione, Pag. 6nonché le iniziative avviate e programmate dal presidente nel suo ruolo di commissario straordinario.
  Invito il nostro ospite a contenere, se possibile, il proprio intervento e quelli dei propri accompagnatori in trenta minuti complessivi, lasciando poi adeguato spazio alle domande, fermo restando che ulteriori richieste potranno poi eventualmente essere poste per iscritto.
  Cedo, dunque, la parola al Presidente Schifani per lo svolgimento della sua relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.
  Ho parlato in precedenza con il Presidente Schifani, il quale mi ha comunicato di avere un impegno alle 14.50, quindi lo ringrazio per la presenza, lo lascio alla sua relazione, dopodiché avremo del tempo a disposizione per fare le domande, che provvederò a raccogliere, infine gli lascerò la parola per le risposte. A qualsiasi domanda che non dovesse trovare risposta nel tempo che abbiamo a disposizione, verrà data risposta successivamente dal presidente o dai suoi uffici.
  Presidente, grazie ancora per la presenza. Prego.

  RENATO SCHIFANI, presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza). Grazie, presidente. Un saluto ai componenti della Commissione.
  L'occasione di questa audizione mi consente di illustrare le iniziative intraprese sul sistema di smaltimento dei rifiuti in Sicilia dal governo regionale, che mi onoro di presiedere, anche nella qualità di commissario straordinario sin dall'insediamento del marzo scorso.
  Alla relazione sono allegate, signor presidente, a compendio delle considerazioni che seguiranno, schede e prospetti, che meglio possono offrire dati e riferimenti all'inchiesta che codesta Commissione sta conducendo, monitorando gli appalti Pag. 7relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani e delle conseguenze di incendi e accadimenti di natura criminale nella regione.
  Una considerazione, signor presidente, mi corre l'obbligo di svolgere in apertura di questo mio intervento. Il settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in Sicilia, a partire da quello delle discariche, ha manifestato, e per taluni aspetti manifesta ancora purtroppo, profili di rilevante infiltrazione della criminalità organizzata, come peraltro rilevato dalla stessa Commissione nei sopralluoghi svolti in alcune province siciliane. Le influenze della criminalità nel settore e l'inerzia verso la modernizzazione del sistema dei rifiuti in Sicilia sono alla base delle molte carenze e dei ritardi che siamo costretti ad affrontare e che cercheremo di risolvere: carenza di impianti adeguati e progressiva saturazione delle discariche, esportazione dei rifiuti, con costi assai elevati, bassa percentuale di raccolta differenziata nei grandi centri abitati, ritardi negli investimenti correlati alla circostanza che la Sicilia è purtroppo la seconda regione in Italia per numero di illeciti penali nel ciclo dei rifiuti. Tutto ciò ha reso chiaro, sin dall'insediamento del mio governo regionale, l'assoluta priorità che occorreva riconoscere al radicale riassetto del sistema che affrontasse in termini drastici le risalenti radicate criticità, che sempre più si trasformano in pregiudizi irrimediabili per l'ambiente e in costi spropositati per i nostri cittadini.
  La presenza, signor presidente, della criminalità mafiosa e del malaffare, in particolare nel settore delle discariche, è ampiamente comprovata dalle indagini di settore, ma soprattutto dai provvedimenti dell'autorità giudiziaria, in taluni casi anche molto recenti. A conferma di ciò e come riferirò in seguito, vi è da rilevare come ben due società operanti nel settore, sottoposte a misura di prevenzione antimafia – è di Pag. 8pochi mesi fa la pronunzia di confisca da parte del tribunale di Catania – che facevano, quindi, parte dello stesso gruppo imprenditoriale, abbiano intrapreso un contenzioso giudiziario contro la struttura commissariale per ottenere l'annullamento, accompagnato alla domanda di sospensione, dell'ordinanza che approva il piano rifiuti, ovvero della mia ordinanza che, approvando il piano rifiuti, consente lo smobilizzo della previsione dei termovalorizzatori. È un piano regolatore dei rifiuti. Ciò a dimostrare che, al di là della piena regolarità dei ricorsi, avallati dai custodi giudiziari e a tutela dei valori patrimoniali delle aziende confiscate, perché i custodi giudiziari, lei mi insegna, sono cosa ben diversa dai mafiosi che ne erano proprietari, il settore è soggetto a forte inquinamento della criminalità mafiosa.
  Questo impone, tuttavia, di andare avanti spediti verso la progressiva trasformazione di un sistema ormai inefficiente e dannoso, ben sapendo che la frapposizione di ostacoli e reazioni, striscianti come palesi, di alcuni settori che hanno goduto di una rendita parassitaria sui ritardi del sistema alle iniziative di modernizzazione, non si farà attendere, come avrò modo di illustrare.
  Con la forte collaborazione delle istituzioni della Repubblica, signor presidente, e ringrazio la Commissione per l'opportunità che ha offerto oggi di illustrare le criticità e le iniziative assunte e quelle in corso di adozione, il percorso già avviato potrà conseguire gli obiettivi prefissati per liberare la Sicilia dalla morsa di un uso irrazionale dei rifiuti, per trasformarli in risorsa produttiva ed energetica, tutelando l'ambiente, perché ancora oggi è un costo e un peso per la collettività.
  Come è noto, signor presidente, il decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, convertito con la legge di conversione, specialmentePag. 9 all'articolo 14-quater, che lei e i componenti della Commissione sicuramente conoscono, ha previsto che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il presidente della Regione Siciliana fosse nominato commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione Siciliana. La gestione commissariale ha l'obbligo e l'obiettivo di accelerare in via d'urgenza, in conformità a quanto stabilito agli articoli 179, 82 e 182-bis del codice dell'ambiente, il completamento della rete impiantistica regionale, favorire il recupero energetico e garantire la sostenibilità ambientale, nel rispetto della normativa europea e nazionale sulla gestione dei rifiuti e sull'economia circolare. La norma, frutto di un proficuo confronto tra Governo nazionale e regionale, ha peraltro contemplato: la scelta della realizzazione di termovalorizzatori di iniziativa pubblica per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione Siciliana; lo stanziamento di 800 milioni di euro, derivanti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione quale finanziamento pubblico, per garantire un più basso impatto sulla tariffa dei cittadini della modernizzazione e razionalizzazione del sistema. Mesi fa ho firmato con il Premier Meloni l'FSC, che conoscete tutti naturalmente, all'interno del quale è stata prevista la misura condivisa dal Governo nazionale, ovverosia fondi pubblici per tenere basse le tariffe per gli utenti.
  Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 febbraio 2024 ha consentito il mio insediamento quale commissario straordinario, con l'obiettivo di garantire il completamento della rete impiantistica integrata, il conseguimento, nell'ambito di un'adeguata pianificazione regionale del sistema di gestione dei rifiuti, del recupero energetico – bruciamo, ma creiamo energia –, la riduzione dei movimenti dei rifiuti e l'adozione di metodi e tecnologie più idonee a garantire un alto Pag. 10grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica. Sono seguiti l'istituzione dell'Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti nella regione, struttura regionale a supporto del commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti – tutto a spese della regione – e, con ordinanza commissariale del 21 novembre 2024 – segnalo l'importanza di questo passaggio, signor presidente, che ha portato all'ordinanza di adozione del piano rifiuti – a seguito, però, di un iter accelerato e previa acquisizione della valutazione ambientale strategica, secondo le modalità previste dall'articolo 14 del decreto legislativo n. 152/2006 e con la consultazione degli enti territoriali e della società civile, dell'approvazione del piano regionale di gestione dei rifiuti, il quale prevede la realizzazione di due impianti di valorizzazione energetica (cosiddetti «termovalorizzatori TMB») da ubicarsi rispettivamente presso i comuni di Palermo e di Catania.
  Giova ricordare che nel contesto di questa procedura – ecco i percorsi, signor presidente – sono stati acquisiti: la risoluzione ottobre 2024, con la quale la IV Commissione (Ambiente) dell'Assemblea Regionale ha espresso il proprio apporto consultivo; la determinazione della Conferenza permanente regione e autonomie locali della Regione Siciliana; ma soprattutto il parere espresso il 5 novembre 2024, n. 257, reso dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana – è la Sezione siciliana del Consiglio di Stato, naturalmente – dalla Sezione consultiva.
  Abbiamo seguito, signor presidente, un iter normale. Anche se questo commissario poteva avvalersi dei poteri speciali riconosciutigli dal Governo nazionale, abbiamo preferito, per l'adozione di questo piano, seguire un iter ordinario e normale, quindi acquisire i pareri dell'Assemblea Regionale e il parere Pag. 11del Consiglio di giustizia amministrativa, come parere consultivo. Noi abbiamo il Consiglio di giustizia amministrativa, anziché il Consiglio di Stato. Credo sia notorio a tutti i componenti della Commissione.
  Come ricordavo, signor presidente, la gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide ambientali più rilevanti per la Regione Siciliana, caratterizzata da una storica dipendenza dalle discariche e da un sistema impiantistico non adeguatamente sviluppato. In questo contesto, la realizzazione dei termovalorizzatori nei comuni di Palermo e Catania si inserisce come un'azione strategica volta a modernizzare il ciclo dei rifiuti, garantendo una riduzione significativa del conferimento in discarica e un efficiente recupero energetico. L'obiettivo primario di questi impianti è quello di incrementare la sostenibilità ambientale nella gestione dei rifiuti, ridurre i costi di smaltimento, assicurare una maggiore autonomia energetica alla regione. Questa iniziativa si allinea alle direttive europee e nazionali in materia di economia circolare e riduzione dell'impatto ambientale derivante dalla gestione dei rifiuti urbani.
  In un contesto globale orientato verso l'economia circolare, il recupero energetico dei rifiuti, tramite la realizzazione degli impianti di termovalorizzazione, va considerato quale elemento di completamento, che consente di evitare il conferimento in discarica e, contestualmente, favorisce la generazione di energia, consentendo di inverare il principio per il quale al concetto di rifiuto si sostituisce quello di risorsa a favore di persone, territori e contenitori sociale.
  Il Piano regionale di gestione dei rifiuti adottato prevede, in conformità a quanto disposto dall'articolo 14-quater (la mia nomina), la realizzazione di due termovalorizzatori, da ubicarsi nelle zone che vi ho prima citato. I termovalorizzatori verranno progettati garantendo le seguenti prestazioni: capacità di trattamentoPag. 12 di 300 mila tonnellate l'anno di scarti (circa 38 tonnellate l'ora), derivanti dalle operazioni di pretrattamento, nelle piattaforme regionali, di rifiuti indifferenziati e della frazione secca dei rifiuti differenziati; potenza elettrica installata 25 MWe (megawatt elettrici). I termovalorizzatori costituiscono, quindi, elementi chiave per raggiungere l'obiettivo di ridurre drasticamente la percentuale dei rifiuti destinati alle discariche, come richiesto dalla direttiva (UE) 2018/850, che prevede un limite massimo del 10 per cento di rifiuti conferiti in discarica entro il 2035. Poi, consentiranno di: superare le condizioni di fragilità del sistema di gestione dei rifiuti urbani della Regione Siciliana; assicurare il completamento della rete impiantistica integrata, nel rispetto delle migliori tecniche disponibili; smaltire la fase residuale proveniente dalla gestione dei rifiuti, compresi quelli generati nell'ambito dell'attività di riciclaggio e di recupero e quelli non più recuperabili; ridurre i movimenti di rifiuti, azzerando tutto il trasferimento fuori regione; adottare metodi e tecnologie idonee a garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica.
  Le aree scelte per la realizzazione dei termovalorizzatori sono le seguenti: Palermo, nell'area di Bellolampo, già sede di un impianto di trattamento meccanico biologico, riducendo così i costi logistici; Catania, all'interno della zona industriale di Pantano d'Arci, area strategicamente collegata alle principali reti infrastrutturali per la gestione ottimale del bacino di rifiuti. Queste sono aree, sia la prima che la seconda, di proprietà pubblica, quindi sostanzialmente sosterremo un onere abbastanza contenuto, per fortuna.
  Il cronoprogramma, signor presidente, prevede la realizzazione dei due termovalorizzatori e la consegna dell'inizio dei lavori di costruzione entro la fine del 2026. Questo è il nostro cronoprogramma di inizio dei lavori.Pag. 13
  Considerata l'importanza strategica dei due termovalorizzatori nella gestione del ciclo dei rifiuti in tutto il territorio della Regione Siciliana, per la completa attuazione il commissario ha ritenuto di doversi avvalere dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa (Invitalia, praticamente) in qualità di centrale di committenza, mediante la sottoscrizione di apposita convenzione, che ho firmato il 15 gennaio 2025 con l'amministratore delegato, il dott. Bernardo Mattarella, al fine di accelerare la realizzazione dei suddetti nuovi termovalorizzatori.
  Questo contratto, naturalmente, supporterà il commissario nello svolgimento con particolare sollecitudine delle seguenti attività che Invitalia farà: procedura sopra-soglia comunitaria per l'affidamento dei progetti di fattibilità tecnico-economica dei termovalorizzatori; procedura sopra-soglia comunitaria per l'affidamento dei servizi di verifica della progettazione avente ad oggetto il progetto di fattibilità tecnico-economica e il progetto esecutivo del TMB; procedure di affidamento sopra-soglia tramite appalto integrato per la realizzazione dei termovalorizzatori e della conseguente gestione.
  Abbiamo inteso, presidente, trasferire a Invitalia, struttura di dominio pubblico per la sua competenza e affidabilità, questa grande funzione, questa grande responsabilità.
  Per le procedure di cui sopra è stata avviata positivamente l'interlocuzione anche con l'Autorità nazionale anticorruzione, per attivare la vigilanza collaborativa, di cui all'articolo 222, terzo comma, lettera h), del Codice dei contratti pubblici, sicuramente di notoria conoscenza da parte vostra, compresa Invitalia, naturalmente. La sottoscrizione del protocollo di vigilanza è prevista entro questo mese, quella con l'ANAC, ma abbiamo già attivato le procedure.Pag. 14
  Con decreto del commissario del 5 agosto 2024 è stato approvato il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTCP) del commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti, volto alla prevenzione del rischio corruttivo e, più in generale, dei fenomeni cosiddetti di «mala amministrazione», accezione in cui è possibile ricomprendere le situazioni ove, pur non rinvenendosi fatti penalmente rilevanti, viene a configurarsi una distorsione amministrativa dovuta all'esercizio delle funzioni pubbliche per fini privati.
  Per gli affidamenti di cui sopra si applicheranno quali misure per garantire la legalità: il Patto di integrità, che stabilisce la reciproca formale obbligazione del commissario straordinario e dei partecipanti alla procedura di affidamento in oggetto di conformare i propri comportamenti ai princìpi di lealtà, trasparenza e correttezza, nonché l'espresso impegno anticorruzione di non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio, sia direttamente che indirettamente, attraverso intermediari.
  Tra gli obblighi previsti dal documento, l'affidatario si impegna a osservare e a far osservare ai propri collaboratori, a qualsiasi titolo, avuto riguardo al ruolo e all'attività svolta, gli obblighi di condotta previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 62/2013 (Codice di comportamento dei pubblici dipendenti) e dal Codice di comportamento della Regione Siciliana e di enti relativi, l'applicazione del protocollo di legalità, Accordo quadro Carlo Alberto Dalla Chiesa, stipulato il 12 luglio 2005, tra la Regione Siciliana, il Ministro dell'interno e la prefettura dell'isola.
  Il precedente Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato nel 2021, ha fissato, in linea con le direttive europee, obiettivi di miglioramento del riciclo e di riduzione dello Pag. 15smaltimento in discarica. Tuttavia, gli obiettivi del Piano fino ad oggi non sono stati pienamente raggiunti.
  I risultati relativi alla raccolta differenziata sono stati in generale nel tempo inferiori alle aspettative e comunque al di sotto del 65 per cento, nonostante un progressivo aumento: la percentuale di raccolta differenziata media annuale in Sicilia è passata dal 51 per cento nel 2022 (dati ISPRA) al 55.20 nel 2023 (dati ISPRA), al 55.78 fino a settembre 2024.
  Li allego, presidente, alla mia relazione, che mi pregerò di inviarvi immediatamente dopo la mia audizione, in maniera tale che i colleghi abbiano lo screening delle varie città. Questo lo faccio per economia temporale e rispetto nei confronti della Commissione.
  Anche l'obiettivo di ridurre i rifiuti smaltiti in discarica non è stato raggiunto. La quantità di rifiuti destinati alle discariche è rimasta elevata (70 per cento) con una riduzione rispetto al dato iniziale insufficiente per avvicinarsi all'obiettivo del 10. Questo ha comportato notevoli criticità nel sistema impiantistico e ha evidenziato la necessità di migliorare la gestione e la realizzazione degli impianti intermedi.
  In relazione al livello di approfondimento dei flussi e dei fabbisogni acquisiti nell'ambito della redazione del rapporto preliminare ambientale e degli obiettivi ivi indicati, frutto di ampia concertazione con i soggetti a vario titolo coinvolti nel settore, nel mese di marzo 2024 è stato completato l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, stralcio rifiuti urbani.
  Attualmente la volumetria disponibile nelle sei discariche autorizzate all'abbancamento di rifiuti urbani, delle quali quattro pubbliche e due private, ammonta a 781.257 metri cubi. Interposti tra l'avvio del ciclo di gestione dei rifiuti indifferenziati e la chiusura dello stesso vi sono impianti intermedi Pag. 16destinati a raggruppare i rifiuti raccolti in matrici merceologiche omogenee, al fine di favorire la valorizzazione degli stessi impianti di trattamento meccanico (TM) dotati di sezioni di stabilizzazione biologica della frazione organica.
  Nella Regione Siciliana sono operativi otto TMB, dei quali cinque pubblici e tre privati, aventi una potenzialità pari a 1.815.409 tonnellate all'anno. Al fine di cercare di fronteggiare questa criticità emergente, già nel 2018, con l'ordinanza del Capo dipartimento della Protezione civile dell'epoca, è stato avviato l'iter per la realizzazione di due interventi di ampliamento delle discariche esistenti, quali la settima vasca di Bellolampo a Palermo e la discarica di contrada Borranea a Trapani, suddivisi in due interventi distinti per complessivi 961 mila metri cubi. Tali interventi, attualmente in corso di completamento, sono da riferire di interesse strategico, in quanto consentiranno di frenare nel breve periodo l'emergenza per la città metropolitana di Palermo e per la provincia di Trapani.
  Inoltre, al fine di ridurre il ricorso allo smaltimento al di fuori del territorio regionale dei rifiuti trattati dall'unico TMB attivo per le province di Messina, Catania e Siracusa, peraltro a gestione privata, nel Piano regionale di gestione dei rifiuti è stata prevista la realizzazione di diversi impianti pubblici di selezione, recupero e raffinazione. Infatti, al fine di colmare la disomogeneità della distribuzione regionale degli impianti intermedi, nella programmazione regionale per la Sicilia orientale è prevista la realizzazione di sei piattaforme di selezione, recupero e raffinazione pubbliche, di potenzialità pari a 500 mila tonnellate.
  Nel medio-lungo periodo complessivamente il Piano regionale di gestione dei rifiuti contempla l'ampliamento di discariche esistenti, non nuove. Tali interventi strategici garantiranno l'abbancamento dei rifiuti pretrattati, tenendo conto della progressivaPag. 17 riduzione della quantità di rifiuti conferiti in discarica, finalizzata al raggiungimento dell'obiettivo europeo fissato al 10 per cento nel 2035.
  Inoltre, tenendo conto della prossima realizzazione dei due termovalorizzatori, gli interventi programmati garantiranno la capacità di abbancamento necessaria allo smaltimento degli scarti dei termovalorizzatori.
  Passiamo alle discariche oggetto di sopralluoghi da parte della Commissione. Ringrazio la Commissione per avermi anticipato i temi oggetto delle vostre visite, che noi conoscevamo comunque.
  La piattaforma impiantistica di Bellolampo a Palermo, gestita dalla società RAP (Risorse ambiente Palermo, quindi pubblica, del comune), risulta costituita da: una discarica per rifiuti non pericolosi, cosiddetta «sesta vasca», in fase di chiusura; una discarica per rifiuti non pericolosi, cosiddetta «settima vasca», in fase di messa in esercizio; un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) fisso da 365 mila tonnellate l'anno. La piattaforma impiantistica nel suo complesso dista circa 10 chilometri dal centro di Palermo e 2 chilometri, in linea d'aria, dai due grossi agglomerati urbani ad alta densità edilizia.
  Per quanto riguarda la piattaforma impiantistica di Timpazzo a Gela, la società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, SRR ATO 4 Caltanissetta, è stata costituita in data 17 ottobre 2012 dai comuni di Butera, Delia, Gela, Mazzarino, Niscemi, Riesi, Sommatino, Piazza Armerina e dalla provincia regionale di Caltanissetta, successivamente modificata con atto repertorio n. 14325. La società ATO Caltanissetta Provincia Sud, per raggiungere il proprio scopo sociale, ha costituito quale socio unico la società in house Impianti SRR ATO di Caltanissetta Provincia Sud Srl. La società ha come Pag. 18scopo lo svolgimento dell'attività di progettazione, realizzazione e gestione della sezione impiantistica legata al ciclo integrato di recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e del servizio di raccolta porta a porta. La società svolge la gestione operativa dell'impianto di TMB a far data dal 1° giugno 2020 e della vasca in ampliamento della discarica denominata «vasca E» dal 27 luglio 2020.
  La società ha conseguito il rilascio delle necessarie certificazioni. La struttura territoriale impiantistica è così composta: un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB); un impianto di selezione a mano di recupero del RUR (rifiuto urbano residuo); nello stesso tempo, sorge nelle aree immediatamente limitrofe alle vasche esistenti in esercizio della discarica in contrada Timpazzo nel comune di Gela, sito che resta nelle previsioni dell'attuale SRR come un'area dove si è realizzato un vero e proprio polo tecnologico. La discarica «vasca E» per RSU, per un volume utile di 790 mila metri cubi, è ubicata in contrada Timpazzo ed è adiacente all'impianto TMB. In atto risulta una capacità residua di circa 20 mila tonnellate, ma è in fase di rilascio un'autorizzazione per ulteriori 200 mila tonnellate, per una riprofilatura dei volumi abbancati.
  Nell'FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione) è stato previsto un finanziamento per la realizzazione di nuove vasche, per un volume pari a 2 milioni di metri cubi, ma la società ha comunicato un aumento pari a un milione di metri cubi, oltre a opere connesse al recupero di energia o di materia prodotta dal combustibile solido secondario.
  La regione ha già in corso l'autorizzazione per l'utilizzo del combustibile solido secondario presso i cementifici e ci si auspica in breve di poter sgravare la vasca da una risorsa che ancora oggi è al pari di un rifiuto. Inoltre, si sta prevedendo la realizzazione di opere di compensazione per il superamento Pag. 19delle criticità legate al fatto che le discariche insistono su aree SIC (siti di interesse comunitario) e ZPS (zone di protezione speciale). La Commissione bicamerale, in visita presso il sito di Timpazzo, ha chiesto la verifica di alcune ottemperanze relative all'AIA del 2012 in capo al precedente soggetto gestore. Risulta, dagli atti in possesso della regione, che sono state ottemperate.
  L'ampliamento della discarica di Timpazzo si rende indispensabile al fine di garantire la vita utile del TMB e della piattaforma, in quanto il precedente governo ha utilizzato l'attuale vasca in esercizio per tamponare l'emergenza rifiuti. Si rammenta che la società ha vinto un ricorso al TAR per il non accoglimento della quantità imposta dalla regione durante l'emergenza oltre i limiti giornalieri. Ad oggi i conferimenti si sono ridotti per tutelare la vita della discarica in vista della realizzazione della nuova vasca. Ai sensi dell'articolo 15 della legge regionale 8 aprile 2010, n. 9, il servizio di gestione integrata dei rifiuti affidato a SRR, in nome e per conto dei comuni consorziati, salvo quanto previsto al comma 2-ter dell'articolo 5, esercita le funzioni previste dagli articoli 200, 202 e 203 del decreto legislativo n. 152. Il servizio riguarda lo spazzamento, la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, differenziati e indifferenziati.
  La discarica dismessa di contrada Zuppà, nel comune di Mazzarà Sant'Andrea, ad oggi risulta non attiva ed è in corso un progetto di messa in sicurezza, chiusura e riqualificazione delle aree relative alla discarica dismessa attraverso il Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani, a valere sulla misura di finanziamento, missione 2, componente 4. Più specificatamente, per quanto concerne la questione riguardante il sito di Mazzarrà Sant'Andrea, si ricorderà che, a seguito dell'incendio occorso in data 25 giugno 2024, comportante la distruzione di gran parte della rete di captazione del biogas, Pag. 20delle tubazioni che conducevano il percolato alle vasche di accumulo costituite da 21 pozzi, dalla rete elettrica e dai quadri di comando al servizio dei pozzi, oltre che di circa il 30 per cento del telo di copertura, il comune di Mazzarrà Sant'Andrea è stato autorizzato dalla Regione Siciliana, quale soggetto beneficiario del contributo straordinario ex lege regionale n. 3/2024, di importo pari a 354 mila euro, a utilizzare tali somme per far fronte alle prime opere emergenziali utili per la messa in ripristino dello stato dei luoghi.
  Successivamente, si è provveduto a effettuare un sopralluogo congiunto con il Dipartimento regionale di Protezione civile, il Genio civile di Messina, il comandante dei vigili del fuoco territorialmente competente, l'amministrazione comunale, il curatore fallimentare della Tirreno Ambiente in liquidazione presso la discarica in argomento, nella cui occasione è stata accertata la presenza dell'attività di pirolisi all'interno dei luoghi. In tale sede, verificata la consistenza dei luoghi danneggiati a causa dell'incendio, si è convenuto di attivare un percorso conducente a finanziare gli interventi ritenuti necessari con l'impiego e l'utilizzo del contributo pari a 1,5 milioni, di cui alla legge regionale n. 25/2024.
  Pertanto, preso atto dell'impossibilità da parte del soggetto attuatore, già individuato nella SRR Messina Provincia, di provvedere alle attività a queste rimesse, i predetti adempimenti sono stati rimessi in capo al Dipartimento regionale acqua e rifiuti, già responsabile unico dell'attuazione, con l'onere di assolvere con diretta titolarità al ruolo di soggetto attuatore e stazione appaltante. Tempestivamente nominato il RUP nella persona dell'ingegnere capo dell'ufficio del Genio civile di Messina, si è proceduto successivamente all'autorizzazione per l'affidamento dell'incarico di progettazione e adeguamento del Pag. 21prezzario per la realizzazione degli interventi riguardanti la messa in sicurezza e il ripristino ambientale del sito.
  Da ultimo, il commissario delegato per lo stato di crisi e di emergenza regionale per il sito della discarica ha sollecitato il comune di Mazzarrà Sant'Andrea alla trasmissione del progetto esecutivo degli interventi da realizzare.
  Signor presidente, adesso entro in un ambito diverso, che tocca le società che hanno gestito una buona parte del mondo dei rifiuti in Sicilia.
  La Sicula Trasporti S.p.A. è una società che si occupa di trattamento rifiuti indifferenziati per circa 350-400.000 tonnellate all'anno, circa il 50 per cento dei rifiuti prodotti in Sicilia.
  Il gruppo imprenditoriale, sottoposto alle misure di prevenzione a seguito della recente sentenza della Terza Sezione del Tribunale di Catania, è stato oggetto di confisca delle società coinvolte che sono state condannate al pagamento di ingenti somme pecuniarie.
  L'impianto di trattamento è situato a Lentini, in contrada Coda Volpe, provincia di Siracusa, e dispone di un sito di discarica esausta. Pertanto, la Sicula Trasporti si occupa esclusivamente del trattamento meccanico e biologico dei rifiuti, il TMB.
  L'impianto di trattamento meccanico per il trattamento dei rifiuti urbani non pericolosi è stato autorizzato con decreto AIA n. 248 del 2009, per la potenzialità di un milione di tonnellate l'anno.
  L'impianto opera un trattamento meccanico, triturazione e selezione, preliminare al conferimento in discarica dei rifiuti urbani non pericolosi. L'impianto consta di quattro linee indipendenti, in ciascuna delle quali opera una fase di preselezione, costituita da triturazione, vagliatura primaria, separazione dei metalli ferrosi e non; una fase di raffinazione del rifiuto Pag. 22organico costituita da una vagliatura secondaria e produzione di sottovaglio che viene portato a stabilizzazione del sovvallo da avviare a parziale recupero mediante separazione balistica e separazione a infrarossi.
  Quasi la totalità dei rifiuti trattati decadenti dal TMB della Sicula Trasporti, signor presidente, vengono conferiti al di fuori del territorio regionale. A questo riguardo vanno segnalate le molteplici iniziative processuali avviate dalle società del gruppo Sicula Trasporti e GESAC, della quale parleremo, avverso il nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ossia avverso il Piano regionale adottato dal sottoscritto nel mese di novembre dello scorso anno. Dette iniziative attualmente sono pendenti presso il Tribunale amministrativo del Lazio e della Sicilia, le cui domande cautelari saranno trattate nelle Camere di Consiglio del 13 prossimo venturo a Palermo e del 19 a Roma, profili sui quali si innestano altre iniziative giudiziarie delle quali si è occupata la stampa negli articoli che mi permetto di allegare alla relazione a codesta Commissione.
  Sono istanze cautelari, nel senso che con questi ricorsi si chiede la sospensione della mia ordinanza, cioè dell'adozione del Piano rifiuti. Quindi, si determinerebbe, ove accolte, poi sarà la magistratura a decidere, la paralisi della nostra iniziativa per realizzare i termovalorizzatori. Abbiamo dato mandato all'Avvocatura dello Stato, come è nostro dovere, per difenderci.
  Il gruppo Sicula Trasporti è stato sottoposto a misure di prevenzione ed è attualmente affidato a tre amministratori giudiziari, tutti designati dal Tribunale di Catania, Sezione misure di prevenzione, con provvedimento del 29 maggio 2020.
  Con sentenza del Tribunale di Catania, Sezione Terza Penale, del 18 luglio è stata determinata la confisca del gruppo Sicula Trasporti nell'ambito del processo che ha condotto alla condanna degli imprenditori Leonardi e dei dipendenti privati e Pag. 23pubblici. La pronuncia ha statuito anche la condanna per le società facenti parte del gruppo imprenditoriale di ingenti pene pecuniarie e risarcimento del danno nei confronti delle parti civili.
  La pronuncia ha evidenziato, tra l'altro, il perdurante e sistematico illecito smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da oltre 200 comuni siciliani, nonché una gestione della discarica orientata all'esclusivo perseguimento di utili attraverso il mantenimento delle convenzioni con gli enti locali, pur non essendo gli impianti nelle condizioni di poter più adempiere alle prescrizioni fissate nell'autorizzazione amministrativa.
  Va altresì segnalato, presidente, e si tratta di un profilo di evidente rilievo, che a seguito di provvedimenti cautelari richiesti a metà gennaio da parte della Procura della Repubblica di Messina, per vicende inerenti alla gestione di un'azienda sequestrata alla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto nei confronti di uno dei tre commissari del gruppo Sicula, di cui abbiamo appena parlato, che questo soggetto è stato sottoposto a misura restrittiva per reati connessi alla criminalità mafiosa. Questo soggetto è presidente, tra l'altro, dell'Ordine dei commercialisti di Catania, oltre a essere presidente della capogruppo della Sicula Trasporti. Naturalmente, subito dopo l'arresto, si è dimesso dalla carica di presidente del CdA della Sicula Trasporti.
  Pendono dei ricorsi, come le dicevo. Mi riferisco a un ricorso, sempre della Sicula Trasporti, al TAR Lazio del 27 settembre 2024 contro il mio decreto. Ci stiamo difendendo attraverso l'Avvocatura e l'udienza è fissata per il 19 gennaio. In questo ricorso, a seguito della proposizione di motivi aggiunti, è stata fissata udienza per il 19. Viene chiesto – non certo a noi, Pag. 24che ci difenderemo in maniera cautelare – la sospensione del nostro Piano rifiuti.
  A questo ricorso si aggiunge quello della GESAC, società del medesimo gruppo, avverso il nuovo Piano regionale dei rifiuti pendente presso il TAR Palermo Sicilia, la cui domanda cautelare sarà discussa in Camera di Consiglio il prossimo 13 gennaio 2025.
  Entrambe le domande cautelari chiedono, appunto, la sospensione. Alleghiamo copia degli articoli apparsi sulla stampa perché la Commissione ne abbia cognizione. Signor presidente, resta fermo che sono ricorsi promossi naturalmente dai nuovi custodi giudiziari, quindi è evidente che ci troviamo dinanzi a un altro interlocutore, ovviamente. Non si può minimamente supporre un minimo di sospetto in capo ai nuovi commissari giudiziari. Vi è naturalmente la prospettazione, evidentemente resa davanti agli organi di controllo, probabilmente lamentando l'eventuale perdita di patrimonialità di questa azienda, che aveva però iniziato un'attività che poi è stata dichiarata illecita sino al primo grado. Poi ci saranno le sentenze di conferma o meno. Siamo in un mondo di garantismo. Il dato che emerge è che queste due aziende, che hanno fatto ricorso, erano caratterizzata da presenze estremamente inquinanti e che naturalmente hanno insistito correttamente attraverso una nuova compagine, che è quella del commissario giudiziario.
  Mi accingo a chiudere, presidente, e passo agli aspetti illeciti legati al fenomeno dei roghi dei rifiuti e al fenomeno delle fumarole nella fascia trasformata. In merito a questi roghi, l'Assessorato all'energia e ai servizi di pubblica utilità ha chiesto all'ARPA, al Comando del Corpo forestale e ai vigili del fuoco il proprio contributo. In particolare, questi ultimi hanno evidenziato che dal 1° gennaio 2022 al mese di settembre del 2024 si sono verificati 56 roghi in discariche e impianti di trattamentoPag. 25 rifiuti. Tali dati non comprendono i numerosi interventi dei vigili del fuoco per la combustione di materiali vari legati al fenomeno diffuso dell'abbandono di rifiuti.
  ARPA Sicilia ha riferito, in merito all'attività di monitoraggio ambientale seguita a seguito dell'incendio di Bellolampo, avvenuto in data 24 luglio 2023, un ulteriore evento avvenuto il 17 giugno 2024 lungo la scarpata nella cosiddetta «settima vasca».
  In data 26 giugno 2024 si è verificato un incendio presso la discarica sita in contrada Zuppà nel comune di Mazzarrà Sant'Andrea, a cui si è fatto cenno precedentemente.
  Oltre agli incendi presso gli impianti di discarica sopra indicati, ARPA Sicilia ha riferito su altri eventi incendiari particolarmente rilevanti che hanno riguardato, in data 20 gennaio 2024, l'impianto di trattamento rifiuti della ditta Omnia, sito in contrada Piana Bugiades nel comune di Licata, e in data 22 agosto 2022 l'impianto della ditta Ecomac Smaltimenti S.r.l..
  La pratica illegale della combustione, signor presidente, del materiale plastico derivante dalla rifunzionalizzazione delle serre, cosiddette «fumarole», è purtroppo diffusa nei territori delle province di Caltanissetta e Ragusa.
  Per sopperire a tale annoso problema è stato inserito l'articolo 256-bis al decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modifiche. Tale articolo prevede pene severe per chiunque appicchi il fuoco a rifiuti abbandonati, che vengono inasprite in caso di delitto commesso nell'ambito dell'attività di impresa o comunque di un'attività organizzata. Pertanto, lo strumento repressivo esiste, ma deve essere applicato dagli enti territoriali deputati al controllo del territorio.
  Passo alla condizione di indebitamento degli ATO. In Sicilia la legge regionale 8 aprile 2010, gestione integrata dei rifiuti, ha posto in liquidazione le autorità d'ambito territoriale ottimale Pag. 26(ATO), sancendo il passaggio dal servizio di gestione integrata dei rifiuti per ogni ATO a una società consortile di capitali, costituita dalla provincia e dai comuni ricompresi in ciascun ambito territoriale ottimale.
  Una ricognizione, pur se dagli esiti parziali su ventisette ATO, ha evidenziato una situazione debitoria di circa 800 milioni di euro ed inoltre che il processo liquidatorio ad oggi non si è potuto concludere per effetto della mancata approvazione dei relativi bilanci da parte dei comuni soci e per la presenza di molteplici contenziosi.
  In merito alla sensibilizzazione della cittadinanza sulle tematiche legate alla raccolta differenziata e al piano di comunicazione appare opportuno evidenziare che, ai sensi dell'articolo 180, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006, lo sviluppo e il supporto delle campagne di informazione per sensibilizzare la riduzione della produzione dei rifiuti e la prevenzione della loro dispersione è una prerogativa del programma nazionale di gestione dei rifiuti adottato dal MASE.
  Inoltre, ai sensi dell'articolo 8, comma 4, della legge regionale n. 9 del 2010 le S.r.l. hanno lo specifico compito di attuare le attività di informazione.
  Nell'ambito del programma regionale FESR 2021-2027, la Regione Siciliana ha individuato specifiche fonti di finanziamento volte all'implementazione di campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema della prevenzione, della produzione dei rifiuti e del riuso, programmando una spesa pari a 2.823.814 euro sull'azione 2.6.1.
  Signor presidente, signori componenti della Commissione, il quadro che ho, pur sinteticamente, delineato, ha evidenziato molteplici criticità risalenti nel tempo, che hanno motivato la gestione commissariale. Con l'inizio dell'attività si è giunti all'approvazione del nuovo Piano, come dicevo, al finanziamentoPag. 27 dei termovalorizzatori, all'organizzazione della struttura, all'avvio delle procedure ad evidenza pubblica per la realizzazione dei nuovi impianti.
  Occorre un cambiamento epocale nel settore dei rifiuti nella nostra regione, tutelare l'ambiente, valorizzare una risorsa sprecata, abbattere i costi per i cittadini, garantire la legalità. In questo senso è essenziale il contributo offerto anche dalla vostra Commissione parlamentare, alla quale confermo la massima collaborazione mia e di tutte le strutture regionali naturalmente, perché sono fermamente convinto, e lo sono sempre stato, che la cooperazione tra le istituzioni statali e regionali, ma anche comunali, potrà consentire di conseguire questi risultati in ossequio al principio, dettato in Costituzione, della collaborazione e cooperazione tra vari enti dello Stato di vario livello. Questo dice la nostra Costituzione ed è un principio sacrosanto. È uno dei fondamentali assiomi della funzionalità di un Paese: la solidarietà e la collaborazione. A questo noi puntiamo. Chiediamo collaborazione e siamo pronti a darla, naturalmente, perché ci muoviamo in un settore estremamente complesso e delicato, dove la nostra sfida, la sfida del mio governo, è quella di, prendendo spunto dalla possibilità di un finanziamento cospicuo di carattere nazionale dall'FSC, contiamo di risolvere una volta per tutte l'emergenza rifiuti con le motivazioni e le proiezioni che mi sono permesso di darvi.
  Grazie, signor presidente.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
  Prego senatore Lorefice.

  PIETRO LOREFICE. Grazie al Presidente Schifani che, dopo oltre un anno di richieste, ci fa l'onore di essere audito. Mi Pag. 28permetto di fare questa sottolineatura anche perché i lavori parlamentari di una Commissione d'inchiesta sono stati fortemente rallentati dalla indisponibilità, reiterata più volte, da parte del Presidente Schifani.
  Detto questo, cerco di andare direttamente ai tanti temi che vorrei sollevare. A valle della relazione che ancora la Commissione non ha ricevuto e che leggeremo con attenzione.

  RENATO SCHIFANI, presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza). La sto per inviare.

  PIETRO LOREFICE. Sì, presidente, ma non avremo modo di leggerla. Ho cercato di prendere appunti.

  RENATO SCHIFANI, presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza). È corretto inviarla dopo il mio intervento, non prima. Queste sono le regole che io ricordo del Parlamento nazionale.

  PIETRO LOREFICE. Le regole non gliele devo insegnare avendo fatto lei per oltre vent'anni il parlamentare. Pertanto, lei è un professore al riguardo.
  Mi permetto di fare una serie di domande, anche se, da quello che ho capito, lei tra cinque minuti dovrà lasciare la riunione e pertanto le risposte le avremo successivamente.
  Il tema della gestione rifiuti in Sicilia è complesso. Le radici dei vari problemi chiaramente non sono ascrivibili alla sua gestione, ma a tutte le precedenti, compresa la sua, visto che lei è già in carica da oltre due anni e da quasi un anno è anche commissario con poteri straordinari.
  Nello specifico, vorrei capire meglio, perché ci sono alcune cose a me non proprio chiare. Le chiedo, dunque, se è possibile avere, anche successivamente, alcuni chiarimenti in particolare per quanto attiene alle discariche. Lei ha fatto riferimento alle Pag. 29discariche pubbliche operative in Sicilia, ma su quelle private non ci ha dato informazioni. Io mi permetto di dire che a Bellolampo, quando siamo stati con la Bicamerale d'inchiesta a fare un sopralluogo, rispetto alla situazione da girone dantesco della gestione periodo Musumeci, abbiamo trovato una discarica che aveva un TMB non funzionante, un impianto mobile in avaria e un altro impianto mobile a noleggio che funzionava per la gestione parziale dei rifiuti in arrivo. Pertanto, le chiedo di aggiornarci sul quadro generale da quando siamo arrivati noi come Commissione ad oggi, se il TMB, non quello mobile o quello provvisorio a noleggio, è pienamente operativo e se tutta la piattaforma ad esso correlata, comprese le varie aie per la maturazione della parte organica e tutte le varie componenti operative, ora è funzionante. Del resto, Palermo e Catania, i due più grandi poli siciliani, sono la palla al piede della regione, anche perché sono gli ultimi per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata.
  Sul tema della discarica Mazzarrà Sant'Andrea, una discarica in gestione post mortem, lei ha fatto riferimento a due leggi regionali che hanno dato risorse per 359 mila euro in due tranche, 174 mila per il 2014 e 185 mila per il 2015, assegnate direttamente al comune di Mazzarrà Sant'Andrea, almeno così ho capito. Lei ha detto che queste risorse sono a disposizione del sindaco e non della società di regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti (SRR), almeno così ho inteso, e neanche nella disponibilità del commissario. In quella discarica ad oggi mi risulta che per oltre il 40 per cento della superficie il capping è inesistente, per cui ogni volta che piove l'acqua si infiltra e va ad alimentare la produzione di percolato. Perciò, è uno spreco di risorse. Con le risorse assegnate dalla Regione Siciliana il comune si è soltanto limitato ad assumere quattro guardiani, che a turno fanno la sorveglianza. Pertanto, le chiedo se ci può Pag. 30far sapere quali atti e quali azioni reali, quali interventi emergenziali sono stati posti in essere per limitare o eliminare gli inquinamenti ambientali, lo spreco e per migliorare la gestione.
  Sempre sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, ho letto alcune notizie giornalistiche, ma anche lei ci ha detto qualcosa, circa l'accordo di programma che è stato stilato con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per il progetto di bonifica della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. Le chiedo se ci può fornire informazioni nel dettaglio e, se è possibile, la copia dell'accordo di programma e tutti i documenti correlati.
  Vengo adesso alla questione della discarica di Timpazzo, a Gela. So che ci ascolta pure la responsabile di quell'impianto. Quando siamo andati a fare il sopralluogo, ci hanno informato che in quell'impianto alcune vasche sono ancora di competenza dell'ex ATO CL 2, in liquidazione. Come lei ha avuto modo di dire, dal 2010 ad oggi in Regione Siciliana ci sono ventisette ambiti territoriali ottimali in liquidazione, con i relativi liquidatori, che però non hanno prodotto nulla. Continuiamo a pagare personale per gestire cosa? Del resto, in alcuni casi non operano da liquidatori, ma gestiscono materialmente anche gli impianti. Ad esempio, l'ATO CL 2 a Gela è proprietario di un impianto di compostaggio, che è fermo da oltre un anno e non è operativo, ma si continuano a impegnare risorse e a spendere soldi per questo impianto non operativo. Anche in merito alla gestione post mortem e al progetto di gestione delle vasche dell'ATO CL 2, le chiedo se ci può dare informazioni su cosa si sta facendo.
  Sempre su Timpazzo: lei ha parlato, inoltre, di combustibile solido secondario (CSS). L'impianto di Timpazzo ha un TMB operativo e, in occasione della visita, ci è stato detto che quell'impianto riesce a far uscire CSS certificato, solo che quel Pag. 31CSS, nonostante di alta qualità e certificato, viene smaltito in discarica. Pertanto, abbiamo un prodotto che potrebbe essere «venduto», o utilizzato in impianti di cementeria, o valorizzato mediante gassificazione o altro, ma da quello che mi risulta ad oggi viene trattato e messo in discarica.
  Altra cosa. Mi può dare informazioni in merito alle ordinanze contingibili e urgenti per l'abbancamento di materiale, per la parte organica stabilizzata, che non rispetta gli indici respirometrici? È possibile che con un'ordinanza la Regione Siciliana permetta anche l'abbancamento in discarica in difformità alle norme vigenti? Spero che possa smentire questa informazione.
  Presidente Schifani, in merito alla parte relativa agli inceneritori con recupero di energia, che lei ha citato più volte, i cosiddetti «termovalorizzatori», lei ha parlato di un accordo con Invitalia. Le chiedo se ci può fornire copia dell'accordo tra Regione Siciliana e Invitalia, in modo da poterlo leggere. Sul sito di Invitalia ho trovato una nota stampa dove è scritto che avete firmato questo accordo per un valore di 16 milioni di euro. Pertanto, se ci fornite la documentazione, avremo modo di vedere nel dettaglio.
  Sempre in merito agli inceneritori, lei ha fatto riferimento ad alcune scadenze. Da quello che ho capito, se va bene, l'iter per la progettazione esecutiva, per poi procedere all'indizione dei bandi, dovrebbe completarsi a fine 2026. Quali sono i tempi di realizzazione? In altri termini, quando pensate che questi impianti saranno operativi? Il problema della gestione dei rifiuti, che, da quello che ho capito, volete risolvere in buona parte con gli inceneritori, tra quanti anni verrà risolto? Noi abbiamo degli impegni, dunque avvertiamo la necessità di risolvere questo problema ora. Lei, con i poteri speciali da commissario, in un anno che cosa è riuscito a fare per accelerarePag. 32 i singoli progetti? Le faccio un esempio: l'impiantistica. Apro e chiudo una brevissima parentesi: anche per l'impiantistica vorrei avere un quadro chiaro. L'impianto di Kalat Ambiente è stato incendiato tre anni fa. Per quell'impianto ci sono due decreti regionali, uno che risale al 2022 e un altro recentissimo. Dopo tre anni e mezzo, per vari ritardi, non si è riusciti neanche a mettere a terra un progetto di 15 milioni di euro e rimettere in funzione uno dei pochi impianti che ben operavano in Sicilia. Al di là del fatto che tale impianto è anche oggetto di indagine giudiziaria. Le posso dire, dati alla mano, avendo anche i documenti, che poi fornirò anche alla Commissione, che Kalat Ambiente, dopo varie richieste e dopo oltre un anno, non riesce ad avere neanche l'anticipo di 880 mila euro per onorare un contratto stilato oltre due anni e mezzo fa, in quanto questi soldi sono stati poggiati prima a fondi FESR e ora a fondi POC, e con il solito giochetto dei trasferimenti da un fondo all'altro, dopo quasi quattro anni, abbiamo un impianto fermo. Mi dispiace dirlo ma, dati alla mano, la Regione Siciliana non sta dimostrando di essere né capace né celere nel risolvere i problemi. Le chiedo, dunque, se ci può dare informazioni di dettaglio sull'impianto Kalat Ambiente.
  Chiudo chiedendole un'informazione in merito all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sicilia. Noi abbiamo sentito il direttore dell'ARPA Sicilia e abbiamo soltanto capito che tale agenzia negli anni ha solo perso unità di personale e non ha una struttura adeguata a poter effettuare controlli sistematici efficaci ed efficienti. Pertanto, io le chiedo: per quanto riguarda il personale di ARPA, che è una diretta espressione e uno strumento tecnico della Regione Siciliana, e che dipende da voi, state mettendo risorse, state mettendo in condizioni l'ARPA di fare i concorsi? Senza personale l'ARPA potrà solo annaspare, arrancare e non risolvere nessun problema,Pag. 33 né esercitare in maniera adeguata la sua attività di controllo. Pertanto, se un organo tecnico come l'ARPA non viene dotato adeguatamente di risorse economiche, tecniche e di personale, in che modo la Regione Siciliana pensa di gestire quella mole di procedimenti e controlli legati alle tante emergenze ambientali, che non sono solo del comparto rifiuti?
  Infine, sul filone dei rifiuti legati ai fanghi di depurazione, le chiedo se ci può fornire una relazione di dettaglio.
  Presidente, avrei ancora tanto altro da chiedere, però, pur essendo sintetico, non riesco con un'ulteriore sintesi.

  PRESIDENTE. Sintetico ma ben dettagliato.
  Do la parola all'onorevole Marino.

  MARIA STEFANIA MARINO. Grazie, presidente. Grazie al Presidente Schifani per averci relazionato.
  Ovviamente mi associo alla legittima richiesta del senatore Lorefice. Avevamo richiesto questo suo intervento molto prima, anche perché purtroppo in Sicilia, come ha detto pure lei all'inizio della sua relazione, abbiamo carenze gravi dovute anche a infiltrazioni mafiose. E, dunque, mi pongo una domanda. Le tante che dovevo farle le ha già fatte il senatore Lorefice, per cui è inutile ripeterle. Però, gliene pongo una importante. A lei è stato dato l'incarico di commissario, come mai ha ritenuto opportuno, alla luce di queste gravissime carenze e problematiche che mettono a rischio serio la salute della gente che vive i territori, optare per un procedimento ordinario e non commissariale? Se avesse adottato un procedimento commissariale, avrebbe avuto la possibilità di accelerare la tempistica e, quindi, incidere in maniera concreta sulle problematiche che attanagliano tutte le discariche, tra cui quelle veramente gravi di Bellolampo, dove siamo stati a fare un'ispezione. Taluni poteri vengono conferiti non solo per Pag. 34prendere risorse statali e regionali, che potevano servire anche ad altro, ma anche e soprattutto per accelerare i tempi. Vorrei capire la ragione di questa sua scelta.
  Oggi non potrà darci risposte, anche perché pure noi, purtroppo, abbiamo i tempi limitati, purtuttavia vorrei porle un'ultima questione. Per progettare questi termovalorizzatori e portare le bonifiche nelle varie discariche di cui si è parlato, intende perdere ulteriore tempo e portare il tutto fra due anni, oppure vuole sin da subito mettersi a lavorare? Del resto, credo che noi siciliani abbiamo il diritto di vivere in una terra pulita. Ma soprattutto, quando si ha la consapevolezza che ci sono infiltrazioni mafiose e che le carenze sono veramente tante, ritengo che sarebbe opportuno dare a tali questioni la giusta attenzione. Consideri che lei, Presidente Schifani, ha presentato il piano di intervento sui rifiuti dopo un anno.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie.
  Se non vi sono altre domande, vorrei porne io alcune, che però preferisco inviare per iscritto a questo punto, perché il tempo stringe, in quanto il Presidente Schifani mi ha dato la sua disponibilità più o meno fino alle ore 15, per cui non mi dilungo. Non so se lei vuole replicare per pochi minuti.

  RENATO SCHIFANI, presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza). A qualcuna, presidente, posso rispondere.

  PRESIDENTE. Le mie, ripeto, provvederò a mandargliele per iscritto.
  Do, quindi, la parola al Presidente Schifani per una breve replica.

  RENATO SCHIFANI, presidente della Regione Siciliana (intervento in videoconferenza). Grazie, presidente. A qualcuna Pag. 35sono in grado di rispondere, ad altre mi riservo di rispondere successivamente per iscritto, ringraziando la Commissione per la disponibilità.
  Su Mazzarrà Sant'Andrea e sull'accordo di programma quadro sottoscritto per 32 milioni di euro, forniremo alla Commissione copia dell'intesa. Trasmetteremo anche l'accordo sottoscritto con Invitalia, al quale ho fatto cenno. Sono atti di trasparenza massima.
  Su ARPA Sicilia stiamo procedendo agli investimenti per fare nuove assunzioni. Su questo posso rassicurare il senatore Lorefice.
  I tempi di definizione dal momento dell'aggiudicazione della gara all'inizio dei lavori sono, secondo il nostro cronoprogramma, 580 giorni.
  Sulla procedura che ho seguito, presidente, per l'adozione del Piano rifiuti, avrei potuto accelerare in che senso? Ho omesso di riferire alla Commissione che io ho ottenuto che, in tempi velocissimi, si potesse seguire ugualmente l'iter ordinario e quindi l'acquisizione dei pareri dell'Assemblea regionale, del Consiglio di giustizia amministrativa, con la disponibilità istituzionale, devo dire, sia dell'Assemblea Regionale che del Consiglio di giustizia amministrativa, che ringrazio, di velocizzare questi pareri, in un senso o nell'altro. L'ho fatto per porre al riparo da eventuali impugnative di terzi che avrebbero potuto eccepire che io avessi utilizzato male i miei poteri speciali. Allora, siccome l'obiettivo di questa presidenza è quello di realizzare i termovalorizzatori ed evitare impugnative, che possono esserci, ma spesso magari possono essere strumentali o meno, mi sono dato questa regola, coniugando rigore, trasparenza e rispetto delle regole. Quindi, rispondendo alla deputata, posso assicurare che i tempi sono stati molto veloci ugualmente. I tempi – poi relazionerò alla deputata – per Pag. 36acquisire questi pareri sono estremamente brevi; se non ricordo male, il CGA ci ha dato il parere nell'ambito dei 45 giorni, al massimo, e anche l'Assemblea regionale. Di questo naturalmente vado fiero.
  Alle considerazioni della collega – io non lavorerei – rispondo che questo fa parte della dialettica politica. Naturalmente ne prendo atto. Mi ritengo in pace con la mia coscienza perché stiamo investendo in risorse umane notevoli. Abbiamo costituito un ufficio proprio a spese di Palazzo D'Orleans per la realizzazione dei termovalorizzatori. È una grande scommessa, signor presidente. Credo che in passato si è provato, adesso ci stiamo provando, abbiamo la risorsa pubblica, abbiamo la provvista, abbiamo la volontà per addivenire a una svolta speriamo epocale, per la nostra regione, di concerto anche con i vostri stimoli, dei quali naturalmente terremo conto e ai quali risponderemo analiticamente.
  Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. Grazie, Presidente Schifani.
  Noi avremo modo di confrontarci. Invieremo le domande – quindi, invito anche gli altri commissari che non sono intervenuti oggi a far pervenire alla segreteria eventuali domande – al Presidente Schifani, attendendo risposta.
  Nelle prossime missioni magari chiederemo anche di andare in visita in Regione Siciliana e così avere un confronto anche vis-à-vis.
  Ringrazio il Presidente Schifani, ringrazio gli altri ospiti per la disponibilità e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.05.