XIX Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 35 di Mercoledì 2 aprile 2025

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE IN ETÀ INFANTILE E ADOLESCENZIALE E SULLE STRATEGIE DI PREVENZIONE

Esame del documento conclusivo, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione.
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 
Saccani Jotti Gloria , relatrice ... 4 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 5 
Berruto Mauro (PD-IDP)  ... 5 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 7 
Dori Devis (AVS)  ... 7 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 8 
Marchetto Aliprandi Marina (FDI)  ... 8 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 8 
Versace Giusy  ... 8 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 8 
Cosenza Giulia  ... 8 
Malpezzi Simona Flavia  ... 9 
Rossi Fabrizio (FDI)  ... 10 
Versace Giusy  ... 10 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 11 
Mennuni Lavinia  ... 11 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 12 
Dori Devis (AVS)  ... 12 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 12 
Di Biase Michela (PD-IDP)  ... 12 
Saccani Jotti Gloria , relatrice ... 13 
Cantù Maria Cristina  ... 13 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 13 

ALLEGATO: Documento conclusivo approvato dalla Commissione ... 14

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispongo l'attivazione.

  (Così rimane stabilito).

Esame del documento conclusivo, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione, l'esame del documento conclusivo che costituisce la sintesi dell'attività svolta, che vi è stato inviato per opportuna conoscenza e condivisione e che la relatrice, onorevole Saccani Jotti, illustrerà brevemente nel merito.
  Faccio presente che abbiamo anticipato la seduta della Commissione dalle 14.30 alle 13.45, in quanto i lavori della Camera sono terminati questa mattina alle ore 13. Le colleghe del Partito Democratico, in particolare la vicepresidente Malpezzi, mi hanno poi comunicato altri loro concomitanti impegni. La vicepresidente, in particolare, mi ha comunicato che sarebbe arrivata non prima delle 14.10, abbiamo quindi convenuto di iniziare alle 14, in modo da venire incontro alle esigenze di tutti.
  Nella seduta odierna procederemo, al termine della relazione dell'onorevole Saccani Jotti e del successivo dibattito, alla votazione del documento. Ricordo che non sono ammesse sostituzioni e che si può partecipare al voto solo in presenza. Comunico che tra i componenti la Commissione risultano oggi in missione le senatrici Elena Leonardi e Liliana Segre, che sono da considerarsi presenti ai fini del numero legale.
  Ricordo altresì che gli atti dell'indagine conoscitiva saranno presentati martedì 15 aprile prossimo alle ore 14.30 nel corso di un evento che si svolgerà presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto.
  Comunico che sulla bozza di documento conclusivo sono state presentate alcune proposte di modifica da parte dell'onorevole Di Biase del gruppo del Partito Democratico, che per la gran parte sono state accolte dalla relatrice, come poi ci illustrerà.
  Prima di lasciare la parola all'onorevole Saccani Jotti, aggiungo che oggi, come immagino saprete, è la Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo. Colgo l'occasione per sottolineare che a breve nella nostra Commissione partirà l'indagine conoscitiva sulla disabilità fisica e psichica dei minori, con focus sulle lesioni cerebrali e sull'autismo, che è già stata deliberata, come sapete. Lo dobbiamo ai bambini e ai ragazzi che nel nostro Paese soffrono di disturbi dello spettro autistico. Secondo stime attendibili, sono uno su 77, nella fascia tra 7 e 9 anni, i ragazzi che hanno il diritto di ottenere il massimo sostegno in famiglia e dalla scuola.
  Do la parola alla relatrice, l'onorevole Saccani Jotti, che procederà all'illustrazionePag. 4 della sintesi del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva in oggetto.

  GLORIA SACCANI JOTTI, relatrice. Signor presidente, onorevoli colleghi e colleghe, senatrici e senatori, il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione affronta la tematica in oggetto sottolineando, in particolare, l'importanza dell'educazione alimentare per il contrasto di tale patologia. I disturbi della nutrizione costituiscono un problema di sanità pubblica di primaria importanza sia per la loro diffusione che per la precoce insorgenza in età evolutiva, se si considera che il 40 per cento dei bambini obesi diventeranno adolescenti obesi e che l'80 per cento degli adolescenti obesi saranno adulti obesi, con il rischio annesso di sviluppare patologie cardiovascolari, metaboliche, neurodegenerative e oncologiche.
  In tale prospettiva, la Commissione, per approfondire la tematica in oggetto, ha ritenuto di coinvolgere tutti i soggetti che se ne occupano a vario titolo, procedendo all'ascolto delle figure istituzionali competenti in materia, nonché di pediatri e docenti universitari in gastroenterologia, endocrinologia, alimentazione, nutrizione e scienze dietetiche.
  Sono state riferite e illustrate dal Sottosegretario alla salute Gemmato e dal Ministro per lo sport e i giovani Abodi le iniziative intraprese dai rispettivi di dicasteri per contrastare il fenomeno della malnutrizione e prevenire le patologie correlate a una scorretta alimentazione.
  La prevenzione per risultare efficace deve riguardare più livelli raggiungendo non solo i soggetti potenzialmente a rischio, ma anche chi si relaziona con loro. Agire a livello politico-sociale consente di muoversi su più livelli con una prevenzione globale rivolta alla popolazione generale, con lo scopo di fornire informazioni utili per favorire l'attività di sensibilizzazione per un mutamento culturale come, ad esempio, contrastare l'idea di bellezza magra e nel caso dell'obesità allontanare lo stigma della derisione.
  L'indagine ha messo in evidenza un aumento significativo dei tassi di obesità negli ultimi decenni e la necessità e l'urgenza di adottare misure concrete per promuovere una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo, come la promozione della dieta mediterranea e la riduzione del consumo di alimenti ultra processati.
  La Commissione ha identificato le strategie per la prevenzione del fenomeno tra cui interventi educativi nelle scuole, la regolamentazione della pubblicità alimentare per i bambini, il miglioramento dei pasti scolastici, l'incoraggiamento delle attività fisiche e la promozione dello sport nelle sue varie forme.
  I dispositivi dotati di intelligenza artificiale, come così come è emerso dall'indagine, possono essere utilizzati come strumento potenziale per prevedere e gestire i disturbi alimentari, grazie alla loro capacità di analizzare dati complessi e di fornire raccomandazioni personalizzate.
  In generale, nell'azione di contrasto alla malnutrizione è essenziale che la famiglia, la scuola e la società forniscano linee guida che siano coerenti tra loro, creando una collaborazione sinergica che supporti i giovani nel percorso di educazione alimentare. Oggi in Italia investire in nutrizione è un obiettivo indispensabile e prioritario che dovrebbe coinvolgere tutti i livelli, da quello educativo-informativo, con campagne capillari dell'informazione indirizzate in primo luogo ai neogenitori, fino al rafforzamento delle strutture di nutrizione preventiva e clinica su tutto il territorio nazionale per garantire una uniformità di accesso alle cure e un uniforme diritto alla salute e alla prevenzione, la correzione o l'attenuazione delle complicanze nutrizionali delle malattie acute e croniche e la formazione in età scolare, universitaria e post universitaria.
  Il documento raccomanda peraltro l'adozione di politiche fiscali mirate per incentivare abitudini alimentari salutari e il riconoscimento dell'obesità come malattia cronica non trasmissibile per garantire l'accesso equo alle cure e radicare una prevenzione efficace nella società.Pag. 5
  Occorrerebbe infine introdurre per legge la verifica dell'età per l'accesso ai social e intervenire con una regolamentazione ad hoc per impedire la profilazione dei consumi dei minori di anni 18 in ragione della correlazione tra l'uso prematuro e incontrollato dei social e della rete e la sedentarietà alla quale si associa il consumo di cibo spazzatura.
  Rispetto alla bozza inviata, vi segnalo che ho inteso introdurre, alla pagina 39, il riferimento alla proposta di legge d'iniziativa parlamentare «Disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità», approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Affari sociali, che dovrebbe essere votato in Aula la prossima settimana.
  Quanto alle proposte di integrazione e di modifica pervenute dal gruppo del PD, sono state recepite nelle raccomandazioni come segue. La Commissione raccomanda, pertanto: di prevedere il riconoscimento per legge dell'obesità come malattia cronica non trasmissibile e l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza per garantire equità e accesso alle cure; di prevedere, conseguentemente, ulteriori rifinanziamenti del Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e del Fondo per la prevenzione e la cura dell'obesità; di prevedere per legge che il pediatra o il medico di base possono prescrivere attività fisica adattata per prevenire e curare l'obesità infantile e adolescenziale; di intensificare le campagne informative educative destinate in particolare ai neogenitori perché, supportati dai pediatri, possano insegnare ai propri figli corretti stili di vita; di intensificare le campagne informative ed educative volte a promuovere il consumo di alimenti salutari; di adottare politiche fiscali indirizzate al medesimo scopo; di rafforzare il legame tra scuola, sanità e famiglie, valorizzando la refezione scolastica come momento educativo, favorendo politiche per l'accesso gratuito al servizio; di incentivare in ogni modo, partendo dai progetti già avviati dal Ministero dello sport, lo svolgimento di regolare attività fisica da parte di bambini e ragazzi individuando soluzioni e risorse economiche che rendano la pratica sportiva effettivamente accessibile a tutti per contrastare gli effetti della sedentarietà e della malnutrizione e per favorire il recupero e il mantenimento del benessere psicofisico; di considerare i minori in povertà assoluta uno specifico target di queste politiche; di introdurre per legge la verifica dell'età per l'accesso ai social e di intervenire con una regolamentazione ad hoc per impedire effettivamente la profilazione dei consumi dei minori di anni 18 in ragione della correlazione tra l'uso prematuro e incontrollato dei social e della rete e la sedentarietà, alla quale si associa il consumo di junk food; di consentire non solo ai quattordicenni vittime di bullismo o cyber-bullismo, ma anche a quelli affetti da obesità e da altri disturbi alimentari di chiedere la rimozione di foto proprie dal web.
  Si è provveduto alla sostituzione dell'espressione «ragazzi obesi» con «ragazzi affetti dall'obesità» nelle raccomandazioni. Viene lasciata nei paragrafi precedenti del documento in quanto è stata utilizzata dagli auditi.
  Con riferimento, infine, al progetto Caivano, il documento ne fa giusta menzione poiché riporta i contenuti dell'audizione del Ministro Abodi.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Saccani Jotti.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MAURO BERRUTO. Grazie, presidente, anche per il parziale riconoscimento delle nostre raccomandazioni da aggiungere alle raccomandazioni finali su cui poi entrerò nel merito e nel dettaglio.
  Volevo partire con due premesse, due riferimenti generali. Il primo è che questo documento, che è certamente condivisibile, a maggior ragione in virtù dell'accoglimento delle nostre raccomandazioni, l'abbiamo trovato un po' squilibrato su un tema, che è quello dell'obesità, rispetto al suo oggetto, che è un'indagine che si riferisce a tutti i disturbi dell'alimentazione. Suggeriamo, ovviamente, magari di recuperarePag. 6 un approfondimento e delle proposte di impegno al Governo su altri disturbi dell'alimentazione che forse meritano un focus specifico, come per esempio l'anoressia o la bulimia.
  In questo documento si mette in luce, giustamente, uno di questi disturbi dell'alimentazione, ma naturalmente non tutti gli altri o molto poco tutti gli altri.
  Vengo al secondo squilibrio. Lo dico io, e ringrazio anche il mio gruppo che mi fa intervenire sul tema, perché mi occupo di sport e di politiche per lo sport quotidianamente. Quello che propone questa relazione lo fa in maniera abbastanza sbilanciata sul tema dello sport, che è una delle soluzioni, e naturalmente mai al mondo potrò dire il contrario, ma ovviamente non è l'unica.
  Il terzo e ultimo punto di premessa – parto proprio dalle ultime parole della relatrice – riguarda il fatto che siamo chiamati a votare documenti che spesso sono dei manifesti dell'azione del Governo. Mi riferisco, evidentemente, all'ennesimo riferimento al progetto Caivano. Mi fa piacere che sia stato aggiunto in nota che le cose riguardanti Caivano sul tema le abbia dette il Ministro Abodi, quantomeno si sgombra il campo da ogni dubbio. Sottolineo che è interessante, però, approfondire anche questo tema. Al di là dell'opportunità o meno di portare la Commissione a un tentativo – come immagino – di voto unitario, dove ci sono parti del testo che sono dei manifesti dell'azione di Governo, forse su Caivano bisogna sentire anche qualcun altro.
  Su Caivano potremmo immaginare di ascoltare la voce delle tante società del territorio che non hanno accesso agli impianti rinnovati di Caivano, che se ne sono lamentate in tutti i modi e in tutte le forme possibili e immaginabili. Potremmo parlare delle difficoltà di accesso alle risorse economiche che stanno avendo gli operatori in quel contesto.
  Prendiamo atto che ora viene esplicitato che quello su Caivano è un riferimento puntuale alle parole del ministro, ma arrivare a un documento dove il modello Caivano viene proposto ancora una volta come la soluzione di tutti i problemi non è corretto, perché non sta succedendo quello. A Caivano c'è una grossa agitazione delle società che – ripeto – erano lì da prima e saranno lì anche dopo, quando magari il modello Caivano non sarà più così efficace come descritto, che lamentano un peggioramento della loro possibilità di lavorare con i ragazzi e con le ragazze di Caivano.
  Fatte queste premesse, entro nel tema delle raccomandazioni che avevamo chiesto di aggiungere, che – ribadisco – sono state parzialmente accolte, a parte quella linguistica, che ci sembrava importante sottolineare, «ragazzi e ragazze affetti da obesità» e non «obesi» semplicemente, così ci ricordiamo tutti che l'obesità è una patologia. È un tema che merita anche una precisione di linguaggio, perché il linguaggio struttura la realtà, determina il modo in cui noi chiamiamo le cose.
  Mi riferisco, invece, alle altre proposte che il Partito Democratico aveva sottolineato. Il nostro primo punto, cioè la garanzia di pieno accesso allo sport, lo ripetiamo. La madre di tutti i problemi, in questo momento, dell'attuazione della modifica all'articolo 33 della Costituzione, che nei fatti ci piace pensare abbia introdotto un diritto allo sport, è l'accesso economico. Non ci sono dubbi ed è testimoniato in maniera molto chiara ed evidente. Lo sport, anche se tra qualche mese festeggeremo i due anni dall'ingresso in Costituzione, continua a praticarlo chi se lo può permettere. Questo è un dato. Prendiamo atto e ringraziamo per questa possibilità di individuare soluzioni e risorse economiche in grado di rendere la pratica sportiva effettivamente accessibile a tutti. Ci piacerebbe che fosse espresso in maniera più perentoria questo concetto, ma partiamo da questo.
  Il secondo tema lo condivido. Qui ci sono colleghi e colleghe, senatori e senatrici. C'è un'iniziativa legislativa avviata che riguarda la prescrizione dell'Attività Fisica Adattata (AFA) da parte del medico di base. Chiaramente il tema non riguarda solo gli adolescenti, ma questa è una Commissione che si occupa di infanzia e adolescenza, quindi la riformulazione rispetto a questa possibilità per l'obesità infantile e Pag. 7adolescenziale la comprendo. Si tratta di un tema veramente prioritario.
  Il terzo e ultimo riferimento riguarda il potenziamento dei servizi di refezione scolastica. Anche in questo caso, c'è un tema simmetrico a quello descritto sullo sport, ossia l'accesso. Come è noto, anche nella precedente indagine di questa Commissione era stato evidenziato con chiarezza che le mense scolastiche sono gli unici luoghi dove i nostri studenti e le nostre studentesse possono accedere a un regime alimentare equilibrato, spesso l'unico luogo dove possono assumere le proteine, perché a casa non se le possono permettere.
  Avevamo aggiunto – questo è stato espunto, invece, dal testo che vedo – il tema del tempo pieno come diritto per tutti. Noi crediamo, e lo sottolineiamo nuovamente, che l'accesso al tempo pieno, oltre a mille altre ragioni di natura logistica – chiamiamola così – delle famiglie, e non entro nel merito in questo momento, possa essere veramente lo spazio ideale per proporre, anche in continuità a un altro provvedimento recentemente approvato – mi riferisco al ripristino dei Giochi della gioventù – delle attività di avviamento allo sport, anche semplicemente di cultura del movimento, quindi non agonistiche, che potrebbero manifestarsi in questo tempo prolungato, in questo tempo pieno. Come sappiamo, purtroppo, e questo non è cambiato, siamo maglia nera rispetto al tempo, alla quantità di tempo nell'orario curricolare dedicato alla cultura del movimento e allo sport. Il tempo pieno, oltre a tutto il resto, lo ripeto, potrebbe essere anche lo spazio ideale per aumentare la proposta sportiva, sia in termini di prevenzione sia in termini di controllo di una delle patologie, come dicevo, dei disturbi alimentari, ossia l'obesità.

  PRESIDENTE. Grazie, collega. Prima di dare la parola all'onorevole Dori voglio ricordare che gli altri disturbi alimentari ai quali si fa riferimento, come l'anoressia, che afferiscono molto alla sfera psichica e psicologica, sono oggetto dell'altra indagine conoscitiva, quella già avviata, che parte dalla depressione e arriva fino all'autolesionismo, al tentativo di suicidio e quant'altro. Sono patologie importanti, disturbi importanti, ma sono oggetto dell'altra indagine, ed è per questo che non sono stati trattati in questa sede.

  DEVIS DORI. Grazie, presidente. Dico fin da subito che voterò a favore della relazione, con tre osservazioni.
  La prima. C'è ancora un riferimento a Caivano e vedo che ci sono due passi in avanti: il primo è che si capisce che non è una posizione della Commissione, come invece sembrava nella precedente relazione, e si riporta quello che ha detto il Ministro Abodi. Almeno da questo punto di vista, quindi, è più netto e chiaro. Per carità, non tutto quello che viene detto in audizione viene riportato qua, non ce lo prescrive il medico di metterlo per forza, però è qui ed è un passo in avanti. Inoltre, è stata evitata l'apologia di Caivano: non si parla più di modello, ma si parla di sistema. Apprezzo il passo in avanti da questo punto di vista. Come sapete, è un punto che, politicamente, può essere anche di ostacolo.
  Secondo punto. Va benissimo tutta la relazione e tutto il tema legato alle attività sportive, alle palestre, eccetera. È ben articolata la relazione, però leggendola mi chiedevo se si sta puntando fin troppo solo sul tema dell'attività sportiva. Sappiamo che l'obesità è una patologia complessa, anzitutto di natura psicologica. Puntando così fortemente sull'attività sportiva non vorrei passasse il concetto per cui basta muoversi per risolvere il problema dell'obesità. Non sto dicendo che questo risulta dalla relazione. La pongo come riflessione, proprio per la complessità del tema.
  L'ultimo punto, come è stato precisato dalla presidente poco fa, è che qui ci si occupa di obesità proprio perché, come precisato nelle prime righe, il focus è sull'obesità. A tal proposito, mi ponevo un quesito. Noi lo sappiamo perché abbiamo fatto un lavoro qui in Commissione, però chi lo apprende dall'esterno legge il titolo «Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione», quindi nel leggere la nostra relazione potrebbe essere portato a Pag. 8pensare che si stia parlando di tutti i disturbi, anche se, è vero, poi viene precisato. Mi pongo il seguente quesito, magari poi non si può fare: non è possibile mettere un sottotitolo, una precisazione in più rispetto al titolo della nostra indagine conoscitiva? Non si può fare perché è già stata approvata all'epoca con questo titolo? La motivazione è quella che ho detto, per dare un contributo al nostro lavoro. Se io non avessi lavorato in Commissione e leggessi «disturbi dell'alimentazione», cercando mi renderei conto – proprio perché è stato scritto nelle prime righe – che il focus è sull'obesità. Se fosse possibile già nel titolo scrivere «Documento conclusivo, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui disturbi dell'alimentazione, con particolare riferimento al tema» oppure «allo specifico tema dell'obesità». La butto lì, è un quesito che poniamo anche agli Uffici.

  PRESIDENTE. Onorevole Dori, purtroppo non è possibile – dico «purtroppo» perché lo condivido anch'io – in quanto il titolo dell'indagine conoscitiva è stato sottoposto all'intesa dei Presidenti di Camera e Senato.

  MARINA MARCHETTO ALIPRANDI. Anch'io voglio sottolineare le premesse della presidente su questo documento, che reca un focus sull'obesità. La presidente ha chiarito che i focus sui quali ci concentreremo saranno l'anoressia e la bulimia, con un aspetto psichico e psichiatrico. L'obesità, invece, dipende proprio da disfunzioni ormonali, ghiandole endocrine e anche da cause di natura familiare.
  Trovo, invece, questo documento molto valido, soprattutto nella parte in cui ci deve essere l'interazione tra le varie componenti della società. Mi riferisco alle famiglie. Se i genitori hanno una vita sregolata, non praticano sport, non mangiano cibi sani, è inutile poi pretendere che la scuola, le istituzioni, che si integrano con la famiglia, completino o trasformino quell'educazione che preliminarmente deve avvenire nella famiglia.
  Ben venga questa osmosi, che dovrebbe esserci sempre, nelle audizioni sono intervenuti i Ministri della salute e dello sport, frutto del lavoro, secondo me, puntuale e concreto che ne è derivato, e mi compiaccio di questo.
  Nelle prossime audizioni vorrei che il focus si ponesse proprio sulla completezza a 360 gradi della persona, non a compartimenti stagni. Tutte le famose agenzie – termine che non mi piace tanto, devo essere sincera – dovrebbero concorrere alla buona educazione, nel senso etimologico, del bambino.

  PRESIDENTE. Concordo anche nel giudizio sul documento, per cui mi complimento con la collega Saccani Jotti.
  Senatrice Versace, aveva chiesto la parola? Ho perso l'ordine degli interventi.

  GIUSY VERSACE. Forse c'era prima la collega Cosenza.

  PRESIDENTE. Scusate, prego, onorevole Cosenza.

  GIULIA COSENZA. Nessun problema. Vorrei soltanto riportare un attimo di ordine. Mi ritrovo sempre a intervenire sulla questione di Caivano, come è successo anche le altre volte. C'è questo tentativo – colleghi, lo trovo un po' banale – di negare l'importanza del fenomeno Caivano, un prototipo, portato avanti dal Governo in primis, per attivare un progetto di sostegno e riqualificazione sulle periferie. Le periferie sono state abbandonate, c'è stata una grandissima disattenzione negli anni trascorsi, e spesso sono state utilizzate soltanto in maniera strumentale, a fini ideologici. Oggi, invece, finalmente, c'è una proposta concreta, che si è realizzata. È un fatto obiettivo. Il fatto stesso che ne parliamo e parliamo del progetto, del programma, che sono stati realizzati gli impianti e tutto il resto, vuol dire che esiste una realtà, che è stata affrontata e realizzata in pochissimo tempo. È diventato anche banale da parte mia ripetere sempre un fatto evidente, un'evidenza. Non capisco questo accanimento. È un risultato positivo, esiste, va acquisito.
  La Commissione ne ha preso atto votando il precedente documento la scorsa Pag. 9volta. L'intervento del Ministro Abodi viene citato ad adiuvandum e in sostegno, perché c'è stata un'audizione. Non è possibile strumentalizzare questo fatto dicendo che la Commissione non ha preso atto con un voto formale, che conosciamo tutti. Ribadisco anche in questa occasione che esiste un voto e c'è la presa d'atto totale della Commissione del successo del progetto di Caivano. Grazie.

  SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Signor presidente, non voglio prendere tanto tempo, dato che il collega Berruto ha ben spiegato come abbiamo provato a muoverci per emendare il testo del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva che, comunque, ha un peso scientifico, tanto che daremo un voto favorevole, e che rispecchia quello che è stato detto nelle diverse sedute. Però, mi permetto di ribadire alla relatrice e di sottolineare che la nostra richiesta di porre l'accento sul tempo pieno nasce dalla considerazione che il tempo pieno consente di avere la mensa, che, come abbiamo visto, rappresenta un elemento fondamentale per l'educazione alimentare, tanto che la mensa è considerata tempo-scuola. Il problema è che i dati in Italia ci dicono che solo il 37,5 per cento della popolazione scolastica può usufruire del tempo pieno. Questa non è una battaglia di destra o di sinistra, ma è di tutti, perché non siamo riusciti neanche noi a coprire tutto, ma ad ampliarlo un po'. Allora, poter inserire qualche formula all'interno della relazione per garantire l'aumento del tempo-scuola e per consentire un'educazione alimentare, anche a scuola, potrebbe essere di aiuto. Non vincola, ma mette uno spirito. Del resto, se crediamo che la mensa scolastica sia utile all'educazione alimentare, come viene scritto, se diciamo che deve essere diffusa, perché i dati ci dicono che solo il 37,5 per cento dei bambini può usufruirne in quanto nelle altre scuole italiane la mensa manca, questo è uno strumento che ci aiuta in prospettiva a ricostruire questo obiettivo.
  Alla collega Cosenza, poi, vorrei dire che non se la deve prendere quando parliamo di Caivano, perché anche noi abbiamo alle spalle una stagione che ha creduto di poter intervenire nella lotta al degrado e alle difficoltà delle periferie. I «bandi periferie» sono stati diffusi in tutta Italia e sono una misura che in un certo senso avete anche ripreso, perché nell'ultima legge di bilancio avete ampliato la proposta di Caivano ad altre cinque realtà. Quindi, i «bandi periferie» del Governo Renzi hanno toccato tutta Italia.
  Allora, la critica che si muove è perché noi abbiamo contestato Caivano nell'elemento punitivo, ma anche perché sembrava che prima di Caivano ci fosse il deserto. Io sono contenta se adesso c'è una strategia, da donna che vive nelle periferie, per agire sulle periferie, però c'è una continuità di lavoro che magari tanti amministratori locali potrebbero portare come esperienza perché l'hanno fatta. È tutto qui. Diversamente, noi continueremo a contestarlo, perché il problema di Caivano sono gli elementi punitivi che vengono messi in atto, non la palestra che è stata rifatta. Il problema di Caivano, all'interno di quel decreto, è come sono stati modificati gli accessi all'istituto penale per i minorenni (IPM), il fatto che negli IPM prima ci potevano stare i ragazzi fino a venticinque anni, mentre adesso dopo i diciotto anni basta poco per essere mandati nelle carceri con gli adulti, è perché ci sono solo tre carceri in tutta Italia che possono accogliere ragazzi che non hanno compiuto i venticinque anni su centonovanta strutture carcerarie, però si ha comunque il sovraffollamento.
  Noi critichiamo questo aspetto e secondo me Caivano non è stata la panacea di tutto. Pertanto, se lo mettete in documenti che devono trovare la nostra condivisione, se non lo scrivete in un determinato modo, non potete pensare che a noi vada bene, quando per noi lì c'è un tema politico molto forte, perché gli effetti di Caivano non li possiamo condividere, ma non della palestra che è stata rifatta, di tutto il resto.
  Io non sono ideologica sul tema dei bambini e dei ragazzi, non lo sono per niente. Dico soltanto che non è una palestra che può cambiare la vita, ma serve, serve molto, perché toglie anche dall'illegalitàPag. 10 e dalla strada. Noi l'abbiamo detto, che serve molto. Quello che non va bene è pensare che basti quello per la prevenzione e poi si ricorre al cambiamento di norme che hanno riguardato le carceri.
  A questo proposito, presidente, io risollecito l'indagine conoscitiva sulla condizione dei minori negli IPM. Grazie.

  FABRIZIO ROSSI. Intanto prendo atto che la bozza è esaustiva, rispecchia ampiamente le audizioni e prende spunto da tutte le audizioni che abbiamo fatto, che vanno nella direzione che, ovviamente, chi ha svolto la relazione ha indicato. D'altronde, qui non siamo a cambiare le parole usate o le cose fatte, noi siamo qui a prendere atto di quello che ci è stato riferito e, quindi, a tramutare in una relazione queste audizioni così autorevoli e importanti che sono state svolte.
  Io non mi voglio «impiccare» sulle parole. Ad esempio, quando si parla, a pagina 42, del progetto Caivano, il progetto playground, si fa riferimento a determinate cose che dice il Ministro Abodi immagino per un discorso dello sport. Poi, però, va detto anche che il modello Caivano, che noi difendiamo, è un modello che apprezziamo molto, è un modello esportabile. Posso capire che questo può dare fastidio, ma non lo confonderei con il bando «Sport e periferie» o cose di questo tipo, che non solo fa lo Stato, lo fanno anche le regioni, che fanno bandi analoghi a questi. Pertanto, io non vedo perché dobbiamo togliere il progetto Caivano, il modello Caivano, quando oggettivamente c'è anche una linea che è partita dagli stessi che sono venuti a relazionarci. Attenzione, non è che noi ci inventiamo qualcosa che non è stato detto o non è stato prodotto. Noi diciamo esattamente quello che ci è stato riferito, che riportiamo nella nostra relazione.

  GIUSY VERSACE. Personalmente ci tengo a sottolineare che gli ultimi casi di cronaca e anche dei social ci ricordano che, mentre noi stiamo qui a guardare la definizione giusta, la virgola o il punto e virgola, ci sono dei ragazzi che, per un evidente, quasi incontrollato livello di disagio giovanile ormai diffuso, si tolgono la vita, che è un fatto drammatico.
  Oggi ci apprestiamo a votare quella che, alla fine, è una sintesi delle audizioni che abbiamo tutti condiviso, è un atto di indirizzo. Non stiamo certo votando un disegno di legge. Sono delle raccomandazioni che in qualche modo, spero unanimemente, stiamo cercando di condividere, affinché anche la nostra attività legislativa sia adeguatamente guidata.
  Vado subito ai punti. Certamente condivido l'iniziativa del collega e amico onorevole Berruto sullo sport, che di fatto è un valido strumento educativo, che migliora il livello psicofisico. Lo sappiamo benissimo. Voglio tranquillizzare il collega Dori, che teme che troppo sport possa deviare rispetto al tema, dicendogli che lo sport non è mai troppo, anzi è pure troppo poco. Ti stacca dai device, ti insegna il rispetto per l'avversario e il rispetto delle regole, ti educa a mangiare. Io ho partecipato alle Olimpiadi, a tre Europei, e due Mondiali, ho fatto l'atleta a livello agonistico, e oggi ho uno stile di vita legato a un tipo di alimentazione che prima della mia attività agonistica non avevo. Lo sport mi ha educato anche a mangiare, a capire cosa era giusto mangiare o non mangiare, a evitare gli abusi in generale. Quindi, io credo che questa cosa faccia assolutamente bene alla relazione.
  Andando sugli altri punti sinteticamente, i dieci raccomandati dalla Commissione, ci tengo a segnalare ai colleghi a cui può essere sfuggito, perché tra Camera e Senato confesso che non riusciamo reciprocamente a seguire cosa succede in una Camera e nell'altra, rispetto al punto uno delle raccomandazioni, dove si fa riferimento all'obesità come malattia cronica e al suo inserimento nei livelli essenziali di assistenza (LEA), che in Senato c'è già un disegno di legge, forse anche più d'uno, credo siano stati presentati successivamente, per riconoscere l'obesità come malattia cronica da prevenire e contrastare, con un riconoscimento adeguato nei LEA.
  Vanno benissimo i punti in cui si fa riferimento ai fondi e alle politiche fiscali per le campagne informative, che sono il Pag. 11quarto, il quinto e il sesto punto. Al riguardo, segnalo che sui corretti stili di vita in Senato c'è un disegno di legge, di cui peraltro io sono pure relatrice per la Commissione 7a e la collega Leonardi lo è per la 10a, che fa riferimento a un piano triennale di prevenzione e promozione della salute e dei corretti stili di vita, coinvolgendo scuole e famiglie, proprio come è indicato nel quarto e sesto punto. Oltre all'istituzione di una giornata nazionale, il disegno di legge stanzia anche dei fondi. Certo, questo disegno di legge è all'esame delle Camere, però ritengo sia giusto segnalare quello che già il Parlamento sta facendo proprio per ribadire che c'è attenzione su questi temi.
  Il decimo punto riguarda l'età per l'accesso ai social. Segnalo che, anche qui, in maniera trasversale sia alla Camera che al Senato è stato depositato un disegno di legge proprio per la tutela dei minori nella dimensione digitale, che fissa anche un limite di età e indica alcuni accorgimenti legati all'uso dei social. In Senato l'ha presentato la senatrice Mennuni, l'abbiamo sottoscritto quasi tutti, anche la stessa amica e collega Malpezzi, mi pare, e la stessa cosa è stata fatta alla Camera, proprio per la sua trasversalità. Anzi, segnalo che l'esame è già stato avviato, siamo in fase emendativa avanzata, anche se il disegno di legge è fermo da settembre. Comunque, chi volesse seguirne l'iter, lo può fare tranquillamente.
  L'undicesimo e ultimo punto, presidente, fa riferimento alla possibilità di chiedere la rimozione delle immagini della persona guarita da obesità, quindi delle immagini afferenti al proprio passato, così come avviene per i minori bullizzati o vittime di cyber-bullismo, ma a me risulta che questa possibilità sia già riconosciuta. Quindi, forse dovremmo raccomandare non tanto la possibilità di farlo quanto la possibilità di pubblicizzarlo meglio perché, con le dovute motivazioni, questo è un aspetto su cui il garante della privacy può già intervenire.
  Io, ovviamente, a nome del gruppo che rappresento, voterò a favore di questa relazione. Ripeto, per me era importante far presente ai colleghi che molti dei punti che sono stati segnalati come raccomandazioni in realtà sono già tradotti in disegni e proposte di legge, il cui esame è già stato avviato, quindi il Parlamento su questo è già operativo. Lo volevo segnalare ai colleghi più disattenti. Vi ringrazio.

  PRESIDENTE. Grazie. Vorrei far presente ai colleghi che, su proposta della relatrice, si intenderebbe proporvi di recepire nelle raccomandazioni la questione del tempo pieno. Vi leggo come diventerebbe la raccomandazione in oggetto: «Si raccomanda di rafforzare il legame tra scuola, sanità e famiglie, valorizzando la refezione scolastica come momento educativo, favorendo politiche per l'accesso gratuito al servizio, anche al fine di rendere il tempo pieno un diritto per tutti». Questa è la proposta della relatrice, che viene incontro alle indicazioni e ai suggerimenti dei colleghi.

  LAVINIA MENNUNI. La ringrazio molto, presidente.
  Condivido il documento che ci viene presentato a seguito di questa indagine conoscitiva molto importante, condivido quanto è stato detto sul discorso dell'implementazione dell'attività sportiva, come anche quest'ultimo aspetto che è stato richiamato dalla relatrice, e condivido il richiamo alla dieta mediterranea, che è un elemento molto importante e utile anche, per esempio, per quanto attiene alla refezione scolastica.
  Vorrei ringraziare la vicepresidente, onorevole Gloria Saccani Jotti, perché ho saputo che, insieme al presidente, ha ritenuto di inserire questo riferimento precipuo all'esigenza di normare per legge l'accesso ai social media. Sappiamo che quel provvedimento è incardinato in Senato ed è stato firmato da diversi onorevoli deputati, di tutte le parti politiche. La Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza è molto protagonista, perché moltissimi dei componenti della medesima sono allineati su questo tema, che ci vede adesso allineati con molte nazioni europee, visto che la Francia e la Spagna hanno presentato un documento analogo, mentre il Regno Unito, l'Australia e altre nazioni extra Unione europeaPag. 12 hanno fissato il limite di accesso addirittura a sedici anni, perché, per quanto riguarda il problema del disturbo alimentare, presidente, ormai è stato acclarato scientificamente che ci sono ragazzi che, purtroppo, utilizzano i social per andare a vedere come provocarsi la dissenteria o come dimagrire più velocemente.
  È un fenomeno che sta arrecando grande nocumento e pericolo ai nostri giovanissimi. Quindi, sono felicissima del richiamo che è stato riportato in questa indagine conoscitiva. Così come nello scorso, perché anche nello scorso documento ho visto che vi era questo riferimento, spero che potremo continuare tutti insieme a portare avanti questo provvedimento piuttosto complesso, proprio perché va a toccare tutta una serie di elementi di taglio internazionale che devono essere gradualmente ricondotti all'ordine. Stiamo cercando di farlo con grande determinazione, terremo sempre aggiornata la Commissione, la senatrice Malpezzi conosce bene tutta la vicenda, così come l'onorevole Rossi e tanti altri qui presenti, quindi andiamo avanti così. Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. Grazie. Prima di procedere alle votazioni, così tutti possono partecipare ai lavori delle proprie Commissioni, do la parola all'onorevole Dori, che vuole fare una precisazione.

  DEVIS DORI. Grazie, presidente. Visto che sono stato tirato in ballo in alcuni interventi, le ho chiesto di reintervenire per fare alcune precisazioni. Mi lasciano un po' stupito alcuni interventi della maggioranza, soprattutto perché avevamo dichiarato che votiamo all'unanimità. Non riesco proprio a capire, sembrava l'opposizione. Un conto è sentire: benissimo, approviamo questa relazione all'unanimità. Non vorrei che si stesse andando avanti per preconcetti, considerato che, ripeto, abbiamo detto che l'approviamo all'unanimità. Pensavo che fosse un passo in avanti. Infatti, la posizione che è riportata è quella del Ministro.
  Mi lascia un po' stupito, inoltre, l'intervento – mi scuserà – della senatrice Versace, che, spero in buonafede, ha storpiato le mie parole. Io non ho mai detto che lo sport è troppo, ho detto che qui c'è quasi esclusivamente lo sport e manca l'altra parte. Non ho detto che lo sport è troppo, ci mancherebbe altro. Non era quella la mia intenzione. Magari mi sono spiegato male. Quindi, lo ribadisco: benissimo tutto quello che c'è sullo sport, ma dobbiamo sapere che serve anche altro per il discorso sull'obesità.
  Sono un po' in difficoltà in questa Commissione, perché penso che non si ascoltino gli interventi. Lo ribadisco, votiamo questa relazione perché ne condividiamo il contenuto e ringrazio la relatrice per il lavoro che è stato fatto anche di recepimento delle osservazioni.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Dori. Mi hanno chiesto di intervenire l'onorevole Di Biase e l'onorevole Saccani Jotti, poi però dobbiamo votare, altrimenti i colleghi non possono ritornare alle loro Commissioni. Mi auguro che riusciamo a fare in fretta.

  MICHELA DI BIASE. Grazie, presidente. È già stato anticipato dal collega Dori, so che è intervenuta prima di me la vicepresidente Malpezzi, dunque annuncio il voto favorevole del Partito Democratico su questo documento conclusivo dell'indagine conoscitiva. Esprimiamo soddisfazione per il fatto che le nostre osservazioni, i nostri emendamenti e le nostre richieste siano passate. Mi fa piacere che abbiano trovato condivisione all'interno della Commissione bicamerale.
  Sono dispiaciuta, per dirla tutta, che non si sia potuto espungere il riferimento a Caivano, anche se è chiaro che è stato inserito in quanto il Ministro Abodi lo ha più volte richiamato. Ritengo, infatti, che all'interno di un'indagine conoscitiva bisognerebbe mettere i risultati delle azioni che vengono condotte e non soltanto l'enunciazione dei princìpi. Se così è, e il Ministro ha già dei risultati positivi, non parlo di infrastrutture, ma parlo di ricadute reali su quel territorio, allora forse dovrebbero andare agli atti di questa Commissione anche rispetto al tema che stiamo analizzando, Pag. 13che è quello dell'obesità, altrimenti si rischia – questo lo dico come prassi – di avere all'interno delle indagini conoscitive solo le buone azioni. Naturalmente sono sempre punti di vista, noi il decreto Caivano l'abbiamo fortemente osteggiato. Comunque, lo ripeto, in un'indagine conoscitiva dobbiamo vedere i risultati delle azioni che si sono condotte e non, invece, le azioni che il Governo ha messo in campo.
  Due flash, e chiudo. Oggi parliamo solo di obesità, come abbiamo letto nell'incipit di questa indagine conoscitiva, ma avremo tutto il tempo di approfondire tutti gli altri disturbi legati all'alimentazione, perché anche quello rappresenta per noi un argomento che deve necessariamente vedere azioni concrete da mettere in campo, quindi mi auguro che possiamo procedere solerti rispetto alle altre audizioni.
  Sono qui, infine, a reiterare la richiesta di un'indagine conoscitiva sulle condizioni all'interno degli istituti penali minorili, perché stiamo registrando, da ultimo in queste giornate, accadimenti all'interno degli IPM molto seri. Quindi, a mio avviso questa Commissione, com'era già stato detto nei suoi impegni, deve incardinare velocemente anche quel lavoro per poter esaminare una questione che credo debba interessare la Commissione, come tutti gli altri temi che riguardano i nostri giovani e giovani adulti. Grazie.

  GLORIA SACCANI JOTTI, relatrice. Desidero ringraziare i colleghi e le colleghe, che hanno sempre seguito e partecipato ai lavori con grande interesse, offrendo sempre un grande contributo, che ci è stato molto utile nella stesura della relazione finale. Desidero ringraziare gli Uffici, che ci hanno seguito con grande professionalità e con tanta pazienza.

  MARIA CRISTINA CANTÙ. Nel sottolineare l'apprezzamento per il lavoro svolto, richiamando che quanto proposto è perfettamente trasversale e integrato con le iniziative legislative che stiamo promuovendo come maggioranza tanto alla Camera quanto al Senato e si inserisce perfettamente nelle ulteriori proposte che abbiamo già avuto modo di discutere e validare sul tema di agire in prevenzione e promozione della salute, a nome del nostro gruppo dichiaro voto favorevole.

  PRESIDENTE. Non essendovi ulteriori richieste di intervento da parte dei colleghi parlamentari, procedo con la votazione.
  Pongo in votazione lo schema di documento in esame, così come modificato con quest'ultima integrazione sul tempo pieno.

  (La Commissione approva all'unanimità il documento conclusivo).

  Ringrazio tutti i colleghi per il voto e comunico che la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo.
  Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

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ALLEGATO

Documento conclusivo approvato dalla Commissione.

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