XIX Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 21 di Mercoledì 10 luglio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 2 

Audizione di Gennaro Sangiuliano, Ministro della cultura, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 2 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 2 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 8 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 8 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 8 
L'Abbate Patty (M5S)  ... 8 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 9 
D'Orso Valentina (M5S)  ... 9 
Malpezzi Simona Flavia  ... 9 
Marchetto Aliprandi Marina (FDI)  ... 10 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 11 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 11 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 12 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 12 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 12 
Malpezzi Simona Flavia  ... 12 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 12 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 12 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 12 
Malpezzi Simona Flavia  ... 12 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 12 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 12 
Sangiuliano Gennaro , Ministro della cultura ... 12 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 12

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  (Così rimane stabilito).

Audizione di Gennaro Sangiuliano, Ministro della cultura, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza, del Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.
  Avverto che il Ministro Sangiuliano è accompagnato dal Capo di Gabinetto, Francesco Gilioli, dal Capo dell'ufficio legislativo, Donato Luciano, e da altri componenti dello staff di segreteria.
  A nome di tutti i commissari, do il benvenuto al nostro ospite, che ringrazio per la disponibilità ad intervenire all'odierna seduta, anche perché per noi si tratta di un'indagine conoscitiva importante.
  Ministro, è emersa la realtà di una Caivano, ma sappiamo come ce ne siano tantissime di realtà analoghe, che purtroppo non sono emerse, non sono conosciute. Per noi si tratta di un tema di importanza assoluta, proprio perché sono realtà che dobbiamo poter sicuramente intercettare. Dobbiamo capire quali interventi possiamo proporre, cosa si può fare. Certamente non possiamo stare nell'indifferenza e nella non conoscenza.
  Do la parola al Ministro Sangiuliano per il suo intervento, certa che, al termine della sua relazione, i commissari vorranno approfondire alcuni argomenti che sono stati oggetto della stessa.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. Buongiorno, presidente, e grazie per questa opportunità. Buongiorno a tutte le deputate e i deputati, a tutte le senatrici e i senatori.
  È davvero un'opportunità. Del resto – più o meno ci conosciamo – ho fatto per quasi quarant'anni il giornalista, ho diretto un quotidiano importante nella città di Napoli, quindi i temi del disagio giovanile e del contrasto al disagio giovanile, ma anche quelli dell'infanzia, sono temi che ho ampiamente trattato.
  Purtroppo l'area metropolitana della mia città di origine è quella che ha fra i tassi più alti, per esempio, di fuga dalla scuola e dall'istruzione dell'obbligo. Quindi, sono temi che, anche da un punto di vista etico e morale, mi sono davvero molto vicini. Mi sono impegnato spesso in prima persona nel volontariato, cercando di costruire situazioni tangibili di riscatto di queste condizioni.
  Le condizioni personali e sociali all'origine del disagio giovanile e la dimensione multifattoriale attraverso cui esso si manifesta rispondono e richiedono una risposta Pag. 3collettiva, politica e amministrativa, che vada a strutturare soluzioni condivise anche con il contributo di una molteplicità di soggetti. Non tratterò qui il tema dell'accessibilità per persone con disabilità dei luoghi di cultura, anche se ritengo che il lavoro che stiamo facendo, in particolare utilizzando 300 milioni di euro del PNRR, sia molto importante anche per l'argomento della vostra Commissione. Vi dico che la Commissaria europea alla cultura mi ha scritto una lettera, riconoscendo che nella capacità di spesa dei fondi del PNRR siamo fra i migliori in Europa.
  Secondo il report «Fare spazio alla crescita» di Save the Children, dei soggetti di età da zero a diciannove anni che vivono in Italia, ben 3.785.000, quasi due su cinque, si concentrano nelle 14 aree metropolitane, costituite dal comune principale e dal suo hinterland, dove in media vive il 13,7 dei contribuenti con reddito inferiore ai 15.000 euro annui. Una percentuale che supera il 50 per cento a Reggio Calabria, Catania, Palermo e Messina. Tra i quasi 13.000 minori che sono senza casa o fissa dimora, due su tre si concentrano nelle città metropolitane e le città metropolitane si distinguono in negativo anche rispetto alla scuola, dove la percentuale di edifici scolastici senza certificato di agibilità raggiunge il 70 per cento, ma dove anche la presenza di uno spazio collettivo (mensa, palestra, aule tecniche o informatiche) risulta inferiore alla media nazionale.
  Proprio per questo il Ministero della cultura ha concentrato i suoi sforzi di contrasto alla violenza giovanile nelle periferie, attraverso apposite risorse a sostegno, per mezzo di bandi pubblici, di attività di spettacoli dal vivo volti a promuovere progetti di inclusione sociale, di riequilibrio territoriale e di tutela occupazionale, nonché a valorizzare il patrimonio culturale attraverso le arti performative nelle aree periferiche dei comuni capoluogo e delle città metropolitane. Aggiungo a questo che ho la profonda convinzione che la cultura sia lo strumento più efficace per contrastare la violenza. Laddove c'è cultura e c'è una crescita ben orientata su basi culturali abbiamo sufficienti e concrete possibilità di evitare che ci siano fenomeni di degenerazione giovanile.
  Il Ministero della cultura svolge compiti in materia di periferia e rigenerazione urbana dal 2014. Sono molte le attività che realizziamo direttamente o che sosteniamo attraverso bandi e contributi. Nel decreto-legge 7 maggio 2024 n. 60, in materia di politiche di coesione, abbiamo voluto destinare tra i 50 e i 100 milioni di euro per le periferie delle aree metropolitane del Mezzogiorno: serviranno per creare centri culturali, riqualificare teatri e luoghi della cultura nelle periferie più disagiate.
  È stato un momento, per me, molto gioioso quando mi sono recato, qualche mese fa, a San Cipriano Picentino, piccolo comune della provincia di Salerno, dove è stato realizzato un cinema-teatro interamente con i fondi del Ministero della cultura. Ho visto negli occhi di queste persone la gioia di avere un cinema-teatro. L'onorevole Vietri conosce il territorio. È difficile andare al cinema nel capoluogo: bisogna fare un'ora e mezza di macchina per andare e un'ora e mezza di macchina per tornare. È un po' complicato. Avere un cinema-teatro, quindi, significa avere un presidio di sana cultura nel territorio.
  Il Ministero della cultura ha, inoltre, promosso il bando «Laboratorio di creatività contemporanea», che accorda finanziamenti per attività culturali e di inclusione sociale tramite la gestione di spazi rigenerati in aree fragili. Delle cinque edizioni finora svolte, molti progetti vincitori sono stati dedicati anche ad attività destinate a superare il disagio minorile. Il budget è di 1 milione 800 mila euro e la scadenza per la presentazione delle domande è il 30 luglio.
  Parallelamente, siamo intervenuti anche per promuovere gli spettacoli dal vivo in tutte le aree periferiche dei comuni capoluogo delle città metropolitane. Negli anni 2022, 2023 e 2024 il finanziamento ha potuto sostenere la realizzazione di numerose attività dal vivo, in tutte le sue declinazioni, teatro per bambini, musica, danza e circo, anche multidisciplinari. Il nostro obiettivo è di garantire l'universalità del diritto alla cultura.Pag. 4
  La cultura è il più forte antidoto contro il degrado dei territori e la povertà educativa, come stiamo dimostrando con il caso Caivano. Il Ministero della cultura ha messo a disposizione la somma di 12 milioni di euro in tre anni per la riqualificazione del Parco Verde di Caivano. All'interno del centro sportivo, che è stato già rimesso a nuovo, sorgerà un centro culturale articolato in biblioteca, sala cinematografica, teatro e sala di lettura.
  Inoltre, con un contributo di 198 mila euro, il Ministero della cultura ha dato vita – questa è una cosa molto significativa, che vorrei sottolineare – al progetto biennale «Giovani voci per Caivano», promosso in collaborazione con l'Antoniano-Opere francescane. Tutti quanti conoscete il valore del Coro dell'Antoniano. Ebbene, il Coro dell'Antoniano si è reso disponibile a creare un altro coro a Caivano. Le bambine e i bambini di Caivano, con le loro famiglie, verranno coinvolti in un'attività di preparazione, che porterà alla formazione del coro, composto da 60 cantori, a partire dai più piccoli, dall'età di 4 anni. L'obiettivo è riproporre nel comune alle porte di Napoli l'esperienza felice del Piccolo Coro dell'Antoniano, affinché Caivano diventi un esempio di speranza e di impegno dello Stato.
  Si può parlare, dunque, di rigenerazione urbana a base culturale, comprendendo in questa nozione non solo gli interventi di riqualificazione edilizia, ma anche le attività che mirano a migliorare la vita dei cittadini attraverso l'arte, la fotografia, lo spettacolo e il cinema.
  A proposito del cinema, il contrasto alla violenza giovanile trova un supporto anche nel cinema. Il Ministero della cultura promuove il Piano nazionale cinema e immagini per la scuola, in collaborazione con il Ministero dell'istruzione e del merito. Il piano, giunto alla sua quarta edizione, sostiene progetti rivolti alle scuole che hanno come finalità anche quella dell'inclusione sociale, con premialità che riguardano il coinvolgimento di aree interne e periferiche delle nostre città. Il piano si avvale anche di un portale, dove è possibile consultare i progetti e le iniziative sostenute e vedere i prodotti audiovisivi realizzati nel corso di questi anni.
  Gli obiettivi del piano sono molteplici. Innanzitutto, contrastare l'analfabetismo iconico e contribuire alla creazione di una cultura audiovisiva comune, creando ambienti di apprendimento per competenze che pongano al centro gli studenti e le loro attuali esigenze culturali e formative.
  In secondo luogo, si vuole arrivare alla formazione di un pubblico maturo e consapevole, favorendo la comprensione critica del presente e la capacità di interagire, in un mondo attento, con tutte le nuove tecnologie di comunicazione, come i social network, che ogni giorno mettono i giovani a contatto con materiale audiovisivo nella forma di brevi video, spesso realizzati dagli stessi ragazzi.
  Risultati ottenuti dal piano. Nel corso delle sue prime edizioni, le iniziative finanziate sono state 1.500 e sono giunte da enti e scuole di tutte le regioni, raggiungendo 1,1 milioni di studenti e 75 mila docenti provenienti da 8.500 plessi scolastici. Complessivamente, per la quarta attuale gestione del piano, che dispone di una dotazione di oltre 22 milioni di euro, sono giunte 1.227 proposte progettuali, per una richiesta complessiva di 125 milioni. I progetti si rivolgono a una platea di 875 mila studenti, vale a dire il 12 per cento dell'intera popolazione studentesca. Risultati che riteniamo essere molto positivi.
  Il cinema, soprattutto quando realizzato dagli stessi ragazzi, si rivela uno strumento di prevenzione e contrasto alla violenza maschile nei confronti delle donne e alla violenza domestica. Lo dimostrano i risultati del bando «Da uno sguardo: film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne», nato da un protocollo d'intesa sottoscritto nel novembre del 2023 tra il Ministero della famiglia, il Ministero dell'istruzione e del merito e il Ministero della cultura. Gli studenti sono stati chiamati a elaborare un messaggio, con gli strumenti dell'audiovisivo, con una serie di obiettivi: diffondere tra le studentesse e gli studenti il valore del rispetto reciproco e della parità di genere, far acquisire agli studenti gli strumenti necessari per riconoscere la discriminazionePag. 5 e la violenza contro le donne, accrescere la consapevolezza delle dinamiche e dei meccanismi alla base dei comportamenti violenti contro le donne, promuovere l'utilizzo del linguaggio audiovisivo quale strumento educativo e trasversale.
  Non ho mai chiamato il direttore del Festival del cinema di Venezia, il dottor Barbera, che pure conosco. L'ho chiamato solo in una circostanza, chiedendogli di ospitare a Venezia i migliori di questi video prodotti dagli studenti, che verranno illustrati, appunto, al Festival del Cinema.
  I nostri sforzi sono concentrati anche sul teatro, che da diversi anni svolge un ruolo primario in ambito educativo. All'interno delle strutture carcerarie rappresenta, ormai, uno strumento pedagogico e terapeutico essenziale per il trattamento dei detenuti, affinché possano realizzare quello che dice la nostra Carta costituzionale, la nostra bella Costituzione, sul valore rieducativo della pena. L'importanza di questa tematica si avverte maggiormente quando l'autore del reato è minorenne, ovvero un soggetto dalla personalità ancora in fieri, che spesso delinque unicamente perché influenzato dall'ambiente familiare e sociale in cui si trova a crescere. Frequentemente, gli autori di reato minorenni fanno il loro ingresso nel circuito penitenziario senza avere coscienza effettiva di quello che dovranno affrontare e non avendo ancora sviluppato un concetto identitario, chiaro e definito, a causa della giovane età. Risultano, quindi, privi di strumenti per guardarsi dentro, esplorare in modo cosciente il loro essere e avere una visione a lungo termine della propria persona.
  Il degrado materiale e culturale della condizione dei minori si combatte anche nei musei, coinvolgendo attivamente i giovani e le loro famiglie su tematiche sociali. I musei, infatti, come i luoghi di educazione permanente, possono aiutare i più giovani a costruire la propria identità e a formarsi come individui all'interno della comunità.
  Voglio ricordare che, a parte le domeniche gratuite, a cui ho aggiunto tre date iconiche dell'identità nazionale (25 aprile, 2 giugno e 4 novembre), i nostri musei sono assolutamente gratuiti per tutti i ragazzi fino ai 18 anni. Dai 18 ai 25 anni si pagano appena 2 euro.
  Un progetto volto all'inclusione e al coinvolgimento di giovani in condizioni di marginalità e fragilità provenienti da contesti familiari e sociali difficili è stato realizzato nell'ambito del protocollo d'intesa Ministero dell'interno (Fondo edifici di culto – FEC), Ministero della giustizia e Ministero della cultura, rivolto ad adolescenti e giovani fino a 25 anni di età per i quali è intervenuta la sospensione del processo penale con messa alla prova.
  A Roma, ad esempio, sono stati coinvolti alcuni ragazzi, con adesione su base volontaria, sono stati svolti incontri teorici e pratici con un test di valutazione finale, che hanno dato buoni risultati in merito all'apprendimento delle nozioni, degli orientamenti e degli interessi maturati verso determinati argomenti, avvicinando i ragazzi all'arte e alla cultura, rendendoli consapevoli della bellezza presente nelle loro città, rendendoli attivamente partecipi della valorizzazione e della diffusione della stessa.
  Il Parco archeologico di Sibari nel 2022 ha dato inizio al progetto «Copycat. Speranze replicabili», nel corso del quale i ragazzi dell'Istituto professionale Erodoto di Thurii, di Cassano All'Ionio, guidati dai loro professori e dal personale del parco, hanno insegnato ai detenuti del carcere di Castrovillari le tecniche di riproduzione con la stampante in 3D: da una parte, i detenuti interessati alle spiegazioni e, dall'altra, gli studenti che si sono cimentati in un'esperienza artistica e, al tempo stesso, di importante valore sociale e umano.
  Inoltre, diversi musei e luoghi della cultura statali partecipano al progetto «Affido culturale», che promuove l'incontro e l'accesso alla cultura come opportunità di bellezza di bambini e ragazzi adulti e favorisce l'accesso a luoghi della cultura per famiglie svantaggiate.
  Relativamente al tema degli usi impropri dei social media, la dipendenza dagli schermi, sia nei bambini che negli adulti, è un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante. Su questo tema il Museo archeologico nazionale Massimo Pallottino di Melfi Pag. 6ha organizzato un incontro rivolto ai genitori su come prevenire la dipendenza dagli schemi dei propri figli, per analizzare le cause scatenanti, i segnali d'allarme da tenere in considerazione, le strategie utili a contrastare questo problema e promuovere un uso consapevole ed equilibrato della tecnologia.
  Penso che tutti abbiate visto quella famosa foto in cui, al Louvre di Parigi, un gruppo di giovani che erano lì in visita, anziché contemplare le bellezze che ci sono in quel museo, sono lì tutti quanti con lo smartphone in mano: guardano lo smartphone anziché guardare opere che non riesci a vedere tutti i giorni.
  Infine, i musei statali offrono ulteriori iniziative per i giovani, come l'ingresso gratuito fino a 18 anni e i biglietti agevolati per le famiglie. I musei hanno il potenziale di diventare agenti di prevenzione del disagio dei più giovani, coinvolgendoli attivamente nella progettazione di mostre e di attività. A Pompei è partito il progetto «Pompeii Children's Museum». Per la prima volta, un'area archeologica si dota di uno spazio specifico dedicato ai più piccoli, all'educazione e alla didattica, realizzato nel Parco archeologico di Pompei da un gruppo di imprese e associazioni culturali specializzate nella formazione didattica e nell'intrattenimento dell'infanzia e dell'adolescenza.
  Vi invito ad andarlo a vedere. Se volete, vi accompagno. È davvero bello vedere tutti questi bambini all'interno del Parco archeologico di Pompei. Ovviamente, non hanno ancora l'età per poter capire cos'era Pompei storicamente, che cosa è successo, però vederli lì è un qualcosa che ti resta nella memoria. Io ho un'esperienza soggettiva. Sono nato a Napoli, nel centro storico, accanto al Museo archeologico nazionale. La mia mamma mi portava spessissimo all'interno del Museo. Credo sia stata una cosa molto bella e molto utile.
  Uno spazio dove bambine e bambini, ragazze e ragazzi da soli, con la scuola o con la loro famiglia, troveranno un ambiente stimolante per conoscere e scoprire, attraverso il gioco, la sperimentazione e l'esperienza creativa, non solo la straordinaria storia di Pompei, del Vesuvio e dell'epoca romana, ma anche le proposte di divulgazione scientifica, lezioni teatrali e musicali, laboratori sulla natura e l'ambiente. Il progetto prevede anche l'organizzazione di un campo estivo per i più piccoli.
  La musica ha anche una grande rilevanza sociale, a cui bisogna corrispondere altrettanta responsabilità. Il 4 maggio di quest'anno il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi ha proposto di istituire un tavolo permanente della musica sul tema delle canzoni che inneggiano alla violenza. Questo è un tema molto importante. Si tratta di un organo non governativo, composto dalle più importanti organizzazioni del settore, un gran giurì che possa esprimersi su temi tanto delicati. Questo tavolo permanente dell'industria musicale ha deciso di dare inizio a un confronto intero sul tema. I rappresentanti organizzeranno una serie di incontri con gli esponenti della musica rap e trap italiana, per approfondire le diverse posizioni e i ruoli dei vari attori in campo.
  Negli ultimi anni, nelle periferie si è assistito a questo nuovo fenomeno musicale. Uno studio ha rivelato che metà delle canzoni contiene espressioni violente. Il tavolo permanente aiuterà a capire quale sia il confine sottile tra l'espressione di malessere della società e l'incitazione alla violenza.
  Le associazioni della musica dal vivo si stanno organizzando per poter trasmettere, nel corso di determinati eventi, un video di sensibilizzazione rispetto alla violenza sulle donne, in collaborazione con la Fondazione Una Nessuna Centomila. Il dibattito con le realtà più rappresentative del mondo della musica punta a un'autoregolamentazione del settore.
  Noi non vogliamo assolutamente ingerire, questo lo dico chiaramente, però vogliamo che ci sia una presa di coscienza di alcuni testi. Non ve li sto qui a elencare, ma abbiamo trovato dei testi veramente violenti. Non vogliamo assolutamente ingerire, ma se si autoregolamentano è un dato positivo.Pag. 7
  Nell'ambito dei compiti istituzionali del Ministero della cultura, tra cui prioritari la promozione della conoscenza e la funzione civile della tutela del patrimonio culturale, le azioni messe in campo per il miglioramento delle forme di accesso e di partecipazione hanno costituito negli anni una linea di sviluppo trasversale volta a consolidare la sostenibilità del patrimonio stesso per la trasmissione del suo ruolo identitario alle generazioni future.
  In linea con le indicazioni comunitarie e con quelle assunte nelle diverse edizioni del Piano nazionale per l'educazione al patrimonio culturale, gli attuali indirizzi in materia orientano le azioni istituzionali alla sensibilizzazione verso princìpi di tutela, valorizzazione e cittadinanza. In termini attuativi, lo sviluppo di legami con il territorio, la possibilità di interagire per una sua salvaguardia, la realizzazione di ambienti tesi alla coesione sociale e al contributo dei più giovani, in grado di favorirne il senso di appartenenza e di valorizzarne gli apporti espressivi, contribuiscono a una considerazione del patrimonio come spazio di confronto, di rispetto e di dialogo. Il patrimonio culturale diventa, così, potenziale ed efficace strumento per dare ascolto, per creare contesti empatici, all'interno dei quali costruire relazioni positive tra pari, per apprendere altre forme di comunicazione, per esprimere la creatività e legare il proprio vissuto alle vicende che il passato ha trasmesso attraverso opere, monumenti, testimonianze, tradizioni.
  Coinvolgere le fasce di età giovanile nel dibattito culturale e garantire l'opportunità di riconsiderare i beni comuni e la memoria storica, alla luce delle loro interpretazioni, significa costituire un patrimonio accogliente, sperimentare modalità pedagogiche innovative e riscontrarne le ricadute, affinché i giovani, anche quelli in condizioni di disagio, possano considerarsi parte attiva dell'eredità culturale.
  Il Centro per i servizi educativi della Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali, oltre a rappresentare il punto di riferimento per le attività educative del patrimonio culturale, coordina il sistema Servizi educativi dei luoghi di cultura, sostenendo la promozione e l'offerta di circa mille iniziative progettuali annue. In sinergia con il Ministero dell'istruzione e del merito, attraverso il Centro, il Ministero della cultura opera a favore della realizzazione di tali progetti con il sistema scolastico universitario, anche per l'attuazione delle norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno alla creatività.
  Grazie al concorso di vari soggetti istituzionali (enti, università, associazioni), il Centro contribuisce, inoltre, ad attivare accordi per il potenziamento di nuove soluzioni di intervento e per la valorizzazione di patrimoni e paesaggi come presìdi di cultura condivisa.
  Cito solo alcuni progetti, alcuni già realizzati e altri ancora in corso. Al Museo archeologico nazionale di Napoli – quello di cui vi parlavo prima, il MANN – è stato avviato «Io S-Banco», il progetto socio-educativo rivolto a minori della scuola primaria, che ha obbedito alla volontà di contrastare preventivamente i fenomeni di dispersione e abbandono scolastico nella fase di passaggio alla scuola media inferiore, attraverso un supporto all'attività curriculare. Il contesto d'azione del progetto è quello degli istituti comprensivi che insistono nelle aree limitrofe al museo, un territorio caratterizzato da un forte disagio sociale ed economico e da diffusi fenomeni di abbandono scolastico.
  Nel Complesso monumentale dei Girolamini di Napoli, che vi invito ad andare a visitare perché è stato di recente oggetto di un grande e meraviglioso recupero ed è diventato un polo museale autonomo, c'è un progetto in corso di promozione alla lettura che si chiama «Leggiamo tra le righe». Il progetto ha inteso promuovere la conoscenza di volumi, manoscritti, arricchiti da scene miniate, nonché di antiche edizioni di stampa dei testi scientifici, attraverso la lettura delle immagini raffigurate. Il progetto, volto a contrastare la povertà educativa, si inserisce nel Patto locale per la lettura nella città di Napoli, a cui Biblioteca e Complesso monumentale dei Girolamini ha aderito nel 2022.Pag. 8
  Alla Galleria Borghese di Roma, con il progetto «Al di là del marmo. Il museo come luogo di inclusione», si aprono nuovi spazi pubblici, costruendo relazioni durature con il mondo dell'associazionismo e ripensando il ruolo e la missione strategica dell'istituzione museale, in un'ottica di vasta accessibilità. Le attività mirano a rendere consapevoli le giovani generazioni dell'esistenza e del valore del patrimonio collettivo, far conoscere forma, funzione e finalità del museo, anche in relazione all'accoglienza di pubblici fragili.
  La Direzione regionale dei musei della Lombardia ha partecipato con tutti e 13 i musei ad essa afferenti al bando emesso dall'Area arte e cultura di Fondazione Cariplo, nell'ambito dell'obiettivo strategico dedicato al contrasto alla povertà, intendendo quest'ultima non solamente in chiave economica, ma anche culturale. L'iniziativa vuole mitigare le situazioni di povertà educativa in cui versano molte bambine e bambini, attivando e mettendo a sistema le reti locali di supporto presenti in ambito culturale e sociale.
  Vi potrei raccontare tanti progetti di cui l'Italia, per fortuna, è piena, non per merito mio, ma per merito dei nostri cittadini, che sono soggetti attivi in tutti i musei, in tutto quello che stiamo realizzando. Personalmente, sto favorendo, ovunque possibile, la creazione di spazi proprio per i bambini: quando vai in un museo devi avere uno spazio per una bambina e un bambino che devono cominciare ad approcciare la dimensione di un museo, che cosa rappresenta per la storia, che cosa rappresenta per la nostra identità nazionale e quali sono i valori culturali che esprime.
  In conclusione, di fronte alle dimensioni costitutive del disagio giovanile e della povertà educativa (mancanza di opportunità culturali, scolastiche, sociali e formative), dei relativi cofattori di sviluppo (povertà assoluta in alcune aree del Paese, famiglie a rischio, precarietà occupazionale) e dei suoi impatti sui fenomeni multifattoriali di degrado minorile, si sono messe in piedi azioni mirate e di governance, con il ricorso ai luoghi di cultura come vere e proprie infrastrutture sociali.
  I luoghi di cultura diventano infrastrutture all'interno delle quali noi facciamo azioni concrete. Quindi, non più i musei come erano contemplati nei decenni passati, che erano dei luoghi quasi intoccabili, ma luoghi attivi. È una sfida a livello educativo sulla quale sono andate a convergere le azioni del Ministero attraverso una programmazione sistematica con l'intento di contribuire a far crescere appartenenza, inclusione e impegno civile entro spazi culturali intesi come centri di aggregazione.
  All'inizio del 2025 organizzeremo gli Stati Generali della rigenerazione urbana. Vi inviterò tutti. Si parlerà di architettura, fotografia, creatività urbana e di tutte le discipline che ci competono e che possono contribuire alla riqualificazione culturale delle periferie, fisiche e morali che siano.
  Ritengo che questa Commissione, che ringrazio per avermi ascoltato, possa e debba avere un ruolo importante.

  PRESIDENTE. Grazie, ministro. Complimentandomi sia per la quantità che per la qualità degli interventi illustrati.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. Vorrei farveli vedere. Vorrei che veniste con me a vedere gli spazi per i bambini che stiamo creando nei nostri musei.

  PRESIDENTE. Questa sarebbe sicuramente un'iniziativa che potremmo realizzare. Mi farebbe molto piacere poterla concretizzare, perché il valore della cultura è fondamentale nella crescita dei ragazzi, ancora di più, come illustrato, dei ragazzi che vivono in situazioni così difficili e complicate.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PATTY L'ABBATE. Ringrazio il Ministro per la puntuale relazione, che ci ha dato veramente molti spunti. Ci fa piacere sapere quello che già si sta facendo. Ho una domanda sul tavolo permanente della musica, che mi ha incuriosito. Avete parlato di effettuare, come è giusto che sia, una verifica,Pag. 9 un controllo dei testi. Mi chiedo se c'è una verifica anche dei video collegati ai testi, perché, è vero, il testo può portare quelle che possono essere delle parole oppure qualcosa che possa inneggiare alla violenza, ma anche i video fanno parte della stessa cosa.
  Vi chiedo se oltre a questa azione, che è di vigilanza, è stata posta in essere anche un'azione magari premiante per chi potrebbe quindi presentare sia su cinema, video, musica eccetera, invece dei testi o qualcosa che diano un messaggio diverso, che diano il messaggio positivo, che siano da esempio ai giovani su cose positive. Quindi, oltre a effettuare la vigilanza, magari, si può effettuare un discorso di premiazione, perché noi dovremo fare questo, ovvero creare una via per dire ai nostri ragazzi che noi prevediamo questo, un bando o qualcosa per spostare l'attenzione sulle cose belle della vita e non solo sui soliti argomenti, ahimè, che prendono i nostri giovani. Grazie.

  PRESIDENTE. Ministro, ascolterei tutte le colleghe, così da poter dare poi una risposta che includa tutti i temi trattati.

  VALENTINA D'ORSO. Ringrazio anch'io il Ministro per la relazione abbastanza ricca. Faccio una considerazione che è la base di partenza per poi formulare una domanda.
  Condivido e sottoscrivo l'affermazione che ho sentito dal Ministro secondo cui il miglior antidoto rispetto al degrado è la cultura. Questo lo sottoscrivo in pieno. Apprezzo anche tutto questo catalogo di progetti che è stato messo in campo e che lei ci ha insomma ben rappresentato ed evidenziato. Però, mi chiedo una cosa e faccio una riflessione ad alta voce.
  Spesso e volentieri questi progetti sono un po' a macchia di leopardo perché, in realtà, dipendono dalla sensibilità, dalla voglia di informarsi e anche dalla intraprendenza e dalla lungimiranza di taluni soggetti che possono essere, come lei ben ha descritto, dirigenti scolastici oppure direttori di istituti penitenziari minorili, ma anche per adulti, oppure direttori di museo.
  Secondo me, questo può comportare una mancanza di uniformità delle iniziative su tutto il territorio nazionale. Invece, sono delle iniziative apprezzabili e apprezzate, che dovrebbero trovare in qualche modo sviluppo davvero in tutto il territorio, in modo uniforme, quindi non circoscritte a singole realtà, ripeto, che hanno certe volte anche la fortuna di avere questi direttori o dirigenti particolarmente lungimiranti.
  La domanda che le pongo è questa. Lei un esempio l'ha fatto, in realtà, di una strategia un po' più unitaria, che è quella che ha da ultimo proprio detto sulla creazione di spazi dedicati ai bambini in ogni museo, perché mi pare che l'ambizione sia veramente di fare questa cosa in tutti i poli museali. Però, sappiamo che non sono solo i musei i luoghi della cultura, l'ha detto bene anche lei. Chiedo se c'è una visione strategica unitaria e delle modalità che state pensando per garantire questa uniformità che, in qualche modo, io sollecito, auspico e quant'altro, dare degli obiettivi a tutti i luoghi di cultura ben precisi, anche con ricadute su premialità, performance o qualcosa che davvero in qualche modo riesca a far partecipare tutti e responsabilizzare tutti, e non singole realtà che sono più sensibili al tema.

  SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Grazie, Ministro. Ben trovato.
  Ho apprezzato molto sia la sua frase di apertura che quella a conclusione del suo intervento: se la rigenerazione urbana deve essere una rigenerazione culturale, è bene che i luoghi di cultura diventino delle infrastrutture sociali.
  Trovo assolutamente bello questo programma, dall'inizio alla fine. Penso, però, che qui noi abbiamo bisogno di dirci anche che cosa potremmo fare in più rispetto a tutto quello che si sta già facendo. Lei ha fatto degli esempi di diversi territori e di diverse sperimentazioni progettuali su tanti territori.
  Abbiamo bisogno, come diceva prima la collega, di fare in modo che tutti i territori possano avere le stesse possibilità e spesso poi si sa, come per tutti gli ambiti, non solo quello culturale, molte cose dipendono dallo Pag. 10spirito di intraprendenza dell'amministratore locale o del direttore del museo o di altro.
  Abbiamo bisogno, però, che venga tutto messo a sistema, perché, altrimenti, qualcuno potrà non usufruire di tutto questo.
  La mia preoccupazione in questa direzione è sottolineata dal fatto che, per esempio, rispetto alla povertà educativa, c'è un calo totale nella possibilità di accesso alla lettura e ai libri. Questi sono numeri che ci ha dato Save the Children, segnalandoci anche che, laddove non sono presenti i libri in una famiglia, le possibilità che quei bambini e quelle bambine di quella famiglia possano trovarsi in uno stato di povertà educativa che cresce nel tempo si moltiplicano di gran lunga. Quindi, abbiamo bisogno di fare un grande intervento sul fatto che ci sia l'accessibilità al libro e alla lettura.
  Da questo punto di vista non sono confortanti i dati, ma sicuramente ci sarà modo per poterli approfondire meglio. Non le chiedo adesso un'analisi. Non ci confortano i dati che ci arrivano della nuova sperimentazione del Bonus 18, della 18app così modificata. Sembra, infatti, che ci sia il 60 per cento in meno degli acquisti, soprattutto in libri. Questo potrebbe essere un tema, se si mette in evidenza una criticità, su come poter intervenire perché penso che stia a cuore a tutti questo.
  L'altro elemento che mi ha colpito molto ed è stato presentato anche dalla Garante per l'infanzia e l'adolescenza è questo tavolo che avete istituito al ministero, penso che sia estremamente utile, per opera del sottosegretario Mazzi, sulle canzoni.
  La Garante per l'infanzia e l'adolescenza ha fatto uno studio, che ci deve presentare, rispetto al numero di parole e di termini violenti che possono essere stati utilizzati in quei brani, nei brani dei trapper e dei rapper, però capovolgendo la questione. Ci deve allarmare questo, perché chiaramente sono messaggi non positivi, ma noi dovremmo capovolgere l'approccio. Perché i nostri ragazzi sono così colpiti da questo tipo di parole e da questo tipo di messaggio?
  Nell'indagine conoscitiva che ci accingiamo a far partire, una delle tante indagini che questa Commissione sta affrontando, l'indagine che noi abbiamo proposto come Partito Democratico sul disagio psicologico dell'infanzia e dell'adolescenza, abbiamo chiesto di audire anche due degli esponenti di questo genere musicale che riempiono gli stadi e che hanno anche fatto dei passi avanti, perché hanno rivisitato molto le loro parole.
  Per noi sarebbe importante capire perché quelle canzoni, d'impatto così eccessivamente forte, con un linguaggio che è pesante e spesso non accettabile, sono così amate e condivise. C'è solo voglia di trasgressione o c'è invece dietro un bisogno, un dolore, una sofferenza nella quale i ragazzi nostri e le nostre ragazze si riconoscono? Questo è un tema che potremmo capovolgere e magari fare in modo che la Commissione possa anche in qualche modo lavorare con voi su questo aspetto, perché penso che sia fondamentale per la cura e per il loro benessere.
  In tante altre canzoni di questi rapper e trapper ci sono messaggi in parte cifrati, ma che in realtà poi inneggiano alla vita. Forse dovremmo provare a spingerli lì, apprezzando molto, però, quello che lei ha detto, sul fatto che non c'è nessuna interferenza di campo, ma c'è una valutazione per un aiuto comune.

  MARINA MARCHETTO ALIPRANDI. Grazie, Ministro, per la panoramica, se così si può definire, molto pregnante, suggestiva e completa che ci ha dato del suo poderoso lavoro.
  Convengo che la cultura sia il miglior deterrente proprio per la degenerazione e il degrado giovanile, perché la cultura è il nutrimento dello spirito, come ben anche citava il Ministro Nordio su quanto il teatro sia opportuno nelle carceri, come il lavoro, proprio per far sì che la nostra Costituzione trovi piena esplicitazione del suo essere.
  Nello specifico, quando lei ha parlato dei musei aperti, degli spazi aperti ai bambini, proprio perché capiscano e si rendano conto di che cosa significhi il museo, delle derivazioni che ha, perché ogni museo anchePag. 11 territorialmente ha la propria specificità, ci sono dei bandi per la scuola? Come possono interagire scuola, famiglia e museo?
  Io sono anche amministratore comunale, sono capogruppo in consiglio comunale ad Oderzo. Abbiamo un museo romano molto importante e la Pinacoteca Arturo Martini, che ha istoriato la Divina Commedia. Gradirei sapere come posso intervenire. Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola al Ministro per la replica.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. Grazie per l'apprezzamento che avete avuto all'indirizzo delle mie parole. Risponderò a ciascuna nel merito di tutte le questioni.
  Innanzitutto, permettetemi un chiarimento. Noi non vogliamo attivare nessuna vigilanza e nessun controllo sui testi delle canzoni, perché qui siamo nell'ambito di una libertà artistica e creativa che rappresenta uno dei capisaldi del nostro sistema culturale. Vogliamo che si generi una autocoscienza da parte degli autori rispetto a determinati testi e anche video – lei ha fatto bene a porre il tema dei video, e la ringrazio – che effettivamente comportano dei messaggi di violenza.
  Lavoriamo con le nostre strutture quelle museali, però noi siamo anche aperti con i nostri bandi a quelli che Tocqueville chiamava i corpi intermedi, cioè all'associazionismo.
  Per fortuna l'Italia è un Paese ricco di associazionismo, ci sono le parrocchie, ci sono le chiese, ci sono associazioni private, associazioni di tipo diverso e quindi noi lavoriamo e ci indirizziamo. Ci sono anche associazioni che hanno una grande tradizione culturale.
  Quindi, nel rispondere all'onorevole D'Orso, volevo dire che i progetti sono rivolti anche al mondo dell'associazionismo. Lei pone un problema serio. Lei ci chiede di fare attenzione perché c'è uno squilibrio territoriale, nel senso che ci sono territori dove c'è un maggiore attivismo sociale e territori dove non c'è.
  Abbiamo previsto dei meccanismi proprio per incentivare anche questi territori. Per esempio, anche nella premialità che riconosciamo ai direttori dei musei, teniamo conto anche della loro capacità di organizzare attività collaterali di questo tipo, oltre che tenere in modo ordinato, pulito, organizzato ed efficiente le loro strutture. Abbiamo presente, quindi, il problema.
  Senatrice Malpezzi, sulle carte bonus avremo modo di parlare. La mia lettura dei risultati è assolutamente positiva. Abbiamo fatto un gran lavoro e i dati ci danno ragione, ma di questo avremo merito e occasione per poterne parlare.
  Per quanto concerne l'attrattività del male, lei conosce meglio di me Dostoevskij. Questo è un tema che questo grande autore ha sviluppato circa, purtroppo, e sottolineo dieci volte purtroppo, l'attrattività che verso alcuni soggetti ha il male. Lei però, ha detto una cosa interessante. Ha parlato della sofferenza, dell'espressione della sofferenza. A questa definizione attribuisco un grande valore, complimenti. È evidente che c'è una sofferenza nel manifestare questi testi e queste nozioni.
  Dobbiamo lavorare affinché non ci sia sofferenza. Noi abbiamo convocato alcuni di questi autori, sono venuti al Ministero e hanno riconosciuto quanto diciamo quando li abbiamo messi davanti ai loro testi. È un lavoro che sta facendo il sottosegretario Mazzi.
  Noi vogliamo accrescere questa autocoscienza. I bandi ci sono. Lavoriamo molto con i comuni e con i territori. Per esempio, tra poco lanceremo un bando della Direzione Cinema, perché abbiamo tolto qualche soldino ai registi super ricchi e li abbiamo messi a disposizione delle amministrazioni comunali per costruire o ristrutturare cinema e teatri nei comuni italiani che sono di proprietà delle amministrazioni e di enti culturali. Quindi, qualche milione di euro a qualche regista già ricco, a cui auspico di diventare sempre più ricco – a me la ricchezza non interessa – lo abbiamo tolto. C'è, quindi, qualche soldo in più per fare cinema e teatri per i cittadini, soprattutto nei comuni piccoli e medi.

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  PRESIDENTE. Ministro, non possiamo che esprimere il nostro ringraziamento.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. È un dovere per me essere qui.

  PRESIDENTE. È partito anche un applauso, che non capita spesso.
  Complimenti e grazie per tutte queste iniziative. In una società e in un mondo politico in cui sono tutti pronti a mettere i bambini, a parole, davanti a tutto, perché sono il nostro futuro, la nostra speranza, poi sono in pochi a tradurre nei fatti questi proclami. È molto importante per noi verificare e constatare che, invece, all'interno del lavoro che sta svolgendo questo non rimane una lettera morta.
  La senatrice Malpezzi voleva aggiungere una puntualizzazione.

  SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Non è una puntualizzazione, solo due curiosità rispetto alle risposte che ha dato. La prima è se ci può dire i nomi di chi sta lavorando intorno a quel tavolo, come artisti.
  La seconda è in che modo ha tolto i soldi ai registi, perché non ho capito il meccanismo.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. Abbiamo fissato un tetto. In merito ai film finanziati con i soldi dei contribuenti e dei cittadini italiani, i registri hanno un tetto, che è il tetto che hanno tutti nella pubblica amministrazione, come lo ha il Presidente della Corte di Cassazione. Se tu poi sei tanto bravo, sei Spielberg, vai sul mercato privato, fai un film e generi tanta ricchezza, ti puoi determinare il compenso, ma per la parte relativa al contributo pubblico c'è un tetto.
  Gli artisti sono tantissimi, però questo lo voglio lasciare al sottosegretario Mazzi, perché è lui l'esperto della materia.

  PRESIDENTE. Ministro, ancora grazie da parte di tutti noi.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. Io sono rimasto a Claudio Baglioni e ad Antonello Venditti.

  SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Però Tedua ha scritto La Divina Commedia. Tedua, che è uno di questi rapper, ha scritto un'opera che si chiama La Divina Commedia. Devo dire che al concerto di Tedua io ci sono andata.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. Ci andrò anche io, vedremo se mi piace.

  PRESIDENTE. Presenteremo i risultati di questa indagine conoscitiva nel corso di un evento, alla ripresa dei lavori parlamentari. Vorrei anticipare fin d'ora il nostro invito ad intervenire come importante relatore per questa materia.

  GENNARO SANGIULIANO, Ministro della cultura. Sarà un piacere.

  PRESIDENTE. L'eventuale materiale consegnato dal Ministro verrà ovviamente diffuso tramite le solite modalità a tutti i colleghi. Ringrazio il Ministro e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.20.